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In aumento liquidazioni e fallimenti

Giacomo Fava
Giacomo Fava

Secondo Cherry Sea, Osservatorio realizzato da Cherry, società fondata nel 2019, che offre servizi a supporto del credito, nel 2023 sono aumentate del 26% liquidazioni giudiziali e fallimenti. La ricerca si basa sui dati dei tribunali fallimentari nazionali delle prime 20 sezioni per volume di attività (Bari, Bergamo, Bologna, Brescia, Busto Arsizio, Cagliari, Catania, Firenze, Genova, Milano, Modena, Monza, Napoli, Padova, Roma, Torino, Treviso, Venezia, Verona e Vicenza).

I risultati dello studio indicano come nel 2023 a livello nazionale il numero complessivo di nuove procedure aperte (sommando le liquidazioni giudiziali ai fallimenti ante riforma del Codice della Crisi e dell’Insolvenza-CCII) sia aumentato del 26% a fronte di 7.737 pratiche sopravvenute suddivise in 7.305 liquidazioni giudiziali e 432 fallimenti, rispetto ai 6.159 fallimenti del 2022, tornando così sui volumi del 2020 e 2021. Considerando quindi sia fallimenti che liquidazioni giudiziali, e prendendo in analisi i singoli tribunali allo studio, nel corso del 2023 Milano si conferma primo per complessivi procedimenti aperti (638, +39% sul 2022), seguito da Roma (629, -2%) e Torino (265, +49%), mentre in coda si trovano Cagliari (100, +85%), Vicenza (101, -22%) e Bologna (104, +21%).

L’aumento percentuale maggiore si registra però nei tribunali di Busto Arsizio (+152% a fronte di 126 procedure totali, di cui 1 solo fallimento e 125 liquidazioni giudiziali) e Modena (+103% con nessun fallimento, ma 130 liquidazioni giudiziali).

All’inverso, il Tribunale di Catania annovera un importante calo del 9%, unico tribunale insieme a quello di Roma a registrare una diminuzione percentuale tra il 2023 ed il 2022.

A livello regionale, in valore assoluto si contano poi 7.737 nuove pratiche, di cui 1.595 provengono dalla Lombardia, 993 dal Lazio e 673 dal Veneto, mentre in coda si trovano Molise (43), Basilicata (52) e Trentino-Alto Adige (64). In variazione percentuale, invece, il Friuli- Venezia Giulia risulta essere la prima regione in relazione all’apertura complessiva sia di fallimenti che liquidazioni giudiziali (+85% sul 2022), mentre la Calabria quella con il calo più importante (-6%).

In relazione allo stock di fallimenti e liquidazioni giudiziali pendenti, invece, nel 2023 questo si assesta ad un complessivo di 55.907 (-8% sul 2022). In particolare, le liquidazioni giudiziali pendenti a fine 2023 risultano essere 8.232, mentre i fallimenti 47.675 (-21% sul 2022). Nel contesto delle sole procedure “fallimentari”, il Tribunale di Firenze registra un +42% di procedimenti chiusi nel 2023, seguito da Napoli (+34%) e Bari (+30%), mentre Cagliari con un -33% è il Tribunale con il calo maggiore seguito da quelli di Treviso e Venezia (entrambi -29%).

Liquidazioni giudiziali

Per le sole liquidazioni giudiziali aperte quello di Milano risulta al primo posto con 627 pratiche sopravvenute, seguita da Roma (502), Torino (258) e Brescia (235), mentre in coda troviamo Cagliari (94), Vicenza (99) e Bologna (102). A livello regionale, nel 2023 si segnalano 7.305 liquidazioni giudiziali: la Lombardia è prima con 1.565 nuove pratiche aperte, seguita dal Lazio (843), dal Veneto (650) e dalla Campania (649), mentre i dati più bassi raccolti si confermano essere in Molise (38), Basilicata (48) e Trentino-Alto Adige (63).

