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Speciale Antincendio: Smoke Lame, il nuovo evacuatore di fumo a lamelle di Caoduro

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Oltre alle fiamme, molto pericolosi per l’incolumità delle persone e le operazioni di soccorso sono anche i fumi che si sviluppano durante un incendio. Proprio per questo sono previsti sistemi di evacuazione naturale di fumo e calore (Senfc), i cui criteri di progettazione e installazione sono regolati dalla norma Uni 9494-1 del 2017.  Il corretto dimensionamento e progettazione di questi sistemi consentono al fumo di mantenersi sotto il soffitto, galleggiando sopra uno strato di aria pulita e respirabile.

Caoduro, azienda vicentina specializzata dal 1951 in sistemi di illuminazione zenitale e ventilazione, offre un’ampia proposta di sistemi per l’evacuazione di fumo e calore che servono a garantire, in caso di incendio, uno strato libero da fumo e gas caldi per agevolare l’evacuazione delle persone, l’azione delle squadre di soccorso e ridurre i danni ai fabbricati e ai materiali.

Tra i prodotti destinati al controllo dei fumi e del calore, Caoduro ha introdotto gli evacuatori a lamelle Smoke Lame, disponibili sia da tetto sia da parete. Questi dispositivi si differenziano dai classici evacuatori naturali di fumo e calore pneumatici Smoke Out e dalla moderna versione elettrica Smoke Aries per la tipologia di apertura, caratterizzata da una serie di lamelle realizzate con profili in alluminio estruso, incernierate su un telaio perimetrale sempre in alluminio e movimentate a scelta da un pistone pneumatico o da un motore elettrico. L’utilizzo delle lamelle consente di mantenere al minimo gli ingombri dell’evacuatore in fase di apertura e avere una soluzione su misura in grado di adattarsi alle forometrie presenti in cantiere.

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Disponibile con lamelle di tipo trasparente o cieche, grazie a un design lineare e pulito, alla facilità di installazione e all’elevata funzionalità, Smoke Lame di Caoduro rappresenta un prodotto facilmente integrabile nelle diverse tipologie di strutture. L’applicazione dei motori elettrici consente di utilizzare i dispositivi anche per l’areazione giornaliera dei locali ottenendo in questo modo un evacuatore a doppia funzione, nel rispetto della marcatura Ce e delle norme di riferimento Uni 9494-1 ed En 12101-2.

Speciale Antincendio: Isotec Parete Black per il condominio Le Torrette a Pioltello

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Con le sue migliorate prestazioni di reazione al fuoco, Isotec Parete Black di Brianza Plastica è stato scelto per la riqualificazione del grande condominio Le Torrette a Pioltello, in provincia di Milano. Studiato per applicazioni con marcata sensibilità in termini di reazione al fuoco, Isotec Parete Black è classificato in Euroclasse B-s2, d0

Edificato negli anni Ottanta come opera di edilizia sovvenzionata su progetto dell’architetto Guido Canella, uno dei protagonisti più importanti e originali dell’architettura italiana del Dopoguerra, il complesso residenziale Le Torrette di Pioltello è costituito da 14 blocchi residenziali a torre (da cui ha origine il nome), con piani differenziati in altezza.

A quarant’anni di distanza, le facciate degli edifici mostravano evidenti segni di degrado dovuti all’ammaloramento delle finiture, alla formazione di efflorescenze e funghi, al deterioramento del cemento armato e, in generale, alla vetustà dei materiali.

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Prima dell’intervento di riqualificazione

Così, per una delle due ali del complesso, si è deciso di operare un intervento di riqualificazione globale affidato all’architetto Vitaliano Banfi ed eseguito sfruttando gli incentivi del superbonus 110%. I lavori hanno previsto l’isolamento delle facciate e delle coperture, il rifacimento dell’impermeabilizzazione dei balconi, la sostituzione dei parapetti, l’aggiornamento impiantistico e la sostituzione dei generatori di calore.

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Durante i lavori

«Lo strumento del superbonus ha consentito di privilegiare un prodotto isolante di alta gamma e una tecnologia evoluta dal punto di vista prestazionale, manutentivo ed estetico, che già da subito ha apportato un valore aggiunto in termini di rivalutazione dell’immobile, di comfort abitativo, di ricercatezza visiva e di risparmio sui consumi», afferma l’architetto incaricato della riqualificazione. Il riferimento va al sistema termoisolante Isotec Parete Black, la versione del prodotto Brianza Plastica con migliorate prestazioni di reazione al fuoco.

«Conosciamo da tanti anni il sistema Isotec per l’isolamento della copertura e anche del sistema Isotec Parete per facciate ventilate abbiamo apprezzato i medesimi vantaggi in termini di elevate prestazioni, modularità e facilità di posa», spiega l’architetto. «La battentatura laterale dei pannelli guida la posa, agevolando gli operatori anche in caso  primo utilizzo. Un altro aspetto molto apprezzato è la natura preaccoppiata del sistema Isotec Parete: il pannello fornisce un isolamento continuo altamente performante e il correntino integrato, oltre a generare la camera di ventilazione, costituisce il supporto perfetto per il fissaggio degli elementi di rivestimento». 

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Caratterizzati da grandi superfici lineari e privi di sporgenze, i volumi degli edifici del complesso Le Torrette sottoposti alla riqualificazione hanno costituito un punto di partenza privilegiato per la posa dell’isolamento.

«La tecnologia della facciata ventilata, che ho scelto in prima battuta per questo intervento, offre un apporto notevolissimo sia in termini di prestazioni termoisolanti, che di riqualificazione dell’aspetto estetico, poiché consente di supportare materiali pregiati e ricercati, senza ricorrere a molteplici passaggi di posa, come avviene invece nel sistema a cappotto classico», continua Banfi che, discostandosi dalla classica finitura a intonaco, ha prediletto un’elegante e contemporanea pelle di rivestimento in ceramica. 

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Grazie a Isotec Parete, nella camera d’aria che si crea tra l’isolante e lo schermo avanzato, si attiva in modo naturale un flusso d’aria ascensionale, che d’inverno favorisce lo smaltimento dell’umidità proveniente dalle piogge, e in estate disperde il calore in eccesso provocato dall’azione dell’irraggiamento diretto sulle facciate. L’intercapedine di ventilazione è opportunamente protetta, sia alla base che sotto la gronda, con appropriate griglie anti intrusione contro volatili e piccoli animaletti. La configurazione dell’involucro a schermo avanzato, distaccando il rivestimento dall’isolante, agevola il comportamento protettivo dell’isolamento, chiamato a sopportare un carico di calore ridotto rispetto al sistema a cappotto tradizionale, dove i raggi solari esercitano un’azione diretta sul pacchetto termico.

Eseguendo un unico passaggio di posa, con Isotec Parete è stato così possibile realizzare uno strato coibente continuo e performante e la contestuale creazione di una sottostruttura metallica portante per il rivestimento, selezionabile liberamente fra tutti i materiali in commercio deputati a questa applicazione, sia leggeri che pesanti. 

Il sistema Isotec Parete consente di realizzare in modo semplice, veloce e conveniente, un deciso restyling estetico delle facciate, senza porre limitazioni alla scelta del rivestimento. Il pannello si posa mediante ancoraggio meccanico su tutti i supporti portanti, siano essi continui o discontinui.

