Il portoncino Thermoplan Hybrid esposto a Klimahouse
Hörmann specializzata in chiusure presenterà a Klimahouse soluzioni come ThermoCarbon, che vanta un valore di trasmittanza termica fino a 0,47 W/(m²xK) ed è idonea per le case passive e a bilancio energetico positivo. In mostra anche casette da giardino.
Al Klimahouse 2024 sarà presente anche Hörmann con il suo top di gamma per l’efficienza energetica e con alcune soluzioni per l’outdoor. Far sentire la propria voce sull’importante tema di un’edilizia più sostenibile per l’azienda è diventata una mission a cui non possono rinunciare, tanto che il team di Ricerca & Sviluppo è ogni giorno al lavoro per progettare
soluzioni sempre più avanzate.
Big europeo nel settore delle chiusure, l’impresa presenterà all’imminente edizione di Klimahouse una serie di prodotti particolarmente performanti proprio in termini di isolamentotermico e contenimento dei consumi energetici di abitazioni ed edifici in genere.
Il Gruppo Hörmann, infatti, progetta, produce e commercializza porte, porte da garage, chiusure per l’industria e la logistica, tecnologie di carico-scarico, soluzioni antincendio, automazioni soluzioni per il deposito outdoor e sistemi per il controllo veicolare degli accessi.
Fondato nel 1935, il Gruppo è leader di settore in Europa, e la sede è in Italia dal 1990. Tanto è stato fatto e tanto ancora è da fare, come testimonierà la loro presenza all’importante fiera.
Una delle cassette da giardino prodotte dall’azienda
Capacità di isolamento
Alla kermesse, che avrà luogo a Bolzano dal 31 gennaio al 3 febbraio, Hörmann esporrà innanzitutto all’interno dell’area dedicata (settore C, stand 18/52) la sua porta d’ingresso top di gamma quanto a coibentazione termica: ThermoCarbon.
Questa chiusura presenta un valore di trasmittanza termica fino a 0,47 W/(m²xK) ed è per questo una soluzione per le case passive e a bilancio energetico positivo che producono più energia di quanta ne utilizzino.
Con ThermoCarbon addirittura, il requisito di 0,8 W/ (m²xK), richiesto alle porte d’ingresso delle case passive, viene superato di quasi il doppio.
Tale prestazione al vertice è resa possibile dal battente in alluminio a filo della superficie spesso 100 millimetri, dotato di un pannello di riempimento in schiuma rigida in poliuretano a piena superficie e di un profilo composito alloggiato all’interno.
A Klimahouse i visitatori potranno inoltre vedere il portoncino ThermoPlan Hybrid, le cui rilevanti performance tecniche sono state riconosciute anche dal prestigioso Sigillo Prodotto Qualità assegnato dall’Agenzia CasaClima, e la porta da garage Lpu 67 Thermo, con doppia parete, elementi a taglio termico con uno spessore di 67 mm, doppia guarnizione e un valore di isolamento termico pari a 0,92 W/(m²∙K), valorizzata dall’esclusiva finitura Duragrain Individual, che consente un aspetto estetico personalizzato e di sicuro impatto visivo: tale finitura offre infatti la possibilità di vestire il manto della chiusura in modo assolutamente unico, vale a dire con foto o motivi a piacere.
La linea outdoor
A Bolzano, Hörmann porterà poi alcune soluzioni relative alle due linee outdoor e sistemi di controllo degli accessi.
Per quanto riguarda la prima, saranno esposte le casette da giardino e le legnaie Berry in lamiera d’acciaio zincata a caldo, assieme a una funzionale novità: il cassone, progettato per riporre oggetti di vario tipo, utili negli spazi esterni.
Relativamente ai sistemi di controllo degli accessi, in fiera si potranno infine vedere alcuni nuovi dissuasori automatici, appartenenti alla Security Line proposta dall’azienda e ideali per l’ambito residenziale.
Metalli incandescenti, o freddi come l’acciaio? Per chi lavora nel mondo della lattoneria il prezzo della materia prima non è secondario. Ma, attenzione: i metalli non sono tutti uguali e il 2024 si prospetta attraversato da correnti ad alta tensione. Al mercato di rame, alluminio & company, il nuovo numero di Lattoneria dedica un articolo di scenario, per cercare di scrutare attraverso la nebbia delle quotazioni internazionali.
Il periodico dell’associazione Pile realizzato da Virginia Gambino Editore torna agli abbonati anche con un altro articolo interessante: il dopo-superbonus. Il fenomeno deflagrante che ha spinto l’edilizia negli ultimi anni è destinato alla polvere degli archivi? Oppure il processo di riqualificazione iniziato è destinato a ridimensionarsi, ma non a morire? Dall’analisi scaturiscono considerazioni interessanti. Sempre su questo versante, i lettori troveranno stimolanti le considerazioni del Cresme, accreditato centro di ricerca, sull’evoluzione del mercato delle costruzioni.
I lattonieri, come tutto il mondo produttivo, si trovano alle prese con la transizione green. Ma che cosa significa per la professione? La risposta può arrivare anche da eventi come il Klimahouse, dove le tecniche di costruzione sono inquadrate nell’ottica della sostenibilità: Lattoneria, per questo, offre un’anteprima di quello che si può trovare nella Fiera di Bolzano. Ancora: accanto a tanti articoli che percorrono realizzazioni innovative nel campo della lattoneria, la rivista offre su questo numero un focus sulle soluzioni legate all’utilizzo dei coils, una delle specialità per i professionisti del settore. E un motivo in più per non perdere il nuovo numero di Lattoneria.
Con i blocchi Ytong prodotti in calcestruzzo aerato autoclavato Climagold e Climaplus è possibile realizzare murature esterne di tamponamento a elevate prestazioni energetiche, senza cappotto, ottimizzando tempi e costi.
