Assodimi: il noleggio, nuova opportunità di business per le rivendite di edilizia

Dopo un triennio boom anche nel 2024 il settore del noleggio ha messo a segno +6,8%. E sono molti i distributori che intraprendono questa nuova attività. Ma attenzione ai requisiti necessari.

Nuova opportunità di business per i rivenditori di materiali per edilizia: il noleggio si prefigura come un’attività altamente finanziaria e analitica, che ha bisogno di personale specializzato, strumenti informatici ad hoc e regole diverse da quelle che guidano le attività di vendita.

Assodimi Assonolo, l’associazione dei distributori e noleggiatori di beni strumentali, dal 1992 aiuta le imprese a inserirsi in questo settore in maniera professionale e nel rispetto delle normative vigenti.

Il direttore, Marco Prosperi, e il segretario dell’associazione, Lorenzo Moretti, illustrano a YouTrade le opportunità offerte e le prospettive per il futuro.

Com’è andato il 2024 per il mondo del noleggio?

Lorenzo Moretti. Anche nel 2024 l’intero comparto del noleggio di beni strumentali ha registrato un’espansione tale da superare i 3 miliardi come volume di affari.

Il comparto è cresciuto del 6,8%, ma è interessante notare che il noleggio italiano arriva da un triennio in cui ha registrato un incremento di +20,9%, +18,3% e +11,8%.

Nel periodo vi sono stati fattori che hanno spinto il noleggio, come superbonus e Pnrr, ma anche forti incentivi alla vendita (in particolare nelle regioni del Sud) che hanno rappresentato un vero e proprio competitor.

A dimostrare quanto il noleggio sia una pratica ormai diventata comune tra le aziende è la spesa media pro-capite, che nel 2024 si è attestata sui 53 euro. Va sottolineato che questo indice nel 2006 si attestava sui 23 euro.

Quali sono i macchinari che sono cresciuti di più? Quali di meno?

Marco Prosperi. Il noleggio è cresciuto in tutte le sue sfaccettature: macchine, servizi, consulenza… I settori che hanno avuto le performance migliori sono stati quelli del movimento terra, pesante grazie alla forza del Pnrr, e il mondo del sollevamento, diventato maturo con i clienti che vedono nel noleggio la principale fonte di approvvigionamento.

Da notare una forte crescita del settore dei sollevatori telescopici, grazie a due importanti fattori: un aumento dell’offerta diversificata e logisticamente bilanciata nel Paese, e di conseguenza l’attivazione di una richiesta latente mai completamente partita nei vari settori merceologici.

Come si è aperto il 2025 e quali sono le principali sfide che il settore deve affrontare nel prossimo futuro?

Lorenzo Moretti. È ancora presto per dare qualche giudizio in quanto il primo mese dell’anno è sempre po’ fiacco: i giorni di riposo e il maltempo spesso mettono in pausa alcuni cantieri. Il sentiment è in raffreddamento rispetto al periodo precedente, con una maggiore attenzione alle tempistiche di pagamento.

Quali opportunità si aprono per il mondo del noleggio con il Pnrr?

Marco Prosperi. Il Pnrr ha permesso sia di mantenere alti alcuni ambiti lavorativi che stavano diminuendo a causa della modifica al superbonus 110%, sia di implementare il lavoro di macchine di alta potenza, come il settore del movimento terra superiore agli 80 quintali.

Il Pnrr non ha ancora esaurito la propria forza, anche se molti cantieri sono già partiti, quindi anche per il 2025 e il 2026 la richiesta di macchine continuerà. A questo si sommano i cantieri del Giubileo a Roma e delle Olimpiadi invernali nel Nord-Est.

Dopo un lavoro durato quattro anni, Assodimi ha firmato il contratto nazionale di lavoro del settore: con quali obiettivi?

Lorenzo Moretti. Il contratto nazionale dei distributori e noleggiatori rappresenta un grande risultato per Assodimi, così come per tutto il settore. Questo nuovo contratto permette alle aziende di noleggio e distribuzione di avere uno strumento flessibile e innovativo che possa identificare quali figure operano in un centro noleggio e quali sono le loro attività, rappresentando così anche un ulteriore passo avanti verso il riconoscimento del settore.

Quali opportunità il contratto nazionale di lavoro apre alle aziende di noleggio e distribuzione?

Lorenzo Moretti. Auspichiamo che il maggior numero possibile di aziende voglia adottare come riferimento questo contratto, perché porterebbe maggior valore alle imprese stesse.

Nel nostro Paese manca ancora una forte cultura del noleggio e questo strumento può rappresentare un elemento in più per diffonderla. Mettere nero su bianco quali sono le figure di un centro noleggio e quali sono le rispettive attività è fondamentale anche in termini di valorizzazione del personale impiegato nel settore.

