Sicurezza antisisma: urge il fascicolo di fabbricato

Il terremoto di Amatrice, Norcia o i crolli a Roma  ripropongono con urgenza il problema del fascicolo del fabbricato. È mai possibile che nel nostro Paese, dove è obbligatorio fare la revisione ogni due anni alle automobili e registrarne l’esito sul libretto di circolazione, pena il fermo del mezzo, nulla sia previsto per verificare lo stato di manutenzione e di conservazione delle nostre abitazioni?

Sembra inverosimile, eppure è così. La stabilità e lo stato di conservazione delle strutture dove trascorriamo la maggior parte delle nostre giornate della nostra vita non sono controllati e verificati se non quando manifestano segni di evidente pericolosità. Nelle passate legislature più volte sono stati presentati disegni di legge che prevedevano l’istituzione del fascicolo/libretto del fabbricato, purtroppo nessuno è mai giunto a diventare legge della Repubblica. A onor del vero, anche alcune Regioni hanno tentato di legiferare in materia, come il Lazio, che con legge regionale n 31 del settembre 2002 e con il successivo regolamento regionale n 6 del 14 aprile 2005 lo aveva istituito. Successivamente, il Tar del Lazio con sentenza n 12320 del 13 novembre 2006 ha annullato le delibere del Comune di Roma e della Regione Lazio, che rendevano obbligatorio l’adeguamento alla legge regionale 31/2002. I magistrati hanno ritenuto illegittimi gli adempimenti previsti dai due citati provvedimenti, in quanto eccessivamente gravosi per i proprietari e inutili trattandosi per lo più di dati che sarebbero già in possesso della pubblica amministrazione, ovvero da essa facilmente reperibili.

Terremoto in Umbria
Terremoto in Umbria

Stop immotivato a metà

Mentre possiamo condividere la prima motivazione, sembra completamente fuori dalla realtà la seconda. Ammesso e non concesso che i progetti originari e le successive varianti possano essere nella disponibilità degli uffici tecnici comunali, non si capisce perché non potessero costituire la base per la creazione del fascicolo del fabbricato. Molti edifici sono stati costruiti in periodi in cui la normativa antisismica era assente o meno stringente rispetto a oggi. Se questi dati fossero in possesso di proprietari o, quantomeno, degli amministratori dei condomini, probabilmente molti cittadini si preoccuperebbero in modo fattivo della staticità delle proprie abitazioni.

Risulta veramente inconcepibile, anche volendo accettare per valide le motivazioni che hanno portato alla decisine del Tribunale Amministrativo, che non si sia provveduto comunque a rendere obbligatorio il fascicolo del fabbricato che potesse contenere copia della documentazione presente negli archivi comunali e documentazione di tutti gli interventi successivi alla data di missione della legge.

Riportiamo di seguito i dati pubblicati da Cresme, che ovviamente si basano su dichiarazioni degli stessi abitanti e su quanto può essere percepito dall’esterno non sul reale grado di staticità degli immobili, e che comunque evidenziano come oltre il 20% degli immobili manifesti un livello manutentivo mediocre o pessimo.

Ci vuole la radiografia

Ci auguriamo che prima che si spengano i riflettori sugli ultimi avvenimenti in attesa del tanto declamato piano Casa Italia si possano varare quei provvedimenti che almeno possano consentirci di non aggravare il nostro ritardo rispetto alle altre nazioni europee. Quanti stabili sono edificati su terreni geologicamente a rischio terremoti, quanti tramezzi sono stati eliminati diminuendo indebolendo la struttura che regge i solai? Il dramma è costituito dal fatto che nella maggior parte dei casi chi occupa questi immobili non ne è a conoscenza. Riteniamo, a ragione, che la semplice presa di coscienza di uno stato di possibile pericolo potrebbe contribuire a migliorare la situazione generale.

 

EDIFICI PER EPOCA DI COSTRUZIONE E STATO MANUTENTIVO

Ottimo                   Buono                   Mediocre            Pessimo                    Totale

Num.   %             Num.     %                  Num.    %              Num.    %               Num.       %

Prima del 1919                        316.700 14,7   1.049.615 48,8   680.381 31,6   103.563 4,8           2.150.259 100,0

Dal 1919 al 1945      193.696 14,0       691.480 50,0     436.613 31,6     62.026 4,5        1.383.815 100,0

Dal 1946 al 1961    279.450 16,8        913.295 55,0   425.106 25,6    41.978 2,5        1.659.829 100,0

Dal 1962 al 1971      444.051 22,6    1.142.554 58,1     357.587 18,2       23.765 1,2           1.967.957 100,0

Dal 1972 al 1981      619.516 31,2    1.114.754 56,2       237.164 12,0      11.772 0,6          1.983.206 100,0

Dal 1982 al 1991      450.912 34,9       709.981 55,0         123.812 9,6        5.797 0,4          1.290.502 100,0

Dal 1992 al 2001      367.438 47,6        346.595 44,9         54.807 7,1        3.087 0,4              771.927 100,0

Dopo il 2001            382.931 71,9        133.147 25,0        15.445 2,9          1.065 0,2              532.588 100,0

Totale                      3.054.694 25,9     6.101.421 52,0 2.330.915 19,9    253.053 2,2        11.740.083 100,0 Fonte: elaborazione e stime Cresme

Le conseguenze del terremoto in Umbria
Le conseguenze del terremoto in Umbria

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento
Inserisci il tuo nome qui