Giovanni Savorani, presidente di Confindustria Ceramica
Cersaie, il Salone Internazionale di Bologna registra il tutto esaurito con 630 espositori che hanno confermato la propria partecipazione, il 39% dei quali provengono da 24 Paesi esteri, anticipa Giovanni Savorani, presidente di Confindustria Ceramica. Grandi lastre e spessori tra i trend attesi
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Xella presenta la nuova tavella Ytong Y-PRO XL con un’altezza di 40 cm che consente di ottenere grandi vantaggi in termini di velocità e semplicità di realizzazione. Il nuovo prodotto sarà presentato in anteprima in occasione del SAIE che si svolgerà a Bari dal 19 al 21 Ottobre 2023 presso lo Stand K14.
Con Ytong Y-PRO XL bastano infatti solo 4 pezzi per realizzare 1 mq di parete, contro i 16 di un sistema costruttivo tradizionale.
La velocità di posa è potenziata dalla tecnica di posa a giunto sottile, da effettuarsi con l’apposita spatola, che ottimizza le operazioni, la quantità di materiale utilizzato e riduce al minimo gli sprechi di materiale. Inoltre l’utilizzo di Ytong Y-Pro genera meno sfridi e offre la possibilità di recuperare gli scarti di lavorazione dei blocchi per riutilizzarli.
Ugualmente incombustibile (Euroclasse A1) come tutta la linea di blocchi e le tavelle Y-Pro in calcestruzzo aerato autoclavato, Ytong Y-PRO XL è facile da lavorare, sagomare, movimentare, anche da parte di un solo operatore.
I blocchi sottili della gamma Ytong Y-Pro sono ideali per creare tramezze, pareti e divisori interni, dalle ottimali performance termiche, acustiche e di sicurezza al fuoco. Disponibili i vari spessori da 5 a 15 centimetri, i blocchi per murature interne Y-Pro sono leggeri e maneggevoli anche nel formato più grande.
Le murature interne con Ytong Y-PRO e Y-PRO XL si completano in fase di finitura con i prodotti premiscelati della gamma Ytong: i rasanti, gli intonaci e i rivestimenti di ultima generazione presentano una ottimale lavorabilità e un elevato contenuto di riciclato e sottoprodotto variabile tra il 12 e il 22% in conformità a quanto previsto dal Decreto C.A.M. e secondo le indicazioni del Protocollo LEED.
Si può praticare la lotta al climate change con i materiali naturali e garantire al contempo un’ottima prestazione dell’involucro edilizio? La risposta, in breve è sì.
Naturalia Bau pannello Naturatherm
Se approfondiamo ci sono due aspetti fondamentali da tenere in considerazione:
1) AMBIENTE E SALUTE
Fisso l’asticella in basso. Per correttezza nei confronti dei lettori e perché il green claim da parte di molti protagonisti del mondo dell’edilizia ha sfalsato la percezione di ciò che è corretto. Il settore dell’edilizia è responsabile del 35% dei rifiuti prodotti e del 50% delle materie prime estratte a livello globale. Tutto è potenzialmente sostenibile, riciclabile o green, ma poi, se andiamo a guardare bene, gli ordini di grandezza sono differenti. Questa generalizzazione danneggia l’utente finale, che ha diritto di poter comprendere e scegliere consapevolmente.
Da una parte, per la produzione dei materiali edili abbiamo dei processi altamente energivori che, per quanto ottimizzati, hanno sempre un impatto ambientale enorme. L’energia più pulita è quella non consumata, non quella prodotta con la compensazione dei crediti di C02, una foglia di fico che sta generando un mercimonio di certificati fasulli, dovuta all’assenza di una regolamentazione seria in quest’ambito.
Sono informazioni essenziali: se voglio farmi un’idea veritiera sui materiali da costruzione, la trovo sul sito https://materialepyramiden.dk/. I materiali sono raggruppati in base all’emissione di CO2 equivalenti ed è interessante notare come un pannello isolante in fibra di legno abbia un valore negativo! Questo perché il legno è costituito da carbonio sottratto all’atmosfera tramite la fotosintesi clorofilliana. Comincio a contrastare l’emissione di CO2nell’ambiente, ancora prima di aver posto in opera l’isolamento termico: una cosa bellissima.
Dall’altra parte, c’è l’abuso di materiali sintetici che, per quanto riciclabili, sono ormai oltre al punto di saturazione degli ecosistemi. Il classico esempio è quello delle microplastiche. Il punto è, che ormai sono presenti a tutti i livelli della catena alimentare, oltre che nell’aria che respiriamo e nell’acqua che beviamo. Uno studio condotto da ricercatori dell’ospedale Fatebenefratelli di Roma e dell’Università Politecnica delle Marche ha accertato per la prima volta la presenza di microplastiche all’interno di un’area cruciale del corpo umano per sostenere lo sviluppo del feto: la placenta. Domanda retorica: ha senso continuare a parlare di riciclo di materiali di origine non rinnovabile, potenzialmente dannosi per la salute umana? Oppure conviene di utilizzare materiali naturali, provenienti da fonti rigenerabili, atossici e che addirittura vantano un influsso benefico sulla salute?
Non fraintendiamoci, non sono contrario ai materiali dell’edilizia convenzionale per motivi ideologici. Sono contro l’abuso che se ne fa, specialmente quando ho a disposizione delle alternative migliori. La casa è la nostra terza pelle; dobbiamo scegliere con cura cosa metterci addosso. Facendo un parallelismo con gli abiti, la seconda pelle, una giacca a vento o delle scarpe fabbricate con materiali sintetici hanno un’utilità ben precisa, ma circoscritta all’uso specifico che ne faccio. Non mi verrebbe mai in mente di andare a dormire con le scarpe da trekking e l’impermeabile: perché non dovrei applicare lo stesso ragionamento agli ambienti in cui trascorro gran parte del mio tempo?
Un altro aspetto importante è la fine vita dell’edificio. I sistemi NATURALIA-BAU sono progettati per il per disassemblaggio e la demolizione selettiva a fine vita. I materiali non divengono solamente rifiuti da costruzione, ma possono vivere nuove vite attraverso il riciclo e le pratiche di downcycling. In fondo, la natura non crea rifiuti: tutto viene rimesso in circolo. È solo da quando abbiamo cominciato a produrre oggetti di sintesi chimica su scala industriale, che non sappiamo più dove mettere i rifiuti.
2) PRESTAZIONE TECNICA
La normativa per il risparmio energetico degli edifici dà precedenza alla prestazione invernale; tecnici e progettisti, abbagliati dalla rincorsa a valori di trasmittanza termica invernale, optano per materiali isolanti con il più basso lambda possibile. Per esempio, se voglio isolare una copertura con struttura in legno, la prestazione apparentemente migliore è quella dell’isolante poliuretanico.
E l’aspetto estivo?