XellaItalia sarà presente all’edizione 2024 di Klimahouse (Padiglione AB – Stand B06/28) per continuare a diffondere e condividere la cultura dell’edilizia sostenibile che da sempre porta avanti con azioni concrete e soluzioni costruttive uniche.
Oggi Xella è un gruppo industriale di livello mondiale e proprio quest’anno ha celebrato il centenario dell’invenzione del calcestruzzo aerato autoclavato con eventi in tutto il mondo. L’impegno di Xella in ottica di sostenibilità punta sempre a nuovi obiettivi.
Oltre alla sistematizzazione dei processi di recupero e reimmissione nel ciclo produttivo degli scarti di lavorazione, l’azienda sta mettendo a punto un sistema che prevede il ritiro e il riuso degli scarti di posa in cantiere, per spingersi ancora più avanti nel processo di circolarità del prodotto.
Il blocco Ytong in Caa è stato scelto per la costruzione del nuovo ospedale di Taranto
Assorbe co2
Il blocco Ytong in calcestruzzo aerato autoclavato è prodotto con materie prime naturali e presenta straordinarie proprietà di resistenza, isolamento termico, traspirabilità, l’insensibilità all’umidità e resistenza al fuoco (Euroclasse A1, incombustibile), per un’edilizia sempre più vicina e attenta al benessere dell’uomo e del costruire sostenibile, abbattendo al tempo stesso consumi ed emissioni.
Il calcestruzzo aerato autoclavato è dotato di una capacità meno nota, ma davvero straordinaria: sottrae CO2 all’ambiente nel corso del suo ciclo di vita in opera, catturandola all’interno della sua struttura senza più rilasciarla.
Come dimostrato scientificamente da uno studio specifico del 2022, condotto dal centro di ricerca Xella in Germania, il calcestruzzo aerato autoclavato (Caa), grazie alla sua natura cristallina, è in grado di assorbire e imprigionare anidride carbonica nella sua struttura, fino a 70 chilogrammi per metro cubo, in maniera simile a quanto fa il legno, ma senza rilasciare tali molecole nemmeno a fine vita, dando un originale contributo per contrastare l’effetto serra.
Due esempi di rigenerazione urbana a Milano
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Esempi di rigenerazione urbana, a Milano dall'alto Forrest In Town
Esempi di rigenerazione urbana, a Milano dall'alto Forrest In Town
Quartiere Affori, il calcestruzzo aerato autoclavato è in grado di assorbire anidride carbonica
Quartiere Affori, il calcestruzzo aerato autoclavato è in grado di assorbire anidride carbonica
Cappotto superfluo
I blocchi Ytong esprimono in maniera evidente la loro unicità nell’impiego come tamponamento delle facciate, per pareti monostrato perfettamente isolate senza dover prevedere ulteriori interventi di coibentazione.
Con i blocchi Climagold e Climaplus è possibile realizzare murature esterne di tamponamento a elevate prestazioni energetiche, con una lavorazione semplice, rapida e senza ricorrere a molteplici materiali.
Per grandi progetti
Queste proprietà uniche di sostenibilità, contributo all’efficienza energetica, assorbimento della CO2, salubrità e traspirabilità rendono Ytong il sistema costruttivo ideale e apprezzato sia in ambito residenziale, dai piccoli lotti ai grandi progetti, sia per interventi di recupero e rigenerazione urbana dove l’attenzione alla sostenibilità è un elemento prioritario, e ancor più in edifici di comunità come scuole e ospedali, che rientrano nell’ambito degli interventi edilizi finanziabili con i fondi del Pnrr.
Inoltre, in questi ambiti di applicazione, edilizia scolastica, sanitaria, ricettiva e pubblica, le caratteristiche di sicurezza antisismica, la resistenza al fuoco, il comfort ambientale e i ridotti costi di manutenzione degli edifici sono prioritarie e la scelta di Ytong risulta sicuramente vincente.
Posa dei blocchi Ytong per pareti monostrato isolate per l’ospedale di Taranto
Le novità 2024
Xella presenta a Klimahouse anche l’ampliamento del proprio portafoglio prodotti a completamento della gamma Ytong e Multipor con le soluzioni a marchio Thrakon: una serie completa di impermeabilizzanti, adesivi e prodotti di finitura e pitture di altissima qualità, ideali per essere abbinati con i materiali costruttivi in Caa per edifici efficienti, traspiranti, sostenibili ed esteticamente ricercati.
Tecfi, azienda italiana specializzata nella progettazione, produzione e nella commercializzazione di sistemi di fissaggio presente in 56 Paesi nel mondo, partecipa anche quest’anno al Klimahouse di Bolzano con le diverse soluzioni del suo catalogo all’avanguardia nel campo dell’edilizia e della sostenibilità ambientale.
Tecfi ha una ricca storia di responsabilità ambientale. Aver conseguito sin dal 2004 la certificazione ambientale Iso 14001 testimonia l’attenzione dell’azienda nell’utilizzo di processi aziendali ecocompatibili.
Tecfi è stata, tra l’altro, una delle prime aziende italiane del settore che ha deciso di abbandonare l’utilizzo del cromo esavalente (considerato uno dei più importanti e pericolosi inquinanti ambientali) per tutte le finiture, in conformità alla Direttiva RoHs 2002/95/Ce, poi sostituita dalla Direttiva RoHs 2011/65/Ue.
Nonostante il settore dell’edilizia non fosse coinvolto nell’applicazione di tali restrizioni, Tecfi ha deciso di anticipare i tempi eliminando totalmente il trattamento delle superfici metalliche con triossido di cromo e acido cromico ed introducendo una variante della zincatura con passivazione gialla: la finitura di tipo Gold-Esente da CrVI, un giallo brillante e intenso, molto apprezzato dalla clientela e totalmente conforme alla normativa vigente.
Tecfi ancora oggi è fortemente impegnata per uno sviluppo aziendale ecosostenibile, attraverso un progetto di impianto di 126 alberi d’olivo trasferiti da aree dismesse e ricollocati accanto agli stabilimenti aziendali di Pastorano (Caserta).