Analisi fallimenti

In relazione ai soli fallimenti aperti nel 2023 (pratiche ancora non soggette alla riforma CCII) delle 432 procedure risultanti in tutta Italia più di un terzo, ovvero 150, si sono registrate nei tribunali fallimentari della regione Lazio. Seguono la Sicilia con 38, la Puglia con 31 e la Lombardia con 30. Diversamente, a livello locale il Tribunale di Roma guida la classifica con 127 nuove procedure aperte quali strascichi dell’anno 2022, seguito a distanza da Milano con 11 e poi Bari, Padova e Torino con 7. Al contrario, Genova, Modena e Napoli si distinguono per essere gli unici Tribunali a non aver aperto alcun fallimento nel corso dell’anno.

«Il 2023 è stato il primo anno completo che ha visto all’opera le varie dinamiche giuridiche legate al Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza che, di fatto, sta portando al progressivo abbandono delle vecchie procedure fallimentari in favore delle liquidazioni giudiziali pendenti», sottolinea Giacomo Fava, Lead AI Engineer di Cherry. «Questo senza mostrare particolari segni di miglioramento, rispetto agli anni precedenti, nei volumi di procedure aperte in relazione ad aziende in crisi o comunque in gravi difficoltà, anche se il numero di fallimenti definiti è migliore rispetto al passato tanto da aver comportato una diffusa diminuzione delle procedure fallimentari. Guardando al 2024, invece, l’obiettivo del nostro Osservatorio è ora quello di analizzare le prime tempistiche di chiusura delle liquidazioni giudiziali per comprendere finalmente nel profondo l’impatto complessivo della riforma CCII sulla giustizia».

Molti cantieri e pochi operai, mettono in difficoltà l’edilizia

Tanti cantieri pochi operai
Tanti cantieri pochi operai

Secondo i dati Ance, il settore è cresciuto del +21,1% nel 2021 e del +12% nel 2022. Ma le imprese hanno difficoltà a individuare chi può ricoprire ruoli come muratore specializzato, carpentiere, cappottista, saldatore, idraulico o pavimentista.

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FederlegnoArredo e Unicmi contro la riduzione del bonus barriere

Barriere architettoniche
Barriere architettoniche

FederlegnoArredo e Unicmi criticano la legge di Bilancio, che ha segnato la fine del superbonus. Ma non solo: sono arrivate modifiche anche al bonus barriere architettoniche 75%. Secondo le associazioni, «si è finito con il buttare il bambino con l’acqua sporca».

Il bonus ora è stato limitato gli interventi ammissibili a scale, rampe, ascensori, servoscale e piattaforme elevatrici escludendo tutti gli interventi di accessibilità all’interno dell’abitazione (i bagni, le porte, i serramenti e le schermature solari) che saranno interamente a carico del privato. «Qualora si fosse voluto restringere il campo di applicazione della norma si sarebbe potuto e dovuto escludere i singoli interventi riconducendoli nel quadro di un progetto complessivo di accessibilità delle abitazioni così come suggerito dalle nostre organizzazioni nell’ultima nota congiunta inviata al Mef», recita una nota delle due organizzazioni. «Interventi che, va ricordato, sono stati resi possibili da una circolare interpretativa dell’Agenzia delle Entrate e confermati da numerose Faq sempre dell’Agenzia delle Entrate nonostante le perplessità evidenziate anche al Governo dalle nostre associazioni.

Auspichiamo che questa scelta si possa correggere in fase di conversione del recente decreto di modifica». FederlegnoArredo e Unicmi aggiungono che è urgente una stabilizzazione dei bonus edilizi in essere, in modo da non ingenerare nel consumatore quel clima di diffidenza verso operatori e istituzioni che ha caratterizzato il 2023, oltre che programmare nuovi incentivi per gli interventi di efficientamento energetico che la Comunità Europea ha stabilito per i prossimi anni.

