Ricominciare dall’acqua

Massimiliano Giorgio Redi
Massimiliano Giorgio, Marketing Segment Manager Building Italy di Aliaxis

Gli impianti nell’ambito dell’edilizia sono il settore con maggiore sensibilità all’innovazione. La loro sostituzione sempre più spesso avviene prima della loro vita utile, prevalendo l’aggiornamento tecnologico e i fattori di innovazione. Gli impianti rappresentano il mezzo che ci consente di godere della nostra casa, ci forniscono i servizi fondamentali, ci danno quel comfort che sempre più è un fattore determinante nelle scelte del cliente finale (utilizzatore). In un mercato edilizio del nuovo, con una tendenza alla crescita lenta e incerta, porta segnali positivi e più stabili la ristrutturazione soprattutto impiantistica, con particolare attenzione al comfort, al risparmio energetico, e idrico. Negli ultimi anni, il settore impiantistico ha ricevuto una spinta evolutiva tecnologica imposta, in parte dalla legislazione vigente e in parte data dall’evoluzione dei produttori. L’informazione sempre più capillare ha portato gli addetti al settore e gli utilizzatori finali a conoscere nuove tecniche e tecnologie per l’efficientamento delle costruzioni, con uno sguardo al futuro sostenibile. L’attenzione verso la sostenibilità è una tendenza a livello europeo, non solo italiano, ed è sempre di più una motivazione di acquisto, non solo etica ma anche economica.

Sostenibilità necessaria

Da uno studio commissionato dalla Banca Mondiale emerge uno scenario di come il Pil a livello globale sarà condizionato dalla scarsità d’acqua entro il 2050. E la scarsità d’acqua sarà un parametro dello sviluppo dell’economia globale. In Italia consumiamo mediamente 428 litri di acqua al giorno per persona: volumi enormi per garantirci uno standard alto di qualità della nostra vita, con costi di gestione molto pesanti. Bolletta salata? Nei prossimi anni con tutta probabilità assisteremo a un graduale aumento delle tariffe dell’acqua. Attualmente paghiamo circa 1,5 euro al metro cubo, contro la media europea di circa 5 euro, e ci collochiamo tra i peggiori Paesi in termini di gestione dell’acqua potabile (circa il 43% dell’acqua si perde nelle condutture, fonte Istat). Che cosa possiamo fare da singoli individui per contribuire a migliorare il futuro, quello di noi stessi e quello dei nostri figli? L’uso responsabile, evitare gli sprechi, questi sono fattori determinanti. Ma non bastano. Non possiamo demandare alla sensibilità di ognuno un tema così importante, è fondamentale che la tecnologia ci aiuti a conseguire questo risultato in maniera indipendente dalla nostra volontà. Come?

La casa anti sprechi

Oggi è realisticamente possibile costruire una casa con tecnologie standardizzate e reperibili sul mercato, per ottenere un risparmio che supera anche il 50% del fabbisogno medio annuo di acqua in un’abitazione. Quindi è possibile, accessibile, relativamente semplice. Quanto vale la mia casa? Un immobile dotato di sistemi che consentono di incrementare le prestazioni energetiche, e ridurre gli sprechi, non soltanto in termini di isolamento termico, ma anche idrico, ha un valore che si mantiene elevato nel tempo, rispetto a costruzioni tradizionali. Non è un caso che negli anni della crisi gli edifici certificati secondo un protocollo ambientale sono un mercato che cresce in controtendenza. Ne è un esempio la sede della Angelini Farmaceutici a Roma. Redi si è confrontata con questo ambizioso progetto fornendo la tecnologia per realizzare un sistema che raccoglie le acque provenienti da lavandini e docce. Una volta trattato, il liquido è riutilizzato per varie applicazioni, dove non è necessaria l’acqua potabile. Per esempio, l’irrigazione, la pulizia delle aree all’aperto, lo scarico dei bagni. Grazie a un’attenta progettazione e utilizzo di tecnologie che abbassano i consumi energetici, l’edificio ha ottenuto la prestigiosa certificazione Gold secondo lo standard Leed: tra i parametri che sono considerati il modo con cui si utilizza l’acqua è fondamentale.