126 alberi d’olivo collocati accanto agli stabilimenti aziendali di Pastorano (Caserta)
L’olivo è infatti la pianta da frutto con la maggiore capacità di assorbimento di CO2: è in grado di assorbire all’anno oltre 150 chilogrammi di anidride carbonica.
Il progetto è un contributo tangibile al riscaldamento e l’inquinamento ambientale, migliorando la qualità dell’ambiente con l’assorbimento all’anno di 19 tonnellate di CO2 per i 126 alberi piantati. «Un piccolo gesto per contribuire a lasciare un mondo migliore e più pulito alle generazioni future», commenta Antonio Guarino, presidente e co-fondatore di Tecfi.
Klimahouse 2024, l’evento in programma dal 31 gennaio al 3 febbraio a Bolzano, prende spunto dal recente accordo europeo sulla riqualificazione degli edifici. Spazio tutto esaurito, con 400 aziende tra cui 17 start-up. E tante occasioni di formazione.
Il Parlamento di Strasburgo ha fatto un grande regalo di Natale all’edilizia europea: dopo una logorante trattativa con i governi dei 27 Paesi della Ue, il 7 dicembre è arrivato l’accordo che prevede l’obbligo di riqualificazione degli edifici (vedi articolo a pagina XXX).
E da questa storica decisione prende spunto la nuova edizione di Klimahouse, la fiera della edilizia sostenibile programmata dal 31 gennaio al 3 febbraio. (guarda Klimahouse 2023)
La manifestazione quest’anno conterà oltre cento appuntamenti, con circa 400 aziende partecipanti, e tutto esaurito già nello spazio espositivo, in cui ci saranno anche 17 start-up, che rappresentano una nuova leva dell’ecosistema.
Tornano anche il fuorisalone per le strade di Bolzano e un B2B match, che amplificherà le occasioni di networking. Come sempre anche questa edizione di Klimahouse è aperta a tutti, architetti, progettisti e professionisti dell’universo building, che possono confrontarsi e scoprire le ultime novità metodologiche e tecnologiche, e anche ai privati, che hanno un’occasione per comprendere come efficienza energetica ed edilizia green rappresentino il futuro della modalità di abitare.
Presentazione Klimahouse 2024
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Presentazione del format Klimahouse 2024
Presentazione del format Klimahouse 2024
Presentazione format e team Klimahouse 2024
Presentazione format e team Klimahouse 2024
Costuire, vivere
Il titolo dell’evento, aperto anche al pubblico, per la verità, rimane sulle generali: Costruire bene, vivere bene. D’accordo. A questo si aggiungono però gli obiettivi collaterali. A partire dalla necessità di una rigenerazione urbana che sia verde, ma anche non in rosso, cioè che rispetti anche l’equilibrio economico e sociale.
Perché l’ambiente e l’edilizia devono essere sostenibili anche per il portafogli. Tutti temi che non solo sono riflessi nelle proposte delle aziende presenti, ma che percorrono trasversalmente la manifestazione alla Fiera Bolzano che, secondo gli organizzatori, «si distingue come un laboratorio di innovazione, dove la sostenibilità energetica e l’edilizia responsabile rappresentano il cuore pulsante di una società orientata al futuro».
La mission
«Vogliamo contribuire a salvaguardare il nostro pianeta, questa è da sempre la nostra mission. Klimahouse è diventata una piattaforma che opera tutti i giorni e su tutti i canali, online e offline, per favorire l’innovazione, mettere in connessione gli attori del settore, promuovere la sostenibilità in edilizia in tutto il territorio non si ferma e continuerà nella sua mission con l’impegno e la passione che da sempre la contraddistingue e con l’aiuto di tutti coloro che vorranno unirsi al suo progetto», ha commentato Armin Hilpold, presidente di Fiera Bolzano durante la presentazione dell’edizione 2024 Klimahouse.
L’impegno ideale, che travalica il business, è testimoniato anche dal conferimento a Klimahouse del Premio Miglior Valorizzazione Forestale, deciso da PefcItalia e Legambiente durante la quinta edizione dell’iniziativa Comunità Forestali Sostenibili.
Tra i meriti riconosciuti alla manifestazione, quello di aver cambiato la percezione dell’edilizia, promuovendo soluzioni innovative per sostenere e rilanciare le buone pratiche di gestione forestale nelle aree interne del Paese.
Quattro temi
Klimahouse è articolato su quattro focus tematici: legno, energia, materiali e innovazione in edilizia. Attorno a questi concept ruota l’offerta delle aziende presenti, con le soluzioni che riguardano, per esempio, l’isolamento termico, l’impiantistica avanzata per la climatizzazione e la qualità dell’aria indoor, le soluzioni tecnologiche digitali per una gestione smart degli edifici, fino a quelle ideate dalle startup presenti al Klimahouse Future Hub.
«Il futuro non esiste, perché ci sarà solo domani, quando si sarà realizzato. Per scegliere i futuri possibili bisogna imparare a immaginarli concretamente», è la chiosa di Fabio Millevoi, direttore Ance Friuli-Venezia Giulia.
«Il futuro non è un prodotto, ma è un processo, non è ciò che ci succederà, ma è ciò che stiamo facendo. Il viaggio non è importante tanto per la meta, ma per le occasioni che offre di mettersi in gioco. Il viaggio un’esperienza dove è molto importante la compagnia, la condivisione. Traslando questo concetto, nel viaggio verso i prossimi futuri, vanno costruite sinergie, la competizione si deve fare tra ecosistemi e non tra imprese, e avranno successo quelli che attueranno la collaborazione non solo come una sfida etica, ma come uno strumento per costruire il domani».
Transazione energetica
Transizione energetica
L’emergenza clima si collega anche con il tema della transizione energetica. Le tensioni geopolitiche, assieme alla conseguente decisione dell’Europa di cercare un equilibrio meno precario nell’approvvigionamento senza perdere di vista la sostenibilità, sono argomenti che si riflettono negli appuntamenti previsti nel Klimahouse Congress.
