Il covid affonda anche le costruzioni: -51% a marzo

    Il settore delle costruzioni non poteva essere un’eccezione. E non lo è stata: ad aprile 2020, secondo l’Istast, c’è stato un crollo del 51,5% della produzione rispetto a marzo 2020. L’indice destagionalizzato è diminuito per il terzo mese consecutivo. Nella media del trimestre, cioè febbraio-aprile, l’indice destagionalizzato della produzione nelle costruzioni mostra invece una flessione del 33,2% rispetto al trimestre precedente.

    L’indice corretto per gli effetti di calendario (i giorni lavorativi sono stati 21 contro i 20 di aprile 2019) offre un risultato ancora peggiore: -67,8%, con l’indice grezzo sceso del 66,7%. Nella media dei primi quattro mesi dell’anno, sia l’indice corretto per gli effetti di calendario sia l’indice grezzo decrescono, rispettivamente, del 25,2% e del 24,4%.

    L’Istat fa anche sapere che la rilevazione sui dati delle casse edili nel complesso si è svolta con gli esiti consueti in termini di tasso di risposta. E le azioni messe in atto per fare fronte a queste perturbazioni nella fase di raccolta dei dati hanno consentito di elaborare e diffondere gli indici relativi al mese di aprile 2020.

    Il drastico calo della produzione nelle costruzioni è conseguente al lockdown imposto per la pandemia di covid-19. L’indice destagionalizzato, in forte caduta rispetto al mese di marzo, raggiunge il minimo storico della serie (iniziata nel 1995). Anche la flessione su base annua è la più ampia mai registrata, e comporta una forte diminuzione tendenziale per il complesso dei primi quattro mesi dell’anno.

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