Supply Chain: come migliorare le prestazioni dei fornitori

Il contesto attuale, caratterizzato da volatilità e incertezza, mette in evidenza la necessità di rivedere le proprie supply chain. Oltre a mettere in discussione i propri fornitori, preferendone alcuni geograficamente più vicini, può essere utile avviare un processo collaborativo di miglioramento quando questi risultino essere insostituibili.

Il miglioramento collaborativo è necessario in quanto le prestazioni operative di un’azienda potrebbero essere fortemente vincolate dalle prestazioni del fornitore. I miglioramenti interni in una realtà possono arrivare, infatti, fino a un certo punto, ma per superare tale livello prestazionale è necessario far migliorare le prestazioni del fornitore stesso.

Per spiegare meglio questo processo si può descrivere un percorso in cui, se azienda e fornitore collaborano, entrambi possono aumentare le rispettive prestazioni.

Lo stato di partenza è rappresentato nello schema riportato in questa pagina con il punto 1: a un dato istante si misurano le prestazioni. L’azienda intraprende un piano di miglioramento interno sviluppando processi snelli e agili, riducendo sprechi o limitando attività a non valore aggiunto. I risultati di questi miglioramenti si traducono in un incremento prestazionale che la porta a raggiungere un nuovo stato rappresentato dal punto 2.

Oltre questo livello le performance possono essere vincolate dal fornitore. Solo attraverso il coinvolgimento, quindi con l’avvio di un percorso comune, lo stesso fornitore potrà avviare alcune attività di miglioramento (punto 3).

Può essere utile formare il fornitore trasferendogli nozioni e modelli che lo possano aiutare a comprendere le proprie criticità e a risolverle. Il fornitore potrà così aumentare le proprie prestazioni (punto 4) consentendo anche all’azienda cliente di arrivare a una nuova soglia (punto 5).

Il percorso può quindi così essere sintetizzato:
1. Miglioramento interno attraverso l’eliminazione degli sprechi
2. Coinvolgimento del fornitore
3. Collaborazione con il fornitore
4. Condivisione dei risultati e dei livelli conseguiti tra azienda e fornitore
5. Raggiungimento di uno stato finale che ha migliorato le prestazioni di azienda e fornitore

Come esempio, si può citare la riduzione di un lead time. Un’azienda lavora per commessa e acquista i componenti critici dal fornitore solo dopo la conferma dell’ordine del proprio cliente (Pto, Purchase to order).

Il lead time per la consegna della commessa è, quindi, la somma tra il lead time del fornitore e il tempo necessario per preparare l’ordine internamente (assemblaggio e spedizione).

L’azienda ha avviato un processo di miglioramento arrivando a minimizzare i tempi di assemblaggio e spedizione. Per ridurre ulteriormente il lead time, l’azienda ha avviato dei corsi di formazione presso il fornitore, così da permettergli a sua volta di diventare più reattivo. Solo così, intervenendo sui due fattori (fornitore e processo) l’azienda è stata in grado di rispondere più velocemente al proprio mercato.

 

di Andrea Payaro docente, esperto del ministero dello Sviluppo Economico – Ice (da YouTrade n. 128)

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