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Nel caso del complesso Le Torrette, i pannelli Isotec Parete Black sono stati posati a secco direttamente sopra il vecchio intonaco, senza necessità di smantellarlo dove esso si mostrava integro; dove invece il sottofondo si mostrava ammalorato o incoerente, si è provveduto a ripristinarne la coesione e la planarità, prima dell’ancoraggio dei pannelli. In questo modo sono stati ottimizzati sia il tempo di esecuzione che gli oneri economici, evitando sia le attività di rimozione che i costi di smaltimento in discarica. Inoltre, grazie ai suoi correntini metallici in acciaio protetto preforato, i pannelli Isotec Parete Black si prestano a sostenere le lastre ceramiche, anche di grande formato.

Nell’intervento di Pioltello, le lastre in grès 120×60 centimetri effetto corten sono state ancorate ai correntini di Isotec Parete mediante appositi morsetti scelti nello stesso colore del rivestimento, per un elegante effetto invisibile. Tutti i dettagli dell’involucro sono stati progettati ed eseguiti con estrema cura: particolare attenzione è stata riservata alle imbotti delle finestre, accuratamente risvoltate per evitare ponti termici e rivestite con lamiere colorate effetto corten, in sintonia con le ceramiche.

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Le elevate prestazioni termiche del sistema Isotec Parete Black, dimensionato in uno spessore isolante relativamente basso (80 millimetri), hanno consentito, unitamente agli altri interventi previsti dal progetto sull’involucro, sui serramenti e sugli impianti, di passare dalla classe D alla B, dimezzando i fabbisogni energetici degli edifici trattati.

LA SCHEDA

Tipologia: Edificio residenziale – Condominio Le Torrette
Intervento: Ristrutturazione con superbonus 110%
Ubicazione: Pioltello (Milano)
Progettista architettonico e Direttore dei lavori: Arch. Vitaliano Banfi – Pioltello (Milano)
Isolamento termico, Tecnico asseveratore: Ing. Nicola Cozzoli – EnneCi Consulting Srl – Milano
Progetto e verifica strutturale: Ing. Enzo Montini – Polaveno (Brescia)
Impresa affidataria: Gruppo di Falco srl – Opera (Milano)
Isolamento facciate: Isotec Parete Black di Brianza Plastica, spessore 80 mm, passo 602 mm
Superfici facciate isolate: 4.500 mq
Rivestimento facciate: lastre in grès formato 120×60 cm

Monolitica o microporosa? I suggerimenti Holz Technic per scegliere la membrana più adatta

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Monolitica o microporosa? Il mondo delle membrane è estremamente complesso e la scelta di un prodotto piuttosto che un altro deve tenere conto di molti fattori: il grado di impermeabilità, la traspirabilità al vapore, la tenuta all’aria, al vento, la reazione al fuoco, la capacità riflettente, l’opacità, la resistenza meccanica, e la resistenza ai raggi ultravioletti. Quest’ultimo parametro, in particolare, è spesso sottovalutato, ma nel lungo termine può fare la differenza tra una scelta corretta e una sbagliata.

Ecco i consigli di Holz Technic per scegliere la membrana più adatta.

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Resistenza alle radiazioni UV

La principale differenza di performance tra uno strato funzionale monolitico e uno microporoso consiste proprio nella resistenza ai raggi ultravioletti.

Nel processo di produzione dei film monolitici, infatti, non si creano stress meccanici o termici e si utilizzano polimeri più nobili. Per questo, quando una membrana monolitica viene esposta alla radiazione UV, questa è l’unica fonte di stress per il film funzionale e il degrado è minore.

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Un film microporoso, invece, viene realizzato con polimeri idrofobi e reso permeabile al vapore attraverso una lavorazione meccanica che crea la microporosità, ma rende anche il materiale più vulnerabile ai raggi UV.

Nei film monolitici, invece, la permeabilità al vapore non è affidata al principio di capillarità, ma alla capacità del polimero idrofilo di instaurare un’interazione chimica con le molecole di acqua. Il vapore viene dunque assorbito da una parte e rilasciato dall’altra.

La resistenza alle radiazioni ultraviolette delle membrane monolitiche è dunque generalmente maggiore, anche nell’ordine delle due volte, rispetto a quella delle membrane microporose.

Questo non significa, ovviamente, che le membrane monolitiche possano essere esposte ai raggi UV per un tempo indefinito. In qualunque caso sarà importante rispettare le indicazioni sulla massima esposizione prevista, per non compromettere la durabilità del film funzionale.

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Resistenza allo scivolamento

Una maggiore resistenza allo scivolamento è un vantaggio intrinseco alla microporosità, ma ancora una volta questa può rappresentare una debolezza, perché in presenza di alcuni inquinanti, in particolare gli acidi grassi, l’impermeabilità del polimero idrofobo viene compromessa, perché la microporosità permette il passaggio dell’inquinante e, insieme a questo, dell’acqua.

Scegli subito i rivestimenti più adatti

Speciale Antincendio: Vacunanex Cappotto, l’isolante sottovuoto che offre sicurezza dalle fiamme

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Antincendio e isolamento termico sono due campi fondamentali nelle nuove costruzioni e nella riqualificazione del patrimonio edilizio del Belpaese. Bifire, azienda specializzata nella produzione di materiali per l’edilizia nel campo della resistenza al fuoco, protezione dall’acqua, nell’isolamento termico ad alte prestazioni, offre un’ampia gamma di soluzioni, veicolati attraverso la distribuzione edile, specializzata e generalista, e il mondo industriale. YouTrade ha fatto il punto con Mauro Ravelli, responsabile dell’ufficio tecnico dell’azienda, per capire in quale direzione sta andando il mercato e quali opportunità si aprono per le rivendite che scelgono di specializzarsi.

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Mauro Ravelli

Di che cosa si occupa Bifire?

Bifire è oggi una azienda produttrice di materiali per edilizia nel campo della resistenza al fuoco, della protezione dall’acqua e dell’isolamento termico ad alte prestazioni sia per il mercato dell’edilizia che dell’industria. Il canale principale a cui ci appoggiamo è quello della distribuzione edile, sia specializzata che generalista. Per il settore industriale ci rivolgiamo ai produttori di porte antincendio, di ascensori, di serrande tagliafuoco e prefabbricati: in questi casi serviamo direttamente il cliente finale che ha necessità di essere affiancato passo passo nella progettazione del sistema isolante e protettivo. Tendenzialmente non serviamo invece le imprese, prediligendo il passaggio dalla rivendita.

Quale quota di business ricoprono i vari canali?

Il 50-55% è ricoperto dal settore dell’edilizia, il restante dall’industria.

Quali prodotti veicolate attraverso la rivendita edile?

Le lastre a base di calcio fibrosilicato ad alte prestazioni Supersil, le lastre in cemento alleggerito fibrorinforzato Aquafire e tutti i prodotti per l’isolamento legati alla gamma di pannelli termo-isolanti Vacunanex, quindi sistemi a cappotto e altri sistemi isolanti sottovuoto.

Quali sono i prodotti più richiesti negli ultimi due-tre anni?

Il prodotto più richiesto è stato sicuramente il nostro sistema Vacunanex Cappotto

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Quali sono le caratteristiche principali di questo prodotto?

Il legame stretto tra il suo altissimo potere isolante e il basso spessore. È una combinazione che rende vincente il sistema sotto diversi aspetti e offre una soluzione dove i sistemi edilizi tradizionali non arrivano.

E in termini di caratteristiche antincendio?

Uno dei grossi vantaggi del Vacunanex Cappotto è la sua completa incombustibilità. Questo vuol dire che il prodotto non partecipa in alcun modo alla combustione, dunque non propaga le fiamme, diminuendo così il carico di incendio.

Che cosa offrite in termini di servizio?