In molte zone d’Italia, il fabbisogno energetico per raffrescamento è predominante, con la drammatica prospettiva di un continuo aumento della richiesta. Spesso, il comfort estivo viene demandato solamente agli impianti. È come voler far galleggiare una barca piena di falle grazie alle pompe di sentina: un capolavoro ingegneristico, ma una pazzia dal punto di vista energetico. L’involucro è il primo e principale elemento che permette il risparmio energetico. È essenziale progettare soluzioni contro il surriscaldamento giornaliero delle strutture, con un elevato sfasamento termico e trasmittanza termica dinamica. Solo così, gli impianti per raffrescamento avranno vita facile, riuscendo a mantenere con poca spesa una temperatura confortevole all’interno dell’edificio.
E la durabilità nel tempo?
I materiali naturali hanno il vantaggio di aver già vissuto una vita: un albero, una pianta di canapa, prima di diventare legno da costruzione o fibra per coibentazione, hanno passato estati, inverni, periodi di siccità e alluvioni. Questo conferisce loro una resistenza e una longevità, che altri materiali non hanno. Se ben progettato, un edificio costruito con materiali naturali può durare a lungo. La testimonianza diretta ce la danno gli edifici storici, mentre molti edifici contemporanei sono già fatiscenti dopo poche decine d’anni. Costruire bene significa investire con successo nel lungo periodo.
In conclusione, i materiali da costruzione naturali sono la risposta al problema del surriscaldamento estivo di un’abitazione; possiamo costruire in clima caldo-umido, con soluzioni adeguate e sicure nel tempo.
Notizie non proprio positive dall’economia italiana e anche per il settore delle costruzioni: la fine dei superbonus comincia a farsi sentire. Anche se non si tratta ancora di un allarme rosso. A tastare il polso del sistema produttivo è Cerved, società che tra l’altro monitora attraverso il suo business nascita e morte delle imprese. Secondo il Cerved, dunque, nei primi sei mesi del 2023 in Italia sono andati persi 81 mila posti di lavoro e oltre 1 miliardo di euro di valore aggiunto (oltre a 2,5 miliardi di debiti finanziari e 1,8 di debiti commerciali). I fallimenti delle imprese, per la prima volta dopo un anno e mezzo di continua decrescita, nel secondo trimestre 2023 sono tornati ad aumentare (+1,5% rispetto allo stesso periodo del 2022, 2.070 contro 2.039), mentre le liquidazioni volontarie hanno visto un’impennata (+26,1%, 10.446 contro 8.282).
In particolare, sono fallite le imprese piccole e medie (ma non le piccolissime), che si rivelano sempre più in difficoltà, come già evidenziato nel 2022 dalla crisi di liquidità e dall’allungamento dei tempi di pagamento verso i fornitori, che spesso sfocia in ritardi e mancati pagamenti. A guidare i fallimenti sono soprattutto le ditte individuali (+27,7%). Le società di capitali fanno registrare nel complesso un lieve aumento (+0,3%), trainato in particolare dalla fascia di aziende tra i 2 e i 10 milioni di euro di fatturato (+44,8%). I comparti più colpiti sono l’industria (+5,2%) e i servizi (+1%), in particolare prodotti da forno (+84,6%), alberghi (+50,0%) e ingrosso costruzioni (+36%), che già nel 2022 avevano registrato livelli elevati di indebitamento e un peggioramento delle abitudini di pagamento. Nel Nord-Est (+12,1%) e al Centro (+11,6%) la crescita maggiore.
I dati provengono dallo studio Le chiusure di impresa nel 2q 2023 e gli impatti sull’economia reale realizzato da Cerved. Che precisa: fallimenti e liquidazioni volontarie (in bonis) sono due fenomeni distinti, che riflettono cause diverse: i primi sono il risultato di un processo di deterioramento dei fondamentali finanziari che avviene nel corso del tempo e quasi sempre è anticipato da una riduzione del giro d’affari dell’impresa; le seconde riflettono invece in manierapiùistantanea il peggioramento delle aspettative imprenditoriali, dal momento che la chiusura in bonis è in genere legata a margini attesi non sufficienti a proseguire l’attività imprenditoriale.
Andrea Mignanelli, Ceo di Cerved
“Nel triennio 2020-22, gli effetti delle crisi e del rallentamento congiunturale non si sono tradotti in un aumento delle uscite dal mercato e delle chiusure di impresa, che hanno registrato sei trimestri consecutivi di riduzione mantenendosi su livelli ampiamente inferiori al pre-Covid”, commenta Andrea Mignanelli, amministratore delegato di Cerved. “Tuttavia, i dati del 2023 fanno emergere una chiara inversione di tendenza: l’impennata dell’inflazione e il conseguente forte rialzo dei tassi di interesse, si è manifestata in modo asimmetrico sulle imprese. Intercettare tempestivamente segnali di allarme e gestire situazioni di crisi, avvalendosi di dati, algoritmi predittivi e tecnologia, è sempre più fondamentale”.
Andamento settoriale
I comparti più colpiti sono l’industria (+5,2%) e i servizi (+1%), quelli che hanno livelli di indebitamento elevati. A livello più disaggregato, i rialzi maggiori si registrano nei prodotti da forno (+84,6%), negli alberghi (+50%), nei prodotti all’ingrosso per le costruzioni (+36%), nei servizi sanitari (+33,3%), nelle lavorazioni meccaniche e metallurgiche (+24%), nella carpenteria metallica (+23,1%), nei servizi informatici e software (20,8%), nella ristorazione (20,3%). Si tratta di settori e comparti che presentavano un alto indebitamento nel 2022 o che hanno allungato i tempi di pagamento verso i fornitori: in particolare, ristorazione, alberghi, carpenteria metallica, agricoltura, servizi non finanziari.
Andamento regionale
Nord-Est (+12,1%) e Centro (+11,6%) guidano la crescita dei fallimenti, in calo invece nelle altre aree (-4% nel Nord Ovest, -7,1% nel Mezzogiorno). A livello regionale, la migliore è la Valle d’Aosta (-33,3%, la peggiore il Molise (+85,7%). Seguono, proseguendo la classifica dalle più alle meno virtuose: Trentino-Alto Adige (-32%), Sicilia (-29%), Calabria (-14,6%), Puglia (-3,1%), Lombardia e Abruzzo (-0,7%), Campania, Umbria e Veneto (+0%), Piemonte (+3%), Lazio (+4%), Liguria (+5%), Toscana (+24%), Marche (+27,7%), Sardegna (+28%), Emilia-Romagna e Basilicata (+30%), Friuli-Venezia Giulia (+40%).
Liquidazioni volontarie (in bonis)
Lo studio analizza anche l’andamento delle liquidazioni volontarie, che hanno subito un’impennata (+26,1%) rispetto al secondo trimestre 2022, pur proseguendo un trend già in crescita. Al contrario dei fallimenti, a guidare il fenomeno sono le società di capitale e in particolare le Pmi con fatturato tra 2 e 10 milioni di euro (+71%), le stesse che l’anno precedente hanno peggiorato nettamente le abitudini di pagamento.