L’incontro in programma l’1 e il 2 febbraio al Meeting & Event Center di Bolzano è incentrato sul tema delle energie e materiali rinnovabili. La prima parte sarà dedicata all’Inspiration, con un’agenda tutta al femminile assoluta novità di quest’anno.
La seconda, incentrata sull’Innovation, ha una direzione più tecnico-formativa. La circolarità sarà il concept chiave con esempi di progetti virtuosi, excursus storici e focus su nuovi materiali, approcci inediti e schemi di pensiero innovativi.
Un altro focus riguarda l’eco compatibilità e l’impatto ambientale dei materiali. Non sorprende che anche quest’anno un’attenzione particolare è rivolta al legno e al suo utilizzo come elemento strutturale, una delle sfide ingegneristiche più attuali.
Il premio
Nel programma spicca anche la premiazione dei vincitori del secondo Wood Architecture Prize 2024, il premio che celebra il valore architettonico e sostenibile delle opere italiane in legno, istituito con la partnership scientifica del Politecnico di Torino, dell’Università Iuav di Venezia e in collaborazione con Pefc Italia, no profit che promuove una gestione forestale sostenibile e che costituisce l’organo di governo nazionale del sistema di certificazione Pefc.
Come negli anni scorsi, infine, sono previsti anche i Klimahouse Tours, visite guidate alla scoperta dei segreti degli edifici ad alta efficienza, architetture virtuose e stabili all’avanguardia, che hanno già visto la luce sul territorio.
Premiazione dei vincitori del secondo Wood Architecture Prize 2024
Quota rosa sempre più verde
Il programma della prima giornata del KlimahouseCongress, con il tema Build the Future (2 febbraio, Meeting & Event Center di Bolzano) è dedicato alle voci di professioniste dell’architettura impegnate nel sostenere il cambiamento per una progettazione più pulita e consapevole.
Tra gli architetti italiani, quasi la metà sono donne e nel settore il loro ruolo ha da sempre risonanza, contribuendo in modo fondamentale all’evoluzione della creatività, con prospettive uniche e soluzioni innovative tra estetica, esperienza umana e funzionalità pratica.
Dei 153.692 architetti italiani il 42,5%, ovvero circa 65 mila, è composto da donne, 6,5 punti percentuali in più rispetto alla situazione del 2005 (quando era il 35,9%).
Tra il 2010 e il 2020, le iscritte all’albo sono cresciute del 13,9%, cioè 8 mila in più e, a oggi, negli atenei universitari le studentesse iscritte ad architettura superano numericamente i colleghi uomini.
La sensibilità femminile nel settore si manifesta in progetti che pongono al centro la sostenibilità, la connessione con la comunità e la valorizzazione degli ambienti circostanti.
Questo approccio ha dimostrato la sua efficacia in numerosi contesti, con esempi virtuosi di progettazione che vanno dalla riduzione del consumo energetico a iniziative di riqualificazione di spazi pubblici, fino a edifici pioneristici, come iniziative di rigenerazione urbana, trasformando aree dismesse in parchi pubblici e creando quartieri residenziali innovativi con un forte focus sulla comunità.
L’evento organizzato da Klimahouse in collaborazione con l’Agenzia CasaClima ha coinvolto dieci personalità del mondo dell’architettura e dell’innovazione come Samia Henni, Francesca Galeazzi, Benedetta Tagliabue e Christine Pfeifer, Walter Angonese, Roger Boltshauser, Konrad Graser, Dirk Hebel e Marthijn Pool, ma anche scrittrici come Melania Mazzucco.
Mario Bartolucci (nella foto), sales area manager Tirreno Commercial Department di Heidelberg Materials.
Quali aree segue per Heidelberg Materials in Italia?
Lazio, Toscana e Sardegna. L’azienda possiede due impianti a ciclo completo a Colleferro (Roma) per la parte continentale e a Samatzai (Cagliari) in Sardegna. Abbiamo inoltre due depositi per il sacco a Livorno, in prossimità del porto, e a Sassari.
Che tipo di clientela è presente nella sua area di riferimento?
Tutti i destinatari del nostro cemento. Per lo sfuso ci rivolgiamo ad aziende di premiscelazione e prefabbricazione industriale, impianti di calcestruzzo e imprese impegnate in grandi lavori. Per il sacco ai rivenditori di materiali edili e produttori di piccoli manufatti.
Come avete organizzato l’entrata in scena del nuovo brand?
Il rebranding è il frutto di un grosso impegno che ha riguardato tutte le divisioni Italcementi: un lavoro di squadra che ha coinvolto sia la parte produttiva per la messa a punto dei nuovi sacchi e il rinnovo degli impianti, sia la divisione di comunicazione e marketing, che la direzione commerciale.
Quest’ultima credo sia stata quella più sollecitata sul fronte del rebranding al fine di minimizzare l’impatto presso la clientela: sostituire un marchio storico come Italcementi, che ha 160 anni di storia alle spalle, non è certo un’operazione semplice.
La collezione ThermocolorSettef è in grado di creare una barriera contro le aggressioni del sole e di ridurre la temperatura superficiale dell’edificio. Così la vita dell’involucro aumenta e diminuiscono i costi energetici.
Facendo tesoro dell’attività di ricerca in ambito industriale, Settef ha messo a punto una innovativa tecnologia che consente di migliorare sensibilmente l’impatto a livello di temperatura dell’edificio ed ampliare i toni scuri possibili in facciata.
La nuova collezione si chiama Thermocolor. I nostri colori esterni e comprende tinte intense in grado di respingere l’irradiazione solare e mantenere intatta l’estetica della facciata.
Progettisti, applicatori e committenti possono così concepire, realizzare e vivere edifici più protetti, confortevoli e duraturi senza limiti di colore.
