Per guadagnare con il real estate meglio puntare su Bangalore

    Il Global Property Property Monitor di Rics è una guida trimestrale alle tendenze nei mercati degli investimenti immobiliari nel mondo. Nel report relativo al primo trimestre, il Rics Global Commercial Property Monitor indica che il sentiment nel settore immobiliare rimane generalmente positivo, perlomeno secondo gli intervistati in 27 dei 34 Paesi presi in esame. Questo nonostante le continue preoccupazioni riguardo le valutazioni degli immobili in un certo numero di mercati e sulle potenziali implicazioni per l’economia globale dell’aumento delle politiche commerciali protezionistiche. 

    Sul lungo periodo, però, solo per due città sono stati espresse previsioni positive, Amsterdam e Lisbona. In ribasso New York e Londra, ma anche Kuala Lampur e Singapore. Nel quadrante dei «buoni», invece, compare Milano, perlomeno sul medio periodo. Non si tratta di prezzi, però, ma di previsioni su dove si concentreranno gli investimenti. Le città dove, invece, conviene maggiormente investire per mettere a reddito l’immobile, sono Bangalore (India), Dublino (Irlanda) e Budapest (Ungheria). 

    Per quanto riguarda le valutazioni del costo degli immobili, l’Italia sembra piuttosto ferma: circa il 20% degli operatori considera il prezzo al metro quadro a buon mercato, ma almeno il 60% di compra o vende considera le quotazioni attuali eque e il restante sopravvalutate. Sembrerebbe che ci sia poco spazio per un aumento dei prezzi, insomma.  

    Le città su cui si concentra attualmente la maggiore attività sono individuate in Monaco di Baviera, Tokyo, Melbourne, Zurigo e Sydney. In compenso Milano è giudicata in ripresa e Roma non è neppure citata. 

    Il giudizio degli operatori sul livello di prezzo degli immobili
    Il giudizio degli operatori sul livello di prezzo degli immobili

    In generale, gli operatori immobiliari pensano che nel mondo ci sia scarsa offerta di offerta

    di aree di buona qualità e questo condiziona il mercato, compreso quello delle locazioni. Circa l’80% dei contribuenti in Germania percepisce il mercato come costoso o molto costoso, quasi come in Francia. Nonostante questo, il mercato europeo nel suo complesso è giudicato positivamente. Il (ex?) ricco Medio Oriente soffre, invece, delle tensioni geopolitiche: Dubai e Doha sono viste in calo per quanto riguarda gli investimenti e le locazioni. 

    Gli Stati Uniti sembrano divisi in due: da una parte New York, dall’altra il resto del Paese. La Grande Mela non soffre crisi, mentre per gli altri States l’umore è meno positivo. Stesso discorso per la Gran Bretagna: Londra fa storia a sé. 

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