I maggiori incrementi riguardano le costruzioni (+33%), con le pessime previsioni dettate dalla fine degli incentivi, seguite da servizi (+26.2%) e industria (+22,8%). Entrando nello specifico dei comparti, la punta più alta si registra nei metalli (+128.6%), negli alberghi (+57,9%) e nei prodotti all’ingrosso per le costruzioni (+50%). Seguono: edilizia (+42,2%), commercio al dettaglio specializzato (+41,1%), prodotti da forno (39,5%), spedizionieri (+37,6%), concessionarie e agenzie di pubblicità (36,2%), distribuzione alimentare moderna (+33,9%), servizi informatici e software (+29%).
Quanto all’andamento geografico, la crescita coinvolge tutte le macroaree, a partire dal Nord Ovest (+30,7%), Centro (+27,4%), Mezzogiorno (+23,5%), Nord Est (+21,7%), con i maggiori rialzi in Umbria (+75,2%), Calabria (+42%), Sardegna (+41%), Sicilia (+39%), Liguria (36,3%), Lombardia (+33%). In controtendenza solo Valle d’Aosta (-32%) e Molise (-3,4%).
Più sicure e resistenti rispetto alle tradizionali versioni in legno, le legnaie Berry di Hörmann sono realizzate in lamiera d’acciaio zincata a caldo, costituito per il 25% da materiale riciclato e consentono di stoccare fino a 5 metri cubi di legna. . La controventatura di serie e la parete posteriore opzionale permette a tenere la legna ancor più protetta e asciutta.
Oltre a non essere infiammabili, non presentano problemi di deformazione nel tempo, sono resistenti agli agenti atmosferici e alle muffe, e richiedono poca manutenzione. Sono inoltre prive di bordi taglienti, a vantaggio di una maggiore sicurezza in presenza di bambini.
Garantite 20 anni, semplici da montare, grazie a un elevato grado di prefabbricazione, le legnaie Berry di Hörmann vengono proposte in due diverse dimensioni e in due modelli: Modern, con un design caratterizzato da elementi verticali larghi, e Classic, con elementi verticali stretti.
Verniciate a polveri, le strutture delle legnaie possono essere inoltre personalizzate in nove colori standard, con la finitura Decograin Golden Oak (solo per il modello Modern) o, a richiesta, in tutti i colori RAL.
Dispongono in più di una serie di accessori opzionali come le lamiere bugnate in alluminio per il pavimento, portautensili e portaattrezzi, nonché set di tubi flessibili per il deflusso dell’acqua piovana. Sono riciclabili al 100% e possono essere abbinate a casette da giardino di egual estetica e altezza.
Primo Bilancio di Sostenibilità a perimetro Mondo per Mapei: il documento comprende le attività per lo sviluppo responsabile in tutti i 57 Paesi in cui il Gruppo opera attraverso le sue consociate consolidate integralmente raggiungendo un fatturato di 4 miliardi nel 2022.
Il Bilancio di Sostenibilità 2022 di Mapei è redatto secondo i nuovi GRI (Global Reporting Initiative) Sustainability Reporting Standards 2021, e si propone di raccontare e analizzare i principali aspetti legati alle tematiche sociali, ambientali.
«Con questa settima edizione del Bilancio di Sostenibilità ribadiamo il nostro impegno a investire per crescere in modo responsabile: abbracciare l’economia circolare, porre attenzione al benessere delle persone, alla necessità di inclusione sociale e all’adozione di tecnologie che integrino e valorizzino le capacità umane», ha dichiarato Veronica Squinzi, amministratore delegato del Gruppo Mapei.
«Contribuiamo in modo concreto alla lotta al cambiamento climatico sviluppando soluzioni innovative in tutti gli ambiti in cui operiamo. A dieci anni dall’inizio della compensazione delle emissioni di CO2 dell’adesivo cementizio per ceramica Keraflex Maxi S1, abbiamo scelto di compensare le emissioni di CO2 del nostro iconico fugante Ultracolor Plus e di proporre a tutta la filiera il primo sistema carbon neutral per la posa di ceramica. Per aiutare il settore dell’edilizia a mantenere standard elevati riducendo l’impatto climatico, abbiamo sviluppato un approccio integrato basato su hardware e software specifici per superare le difficoltà legate all’utilizzo di cementi con basso contenuto di clinker e aggregati di qualità variabile attraverso le varie fasi: produzione, trasporto e posa in opera», è il commento di Marco Squinzi, amministratore delegato del Gruppo Mapei.
Ambiente
L’impegno di Mapei per costruire un futuro sostenibile è stato premiato da importanti riconoscimenti: è stata nominata tra i Leader della Sostenibilità 2022 tra le 200 aziende italiane più attente alla salute e all’ambiente e ha conquistato il titolo di Green Star della Sostenibilità secondo lo studio condotto da ITQF. Numerosi gli interventi di efficientamento energetico negli stabilimenti produttivi in tutto il mondo: realizzati nel corso del 2022 diverse consociate hanno installato impianti fotovoltaici che consentiranno l’autoproduzione di energia elettrica da fonte rinnovabile, riducendo le emissioni di gas a effetto serra.
Sport
La passione per lo sport fa parte da sempre della filosofia aziendale di tutto il Gruppo Mapei e si traduce in una partecipazione attiva a iniziative, competizioni, realtà sportive: oltre alla sponsorizzazione del Sassuolo Calcio nel campionato di serie A italiano, dal 2022 Mapei Bulgaria sponsorizza la squadra di calcio locale FC Dunav Ruse, mentre Mapei Argentina è legata dal 2020 al Club Atlético Lanùs. In Canada, Mapei Inc. sponsorizza due squadre giovanili di hockey, mentre Mapei Hellas in Grecia sostiene invece i BC Irodotos, squadra di basket di Heraklion (Creta). Continua anche il supporto al mondo del ciclismo attraverso la partnership con l’UCI che nel 2022 ha visto la partecipazione di Mapei in qualità di Main Partner ai Mondiali di Ciclismo su strada a Wollongong in Australia. Mapei UK è invece Main Sponsor dell’Halesowen Cycling Club, celebre club ciclistico; Mapei Caribe (Porto Rico) ha sponsorizzato il Pan-American Union Racing Mountain Bike Team.
Mapei abbraccia sempre più discipline sportive: dalla vela oceanica con la partecipazione in qualità di Global Sponsor al primo progetto di vela oceanica italiano “Alla Grande” di Ambrogio Beccaria, al golf con la gara amichevole “Mapei Golf Day” e l’evento di beneficenza “BMF Golf Day” organizzati da Mapei Construction Chemicals (Dubai) nel 2022, fino anche allo sci con la sponsorizzazione di Mapei France del Club De Ski Nordique De La Feclaz.
Cultura
Nel 2022 la Capogruppo ha aderito al progetto “Adotta una statua” lanciato dalla Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano; ha sostenuto come partner la mostra “Maddalena. Il mistero e l’immagine” organizzata presso i Musei San Domenico di Forlì; ha proseguito la sua storica collaborazione con il Teatro alla Scala di Milano e con l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia di Roma.
A livello europeo, Mapei Polska è sponsor dal 2018 di FORMA, festival nazionale della poesia cantata. Mapei Suisse è Silver-Partner di “Space Eye”, un’esperienza sensoriale a tema astronomia progettata da Mario Botta. A livello mondiale, Mapei Australia è sponsor del Queensland Performing Arts Centre, che ospita ogni anno più di un milione e mezzo di spettatori e oltre 1.200 performance. Mapei Inc. (Canada) è uno dei Major Sponsor dell’”Italian Contemporary Film Festival”, il più grande festival di film italiani al di fuori dei confini nazionali.
