L’anno è iniziato con una leggera flessione, ci aspettiamo un anno in calo.
Quanto ha inciso il superbonus?
Il superbonus ha fatto lievitare sensibilmente i fatturati. Il taglio degli incentivi e blocco della cessione dei crediti influiranno negativamente sulla nostra attività.
Quali prospettive si aprono con il pnrr?
Le prospettive sono positive, ma non a breve.
Recentemente ci sono state iniziative che hanno coinvolto la vostra azienda?
Implementazione dell’attività di marketing e formazione del personale e dei clienti.
Quali sono le sfide principali?
La concorrenza dei grandi gruppi e della Gdo.
Chi sono i vostri principali competitor?
La Gdo.
Avete introdotto novità a livello logistico?
No.
A che punto siete sul fronte della digitalizzazione?
Ci stiamo lavorando.
Avete iniziative dedicate alla sostenibilità e ai materiali green?
Sì, la divisione Gde Energia.
Alcune realizzazioni di impianti fotovoltaici realizzati con i prodotti Gde Energia
Quali sono le vostre principali iniziative di comunicazione?
Un addetto dedicato, con metodologie moderne.
Quali zone geografiche servite?
Bologna e provincia e aree limitrofe.
Quanti punti vendita avete oggi e quanti contate di acquisirne?
Oggi abbiamo sei punti vendita. Stiamo trattando nuove acquisizioni in aree scoperte.
Come si compone la vostra clientela?
L’85% sono artigiani e imprese edili, il restante 15% privati.
Quali servizi pre e/o post vendita sono più graditi dai vostri clienti?
Consulenza e assistenza.
LA SCHEDA
• Ragione sociale completa: GDE Spa
• Sito internet: www.gruppogde.it
• Email: info@gruppogde.it
• Sede legale: via della Cooperazione 19, 40129 Bologna
• Numero punti vendita materiali edili: 6
• Numero showroom: 1
• Anno di fondazione: 1999
• Titolare: Valerio Lermini, Francesco Zezza, Cesare Grigolo
• Responsabile ufficio acquisti: Valerio Lermini
• Fatturato 2022: 20 milioni di euro
• Gruppo d’acquisto d’appartenenza: Deus
• Categorie di prodotti trattate: tutti i prodotti edili
Voc, pollini, particolati, sostanze inquinanti di vario genere, muffe, virus e batteri: l’aria che respiriamo negli ambienti interni di case e uffici, dove passiamo circa il 90% del tempo, può essere un vero e proprio pericolo per la salute. Proprio per questo motivo è importante prestare la massima attenzione alla qualità dell’aria interna e preoccuparsi del suo continuo ricambio. Aprire sistematicamente le finestre è la soluzione più immediata, ma non la più efficace, come spiega a YouTrade Alberto Piccirillo, product manager per la ventilazione Mitsubishi Electric, che ha da poco lanciato sul mercato una novità per le abitazioni residenziali.
Alberto Piccirillo, product manager per la ventilazione Mitsubishi Electric
Domanda. La diffusione del cappotto termico ha determinato anche ambienti sigillati. Meno dispersione del calore, ma anche meno ricambio di aria. Qual è la soluzione? Risposta. Il ricambio dell’aria è necessario non solo a garantire un buon livello di comfort a chi vive o permane all’interno dei locali, ma anche a garantire che l’edificio stesso non risenta del ristagno dell’aria viziata. I nuovi edifici hanno bisogno di respirare quanto le persone che ci vivono all’interno. Gli ambienti indoor contengono delle concentrazioni di inquinanti che a volte possono essere fino a cinque volte superiori rispetto all’aria presente all’esterno. Gli inquinanti possono essere di diversa natura: composti organici volatili, particolati, gas radon che è molto pericoloso, ma anche inquinanti più comuni come l’anidride carbonica prodotta dall’uomo stesso e dalle combustioni. Anche l’umidità, con uno scarso ricambio dell’aria, può provocare la formazione di muffe sulla superficie delle pareti interne. Il ricambio dell’aria è uno strumento per rimuovere o per ridurre gli inquinanti negli ambienti indoor, e può avvenire in due modi: con la ventilazione naturale, quindi aprendo le finestre, oppure con una ventilazione di tipo meccanico. Nel primo caso l’apertura delle finestre comporta contemporaneamente l’ingresso di smog, pollini, insetti e spreca l’energia dell’impianto di riscaldamento e climatizzazione, se presente. Nel secondo caso, invece, il ricambio avviene attraverso un sistema di ventilazione meccanica controllata che offre diversi vantaggi. I più importanti sono la filtrazione dell’aria e il recupero energetico, che nel caso delle unità Mitsubishi Electric è sempre presente e permette di preriscaldare d’inverno o pre raffrescare d’estate l’aria che viene introdotta nei locali, sfruttando l’energia dell’aria che viene espulsa.
D. Quali sono le caratteristiche tecniche della vostra nuova unità di ventilazione Svl-Czpv-E? R. La nuova unità di ventilazione meccanica controllata che Mitsubishi Electric sta lanciando sul mercato è un’unità interna canalizzata compatta per installazione orizzontale o verticale, con 2 ventilatori di immissione ed espulsione dotati di motore EC con ampio range di modulazione della portata aria, un sistema di filtrazione integrato, recupero di calore sensibile ad alta efficienza che può raggiungere fino al 95% di efficienza e una serranda di bypass per gestire Free-cooling e Free-heating. Questa nuova unità di Vmc ha dimensioni molto contenute e vanta un’altezza di soli 21 centimetri, che ne fa una delle macchine più compatte di questo tipo presenti sul mercato. È un prodotto estremamente versatile e può essere configurato direttamente in cantiere, nella versione con attacchi a destra o sinistra. Le quattro connessioni dell’aria possono essere facilmente orientate di 90 gradi, garantendo una più facile configurazione dell’unità in base alla conformazione degli impianti. L’unità funziona in abbinamento al suo comando dedicato wireless, quindi non necessita di un cablaggio fisico. Il comando è dotato di display ed è retroilluminato, e appunto dialoga con l’unità grazie a un sistema a radiofrequenza. Abbiamo a disposizione una serie di sensori, sempre wireless, di CO2 e umidità per modulare il funzionamento della macchina in base alle reali necessità degli occupanti all’interno dei locali. Infine, l’unità è dotata di serie di filtri G4 (Coarse 65%), ma può essere equipaggiata anche con dei filtri a più alta efficienza oppure deodorizzanti.
La nuova unità Vmc Mitsubishi Electric SVL-CZPV-E
D. Come funziona? R. L’unità convoglia l’aria presa dall’esterno all’interno dei locali e contemporaneamente espelle l’aria esausta, ovviamente con un recupero di calore: quindi l’energia contenuta nel flusso di aria che si va a estrarre viene sfruttata per riscaldare o raffrescare l’aria di rinnovo che viene immessa nei locali.
D. Dove si installa? R. L’unità è molto versatile. Si può installare orizzontalmente, per esempio, all’interno di un controsoffitto, oppure verticalmente, come in una controparete, oppure in unlocale tecnico.
D. È adatta a qualsiasi destinazione d’uso? R. Entrambe le taglie disponibili (150 m3/h e 200 m3/h) trovano la loro applicazione ideale in ambito residenziale.
D. Qual è la procedura corretta per installarla? R. Il prodotto è molto semplice da installare: è un’unità canalizzabile e necessita di un sistema di distribuzione dell’aria. Quindi, di condotti e bocchette di immissione ed estrazione. L’installazione prevede l’ancoraggio della macchina a parete o a soffitto, il collegamento con il sistema di distribuzione, l’alimentazione elettrica e la connessione allo scarico della condensa. È una macchina semplice da installare, ovviamente con personale qualificato, ma non contenendo gas fluorurati non servono patentini particolari.
D. Quanto consuma? R. L’unità ha un assorbimento energetico molto ridotto e una classe di efficienza A+. Questo è un fattore molto importante in fase di scelta dell’unità: una macchina Vmc lavora 24 ore su 24 e sette giorni su sette, un po’ come un elettrodomestico, quindi la classe di efficienza energetica è un fattore molto importante da prendere in considerazione.
D. Che tipo di assistenza può fornire l’azienda su questo tipo di macchina? R. Come Mitsubishi Electric Italia possiamo far affidamento su una rete molto strutturata di centri di assistenza tecnica. Tipicamente l’assistenza viene erogata dai nostri centri partner.
D. Oltre alla risoluzione delle problematiche tecniche, offrite anche altri tipi di supporto? R. Assolutamente sì. Abbiamo un ufficio dedicato e un programma molto strutturato di formazione suddiviso per famiglie di prodotto che si rivolge a tutti i nostri interlocutori, dal consulente al progettista e all’architetto fino all’installatore. Chiaramente c’è anche una formazione dedicata ai nostri centri partner di assistenza tecnica.
D. Come si determina il costo finale di un impianto di Vmc? R. Il prezzo sarà composto dalle varie componenti dell’intero impianto. Come Mitsubishi Electric stiamo per lanciare anche la componentistica di distribuzione dell’aria. A breve usciremo con una nostra proposta per fornire al cliente un kit completo: non solo l’unità di ventilazione, ma anche i canali e le bocchette che servono alla distribuzione dell’aria, realizzati ad hoc per lavorare in abbinamento alle nostre unità e garantire le migliori performance. Questo permetterà di lavorare con una maggiore integrazione tra i prodotti e di offrire ai nostri clienti l’opportunità di rivolgersi a un unico interlocutore.
D. Dove sono distribuiti i vostri sistemi di Vmc? R. In tutta Italia attraverso la nostra rete di agenzie partner.
D. La qualità dell’aria è così essenziale? R. Assolutamente sì. La qualità dell’aria negli ambienti confinati, Indoor Air Quality (Iaq), è un tema sempre più attuale. Le persone trascorrono fino al 90% del loro tempo in ambienti indoor e durante il giorno una persona arriva a respirare circa 15 mila litri di aria: la qualità di quello che respiriamo è fondamentale.
D. La sensibilità al tema è cresciuta a seguito della pandemia? R.Il covid ha fatto un’azione booster. La sensibilità alla qualità dell’aria è cresciuta principalmente nel settore commerciale, quindi per prodotti che gestiscono portate maggiori. È indubbio che anche all’interno delle nostre case, quindi in ambito residenziale, c’è stato un aumento di attenzione. La qualità dell’aria è dunque un tema sempre più attuale ma ciò è dovuto anche al fatto che nei nuovi edifici la Vmc permette di raggiungere le classi di efficienza più elevate, cosa che non è possibile con la semplice ventilazione naturale.
D. L’aumento di sensibilità verso la tematica ha portato anche a un aumento delle richieste di questi prodotti? R. Non parlerei tanto di aumento della domanda di sistemi di ventilazione, ma di maggiore attenzione ai sistemi di filtrazioneo di purificazione che le unità Vmc possono garantire. È cambiata l’attenzione su ciò che questo tipo di macchine sono in grado di fare. Con un’unità di ventilazione che performa in un certo modo è possibile evitare problemi di contaminazione o abbattere certi tipi di inquinanti. Le persone sono più consapevoli.
D. L’unità di Vmc rientra nei bonus fiscali? R. Può rientrare nelle detrazioni per ristrutturazione al 50% e come intervento trainato nel superbonus.
D. È diffusa la «sindrome da edificio malato»? R. Questa definizione è stata introdotta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità intorno agli anni Ottanta. L’istituto aveva indicato che oltre il 30% degli edifici presentava problemi di qualità dell’aria con effetti avversi sulle persone. Direi che è ancora abbastanza diffusa, ma dare una percentuale è abbastanza difficile.
D. La Vmc si installa su singole unità abitative o può essere anche centralizzata? R. Quando si servono più unità abitative occorre installare un’unità di ventilazione che lavora con portate d’aria maggiori. Tipicamente si passa a unità di trattamento aria, quindi le Uta che, a differenza dei sistemi di Vmc residenziali, hanno dimensioni maggiori e anche una tipologia di installazione diversa, poiché si collocano all’esterno degli edifici.
D. Molti confondono la Vmc con l’aria condizionata. Qual è la differenza? R. Un sistema di climatizzazione si occupa di mantenere la temperatura desiderata all’interno dei locali, riscaldando o raffreddando l’aria presente negli ambienti. Il sistema di ventilazione meccanica invece immette dell’aria esterna all’interno dei locali, dopo averla filtrata e preriscaldata o raffrescata se l’unità è dotata di un sistema di recupero.
D. Com’è formato il mercato di questi dispositivi? R. In termini di quantità circa il 50% del mercato è costituito da unità di ventilazione canalizzabili e l’altro 50% da unità puntuali o non centralizzate, che non richiedono la canalizzazione. Di questi prodotti circa il 50% è dotato di recupero sensibile, l’altro di recupero entalpico.
D. Come si immagina l’evoluzione del mercato nei prossimi anni? R. Credo che entro i prossimi due decenni si andrà verso un’unica soluzione in grado di fornire diversi servizi. Quindi un’unica unità che riesca a erogare sia aria primaria, climatizzazione, riscaldamento e acqua calda sanitaria. Insomma, un solo apparecchio che possa gestire tutto quello che serve in un’abitazione.
Luciano Pizziolo, responsabile ufficio acquisti di F.lli Pizziolo
Luciano Pizziolo, responsabile ufficio acquisti di F.lli Pizziolo
Com’è andato il 2022?
Positivamente, con un fatturato di circa 27 milioni di euro, in crescita rispetto all’anno precedente di circa il 28%.
Che cosa vi aspettate per quest’anno?
Il 2023 è un anno complicato, perché ci sono tante variabili che stanno influendo negativamente sui volumi. Io stimo che in questo momento stiamo perdendo circa il 17% rispetto allo stesso peri
odo dello scorso anno, perché il 110% si è fermato, i crediti si sono incagliati e l’aumento dei tassi di interesse dei mutui ha fatto rallentare tante cose, soprattutto la disponibilità delle persone a spendere soldi. Temiamo, insomma, di perdere circa un 20% sul fatturato a fine anno.
Quanto ha inciso il Superbonus sul vostro fatturato e che cosa prevedete con il taglio dell’incentivo e il blocco della cessione dei crediti?