Come tagliare il costo di bolle e fatture

Al convegno Youtrade Idrolab e Sefin
Al convegno Youtrade Idrolab e Sefin

Si chiama Edi: è un sistema che consente alle aziende di ridurre drasticamente gli oneri
legati alla gestione di acquisti e vendite. Una tecnologia che era utilizzata solo da grandi aziende, ma oggi è per tutti, hanno spiegato Sefin e IdroLab.

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Aziende veloci e innovatrici con l’anima hybrid

Alberto Bubbio, responsabile dei corsi di pianificazione e controllo dell'università Cattaneo Liuc
Alberto Bubbio, responsabile dei corsi di pianificazione e controllo dell'università Cattaneo Liuc

L’economista prevede tre anni positivi. Ma ammonisce anche che proprio per questo le imprese devono farsi trovare pronte. Come? Spalancando le porte alla tecnologia, senza abbandonare le proprie prerogative. E senza perdere di vista la gestione finanziaria.

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XVI convegno Youtrade: cambiare abito per conquistare la distribuzione

XT Insulation diventa anche produttore con pannelli in fibre e legno. Italcementi sceglie
il rebranding con Heidelberg Materials. Eclisse punta a una strategia che aggiunge valore ai rivenditori. E Dierre introduce il nuovo marchio Emporium.

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Non basta un pc, l’era digitale inizia nella testa

Eternedile, Orsolini e Zanutta al Convegno Youtrade
Eternedile, Orsolini e Zanutta al Convegno Youtrade

Eternedile, Orsolini, Zanutta: tre grandi multipoint della distribuzione si sono confrontati sul tema dell’innovazione. Necessaria, inevitabile, urgente. Ma anche difficile da implementare per la complessa integrazione con il business quotidiano.

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XVI Convegno Youtrade: risultati record per l’edilizia

Federico Della Puppa, coordinatore del Centro Studi Youtrade
Federico Della Puppa, coordinatore del Centro Studi Youtrade

Risultati record. Grandi ancora più grandi. E più redditizi. Gli ultimi due anni hanno registrato risultati boom per la distribuzione edile. Ma mentre il trend sembra ancora non esaurito, occorre rimboccarsi le maniche.

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La distribuzione edile vista da vicino

Aggregazioni, dopo-superbonus, sostenibilità, implementazione della tecnologia: l’appuntamento organizzato da Virginia Gambino Editore a Villa Quaranta (Verona), ha riservato parecchie sorprese. Oltre alla eccezionale testimonianza di Vit Kutnar. Se ogni anno il Convegno YouTrade riesce a riunire la crema della distribuzione italiana un motivo c’è. E sono i contenuti offerti dell’evento organizzato da Virginia Gambino Editore.

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BigMat Unika Milano sbarca a Genova e raddoppia a Bologna

Unika K-Stores
Unika K-Stores
Fernando Cislaghi | Amministratore delegato Unika Milano
Fernando Cislaghi | Amministratore delegato Unika Milano

BigMat Unika Milano spa, società consorziata al gruppo BigMat, estende la propria presenza in Liguria, con un nuovo centro di distribuzione di materiali per edilizia nella città di Genova, e raddoppia la propria presenza in provincia di Bologna, con una nuova apertura a San Lazzaro di Savena, attraverso la propria partecipata Unika Bologna srl.

Un unico distributore per le imprese edili del nord Italia

BigMat Unika continua quindi a implementare il proprio programma di sviluppo che ha lo scopo di dare la possibilità a tutte le imprese di costruzioni che operano nel nord Italia, di poter avere al proprio fianco nelle maggiori città, un unico distributore di riferimento per i migliori materiali da costruzione.

Con queste due nuove aperture, attive da gennaio 2024, diventano 7 i K Stores di BigMat Unika in 4 delle maggiori città italiane, oltre ai 2 show room “Eka Finiture per la Casa” nelle città di Milano e Bologna, a cui si uniranno altri due nuovi K Stores in altrettante città del nord Italia nel corso del 2024. Uno sviluppo all’insegna dello slogan: “Unika.Your K partner for building”.

