Wienerberger: ecco le nostre strategie

    Compiere 200 anni e non mostrarli. Sembra difficile, ma così non è per Wienerberger, gruppo austriaco specializzato nella produzione di soluzioni in laterizio per materiali edili e infrastrutture, che celebra proprio quest’anno il suo bicentenario.

    Presente con circa 200 stabilimenti in Europa, America e Asia, l’azienda continua a maturare successi, tanto da aver segnato nel 2018 un nuovo record di 3,3 miliardi di euro di ricavi e un Ebitda di 470 milioni di euro. Anche in Italia il gruppo nel 2020 si accinge a spegnere 150 candeline per le fornaci Brunori di Bubano: fondate da Antonio Brunori nel 1870, sono state acquistate nel 1999 da Wienerberger, che nel nostro Paese possiede altri tre stabilimenti a Feltre, Gattinara e Terni.

    «Siamo orgogliosi di compiere 200 anni, un anniversario che dimostra come Wienerberger rappresenti un’azienda moderna e innovativa che guarda sempre al futuro e ha saputo trasformarsi per restare al passo con i tempi, passando dall’essere un produttore di laterizi fino a diventare un fornitore di sistemi», commenta l’amministratore delegato di Wienerberger Italia, Gülnaz Atila, che anticipa le ultime novità dell’azienda nel segno della qualità e innovazione in laterizio.

    Blocco di Wienerberger
    Blocco di Wienerberger

    Domanda. Quali sono le strategie per il prossimo futuro di Wienerberger?
    Risposta.
    La nostra strategia consiste nel diventare un partner affidabile per sistemi costruttivi innovativi e di rafforzare la nostra posizione guidando la trasformazione digitale. Essere esperti nel nostro settore, la qualità e le performance delle nostre soluzioni, sono elementi chiavi per proporre sistemi e soluzioni completi per i nostri clienti. Tutto questo offrendo supporto con piattaforme e strumenti digitali, dalla fase di progetto fino alla fase di cantiere, per l’involucro dell’edificio.

    L’intervista completa sul nuovo numero di YouTrade

    LASCIA UN COMMENTO

    Inserisci il commento
    Inserisci il tuo nome qui