Ha inciso proprio nella percentuale di circa il 20% sul nostro fatturato.
Quali prospettive si apriranno, invece, con il pnrr?
Le prospettive interesseranno a pioggia tutti i territori. Il problema, però, secondo il mio punto di vista, è che comunque saremo continuamente invasi da imprese che vengono da altre regioni e con scarsa affidabilità riguardo alla possibilità del credito. Perciò non so quanto inciderà realmente sul nostro business.
Il mondo della distribuzione è in trasformazione. Coinvolge anche voi?
Continuiamo con la formazione delle nostre risorse umane e lavoriamo per coltivare sempre di più il rapporto con i nostri clienti, principalmente artigiani e imprese, fondato sulla reciproca fiducia.
Quali sono le sfide per voi?
Il calo del lavoro all’orizzonte sicuramente porterà tanta concorrenza sul mercato, e anche sui prezzi.
Chi sono i competitor?
Sono tutti nostri competitor, perché tutti detengono quote di mercato e rosicchiano quelle degli altri. Secondo il mio punto di vista, la sfida all’orizzonte sarà competere con i grossi gruppi che vogliono consolidarsi sul mercato anche attraverso nuove acquisizioni o con l’apertura di nuovi punti vendita sul territorio.
Avete introdotto novità nella logistica?
Da un paio di anni ci avvaliamo del polo logistico del nostro gruppo d’acquisto Game, che ci da una gran mano per la reperibilità delle merci in velocità e lo stoccaggio. Una strategia che stiamo perfezionando sempre di più, rendendo la nostra logistica più veloce e flessibile.
A che punto siete sul fronte della digitalizzazione?
Ci consideriamo ad un punto sufficiente per la gestione del nostro lavoro. Vogliamo però migliorare ulteriormente la digitalizzazione sul lato marketing della nostra azienda, per avere maggiore visibilità dei prodotti sul nostro sito web anche all’interno dei nostri punti vendita, per offrire un’esperienza più omnicanale e per dare un riscontro diretto tra magazzino e cliente.
Avete iniziative sul fronte sostenibilità e green?
Cerchiamo sempre di più di prediligere i marchi che sono più attenti al green e che promuovono al meglio la sostenibilità dei propri prodotti. Inoltre, stiamo cercando di sostituire il nostro parco mezzi in modo da ridurne l’impronta in termini di emissioni di Co2, con carrelli elevatori elettrici e camion più nuovi e che consumano meno carburante.
Che cosa fate per marketing, promozione, comunicazione?
Da un paio di anni proponiamo e pubblicizziamo nuovi prodotti tramite i nostri social, sito web e newsletter. Stiamo lavorando per fare questa attività ancora meglio e in maniera più coinvolgente per i nostri clienti.
Quali zone geografiche servite?
Siamo presenti nella provincia di Treviso, nella provincia di Venezia e di Padova. Occasionalmente sconfiniamo da questi territori per seguire i nostri clienti.
Con quanti punti vendita?
Cinque punti vendita. Non escludo nuove acquisizioni, sempre nelle vicinanze dei punti vendita che abbiamo già.
Come si compone in percentuale la vostra clientela e quale tipologia di cliente incide di più sul fatturato?
Il privato è una minima parte, anche perché spesso il privato si appoggia ad artigiani e imprese. In percentuale equivale a circa il 10% del valore del nostro fatturato. Poi, circa il 30% sono aziende di struttura medio-grande e il rimanente sono tutte piccole-medie imprese.
Quali servizi sono più gettonati?
La consulenza è sempre il servizio più gradito, è quello su cui si costruisce la fiducia. Poi, seguiamo anche i nostri clienti nel post-vendita, anche in caso di eventuali problematiche.
Quanto tempo dedicate alla formazione?
Generalmente, una volta al mese ospitiamo delle presentazioni di prodotti dei nostri fornitori e i nostri clienti interessati sono invitati a partecipare. Anche per quanto riguarda i nostri collaboratori facciamo mensilmente degli incontri per approfondire la conoscenza dei nuovi materiali che fanno parte della nostra offerta
LA SCHEDA
• Ragione sociale completa: F.lli Pizziolo Srl
• Sito internet: www.pizziolo.it
• Email: info@pizziolo.it
• Sede legale: Quinto di Treviso TV – via XI Febbraio, 8
• Numero punti vendita materiali edili: 5
• Numero showroom: Gli showroom si trovano presso le filiali di Treviso, Mogliano e Quinto
• Anno di fondazione: 1982
• Titolare: Luciano, Lorella e Matteo Pizziolo
• Responsabile ufficio acquisti: Luciano Pizziolo
• Fatturato 2022: 27 milioni e mezzo
• Gruppo d’acquisto d’appartenenza: Game
• Categorie di prodotti trattate: Coperture, serramenti, pareti e facciate, solai e controsoffitti, fondazioni, cantiere, camini e stufe, ferramenta, esterni, trattamento acque e depurazione, finestre per tetto, pavimentazioni per esterno.
• Marchi: Tutti i migliori marchi disponibili sul mercato
Ci sono segnali positivi, come il prosieguo dei lavori del superbonus, un ritrovato interesse negli investimenti immobiliari con la richiesta sempre nuove unità abitative e, non per ultimo, la partenza del Pnrr. D’altro canto, segnali negativi, come l’incertezza socio economica mondiale, l’inflazione subita nell’anno 2022, che sta proseguendo anche quest’anno e il blocco della cessione dei crediti stanno raffreddando il rinato fervore nel mondo edile.
Quanto ha inciso il Superbonus?
Circa per il 30%. La chiusura del superbonus e il blocco della cessione dei crediti porterà a un rallentamento dei lavori e una deflazione dei costi delle materie prime, già iniziata nel 2022. Inoltre, il blocco della cessione dei crediti creerà a un problema di liquidità per molte imprese.
Quali sono le prospettive con il pnrr?
Abbiamo fiducia nel Pnrr. Abbiamo già notato una richiesta di sviluppo capitolati in questa ottica.
Ci sono state iniziative particolari che hanno coinvolto la vostra azienda?
Stiamo rafforzando la forza vendita sul territorio e abbiamo acquisito due nuovi magazzini.
Quali sono le sfide principali?
La F.lli Anelli, oggi e nei prossimi anni, si troverà a competere sia con i concorrenti storici locali che con i nuovi ingressi di Gdo e Gds. Siamo pronti a questa sfida e vogliamo offrire la nostra esperienza maturata in oltre 60 anni di attività. Dove possibile miriamo anche a migliorare ciò che siamo e stiamo investendo su tutti i settori strategici dell’azienda per ottimizzare i costi e perfezionare l’offerta proposta.
Chi sono i vostri principali competitor?
Sono sia le rivendite locali, Gds, Gdo, e il mercato online, sempre più presente nel mondo edile.
Avete novità a livello logistico?
Ottimizziamo la gestione dei magazzini riducendo le giacenze, senza intaccare l’offerta proposta, anche grazie alla digitalizzazione. Inoltre, abbiamo investito per svecchiare il parco mezzi.
A che punto siete sul fronte della digitalizzazione?
Direi bene, manca ancora qualche passo e tra poco saremo capaci di gestire il sell in- sell out totalmente in digitale.
Avete messo in atto iniziative particolari per la sostenibilità e materiali green?
Da anni l’azienda è sensibile a un’offerta ecosostenibile. Ancora di più oggi anche grazie a una maggiore attenzione dell’acquirente
Quali sono le vostre principali iniziative a livello di comunicazione?
Ci stiamo concentrando sia sui nuovi canali comunicativi sia su quelli tradizionali. Inoltre, collaboriamo continuamente con i nostri partner sul territorio per sviluppare sempre più azioni di co-marketing.
Quali zone geografiche servite?
Prevalentemente la provincia di Rimini e Forlì Cesena, ma anche le province limitrofe.
Quanti punti vendita avete oggi?
A oggi abbiamo sei punti vendita, ma ci piacerebbe fare nuove acquisizioni, magari allargando la nostra zona di competenza.
Come si compone, in percentuale, la vostra clientela?
Secondo i settori va dal 10% al 30% di clienti privati, il resto sono imprese.
Quali servizi pre e/o post-vendita sono più richiesti?
Siamo molto apprezzati per i nostri servizi, dalla compilazione dei capitolati alla proposta di soluzioni tecniche, al servizio in cantiere con il supporto dei nostri partner. Inoltre, proponiamo corsi per applicatori e per tecnici, trasporti e servizi di post vendita con consulenze e aiuto alla posa.
Quanto tempo dedicate alla formazione?
Con appuntamenti regolari facciamo formazione continua in loco e presso i partner con la nostra forza vendita. Per i nostri clienti offriamo corsi dedicati sia per tecnici sia per applicatori e giornate dimostrative.
LA SCHEDA
• Ragione sociale completa: Fratelli Anelli snc
• Sito internet: www.fratellianelli.com
• Email: anelli@fratellianelli.com
• Sede legale: Via Marecchiese 1056, 47822 Sant’Ermete (Rimini)
Con un investimento di 15 milioni di euro, che completa la filiera industriale dell’azienda, già presente con altri 14 stabilimenti sul territorio, Finstral punta a crescere ancora. La nuova area produttiva si trova nel sito industriale a Oppeano, in provincia di Verona, attivo nella vetreria e nella produzione di serramenti. L’investimento comporta anche una ricaduta occupazionale di 60 nuovi dipendenti che, insieme alla forza lavoro già presente, consente all’azienda di poter contare sull’esperienza di 140 collaboratori.
Finstral, azienda famigliare con una leadership internazionale nel settore dei serramenti, vanta un fatturato 2022 di 270 milioni di euro, in ulteriore crescita rispetto ai 222 del 2021 e con una previsione di chiudere l’anno in corso con oltre 300 milioni di euro.
Visita allo stabilimento di Oppeano (Verona)
Il sito industriale veronese che copre oggi, dopo il suo potenziamento, una superficie totale di 23.500 metri quadrati, con una capacità produttiva di 3.500 finestre alla settimana, si inserisce in un piano di investimenti che dal 2021 ha visto oltre 30 milioni di euro impiegati in tecnologia per la modernizzazione delle linee produttive in altri sei stabilimenti dell’azienda. È prevista anche la crescita della presenza industriale di Finstral in alcuni Paesi chiave: a breve sarà inaugurato un nuovo impianto produttivo vicino a Saragozza in Spagna.
Nel nuovo progetto di riqualificazione dello stabilimento Finstral è stata implementata in particolare la vetreria, con un ampliamento di 9.500 metri quadrati completamente conforme agli standard dell’Industria 4.0. I nuovi macchinari all’avanguardia, come la stampante digitale per il vetro, che consente infinite personalizzazioni e tagli differenti, hanno assorbito 10 milioni di euro sull’investimento totale, ma accrescono competenze e efficientamento dei processi industriali.
Nuovo macchinario per la stampa digitale del vetro
La vetreria è la più moderna e completa a livello tecnologico in Europa, con una capacità produttiva pari a 1.500 pannelli di vetrocamere al giorno. Oltre alla vetreria è stato rinnovato l’impianto per la produzione di finestre e portefinestre e un reparto di lavorazione del legno.
Tutto il progetto architettonico dei nuovi spazi industriali di Oppeano è studiato nel segno dell’efficienza energetica. Uno degli obiettivi principali della riqualificazione è stato ridurre il consumo di energia attraverso processi produttivi efficienti e algoritmi di ottimizzazione. È stato inoltre potenziato l’impianto fotovoltaico esistente. Le grandi vetrate favoriscono infine la luce naturale e l’utilizzo di pompe di calore ha sostituito le caldaie a gas.
Un impegno concreto, quello per l’ambiente, che che ha fatto sì che dal 2012 al 2022 l’emissione di Co2 di Finstral sia diminuita del 77% (per produzione e processi). L’obiettivo è di diventare Co2 neutra entro il 2030. Sempre in quest’ottica, negli ultimi dieci anni il fabbisogno energetico per unità di finestra si è ridotto del 25%. L’energia autoprodotta sul consumo complessivo degli impianti industriali arriverà inoltre in un prossimo futuro al 25%.
Esterno stabilimento di Oppeano (Verona)
Con l’investimento a Oppeano e nei suoi altri siti industriali, Finstral conferma la sua avanguardia nell’utilizzo di tecnologie e materiali impiegati: è l’unica azienda del settore, infatti, ad adottare in tutti i suoi prodotti un nucleo in Pvc, materiale ideale per i serramenti perché stabile, non assorbe umidità e garantisce il massimo isolamento. Ma Finstral non è solo Pvc. I suoi prodotti sono anche una combinazione sempre più completa di materiali come l’allumino e il legno, capaci di una personalizzazione e di uno standard di altissima qualità per un mercato sempre più ampio di fascia alta.
Finstral è stata fondata nel 1969 ad Auna di Sotto, sull’altipiano del Renon, in provincia di Bolzano. È una delle principali produttrici in Europa di finestre, porte d’ingresso e verande. Con 1,3 miliardi di possibili combinazioni, tra alluminio, Pvc, legno e vetro, l’azienda offre l’assortimento di finestre più completo d’Europa. L’azienda altoatesina è cresciuta costantemente a partire dal 1969 e in 50 anni ha ampiamente allargato il proprio polo produttivo arrivando a contare oggi 14 stabilimenti di produzione, 1.650 dipendenti, distribuiti in 14 Paesi, 25 Studio Finstral e 220 Studio Partner Finstral (di cui 125 in Italia). Quest’ultimi sono dei veri e propri partner di business che portano su tutto il territorio italiano l’expertise e la qualità dell’azienda
Gli italiani hanno fiducia nei pannelli solari (ma a prezzi accessibili) per contrastare il cambiamento climatico. Gettonate anche le tecnologie di filtrazione dell’inquinamento atmosferico, veicoli elettrici e auto a idrogeno. È il risultato dell’indagine contenuta nell’edizione 2023 dello State of Science Index 3M. Altro dato rilevante è la fiducia (mal riposta?) dell’81% degli italiani, che considera l’Intelligenza artificiale utile per un futuro più sostenibile.