In recupero

Il sistema di recupero acque grigie di Redi è stata la soluzione perfetta per raggiungere gli obiettivi sull’uso dell’acqua nell’edificio. Il progetto porta la firma dello studio Transit (architetti Ascarelli, De Micheli e Pistolesi) assieme a Enzo Pinci, vincitori di un concorso di progettazione a inviti lanciato nel 2005. Redi ha sviluppato un sistema innovativo e compatto che consente il riutilizzo dell’acqua proveniente dalle docce e dai lavandini (acqua grigia). Considerando gli usi tipici di un’abitazione, si consegue una riduzione dei consumi di acqua potabile anche oltre il 50%. Il nuovo sistema Redi si caratterizza per la sua compattezza, per il fatto che è pre-assemblato in fabbrica, per l’installazione più facile e più sicura. La macchina è pensata per una bassissima manutenzione e costi di esercizio molto contenuti, grazie al sistema di contro-lavaggio intelligente, alla costruzione facilmente accessibile per la manutenzione. La tecnologia utilizzata per la filtrazione fine (ultrafiltrazione, con filtri a micro-tubuli filtranti) consente maggiore durata della capacità depurante, mantenimento delle portate, facile accesso per la manutenzione. Il software di gestione delle pressioni e portate, verifica e controlla tutti i parametri di processo per allungare al massimo la vita dell’impianto e abbassare i costi di manutenzione. Il posizionamento delle parti soggette a manutenzione è accessibile e semplice da verificare. I sistemi di pompaggio sono gestiti con inverter, per migliorare le prestazioni ed abbassare i consumi. Tutto questo per garantire un costante approvvigionamento di acqua riciclata senza gestioni complicate o cali di prestazioni, o rotture inaspettate, come succede con altre tipologie di impianto.

Come funziona

L’acqua, una volta utilizzata, fluirà attraverso l’impianto di scarico, che è un altro sistema molto importante che influisce anche sul comfort e sulla sicurezza della nostra casa. Perché sono importanti i sifoni degli apparecchi sanitari? Il sifone garantisce comfort e igiene in casa, in realtà il «sigillo d’acqua» che genera è l’unica barriera fisica che separa gli ambienti dove viviamo dal sistema fognario. Il sifone garantisce che i cattivi odori non entrino in casa, ma anche batteri e gas dannosi per la salute umana. I microrganismi aerobici infatti, possono propagarsi anche attraverso gli impianti di scarico, che diventano un potenziale veicolo di trasmissione di patologie. Grazie alla tenuta idraulica che i sifoni generano, è impedita la fuoriuscita di questi gas maleodoranti. Per proteggere i sifoni è fondamentale realizzare la ventilazione di un impianto di scarico. In particolare la norma En 12056-2 descrive come si dimensiona l’impianto di scarico e la ventilazione di questo. Tale norma è recepita dai principali Paesi europei. Durante il funzionamento negli impianti di scarico si creano delle pressioni e depressioni per effetto del flusso idraulico. Queste variazioni di pressione possono causare problemi ai sifoni: nel caso di compressioni si può avere il by-pass del sifone da parte dei gas maleodoranti, nel caso di depressione si rischia il loro svuotamento (cosiddetto effetto di sifonaggio) e la conseguente mancanza di tenuta ai gas.

La progettazione e ristrutturazione

Per questo motivo è indispensabile compensare questi effetti con una buona progettazione dell’impianto di scarico, considerando sempre la ventilazione. Questa consente di abbassare drasticamente i gradienti pressori che si generano durante il funzionamento dello scarico. La progettazione dell’impianto di scarico deve considerare sia il flusso dei liquidi sia quello dell’aria, consentendo a questa di circolare evitando azioni non desiderate sui sifoni. Per compensare le depressioni nello scarico, bisogna ventilare consentendo l’ingresso dell’aria all’interno dell’impianto, attraverso dei dispositivi detti camini di ventilazione, oppure attraverso delle valvole di ventilazione. L’utilizzo delle valvole di ventilazione (Aav) permette all’aria di entrare, diminuendo le depressioni che si generano durante lo scarico che causano lo svuotamento dei sifoni, ma al tempo stesso impediscono alle esalazioni maleodoranti di fuoriuscire. Una appropriata ventilazione crea una barriera fisica tra l’impianto di scarico e l’interno degli edifici, e consente l’aumento delle portate di scarico, la diminuzione dei rumori generati durante lo scarico, e un migliore svuotamento dell’impianto. Ario è una valvola di immissione aria, che serve a realizzare la ventilazione dello scarico. Grazie a una molla pre-caricata, che dà la giusta pressione alla guarnizione di chiusura, Ario funziona a prescindere dalla posizione in cui si trova. Questa caratteristica lo rende unico perché diventa applicabile in qualsiasi configurazione sia all’interno che all’ esterno degli edifici. Grazie alla sua versatilità Ario è particolarmente adatto in caso di ristrutturazione, perché è possibile installarlo all’interno del fabbricato, per esempio direttamente nel bagno, oppure nel vano scala di un condominio, in quanto garantisce la tenuta ai cattivi odori. Inoltre, non è obbligatoria l’installazione in bolla come tutti gli altri dispositivi in commercio. Anche all’esterno è possibile installarlo nei casi dove deve essere rispettata la normativa sulle immissioni in aria.