Un servizio di consulenza tecnica sia attraverso l’ufficio tecnico interno che in cantiere attraverso la nostra forza vendita, chiaramente sempre coinvolgendo il distributore.

Quali servizi dedicate al rivenditore per la vendita corretta del vostro cappotto?

Un affiancamento tecnico. Vacunanex Cappotto è un prodotto realizzato con una tecnologia sottovuoto molto avanzata rispetto ai tradizionali isolanti termici, quindi ha bisogno di una specializzazione importante. È chiaro che il rivenditore generalista non possiede queste competenze in termini di conoscenza del prodotto, per cui lo affianchiamo in tutta la parte tecnica: informazioni in termini di durabilità, prestazioni, montaggio, manutenzione e conservazione in cantiere.

Organizzate anche corsi di formazione presso i rivenditori?

Sì soprattutto presso i nostri rivenditori più importanti e i vari gruppi organizzati sia a livello regionale che nazionale. Sono iniziative che a volte nascono spontaneamente perché ce le chiede il cliente, altre volte siamo noi a proporle perché notiamo un’esigenza in una particolare zona.

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Aquafire

Quale tipologia di rivenditore oggi è più adatta a veicolare il prodotto Bifire?

Il nostro cliente tipo è la rivendita specializzata nei sistemi a secco e nella prevenzione incendi. A oggi dobbiamo distinguere tra la rivendita generalista di materiale edilizio, che propone i nostri materiali, ma non riesce a essere incisiva perché i nostri prodotti sono tutti molto tecnici, e la rivendita specializzata, in grado di rivendere molto bene il materiale con grossi margini economici.

Com’è organizzato il rivenditore specializzato ideale?

Sicuramente mi aspetto che abbia a magazzino i nostri prodotti per essere pronto a rispondere alle richieste del mercato e che sia preparato dal punto di vista tecnico sulle soluzioni che proponiamo. Per esempio, in caso di resistenza al fuoco abbiamo almeno di 200 soluzioni differenti adatte alle più diverse casistiche che si possono trovare in cantiere, dalla protezione dei solai, alle pareti e contropareti, fino agli impianti. Abbiamo infatti anche soluzioni certificate per sistemi di ventilazione ed estrazione fumi, un argomento oggi molto attenzionato a causa della diffusione di numerosi cantieri per torri, parcheggi interrati, ospedali, aeroporti. Si tratta di sistemi molto tecnici: se il distributore specializzato riesce a dimostrare la propria competenza ed entrare in questi cantieri, potrà certamente avere dei grossi vantaggi.

Che cosa consigliate a un rivenditore non specializzato?

Essere più consapevole dell’importanza della resistenza al fuoco degli edifici e offrire soluzioni efficienti ed efficaci guardando non soltanto l’aspetto economico di un cantiere. Spendere qualche euro in più per un prodotto di qualità, più prestazionale e durevole, può far risparmiare domani in termini di manutenzione. Inoltre, dotarsi di un ufficio tecnico competente all’interno della rivendita potrebbe dare un enorme valore aggiunto e fare la differenza.

Che tipo di certificazioni hanno i vostri prodotti?

Per la resistenza al fuoco abbiamo più di 200 certificazioni. Per l’isolamento termico abbiamo decine di certificazioni sul potere isolante dei nostri materiali, e ultimamente abbiamo iniziato la procedura Eta per la certificazione del sistema Vacunanex Cappotto.

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Test di resistenza al fuoco su una parete nel laboratorio interno Bifire
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Test di incombustibilità A1 nel laboratorio interno Bifire

Nel sistema a cappotto è molto importante ragionare in ottica di sistema e non di singoli componenti. Collaborate con altre aziende per fornire sistemi efficaci?

Ci piace essere autonomi. Per il sistema a cappotto forniamo dal materiale isolante al collante e alla rasatura, fino alla rete per armare, mentre non forniamo la finitura superficiale. Anche per i sistemi di protezione dal fuoco, che sono il nostro core business, siamo in grado di proporre una soluzione per ogni tipo di applicazione.

Com’è strutturata oggi l’azienda?

Bifire ha circa un 60 dipendenti fissi e un centinaio di addetti in produzione come forza lavoro a progetto. La sede principale si trova a Desio (Monza Brianza) nel polo tecnologico dove sono situati anche gli impianti produttivi. Da qualche anno abbiamo anche una sede operativa nel vicino comune di Paderno Dugnano (Milano), mentre sono in fase di avviamento uno stabilimento a Varedo e uno a Seregno, entrambi in provincia di Monza Brianza. Riforniamo tutto il territorio italiano e arriviamo anche in Europa.

Com’è andato il fatturato nell’ultimo anno e come sta andando il 2023?

L’anno scorso abbiamo chiuso con un fatturato poco sopra i 40 milioni di euro. Il superbonus ha certamente influito, ma anche quest’anno, in cui scemerà l’effetto della detrazione fiscale, le proiezioni di vendita restano buone.

Che cosa vi aspettate invece per il 2024?

Un mantenimento anche grazie all’introduzione di nuovi prodotti e soluzioni che andranno a compensare il calo dovuto allo stop del superbonus.

Speciale Antincendio: con Xella massima resistenza al fuoco per gli edifici

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Approvata dal Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco per gli involucri di edifici civili, nel 2022 è entrata in vigore la regola tecnica verticale denominata Chiusure d’ambito degli edifici civili.

La norma tecnica di prevenzione incendi introduce per la prima volta prescrizioni e requisiti di comportamento al fuoco dei materiali costruttivi utilizzati per le facciate e le coperture degli immobili rientranti nelle categorie di edilizia residenziale, scolastica, commerciale, alberghiera e sanitaria.

Durante la progettazione dell’involucro, la nuova regola tecnica impone un’attenzione particolare all’aspetto dell’isolamento delle facciate, che deve tenere conto di differenti condizioni come la destinazione d’uso, l’altezza dell’edificio, la presenza di caldaie e impianti.

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Le soluzioni Multipor di Xella sono incombustibili (Euroclasse A1) e rispettano i massimi standard di resistenza al fuoco

Sostanziale la distinzione tra isolanti incombustibili e combustibili: i primi (Euroclasse A1 o A2-s1, d0 di reazione al fuoco) possono essere impiegati senza limitazioni in tutte le zone della facciata, sia per l’applicazione a cappotto, che per le fasce di separazione e le zone di protezione, mentre l’impiego di materiali isolanti in Euroclasse B, C, D, E, F non è consentito in diverse situazioni applicative.

Le soluzioni isolanti minerali in silicato di calcio idrato Multipor di Xella sono incombustibili (Euroclasse A1) e rispettano i massimi standard di resistenza al fuoco.

In caso di incendio i pannelli non bruciano, non gocciolano e non producono fumi o gas tossici. Per questo i pannelli isolanti Multipor sono utilizzati per la realizzazione di cappotti termici esterni su edifici nuovi ed esistenti, su ogni tipo di supporto. Inoltre, rappresentano una soluzione anche per la realizzazione di fasce tagliafuoco incombustibili nel caso di cappotti realizzati con isolante sintetico tipo Eps. La protezione al fuoco è garantita anche nel caso di uso dei pannelli per l’isolamento termico interno.

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Stratigrafia cappotto

Infine, i pannelli Multipor trovano applicazione anche per l’isolamento termico di solai freddi, solai su spazi aperti o non riscaldati. Con uno spessore minimo di 6 centimetri, i pannelli garantiscono la protezione al fuoco del solaio esistente, arrivando a una classe REI180 su laterocemento e predalles, e REI240 su solai pieni in calcestruzzo armato, permettendo allo stesso tempo un ottimo isolamento termico a soffitto e un costo contenuto. L’applicazione all’intradosso del solaio permette infatti un’elevata velocità ed economicità di posa.