Secondo il rapporto, gli italiani guardano con maggiore fiducia, rispetto ai cittadini di altri Paesi inclusi nell’indagine, alle tecnologie in grado di contrastare gli effetti sull’ambiente e garantire migliori condizioni di vita per il futuro. L’acquisto di pannelli solari a prezzi accessibili piace al 58%, l’utilizzo innovativo delle risorse per ridurre i rifiuti al 45%, la possibilità di usufruire di veicoli e trasporti elettrici a prezzi accessibili per ridurre le emissioni inquinanti al 45%. Le alternative ecologiche alle tradizionali forniture per l’edilizia è sostenuta dal 43% degli intervistati, così come le tecnologie di filtraggio per contrastare gli effetti dell’inquinamento atmosferico (42%).
“Lo scenario attuale mostra quanto gli italiani guardino con fiducia alla scienza e alla tecnologia per contrastare i cambiamenti climatici. Noi e la comunità scientifica abbiamo il dovere di continuare ad alimentare questa fiducia, continuando a sviluppare nuove soluzioni e innovazioni capaci di fronteggiare le sfide più difficili a livello globale”, commenta Maurizio Asti, Managing Director 3M in Italia e Sud Est Europa.
Si è chiuso a poco meno di 195 milioni di euro di fatturato, circa il 38% in più rispetto al 2021. Certo, questo risultato eccezionale è anche dovuto in parte alle acquisizioni, in parte al peso dell’inflazione.
E per il 2023 che cosa vi aspettate?
Al momento siamo in crescita, anche se aprile è partito un po’ più timidamente rispetto al primo trimestre. Onestamente ci aspettiamo di crescere, sia perché stiamo introducendo innovazioni sotto tanti punti di vista, sia perché ci sono diverse acquisizioni, frutto degli anni precedenti, che stanno andando a regime o che stiamo concludendo e inizieranno a fatturare in corso d’anno.
Quanto ha inciso il Superbonus sul vostro fatturato?
Abbiamo investito relativamente poco nel superbonus, perché sapevamo che sarebbe stata una speculazione di breve periodo: a noi non piacciono né le speculazioni, né gli investimenti di breve termine perché, prima o poi, hanno sempre un risvolto negativo.
Anche dal punto di vista creditizio siamo tendenzialmente prudenti e abbiamo tutelato maggiormente le scelte di mantenimento della clientela fidelizzata. Speriamo e crediamo, quindi, di avere un rimbalzo negativo inferiore rispetto alla media di mercato.
Quali sono le prospettive con il pnrr?
Dipende quanto sarà brava la politica a mettere in campo questa opportunità con modalità efficaci, perché, come abbiamo visto con il superbonus, ciò che crea delle criticità è l’instabilità. Infatti, gli operatori di mercato più prudenti e virtuosi, come noi, quando hanno a che fare con l’instabilità tendono a non approfittare di queste opportunità.
Il Pnrr può essere una grande svolta per l’Italia e io mi auguro che la politica sia in grado di fornire risposte adeguate in tempi brevi, altrimenti perderemo l’ennesimo treno.
La distribuzione edile cambia. Che cosa comporta per la vostra azienda?
È una grandissima fatica acquisire tante aziende in brevi lassi temporali, perché l’integrazione post fusione ha delle criticità derivanti soprattutto da fattori culturali, sia per quanto riguarda la cultura aziendale, sia legate alla frammentazione del territorio. Siamo, comunque, degli acquisitori seriali e intendiamo continuare ad acquisire.
Ci stiamo strutturando per proseguire su questo percorso così complesso, sempre salvaguardando il valore delle persone, il capitale umano di tutte le aziende che acquisiamo, proprio perché sappiamo quanto la relazione sia un valore fondamentale nel nostro lavoro.
Chi sono i competitor?
Sicuramente le aziende familiari: i multipoint come noi determinano una quota di mercato nazionale veramente risibile, mentre le aziende familiari sono il nostro competitor più grande in termini di dimensione assoluta aggregata.
Il loro principale vantaggio è la relazione diretta tra titolare e cliente: la relazione, infatti, è il fattore critico di successo all’interno del nostro settore. La maggior parte dei multipoint nostri competitor, invece, affronta le nostre stesse difficoltà e quindi la competizione è su un piano diverso.
Avete introdotto novità nella logistica?
Abbiamo una logistica decentralizzata e stiamo cercando di investire per quanto concerne il miglioramento dei processi, come il miglioramento del gestionale e questioni operative. Ci sono complessità dettate dall’incidenza del costo del trasporto sulle nostre tipologie di materiali, tale per cui un trasferimento di materiale povero probabilmente non ci fa tendere verso soluzioni di logistica centralizzata, anche se stiamo valutando tante ipotesi.
A che punto siete con la digitalizzazione?
Stiamo costantemente facendo i conti con l’arretratezza dei database del nostro settore. Ancora oggi è estremamente complesso ottenere dati di prodotto dai fornitori, in alcuni casi anche riguardo al peso dei prodotti stessi, eppure questa informazione è estremamente importante dal punto di vista logistico.
Avete messo in atto iniziative particolari dedicate alla sostenibilità?
Sì, in particolare con Mapei, azienda che ha spinto la promozione di una linea di prodotti a zero emissioni in termini di filiera, a cui noi abbiamo aderito. Poi, insieme ai nostri fornitori, abbiamo iniziato delle politiche volte a ridurre gli sprechi all’interno dei nostri punti vendita. Le obsolescenze e le scadenze, infatti, sono un tema su cui oggi non si può più soprassedere: bisogna evitare che avvengano sprechi, non solo per una questione economica, ma anche ecologica.
Che fate con Marketing, Promozione, Comunicazione?
Stiamo istituzionalizzando la nostra comunicazione sotto tanti punti di vista e abbiamo diverse sorprese in arrivo, ma mi riservo di essere più esaustivo quando queste iniziative saranno andate in porto. Con l’aumento del fatturato, abbiamo anche incrementato il budget da dedicare al marketing, senza però perdere mai di vista il nostro target di riferimento.
Quali zone geografiche servite?
Il Centronord Italia e, recentemente, siamo anche entrati in Trentino con l’acquisizione di Carini Edilizia. Alessandro Carini, che era il titolare della rivendita, è diventato un nostro area manager importante e siamo entrambi molto soddisfatti di questa operazione.
Quanti punti vendita avete?
Siamo a quota 58 punti vendita, ma arriveremo presto a 60 e contiamo di espanderci ancora. Ma non svelo ancora in che zona programmiamo di espanderci.
Come si compone la clientela?
Più dell’80% imprese, il restante sono privati o altro.
Quali servizi pre e/o post-vendita piacciono?
La relazione è alla base di tutto: avere una persona a disposizione per risolvere qualsiasi problematica dovesse presentarsi.
Quanto tempo dedicate alla formazione?
Non abbiamo stimato un dato preciso, però sono centinaia di ore di formazione all’anno. Nella nostra sede di Modena abbiamo creato una vera e propria aula magna, da cento posti fissi più cento posti mobili. Un investimento molto importante, con l’ambizione di creare una vera e propria Academy per i nostri collaboratori. Per quanto riguarda i clienti, la formazione è soprattutto frutto della collaborazione con i nostri fornitori e investiamo in particolar modo su iniziative territoriali, per essere vicini alla nostra clientela.
Quali sono le sfide principali?
La più grande complessità è legata alla ricerca di personale valido. Un altro aspetto è la competizione malsana, ossia quei competitor che nel breve periodo fanno politiche estremamente aggressive legate al credito, con tempi di pagamento superiori ai 150 giorni. La funzione della distribuzione non è quella di finanziare a lungo termine le imprese, perché tale ruolo dovrebbe essere svolto dalle banche: la distribuzione non dovrebbe farsi carico di tale rischio. È una dinamica che fa male al mercato, anche perché non è sostenibile nel lungo periodo.
LA SCHEDA
• Ragione sociale completa: Eternedile s.p.a.
• Sito internet: www.eternedile.it e www.aqva.it
• Email: marketing@eternedile.it
• Sede legale: Via Marcello Finzi 481, Modena (MO)
Indipendenti in sinergia. Dopo circa 70 anni di vita, l’azienda guidata da Rocco Alfano, amministratore di BigMat Alfano – insieme ai suoi soci: Enzo, Giancarlo, Paolo, Anna e Luca Alfano -, è una solida realtà del mondo della distribuzione. L’imprenditore ha scelto di aderire al Gruppo internazionale attivo nel mondo dell’edilizia quasi 20 anni fa, in anticipo sui tempi, fino a diventarne per nove anni presidente per l’Italia. Senza perdere la sua specificità, data dall’altrettanto specifica location, il comune di Amantea (Cosenza), in Calabria, ma anche dalle scelte imprenditoriali che hanno portato l’azienda a una brillante presenza sul territorio. Merito di una dinamicità che porta ad aprire nuovi spazi di mercato, come spiega a YouTrade lo stesso impreditore.
Rocco Alfano, amministratore Bigmat Alfano
Domanda. Quali sono state le principali tappe della crescita aziendale? Risposta. L’azienda è nata nei primi anni Cinquanta grazie all’iniziativa imprenditoriale di mio padre Salvatore e mio zio Rocco. Negli anni Ottanta è entrata in azienda la seconda generazione, attualmente ancora alla guida dell’attività. In quel periodo iniziava a farsi sentire la crisi dell’edilizia dopo il boom degli anni Sessanta- Settanta, ma fortunatamente abbiamo iniziato a fare degli investimenti per offrire più servizi alla clientela. Nel 1985 abbiamo aperto un secondo punto vendita sempre nel comune di Amantea (Cosenza) con spazi più ampi e abbiamo iniziato ad aumentare anche la gamma dei prodotti, inserendo le finiture, a esclusione delle ceramiche, infissi, porte, arredo per l’esterno. Inoltre, abbiamo iniziato a creare dei centri di lavorazione, partendo da quello del tondo per cemento armato a fine anni Novanta, per poi inserire la lavorazione del legno e della lattoneria.
D. Arriviamo così agli anni Duemila: che cosa avete fatto successivamente? R. A inizio Duemila abbiamo realizzato all’interno del secondo punto vendita una nuova struttura dedicata al libero servizio di materiale professionale per l’edilizia, con finiture, sistemi a secco, isolanti, clinker, fissaggio e centro colore. Nel punto vendita storico rimane la parte di edilizia pesante e i capannoni dove lavoriamo l’acciaio per costruzioni in cemento armato, un capannone dedicato al legno e il settore della lattoneria. Per ognuna di queste aree di business abbiamo dedicato un tecnico interno per supportare la committenza e i tecnici così da offrire un servizio completo ai clienti. Infine, abbiamo un centro per il taglio a caldo del polistirolo con macchinari che sagomano il materiale secondo le richieste dei clienti, principalmente gli imbianchini. Facciamo cornici e anche cappotti per alcuni impieghi particolari. Insomma, il cliente che si rivolge a noi trova tutto ciò che gli serve, dalle fondazioni agli interni. Facciamo anche noleggio di piccola attrezzatura, gruppi elettrogeni, taglia piastrelle, taglia asfalti, segatrici per cemento armato. È stata una delle prime attività che abbiamo inserito appena siamo entrati nel Gruppo BigMat e in futuro abbiamo intenzione di potenziare maggiormente questo servizio.
D. Quando e perché avete aderito a BigMat? R. La nostra azienda è entrata nel Gruppo BigMat nel 2005. Già all’inizio degli anni Duemila avvertivo la necessità di un maggiore confronto per capire meglio il mercato e migliorare le mie conoscenze, con la possibilità di conoscere altre realtà. Avevo già cercato di coinvolgere alcune rivendite locali per avere maggiore potere d’acquisto, ma il progetto ha avuto breve durata. Quindi, nel 2005 ho fatto richiesta di entrare in BigMat. In quello stesso periodo hanno chiesto l’ingresso nel Gruppo altre due rivendite di Soverato e di Locri e, poi, in meno di un anno dalla Calabria sono entrati un’altra decina di soci.
D. Che cosa significa proporre sistemi e non solo prodotti? R. È in atto una trasformazione del mercato: la clientela, senza nessuna differenza tra privato, artigiano o impresa, cerca sempre più un unico referente a cui rivolgersi e una maggiore consulenza, e questo richiede una conoscenza e una competenza estremamente approfondite. Oggi è la competenza a fare la differenza. Il cliente acquisito per il prezzo, prima o poi è perso perché ci sarà sempre qualcuno che applicherà condizioni economiche migliori. Per questo motivo dobbiamo puntare sulla nostra preparazione, offrendo ai clienti, non solo prodotti, ma soluzioni con pacchetti completi.
D. In questo scenario qual è il peso della formazione? R. La formazione deve essere continua, una costante nelle nostre aziende, a partire dai titolari fino ai collaboratori. Ogni anno il Gruppo BigMat organizza per tutti i soci una scuola ad hoc con corsi di aggiornamento su diversi temi strategici per la gestione del business e del punto vendita. Non intendo solo formazione sui prodotti e sui sistemi, ma anche strategie di marketing, tecniche di vendita, comunicazione e tanto altro. Organizziamo anche corsi per le imprese, gli artigiani e i professionisti perché solo attraverso la crescita dei clienti, cresciamo anche noi.
D. Quanto tempo dedicate alla formazione interna e quanta ai clienti? R. Periodicamente organizziamo iniziative all’interno delle aziende e formiamo i clienti e i nostri stessi collaboratori. Poi, ci sono gli incontri con le aziende che in maniera programmata vengono in sede, specialmente nel periodo tra l’autunno e l’inverno. Uno dei nostri punti vendita ospita una sala convegno da 70 posti attrezzata proprio per i corsi.
D. Quali sono i corsi più gettonati? R.Quelli dedicati ai prodotti innovativi. Al momento gli argomenti che riscuotono maggiore interesse sono i sistemi a secco e il legno. Sempre più imprese artigiane, anche a seguito del ricambio generazionale, vedono in questi due ambiti nuove opportunità, grazie alla maggiore velocità di lavorazione, tempi di realizzazione e costi certi, meno manodopera e meno imprevisti grazie alla prefabbricazione. C’è anche una maggiore sensibilità da parte della clientela, soprattutto quella con maggiore potere d’acquisto, che guarda con un certo interesse verso le nuove tecnologie.