I raggi solari
I raggi solari si distinguono tra ultravioletti, cosiddetti raggi visibili e infrarossi. Questi ultimi rappresentano la prima causa di degrado della facciata: le tinte sature e scure, a base di pigmenti tradizionali, immagazzinano l’infrarosso provocando un notevole riscaldamento del film superficiale.
L’alternanza tra le alte temperature diurne e il raffreddamento del supporto durante la notte causa uno shock termico che degrada prematuramente l’aspetto e il colore della finitura.
La collezione Thermocolor, invece, è in grado di creare una barriera contro le aggressioni del sole e di ridurre la temperatura superficiale dell’edificio. Al riparo da shock termici, la vita della facciata aumenta e diminuiscono i costi energetici di raffreddamento del periodo estivo.
I vantaggi della tecnologia
L’innovativa tecnologia Thermocolor si caratterizza per l’incremento del valore di Tsr, ovvero la capacità di riflettere l’energia solare. L’incremento del valore di Tsr si traduce in benefici concreti per la facciata, quale un minor stress per le facciate che sono protette dallo shock termico fonte di degrado fisico.
Questo si traduce in maggiore durata dell’estetica e della protezione della facciata. La riduzione della temperatura superficiale porta a minori costi di raffreddamento nel periodo estivo e di conseguenza a un risparmio energetico.
Rebuild system è una soluzione innovativa, che ottimizza il processo di recupero dei rivestimenti Etics ammalorati. Composto di fondo e finitura elastomerici e antialga, è «alleggerito», perché materiale non cementizio, e non grava sulla struttura sottostante.
Ard Raccanello propone un sistema studiato per l’edilizia di ripristino: Rebuild system rappresenta una soluzione innovativa e sostenibile che ottimizza il processo di recupero dei rivestimenti Etics ammalorati. Il sistema, insomma, è stato pensato soprattutto per il restauro di cappotti termici preesistenti.
Composto di fondo e finitura elastomerici e antialga, rebuild fondo L e rebuild intonaclima L, il sistema è «alleggerito» in quanto di natura non cementizia. Grazie a questa caratteristica tecnica i prodotti applicati non gravano sulla struttura sottostante, perché il peso specifico si riduce fino al 25%. Questo rende più semplice maneggiarli, un valore aggiunto non banale per il professionista.
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Prima l'applicazione di Rebuild System
Dopo l'applicazione di Rebuild System
Applicazione veloce
Il fondo accorcia i tempi di lavorazione, perché rispetto ai prodotti tradizionali permette di ridurre l’attesa a un giorno dopo la sua applicazione.
La finitura contiene la tecnologia Hals (Hindered Amine Light Stabilizer) a tutela del degrado causato dai raggi solari e dalle intemperie, garantendo una migliore resistenza dell’applicazione eseguita.
La tecnologia Rebuild, inoltre, protegge maggiormente le facciate da eventi metereologici straordinari (per esempio, la grandine), grazie a una resistenza agli urti molto alta (fino a 30J). Un aspetto importante per una tutela a lungo termine dei rivestimenti appena ripristinati.
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Prima
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Microsfere di vetro
La nuova proposta conferma l’impegno di Ard verso la salvaguardia dell’ambiente e delle risorse: entrambi i prodotti Rebuild nascono da un progetto di ricerca concepito sull’impiego di microsfere in vetro riciclato, non più utilizzabile per la produzione di nuove bottiglie e bicchieri. Un’operazione virtuosa nella selezione della materia prima.
Il nuovo sistema alleggerito, green e resistente agli urti, è in grado di ridurre i tempi di lavorazione a beneficio del professionista, e aumentare la qualità del ripristino.
Colorazioni Baumit, una estesa palette per le facciate, con otto sfumature aggiuntive e 12 scelte di bianco. Più espressività con la serie LifeColor, mentre la tecnologia Cool Pigments raffredda la superficie e Drypor Effect la rende idrorepellente.
Grazie a una palette di oltre millecolorazioniBaumit Life contribuisce a rendere uniche le facciate. Il cuore del sistema è composto da 114 toni principali, ciascuno con otto sfumature aggiuntive.
Il sistema è completato da 12 tonalità di bianco selezionate e 30 finiture in mosaico Mosaiktop. Inoltre, per il 2023 l’azienda ha incluso altri 180 colori di tendenza, oltre alle tecniche Creativtop e le tonalità Lasur, Glitter e Metallic.
Naturale con un tocco verdastro, ombroso con sfumature grigiastre, terroso con toni brunastri: queste le combinazioni di colori del sistema Baumit LifeColor scelte per esprimere le tendenze 2023.
Ogni nuova striscia è composta da 20 nuove serie di colori e nove diverse sfumature: le tonalità inserite sono state incorporate anche a livello numerico e non disturbano l’ordine preesistente. I vecchi codici colore rimangono validi.
Esterni come interni
Grazie alla nuova serie LifeColor anche le facciate possono così beneficiare di un look espressivo, parimenti al design degli interni. Le tendenze dominanti scelte da Baumit portano quattro nomi suggestivi e richiedono specifiche tonalità di colore e sfumature: Hygge, Boho, Metallic e Concrete.
Baumit | Stile Concrete
Ispirata all’accogliente tendenza dell’arredamento minimalista scandinavo, Hygge combina colori chiari e piacevoli con diverse tonalità di bianco e legno sulla facciata.
Colori naturali forti, come oro, ocra, ruggine e legno, disegnano anche gli esterni dell’edificio secondo la tendenza dell’arredo Boho che sta conquistando anche le facciate.
Baumit | Stile Hygge
Come suggerisce il nome, Metallic porta invece verso l’esterno un altro stile di interior design, con superfici metalliche che producono diversi effetti di luce. Infine, Concrete, semplice e moderno, ispirato al cemento che unisce
colori freddi e caldi.
Baumit | Facciata con effetto metallico
Colori scuri in facciata
Baumit | Rivestimenti a tecnologia avanzata StarTop
Le colorazioni del sistema colore Baumit Life consentono di personalizzare cromaticamente rivestimenti che dal punto di vista tecnologico presentano diversi vantaggi.