Vantaggio tecnico

Questo è un grande vantaggio perché non serve portare la colonna di ventilazione al di fuori del tetto, conseguendo vantaggi tecnici ed estetici. In questo modo non si deve attraversare la copertura dei fabbricati con il rischio di infiltrazione. Inoltre, scompare la necessità del comignolo esterno, con conseguente vantaggio estetico e l’eliminazione di ponti termici. Un sistema di scarico con una corretta ventilazione, favorisce quindi la riduzione della rumorosità. Se abbinato ad un sistema fonoisolante il grado di comfort fa un salto decisamente importante.

Maggiore comfort

La rumorosità legata agli impianti di scarico può rappresentare un problema di comfort abitativo non indifferente e molto spiacevole. Va da sé che, oltre a un disturbo sonoro, ne consegue un problema di privacy per chi si trova ad adoperare la sorgente del disturbo. Ulteriore difficoltà è legata alla messa in ripristino di situazioni rumorose problematiche legate a questo tipo di sorgenti, perché spesso le tubazioni di scarico sono alloggiate all’interno di partizioni murarie, e richiedono pertanto onerose opere di demolizione. Si evince l’enorme importanza di accompagnare preventivamente la messa in opera da una corretta progettazione. I fenomeni che concorrono alla rumorosità sono molteplici e sono legati alla depressione nelle colonne e scorrimento orizzontale nelle diramazioni. Il movimento del liquido all’interno della tubazione determina variazioni di pressione che generano vibrazioni che si trasmettono alle strutture edili, determinando il passaggio di rumore nei locali che attraversa. Il Dpcm 5/12/97 sulla Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici introduce limiti di rumorosità anche per gli impianti presenti nell’edificio, al fine di limitarne il disturbo verso unità abitative diverse da quelle dove sono installati. Impianti a funzionamento discontinuo sono fissi: il livello sonoro emesso non è costante nel tempo (scarichi idraulici, bagni, servizi igienici, rubinetteria). Indipendentemente dalla destinazione d’uso degli edifici, gli impianti a funzionamento discontinuo non possono generare un livello LASmax che ecceda i 35 dB(A).

Addio rumori

Il sistema Phonoblack nasce dall’esperienza di Redi nel settore degli scarichi insonorizzati, portando ad un livello massimo le prestazioni acustiche grazie all’introduzione di innovazioni tecnologiche. La mescola speciale di Pvc, abbinata al nuovo collare isofonico brevettato Phonoklip, massimizzano le prestazioni minimizzando l’impatto sui costi. Il Pvc assicura un’elevata resistenza chimica agli agenti acidi, alcalini, salini e organici disciolti in acqua di scarico. Phonoblack è il sistema più completo nello scarico: ideale per la ristrutturazione, grazie alla possibilità di realizzare connessioni a incollaggio, versatile nelle nuove realizzazioni, grazie alla sua composizione in Pvc caricato, che garantisce robustezza, durabilità nel tempo e standard qualitativi elevati, come tutta la gamma Redi. Il nuovo collare isofonico totalmente plastico Phonoklip, fornisce incredibili performance poiché taglia drasticamente le emissioni acustiche sia strutturali che aeree. Il collare genera una disconnessione tra la parete ed il tubo tagliando le vibrazioni sonore che si trasmetterebbero alla struttura. Phonoklip è certificato presso il Fraunhofer secondo la norma En 14366, e coperto da brevetto. Phonoblack è un sistema pensato e progettato per un mercato tradizionalmente orientato al Pvc, che ha una lunga storia di applicazioni di successo nell’edilizia in Italia, e nel mondo. In un mercato trainato dalla ristrutturazione la compatibilità con sistemi esistenti è fondamentale. È per questo che il sistema Phonoblack si adatta perfettamente, grazie alla gamma Ø100 completa tipicamente presente in tutte le colonne di scarico, consentendo riprese in tutta sicurezza in pieno rispetto dei requisiti tecnici. Il diametro 100 è anche adatto a solai sempre più stretti, riducendo gli ingombri sulle diramazioni orizzontali se paragonato con un diametro 110 millimetri tipico dei sistemi in Pp. Attiva fin dal 1960, Redi raggruppa nella sua attività industriale diverse tipologie di prodotto, impiegate per la gestione delle acque di scarico ed in particolare: tubi e raccordi in Pvc e Pp per lo scarico idrosanitario, raccordi fognatura, valvole antiriflusso, pozzetti d’ispezione e altri pezzi speciali. Articoli per il drenaggio suolo e griglie di ventilazione e sistemi per la depurazione e il trattamento delle acque reflue.

 

In immagine di copertina: la sede della Angelini Farmaceutici a Roma, per cui Redi ha progettato un sistema di recupero delle acque

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