Solidarietà
Il rapporto che lega da diversi anni Mapei a Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro ha portato nel 2022 alla nascita di una borsa di studio triennale intitolata a Giorgio e Adriana Squinzi. Il vincitore è stato il dottor Andrea Costamagna, che sta portando avanti la propria ricerca scientifica sul tumore al pancreas. La Capogruppo ha contribuito e si è fatta promotrice del progetto di raccolta fondi organizzato dalla Fondazione Buzzi per creare presso l’Ospedale Pediatrico di Milano il primo centro italiano di Risonanza Magnetica Total Body Pediatrica.
Le iniziative di solidarietà si estendono a tutto il mondo: Mapei Srbija supporta Okular, organizzazione non governativa e senza scopo di lucro che realizza progetti dedicati ai più giovani; Mapei Brasil Construction Materials ha invece donato alcuni prodotti per le pavimentazioni della Santa Terezinha Continuing Care Unit del Pequeno Cotolengo, fondazione che assiste persone con disabilità gravi; Mapei Corp (USA) sostiene da tempo le attività dell’American Cancer Society, una delle più importanti associazioni attive nella battaglia contro il cancro a livello mondiale. La consociata statunitense ha partecipato anche al progetto “R.I.S.E.” della Gary Sinise Foundation, fornendo materiali da costruzione per la realizzazione di sei case progettate per rispondere alle esigenze di veterani di guerra gravemente feriti; supporta anche l’associazione SWAG, che si occupa di sostenere, educare e guidare gli individui e le famiglie emarginate di Riverside (California). Nel continente asiatico, Mapei Vietnam attraverso il programma “Best Students Scholarship” ha assegnato una borsa di studio a cinque studenti in difficoltà che hanno ottenuto risultati accademici eccezionali. La consociata cinese del Gruppo ha portato a termine diverse iniziative a sostegno della popolazione di Shangai come la donazione di cibo, mascherine e altri generi di prima necessità per fare fronte alla pandemia di Covid-19. Invece, Mapei South Africa collabora con Amcare, un’organizzazione no-profit che si occupa delle persone più vulnerabili.
Ricerca
Nel 2022 Mapei ha erogato a Università e Istituti di Ricerca un totale di oltre 210 mila euro. Tra le tante collaborazioni: quella con l’Università degli studi di Brescia per un progetto di ricerca relativo ai calcestruzzi fibrorinforzati per l’area MIND di Milano; la partnership con l’Innovandi Global Cement and Concrete Research Network; la collaborazione di Vinavil con Polymat, centro di ricerca fondato dall’Universidad del Paìs Vasco e l’assistenza a INNOVHUB – Stazione Sperimentale Seta.
Rivit, azienda italiana parte di FERVI Group specializzata nella produzione e distribuzione di sistemi di fissaggio rapido per l’assemblaggio della lamiera e dei relativi utensili, presenta una nuova gamma di rivettatrici a batteria con motori brushless per fissare con precisione inserti e rivetti.
Nello specifico, la gamma si compone di due rivettatrici a batteria per rivetti (RIV710 e RIV720) e due per il fissaggio di inserti (RIV730 e RIV740).
I due modelli RIV710 e RIV720 dedicati ai rivetti sono caratterizzati da un’impugnatura ergonomica in gomma morbida, corsa di 27 millimetri, una batteria 18 V / 2.0 Ah / 36 Wh e un caricabatteria 100-240 V / 50-60 Hz. Facili e pratiche da usare per installare rivetti in acciaio e in tutte le principali leghe metalliche, sono provviste di un pratico contenitore per la raccolta dei chiodi tagliati, un pulsante di avvio tirata e, grazie ad un sistema LED, di un indicatore dello stato di carica della batteria e di una luce per illuminare l’area di posa. RIV710 consente il fissaggio di rivetti con diametro da 2.4 fino a 4.8 millimetri, mentre RIV720 è ideale per rivetti da Ø 2.4 fino a Ø 6.4, grazie al kit di apri morsetti intercambiabili, fornito a corredo.
Le rivettatrici a batteria RIV730 e RIV740 dedicate agli inserti sono anch’esse dotate di impugnatura morbida ed ergonomica per agevolare la presa dell’operatore, un pratico pulsante per l’attivazione del tool, un sistema di luci a led e un pannello touch che consente di regolare e selezionare la funzione migliore per le proprie esigenze. I due modelli per inserti sono dotati di corsa da 10 millimetri, batteria da 18 V / 2.0 Ah / 36 Wh e caricabatteria da 100-240 V / 50-60 Hz, ma si differenziano per forza massima e misure degli inserti utilizzati. Infatti, RIV730 è idealeper inserti da M3 a M8 (M10 solo in alluminio) e ha una forza di 20.000 Newton, mentre RIV740 raggiunge una forza di ben 28.000 N ed è dedicato a inserti da M3 a M12.
RIV710 e RIV730 sono confezionate in un pratico imballo di cartone che rende il packaging di queste rivettatrici a batteria ecosostenibile, mentre RIV720 e RIV740 sono comodamente trasportabili in una valigetta dedicata, che include un’ampia gamma di accessori e due batterie.
Come tutte le altre rivettatrici Rivit, anche la nuova linea a batteria, è coperta dal servizio di assistenza e riparazione che garantisce al cliente un supporto di qualità, pre e post vendita.
Settembre, per le attività produttive, è come l’inizio di un nuovo anno. Così nel nuovo numero di YouTrade non potevano mancare tante novità e notizie utili per iniziare il nuovo ciclo professionale. A iniziare da un grande focus dedicato al Cersaie (a questo proposito vi aspettiamo presso Pad. 29 – Stand 18). La fiera bolognese centrata sul mondo della ceramica si presenta per festeggiare i suoi primi 40 anni con tante novità. E una buona parte di quelle più interessanti le troverete sul nuovo numero della rivista leader nel mondo della distribuzione edile.
Come sempre, il magazine realizzato da Virginia Gambino Editore corre anche sul filo dell’attualità. E un argomento, su tutti, non poteva essere eluso: il futuro del superbonus o, più precisamente, degli incentivi che prenderanno il posto dell’ormai esaurito sconto fiscale 110% e 90%. Perché, in effetti, allo studio ci sono diverse ipotesi di cambiamento, riassunte in un articolo che non mancherà di suscitare l’interesse dei lettori. Sempre riguardo l’attualità, la rivista si occupa anche della congiuntura del settore immobiliare e di un argomento poco discusso ma che, in prospettiva, ha molto a che fare con il mondo delle costruzioni: la demografia.
Di sicuro i lettori troveranno particolarmente stimolante anche un’altra sezione del periodico: il dossier dedicato alla Gdo specializzata. Edilizia, brico e fai-da-te sono gli ambiti in cui i grandi gruppi della grande distribuzione si allargano sempre di più. Il dossier riporta conti e risultati dei top player, tra cui due battono tutti.