Unika K-Stores
Unika K-Stores

I rivenditori tra trappole e opportunità

Il prorettore del Politecnico di Milano ha pronosticato uno scenario a due facce: da una parte i rischi determinati dall’introduzione dei parametri finanziari di Basilea III e l’analfabetismo digitale. Dall’altra, nuovo sviluppo grazie alla tecnologia.

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Mapei ha assegnato la Medaglia Giorgio Squinzi

Marco Squinzi
Marco Squinzi

Nell’Auditorium Mapei, a Milano, lo scorso novembre è stata assegnata al professor Vincenzo Russo la Medaglia Giorgio Squinzi, istituita dalla Società Chimica Italiana per ricordare l’imprenditore scomparso nell’ottobre 2019 e il suo impegno nello sviluppo dell’industria chimica italiana. A consegnare il riconoscimento Veronica e Marco Squinzi, amministratori delegati Mapei, e l’avvocato Laura Squinzi, presidente cda Mapei.

Promossa dalla Divisione di Chimica Industriale della Società, la medaglia è assegnabile a un ricercatore di età massima 45 anni che abbia portato contributi di particolare rilievo scientifico, innovativo o applicativo nel settore della chimica industriale.

Il professore Vincenzo Russo, classe 1985, è professore associato di Chimica Industriale all’Università degli Studi di Napoli Federico II, dove ha conseguito la laurea in Chimica Industriale e il titolo di Dottore di Ricerca in Scienze Chimiche. Ha maturato esperienza nel campo della catalisi eterogenea, con applicazioni in sistemi catalitici multifasici. Autore di 137 pubblicazioni su riviste internazionali, è riuscito a sviluppare metodi numerici per la simulazione di reattori multifasici e ad ottimizzare i processi relativi alle bioraffinerie, il più delle volte con processi catalitici.

Ricette green per trasformare la filiera edile

Produttori come Laterlite, Soprema, Starplast, Terreal e T2D si sono confrontate sul palco del Convegno YouTrade per spiegare la strada scelta per produrre senza danneggiare l’ambiente. Dal fotovoltaico al risparmio di energia, ecco le soluzioni adottate.

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Dal fondatore del gruppo Dek ceco il segreto per una crescita da gigante

Vit Kutnar, amministratore delegato Dek
Vit Kutnar, amministratore delegato Dek

Il fondatore del gruppo Dek della Repubblica Ceca, che vanta un fatturato di 1,5 miliardi, ha svelato i meccanismi della crescita esponenziale dell’azienda attiva nella distribuzione di materiali e nel noleggio: velocità, tecnologia ed efficienza

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L’innovazione riempiamola di contenuti

Roberto Anghinoni, giornalista

Rivoluzione digitale, comunicazione social, commercio elettronico… Sembra che ormai al mondo non esista altro. Forse vale anche la pena ricordare a noi stessi che, per uscire dal mucchio, è indispensabile diventare promotori di avanguardia tecnica.

Un po’ in ogni dove tiene banco il tema dell’innovazione: digitale, di posizionamento, tecnologica, anche estetica.

Sono argomenti certamente non nuovi, se ne parla ormai da anni, ma nel nostro settore, dove per cambiare qualcosa di solito si devono aspettare le glaciazioni, questi temi sono sempre attuali.

Anche se sono personalmente convinto che l’eccessivo uso della tecnologia ci seppellirà, e sicuramente ci sta già impoverendo, almeno a livello di relazioni (ma che cosa ci volete fare se sono un orgoglioso e inguaribile spirito analogico?) è indubbio che l’innovazione in generale faccia parte dell’evoluzione degli esseri umani, e fra questi a buon diritto, anzi ottimo, ci sono anche gli imprenditori della distribuzione edile.

