A Roma, il congresso Gruppo Made, riunisce 250 imprenditori della distribuzione edile. Obiettivo: guardare al futuro con un nuovo format per gli showroom Livingmade e per le ferramenta professionali. Nuova collaborazione con Assoposa.
Dal piccolo gruppo degli inizi, con meno di una ventina di aderenti, a un network che raggiunge 226 punti vendita distribuiti in 18 Regioni d’Italia. Con una storia di successo costruita nell’arco di vent’anni, Gruppo Made ha saputo innovare e innovarsi, dando vita a una realtà aggregativa capace di valorizzare la storicità e le peculiarità delle aziende di distribuzione presenti sul territorio, testimonianza di quell’imprenditoria fatta di piccole e medie aziende, spesso a carattere famigliare che caratterizzano il tessuto nazionale.
A inizio marzo, a Roma, 250 imprenditori si sono riuniti per il Congresso Nazionale per confrontarsi su strategie, innovazione e sviluppo del settore edile.
Il valore delle relazioni
«La nostra forza non si misura solo nei risultati economici, ma nel valore delle relazioni che abbiamo saputo creare, nel rispetto reciproco e nella volontà di restare uniti», ha esordito nel saluto introduttivo il presidente Franco Ferrari, lasciando poi la parola al responsabile marketing e comunicazione di Gruppo Made, Simone Daneo, che ha ricordato la mission del gruppo, cioè essere «un network di punti vendita moderni in grado di competere in uno scenario di mercato che è molto complesso e competitivo».
In questo contesto, un elemento imprescindibile resta la formazione: con oltre 8.500 ore di formazione manageriale, professionale e tecnica erogate nel corso del 2024, Gruppo Made continua a puntare sulla crescita delle diverse figure professionali che operano all’interno dei punti vendita, offrendo approfondimenti sulla cultura d’impresa, l’analisi dei bilanci, le strategie di vendita e corsi tecnici in collaborazione con i fornitori partner.
Aiuto alla crescita
Aiutare i punti vendita a crescere per Gruppo Made significa anche mettere a disposizione professionisti specializzati nella progettazione e realizzazione di format espostivi.
A Roma le rivendite aderenti hanno avuto modo di conoscere il nuovo format showroom Livingmade, unitamente al nuovo format dedicato alle ferramenta professionali.
Inoltre, tra le novità presentate durante il Congresso Nazionale, è stata divulgata la nuova collaborazione con Assoposa che attraverso i suoi tecnici offrirà ai rivenditori Made consulenze specifiche, oltre a una formazione dedicata e, in caso di necessità, professionisti certificati.
Prosegue anche nel 2025 l’attività di rebranding delle insegne aderenti, in cui Gruppo Made mette al primo posto il logo della rivendita, affiancato da quello del gruppo: un modo per valorizzare l’identità storica delle varie rivendite, nell’ambito di una più ampia strategia glocal.
Fondamentale, in questo senso, il lavoro degli Area Manager sul territorio e l’attività di comunicazione basata su un ecosistema digitale in grado di mettere in risalto le peculiarità di ogni aderente.
Relatori eccellenti
Come vuole la tradizione dei Congressi Made, anche quest’anno non sono mancati i contributi di ospiti di rilievo, come Cristina Scocchia, ceo di Illy Caffè, e consigliere di amministrazione presso EssilorLuxotica e di Fincantieri, e l’antropologo ed economista Dipak Ray Pant, che hanno condiviso con la platea dei partecipanti il loro pensiero sui temi della leadership e dell’imprenditoria.
«Per guidare le persone dobbiamo imparare a camminare dietro di loro», ha affermato Scocchia. «Si pensa che il leader sia quello che impartisce ordini e rappresenta il potere. Il vero leader è quello che cammina con il gruppo e si fa carico del gruppo».
Come si diventa quindi un buon leader? Per la manager serve mixare quattro ingredienti: il quoziente intellettivo (saper prendere decisioni e realizzare strategie); il quoziente emotivo (la capacità di monitore l’umore dei collaboratori in un clima di empatia); il quoziente politico (intelligenza sociale); il quoziente morale (rispetto degli altri).
Per Dipak Ray Pant i piccoli imprenditori sono accomunati dal radicamento nel territorio e un sistema di relazioni che va al di là delle transazioni economiche, un vero e proprio microsistema di affetti.
«Di che cosa hanno bisogno oggi questi imprenditori? Hanno bisogno di capire in che mondo stanno vivendo, operando, e in che modo stanno facendo impresa.