Un servizio speciale imperdibile è anche quello dedicato alle soluzioni per l’antincendio applicate all’edilizia, che sono ancora più necessarie oggi, alla luce della nuova normativa.
Infine, accanto alle notizie che riguardano distributori e produttori, non si può dimenticare l’articolo che anticipa i temi di uno degli appuntamenti più attesi dell’anno: il XVI Convegno YouTrade, in programma giovedì 26 ottobre a Villa Quaranta (Verona). Un evento da non perdere, così come il nuovo numero di YouTrade. Abbonati ora!
Diminuiscono, come da previsioni le vendite di immobili. L’ultima fotografia del emrcato è quella della società di intermediazione e servizi immobiliari Abitare Co, sulla base dei numeri rilevati dall’Agenzia delle Entrate. Gli ultimi tre mesi del 2022si erano archiviati con -2,1% rispetto allo stesso periodo del 2021. E i primi tre mesi del 2023 hanno confermato il calo, con -8,3%. Anche nel secondo trimestre 2023 le compravendite di immobili nel settore residenziale registrano un nuovo calo significativo: da aprile a giugno le transazioni in Italia sono diminuite del 16,0%, a 184.110, circa 35 mila case compravendute in meno rispetto all’anno predente.
Andamento mercato immobiliare residenziale nel II trimestre 2023
Grandi città
Compravendite II Trim. 2023
Var % compravendite II Trim. 2023 / II Trim. 2022
BOLOGNA
1.542
-22,8%
ROMA
9.144
-21,5%
MILANO
6.568
-17,1%
FIRENZE
1.333
-15,6%
GENOVA
2.248
-14,4%
TORINO
3.965
-10,8%
NAPOLI
2.173
-5,3%
PALERMO
1.714
-4,9%
ITALIA
184.110
-16,0%
Fonte: Osservatorio Mercato Immobiliare (OMI) – Agenzia delle Entrate
Il calo maggiore si registra nei comuni capoluogo (-17,2%) rispetto ai non capoluoghi (-15,4%), mentre se si analizza il dato per aree geografiche, a soffrire maggiormente sono i comuni capoluoghi del Centro Italia (-21,4%). Il calo riguarda tutte le principali città metropolitane italiane. Nel secondo trimestre 2023,la discesa maggiore si registra a Bologna -22,8% (1.542 transazioni) e Roma -21,5% (9.144 transazioni). Ma anche nelle altre città metropolitane il segno è sempre negativo:Milano -17,1% (6.568 transazioni), Firenze -15,6% (1.333 transazioni), Torino -10,8% (3.965 transazioni), Napoli -5,3% (2.173 transazioni), Genova -14,4% (2.248 transazioni), Palermo -4,9% (1.714 transazioni).
Il motivo, secondo Alessandro Ghisolfi, responsabile del Centro studi di Abitare Co., è da attribuirsi all’aumento dei tassi di interesse applicato ai mutui, che «pesa sulle decisioni di acquisto delle famiglie e pare essersi esaurita la spinta della ricerca di spazi più ampi del periodo post pandemia. I prezzi di vendita delle case di nuova costruzione si stanno stabilizzando. I valori delle abitazioni vecchie e da ristrutturare sembrano invece vicini ad avviare un ciclo negativo».
Ristrutturazione con cappotto in paglia di riso e termointonaco in lolla di riso
Tiziana Monterisi è un’architetta attiva nella diffusione dell’architettura naturale e della reale possibilità di creare nuovi modelli abitativi. Dal 2016 ha focalizzato la sua attività professionale sul tema della valorizzazione dei prodotti secondari della coltivazione del riso.
Tiziana Monterisi, Ricehouse
È co-founder e ceo di RiceHouse, studio di progettazione e costruzione orientato a proporre un’edilizia a elevato grado di sostenibilità, proponendo un’alternativa valida all’utilizzo di materiali tradizionali per un’architettura eticamente, culturalmente, tecnicamente impegnata a far diventare gli edifici una sorta di terza pelle, salubre e sostenibile.
Ha vinto molti premi, tra cui il Mpw (Most Powerful Woman) della rivista online Fortune Italia nel 2021 e, nel 2022 uno dei Premi Eni Award 2022, istituiti per trovare nuove soluzioni tecnologiche per disporre di energia pulita, promuovere la ricerca scientifica, la sostenibilità e il rispetto dell’ambiente, che ha ricevuto direttamente dalle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Nuova costruzione prefabbricata in legno e paglia di riso con finiture interne ed esterne a base di scarti di riso
Promuovere la salubrità della propria casa
La diffusione di una maggior cultura della tutela ambientale e la manifestazione di eventi climatici avversi, come la siccità e temperature sempre più insopportabili durante l’estate, hanno spinto gli italiani a interrogarsi sempre di più sulle azioni a tutela dell’ambiente, anche partendo dalla propria quotidianità.
È aumentata la consapevolezza che gli impianti di riscaldamento invernale generano inquinamento e con essa la necessità di rendere maggiormente efficienti, contrastando le dispersioni termiche oppure cercando soluzioni alternative, elettriche, magari in abbinamento a impianti a energia rinnovabile.
Nel quadro generale s’inseriscono anche gli eventi internazionali, come il conflitto russo ucraino che hanno generato un aumento dei costi del gas metano, impiegato in Italia su larga scala per il riscaldamento domestico. Il costo del riscaldamento a gas, che l’anno scorso è diventato quasi insostenibile per molte famiglie, ha generato un’accelerazione delle trasformazioni tecnologiche legate alla casa anche per ragioni di risparmio economico e non solo energetico.
«Siamo quindi tutti più sensibili al rispetto dell’ecosistema in cui viviamo, ivi compresa la nostra abitazione dove, come abbiamo visto nel capitolo precedente, la permanenza media delle persone all’interno della casa è notevolmente aumentata», scrive Tiziana Monterisi nella sua guida La casa ideale per un ambiente migliore.
Casa prefabbricata in legno e paglia di riso con rivestimento esterno realizzato con il recupero delle pietre derivate dalla demolizioneFacciata sud, facciata ovest e interni
La casa è vista come luogo in cui stare bene, in tutti i sensi. L’88,9% degli italiani dà importanza alla salubrità della propria abitazione e l’86% ritiene che la propria casa abbia un effetto positivo sulla propria salute fisica e mentale (dati Censis)
In generale, il 54% degli italiani è diventato più attento alla qualità dell’aria in casa dopo la pandemia. Inoltre, l’84,4% dichiara di impegnarsi a rendere la casa più sostenibile con il controllo dei consumi energetici e altre pratiche quotidiane, come l’apertura delle finestre per favorire il ricambio d’aria. E il 71,4% dichiara che in casa ha infissi che evitano la dispersione di calore.
Piccoli accorgimenti, semplici abitudini o interventi di ristrutturazione (favoriti anche dai bonus statali): sono tutte azioni importanti, per promuovere la salubrità della propria casa. Ma sono sufficienti? No, occorrono materie prime sostenibili.
