Solida, pratica e confortevole: la cucina Opera, disegnata da Michele Marcon per Snaidero ha vinto il Good Design Award 2015. Il premio istituito nel 1950 e organizzato dall’Ateneo di Chicago, Museo di Architettura, Design e Arte Metropolitana, esamina solo prodotti progettati per un mercato di massa in fabbricazione da almeno 2 anni e uno dei criteri di assegnazione del riconoscimento è la capacità del suo design di migliorare la società e la vita delle persone. Quello di Opera è improntato sull’eleganza in cui lo spazio è il protagonista di un sistema pensato per la velocità della vita contemporanea, l’organizzazione delle superfici e dei volumi e la necessità di mixare tecnologia e funzionalità. Un risultato importante, soprattutto perché conseguito per la dodicesima volta negli ultimi 20 anni, a conferma di un’abilità storica del marchio nel fondere originalità e creatività, cultura artigianale e avanguardia industriale. «Siamo molto soddisfatti di questo riconoscimento internazionale. Attraverso la valorizzazione delle nostre competenze manifatturiere riusciamo a esportare il Made in Italy e a distinguerci per un design unico che guarda al futuro», ha commentato Edi Snaidero, Presidente e ad del Gruppo Snaidero.
Sostenibilità: quando l’edilizia è portata in palma di mano
Qual è la verità sull’olio di palma? Fa davvero così male oppure è tutta una montatura? Le ragioni per evitarlo sono la grande quantità di grassi saturi e la sua scarsa sostenibilità? Eppure è usato ovunque e la sua coltivazione rende moltissimo. Insomma, una vera benedizione per produttori e coltivatori. E allora? Che c’entra con l’edilizia? Beh in futuro la sua fonte potrebbe diventare un materiale sostenibile: al Qatar University Centre for Advanced Materials (Qu-cam) è stato avviato uno studio per riutilizzare i rifiuti della coltivazione degli alberi per produrre materiali a valore aggiunto.
Il progetto, battezzato Palma: rifiuti rinnovabili più preziosi di quanto si pensi, (si tratta di una pianta fortemente radicata nella cultura araba) è guidato dalla Qatar Petrochemical Company. La società, specializzata in polimeri, sta cercando cercare di produrre valore dai rifiuti dei 600 mila alberi di palma che ogni anno vengono inceneriti nel Paese: una pratica dannosa per l’ambiente, ma anche una risorsa sprecata. La ricerca si sta concentrando sull’estrazione della nanocellulosa dagli scarti, per testarla come rinforzo dei polimeri, per la depurazione delle acque, la produzione della carta e dimostrarne il potenziale ecologico. Le proprietà scoperte fino a oggi sono principalmente la grande resistenza meccanica, qualcosa di analogo al Kevlar realizzato con i noccioli di dattero, più performante. Ma l’aspetto più interessante è la natura trasparente di nanocristalli di cellulosa che rende questi scarti utili per nella produzione di finestre e schermi. Con buona pace dei suoi detrattori.
Ance promuove il nuovo Codice degli appalti
Pacchetto antiturbativa, maggiore qualità dei progetti e stop alle deroghe: sono i contenuti della riforma varata dal Governo più apprezzati dall’Ance, l’associazione dei costruttori. Nel provvedimento ci sono misure come il rafforzamento della funzione di vigilanza svolta dall’Anac e il sorteggio dei commissari di gara, per favorire l’imparzialità, e nuovi parametri per l’esclusione delle offerte anomale nelle gare sotto soglia Ue. Non solo, si punta a alla realizzazione delle opere in tempi e costi adeguati, rafforzando la qualità dei progetti ed evitando l’uso indiscriminato delle varianti. Insomma, i principi del nuovo Codice degli appalti convincono Edoardo Bianchi, vicepresidente Ance con delega alle opere pubbliche, perché secondo le sue parole mirano «a promuovere trasparenza, semplificazione e lotta alla corruzione». Tra le luci qualche ombra: la norma sui concessionari autostradali che non prevede l’obbligo di mettere in gara il 100% dei lavori. E non piace nemmeno la norma che consente alle imprese in stato di crisi di partecipare alle gare. «Per non falsare la concorrenza possono rimanere sul mercato, al più, le imprese in concordato che garantiscano almeno il 40% dei creditori», ribadisce Bianchi. Inoltre, «appare eccessiva la fase transitoria di 24 mesi per l’adeguamento ai nuovi principi». Per fortuna il ministro alle Infrastrutture, Graziano Delrio, ha assicurato il rispetto del termine del 18 aprile per l’approvazione di tutte le norme delega», dalle quali dipende «la reale efficacia della riforma approvata».
Sorpresa: gli arabi investono sul social housing
Gli emiri acquistano interi quartieri nelle grandi città, i fondi arabi grandi alberghi e la borghesia seconde case: si sa che l’Italia è un mercato molto appetibile per gli acquirenti mediorientali. Ma quello che sorprende è l’interesse per l’edilizia sociale. Accade in Abruzzo, dove la Regione ha predisposto un piano di investimenti programmati con ritorni generati dal settore delle costruzioni che incrementerebbero il Pil regionale dello 0,6%. Secondo il canale televisivo locale Rete8, lo studio Global Advocates & Legal Consultants di Dubai, per conto di un fondo suo cliente, starebbe valutando una partecipazione nell’operazione che prevede anche la vendita di 11mila appartamenti, su 16mila, per i quali si stima un ricavo di oltre 200 milioni di euro. Ma gli attuali inquilini, assicurano in Regione, saranno assistiti nell’acquisto da una società selezionata attraverso un bando pubblico.