Il noleggio italiano è alla continua ricerca di nuove risorse per continuare a crescere, questo contratto può dare supporto alle aziende per essere più appetibili e conosciute.

Il noleggio è un’attività altamente finanziaria e analitica. Quali sono i requisiti che un’azienda deve avere per operare con successo in questo mondo?

Marco Prosperi. Il noleggio deve essere gestito da processi e regole diverse dalla pura commercializzazione. La prima domanda che un imprenditore dovrebbe porsi è: «Quale scopo ha il noleggio per la mia azienda»? Il puro prestito potrebbe infatti dare più fastidio che aiuto.

Se la risposta è la creazione di valore, aggiuntivo a quello che la propria realtà sta già creando, allora uno dei primi requisiti è l’identificazione di persone a cui venga data la libertà organizzativa del centro noleggio (comunicazione, processi, contatto con il cliente, parco macchine), a cui si dovrà necessariamente collegare un piano di investimenti che daranno frutti dopo un primo periodo di assestamento organizzativo e comunicativo.

Dopo aver definito l’unità di business del noleggio, l’ulteriore domanda da porsi è capire che cosa può servire ai propri clienti e/o ai nuovi utenti che si vogliono servire, indipendentemente da quello che si è venduto fino a quel momento.

Si può noleggiare di tutto, ma al contempo il noleggio è un servizio che facilmente dovrà vivere dentro l’attività prevalente. Questi equilibri sono importanti e alla lunga tutte le unità di business godranno dell’apporto del noleggio professionale.

In questo settore la raccolta dei dati ha un’importanza strategica. Come siamo messi in Italia e quali strumenti sono a disposizione delle aziende per ovviare a questa necessità?

Marco Prosperi. Il noleggio professionale non può essere gestito di pancia, come spesso viene fatta la vendita, sia perché è un settore abbastanza burocratico per permettere di aumentare la tutela dei proprietari dei beni noleggiati, sia perché l’alto numero dei dati creati (movimentazione macchine, contratti, clienti, preventivo) sono gli unici strumenti per capire l’andamento del settore. Il puro margine è quasi impossibile da anticipare.

Nell’era dell’Iot, avere tutti questi dati senza leggerli e interpretarli sarebbe sbagliato. Il noleggio deve essere gestito da strumenti informatici ad hoc che permettano sia la mera compilazione della modulistica, sia la gestione degli scadenzari, dei registri di controllo e delle manutenzioni, il controllo delle tariffe e di conseguenza avere reportistiche e pannelli di controllo che in tempo reale facciano capire come l’attività sta evolvendo.

In Italia esistono molte soluzioni che forniscono strumenti specialistici: in Assodimi abbiamo varie aziende di software che periodicamente si confrontano con i noleggiatori e frequentano corsi noleggio per essere sempre aggiornati.

Quanti rivenditori di materiali edili sono anche soci Assodimi?

Lorenzo Moretti. Tra i soci Assodimi ci sono diverse rivendite di materiali edili che hanno deciso di inserire il noleggio tra le proprie attività, così come ce ne sono tante altre che stanno iniziando a sondare il terreno relativamente al noleggio poiché hanno compreso che può essere una valida soluzione per il cliente.

Che tipo di risultati stanno ottenendo nella loro attività di noleggio?

Marco Prosperi. Dobbiamo fare una distinzione tra due realtà diverse: le rivendite che hanno inserito il noleggio come servizio accessorio e le rivendite che hanno deciso di spingere e investire nel noleggio.

Le prime hanno messo a disposizione del proprio cliente una soluzione comoda per avere attrezzature professionali, magari utili per lavorare con i materiali edili acquistati. Le rivendite che, invece, hanno spinto sul noleggio, credendo nelle sue potenzialità nel lungo periodo, stanno arrivando a creare una vera e propria business unit all’interno dell’azienda.

Questo, oltre a essere più remunerativo e permettere quindi di crescere in maniera più veloce, consente all’azienda di noleggio (perché come tale va considerata) di rivolgersi a un più ampio ventaglio di clienti, anche molto diversi dal target che viene servito all’interno della rivendita.

Ciò significa quindi differenziare l’offerta di macchine e attrezzature e attrarre nuovi clienti, svincolando l’azienda dall’essere dipendente dall’andamento di un singolo settore.

Quali sono stati i nodi più difficili che hanno dovuto superare nell’impostazione e gestione di questo servizio?