Quando si vuole indagare sulla diffusione e sugli aspetti positivi dell’innovazione applicata, si scelgono giustamente gli esempi più virtuosi: rivendite che si sono fortemente orientate alla digitalizzazione dei processi sia in ambito amministrativo che di gestione del magazzino, delle vendite, e così via; aziende che hanno aderito a piattaforme di commercio elettronico o che se ne sono fatto uno in casa e magari funziona anche bene (gli esempi non mancano); un uso sapiente e a volte anche un po’ ridondante e supponente (esempio: perché mai dovrei leggere una rivista sul telefonino, quando è così bello, la rivista, sfogliarla?) delle piattaforme social per comunicare, semplicemente perché, come diceva Mozart, così fan tutti.

Voglio allora essere generoso e possibilista, e dire che in Italia ci saranno circa 200 aziende (su 6/7 mila) strutturate per essere esempio di innovazione, intesa sulla base delle azioni che ho espresso più sopra.

Probabilmente la mia è una sterile provocazione (ci arriveremo a 200? oppure, non è che per caso sono addirittura già 2000?) anche perché in cuor mio mi auguro che il nostro settore, quello della distribuzione edile, possa presto diventare un esempio di modernità e di efficienza per tutti.

Ciò che banalmente mi chiedo, sempre parlando di innovazione (perché di per sé è una parola vuota se non definisci meglio) è se tutto questo desiderio di futurismo si deve esaurire nel disporre dei più sofisticati programmi e nei dispositivi elettronici più all’avanguardia, oppure se ci ricordiamo che dovremmo anche essere distributori di innovazione tecnologica e dedicare qualche sforzo a innovare (questo verbo mi ha preso la mano) anche la nostra offerta merceologica, anche perché, e qui l’innovazione nulla può, i prezzi continuano imperterriti a disturbare i sonni digitali degli amanti, e non, del progresso con la loro isterica invadenza, insieme agli incubi relativi al recupero dei crediti.

Come anche ci dirà il Cresme in occasione della prossima Congiunturale, nei prossimi due-tre anni il valore del patrimonio della ristrutturazione si dimezzerà e qui ci dovremo decidere: saremo paladini del ben costruire cercando di modificare le abitudini a volte malsane dei nostri clienti indirizzandoli verso scelte virtuose (che prima di tutto dobbiamo conoscere) per dare una mano all’ambiente e alla salute delle persone che nelle case ci vivono, oppure ci accontenteremo di essere a la page dal punto di vista informatico e digitale? La domanda mi è sorta spontanea perché, se in più di trent’anni ho capito qualcosa di questo mondo, fare queste due cose insieme (come potrebbe anche essere auspicabile, sia chiaro) non è impresa semplicissima.

Francamente, io temo che tutti i discorsi sull’innovazione tecnologica e la rivoluzione digitale ci possano distrarre da quello che, fino a prova contraria, è (o dovrebbe essere) il nostro mestiere. Temo, in sostanza, che l’idea di innovazione finirà per non coinvolgere l’aspetto più pragmatico del nostro lavoro quotidiano, in un momento davvero complesso della congiuntura di settore.

Non tutte le aziende della distribuzione edile (ricordiamo che il nanismo dalle nostre parti è più diffuso di Facebook) sono strutturate per programmare e realizzare grandi trasformazioni strutturali.

Ma tutte o quasi hanno nel loro Dna la capacità e la possibilità, e speriamo anche la volontà, di emergere dal punto di vista della qualificazione della loro offerta. Credo fermamente che sia questo il primo obiettivo da raggiungere.

Il progresso è sempre il benvenuto, ma sono convinto che il salto di qualità lo faremo solo se saremo innovatori anche nella nostra proposta commerciale.

Distinguerci nei momenti di flessione del mercato non è più una scelta rimandabile. E poi, ma solo poi, faremo mille post per comunicarlo al mondo…

Per vitare l’effetto greenwashing l’europa cambia le regole per l’etichette

Paola-Allegri
Paola Allegri

La Commissione ha pubblicato una proposta di direttiva che modifica, con alcuni emendamenti, le norme a tutela dei consumatori. Obiettivo: evitare il greenwashing. Se  passerà, saranno bandite espressioni come ecologico, eco, verde, biodegradabile.

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