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Il centro di lavorazione del ferro e della lattoneria
D. Riassumendo: quali sono i numeri di BigMat Alfano? R. BigMat Alfano ha due punti vendita, uno ad Amantea, dotato anche di showroom che però non rivende ceramiche, e l’altro a Campora San Giovanni. Abbiamo in totale 7 mila metri quadrati coperti e 15 mila scoperti. Nel 2022 abbiamo raggiunto un fatturato di 11 milioni di euro. Negli anni abbiamo creato un’azienda multispecialista per dare un servizio completo ed essere un punto di riferimento nel territorio.
D. Nei vostri store è praticato il libero servizio: com’è organizzato? R. Il libero servizio è presente in entrambi i punti vendita. Abbiamo creato degli spazi in cui i clienti possono vedere la merce in maniera autonoma, ma dato che abbiamo solo materiali professionali c’è sempre un collaboratore disponibile per offrire consulenza e assistenza.
D. Quali sono i prodotti attualmente più richiesti? R. Stiamo ancora vivendo l’onda lunga del superbonus, quindi sono ancora molto richiesti gli isolanti e tutti i sistemi a secco.
D. Qual è l’ultima tipologia di prodotto o sistema che avete introdotto in rivendita? R. Ultimamente stiamo introducendo le pareti ventilate per la riqualificazione di vecchi capannoni e stabili, anche perché è un prodotto attinente alla lattoneria, quindi possiamo realizzare anche pezzi speciali. C’è una certa sensibilità per la riqualificazione dei vecchi edifici industriali. Abbiamo fatto qualche piccola fornitura per i negozi commerciali e strutture alberghiere. Non sono grossi volumi, ma è un inizio. E poi abbiamo inserito il fotovoltaico, un altro settore che vorremmo curare con maggiore impegno.
D. Ci sono prodotti particolari legati al territorio? R. Ormai il mercato si è uniformato a livello nazionale, anche se ci sono alcuni territori in cui la Soprintendenza obbliga all’utilizzo di determinati materiali, come particolari intonaci a base calce o coppi al posto delle tegole.
D. Qual è la proporzione tra clienti professionali e privati? R. In termini di fatturato la proporzione è di 30% privati e 70% professionisti, ma se valutiamo il potere decisionale pesano molto di più i privati e i tecnici.
D. L’utente privato cerca materiali differenti rispetto all’impresa? R. Nonostante sia più preparato rispetto al passato, il più delle volte il privato viene in rivendita a cercare conferme. Ci sono sistemi e prodotti molto tecnici per i quali è necessaria una certa competenza.
D. Com’è organizzata la vostra logistica? R. I due punti vendita si interfacciano tra loro per programmare le consegne. Abbiamo quattro camion dotati di gru e altri mezzi, e ogni tanto ci avvaliamo di padroncini per la distribuzione. Per quanto riguarda gli approvvigionamenti dei fornitori, invece, l’80% dei materiali arriva dal Centro-Nord Italia mentre il 100% del legno è austriaco. Solitamente i fornitori fanno già consegne con franco arrivo e abbiamo dei padroncini che vanno a caricare il materiale.
D. Tra i servizi che offrite qual è quello più apprezzato dai clienti? R.La consulenza in cantiere tramite i nostri tecnici. Si occupano di rilevare misure, fare capitolati fino a preparare anche i preventivi. A volte ci occupiamo anche dell’installazione tramite i nostri clienti fidelizzati.
D. I progettisti esterni sono sufficientemente preparati? R. Sì ma vista la proposta ormai esagerata di sistemi disponibili sul mercato, tantissimi si rivolgono a noi per i prodotti innovativi. Il tecnico non dovrebbe ridursi alla parte progettuale e burocratica, ma dovrebbe dare qualcosa di più, guardando al progetto sia dal punto di vista economico sia finanziario. Dovrebbe proporre soluzioni
per arrivare all’obiettivo del committente al minor costo, che non significa rinunciare alla qualità, e soprattutto indirizzare il cliente verso soluzioni finanziarie. Inoltre, dovrebbero essere più attenti ai computometrici: a volte i committenti si ritrovano con budget che sforano di oltre il 20-30% i preventivi.
D. L’abitazione ha sempre più impianti. Come vi ponete nei confronti del settore? R. Al momento non trattiamo impiantistica e termoidraulica, ma è un settore a cui stiamo guardando con attenzione. Anche perché sempre più clienti richiedono il lavoro finito, chiavi in mano, quindi in un futuro prossimo anche noi svilupperemo sicuramente questo business. Anzi abbiamo già iniziato con il fotovoltaico e il solare termico.
D. Ci sono punti di criticità nella catena della distribuzione? R. Tantissimi. Per esempio, ci sono alcuni fornitori che vanno direttamente in cantiere, scavalcando la distribuzione. Questo è dovuto anche al fatto che la distribuzione in Italia è davvero molto frammentata e non ha abbastanza forza da contrapporre ai produttori. La situazione sta però migliorando: mentre può ancora verificarsi la vendita diretta nel caso di forniture spot, nel medio-lungo periodo il fornitore non può pensare di scavalcare la rivendita. Il mondo della produzione si sta aprendo alla distribuzione e dobbiamo ringraziare i fornitori partner se anche noi rivenditori riusciamo a crescere. Un’altra criticità sono i pagamenti: molte imprese, specialmente quelle che lavorano con le amministrazioni pubbliche, lamentano ritardi negli incassi. Questo a volte si ripercuote anche sulla distribuzione facendo perdere delle opportunità di vendita. La parte finanziaria pesa ancora molto, ed è peggiorata con il 110%.
D. Il rivenditore fa ancora da banca? R. Non come in passato, perché anche i rivenditori hanno imparato a gestire meglio il credito. Però bloccando i clienti esposti, che magari sono comunque solvibili, si perdono opportunità di vendita. Siamo sempre combattuti tra la parte commerciale e la parte finanziaria e questo obbliga a lavorare con il freno a mano.
D. L’edilizia sostenibile è il trend degli ultimi anni: ma nella pratica questo approccio interessa i clienti? R. C’è una certa sensibilità legata al discorso del rispetto dell’ambiente e della natura. Se parliamo di bioedilizia, in termini di fatturato i numeri sono ancora abbastanza piccoli, ma se consideriamo tutto il mondo legato all’isolamento, ai materiali meno impattanti o naturali come il legno e al risparmio energetico, allora i numeri sono in costante crescita. Noi ormai sono più di vent’anni che abbiamo investito nell’edilizia sostenibile e continuiamo a farlo.
D. Il sismabonus è stato confermato: perché finora così pochi italiani li hanno utilizzati? R. Fare un intervento strutturale antisismisco sicuramente richiede, sia dal punto di vista progettuale sia realizzativo, tempistiche più lunghe. Una delle criticità dei bonus è stata invece proprio la mancanza di tempo. Avendo fretta di chiudere i lavori sono stati preferiti lavori più facili, come il cappotto e gli impianti. Il legislatore ha pensato bene di mantenere il sismabonus, magari bisogna pensare prima di privilegiare questi interventi
allungando le tempistiche.
D. La distribuzione si sta concentrando per aumentare le sinergie oppure per contrastare la grande distribuzione? R. La grande distribuzione opera nel nostro stesso mercato con logiche differenti, contrastarla con le loro stesse armi è impossibile ma la distribuzione specializzata si staconcentrando sull’aggregazione. Per affrontare la complessità del mercato serve infatti un progetto imprenditoriale preciso, con un brand forte, che sappia comunicare e fornire servizi e supporto. Il network BigMat è una formula aggregativa che consente le sinergie di gruppo mantenendo però l’autonomia di ogni associato. La rete è inoltre fondamentale anche in ottica di cambio generazionale e per sostenere le aziende a stampo famigliare che fanno ancora la differenza con la loro expertise storica e la vicinanza al territorio. L’altro aspetto su cui investire è sicuramente la competenza specializzata: dobbiamo essere dei consulenti e partner non solo dei venditori.
D. Che cosa vi aspettate dal 2023? R. I primi quattro mesi dell’anno sono allineati con il fatturato del 2022. Si sta aprendo però una tendenza in flessione e credo che prossimamente ci troveremo di fronte a un periodo di assestamento, anche se spero non si verifichi un crollo verticale. Ci auguriamo di vedere presto i benefici del Pnrr.
D. C’è qualche nuovo progetto nel cassetto? R. Stiamo investendo nel settore legno e abbiamo già iniziato una piccola produzione di pannelli X-Lam. Abbiamo avviato un progetto con l’Università della Calabria per realizzare monoblocchi abitativi a consumo zero con materia prima locale. Ora stiamo aspettando le varie certificazioni.
D. Lei è stato per diversi anni presidente di BigMat e conosce bene i suoi colleghi distributori: c’è un messaggio che vorrebbe lanciare ai rivenditori? R. Di non arrendersi mai, chi ha passione per la propria azienda e tenacia avrà successo. L’imprenditore fa la differenza ma far parte di un Gruppo solido, che supporta il nostro percorso di sviluppo attraverso servizi utili, è un valore aggiunto importantissimo. Stare in un consorzio come BigMat consente di accedere a un confronto proattivo con altri soci e di lavorare in sinergia per crescere insieme mantenendo le proprie individualità. La forza dell’aggregazione si manifesta in tanti frangenti dalla riconoscibilità dell’insegna, anche a livello internazionale, al supporto organizzativo; dall’accesso ad accordi commerciali vantaggiosi fino ai progetti di comunicazione e marketing di alto livello, dalla visione di mercato alle strategie condivise per sviluppare business evoluti sul territorio e a livello nazionale.
I tradizionali tasselli leggeri non permettono di mantenere in posizione la vite e l’installatore deve sostenerla con le mani durante il fissaggio, oppure avvitarla parzialmente, affinché non cada. L’operazione richiede tempo ed è svantaggiosa, specie se si eseguono applicazioni in serie.
Per risolvere queste problematiche fischer presenta il tassello SX Plus per materiali pieni, evoluzione del precedente SX, che consente il pre fissaggio della vite grazie alle nuove alette flessibili che si chiudono nel foro, garantendo un’applicazione più facile e rapida nei fissaggi a soffitto, oltre alla tenuta perfetta e alla capacità di carico.
Una volta inserito il tassello nel foro, le alette di SX Plus si chiudono: la vite e l’oggetto da fissare vengono mantenuti in posizione, permettendo all’installatore di avere entrambe le mani libere. È sufficiente una leggera pressione della vite all’interno del tassello perché questa rimanga in posizione senza cadere.
Studiato per i professionisti edili, elettrici e Its, il tassello SX Plus è pensato per l’installazione di lampadari, mobili pensili, mensole e ripiani, elementi d’arredo appesi, fissatubi, canaline passacavi, impiantistica leggera, supporti per accessori, radiatori, staffe porta tv, sanitari, telecamere e sensori di movimento, pluviali. È idoneo per installazioni passanti e non passanti e adatto per viti da legno e truciolari, oltre che per viti doppio filetto.
L’innovativo design del tassello SX Plus facilita l’inserimento nel foro con pochi colpi di martello. L’espansione a quattro settori garantisce un’ottima distribuzione delle forze nel materiale da costruzione e offre capacità portanti elevate su tutti i materiali pieni.
Il collarino impedisce al tassello di scivolare nel foro per assicurare velocità e precisione all’installazione. Le nervature laterali evitano la rotazione del tassello all’interno del foro, per un’installazione sicura ed efficace. La parte sotto-testa del tassello non espande e non trasferisce la spinta al supporto in fase di avvitamento, aiutando a prevenire danni a piastrelle e intonaco.
Infine, la maggiore capacità di espansione della versione lunga di SX Plus è ideale per i materiali da costruzione problematici, come il calcestruzzo aerato e i materiali da costruzione con grandi cavità.
Da sinistra, Giovanni Scalco e Claudio Fantinato, titolari Costruire Insieme
Da sinistra, Giovanni Scalco e Claudio Fantinato, titolari Costruire Insieme
Come si è chiuso il 2022?
Lo scorso anno abbiamo raggiunto un fatturato di 50 milioni, con una crescita del 14%.
Come sta andando il 2023?
È partito con una flessione di circa il 10%. Ci aspettiamo un anno piuttosto complicato a causa di una maggiore competitività. Alla ritrovata disponibilità dei materiali si deve aggiungere una forte concorrenza sui prezzi.
Quanto ha inciso il Superbonus sul vostro fatturato?
Ha inciso moltissimo, anche perché l’aumento dei prezzi ha avuto un ruolo rilevante. Per quanto riguarda i volumi, non abbiamo raggiunto i risultati che speravamo. Avremmo senza dubbio potuto vendere di più, ma uno dei nostri principi basilari è l’attenzione al credito. Sulla questione pagamenti siamo molto attenti e, se non ci sono certezze, siamo disposti a rinunciare alla vendita.
Quali prospettive si apriranno con il pnrr?
Ci sono molte aspettative relativamente ai lavori infrastrutturali pubblici. Abbiamo parecchi contatti con imprese che devono ammodernare o costruire scuole, o palestre, che devono provvedere all’adeguamento sismico di plessi scolastici. Si tratta, quindi, di lavori molto importati. Anche in questo caso le imprese arriveranno da ogni parte d’Italia, quindi la tutela del credito continuerà a essere centrale. Comunque, i lavori pubblici sono un’ottima opportunità che contiamo di sfruttare al meglio.
Ci sono state iniziative particolari che hanno coinvolto la vostra azienda?
Una iniziativa importante degli ultimi anni è stata quella di creare un nuovo management, coinvolgendo professionisti provenienti da altri settori. In sostanza, alcuni ruoli in un primo tempo coperti dalla proprietà. Per esempio, un responsabile per le risorse umane, un responsabile commerciale, un direttore generale, un nuovo responsabile IT e un nuovo responsabile acquisti dal 2019 sono stati affidati a professionisti che ora operano all’interno della nostra azienda.
Siamo convinti che una società si debba strutturare nel modo più professionale per affrontare con successo le sfide del futuro, indipendentemente dalla proprietà. E oggi siamo felici di aver fatto questa scelta.
Quali sono oggi le sfide da affrontare?