Materiali sostenibili nell’edilizia
I materiali sostenibili nell’edilizia arrivano da una scelta consapevole e attenta, poiché permettono di ridurre l’impatto dell’edilizia sull’ambiente e di contribuire alla salvaguardia delle risorse naturali. I materiali sostenibili derivano da fonti rinnovabili e permettono di ridurre il consumo di energia durante la vita dell’edificio. Infine, l’utilizzo di materiali sostenibili nell’edilizia può contribuire alla creazione di un ambiente più sano e confortevole per chi ci vive. Molti di questi materiali sono atossici e privi di sostanze nocive, migliorano la qualità dell’aria interna e riducono i rischi per la salute.
Il riso
Il riso è il cereale più diffuso e consumato nel mondo. Rappresenta nutrimento: è l’unica bio-risorsa presente in tutti e cinque i continenti ed è la base alimentare per la maggior parte della popolazione.
La sua coltivazione è essenziale per la sicurezza ambientale e per l’alleviamento della povertà. Tuttavia, gli scarti derivanti dalla raccolta e dalla lavorazione del riso grezzo sono oggi riutilizzati solo in minima parte, generando così il problema della loro gestione e del loro smaltimento.
I sottoprodotti del riso sono inutilizzabili nel settore dell’allevamento e poco richiesti anche come biomassa combustibile, quindi, i coltivatori sono costretti a bruciarli, generando enormi quantità di Co2. Si è però scoperto che tutto quello che resta sul campo ha un’enorme potenzialità, nella bioedilizia e nella bioarchitettura, e può essere messo a sistema sviluppando soluzioni concrete e attuabili nell’ottica di far diventare paglia di riso, lolla e pula delle vere risorse.
La materia prima seconda del riso diventa così protagonista di un progetto che armonizza il sistema territoriale delineando una reale filiera produttiva in grado di minimizzare il prelievo di risorse naturali vergini a favore di input sostenibili, ricorrendo a soluzioni volte a riutilizzare, riciclare e recuperare la materia in circolo, riducendo le emissioni di Co2.
I sottoprodotti del riso sono biocomposti caratterizzati da: • elevato potere isolante, sia termico sia acustico • massima traspirabilità • capacità di regolare l’umidità interna • inerzia alla combustione • durabilità • resistenza all’aggressione da parte di agenti biologici e muffe
Inoltre, sono materiali riciclabili, ecologici e in grado di ridurre sensibilmente il quantitativo di Co2 nell’ambiente a partire dal loro ciclo di vita.
Il riso rappresenta quindi una risorsa importante per creare nuovi materiali destinati a un’edilizia sana, con i quali è possibile realizzare edifici a elevatissima efficienza energetica, capaci di assicurare un impatto quasi nullo sull’ambiente.
Interni con finiture in argilla e lolla di riso
Gli scarti del riso sono materiali altamente versatili, che possono essere impiegati sia nelle nuove costruzioni sia per il recupero e la ristrutturazione di edifici esistenti.
Oltre che per le nuove realizzazioni, i sistemi costruttivi progettati da Ricehouse, con pareti perimetrali prefabbricate o con murature perimetrali con blocco in lolla di riso, permettono d’intervenire anche sull’esistente in tempi rapidi e con costi concorrenziali, rappresentando quindi una valida alternativa in caso di interventi di demolizione e ricostruzione, senza dover ricorrere a pesanti ristrutturazioni.
Le case di riso ben progettate, ricorda Tiziana Monterisi, rientrano a pieno titolo negli edifici Nzeb (Near Zero Energy Building), cioè gli edifici a energia quasi zero. Questo è possibile perché i materiali naturali che vengono utilizzati sono in grado di assicurare il benessere termico con una minima fonte di energia, prodotta con fonti rinnovabili, senza necessità di introdurre alcun impianto di riscaldamento convenzionale.
Le case di riso rispettano i canoni della bioedilizia, sfruttando il calore generato dall’utilizzo generale dell’edificio, compensando in tal modo le minime perdite invernali e massimizzando l’efficienza energetica dell’involucro.
Realtà Mapei, la storica rivista creata da Adriana Spazzoli, direttore marketing e comunicazione Mapei fino al 2019, diventa anche digitale. Fruibile dal sito mapei.it su tutti i dispositivi digitali, si affiancherà alla rivista cartacea e sarà arricchita da nuovi contenuti multimediali: video, gallerie fotografiche, collegamenti ipertestuali.
Dopo oltre 30 anni, 180 numeri cartacei e una versione International in lingua inglese seguita da 14 versioni locali, la rivista si evolve per proseguire lo storytelling aziendale in modo più completo e attuale.
A partire dal primo numero, edito nel 1991, Realtà Mapei ha informato i lettori sulle novità del mondo Mapei e di tutto il settore, ospitando tra le sue pagine interventi tecnici di grandi nomi del mondo dell’edilizia, della progettazione e dell’architettura. Realtà Mapei continuerà a essere distribuita gratuitamente su abbonamento, con cinque numeri l’anno dedicati allo sviluppo monografico di argomenti di attualità nel mondo dell’edilizia come il restauro, le finiture murali, il ripristino del calcestruzzo.
Per celebrare il lancio di Realtà Mapei Magazine, in occasione di Cersaie 2023, Mapei allestirà presso il suo stand (A2, hall 35) un salotto dove la redazione realizzerà interviste ad ospiti ed esperti Mapei.
Ai piedi del Monviso da oltre 40 anni nascono le porte per interni firmate AIP (Artigiani Italiani Porte). La storia di AIP comincia, come spesso accade, con un’intuizione: l’idea di dedicarsi alla produzione di porte per interni, infatti, viene ad Adriano Aimar, storico titolare di AIP, nell’agosto del 1979.
Si comincia con un mercato molto locale, ma già nel 1983 arriva il battesimo commerciale su scala nazionale, con la partecipazione di AIP al Saie di Bologna che proietta l’azienda nel panorama italiano dei serramenti per interni. In seguito, AIP acquisisce la certificazione di qualità Iso 9001:2000 e nasce il nuovo impianto per la bordatura delle ante. Nel 2023 nasce AIP Tech, il marchio dedicato alle porte tecniche e porte Rei.
L’offerta AIP è sempre stata al passo con i tempi e dallo stabilimento di Barge, in provincia di Cuneo, escono ogni giorno prodotti pronti per arricchire di classe e design le abitazioni di tutta Italia. Questo è reso possibile grazie alla passione per la qualità all’esperienza acquisita sul campo e alla professionalità e competenza degli addetti che operano in azienda.
Dettagli delle esposizioni AIP presso i rivenditori di porte e finestre
La forza del Gruppo AIP la ritroviamo senza dubbio anche nella partnership con Stark porte blindate. Attraverso le tre famiglie di porte interne firmate AIP Sololegno, Visioni e Trix troviamo il design, la qualità e l’eccellenza del made in Italy, mentre Stark riguarda tutto ciò che concerne la sicurezza, dalle porte blindate alle grate.
A completare l’offerta c’è la nuova linea di porte tecniche, le porte taglia fuoco Rei30 e Rei60 sono dedicate a chi, nel rigoroso rispetto delle normative vigenti, vuole unire funzionalità tecnica e un’estetica gradevole e dalle più diverse soluzioni.