Marco Prosperi. Togliendo la parte di investimento monetario iniziale, tre sono le principali difficoltà: la comunicazione del noleggio, in quanto l’introduzione di questa nuova unità deve essere fatta capire e digerire ai propri clienti; dare tempo al tempo, in quanto il noleggio per sua natura ha bisogno di stabilizzarsi e far crescere i propri indici di rotazione; terzo aspetto, il più importante, è la creazione di una vera e propria organizzazione noleggio fatta di persone, processi e budget.

Quali consigli si sente di offrire a un rivenditore che vuole aprire un’attività di noleggio professionale?

Marco Prosperi. Prendersi del tempo per organizzare l’attività confrontandosi, se necessario, con Assodimi e altri attori del noleggio.

Non avere paura di fare un passo «di lato», in quanto il noleggio ha regole molto diverse dalla vendita, e quindi è importante mettersi in discussione.

Infine, rispolverare la propria indole da imprenditore innovativo che dovrà costruire con i clienti nuovi equilibri, non basati su vecchie metodologie e consuetudini.

Il noleggio in rivendita può essere gestito a più livelli: quali sono i principali modelli organizzativi e che tipo di ritorno possono garantire?

Marco Prosperi. Se il noleggio viene gestito come unità di business organizzata, si può arrivare a fatturare tra il 25% e il 40% dell’investimento del parco noleggio. La forbice è ampia perché dipende da molti aspetti, come la tipologia di macchine e di clientela.

Non dobbiamo però fermarci solo all’aspetto puro del fatturato, che è sicuramente interessante, ma dobbiamo concentrarci anche sul servizio fornito al cliente che sarà incentivato a tornare periodicamente dal noleggiatore.

Quali sono le macchine irrinunciabili che ogni rivenditore che offre un servizio di noleggio dovrebbe avere in punto vendita?

Lorenzo Moretti. Quando si crea un parco macchine bisogna prima di tutto considerare quali macchinari e attrezzature possono essere utili al cliente della rivendita.

Il cliente tipico di una rivendita edile può sicuramente aver necessità di elettroutensili o altre piccole attrezzature, così come chi acquista materiali quali ghiaia o sabbia può aver bisogno di un miniescavatore.

Se si vuole diventare noleggiatori, però, fermarsi alle macchine di cui hanno bisogno i soli clienti attuali della rivendita sarebbe limitativo. Bisogna capire quali altre attività svolge il cliente per poter inserire attrezzature che potrebbero attrarre anche altre tipologie di clientela.

In questo senso, il noleggiatore deve avere una visione molto aperta del mercato, svincolandosi anche da quello che è sempre stato il proprio target di riferimento come rivendita.

In collaborazione con Cuoa Business School, Assodimi organizza un percorso di alta formazione di general managing per il noleggio: di che cosa si tratta e com’è organizzato il corso?

Lorenzo Moretti. Assodimi ha già organizzato due edizioni del percorso manageriale Business Essential in collaborazione con Cuoa Business School e stiamo pianificando la terza edizione.

La risposta alle prime due edizioni è stata eccellente e riflette la volontà delle aziende di noleggio di voler professionalizzare la propria attività anche dal punto di vista della gestione manageriale.

Il percorso va a toccare quattro macro-argomenti: strategia, economics, marketing e leadership. Le lezioni, che si svolgono presso la sede ad Altavilla Vicentina, sono tenute da professori di alto livello perché lo scopo dell’intero percorso è quello di formare figure estremamente professionali.

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Avete altre iniziative di formazione in programma?

Lorenzo Moretti. Assodimi ha sempre creduto nella professionalità del servizio e nella formazione continua degli operatori del noleggio.

Per questo dal 2025 ha ampliato ancora di più la propria offerta formativa che comprende il Corso Noleggio di Livello 1 e di Livello 2, la Guida Legale al Noleggio e il Corso sulla Vendita del Servizio di Noleggio.

Stiamo però lavorando anche alla creazione di workshop che mirano a fornire skill trasversali come il Public Speaking o la Gestione del tempo.

Quali altri servizi offre Assodimi/Assonolo alle aziende di noleggio?

Lorenzo Moretti. Assodimi offre un grande ventaglio di servizi alle aziende di noleggio, con lo scopo di semplificare il proprio lavoro, rendendolo il più efficace e professionale possibile.

All’interno dell’associazione c’è un Comitato Tecnico, composto da esperti in noleggio, aspetti legali, assicurazioni, sicurezza e formazione, che possono supportare i noleggiatori per qualsiasi dubbio o problematica.

I soci possono accedere a una modulistica sempre aggiornata in base alle normative vigenti, agli studi di mercato, a servizi di scambio informazioni tra noleggiatori e a tutta una serie di convenzioni.

di Veronica Monaco

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