Le sfide da affrontare oggi sono la competenza dei collaboratori, ma anche immettere sul mercato prodotti innovativi. In particolare, cerchiamo di essere un’azienda in grado di proporre soluzioni innovative, che promuoviamo insieme ai nostri partner selezionati. E per far ciò, i nostri collaboratori devono essere preparati adeguatamente.
Chi sono competitor tra GDO, GDS, E-COMMERCE, ALTRE AGGREGAZIONI?
Sono sia le grosse organizzazioni come i multipoint, sia i rivenditori medio-piccoli a struttura famigliare. Noi puntiamo molto sul servizio, sul costante supporto al cliente, sulla presenza in cantiere, cercando di instaurare una logica di confronto professionale con un’offerta commerciale coerente ed equilibrata.
Avete novità a livello logistico?
La nostra azienda è composta da 15 punti vendita. Abbiamo idealmente diviso in tre settori territoriali l’azienda creando altrettanti hub logistici per permettere a tutti di offrire velocemente servizi ai clienti. È una idea nata circa due anni e mezzo fa che adesso vogliamo sviluppare maggiormente, perché realmente efficace.
Per la parte più strettamente logistica abbiamo introdotto un software che propone ordini automatici alle nostre filiali, che il responsabile di filiale decide di confermare o meno. Abbiamo introdotto un controllo sistematico sulle giacenze di magazzino e monitoriamo costantemente le rotazioni per ottimizzare la gestione delle scorte così come la gestione dei flussi di cassa.
E per la digitalizzazione?
Abbiamo aggiornato tutti i punti vendita con nuovi terminali per il supporto del magazziniere nella fase di carico degli ordini, al momento della consegna del materiale al cliente. Quindi, il magazziniere carica l’ordine in automatico per il Ddt. Dal 2021 abbiamo introdotto un nuovo software per il riordino automatico dei prodotti che aiuta le scelte logistiche dei responsabili dei punti vendita.
Che fate sul fronte della sostenibilità e materiali green?
Questo è un tema che ci sta molto a cuore. Al momento, i prodotti Cam obbligatori per poter accedere ai benefici fiscali del superbonus hanno già dato una piccola scossa al mercato. La produzione, in questo senso, è molto attiva. Devo dire che sui prodotti green avevo molte aspettative, ma il mercato non ha ancora questa sensibilità. Il cliente finale, poi, è molto più attento al design e alle finiture piuttosto che, per esempio, al tipo di isolante che viene utilizzato.
Mi piacerebbe distribuire sempre più prodotti che abbiano una impronta minore sull’ambiente. A conferma del nostro spirito ecologico, siamo molto attrezzati per il recupero dei materiali di scarto e di risulta in cantiere. Siamo molto attenti all’economia circolare, infatti una parte degli scarti viene recuperata e riutilizzata. E ci tengo a sottolineare che tutto ciò avviene sempre nel pieno rispetto delle regole dettate dalle normative vigenti.
Iniziative di marketing?
Questo è un punto dolente. Non abbiamo ancora un responsabile marketing, ma lo stiamo cercando, perché far conoscere l’azienda, le sue caratteristiche e i servizi che riserva al mercato è una attività fondamentale di cui avvertiamo la mancanza. Spero che a breve avremo una persona che ci aiuterà a fare quel salto di qualità.
Quali zone geografiche servite?
I nostri magazzini si trovano all’interno delle province di Vicenza, Padova, Venezia e Treviso, ma il nostro focus è il Veneto. Non abbiamo velleità di uscire dalla regione, almeno per il momento, ma vogliamo crescere nel nostro territorio..
Quanti punti vendita avete oggi?
Al momento 15 punti vendita. Se ci capiteranno delle opportunità, se individueremo soluzioni interessanti le coglieremo. La nostra offerta comprende anche l’attività di un colorificio che abbiamo acquistato nel 2019. È un’azienda che si occupa ovviamente di pitture e anche di sistemi a secco. Inoltre, abbiamo anche un settore dedicato al noleggio di attrezzature edili e piccole macchine come le piattaforme.
Quale tipo di cliente incide di più sul fatturato?
La nostra clientela è composta per il 94% da partite Iva e per il restante 6% da privati.
Quali servizi pre e/o post-vendita interessano i clienti?
Al primo posto metterei il supporto tecnico e informativo dei nostri operatori da banco e dai tecnici commerciali. Il cliente è sempre in cerca di una soluzione tecnica ai suoi problemi e da noi trova certamente risposte qualificate, la massima disponibilità e altrettanta serietà. Per riassumere in una frase, siamo un’azienda seria che mantiene sempre la parola data. Per questo la qualità professionale dei nostri collaboratori deve essere ineccepibile.
Quanto tempo dedicate alla formazione?
Dopo il periodo caratterizzato dalle limitazioni della pandemia, abbiamo ripreso la formazione in modo serrato. Dallo scorso anno fino ai primi mesi di questo 2023 abbiamo già completato circa 400 ore di formazione interna per i nostri 140 dipendenti.
Per quanto riguarda la formazione tecnica, abbiamo iniziato a fare incontri con i nostri clienti, una formazione non solo teorica ma anche pratica, come per esempio i corsi di posa, sempre all’interno dei nostri punti vendita. Siamo infatti attrezzati per queste attività in spazi ampi e sicuri, provvisti delle tecnologie più all’avanguardia. Una formazione che deve essere continua, tenendo conto anche del ricambio generazionale, della necessità di affiancare i nuovi collaboratori al personale più esperto per farli crescere con competenza e sicurezza.
LA SCHEDA
Ragione sociale completa: Epiù srl
• Sito internet: www.epiu.it
• Email: info@epiu.biz
• Sede legale: Via Malcanton,21 35010 Trebaseleghe PD
• Sede operativa: Via Romana,12 Abano Terme PD
• Numero punti vendita materiali edili: 15
• Numero showroom: 1 (ceramiche-arredo bagno)
• Anno di fondazione: 2008
• Titolare: Famiglie Scalco e Fantinato
• Responsabile ufficio acquisti: Sig. Mariotto Alberto
• Fatturato 2022: 50 milioni
• Gruppo d’acquisto d’appartenenza: Nessuno
• Categorie di prodotti trattate: Edilizia, isolanti, sistemi a secco e antincendio, noleggio, ferramenta e colorificio, recupero macerie
I tubi Fitt Sewer e Fitt Sewer Evo rispettano i requisiti per gli acquisti verdi delle Pubbliche amministrazioni (Green Public Procurement) e quanto stabilito nei Criteri ambientali minimi (Cam) per il settore delle costruzioni e della manutenzione di strade ed edifici.
Le prestazioni ambientali della gamma Sewer riportate nell’Epd (Environmental Product Declarations) si basano sull’analisi del ciclo di vita (Lca) in accordo con le norme della serie Iso 14040. L’approccio è definito cradle to grave, cioè dalla culla alla tomba, e prende in considerazione gli impatti in ogni fase del ciclo di vita di un prodotto. Quantifica gli impatti dall’estrazione delle materie prime fino al fine vita del prodotto e al suo smaltimento.
Le informazioni ambientali ottenute tramite Lca e trasferite nell’Epd sono verificate da Sgs Italia, ente terzo indipendente e accreditato, e sono oggi disponibili su Environdec. com, il portale dell’International Epd System.
I tubi in Pvc a norma Uni En 1401-1:2019 hanno dimostrato negli anni la propria affidabilità. Fitt ha deciso di elevare ulteriormente la qualità del proprio prodotto, intervenendo sul sistema di giunzione per garantire la perfetta tenuta idraulica e, quindi, tutelare l’ambiente circostante dall’eventuale dispersione di sostanze inquinanti nel sottosuolo e nelle falde acquifere.
I tubi Fitt Sewer Evo sono prodotti con l’esclusivo sistema di giunzione Sewer Lock, con guarnizione pre-inserita a caldo inamovibile, sviluppato in collaborazione con Trelleborg Forsheda. La guarnizione Sewer Lock è composta da un elemento di tenuta a norma Uni En 681, co-stampato con anello di irrigidimento in polipropilene fibrorinforzato.
L’impiego di stabilizzanti organici Obs, privi di metalli pesanti, inoltre, permette a Fitt Sewer Evo di rispettare i più severi standard normativi dei principali mercati europei in termini di salvaguardia dell’ambiente.
Fitt Sewer Evo è conforme alla certificazione Kiwa Uni En 1401 e risponde ai requisiti di qualità e performance comprovati dalle principali certificazioni del settore (Zik). In base ai test di tipo e alle ispezioni periodiche condotte da Kiwa, il prodotto è conforme ai requisiti del documento tecnico Ki-0410, Annex K03 basato sulla normativa Uni En 1401:2019 ed è quindi marcato Kiwa-Uni.
La gamma Fitt Sewer Evo è disponibile nelle classi di rigidità nominale SN4 e SN8 con diametri che variano da un minimo di 110 a un massimo di 800 millimetri. La lunghezza delle barre varia in funzione dei diametri e può andare da un minimo di 1 metro a un massimo di 6 metri. I tubi garantiscono un’ottimale tenuta idraulica (sia in presenza di pressione negativa, sia in presenza di pressione positiva) e una perfetta funzionalità anche con elevati disassamenti (sino a 3 gradi sul giunto).
Macchinari innovativi consentono di realizzare il processo di bicchieratura con la formazione del bicchiere direttamente sul mandrino con il contestuale inserimento a caldo della guarnizione. In tal modo il tubo e la guarnizione diventano un corpo unico, eliminando definitivamente le tolleranze riscontrabili nei prodotti standard.
Il sistema integrato tubo guarnizione, permette una maggiore sicurezza nell’utilizzo in quanto evita la perdita della guarnizione, impedisce il suo danneggiamento, l’errato inserimento o lo spostamento durante le fasi di assemblaggio.
La tubazione arriva in cantiere già predisposta per l’installazione e marcata, garantendo una posa facile e veloce, riducendo la forza di assemblaggio necessaria e assicurando un esito del collaudo sempre positivo.
Fitt produce tubi e sistemi per il trasporto di sostanze liquide, gassose e solide ad alto livello tecnologico che garantiscono ai clienti affidabilità, sicurezza, performance di massimo livello e semplicità di utilizzo. Nella visione dell’azienda, essere un’impresa responsabile significa trasformare il proprio modello di business per raggiungere un ideale equilibrio, con l’obiettivo di creare valore economico migliorando l’ambiente e la vita delle persone.
Fitt è società Benefit dal 2021 e nel suo statuto, insieme allo scopo di perseguire profitto, aggiunge l’impegno pubblico e ufficiale di avere un impatto positivo sulla società e sulla biosfera, operando in modo sostenibile e trasparente. «The Responsible flow» è la strategia di sostenibilità di Fitt al 2030 che, per la E di Environmental, vede l’azienda impegnata su due fronti paralleli: quello della gestione dell’energia, dell’acqua e dei rifiuti e quello dello sviluppo di prodotti innovativi a minor impatto
Epd, una certificazione a prova di green
Epd è uno schema di certificazione volontaria, nato in Svezia, ma di valenza internazionale, che rientra fra le politiche ambientali comunitarie. Sviluppata in applicazione della norma Uni En Iso 14025:2010 (Etichette e dichiarazioni ambientali – Dichiarazioni ambientali di Tipo III), rappresenta uno strumento per comunicare informazioni oggettive, confrontabili e credibili relative alla prestazione ambientale di prodotti e servizi.
La dichiarazione, approvata da una verifica indipendente, permette da un lato ai produttori di dimostrare la loro attenzione alle problematiche ambientali analizzando e descrivendo il proprio prodotto dal punto di vista degli impatti ambientali, dall’altro consente a clienti, progettisti e committenti di avere dettagliate informazioni riguardo alle caratteristiche ambientali del prodotto stesso.
L’Epd, inoltre, è utile per dare evidenza del contenuto di materiale riciclato e per alcuni altri parametri ambientali richiesti ai componenti edilizi dai Criteri ambientali minimi ed è uno strumento richiesto dai principali protocolli di sostenibilità ambientale degli edifici, come il Leed, o delle infrastrutture, come Envision, relativamente alle caratteristiche dei componenti edilizi
Il docente di economiaed esperto del sistemadi distribuzione degliidrotermosanitariAlberto Bubbio spiega qualisono state le chiavi del successodelle imprese del settore.E in quale modoun’azienda commercialedel comparto ediliziapuò allargare il suo business
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Da piccola azienda specializzata nella vendita di materiali per costruzione con origini negli anni Sessanta, a gruppo che copre dalle fondazioni agli impianti, dalle finiture alle soluzioni di arredo, dalla siderurgia alla termotecnica. Una crescita messa a segno a Corigliano Rossano, comune in provincia di Cosenza, in Calabria. Ed è il segno che la Giuseppe Miele (Gruppo Made) ha fatto le scelte imprenditoriali giuste. Passate anche attraverso un delicato ricambio generazionale, racconta Francesco Miele, socio della Giuseppe Miele e responsabile dell’area showroom.
Francesco Miele, socio della Giuseppe Miele e responsabile dell’area showroom
Domanda. La vostra azienda ha radici nel territorio. Com’è avvenuto il vostro sviluppo? Risposta. L’azienda è stata fondata da mio nonno Antonio ed è molto radicata nel territorio, dove opera dai primi anni Sessanta. La continuità generazionale ha avuto un momento di rottura nel 2003, quando i due soci della precedente F.lli Miele, cioè mio padre Giuseppe e il fratello Gaetano, hanno deciso di dividersi e di proseguire autonomamente nel business. Da lì è nata la Giuseppe Miele, fondata da me e i miei fratelli Antonio e Massimiliano. L’azienda ha iniziato a operare nel 2004 portandosi dietro il know how di una famiglia che ha sempre lavorato nella distribuzione dei prodotti per l’edilizia. La crescita negli anni è stata evidente: nel primo anno di attività il fatturato si attestava a poco meno di 4 milioni di euro; nel 2022 abbiamo chiuso a circa 13,3 milioni, triplicando i risultati.
