Dalle fondamenta all’interior design. Così Felc, azienda di distribuzione di materiali edili, con sede a Trevi e un secondo magazzino a Norcia (Perugia), si è attrezzata per rispondere a un mercato delle costruzioni sempre più sfaccettato e variegato.

Felc, che è l’acronimo di Ferro, edilizia, legname e cementi, opera dal 1960 in Umbria, territorio dal fascino antico ferito qualche anno fa da violenti scosse sismiche. A distanza di quattro anni la macchina della ricostruzione nella regione continua a operare, anche grazie al contributo di aziende locali, proprio come Felc che, oltre a essere un punto di riferimento per la fornitura di materiale alle imprese che operano sul territorio, partecipa anche attivamente a progetti di ripristino solidale, come quello del campanile del borgo di San Michele Arcangelo.

YouTrade ha incontrato Elia Menghini, terza generazione alla guida della rivendita umbra, assieme alla sorella Elisa.

L’intervista a Felc e molti altri articolo sono anche sul numero di YouTrade n.107: scopri come ricevere la tua copia

Domanda. Quali sono state le principali tappe della storia di Felc?
Risposta. Felc è stata fondata a Trevi nel 1960 da mio nonno Gesulio Menghini, che oggi ha 92 anni. L’azienda, il cui nome è un acronimo di Ferro, edilizia, legno e cementi, è poi passata a mio padre Maurizio e, oggi, a me e mia sorella Elisa. Siamo partiti da zero come rivenditori di materiali edili, poi abbiamo ampliato la gamma dei prodotti fino a comprendere la termoidraulica, il ferro per carpenteria, legno, vernici e pitture, cartongesso, isolamento, piastrelle e sanitari. Insomma, dalle fondamenta fino all’interior design di un’abitazione. Oltre al magazzino che, tra aree coperte e scoperte, arriva a misurare circa 1 ettaro e mezzo, sempre a Trevi abbiamo anche uno showroom di 1000 metri quadri. Nel 2017, dopo aver vinto un bando per le Soluzioni Abitative di Emergenza (SAE), abbiamo aperto un secondo magazzino a Norcia, anche per essere più vicini al territorio colpito dal sisma.

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D. Alla luce della vostra esperienza, quali prodotti per edilizia crescono di più e quali, invece, sono in calo?
R. Sicuramente i laterizi sono in calo, sostituiti da nuove tecnologie come i sistemi a secco, cioè cartongesso e legno. Oltre ai sistemi a secco, stanno crescendo molto i cappotti con i vari tipi di isolante.

D. Oltre ai materiali edili, Felc offre anche un’interessante proposta per l’interior design: quando avete deciso di ampliarvi a questo mercato e cosa offrite?
R. Negli anni Novanta avevamo un piccolo showroom di 100 metri quadri, che nel 2001 abbiamo deciso di ampliare. Nel 2003 abbiamo inaugurato la sala mostra attuale, uno spazio di 1000 metri quadri, che offre una vasta gamma di prodotti di qualità medio-alta: sanitari di ultima generazione, piastrelle in grande formato, arredobagno, cucine, porte d’interno. In più, da circa sei anni nello showroom è impiegata una persona dedicata che cura la proposta per l’interior design.

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D. Qual è la principale sfida che avete dovuto affrontare con lo showroom?
R. Abbiamo fin da subito deciso di proporre materiali e finiture di medio-alto livello per distinguerci dalla grande distribuzione. La sfida è stata proprio questa: cercare di cambiare rotta rispetto alla Gdo e guardare a un altro tipo di clientela.

D. In percentuale sul fatturato pesano di più i prodotti di edilizia o quelli di arredo?
R. Per ora sul fatturato pesa di più il magazzino edile. La nostra clientela è ancora composta principalmente da imprese, anche se serviamo pure privati e professionisti, come progettisti, architetti, ingegneri.

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D. Quali servizi offrite ai vostri clienti?
R. Per i nostri clienti organizziamo corsi di aggiornamento tecnico sia presso le aziende che in sede. A livello logistico effettuiamo consegne con i nostri camion, coprendo tutta la regione dell’Umbria. In più per le spedizioni ci avvaliamo anche di corrieri.

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D. Felc è presente anche a Norcia, territorio pesantemente colpito dal terremoto: qual è oggi la situazione?
R. Dopo la prima emergenza, che è durata quasi un anno con la messa in sicurezza dei fabbricati, nel 2019 si è passati alla seconda fase con l’avvio degli interventi di riqualificazione sugli edifici in classe B, cioè quelli che necessitano di piccoli lavori di recupero. A breve sarebbe dovuti partire con la terza fase sugli edifici in classe E, cioè quelli più danneggiati, con interventi di vario tipo, dalla demolizione completa alla ristrutturazione delle parti lesionate. Ora, con l’emergenza sanitaria legata al coronavirus si
è un po’ fermato tutto.

D. Il terremoto ha cambiato il mercato?
R. Rispetto a prima è cresciuta la domanda di prodotti tecnici e nuove tecnologie legate al ripristino e alla riqualificazione. Felc comunque era già pronta a soddisfare questa domanda, in quanto ha sempre prestato grande attenzione alle innovazioni, facendo
anche corsi di aggiornamento e formazione tecnica. Oggi siamo un punto di riferimento per il territorio.

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