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Applicazione pannelli Multipor a soffitto

Come i pannelli isolanti Multipor, anche i blocchi per muratura Ytong in calcestruzzo aerato autoclavato sono incombustibili in Euroclasse A1, offrendo un’elevata resistenza al fuoco che garantisce sicurezza agli occupanti degli edifici e ai beni in essi contenuti. Anche a seguito di un incendio e dell’intervento dei Vigili del Fuoco le pareti in Ytong restano stabili e integre.

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Pareti resistenti al fuoco con blocchi Ytong

I sistemi costruttivi Ytong sono studiati per la realizzazione di pareti di compartimentazione interna e pareti resistenti al fuoco, con prestazioni garantite fino a EI240. Tali divisori tagliafuoco possono essere realizzati mediante la realizzazione di  murature in blocchi Ytong di spessore variabile, in funzione delle dimensioni geometriche e dei carichi agenti, o mediante l’accostamento di pannelli parete di densità 500/550 kg/m3 con spessore variabile da 15 a 36,5 centimetri.

Per esempio, una parete di spessore 10 centimetri non intonacata garantisce una prestazione Ei180. La leggerezza del materiale permette la posa di pareti tagliafuoco anche in capannoni esistenti direttamente sulle pavimentazioni industriali, senza bisogno di rinforzi e strutture ausiliarie, come richiesto dalle murature tradizionali.

Anche Giuliano Noci nel team che studierà l’Ai

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Giuliano Noci, prorettore del Politecnico di Milano e docente di Strategy and Marketing

C’è anche Giuliano Noci, prorettore del Politecnico di Milano, nel comitato di 13 esperti scelti per studiare una strategia nazionale sull’intelligenza artificiale. Le nomine sono sancite dal decreto che istituisce il team che fornirà consulenza al dipartimento per la trasformazione digitale nella scrittura di un piano sull’Ai. Assieme a Noci, che negli ultimi anni è stato uno dei relatori di punta del Convegno YouTrade, sono stati scelti Gianluigi Greco, direttore del dipartimento di Matematica e informatica dell’Università degli Studi della Calabria, come coordinatore del programma, l’astrofisica Viviana Acquaviva, padre Paolo Benanti, docente presso la Pontificia università gregoriana, il prorettore dell’università di Torino, Guido Boella, Virginio Cantoni, docente emerito dell’università di Pavia, la presidente del Consiglio nazionale delle ricerche, Maria Chiara Carrozza, Rita Cucchiara, docente dell’università di Modena e Reggio Emilia, Agostino La Bella, docente dell’università di Tor Vergata, Silvestro Micera, docente all’Ecole polytechnique fédérale de Lausanne, Edoardo Carlo Raffiotta, avvocato costituzionalista, Ranieri Razzante, docente di tecniche e regole della cybersecurity presso Università Suor Orsola Benincasa, e Marco Camisani-Calzolari, giornalista esperto di digitale già consulente del governo. L’ex presidente del consiglio Giuliano Amato, invece, sarà a capo di un altro comitato su intelligenza artificiale ed editoria: dovrà indicare rischi e opportunità relative all’applicazione dell’intelligenza artificiale nel settore dell’editoria.

Speciale Antincendio: porte tagliafuoco Dierre per il Grand Hotel et des Palmes di Palermo

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Dettaglio porta tagliafuoco Opera

La sicurezza è un elemento di fondamentale importanza, soprattutto in un contesto ricettivo dove deve essere salvaguardata l’incolumità di numerose persone, dagli ospiti al personale di servizio.

Per questo il Grand Hotel et des Palmes di Palermo ha scelto le porte interne e tagliafuoco di Dierre, in grado di proteggere le sue raffinate stanze con soluzioni sicure ed esteticamente declinate secondo lo stile dell’albergo. L’azienda guidata da Vincenzo De Robertis ha infatti curato la personalizzazione di ogni dettaglio, per armonizzare le porte al contesto architettonico, sfruttando l’esclusiva capacità di declinare il design di tutti i suoi modelli anche in versione antincendio.

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Costruito nel 1874 come residenza privata per la famiglia di imprenditori britannici Ingham-Whitaker attivi nel commercio di vini, l’edificio dell’attuale Grand Hotel et des Palmes è stato trasformato in albergo di lusso dall’architetto Ernesto Basile, uno dei maggiori esponenti del liberty italiano, su commissione del cavaliere Enrico Ragusa, che acquistò la casa nel 1907. Ben presto il Grande Albergo delle Palme in stile Art Nouveau diventò uno dei luoghi simbolo della Belle Époque di Palermo. L’edificio è stato recentemente oggetto di un attento intervento di recupero che ha alternato con misura classico e moderno, salvaguardandone la storia senza rinunciare a disegnarne una nuova identità.

Porte tagliafuoco Dierre

Nell’albergo Grand Hotel et des Palmes di Palermo sono installate le porte tagliafuoco in legno Dierre Opera (EI30 e EI60) Danieli, una linea che rivisita la tradizione affiancando disegni delle bugne in stile classico a pantografature più fresche e leggere. Le porte laccate hanno intelaiatura perimetrale in legno massello su quattro lati e uno speciale riempimento interno per isolare la stanza anche dai rumori.

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Porte tagliafuoco Opera (al centro e a destra) e New Idra (a sinistra)

Le guarnizioni termoespandenti su anta e telaio hanno inoltre consentito a queste porte di superare le prove di tenuta al fumo freddo Sa e al fumo caldo S200 (o Sm): sono tra le prestazioni più importanti richieste ai serramenti dal Codice Prevenzione Incendi. 

Eseguite in conformità alla norma En 1634-3, le prove sono riconosciute in tutta Europa e certificano la capacità della porta di bloccare la diffusione dei fumi, la cui inalazione rappresenta la principale causa di morte per gli occupanti di un edificio che viene attaccato dalle fiamme.

I fumi freddi sono particolarmente insidiosi, non solo perché si propaganonelle prime fasi di  un incendio, ma perché ristagnano anche nelle zone più lontane dal fuoco, dove la temperatura è inferiore alla soglia che fa scattare sistemi di protezione e guarnizioni termoespandenti di isolamento.

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Dettaglio porta tagliafuoco Opera

Nelle camere dell’hotel sono presenti anche le porte Dierre Danieli in versione standard, laccate in colore bianco con uno speciale procedimento a strati sovrapposti di vernice poliuretanica, che garantisce un’alta resistenza meccanica contro l’abrasione e protegge dall’attacco della maggior parte degli agenti liquidi. Diverse porte originali del palazzo sono state restaurate e riverniciate su indicazione della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo.

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Le stanze del Grand Hotel et Des Palmes di Palermo
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Dettaglio delle porte interne Danieli
 

Per le parti comuni dell’edificio e nelle compartimentazioni sono state invece utilizzate porte tagliafuoco in acciaio Dierre New Idra EI120. Progettate per adattarsi a ogni spazio adottano un sistema costruttivo che ne facilita la posa, presentano guarnizioni tagliafuoco collocate direttamente all’interno del telaio, per garantire una migliore tenuta e una piena efficienza anche dopo numerosi cicli di apertura.

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Le porte tagliafuoco New Idra e sullo sfondo le porte Opera

La porta tagliafuoco New Idra è stata la prima a ottenere il contrassegno Raccomandato da Maia, la certificazione creata dall’associazione che riunisce manutentori, installatori e assemblatori del settore antincendio. 