Il punto vendita Miele My Home a Corigliano Rossano (Cosenza)
D. Il passaggio generazionale è stato dunque complicato? R. Nel 2003 ha costituito un punto di rottura. Sulla base dell’esperienza passata ci stiamo attivando per gestire un eventuale futuro passaggio generazionale, anche se i nostri figli hanno appena iniziato le scuole superiori. Crediamo che chi guida l’impresa abbia anche la responsabilità di pianificare per tempo l’ingresso della futura generazione, individuando soprattutto il percorso necessario e le skill richieste per arrivare ad assumere ruoli direzionali che richiedano particolari responsabilità. L’intenzione è avvalersi della consulenza di uno studio specializzato in materia.
D. Quali sono state le tappe fondamentali della crescita? R. Siamo partiti a gennaio 2004 con una prima sede sviluppata su circa 5 mila metri quadrati coperti. Ad aprile dello stesso anno siamo entrati anche nel mondo del fai-da-te con l’apertura di un punto vendita consorziato Brico Ok. Nell’aprile del 2005 è venuto a mancare nostro padre: oltre a una grossa perdita affettiva, è mancata una guida con ampia esperienza e capacità imprenditoriale. Nel 2009 ci siamo ampliati creando un nuovo capannone e portando i metri quadrati coperti a 10.500, per far fronte a una maggiore possibilità di stoccaggio, dovuta a una crescita dimensionale dell’azienda: il fatturato iniziava ad attestarsi intorno agli 8 milioni di euro. Lo stesso ampliamento ci ha consentito una migliore ripartizione degli spazi dedicati alla vendita tra brico e negozio professionale. In particolare, abbiamo ampliato il punto vendita brico passando a circa 3 mila metri quadrati e abbiamo inserito una linea di taglio per le travi 15 metri di lunghezza. Nel 2018, poi, abbiamo inserito due macchinari per la lavorazione del tondo per cemento armato e nel 2020 acquisito l’attestazione di pre sagomatori dal ministero dei Lavori pubblici. Dal 2019 siamo anche azienda certificata Iso 9001:2015 e iscritti alla white list presso la prefettura di Cosenza.
Miele lavora e produce lamiere, travi e profilati
D. Quando avete aperto il secondo punto vendita? R. Nel 2021, abbiamo aperto il punto vendita Brico Ok nell’area urbana di Rossano, sempre nel comune di Corigliano Calabro.
L’area Brico
D. Oggi dove è presente l’azienda in Calabria? R. I punti vendita e la sede legale sono nel comune di Corigliano Rossano, in provincia di Cosenza. La sede legale e amministrativa, il punto vendita professionale, il punto vendita Brico, lo showroom e i magazzini si trovano nella zona Industriale settore 3 di Corigliano Rossano, mentre il secondo punto vendita Brico si trova nell’area urbana di Rossano, sempre nel Comune di Corigliano-Rossano.
D. Com’è organizzata oggi l’azienda al suo interno? R. Siamo partiti nel 2004 in otto persone, oggi siamo più di 60 unità su quattro aree di business: idraulica, siderurgico, showroom e brico. L’azienda è governata da un consiglio d’amministrazione e ha una prima linea di management che ha la responsabilità delle diverse business unit. Il cda fissa le linee guida di sviluppo pluriennale del business, verifica la fattibilità eco-fin degli investimenti previsti e, in generale, sovraintende le diverse business unit con deleghe ben precise: mio fratello Antonio è responsabile dell’amministrazione e finanza dell’intera azienda e sovraintende la business unit Professional; mio fratello Massimiliano è responsabile del Brico, mentre io sono responsabile dello showroom. Infine la prima linea fissa gli obiettivi di budget annuali in coerenza con le linee guida stabilite dal cda.
Da destra Francesco con Antonio Miele
D. Quali sono i vantaggi di questo tipo di organizzazione? R. Il vantaggio principale è quello di proporci al cliente come un unico interlocutore per il mondo della casa, dalle fondazioni all’involucro, dagli impianti Its alle finiture d’interni. Con il brico riusciamo anche a proporre soluzioni per l’outdoor. Un altro vantaggio è la mitigazione del rischio d’impresa: essere così diversificati ci consente di affrontare meglio le oscillazioni che possono riguardare i diversi settori.
D. Puntate su siderurgia, termotecnica ed edilizia. Come è avvenuta questa ripartizione? R. Rappresentano i settori storici in cui la nostra azienda ha sempre operato. A questi settori di cui ci siamo tradizionalmente occupati abbiamo abbinato anche il mondo del fai-da-te e lo showroom con le finiture d’interni, per cui ci avvaliamo di una grande conoscenza del mercato, cercando di innovarci continuamente e proponendo sempre le ultime soluzioni.
D. Quali sono le caratteristiche delle diverse business unit? R. Giuseppe Miele è un’azienda multibusiness, che si rivolge a diversi tipi di clientela. La divisione Professional si dedica prettamente ai professionisti, cioè termoidraulici, imprese edili, carpenterie metalliche, con una rete vendita specializzata nel proporre prodotti edili, siderurgici, termoidraulici e ferramenta che copre tutte le province della Calabria e anche quella di Matera, in Basilicata. Ci rivolgiamo anche a piccole rivendite edili nel territorio calabrese come grossisti. Abbiamo poi due divisioni dedicate al cliente finale: lo showroom e il brico. Nello showroom ci rivolgiamo per lo più alla clientela privata, che deve realizzare o ristrutturare la propria abitazione, cercando anche di sviluppare una relazione quotidiana con i professionisti del settore, cioè architetti, interior designer, geometri e imprese di ristrutturazione. Da circa due anni realizziamo con i nostri consulenti vendita anche rendering delle ambientazioni bagno che proponiamo ai nostri clienti avvalendoci del software Domus 3D: ci consente di far toccare con mano il risultato finale. Abbiamo anche realizzato un outlet della ceramica, con un’offerta di prodotti di qualità di marchi importanti, a prezzi contenuti. Per quanto riguarda il brico proponiamo utensili, minuteria, accessori per il bricolage e il fai-date, sia per il professionista sia per l’amatore, con i nostri reparti per l’arredo di interni, l’arredo giardino, il bagno, pavimenti e rivestimenti, casalinghi, illuminazione, legno e tanto altro. Abbiamo anche un tintometro e a partire da quest’anno abbiamo inserito anche macchinari per la produzione di mobili su misura, acquistati usufruendo degli incentivi Industria 4.0.
Tintometro
D. Perché avete deciso di fare mobili su misura? R. L’esigenza è nata per offrire un servizio alla clientela. Mentre gli artigiani fanno aspettare anche qualche mese, noi riusciamo a realizzare i mobili in due-tre giorni. Abbiamo una falegnameria e macchine per il taglio del legno sia nel punto vendita di Corigliano sia di Rossano.
D. La clientela che frequenta il brico è diversa da quella dello showroom? R.Sì, ma spesso è collegata. Per esempio, capita spesso di vendere il bagno in showroom e il mobile nell’area brico.
D. È importante presentare un punto vendita anche con uno showroom? R. Assolutamente sì, sia per discorsi legati alla redditività e alla mitigazione del rischio, sia per la completezza di offerta che ci contraddistingue come partner unico nella realizzazione della casa.
D. Quando inserite un nuovo fornitore, su quale base lo selezionate? R. Siamo molto esigenti e cerchiamo di selezionare marchi importanti e aziende che non ci creano problemi quando consegniamo i materiali in cantiere. Privilegiamo società che producono a livello locale, principalmente della regione Calabria.
D. Com’è organizzato invece il settore siderurgico? R. Si sviluppa su un’area di 6.500 metri quadrati ed è stato realizzato a sei anni dalla nascita della Giuseppe Miele. Siamo partiti con una macchina per il taglio delle travi fino a 15 metri di lunghezza. Quattro anni fa abbiamo realizzato un altro investimento prendendo le macchine per la lavorazione del ferro da costruzione su misura. Abbiamo ingegneri che sviluppano i progetti che poi le imprese di costruzione portano da noi per costruzioni e infrastrutture.
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Il centro siderurgico
D. Avete in programma di crescere anche con l’acquisizione di altre realtà o preferite aumentare il business con la vostra attività? R.Finora abbiamo sempre puntato sulla crescita organica per linee interne, tuttavia riteniamo che per competere oggi la dimensione ottimale sia cresciuta. Basti vedere quello che stanno facendo alcuni colleghi nel mondo Its ed elettrico. La concentrazione è partita anche nell’edilizia, per cui non nego che anche se non abbiamo esperienze e competenze nel settore M&A (mergers and acquisitions, fusioni e acquisizioni ndr), è chiaro che sono attività su cui dobbiamo iniziare a ragionare.
D. Qual è la parte più redditizia della vostra attività? R.Le business unit che si rivolgono alla clientela finale hanno una redditività maggiore, ma beneficiano anche del potere contrattuale che deriva dai volumi del professionale. Siamo molto organizzati anche nel reparto siderurgico, potendo contare su una rete vendita composta da otto agenti e cinque mezzi che consegnano dal lunedì al venerdì in tutta Calabria e parte della Basilicata. Da poco abbiamo inserito agenti anche per il settore edilizia con ottimi risultati. Con i nostri mezzi e materiali arriviamo direttamente in cantiere e facciamo da grossisti a tantissime rivendite. Da due-tre anni abbiamo inserito anche un ufficio marketing per lo sviluppo di cataloghi interni e attività di pubblicità, anche sui social.
D. Quali sono i prodotti più richiesti in questo momento? R. Per la parte professionale sono i prodotti tecnologici, come pompe di calore e sistemi ibridi. Nell’edilizia i premiscelati e il cappotto termico, mentre nel brico stanno andando molto i prodotti per l’outdoor e l’arredamento per esterno. Per quanto riguarda lo showroom stiamo vendendo diversi pavimenti per esterno con coefficiente R10 o R11 e minipiscine.
D. Quali tipologie, invece, attraversano un momento meno propizio? R. Con i prodotti tradizionali si fa un po’ di difficoltà, per esempio le caldaie classiche.
D. L’edilizia locale che cosa chiede di più? R. Naturalmente i prodotti tradizionali, come laterizi, gasbeton, colle, rasanti, massetti cementizi, vanno sempre per la maggiore, anche se stanno prendendo piede i sistemi a secco sia per le tamponature esterne che per le divisioni interne. Stiamo notando un incremento di richieste per i pannelli solari, per i quali offriamo la possibilità di usufruire degli incentivi del Conto Termico e mettiamo a disposizione tecnici che aiutano la clientela nella scelta dei materiali.
D. Quanto ha impattato sul vostro business il superbonus? R. L’impatto del superbonus, e in particolare la possibilità di cessione dei crediti, è stato importante. Crediamo sia stato determinate per almeno un 50% dell’incremento di fatturato, mentre l’altro 50% è stato determinato dall’ampliamento della rete vendita.
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D. Pensate che la riduzione al 90% dello sconto influirà sulla vostra attività? R. Più della riduzione al 90%, quello che sta influendo in maniera molto negativa sul business è il blocco della cessione del credito. Molti nostri clienti hanno i cassetti fiscali pieni, ma il conto corrente vuoto, e questo non consente loro di finanziare in maniera corretta le attività, spingendoli a limitare notevolmente l’operatività e di conseguenza il lavoro.
D. Come siete organizzati per la logistica? R. Abbiamo un unico magazzino centralizzato verticale che smista le merci sui diversi punti vendita. È tutto codificato articolo per articolo: questo ci consente di sapere sempre dove si trova il materiale e velocizzare le operazioni di magazzino. I trasportatori devono prenotare almeno due-tre giorni prima per scaricare il materiale. Scarichiamo solo la mattina, dalle 7 a mezzogiorno, da lunedì a venerdì, proprio per non creare confusione e avere tempo di codificare tutti gli articoli. Per quanto riguarda le consegne, programmate da lunedì a venerdì, serviamo invece la Calabria e parte della Basilicata con una flotta mezzi di proprietà, composta da quattro veicoli dotati di gru e un furgone per le consegne rapide. Abbiamo preso contatti con Bartolini e Gls per aprire rapporti anche con i corrieri e avere una logistica sempre più veloce, anche in relazione all’investimento che stiamo facendo per l’apertura di un sito e-commerce: un progetto su cui stiamo lavorando già da diverso tempo e che dovrebbe vedere la luce a breve.
Il magazzino verticale
D. Quali sono le caratteristiche del sito e-commerce? R. Si tratta di un e-commerce B2C. Abbiamo iniziato a gestire le informazioni di prodotto in maniera strutturata: in fase di creazione articolo carichiamo anche l’immagine e la scheda tecnica in modo che i nostri agenti e i nostri venditori interni possano consultare velocemente queste informazioni per ogni prodotto. L’obiettivo è rendere immediatamente disponibili tali dati senza inutili perdite di tempo, telefonate o mail, ed essere più veloci nella pubblicazione dei nuovi prodotti sui siti internet aziendali .
D. In che altri modi utilizzate gli strumenti digitali per migliorare il vostro business? R. Nella digitalizzazione stiamo facendo enormi sforzi. Abbiamo iniziato due anni fa inserendo una figura junior che si occupasse della comunicazione e del marketing digitale, curando i blog dei siti aziendali. Abbiamo inoltre acquisito una piattaforma di marketing automation per attività di direct marketing con newsletter su argomenti sensibili e formativi, al fine di mantenere viva la relazione con i clienti e con gli influencer, attori chiave nel processo d’acquisto. Questa piattaforma ci consente anche di fare attività di comunicazione sui social e seguire le interazioni che vengono dirottate sui siti aziendali per attività di lead generation sui prospect individuati. Abbiamo rifatto il sito internet della business unit Professionale e stiamo lavorando al nuovo sito del Brico, a cui seguirà il sito dello showroom. Infine, stiamo lavorando a un’app B2B che consentirà alla nostra clientela professionale di inserire ordini e preventivi, verificare la situazione contabile, consultare schede tecniche di prodotti in perfetta autonomia, con un esperienza d’acquisto completamente digitale.