L’innovativa tecnologia Cool Pigments, applicata a StarTop, StarColor, PuraTop e PuraColor, grazie a pigmenti speciali che raffreddano le superfici fino a 10 gradi centigradi, consente ad esempio di contrastare il surriscaldamento delle superfici delle facciate esterne.
I cool pigments riflettono un’alta percentuale della luce solare, riducendo così la temperatura della facciata e rendendo possibile l’applicazione di colori scuri sull’intera superficie di un sistema di isolamento termico a cappotto.
Inoltre, le superfici più fredde contribuiscono alla stabilità e alla durata del colore. Il pigmento è direttamente aggiunto a rivestimenti e pitture durante la produzione.
Autopulente
Baumit | Rivestimenti a tecnologia avanzata PuraTop
Altra tecnologia firmata Baumit è l’esclusiva formulazione Drypor Effect che rende la superficie idrorepellente impedendo alle gocce di pioggia di depositarsi sulla facciata.
L’acqua scivolando via raccoglie e porta via con sé le particelle di sporco, per una efficace azione autopulente.
Il nuovo filler con proprietà autopulenti ed elevatissimo punto di bianco, ancora più semplice da lavorare, è protagonista della nuova generazione di rivestimenti Baumit StarTop a base di resine silossaniche.
La superficie di Baumit StarTop è composta da tantissimi pori, che consentono una veloce distribuzione delle particelle di acqua che entrano a contatto con la facciata, velocizzandone l’asciugatura. E la sua microstruttura, che analizzata al microscopio richiama la forma del corallo, permette di offrire un’elevata resistenza agli agenti atmosferici e una migliore resa cromatica.
Si chiama BiG Technology Center il nuovo complesso di edifici all’interno del campus di Kilometro Rosso di Dalmine (Bergamo). All’interno del centro si trovano laboratori in cui le aziende potranno svolgere attività di ricerca, prototipazione e anche piccole produzioni: in tutto si tratta di 40 unità da 280 metri quadri. L’iniziativa comprende tre edifici: BiG One, BiG Two e BiG Blue, che comporranno una grande infrastruttura di livello internazionale per la ricerca deep tech industriale. Nel Kilometro rosso il campus che comprende oltre 80 realtà, più di 2.500 persone e decine di progetti di R&D finanziati tramite fondi comunitari e centinaia di eventi l’anno dedicati all’innovazione tecnologica.
Nello specifico, nell’area di Dalmine si trovano 31 laboratori, 54 progetti di ricerca e formazione finanziati tramite bandi pubblici per oltre 180 milioni di euro. Il risultato sono 835 brevetti depositati, più di 200 eventi all’anno per promuovere l’innovazione tecnologica con oltre 18 mila partecipanti e più di 500 mila ingressi registrati all’anno.
Gruppo Made | Un’azienda di rivendita edile con una storia importante alle spalle, che ha deciso di affrontare una “piccola rivoluzione commerciale” entrando a far parte del Gruppo Made
Later House ha deciso di diventare più forte e per farlo ha aderito al Gruppo Made. Later House è una rivendita edile con una storia importante alle spalle, che la sta portando ad affrontare una “piccola rivoluzione commerciale”.
Una storia che dura da tre generazioni
Con sede a Sassano, in provincia di Salerno, l’azienda ha sempre mantenuto il suo carattere familiare: un’impresa giunta alla terza generazione di imprenditori, che è oggi condotta dai fratelli Alessandro e Giuseppe Santarsiere, che dopo gli studi e un periodo di tempo lavorativo trascorso all’estero, hanno deciso di ritornare in patria per prendere in mano le redini dell’azienda di famiglia.
Il nome, Later House, lascia facilmente intendere le origini di questa società: una fornace, che risale al 1950, allora guidata dal nonno Giuseppe. La trasformazione in rivendita di materiali edili pesanti avvenne nel 1984 a opera del padre Carlo.
In tempi più recenti, l’ulteriore trasformazione, con una distribuzione maggiormente orientata alla diversificazione dell’offerta.
L’ingresso nel Gruppo Made
Per affrontare nel modo migliore quella che Alessandro Santarsiere ha definito la loro piccola “rivoluzione commerciale”, Later House ha scelto di entrare a far parte di Gruppo Made con l’obiettivo di poter usufruire della consulenza e dei servizi che Gruppo Made riserva ai suoi aderenti, utili anche per abbracciare nuovi settori commerciali come l’edilizia leggera, le finiture con il programma Livingmade, la ferramenta per edilizia, e farlo in modo organizzato e strutturato.
Un altro motivo della scelta di Gruppo Made è quello di potersi confrontare con tanti colleghi di ogni parte d’Italia, perché anche l’esperienza è un valore da conquistare. Quindi anche i corsi di formazione periodicamente organizzati dal Gruppo diventano una vera e propria occasione di crescita.
Una scelta sempre più varia, tecnica e professionale
Con queste premesse Later House intende differenziare la sua offerta, rendendola sempre più varia, tecnica e professionale. Ne ha bisogno anche il mercato locale, decisamente orientato alla ristrutturazione finalizzata al risparmio energetico.
Gruppo Made | Later House è una rivendita edile con una storia importante alle spalle che ha deciso di affrontare una “piccola rivoluzione commerciale” entrando a far parte del Gruppo Made
Tra i protagonisti dell’edizione di Klimahouse 2024, ci sarà anche Boero, con tutte le sue innovazioni: a calcare la scena i sistemi di isolamento termico a cappotto Boerotherm e il sistema di isolamento termoacustico a secco con caratterizzazione antisismica Isolareflex.
Un’opportunità da non perdere assolutamente, poiché l’evento di spicco dedicato all’efficientamento energetico e all’edilizia responsabile, è un ottimo trampolino di lancio per esplorare le più recenti innovazioni nel campo dell’abitare sostenibile e rispondere alle sfide attuali per la tutela del patrimonio ecologico.