Speciale Antincendio: le due strade per sopravvivere alle fiamme

Gli edifici sono protetti dal pericolo incendio con una protezione attiva o passiva. La prima riguarda reti di idrati o naspi, sistemi sprinkler e soppressione a gas. La seconda i prodotti che, senza bisogno di alcuna azione, possono contenere il fuoco

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Gruppo Irsap punta a raddoppiare il fatturato entro il 2027

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Da sinistra Fabrizio e Marco Rossi

Specializzato nel settore del riscaldamento e primo a proporre il concept di termoarredo a inizio anni ’80, il Gruppo Irsap punta a raddoppiare il fatturato entro il 2027 attraverso un piano di sviluppo che verterà su processi di digitalizzazione e acquisizioni strategiche in Europa.

Sotto la guida di Orazio Rossi prima e del figlio Fabrizio poi, Irsap è arrivata oggi a un fatturato di 170 milioni di euro (al 31 dicembre 2022), 1120 dipendenti, un headquarter ad Arquà Polesine di Rovigo e quattro filiali commerciali in Europa, 500.000 metri quadrati di area produttiva e uffici, oltre 230.000 soluzioni tecniche e installative.

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Meritevole di aver scritto una pagina cruciale nella storia del mercato del riscaldamento, Irsap ha infatti rivoluzionato il concept di radiatore, proponendo per la prima volta il prodotto come un complemento d’arredo anziché un semplice elemento riscaldante e ideando il neologismo termoarredo, poi entrato nel linguaggio comune.

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Il testimone dell’azienda sta passando alla terza generazione con il nipote del fondatore, Marco Rossi, oggi co-amministratore delegato della società. A riguardo Irsap ha ricevuto anche la menzione per il “Miglior passaggio generazionale” al diciottesimo Premio Alberto Falck, nel contesto del convegno annuale di Aidaf – Italian Family Business.

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Da sinistra Fabrizio e Marco Rossi

«Abbiamo attivato un percorso a step: dopo una prima fase in cui, anche attraverso la consulenza di esperti esterni, sono stati attentamente valutati i punti di forza e debolezza dell’azienda, come le opportunità e i rischi, abbiamo stabilito le nostre direttrici di sviluppo, dalla sostenibilità concreta al design, dall’attenzione al cliente alla valorizzazione delle persone, dall’efficienza alla crescita», dichiara il Co-AD Marco Rossi. «Forti di questi indirizzi, oggi puntiamo a raddoppiare il fatturato entro il 2027 spingendo l’acceleratore su digitalizzazione dei processi, integrazione tra rete commerciale e produzione, automazione produttiva e internazionalizzazione con acquisizioni strategiche nel mercato europeo in riferimento agli ambiti della ventilazione meccanica, della climatizzazione e della domotica, settori che da anni abbiamo iniziato a presidiare con successo. L’obiettivo che ci siamo posti  è impegnativo ma al contempo entusiasmante e contiamo di raggiungerlo nei tempi previsti».

Gruppo Made arriva anche in Sicilia con tre nuove rivendite

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Gruppo Made annuncia l’ingresso di tre nuove rivendite in Sicilia, una delle poche regioni  ancora non presidiate, per una sostanziale espansione del mercato della distribuzione edile orientato alla professionalità e ai servizi.

Le tre rivendite siciliane sono Gammara di Alcamo guidata da Benedetto Pirrone, Teving di Francesco Ingoglia a Erice e la Veltri di Salvatore Veltri a Marsala, tutte in provincia di Trapani. 

Gruppo Made, con i suoi circa 200 punti vendita in quasi tutta Italia, è una realtà consolidata nel comparto della distribuzione edile nazionale. L’arrivo in Sicilia rappresenta  un traguardo importante, sia per il completamento della copertura nazionale, sia per l’ingresso nel network Made di tre punti vendita altamente professionali.

Negli anni il Gruppo ha saputo fondere tradizione e innovazione, competenza e storicità nel territorio alla necessità di un riposizionamento dell’offerta che ha i suoi punti cardini nel processo di digitalizzazione, nella ricerca di materiali e soluzioni costruttive che tengano nella massima considerazione l’economia circolare e la salute dell’uomo e dell’ambiente.

Fervi presenta una nuova gamma di elettroutensili a filo e a batteria

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La nuova linea di elettroutensili Fervi a batteria

Novità nel mondo degli elettroutensili. Fervi, gruppo attivo nel settore della fornitura di attrezzature professionali per il mercato cosiddetto MRO (Maintenance, Repair and Operations) espande il proprio raggio di azione con una nuova gamma di elettroutensili, a filo e a batteria, destinati a un pubblico di utilizzatori semi-professionali e bricoleur particolarmente esigenti.

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Roberto Tunioli, presidente Fervi Group

«L’elettroutensile è un elemento di riconoscibilità nel settore MRO, sia per il cliente professionista che per il privato. Stare nella rivendita tradizionale per noi è fondamentale: siamo presenti in maniera capillare con 2.500 clienti attivi e questa nuova gamma di prodotti è un ulteriore strumento per penetrare ulteriormente il canale», ha commentato Ermanno Lucci, direttore marketing di Gruppo nel corso della presentazione dei prodotti, che sono stati ufficialmente lanciati sul mercato a inizio ottobre.

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Ermanno Lucci

La nuova gamma di elettroutensili Fervi comprende una linea di tool a batteria leggera, compatta e dotata solo di motori brushless (Piattaforma F20VRange). A questa si aggiunge una linea di elettroutensili a filo, alimentati a 230V.

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La nuova linea di elettroutensili Fervi a batteria
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La nuova linea di elettroutensili Fervi a cavo

La linea a batteria su piattaforma F20VRange è composta da trapano avvitatore, anche nella versione a percussione, tassellatore, avvitatori a impulsi, smerigliatrice angolare e torcia a Led. Tutti questi tools ruotano attorno alle potenti batterie intercambiabili da 2Ah e 4Ah, dotate di una tecnologia avanzata che assicura maggiori prestazioni, durata e cicli di vita più lunghi. La piattaforma F20VRange permette l’intercambiabilità del pacco-batteria permettendone l’utilizzo sull’utensile scelto in base alle proprie esigenze.

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Avvitatore a impulsi
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Torcia
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Mattia Polato

«Per ogni elettroutensile ci sono diverse possibilità di configurazione proprio per dare agli utilizzatori la possibilità di acquistare un prodotto in linea con le proprie esigenze», ha chiarito Mattia Polato, product marketing manager di Fervi. «C’è chi avrà bisogno solo del corpo dell’elettroutensile, chi di una delle due batterie, chi di entrambe. Ognuno ha possibilità di scegliere in base alle proprie necessità. Questo è un plus aggiuntivo a livello di servizio che spendiamo con i rivenditori per confezionare il prodotto nella modalità più appropriata per i suoi clienti. In più, per trapani, avvitatori e smerigliatrice, anche solo il corpo è venduto con la sua valigetta».

Oltre agli elettroutensili a batteria, Fervi ha introdotto anche una linea di prodotti a filo 230 V, che si compone di un panorama completo di soluzioni per avvitatura, foratura, levigatura e taglio, oltre a tassellatura e demolizione. Questa linea comprende, nello specifico, il trapano a percussione 600 W e 810 W, il tassellatore 800 W e 1050 W, le smerigliatrici angolari in quattro versioni (720 W, 860 W, 1200 W e 2200 W), seghetto alternativosatinatrice, sega circolare da 190 millimetri, levigatrice rotorbitale e levigatrice orbitale.