AIP si apre ai rivenditori edili
Recentemente AIP sta entrando anche nel canale dei rivenditori di materiali per edilizia e a Marco Grussu, responsabile marketing dell’azienda abbiamo chiesto di illustrarci questa scelta.
«Siamo nuovi nel punto vendita edile, negli ultimi anni ci siamo entrati pur conservando i nostri rivenditori tipici, ovvero i rivenditori di serramenti e porte interne. Un canale in più, quello edile, che rappresenta una crescita reale e potenziale per AIP perché quando il cliente sta facendo una ristrutturazione o sta costruendo una casa nuova il primo posto che visita è il magazzino edile dove, generalmente, sceglie le finiture. Lo stesso magazzino edile si sta strutturando in questo senso aggiungendo alla sua offerta, per esempio, ceramiche e porte. Va detto che, nello stesso tempo, anche i nostri rivenditori tipici si stanno portando verso questo tipo di prodotti: parquet, ceramiche, finiture in generale. Così come molti rivenditori di ceramiche stanno inserendo nella loro offerta le porte».
Domanda. Veniamo alla produzione AIP: dalle porte in legno degli anni Ottanta a quelle in vetro di oggi? Risposta. Negli anni Ottanta AIP comincia la produzione di porte interne in legno massiccio tanto in voga in quegli anni. Poi, agli inizi degli anni Duemila, ha implementato la produzione di porte in materiale polimerico con l’acquisizione della ex Audasso, azienda torinese che produceva porte in laminato. Inizia da qui un nuovo percorso, fatto di nuovi materiali e prodotti di design contemporaneo. Nel 2015 nasce, infatti, a completamento dell’offerta, la linea Visioni con le porte tutto vetro. Nel 2013 la Stark (che era all’interno di AIP) diventa un’azienda autonoma del Gruppo che produce portoncini blindati.
Porte in vetro AIP
D. Quali sono i numeri di AIP oggi? R. Il Gruppo AIP oggi ha un fatturato di circa 20 milioni di euro e impiega 70 dipendenti complessivi.
D. Quali sono i prodotti più richiesti, quali materiali e colori? R. Ci chiedono sempre di più porte laccate, le più semplici possibili, e colori chiari, anche porte in legno ma molto semplici. Diciamo che la caratteristica che accomuna tutte le richieste è la semplicità delle linee.
D. L’ultima novità inserita a catalogo? R. L’ultimo catalogo nato in casa AIP, a novembre dello scorso anno, è Trix e riguarda le porte in materiale polimerico. Trix apre un mondo: è possibile scegliere tra linee essenziali o più ricercate, spaziare dall’uso di elementi in vetro e di inserti in alluminio. E, poi ancora, scegliere le soluzioni di aperture più adatte alle mutate esigenze della clientela oltre a ricercare funzionalità e discrezione. Spazio, infine, a finiture e colori per incontrare il gusto di tutti, dai più semplici a quelli più ricercati e innovativi.
D. I vostri rivenditori eccellenti come trattano il vostro prodotto nel punto vendita e con quali servizi? R. I rivenditori che vendono di più sono quelli che hanno un’offerta completa e un’esposizione adeguata: porte, serramenti, e che offrono un servizio completo, dal rilevo alla posa con proprie squadre di posa formate e tecnicamente aggiornate.
D. Il 2022, anche grazie ai bonus, ha portato i fatturati del settore dell’edilizia a una crescita impareggiabile. Come sta andando il 2023 e quale risultato si aspetta a fine anno e per il 2024? R. Per quanto concerne le porte siamo in linea con lo scorso anno, nei primi mesi dell’anno eravamo anche in crescita. Per il prossimo anno, in assenza dell’onda lunga dei bonus, la differenza la farà sicuramente il punto vendita. Noi stiamo lavorando con tutta la filiera distributiva. Con gli showroom stiamo portando avanti progetti di miglioramento delle esposizioni e per fornire loro tutte le armi vincenti per affrontare il futuro. Nel 2022 gli showroom non tenevano il prodotto porta in grande considerazione e si concentravano sulla serramentistica. Ora che i bonus sono finiti devono preparare la loro strategia ampliando la vendita delle porte. Per il 2024 è prematuro fare ipotesi numeriche. Non saprei. Per ora posso dire che ci aspettiamo un 2023 in linea con il 2022.
D. Perché la clientela dovrebbe scegliere AIP rispetto alle altre aziende presenti sul mercato? R. Il motivo è semplice, penso che sia una delle poche aziende, se non l’unica, che offre il prodotto a 360 gradi. Noi produciamo tutto internamente e abbiamo la possibilità di coordinare porte in legno, in vetro e porte blindate che altre aziende non riescono a fare. Riusciamo a dare lo stesso design su tutti i tipi di prodotto. Oltre ad avere sia porte in legno, polimeriche, in vetro e blindate, da quest’anno produciamo anche le porte tagliafuoco. Il cliente si trova per qualunque esigenza ad avere un solo interlocutore. E sono molti i nostri clienti che si rivolgono a noi per tutte le loro esigenze.
D. AIP e BigMat Cianciosi di Termoli? Lo abbiamo visitato di recente osservando una realtà decisamente spinta in fatto di qualità e design. R. Per loro abbiamo ideato lo showroom, che sarà ridisegnato sulla nostra offerta seguendo il mood dei nostri progetti uguali per tutti: il colore delle pareti dev’essere inderogabilmente grigio (Ral 7012) una nuance che valorizza come sfondo qualunque nostra porta. A progetto realizzato forniamo gratuitamente ai rivenditori tutto il materiale di comunicazione con l’intento di farli crescere e migliorare l’esposizione.
Showroom BigMat Cianciosi a Termoli. Nuovissimo open space di 600 mq con soluzioni di design per il bagno e il wellness, nuovo corner porte e portoni e una ricca selezione di rivestimenti in ceramica e in legno
AIP Porte in vetro, blindate o hi-tech
Visioni, le porte tutto vetro e vetro alluminio. Ricerca, qualità, passione ed esperienza. Sono queste le anime che hanno dato vita alla gamma di porte Visioni, con cui AIP, leader nelle realizzazioni in legno, si è aperta al vetro. Proprio come questo materiale, nato dalla solidificazione di materia liquida, anche l’idea di dedicarsi a queste produzioni si è consolidata nel tempo, fino a prendere corpo in sette collezioni: Trasparenza, Linea, Natura, Motivi, Tendenza, Riflesso e Incontro. Ciascuna sviluppa concetti differenti, ma tra loro complementari, con lo spirito di valorizzare le molte proprietà del vetro e di adattarle all’evoluzione del design contemporaneo.
Porte in vetro Visioni
Sololegno. «La parola del legno non è uniforme, è una polifonia di rumori ardenti che hanno come diapason le foglie mosse dal vento». In questi versi della poetessa Alda Merini è contenuta l’essenza di un elemento che in natura comunica tutto il suo calore e la sua gentilezza. Le porte Sololegno sono pronte a dimostrare, recita il catalogo AIP, che nella vita nulla è impossibile se si hanno salde radici, tronchi robusti e rami che sognano di accarezzare il cielo.