L’azienda, che lavora nel campo da più di due secoli, sarà presente dal 31 gennaio al 3 febbraio presso lo stand A05/18 settore AB all’interno dell’Area Anit, in quanto partner tecnico dell’Associazione Nazionale per l’Isolamento Termico e acustico che mira a promuovere lo sviluppo della corretta informazione scientifica in questo ambito.
La Partnership con l’Agenzia per l’Energia Alto Adige – CasaClima
In questa occasione, sarà annunciato l’avvio della partnership con l’Agenzia per l’Energia Alto Adige – CasaClima, centro di competenza per l’efficienza energetica e la sostenibilità in edilizia, sia per le nuove costruzioni che per la riqualificazione di quelli esistenti, riconosciuto non solo in Italia, ma sempre più anche a livello internazionale, con l’obiettivo di assicurare la qualità dei vari piani di lavoro e di accompagnare un progetto edile dalla A alla Z, mirando a un alto livello di progettazione e di esecuzione.
I prodotti in mostra
Per quanto riguarda i prodotti in mostra, saranno presentati i sistemi di isolamento termico a cappotto Boerotherm, efficaci nel contenere, bilanciare e ottimizzare la dispersione del calore dagli edifici, una soluzione alle sempre più sentite necessità di risparmio energetico, efficienza termica e comfort abitativo del costruito.
Inoltre, si parlerà di Isolareflex, il sistema d’isolamento termico interamente a secco in grado di garantire un complessivo miglioramento del comfort abitativo. Una soluzione con caratterizzazione antisismica per l’efficientamento energetico che assicura importanti vantaggi sia nella velocità e flessibilità della posa in opera, sia in termini tecnici e prestazionali.
Brevettato in Italia e in Europa e sottoposto a severi test, il sistema ha ottenuto la certificazione Eta, la marcatura Ce, risponde ai criteri ambientali minimi Cam ed è conforme ai Requisiti di sicurezza antincendio.
Le caratteristiche di Isolareflex
In occasione della fiera Klimahouse 2024 saranno presentate alcune importanti caratteristiche del sistema Isolareflex.
Resistenza agli urti accidentali e agli agenti atmosferici: il sistema è stato testato presso il laboratorio dell’Itc del Cnr che lo ha sottoposto alla prova di impatto del corpo molle e del corpo duro secondo l’Ead di riferimento n°0901 19-00-0404. Il sistema sottoposto ad entrambe le prove non ha subito nessuna deformazione o fessurazione.
Resistenza per l’impatto da corpo duro: Con sfera da 500g, 3000g, 1000g e 50g: Categoria d’Uso I
Applicazione sui cappotti esistenti: Isolareflex può essere applicato per la riqualificazione energetica e la manutenzione di sistemi a cappotto esistenti, consentendo un rinnovo estetico dell’edificio senza dover affrontare gli oneri di rimozione, trasporto e smaltimento del cappotto preesistente.
Caratterizzazione antisismica: Il sistema Isolareflex permette una riduzione del rischio sismico, evitando il meccanismo di collasso legato al ribaltamento della tamponatura esterna attraverso una soluzione progettuale dotata di requisiti di rigidezza, resistenza e massa necessari a contribuire all’aumento delle capacità degli elementi costruttivi non strutturali di resistere alle azioni sismiche degli edifici esistenti in c.a., quali le tamponature esterne.
Elevata resistenza a carichi distribuiti: il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi del Sannio (Benevento), ha esaminato le prestazioni statiche del sistema Isolareflex per definire il massimo carico statico uniforme sopportabile dalla doppia orditura di sostegno in acciaio del sistema Isolareflex, prima del collasso. Il test ha evidenziato che la massima resistenza a carico statico verticale è pari a: 0,625 kN/m² (con montante C15); 0,375 kN/ m² (con montante C27).
Il webinar
I sistemi e le novità Boero saranno raccontati anche al pubblico non presente in fiera durante il webinar “Riqualificazione edilizia e risparmio energetico. Normative, aspetti tecnici e nuove opportunità” che si terrà il giorno 1 febbraio alle 10 e organizzato in collaborazione con il portale dell’edilizia online Infobuild.
È possibile trovare il link per iscriversi al webinar nella sezione blog del sito dell’azienda.
Boero | Isolareflex può essere applicato per la riqualificazione energetica e la manutenzione di sistemi a cappotto esistentiBoero | Isolareflex in cantiereBoero | Boerotherm in cantiere
I lavori di ripristino del Padiglione S per il New Waterfront di Levante disegnato da Renzo Piano utilizzano le soluzioni dell’azienda pavese, con l’impiego del BetonFluid per tutti i pilastri circolari delle strutture verticali del palazzetto.
Concepito da Renzo Piano come un omaggio e una restituzione del mare ai concittadini genovesi, il New Waterfront di Levante rappresenta una delle opere di rigenerazione urbana più importanti attualmente in corso in Italia, anche per l’alto valore simbolico di alcuni degli edifici interessati.
Tra i manufatti preesistenti, il più rappresentativo è quello contraddistinto come padiglione S, ovvero lo storico Palasport in cemento armato progettato da Leo Finzi negli anni Sessanta, caratterizzato da una struttura coperta a pianta circolare.
L’edificio è interessato da un profondo intervento di riqualificazione che, dopo anni di dismissione, lo porterà a ospitare nuovamente attività sportive indoor. Vaga, azienda di Costa de’ Nobili (Pavia) specializzata in malte, massetti, betoncini e sabbie, ha offerto il proprio contributo per l’adeguamento strutturale dello storico edificio, in collaborazione con l’impresa Cds Costruzioni, offrendo non solo un prodotto adatto alle esigenze del progetto, il calcestruzzo Rck 40 BEtonFLuid, ma anche consulenza tecnica e assistenza alla direzione lavori.