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Levigatrice rotorbitale
DETTAGLI ALLEGATO sega-circolare-fervi
sega-circolare-fervi

«Il mercato sta andando verso i prodotti a batteria. Se dovessimo dare dei numeri, il 58% del mercato è oggi a batteria, il 42% a filo, ma ciò non vuol dire che gli elettroutensili con cavo non abbiano più potenziale. Per questo abbiamo deciso di inserire anche questa tipologia di prodotti, con una gamma un po’ più completa che copre anche esigenze per lavorazioni più specifiche, come quelle del legno o dell’edilizia», aggiunge Lucci.

Tutti gli elettroutensili della nuova gamma Fervi sono dotati di certificazioni e conformità tecniche, sono coperti dalla garanzia di legge, estendibile un altro anno tramite registrazione sul sito entro 30 giorni dall’acquisto.

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Guido Greco, ad Fervi Group

Risultato di cinque anni di studi e analisi, i nuovi elettroutensili Fervi offrono elevate prestazioni, potenza ed ergonomia, collocandosi a un livello superiore rispetto allo standard del mercato per la fascia di riferimento semiprofessionale, grazie anche proposti.

«I primi feedback sono molto positivi e tutti hanno sottolineato la qualità dei prodotti. Da anni siamo nel mondo dell’utensileria e della ferramenta, ora approcciamo un’altra tipologia di prodotti. Siamo di fronte a un settore nuovo anche se il target di riferimento è simile a quello con cui già lavoriamo. Siamo entusiasti, ma prudenti e vogliamo utilizzare i prossimi sei mesi per capire effettivamente il posizionamento di questi prodotti e impostare una politica commerciale specifica, sempre in linea con la filosofia Fervi», ha aggiunto Lucci.

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Alessandro del Prete

Il modello di business si distacca infatti dalle classiche politiche commerciali applicate agli elettroutensili. Come ha spiegato il direttore vendite Italia Alessandro Del Prete, «solitamente il modello commerciale dei power tools è improntato sul sell-in e su modalità di acquisto massive per raggiungere marginalità importanti. Fervi invece possiede un modello di distribuzione differente: offriamo ai clienti la possibilità di acquistare anche un solo pezzo, a un ricarico molto interessante già in linea con il mercato. Un modello innovativo per rivendite e ferramenta abituate finora a dinamiche completamente diverse. Inoltre, i nostri clienti avranno la possibilità di effettuare un ordine unico per tutti i prodotti dell’azienda», che attualmente conta 8.500 referenze a catalogo.

I nuovi elettroutensili Fervi sono disponibili presso i rivenditori autorizzati, che potranno anche fornire un servizio di consulenza per orientare il cliente verso gli attrezzi più in linea con le loro specifiche esigenze.

Conferenza stampa

«Per quanto riguarda l’e-commerce abbiamo una politica commerciale molto rigorosa per l’online , con un listino studiato per evitare «down» di prezzo e permettendo di mantenere il prezzo di vendita al pubblico consigliato da Fervi». In arrivo sul web anche un mini sito dedicato esclusivamente alla nuova gamma. «Promuoveremo il sito in tutte le piattaforme social e utilizzando gli strumenti Seo e Sem, in modo da raccogliere contatti e far crescere la domanda dal basso presso i rivenditori», ha concluso il direttore marketing. «Nei prossimi mesi abbiamo previsto investimenti in comunicazione, orientati prevalentemente online, e presenzieremo alle fiere più importanti per dare ai nostri power tools tutta la visibilità necessaria».

Fognature: connessione universale con il raccordo Easy Clip by Redi

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Easy Clip di Redi è un giunto a compressione che permette di connettere tubi fognatura di diversi diametri e diversi materiali fra loro, evitando colle o cemento.

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Caratteristiche tecniche

Easy Clip è un raccordo di connessione in PVC che permette di realizzare l’allaccio (Ø160 e Ø200) ad una condotta.

L’ancoraggio del raccordo è di tipo meccanico, non necessità di collanti, ed è adatto sia alle installazioni sul nuovo che per le installazioni su collettori esistenti

Installazione sul nuovo

Per realizzare un allaccio fognario o un allaccio al collettore di drenaggio.

Su una condotta esistente

Semplifica notevolmente la realizzazione di un nuovo allaccio su un collettore già installato, sia per acque bianche che per acque nere.
– Tempo di installazione minimo
– Perfetta tenuta idraulica
– Alta resistenza meccanica
– Affidabilità nel tempo

Perche scegliere Easy Clip?

Perchè è facile da installare, garantisce tenuta idraulica, evita il rischio di infiltrazioni e fa risparmiare tempo e denaro rispetto ai tradizionali metodi di connessione.

Vantaggi:

Riduzione dei tempi di posa per una consegna anticipata del lavoro.
• Molto più rapido rispetto a metodi tradizionali.
Minore volume di scavo e reinterro.
Elimina il problema dello scavo al di sotto della tubazione
Evita di alterare il letto di posa in caso di allaccio su una condotta esistente
Previene rotture accidentali di una condotta esistente
• È dotata di uno snodo sferico (Ø 160) che asseconda assestamenti del terreno (+-10°)
Non si utilizzano sigillanti o collanti per garantire la tenuta
Tenuta idraulica: evita l’inquinamento da perdite della fognatura, contribuisce alla salvaguardia delle falde acquifere e dei terreni
Riduzione dei costi: risparmio di tempo durante l’installazione
Gamma certificata: MPA – DIN EN13598; QB-CSTB – Avis technique 17/15-304

 

La gamma Easy Clip

Easy Clip City per tubi di piccolo diametro

  • Studiata per tubi Plastici lisci (PVC, PP, PE) Ø 200-250-315-400, tubi in Gres (DN 200-250) e tubi in PE strutturato (ID 250).
  • Si installa con una fresa Ø152 mm
  • Innesto a bicchiere Ø160 con guarnizione

 

Easy Clip Plus per tubi di piccolo diametro

 

  • Con snodo per tubi grande diametro
  • Adatta a tubi di qualsiasi materiale: dal Ø 300 al Ø 1200
  • Innesto a bicchiere Ø1 60 con guarnizione
  • Si installa su foro Ø 200 mm
  • Giunto sferico snodato ± 10° (compensa assestamenti del terreno)

 

 

Easy Clip Link per tubi di grande diametro

  • Adatta a tutti i tubi dal Ø 300 al Ø 1200
  • Disponibile con innesto a bicchiere Ø 160 o Ø 200, con guarnizione a labbro
  • Si installa su foro Ø 200 mm

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Per individuare la corretta Clip per la fognatura è possibile utilizzare il configuratore on-line Easy Clip disponibile a questo link: https://configuratore.redi.it/

Per scaricare il listino Easy Clip, clicca qui

 

Risorse umane e logistica: le caratteristiche per una supply chain di successo

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Oggi più che mai la ricerca delle risorse umane da inserire nel proprio organico aziendale è molto complessa e i risultati sono spesso deludenti anche per la difficoltà di trovare personale con competenze adeguate. Alcuni studi da una decina di anni propongono l’importanza della gestione delle risorse umane relativa all’area delle operations come nuovo tema di ricerca.

Per garantire il successo di una supply chain, le aziende devono impegnarsi pienamente a promuovere la dimensione umana, non solo porre l’attenzione sugli investimenti in tecnologia e in infrastrutture.

