Sandrini Metalli, la lamiera grecata si fa in quattro

Una lamiera è, per i lattonieri, come un pallone per una squadra di calcio: uno strumento di lavoro fondamentale. Ma non tutte queste coperture sono uguali. Lo sanno bene in Sandrini Metalli, azienda nata nel Bresciano, il distretto italiano della metallurgia, per poi espandersi nell’area di Bergamo. E, sebbene nel tempo la società fondata da Nazareno Sandrini si sia ingrandita, mantiene sempre un rapporto speciale con il proprio territorio. Come racconta a Lattoneria Lorenza Sandrini, amministratore delegato dell’azienda. 

Domanda. Sandrini Metalli è nata negli anni Cinquanta, un’Italia molto diversa da quella attuale: qual è stata l’idea di partenza? 

Risposta. Inizialmente Nazareno Sandrini ha cominciato la sua attività riparando biciclette in un piccolo deposito di 60 metri quadri a Piamborno, comune in provincia di Brescia, oltre a dedicarsi a qualche piccolo lavoro da fabbro. Ma il boom economico degli anni Sessanta-Settanta e il forte spirito imprenditoriale, lo hanno portato di lì a poco a investire nel settore della produzione di lamiere grecate, installando la prima linea di profilatura: la storica Egb401, ora nota nella nostra gamma come Sand38.

Lorenza Sandrini, amministratore delegato
Lorenza Sandrini, amministratore delegato

D. Com’è cambiato il mercato in questi 70 anni?

R. Prima bastava avere un prodotto efficiente, oggigiorno è necessario saperlo pubblicizzare, fornendo un servizio a 360 gradi. Dobbiamo avere un magazzino ampissimo, di circa 20 mila tonnellate, un mix di finiture, colori e spessori differenti, sempre disponibili. Il team deve essere rapido e reattivo, presente nel pre e nel post vendita, 365 giorni all’anno. Il nostro magazzino e la nostra capacità produttiva ci permettono di soddisfare le esigenze più variegate in tempi molto rapidi. Nello scenario attuale sono importanti anche le certificazioni: i nostri prodotti hanno elevati standard qualitativi, in tutti i campi.

D. La crisi dell’edilizia ha pesato sulla vostra attività?

R. Fortunatamente non abbiamo risentito della crisi. Anzi, negli ultimi anni il mercato del fotovoltaico e le politiche di incentivo allo smaltimento dell’amianto, sono state un traino per la crescita dell’azienda. Stiamo registrando fermento anche nel mondo della prefabbricazione in calcestruzzo.

D. Come ha pesato la normativa in merito allo smaltimento amianto?

R. Positivamente, anche se il lavoro da fare, resta molto. Sulla base dei numeri presentati dalle Regioni (15 su 21), risultano ancora 370 mila strutture ricoperte in cemento amianto. I nostri prodotti sono eco-compatibili e in classe A1, ovvero completamente incombustibili, una caratteristica importante ai fini della sicurezza e delle recenti normative anti incendio.

D. Quali sono le dimensioni attuali dell’azienda?

R. L’azienda fattura circa 50 milioni di euro annui, abbiamo 70 dipendenti tra uffici e produzione. Ci strutturiamo in due divisioni principali: il core business è sempre stato quello della produzione delle lamiere grecate, l’altro, inserito dal 2014, è la divisione coils, che si occupa della distribuzione di nastri e fogli metallici. Abbiamo quattro stabilimenti tra magazzino e stoccaggio merci: due a Costa Volpino (Bergamo), uno a Pian Camuno (Brescia), e uno di recente acquisizione, a Chiari (Brescia). Negli ultimi anni l’azienda è cresciuta molto, pertanto s’è reso necessario investire su flussi e processi, così da rendere più efficace l’operato dei collaboratori, in modo da mantenere e incrementare il servizio offerto.

D. Com’è organizzata l’azienda? 

R. Siamo un’azienda a conduzione familiare, dotata di una struttura organizzata, all’interno della quale tutte le attività aziendali sono pianificate, eseguite e monitorate. Il cda è formato da me, come amministratore delegato, dal fondatore, Nazareno Sandrini, da Pierfranco Damioli, mio marito, direttore degli stabilimenti produttivi, e da mio figlio primogenito Alberto, che si occupa della direzione commerciale. Allo stesso modo, Nazzareno e Federica, i miei due figli più giovani, si occupano con dedizione dell’area It e amministrativa. Cinque responsabili sovrintendono agli altri comparti aziendali. Questo organigramma snello e funzionale, garantisce il regolare svolgimento di tutte le attività.

D. Quali sono le tipologie di prodotto in cui l’azienda è più forte?

R. Sicuramente siamo leader nella produzione di lamiere grecate, con una capacità produttiva ed una gamma prodotti ampissima. La nostra ambizione è quella di incrementare le quote di mercato anche nel segmento coils, diventando player di riferimento anche per il mercato dei nastri. Per riuscire a farlo, siamo convinti che serva avere un magazzino importante, una reattività costante ed una forte impronta customer. 

D. L’azienda ha sede a Costa Volpino, nella Bergamasca. Ci sono richieste differenti tra una zona e l’altra dell’Italia?

R. Sicuramente sì. Nel Nord Italia l’installatore tende a comprare maggiormente dal produttore, mentre nel Sud Italia è ancora forte la figura del commerciante. Riteniamo quindi importante mantenere un rapporto di rispetto reciproco ed affidabilità con entrambi, per mantenere proficue collaborazioni.

D. Come è andato il 2018? E quali sono le prospettive per il 2019?

R. Il 2018 per noi è stato un anno decisamente proficuo. Per il 2019 abbiamo acquistato una nuova linea di produzione per lamiere grecate, al fine di ampliare il portafoglio prodotti e migliorare il servizio. Abbiamo inserito anche il terzo slitter, per velocizzare la lavorazione dei nastri. Abbiamo pensato di realizzare degli espositori per i rivenditori dei nostri materiali, così da supportarli nella spiegazione e promozione dei diversi profili. Riteniamo che gli investimenti volti alla rete distributiva, siano oggi, più che mai, importanti.

D. Quanto è importante il benessere aziendale e l’attenzione al dipendente?

R. Molto, infatti durante il 2018 abbiamo intrapreso attività volte alla motivazione del personale sia in un’ottica meritocratica (introduzione di un sistema premiante), sia in un’ottica di creazione di un ambiente lavorativo welfare, con una nuova area ricreativa per la pausa pranzo, nuovi spogliatoi e nuovi uffici ben attrezzati. Per noi i nostri dipendenti valgono molto, come risorse uniche da valorizzare nel miglior modo possibile.

D. Che cosa pensate del mondo social, delle nuove tecnologie, nel vostro settore?

R. Sono un veicolo tramite il quale mostrare la passione e la dedizione con la quale affrontiamo il nostro lavoro. Per noi mantenere la parola data in termini di servizio, qualità e consegna, rimane la priorità. È giusto evolvere le proprie forme comunicative a la propria struttura in questo senso: per questo, dal 2019 abbiamo in progetto l’apertura di un profilo social che ci permetta di essere ancora più vicini al consumatore finale e soprattutto di capire rapidamente le nuove tendenze e le necessità del mercato.

Franco Saro

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