D. State investendo anche sul vostro gestionale interno? R. Un altro ambito dove il digitale può dare una grande mano è sicuramente nella digitalizzazione del ciclo passivo dell’ordine ai fornitori. Far dialogare il nostro gestionale con quello dei fornitori consentirebbe di automatizzare il controllo delle conferme d’ordine e dei documenti di trasporto dei fornitori. Anche questa può essere vissuta come una grossa opportunità di miglioramento: il processo è stato lungo e faticoso, ma dopo due anni stiamo iniziando a vedere i primi risultati. La cosa più difficile è stata cambiare il modo di lavorare delle persone che hanno una certa anzianità aziendale, mentre le nuove generazioni si sono dimostrate più pronte per il mondo digitale. Siamo convinti che dobbiamo dare l’esempio: nel medio termine non tendere al digitale significherà soccombere.
D. Quali sono i servizi più graditi dai clienti? R. Sicuramente le consegne in cantiere.
D. Date importanza alla formazione? R. Per noi la formazione è molto importante, crediamo che il capitale umano sia un elemento fondamentale nella competizione moderna, o meglio oggi si compete sempre di più con asset immateriali che con quelli materiali. Forti di questa convinzione negli ultimi anni abbiamo investito tempo e denaro nella formazione, in particolare per la prima linea di management collaborando per tre anni con un formatore specifico. Attualmente stiamo collaborando con la società Dimensione e Controllo del professor Alberto Bubbio per introdurre in azienda la Bsc (balanced scorecard) e con un formatore per i repartisti della divisione brico. Generalmente ogni anno mettiamo a budget delle risorse da investire per la crescita dei nostri collaboratori. Il mondo sta cambiando e dobbiamo adeguarci sempre più ai nuovi sistemi costruttivi. Per questo organizziamo diversi corsi con le aziende in sede per riuscire a essere sempre più professionali e riuscire a offrire consulenza specialistica ai clienti
L’area dedicata alla formazione
D. Il green sta entrando in rivendita? R. Sì, tantissimo. Basti pensare che da qui a dieci anni dovremmo rinnovare energeticamente tutti gli edifici in classe G. Quindi, ci sarà bisogno di cappotti, nuovi tetti, pannelli solari, infissi più performanti. Ci stiamo organizzando anche per questo: da poco abbiamo inserito in sala mostra anche un’azienda che produce infissi. Stiamo investendo anche per quanto riguarda la nostra stessa azienda: una parte è già dotata di pannelli solari e ci stiamo adoperando per completare la parte che ne è sprovvista.
D. I clienti vi chiedono prodotti green? R. Sono soprattutto i giovani a chiedere e informarsi su questo tipo di prodotti.
D. Com’è andato il primo quadrimestre del 2023? R. I primi quattro mesi dell’anno non sono andati secondo le aspettative, principalmente a causa del rallentamento dell’economia e dei prezzi, e forse dovremo rivedere i budget. Se sapremo coglierle, ci sono comunque interessanti opportunità all’orizzonte grazie al Pnrr, con cui il Mezzogiorno può fare un grande salto di qualità. È una chance più unica che rara.
D. Quali sono le vostre previsioni sul business? R. Non nego che il 2023 si sta rilevando un anno più difficile del previsto. In particolare, l’intervento del Governo che ha determinato il blocco della cessione dei crediti sta influenzando in maniera negativa i volumi di vendita. A ogni modo l’azienda è impegnata al raggiungimento degli obiettivi annuali prefissati nel piano di sviluppo pluriennale e nonostante tutto la direzione di marcia non cambia, anche se probabilmente sarà più lenta.
NON SOLO COSTRUZIONI
Il sole della Calabria è un’altra risorsa ampiamente capitalizzata dai tre fratelli Miele che proseguono un’altra attività di famiglia, quella agricola. «La nostra azienda produce clementine, arance, limoni e olio da 40 anni, prima che nascesse la rivendita Giuseppe Miele. Abbiamo 15 ettari di terreno, di cui quasi 3 mila metri quadrati di frutteti. Lavoriamo anche l’orto e abbiamo pure degli animali. I prodotti che ricaviamo li vendiamo al Nord Italia e all’estero attraverso la cooperativa Hilias, di cui siamo soci. Questa attività è il nostro rifugio dallo stress e dalla routine quotidiana, e ci infonde un grande senso di tranquillità», racconta Francesco Miele.
Abbiamo concluso l’anno con un aumento di fatturato di circa il 25%.
Come va il 2023 e quali risultati vi aspettate per quest’anno?
L’inizio del 2023 è all’insegna della flessione e temiamo che questo trend sia ulteriormente accentuato nei prossimi mesi.
Quanto ha inciso il Superbonus sul vostro fatturato e cosa prevedete ora?
Come tutti, abbiamo beneficiato dei bonus fiscali e l’incertezza relativa alla cessione dei crediti determina incertezza sul mercato e di conseguenza rallentamento nelle vendite.
Quali prospettive si apriranno invece con il pnrr?
Riteniamo che alcuni cantieri relativi al Pnrr potranno portare benefici al settore delle rivendite edili. L’unico dubbio rimane sull’effettiva capacità del sistema Italia di poter accedere a questi finanziamenti.
Il mondo della distribuzione edile sta conoscendo grandi trasformazioni: recentemente ci sono state iniziative particolari che hanno coinvolto la vostra azienda?
Ci stiamo occupando della ristrutturazione di un nostro punto vendita.
Quali sono le sfide principali che il vostro multipoint deve affrontare per competere sul mercato?
Ritengo che la nuova sfida che dovremo affrontare sarà il mutato rapporto tra il mondo produttivo e il mondo della distribuzione.
Chi sono i vostri principali competitor (GDO, GDS, E-COMMERCE, ALTRE AGGREGAZIONI)?
Ogni giorno ci confrontiamo con i vari rami della distribuzione: Gdo e altre aggregazioni in particolare. Spesso sono focalizzati sul prezzo piuttosto che il servizio.
Avete introdotto novità a livello logistico?
No, nessuna novità a riguardo se non che da alcuni anni ci siamo dotati di una nostra logistica.
A che punto siete sul fronte della digitalizzazione?
Al momento non è una nostra priorità.
Avete messo in atto iniziative particolari dedicate alla sostenibilità e alla promozione di materiali green?
La presenza in assortimento di prodotti green rientra nella normalità per le aziende del nostro settore. Peccato, però, che non ci sia questa sensibilità nella progettazione di tutti i giorni.
Quali sono le vostre principali iniziative a livello di Marketing, Promozione, Comunicazione?
Non abbiamo particolari iniziative di marketing se non concordate con il fornitore.
Quali zone geografiche servite?
Le provincie di Mantova, Modena, Cremona e Reggio Emilia.
Quanti punti vendita avete oggi? Contate di acquisire altri?
Attualmente Comarte ha cinque punti vendita e nel prossimo breve periodo non pensiamo di acquisirne altri.
Come si compone in percentuale la vostra clientela e quale tipologia di cliente incide di più sul fatturato?
Al 90% la nostra clientela è composta da utenze professionali. Il restante 10% da utenze private.
Quali servizi pre e/o post-vendita sono più graditi dai vostri clienti?
Pensiamo che il servizio maggiormente gradito sia l’assistenza nelle problematiche di tutti i giorni, dal consiglio in cantiere alla velocità di evasione ordini.
Quanto tempo dedicate alla formazione del personale interno e quanto alla formazione dei vostri clienti?
Siamo attenti alla formazione del personale con corsi organizzati con i nostri fornitori. Stesso discorso vale con la nostra clientela.
LA SCHEDA
• Ragione sociale completa: Comarte soc.coop.
• Sito internet: www.comarte.it
• Email: info@comarte.it
• Sede legale: Via G. Di Vittorio 74-76, 46020 Pegognaga (Mantova)
• Sede operativa: Pegognaga (Mantova), Bozzolo (Mantova); Medolla (Modena), Suzzara (Mantova) e Mantova (Mantova)
• Numero punti vendita materiali edili: 5
• Numero showroom: 2
• Anno di fondazione: 1974
• Presidente: Vittorio Terziotti
• Responsabile ufficio acquisti: Andrea Reggio Marassi
• Fatturato 2022: 33 milioni di euro
• Gruppo d’acquisto d’appartenenza: Coesi
• Categorie di prodotti trattate: materiale tradizionale, cartongesso, colore, antinfortunistica
Nel 2022 il vostro gruppo ha raggiunto un importante traguardo di fatturato superando il miliardo di euro. Come è stato raggiunto un simile obiettivo e con quali piano di sviluppo?
La storia di Cambielli inizia nel 1919 ed è una storia «in continua evoluzione», come sottolinea il claim che accompagnerà l’azienda nel 2023. I traguardi raggiunti fino a oggi sono frutto di una attenta analisi di mercato, di acquisizioni mirate, di sviluppo e digitalizzazione dei processi interni oltreché di una continua attenzione al servizio verso il cliente.
Le aree di forza del Gruppo sono sicuramente la capillarità sul territorio e un ampio e profondo assortimento gestito con una logistica strutturata. A tutto questo si aggiunge una squadra di circa 3 mila collaboratori che lavora con passione sentendosi ogni giorno parte attiva dell’azienda.
Come sta andando il 2023?
Nel primo trimestre del nuovo anno abbiamo registrato una crescita che tende a una stabilizzazione visti gli ultimi sviluppi normativi. Gli incentivi e i superbonus negli ultimi due anni hanno, infatti, dato una forte spinta al mercato in termini di volumi. L’aspettativa è un consolidamento della crescita abbinato alle opportunità che il Pnrr offrirà in ambito di efficientamento energetico, per il quale prevediamo all’interno del nostro assortimento le ultime novità del mercato per ogni categoria merceologica.
Quali sono le sfide principali che il vostro multipoint deve affrontare?
Una clientela molto variegata costituita da installatori, imprese, clienti privati, architetti e progettisti richiede un’organizzazione strutturata, ma anche flessibile per poter gestire e rispondere in modo adeguato alle diverse esigenze e aspettative. La frammentarietà dei nostri competitor, in particolare i distributori specializzati Its molto radicati localmente, ci impone di monitorare con attenzione il mercato e di avere una capacità di risposta veloce per non perdere opportunità.
Queste le principali sfide che affrontiamo con una rete commerciale quotidianamente presente sul territorio e una costante formazione del personale nei punti vendita, supportarti ovviamente dagli uffici di sede.
Riuscire a fornire soluzioni complete, dall’idraulica all’impiantistica, dall’arredo bagno ai pavimenti e rivestimenti, garantisce agli idraulici un unico interlocutore e ai privati una consulenza specializzata su design, funzionalità e materiali. Cerchiamo sempre di costruire un vero e proprio lavoro di squadra tra distributore-professionista-cliente finale.
Come siete organizzati a livello logistico?
Abbiamo quattro magazzini centralizzati da cui giornalmente partono 30 camion che servono in tempi rapidi i punti vendita del gruppo. La nostra rete logistica ottimizza i trasferimenti su gomma per ridurre il carbon footprint aziendale, senza sacrificare il livello di servizio al cliente.
La capillare presenza sul territorio italiano, dalla Val D’Aosta fino al Molise, ci permette di fornire rapidamente materiale, ovunque sia necessario. Stiamo introducendo ad Agrate (Monza Brianza) una nuova piattaforma, che lavorerà a supporto proprio dei centralizzati di Casteggio (Pavia), Cesena, Pescara e Udine.
A che punto siete sul fronte della digitalizzazione?
Il processo di digitalizzazione è inarrestabile e interessa gran parte dei flussi aziendali. Stiamo investendo su molti fronti. Dal punto di vista interno, per esempio, stiamo lavorando sulla gestione degli ordini in acquisto con l’automatizzazione di invio/ricezione dei documenti. Da tempo sulla gestione di iniziative promozionali locali abbiamo un flusso di approvazione digitale che permette l’organizzazione e la rendicontazione delle molte attività locali di filiale.
Lato clienti, tutta una serie di servizi è in continuo sviluppo: già attiva da anni c’è MyClub – Area Riservata, accessibile dal sito cambielli.it e dedicata ai professionisti, che permette loro di avere un archivio digitale di tutta la documentazione e per il futuro abbiamo in piano di ottimizzare preventivi e raccolta d’ordini.
La firma digitale per le bolle e la Fidelity digitale per il ritiro sicuro di merce in filiale sono altri due esempi di digitalizzazione già in essere. Dagli acquisti al marketing, dall’amministrazione alla vendita poniamo sempre particolare attenzione per innovare e agevolare i nostri clienti e i nostri collaboratori nel lavoro quotidiano.
Avete iniziative dedicate alla sostenibilità e alla promozione di materiali green?
La salvaguardia dell’ambiente è uno dei nostri valori aziendali, che perseguiamo attraverso politiche di investimento volte a un continuo risparmio energetico e un minor sfruttamento delle risorse ambientali, oltre alla sensibilizzazione a comportamenti consapevoli.
In concreto crediamo che anche i piccoli gesti possano fare la differenza, come un utilizzo appropriato delle stampanti e delle luci in ufficio o la realizzazione di pacchi natalizi e calendari con materiale riciclato al 100%. Privilegiamo la produzione di gadget in materiale eco, la collaborazione con partner che partecipino a iniziative green e siamo fieri di aver contribuito negli ultimi due anni a un progetto di riforestazione della Tanzania con oltre 10 mila alberi piantati.
E a livello di Marketing, Promozione, Comunicazione?
Il nostro piano marketing è articolato vista la frammentarietà della clientela e le diverse esigenze del territorio. L’installatore e le imprese sono per noi il core business e ogni anno cerchiamo di offrire un ventaglio di opportunità che ci permetta di creare un rapporto di lunga durata e di fiducia con i clienti. Spaziamo dai viaggi incentive, con l’obiettivo di sviluppare la relazione e il gruppo, ad attività varie che prevedono, in base a obiettivi di fatturato personalizzati, la gratificazione dei clienti con articoli e vantaggi a loro scelta.
Alle classiche iniziative promozionali affianchiamo una serie di servizi, che puntano a sostenere in modo qualitativo la crescita professionale e le ambizioni dei nostri clienti, in linea con la nostra mission. Proponiamo, infatti, una vasta scelta di percorsi di formazione e qualifiche: un fitto calendario di appuntamenti per ottenere certificazioni e patentini F-Gas e Fer oramai indispensabili, oltre a programmi formativi online gratuiti per prepararsi al futuro.