Chi entra nel mondo della logistica e magari ha un ruolo di responsabilità, deve possedere alcune peculiarità e competenze chiave. In primo luogo, deve essere un abile problem solver. Nella logistica la gestione di un magazzino pone continuamente nuove sfide a volte imprevedibili, come il ritardo di una consegna, il danneggiamento di materiale, la richiesta particolare del cliente. In tali situazioni è necessaria una figura in grado di individuare diverse alternative e scegliere quella che è più efficiente ed efficace. Altra caratteristica del responsabile della logistica è saper lavorare in gruppo, valorizzare le persone appartenenti al proprio team e avere il carisma del leader.

A livello tecnico i temi più importanti che devono costituire le competenze chiave del candidato sono:

Elaborazione ed analisi dati: i nuovi sistemi informativi sono in grado di generare dati in grande quantità che devono essere elaborati al fine di trarne soluzioni strategiche

Gestione operativa di magazzino: capacità di valutare i flussi, il carico di lavoro delle persone, la capacità operativa massima in termini di prelievi per ora o imballi per ora. A questo si deve aggiungere una sinergia tra il dato e il layout al fine di definire correttamente le soluzioni di stoccaggio più adatte

Modelli di forecast e analisi statistiche: conoscere i principali modelli matematici e modelli statistici al fine di elaborare soluzioni previsionali

Modelli di trasporto e logiche di ottimizzazione: conoscere le varie modalità di trasporto, essere in grado di valutare i migliori trade-off tra costo e opportunità al fine di scegliere la soluzione più vantaggiosa non solo in termini di economici, ma anche in termini di livelli di servizio

Negli ultimi anni la scuola ha iniziato ad affrontare i temi elencati in corsi specialistici non solo all’interno di master, ma anche nell’ambito di corsi post-diploma come gli Its. Fondamentale non dimenticare l’esigenza di alimentare la formazione per il proprio team all’interno dell’azienda con corsi specialistici periodici al fine di presentare loro le nuove soluzioni operative e gli strumenti tecnologici messi a disposizione dal mercato.

di Andrea Payaro, docente, esperto del ministero dello Sviluppo Economico – Ice (da YouTrade n. 142)

Würth inagura un nuovo store a Egna (Bolzano)

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Würth inaugura un nuovo store a Egna (Bolzano) per servire artigiani e professionisti locali. Situato in Via Stazione 51, a pochi passi dalla propria sede, lo store mette a disposizione oltre 5.000 prodotti in pronta consegna tra utensili elettrici e a mano, prodotti chimici tecnici, minuteria, tasselli, prodotti per l’edilizia, materiali per l’installazione elettrica, prodotti antinfortunistici e DPI, attrezzatura ed abbigliamento da lavoro e molto altro ancora.

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Il nuovo store di Egna ospita anche il virtual showroom di Würth, che applica la realtà aumentata al settore dell’arredo bagno grazie ai visori in virtual e mixed reality, e diversi servizi come Click&Collect – con cui ordinare la merce tramite Würth Online-Shop o Würth APP e ritirarli in negozio in appena 60 minuti – e la possibilità di usufruire della consulenza tecnica e specializzata del personale.

«Würth Italia ha celebrato quest’anno il 60esimo compleanno e in questo periodo ricco di soddisfazioni siamo orgogliosi di aver potuto inaugurare una nuova sede in provincia di Bolzano, un territorio in cui l’azienda opera da sempre con dedizione ed entusiasmo e che sente come parte integrante delle proprie attività di business», ha dichiarato Nicola Piazza, amministratore delegato di Würth Italia. «Uno dei nostri obbiettivi è quello di continuare a investire nella creazione di nuovi canali di contatto sul territorio nazionale e di porci come un autentico connettore di imprese per favorire la collaborazione e la crescita del settore». 

Tra le varie aperture realizzate da Würth Italia negli ultimi anni, quella di Egna ha un significato particolare. Dal 2022 Egna è, infatti, la sede italiana del gruppo Würth. Solo un anno fa, proprio a Egna, si è tenuta la cerimonia di posa della prima pietra della struttura che ospiterà la nuova sede e il nuovo centro logistico di Würth, che ha previsto un investimento da 60 milioni per costruire un edificio eco-sostenibile e innovativo.

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Würth Italia a Egna (Bolzano)

L’ultimo negozio a presidiare la provincia di Bolzano ha aperto un anno fa, in Via Luiss Zuegg 32, diventando il primo Flagship Store in Italia. In questa direzione, Würth continua a rafforzare la propria presenza sul territorio locale, all’interno del piano di sviluppo ed espansione a livello nazionale previsto fino al 2025.

Elettroutensili Makita per la prima vettura da corsa elettrica dell’Università di Pisa

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E-Team Squadra Corse, la squadra di Formula Student dell’Università di Pisa impegnata a gareggiare nelle competizioni europee di Formula SAE, il circuito internazionale di eventi motoristici che coinvolge ogni anno i migliori Atenei di tutto il mondo, si è impegnata a passare in meno di otto mesi dal combustibile all’elettrico, progettando e produzione la prima vettura da corsa elettrica EV-A (Electric Vehicle – Project A).

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Grazie alla collaborazione con Makita, sponsor tecnico del Racing Team, la squadra ha ottenuto elettroutensili performanti e tecnologicamente evoluti per l’assemblaggio, il taglio e la finitura di diversi componenti del veicolo, fra i quali trapani avvitatori, smerigliatrici, utensile multifunzione, termosoffiatore, levigatrici e molti altri.

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 E-team_makita_levigatrice-orbitale

In particolare, la pompa per vuoto DVP181ZK si è rivelata una preziosa soluzione per velocizzare e semplificare il processo di produzione dei componenti in materiale composito della vettura. Grazie al suo design compatto, la DVP181ZK è facilmente trasportabile; inoltre ha una portata di 113 litri/minuto e con l’alimentazione di due batterie 18V 6,0 Ah BL1860B vanta un’autonomia di 60 minuti.

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E-team pompa per vuoto Makita DVP181ZK

Un altro utensile decisivo è stato il soffiatore DUB362Z, utilizzato sia per la pulizia degli pneumatici sia per operazioni di supporto ai box durante le competizioni su pista a Varano de’ Melegari, in provincia di Parma, e sul circuito di Hockenheim in Germania, dove E-Team si è conquistato un posto tra i migliori dell’intera competizione, superando anche le ispezioni tecniche e le prove di tilt, rain e brake.

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E-Team Hockenheim soffiatore Makita DUB362Z

Delta-Reflex, lo schermo barriera a vapore riflettente by Dörken

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La posa combinata di materiali tecnologici come Schermi e Membrane Traspiranti sintetici (SMT) è uno strumento di facile applicazione per realizzare un involucro a tenuta ermetica e a risparmio energetico sia a livello delle coperture che delle facciate. L’obiettivo è quello di evitare la formazione di condensa all’interno dell’isolamento termico e garantire la tenuta ermetica dell’edificio.

Dal punto di vista della diffusione del vapore acqueo la posa dello schermo barriera vapore Delta-Reflex di Dörken posizionato sotto l’isolamento termico (lato caldo) permetterà di bloccare il flusso di vapore acqueo in uscita in modo tale da evitare la formazione di condensa.

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Sopra l’isolamento termico (lato freddo) la posa di una membrana altamente traspirante Delta proteggerà l’isolamento e permetterà lo smaltimento di eventuale vapore residuo attraverso la camera di micro-ventilazione installato sotto il manto di copertura.

Per quanto riguarda l’ermeticità, lo schermo al vapore adeguatamente sigillato assicurerà la tenuta all’aria, la membrana traspirante quella al vento.