Sololegno Reset
Trix. Sette collezioni, tre tutte nuove e originali, per una linea di porte Trix, che oggi si presenta ancora più ricca e varia, pronta a soddisfare sempre meglio ogni bisogno in ogni spazio. Grafix, Klax, Relex, Xline, Vertis, Xtipe e Neos sono i nomi che compongono la vasta offerta di modelli, ma dietro ciascuno si nasconde un mondo fatto di ricerca
e passione. È possibile scegliere tra linee essenziali o più ricercate, spaziare dall’uso di elementi in vetro e di inserti in alluminio. E poi ancora scegliere le soluzioni di aperture più adatte alle mutate esigenze della clientela oltre a ricercare funzionalità e discrezione. Spazio, infine, a finiture e colori dalle mille sfumature per incontrare il gusto di tutti, dai più semplici a quelli più ricercati e innovativi.
Trix rovere cuoio
Futura. Se il cliente sta valutando di cambiare l’aspetto di casa partendo dalle porte e cerca un design semplice e lineare in grado di durare nel tempo con la garanzia di tempi stretti e di un prodotto qualità, AIP ha creato la collezione di porte Futura che vanta un’ampia varietà di finiture, superfici materiche dal piacevole impatto sensoriale, linee sobrie ed eleganti adatte a ogni ambiente.
Le maniglie. AIP ha creato un catalogo dedicato esclusivamente alle maniglie che accompagna il cliente nella creazione di infinite possibilità di coordinati.
AIPTech. Le porte tecniche AIP sono progettate per essere in perfetta sintonia con i diversi contesti, che sia un hotel o un edificio pubblico come scuole, uffici o imprese, sono capaci di esprimere sicurezza rispettando in tutto e per tutto la storia e le peculiarità di ogni spazio. Grazie alla personalizzazione totale del design e alla ricca dotazione di funzionalità e optional, ogni porta è progettata ad hoc dal Centro Sviluppo. Obiettivo: consegnare al cliente un prodotto unico e realizzato su misura, per rappresentare al meglio le caratteristiche di ambienti anche molto diversi tra loro.
AIPtech porte Rei
Stark. Dal 1994 Stark produce porte blindate 100% Made in Italy, utilizzando materiali di primissima qualità. Su una superficie di 15 mila metri quadrati, attualmente in ampliamento, Stark realizza con cura sartoriale svariati modelli di porte blindate grazie all’ausilio di macchinari all’avanguardia e all’alta professionalità della forza lavoro. Nascono, così, prodotti su misura e totalmente certificati: antieffrazione (classi 4, 3 e 2), isolamento acustico, isolamento termico, tenuta aria, acqua e vento, ma non solo. All’affidabilità tecnica delle sue realizzazioni e di ogni componente, Stark abbina un’attenzione costante alle più̀ recenti evoluzioni del design, per fornire soluzioni adatte a ogni tipo di ambiente residenziale o professionale nei segmenti alti e medio-alti del mercato.
Una facciata ben tenuta e curata nei minimi dettagli colpisce l’occhio di chi guarda, offrendo un rilevante valore nella percezione estetica dell’intero contesto abitativo. Per questo Hörmann, da oltre 80 anni specializzata in chiusure d’eccellenza, ha messo a punto Decoral, una finitura dal potente effetto materico pensata per porte d’ingresso e porte da garage dall’estetica coordinata.
Trasferita sulla superficie della chiusura grazie a un processo di rivestimento brevettato, Decoral è disponibile nei cinque decori: Cemento, Rusty Patina, Quercia Selvatica, Legno di Fienile e Legno di Fienile Grigio.
Decoral Legno di fienileDecoral Cemento
Sino a oggi proposta esclusivamente per la linea di portoncini ThermoSafe Hörmann, questa peculiare superficie è ora offerta anche per il portone sezionale LPU 42, uno dei modelli più apprezzati dell’azienda.
Valorizzata da telai neri, nel caso delle porte d’ingresso, e da bordature sempre in toni black per quanto concerne i portoni, Decoral aggiunge stile, design e matericità alle residenze private, rendendo le case più belle e scenografiche.
Decoral Quercia SelvaticaDecoral Legno di fienile Grigio
Oltre all’estetica, ThermoSafe Decoral garantisce performance tecniche ai vertici di categoria, in termini di isolamento termico (fino a 0,8 W/m²xK): soddisfa quindi i requisiti delle porte d’ingresso utilizzabili nelle case a basso consumo energetico e anche quelli di antieffrazione, essendo proposta di serie con equipaggiamento RC 3.
Realizzato in acciaio coibentato a doppia parete, il portone sezionale da garage LPU 42 offre una buona prestazione termica e un elevato grado di sicurezza grazie al dispositivo anti sollevamento di serie e all’equipaggiamento di protezione antieffrazione RC 2 (opzionale).
Senza l’ingombro delle tradizionali chiusure a battente, le porte scorrevoli Dierre permettono di ottimizzare lo spazio domestico con originalità e una vasta gamma di modelli per qualsiasi esigenza di stile e progetto, oltre che su misura.
A una o due ante, anche contrapposte, e nelle versioni in vetro e legno, con superficie piana, decorata o trama espressiva in legno, le proposte dell’azienda di Villanova d’Asti si adattano senza problemi sia alla muratura che al cartongesso, prevedendo l’installazione sia all’interno che all’esterno della parete.
I sistemi a scomparsa New Space di Dierre sono realizzati da un montante e un traverso interamente in acciaio e da un cassonetto rinforzato da omega laterali, per evitare deformazioni in fase di intonacatura. Hanno, inoltre, il fondo del cassonetto estraibile, per recuperare eventuali errori di posa senza dover rifilare il pannello interno.
La guida in alluminio garantisce lo scorrimento fluido e silenzioso dell’anta ed è comunque estraibile anche a installazione terminata. Può quindi essere sostituita in ogni momento senza lavori di muratura o altri interventi particolarmente onerosi.
Tra gli accessori un kit per l’apertura simultanea delle ante con una sola mano, installabile anche con i cassonetti già murati, così come il sistema per la chiusura automatica delle ante dopo l’apertura manuale, utilizzabile sia sul modello con anta singola che doppia. È disponibile anche un meccanismo che ammortizza la chiusura dell’anta per non farla rimbalzare sullo stipite.
Tra le ultime novità dell’azienda c’è New Space Raso Muro, un cassonetto che consente di mimetizzare la porta nella parete, uniformandola perfettamente con il muro. Il telaio in alluminio, infatti, non prevede finiture a vista come stipiti e cornici coprifilo.
Disponibile nelle versioni a due ante scorrevoli, per pareti in muratura, New Space Raso Muro è pensato per ambienti dal design moderno e minimale, dove spesso è richiesta l’installazione rasomuro delle porte.
E proprio al filomuro Dierre ha dedicato un vero progetto di arredo con un catalogo di prodotti che, oltre alle porte scorrevoli, comprende la blindata d’ingresso Sleek, le porte interne a battente con telaio Filum, la blindata interna Silence e gli sportelli per vani tecnici Shape.