Quali sono le influenze dirette e quelle indirette. Oggi ci sono cambiamenti rapidi e discontinui, cambiamenti profondi e strutturali e il futuro non si indovina, ma si costruisce», ha commentato l’economista.
I numeri
Dopo il momento di condivisione delle buone pratiche da parte di alcuni rivenditori aderenti, la chiusura del Congresso Made è stata affidata al direttore generale Gian Luca Bellini, che ha presentato anche gli ultimi dati della congiuntura di settore.
«Per quanto riguarda Gruppo Made, i numeri sono decisamente significativi: oltre 800 milioni di fatturato aggregato; oltre 90 mila clienti serviti.
Si tratta, come è evidente, di un mercato enorme. Per raggiungere questi numeri c’è l’apporto di circa 1.500 professionisti che operano, a diversi livelli, all’interno delle rivendite aderenti. Gruppo Made dispone inoltre di quattro centri di logistica, mentre Made Distribuzione ha raggiunto i sette punti vendita diretti», ha dichiarato Bellini.
«Forza, azione e passione caratterizzano l’azione di Gruppo Made sul territorio, ma è anche necessario che aumenti sempre di più la connessione fra le rivendite, lavorando maggiormente insieme, perché il mercato c’è e bisogna andare a prenderlo.
Perché ciò accada, è indispensabile un modello di offerta vincente, che si può ottenere solo miscelando efficienza, qualità e innovazione.
Il mercato della nuova normalità, che nonostante tutto è ancora superiore per valore a quello del 2019, pretende competenza e soprattutto la capacità non solo di conquistare il cliente, ma anche di fidelizzarlo al massimo», ha concluso il manager.
I protagonisti del 2025
Come ha sottolineato Sonia Ghaffani, direttore commerciale di Gruppo Made, nei congressi del gruppo c’è la possibilità di conoscere e condividere le attività che gli imprenditori aderenti realizzano nelle loro aziende, con l’obiettivo che queste buone pratiche possano essere replicabili da altri colleghi.
Ecco i protagonisti dell’edizione di quest’anno.
Francesco Ingoglia di Teving di Trapani. Per diversificare l’offerta nel suo bacino d’utenza, la rivendita ha scelto di offrire ai suoi clienti prodotti innovativi. I risultati migliori li sta ottenendo con le pavimentazioni in resina e la posa in opera di impermeabilizzanti ad alto contenuto tecnico.
Francesco Rivera di F.lli Rivera (Campomorone, Genova). Nel suo mercato, la presenza della Gdo è forte, ma l’azienda ligure ha deciso di puntare sulla qualità del servizio al cliente e un’offerta ad alto valore tecnico.
Massimo Fontana di Fontana (Cetraro, Cosenza). La rivendita mantiene alta la specializzazione della lavorazione delle pietre e dei marmi. Riceve puntualmente supporto da Gruppo Made anche attraverso i corsi di formazione, con l’obiettivo di offrire un servizio completo ai clienti, partendo dal coinvolgimento dei professionisti locali.
Francesco Mazzarella di Gdl (Cerreto Sannita, Benevento). La rivendita ha recentemente trasformato l’attività inserendo domotica e servizi energetici. Mazzarella, consulente certificato di Casa Clima, è esperto in efficientamento energetico e consulente fotovoltaico: una specializzazione che ha dato un forte impulso anche ai fatturati.
Andrea Giani di Made Distribuzione Cambiago (Milano). Il primo punto vendita nativo Made è il banco di prova dei servizi del gruppo, che in seguito vengono erogati a tutti gli aderenti. Lo store propone tutti i nuovi format espositivi per gli showroom Livingmade e la ferramenta professionale e ha messo a punto una squadra di professionisti per ogni settore merceologico. Tra i servizi, la zona capitolati, il centro colore, il noleggio professionale e l’area destinata al recupero delle macerie.
Con il Fondo Ambientale Italiano a sostegno del patrimonio storico
Gruppo Made ha deciso di migliorare la visibilità del proprio marchio sul territorio nazionale con un investimento a sostegno dell’attività del Fondo Ambientale Italiano (Fai).
«Come è noto, il Fai ha il fine di tutelare il patrimonio artistico, attraverso la ristrutturazione degli edifici storici, e quello paesaggistico del nostro paese», spiega il responsabile della comunicazione e marketing, Simone Daneo.
«Crediamo che sia per noi un bel mondo da condividere e da comunicare, anche perché il Fai, tra l’altro, fa anche molta formazione, incontri nelle scuole. La salvaguardia dei beni storici e la valorizzazione del territorio sono perfettamente in linea con la nostra strategia».
di Veronica Monaco