Schermo barriera vapore

Delta-Reflex è uno schermo barriera al vapore così come definito secondo la normativa UNI 11470 (Schermi e Membrane Traspiranti sintetiche) avendo un valore di resistenza al passaggio del vapore Sd = 150 m. Ciò significa che il vapore acqueo dovrebbe percorrere uno strato d’aria equivalente alto 150 metri prima di potere attraversare la membrana: questo passaggio potrebbe teoricamente avvenire, ma effettivamente lo farà in un tempo lunghissimo. La normativa UNI 11470 definisce pertanto uno schermo come barriera vapore quando il valore Sd ≥ 100 m.

L’applicazione di Delta-Reflex è consigliabile per coperture inclinate con pendenza ≥30% e supporti regolari come tavolati in legno (Classe B secondo UNI 11470).

La posa è opportuna quando bisogna evitare totalmente il passaggio di vapore acqueo all’interno dell’isolante termico, posizionato al di sopra della membrana, per evitare l’insorgere di problemi dovuti alla condensa interstiziale. Questi casi si presentano ad esempio quando l’apporto di umidità generato all’interno di un ambiente è decisamente elevato: alloggi con alto indice di affollamento, palestre cucine industriali o edifici speciali come lavanderie, distillerie e piscine.

Schermo barriera all’aria

L’impermeabilità all’aria è fondamentale per la prevenzione dei fenomeni di condensa e si può garantire solo tramite una corretta progettazione e una posa in opera adeguata. La stessa normativa UNI 11470 considera indispensabili gli accessori aventi la funzione di garantire una corretta tenuta all’aria degli SMT.

Quando la progettazione della stratigrafia della copertura prevede il posizionamento di una barriera vapore al di sotto dell’isolante è necessario provvedere quindi anche alla sua ermeticità all’aria: sarebbe inutile installare una barriera vapore senza provvedere alla sua sigillatura nei punti di discontinuità ed in corrispondenza dei raccordi.

Risulta quindi indispensabile utilizzare una banda adesiva necessaria per sigillare le sovrapposizioni longitudinali dello schermo e le altre discontinuità. Questa banda è possibile sceglierla tra i vari accessori della gamma Delta di Dörken: quella più consigliata è Delta-Poly Band, una banda adesiva alluminata resistente allo strappo ideale per Delta-Reflex.

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Ossidazione

La durabilità è una caratteristica fondamentale dello schermo Delta-Reflex. Le membrane rivestite con strati metallici devono essere adeguatamente protette contro i fenomeni di corrosione per essere efficaci nella riflessione del calore per irraggiamento dal manto di copertura (tegole o lastre metalliche). Infatti un metallo ossidato perde quasi
integralmente le proprietà riflettenti dell’onda termica (parte infrarossa) che investe la membrana.

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Per questo motivo la superficie in alluminio di Delta-Reflex è protetta da uno speciale strato trasparente in PE a protezione del metallo, che evita fenomeni di corrosione, distacchi di materiale e durabilità nel tempo.

Resistenza meccanica

Delta-Reflex è una membrana a quattro strati con armatura integrata. La rete d’armatura permette allo schermo di raggiungere prestazioni meccaniche di resistenza allo strappo pari al doppio delle membrane tradizionali (Classe R1).

Anche nelle condizioni di posa su supporti non perfettamente planari, nella posa a sbalzo o stress da calpestio, Delta-Reflex garantisce una sicurezza ulteriore di resistenza e durabilità a lungo termine.

Riflessione del calore

Delta-Reflex grazie al suo rivestimento in alluminio è in grado di riflettere ben il 50% dell’onda termica che investe la membrana (certificato Fraunhofer Institute Solare Energiesysteme) a vantaggio del comfort abitativo interno e del risparmio energetico.

Per funzionare in termini di riflessione del calore per irraggiamento, la superficie metallica di Delta-Reflex non deve essere coperta ma deve essere lasciata un’intercapedine di aria libera di almeno 2 centimetri di spessore.

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In un controsoffitto ad esempio, installare Delta-Reflex significa contenere la dispersione del calore (in inverno) o mantenere più a lungo la temperatura dell’ambiente climatizzato (in estate) con conseguente risparmio energetico.

Più raramente una barriere vapore viene installata come sottotegola in una copertura inclinata preferendosi in questo caso, sempre in riferimento alla UNI 11470, l’utilizzo di membrane altamente traspiranti. Nei casi in cui la progettazione preveda comunque uno schermo barriera vapore come sottotegola, l’utilizzo di Delta-Reflex diminuirebbe del 50% l’onda termica in ingresso derivante dalla copertura verso l’isolante.

Elettrosmog

Sempre più di attualità sono gli studi legati ai danni e ai disturbi alla salute dell’uomo provocati dai campi elettromagnetici dovuti ad esempio alle trasmissioni radio, telefonia o reti ad alta tensione.

Per questo motivo al fine di valutare le proprietà schermanti della barriera al vapore Delta-Reflex nei confronti di onde elettromagnetiche ad alta frequenza e di campi elettrici a bassa frequenza ci si è avvalsi di due modelli di coperture, uno dotato di membrana Delta-Reflex e l’altro senza. Entrambi i modelli, testati dall’IGEF (Associazione Internazionale per la Ricerca sull’Elettrosmog), sono stati posizionati e mantenuti ad una distanza minima – media – massima da vari tipi di sorgente trasmittente e quindi sono state misurate le percentuali di abbattimento.

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I test condotti alle varie frequenze dimostrano come Delta-Reflex, grazie al suo rivestimento in alluminio, sia un valido strumento di protezione contro i danni latenti dovuti ai campi elettrici al fine di migliorare la salubrità delle abitazioni. Da evidenziare come l’effetto indesiderato del campo elettrico generato dalla presenza di linee ad alta tensione in prossimità delle abitazioni venga praticamente neutralizzato grazie alla schermatura della membrana Delta-Reflex posizionata in copertura.

I risultati condotti in laboratorio dal Prof. Pauli dell’Università Militare di Monaco di Baviera (Universitat der Bunderswehr Munchen – HF-Mikrowellen und Radartechnik) su Delta-Reflex utilizzato come schermatura tra due ambienti contigui dimostrano risultati di abbattimento elettromagnetico ancora più rilevanti per tutto lo spettro di frequenze che va da 200 MHz a 10 GHz: il 99,9 % delle onde elettromagnetiche viene abbattuto!

Le rilevazioni delle proprietà schermanti della barriera vapore Delta-Reflex hanno evidenziato i seguenti risultati per i diversi campi di frequenze:

da 3 kHz a 3 MHz (trasmettitori radio ad onde lunghe e medie)
– riduzione 30% per una distanza della sorgente > 50 km
– riduzione 40% per una distanza della sorgente tra 10 km e 50 km
– riduzione 50% per una distanza della sorgente < 10 km • da 3 MHz a 300 MHz (trasmettitori radio e TV) riduzione 35 % per una distanza della sorgente > 50 km
– riduzione 45% per una distanza della sorgente tra 10 km e 50 km
– riduzione 55% per una distanza della sorgente < 10 km • da 300 MHz a 3 GHz (trasmettitori TV, satelliti, cellulari GSM) riduzione 40 % per una distanza della sorgente > 50 km
– riduzione 50% per una distanza della sorgente tra 10 km e 50 km
– riduzione 60% per una distanza della sorgente < 10 km

da 0 Hz a 3 kHz (linee elettriche a media alta tensione)
– riduzione 90 %