Assistenza tecnica
Per l’ampliamento di sezione delle colonne preesistenti del padiglione S le opere di consolidamento strutturale hanno avuto inizio in estate: tra fase preparatoria, getto e disarmo, il ritmo di completamento è stato di circa sei colonne ogni due giorni.
«A seguito di alcune prove e grazie all’assistenza tecnica di Vaga, abbiamo adottato una metodologia che si è rivelata ottimale per ottenere una superficie regolare, ovvero eseguire il getto dall’alto in un unico cassero metallico di forma cilindrica», spiegano dall’impresa Cds Costruzioni. «L’esigenza era infatti quella di ottenere delle colonne in calcestruzzo faccia a vista che rispondessero ai requisiti di progetto anche in termini di resa estetica».
All’impiego del BEtonFLuid per tutti i pilastri circolari che componevano le strutture verticali del palazzetto si è affiancata dunque la consulenza on-site di Enrico Parmini, responsabile tecnico sviluppo prodotti Vaga
Autocompattante
Per il cantiere del padiglione S sono stati forniti complessivamente circa 520 tonnellate di calcestruzzo autocompattante BetonFluid.
«Quello del BetonFluid è il tipico esempio di prodotto Vaga che nasce da entrambi gli input: tecnico e commerciale. Non si propone di sostituire il calcestruzzo da betoniera, ma di rispondere alle esigenze di un’impresa che deve posare pochi metri cubi al giorno», spiega Parmini.
«Se impiegata in un contesto simile, una betoniera dovrebbe quindi scaricare fino a 3-4 metri cubi e poi ritornare alla base, senza la possibilità di un secondo scarico in tempi brevi. Con i sacchi, invece, diamo modo al cliente di organizzarsi al meglio evitando sfridi, e di scongiurare in partenza tutte le difficoltà di accesso legate ai cantieri in aree urbane».
Trattandosi di un ambiente molto aggressivo per la presenza di attacchi solfatici, chimici e soprattutto salini, il betoncino BetonFluid è inoltre in grado di garantire una durabilità molto elevata grazie alla sua massima resistenza a questi agenti.
Un’altra caratteristica fondamentale è la sua fluidità, in special modo in un’applicazione come quella del padiglione S che ha previsto l’allestimento del cassero attorno alla colonna esistente e il successivo getto dall’alto. Oltre che rappresentare una garanzia a livello tecnico, la fluidità ha semplificato e reso più agile il lavoro dell’impresa nelle operazioni di posa.
Miglioramenti
«Il BetonFluid è sul mercato da oltre dieci anni, ma proprio il confronto continuo con l’esperienza di cantiere ha permesso di migliorarne la performance», afferma il responsabile tecnico di Vaga.
«La ricerca che portiamo avanti nel laboratorio Vaga su prodotti già in commercio è volta soprattutto a ridurre gli effetti di un possibile errore applicativo del posatore, quello che giustamente chiamiamo errore umano. Ma le caratteristiche tecniche rimangono quelle di partenza e sono di alto profilo».
Inoltre, l’assistenza tecnica è parte integrante del prodotto. «Le imprese richiedono la nostra consulenza anche per decidere la migliore modalità di posa ideale del prodotto, per cui abbiamo suggerito il tipo di pompa e di applicazione migliori per ridurre i tempi, evitando il rischio di far compiere troppi passaggi al prodotto».
In arrivo soluzioni Cam e Leed
L’anno appena iniziato prevede grandi novità per la gamma di prodotti Vaga. «Siamo impegnati in maniera molto serrata nella formulazione di nuovi prodotti con contenuto di riciclato, che formalmente non sia considerato rifiuto. Questo comporta anche il vantaggio di una costanza assoluta di performance e di composizione, che è il risultato più difficoltoso da ottenere in presenza di riciclato. Grazie all’affidabilità e alla qualità dei nostri fornitori di materiali, saremo in grado invece di presentarci a breve sul mercato con prodotti ecocompatibili conformi alla legislazione Cam e Leed», commenta Enrico Parmini.
Blu System è composto con barre in materiale composito, con vantaggi significativi rispetto a quelle metalliche, come la capacità di elevata resistenza alla corrosione, l’amagnetismo e la non conducibilità elettrica e termica.
Blu System è l’innovativo sistema con reti e barre in Gfrp di Biemme. Le barre in materiale composito Gfrp presentano una serie di vantaggi significativi rispetto alle barre metalliche, in primis la capacità di elevata resistenza alla corrosione.
Le barre in vetroresina non sono soggette alla corrosione, il che le rende ideali per applicazioni in ambienti corrosivi come ponti esposti a cloruri, canali per lo scolo delle acque e strutture in prossimità del mare, massetti drenanti e qualsiasi struttura in cemento armato esposto ad ambienti aggressivi.
Leggerezza
Altra caratteristica rilevante del sistema Blu System è l’amagnetismo, la non conducibilità elettrica e termica. Non avendo proprietà magnetiche, i prodotti in Gfrp sono adatti per applicazioni in cui la presenza di campi magnetici o correnti vaganti può portare all’insorgere di importanti problematiche.
La natura dielettrica degli elementi in Gfrp li rende idonei alle infrastrutture ferroviarie e manufatti esposti alle correnti vaganti. Le barre in vetroresina sono inoltre molto leggere, pesano circa un quarto rispetto all’acciaio.
Questa leggerezza facilita il trasporto e la posa in opera sul cantiere, rendendo il processo più veloce ed efficiente. Tutte queste proprietà fanno delle barre in vetroresina una scelta ideale e innovativa per molte applicazioni strutturali e non, in cui è necessaria resistenza, durabilità e protezione da agenti corrosivi o ambienti aggressivi.
Le caratteristiche
• Elevata resistenza alla corrosione in ambiente acido, alcali e altri elementi aggressivi
• Eccellente resistenza alla trazione
• Elevate caratteristiche meccaniche
• Durabilità
• Facile e veloce da applicare
• Facilità, comodità e leggerezza rispetto all’acciaio durante il trasporto