«L’installatore green» e «L’installatore digitale» sono le ultime novità, una serie di incontri online dedicati rispettivamente alle fonti rinnovabili e ai portali digitali di inserimento pratiche che gli installatori quotidianamente si trovano a dover utilizzare. Abbiamo aperto anche un canale podcast con pillole informative di pochi minuti sulle novità e le tematiche più discusse sul mercato per permettere aggiornamenti veloci in qualsiasi momento della giornata.
Quali zone geografiche servite?
Operiamo principalmente in Italia e a oggi il Gruppo in totale conta oltre 240 filiali. Con l’insegna Cambielli copriamo il Nord e il Centro fino alle Marche con 168 punti vendita, nel Lazio siamo presenti con 22 punti vendita a insegna Articoli Termoidraulici e in Abruzzo e Molise con 19 punti vendita a insegna Epica. «In continua evoluzione», il nostro claim per il 2023, indica proprio la volontà del Gruppo di non fermarsi valutando sempre con attenzione nuove aperture ma anche ottimizzando e digitalizzando processi e servizi della struttura esistente.
Quanto tempo dedicate alla formazione del personale interno?
Crediamo fortemente nella formazione dei nostri collaboratori che a 360 gradi sviluppi le tante competenze che i diversi ruoli in azienda richiedono: conoscenza di prodotto, tecniche di vendita consulenziale, capacità di lavorare in gruppo, flessibilità, problem solving, project management, capacità di adattamento, ecc. Tanti aspetti su cui lavoriamo da tempo con piani annuali di formazione, costruiti sulla base di una analisi dei bisogni e opportunità e di incontri singoli con i collaboratori per valutare specifiche esigenze
LA SCHEDA
• Ragione sociale completa: Cambielli Spa
• Sito internet: www.cambielli.it
Sede Legale: Viale Achille Papa, 30 – 20149 Milano
• Sede amministrativa: Via F.lli Gracchi, 48 – 20092 Cinisello Balsamo (Milano)
• E-mail: ufficiomarketing@cambielliedilfriuli.it
• Numero punti vendita materiali edili: oltre 200
• Numero showroom: oltre 109
• Anno di fondazione: 1919
• Presidente Cda: Franco Cambielli
• Responsabile ufficio acquisti: Paolo Di Giulio
• Fatturato 2022: oltre 1.000 milioni di euro
• Gruppo d’acquisto d’appartenenza: nessuno
• Categorie di prodotti trattate: ITS
• Marchi: tutti i principali marchi del settore con oltre 500mila articoli a catalogo
Se il meteo peggiora, la tecnica delle costruzioni deve migliorare. E con i nuovi sistemi costruttivi, devono evolversi anche i materiali. Va in questa direzione lo sforzo di mettere a disposizione delle imprese soluzioni sempre più performanti. Una di queste è quella proposta da Italcementi, che vanta un laboratorio di ricerca tra i più avanzati, che riesce a mettere a punto materiali con un plus rispetto ad altri. Come nel caso di i.idro Drain, un cemento capace di far filtrare l’acqua. E non solo, spiega a YouTrade Riccardo Pasa, responsabile i.build, Business Unit di Calcestruzzi.
Riccardo Pasa, responsabile i.build, Business Unit di Calcestruzzi
Domanda. Il cambiamento del clima è peggiorato, con improvvisi violenti acquazzoni. Questo trend quanto aumenta la necessità di strumenti di drenaggio e di attenzione all’acqua? Risposta. Calo delle precipitazioni nevose invernali, incremento dei prelievi per usi agricoli e industriali, aumento della frequenza di eventi siccitosi estremi, anche in zone caratterizzate fino a pochi anni fa da estati con clima tipicamente continentale: una serie di concause che hanno fatto ripensare, a livello europeo e globale, al ruolo dell’acqua nei processi umani. Da risorsa ritenuta virtualmente infinita, abbiamo cominciato a considerarla un bene prezioso da conservare e tutelare, in ogni sua forma, cominciando soprattutto dall’acqua dolce. Quest’ultima, infatti, rappresenta una piccolissima parte dell’acqua totale del pianeta, solamente il 2,5%, mentre la parte restante è salata e oceanica. Le stime indicano che, entro il 2025, più di 1,8 miliardi di persone vedranno la propria vita influenzata, in modo anche importante, dalla scarsità d’acqua, e che i due terzi dell’umanità vivrà in zone soggette a stress idrico a causa dell’uso, della crescita e del cambiamento climatico. La sfida che ognuno di noi deve porsi ora è come custodire, gestire e distribuire efficacemente l’acqua che abbiamo. Nessuno può sottrarsi a questo impegno, comprese le realtà industriali che operano in comparti che utilizzano l’acqua per la produzione. È la risorsa più preziosa per l’uomo e come cittadini siamo chiamati a usarla consapevolmente.
D. Ci sono anche altre ragioni che hanno spinto Italcementi e Calcestruzzi a occuparsi di drenaggio innovativo? R. Da tempo Italcementi e Calcestruzzi (che da novembre 2023 prenderanno il nome di Heidelberg Materials) hanno un filone di ricerca dedicato al tema dell’acqua, risorsa preziosa da utilizzare in maniera consapevole. Quindi, la messa a punto di un prodotto dedicato al drenaggio è una naturale conseguenza delle nostre attività di ricerca e innovazione. È nato quindi i.idro Drain il prodotto forse più conosciuto e utilizzato in Italia per la realizzazione di piste ciclabili, parcheggi, percorsi nel verde, parchi giochi. Si tratta di realizzazioni inserite in un contesto green, che richiedono il rispetto del ciclo naturale dell’acqua.
i.idro Drain
D. Avete costituito una business unit dedicata alla pavimentazione. Che cosa propone? R. Avere un prodotto innovativo non è sufficiente se non si ha un team dedicato alla posa in opera di questo prodotto. Abbiamo quindi creato una business unit chiamata i.build, che propone un nuovo approccio per i clienti e i progettisti: dalla collaborazione nella fase progettuale alla scelta dei materiali, dalla finitura superficiale sino alla posain opera in cantiere. In questo modo lo scorso anno abbiamo posato oltre 500 pavimentazioni in tutta Italia.
D. Com’è organizzata questa area di business? R. La potremmo riassumere in una definizione: un interlocutore unico per soluzioni complete. Con questo nuovo approccio, alla semplicità per il cliente di interfacciarsi con un fornitore unico, siamo ingrado di abbinare la durabilità del materiale e il know-how specifico del team che compone l’unità, che consentono di ottenere la tipologia di pavimentazione con le prestazioni richieste. Ci avvaliamo di una società specializzata proprio nella posa in opera di pavimentazioni. Con loro abbiamo organizzato momenti di condivisione e training sul campo in diversi cantieri per mettere a punto la best practicy per la posa dei nostri materiali. Grazie a questo approccio uniamo persone, tecnologie e materiali e li mettiamo a disposizione dei nostri interlocutori. Così i.build ha ottenuto l’attestazione Soa, che consente la partecipazione a gare pubbliche. È il documento necessario e sufficiente a comprovare, in sede di gara, la capacità di eseguire opere pubbliche di lavori e attesta e garantisce il possesso da parte dell’impresa del settore delle costruzioni, di tutti i requisiti previsti dalla attuale normativa in ambito di contratti pubblici di lavori.
D. Qual è il rapporto con il mondo della progettazione? R. Incontriamo periodicamente il mondo dei progettisti, non solo alle Fiere (Made, Saie, My Plant&Garden), ma con webinar e seminari in presenza in tutta Italia. Abbiamo un accordo di collaborazione con Aiapp, l’associazione degli architetti del paesaggio, abbiamo accordi con le scuole edili a Bergamo, Brescia, Napoli, Frosinone, Milano per seminari di formazione. Periodicamente, inoltre, presso le rivendite sono organizzati incontri e dimostrazioni pratiche di posa rivolti ai progettisti con la presenza dei nostri tecnici-commerciali.
D. Quali sono le diverse soluzioni proposte da i.build? R. Il calcestruzzo rappresenta il materiale ideale per realizzare una vastissima gamma di pavimentazioni. Resistenza alla compressione, all’usura, lavorabilità, durabilità, possibilità di lavorazioni superficiali sono solo alcune delle proprietà che ne consentono l’impiego in pavimentazioni con differente destinazione d’uso. Nel caso delle pavimentazioni industriali, per esempio, è possibile realizzare sistemi di pavimentazioni, in opera, a prestazione specifica in grado di fornire la soluzione ottimale alle diverse tipologie di sollecitazioni gravanti su questo tipo di pavimentazione, con soluzioni per applicazioni in interno, esterno o soggette a cicli gelo-disgelo. Quando, invece, parliamo di pavimentazioni architettoniche ad alto valore estetico, sono disponibili soluzioni in opera per applicazioni per cui il principale requisito è rappresentato da colori e texture superficiali variegate. Laddove, invece, siano richieste pavimentazioni continue a elevata capacità drenante, è possibile fare uso di prodotti caratterizzati dalla presenza di pori interconnessi che generano una permeabilità diffusa, tale da consentire lo smaltimento di grandi volumi d’acqua. Soprattutto in ambiente urbano, per esempio nelle grandi città, essendo le pavimentazioni in calcestruzzo per loro natura chiare, e quindi avendo una maggiore luminanza rispetto all’asfalto, il loro impiego comporterebbe in poco tempo significativi risparmi, consentendo di ridurre le spese di illuminazione sia per i costi di installazione, con meno punti luce, sia per i costi di gestione, con lampade meno potenti.
D. Come funziona il prodotto? R. Il prodotto i.idro Drain ha unaaltissima capacità drenante, cento volte superiore a quella di un terreno naturale e permette di rispettare il ciclo naturale dell’acqua.
Scarico
D. Per quali ambienti è indicata una soluzione come i.idro Drain? R. È particolarmente apprezzato dai progettisti, dai garden designer e dalle amministrazioni comunali proprio per la sua capacità di lasciar passare l’acqua nel terreno sottostante. Oltre a chi si occupa di edilizia di professione, il prodotto ha fatto breccia in tanti piccoli proprietari che lo utilizzano per rendere più permeabili i camminamenti e i cortili intorno alle proprie abitazioni. Con i.idro Drain, disponibile in sacco e sfuso, si possono realizzare pavimentazioni dedicate alla mobilità lenta e sostenibile laddove assumono molta importanza gli aspetti architettonici (la colorazione ad esempio) e funzionali: i primi legati alla compatibilità paesaggistica gli altri connessi alla regolarità, all’aderenza, alla drenabilità
che condiziona la loro sicurezza e percorribilità. Sconnessioni delle mattonelle o tra gli elementi lapidei che compongono la pavimentazione, la loro superficie sdrucciolevole, la presenza di sconnessioni e sgranamenti sono problemi che non si manifestano, se è utilizzata una pavimentazione continua con calcestruzzo drenante.
Pista ciclabile realizzata con i.idro Drain
D. Il prodotto è rivolto ad ambienti pubblici, ma anche ai privati, come condomini o aree direzionali: si utilizza diversamente? R. I nostri clienti sono i progettisti del verde e del garden design, le amministrazioni pubbliche che devono rispettare le percentuali di invarianza idraulica nel loro territorio, ma anche singoli privati che hanno bisogno di interventi di rispetto del ciclo naturale dell’acqua.
D. Come funziona il processo del drenaggio? R. Grazie al suo speciale mix design combina la resistenza di una pavimentazione in calcestruzzo con una capacità drenante cento volte superiore a quella di un terreno naturale. La capacità drenante di i.idro Drain varia in funzione della granulometria usata per la sua composizione. La creazione di vuoti, che possono variare dal 15% fino al 25%, garantisce drenaggi da 200 litri/m2/minuto fino a oltre 1000 litri/m2/minuto.
D. Quali sono i vantaggi rispetto ad altri sistemi? R. Il prodotto restituisce al terreno le acque piovane ricaricando le falde acquifere e permette di convogliare le acque attraverso la realizzazione di specifici sottoservizi. A differenza delle pavimentazioni in asfalto drenante, non contiene olii e altri agenti inquinanti, che rischierebbero di essere trascinati dalla pioggia verso torrenti, fiumi e mari.
D. È certificato? R. i.idro Drain è certificato ed è in possesso di una Epd media di prodotto. Lo studio è stato condotto cradle to grave, cioè dalla culla alla tomba. Nello specifico per questo prodotto, disponibile nella versione grigio, bianco e colorabile a richiesta, lo studio Lca è stato effettuato considerando 41 impianti per un totale di 52 ricette differenti, nella quale sono considerati 32 fornitori di aggregati differenti, 13 cementi differenti per tipo e/o classe e/o provenienza, nel caso di i.idro Drain grey, e tre cementi differenti per tipo e/o classe e/o provenienza per i.idro Drain white, con una media ponderale dei consumi idrici, elettrici e di carburanti e dei rifiuti prodotti e/o recuperati.
D. Come è distribuito? R. Il prodotto è disponibile in sacco presso le rivendite di materiale edile oppure in betoniera.
D. Avete previsto dei corner per questo tipo di prodotto? R. Italcementi, che distribuisce il prodotto in sacco, lo ha inserito nella campagna promozionale «Prendi il sacco», un programma di incentivazione a premi per le rivendite.
D. C’è il rischio che si deformi con il passaggio di veicoli? R. È adatto alla mobilità lenta e sostenibile (parcheggi, piste ciclabili, parchi giochi) e se progettato correttamente non subisce deformazioni.
Pista ciclabile
D. Qual è l’intervento più significativo che vi è capitato di realizzare? R. Ne abbiamo fatti talmente tanti in giro per l’Italia che mi è difficile scegliere l’applicazione più importante. Sicuramente la pavimentazione drenante realizzata al Parco della Biblioteca degli Alberi a Milano è stata una delle più significative, così come la pista ciclabile che da Milano porta all’Idroscalo.
Biblioteca degli Alberi (Milano)
D. I distributori di materiali sanno riconoscere la qualità della vostra soluzione? R. Sul concetto di qualità, Italcementi e Calcestruzzi hanno costruito la loro credibilità in 160 anni di storia, quindi i nostri clienti sanno che quando scelgono i nostri prodotti possono contare su qualità, sicurezza, innovazione, durabilità.