Il legno del trentino si usa, ma non si consuma
Il legno è uno dei materiali per eccellenza della bio-edilizia, a patto che il suo sfruttamento segua criteri sostenibili. Risalire all’origine del processo produttivo permette di capire se i pannelli della nostra casa o delle pareti o del pavimento sono davvero realizzati secondo questi parametri.
Per esempio, ogni secondo nelle Alpi cresce poco più di 1 metro cubo di legno, le conifere sono presenti in rapporto di quattro a uno rispetto alle latifoglie e la superficie forestale potenzialmente utilizzabile è calcolata in circa l’80-90% del territorio complessivo. Insomma, si tratta di una delle regioni più ricche di boschi d’Europa con una gestione oculata del legname, tale per cui si stimano di circa 230 alberi per abitante. La posizione geografica fa sì che non debba essere trasportato per lunghe distanze senza dimenticare che il corretto abbattimento boschivo ha una funzione ricreativa e igienico-sanitaria e contrasta l’abbandono di intere zone che altrimenti diventerebbero trascurate e sommerse dai rovi.
Dal bosco alla segheria senza inquinare
Come per tanti altri prodotti agricoli, le aziende del settore si auspicano una scelta tutta italiana dei materiali e si chiedono perché mai utilizzare legno di abete rosso dalla Scandinavia o dalla Siberia per la costruzione di edifici, se i boschi locali gestiti in modo sostenibile ne possono mettere a disposizione in quantità e qualità sufficiente? Forse per un risparmio economico a scapito del benessere e della salvaguardia del nostro ambiente?
Alcune aziende, come la Fanti, hanno una filiera completa con legname a chilometro zero rigorosamente nato e lavorato in Trentino Alto Adige. Un’ottima qualità di legno, quella trentina, dalle fibre lignee più fitte, quindi con una resistenza meccanica maggiore, generata dalla crescita lenta del tronco tipica del ciclo vegetativo naturale ad altitudini medio-alte. Certificato Forest Stewardship Council (Fsc) e Pan European Forest Certification (Pefc).
La mela da 10mila metri quadri è sostenibile
Inserimento paesaggistico, risparmio energetico, comfort per i lavoratori e velocità di realizzazione: ecco i criteri di costruzione della nuova sala di lavorazione del consorzio Melinda. Il progetto, firmato dallo Studio Azzali di Trento, nasce dall’esigenza della cooperativa di frutticoltori di ampliare lo stabilimento di Denno nella trentina Val di Non per far fronte alla crescente domanda del mercato. Per mitigare l’impatto sul territorio dei nuovi spazi, che occupano un’area coperta di circa 10 mila metri quadrati e una superficie calpestabile di circa 20 mila suddivisa in quattro livelli, il 50% delle coperture sono a verde pensile, mentre la restante parte è in alluminio con falde inclinate a shed per l’illuminazione naturale degli interni.
Il sistema di facciata
Ma l’altro elemento fondamentale per l’integrazione paesaggistica, sono le facciate continue, studiate anche per garantire il massimo comfort interno. A doppia pelle, sono costituite da un involucro interno vetrato e da uno esterno realizzato con pannelli ombreggianti di lamiera stirata in alluminio alternati a pareti traslucide e vetrate in modo da filtrare molta luce all’interno. Un sistema elettronico centralizzato gestisce i motori elettrici nei pannelli per regolarne l’apertura e l’intensità dell’illuminazione interna. Anche nelle vetrate sono inseriti dei meccanismi di apertura con attuatori elettrici comandati da centraline elettroniche per avere una ventilazione naturale dell’ambiente. L’impiego di vetri isolanti ad alte prestazioni e di profili in alluminio a taglio termico con risparmio energetico, che era uno degli obiettivi del progetto. La struttura portante in acciaio, realizzata da Stahlbau Pichler, è a luce libera di 14 metri su cui è stato fissato il profilo tecnologico in alluminio atto ad accogliere le vetrate e nel contempo ad integrare i pannelli ombreggianti esterni; l’insieme risulta perfettamente armonico.
Calore e comfort
Sebbene le dispersioni energetiche siano già contenute grazie all’involucro, è stato realizzato anche un impianto di recupero del calore: il calore sottratto alle mele nella fase di frigoconservazione viene riutilizzato per riscaldare gli ambienti lavorativi. Così come il calore prodotto dai compressori di aria, mentre l’impianto di riscaldamento è di tipo radiante, sia a soffitto che a pavimento. L’illuminazione interna a led è regolata secondo la quantità di luce esterna. Pareti fonoassorbenti e isolamento acustico per ridurre il rumore prodotto dalle macchine, riscaldamento radiante a pavimento per la sala di precalibraggio e confezionamento, e a soffitto per gli uffici che sono climatizzati per la stagione estiva. Una sala relax per le pause di lavoro, una mensa, una cucina e un’aula didattica per la formazione dei soci e del personale. I lavori sono stati portati a termine in soli 18 mesi.
Wienerberger a Klimahouse 2016 con tante novità in laterizio
Dal 28 al 31 gennaio, Wienerberger è a Klimahouse 2016 con il sistema e4 e i nuovi prodotti in laterizio Porotherm BIO PLAN 45 T – 0,09, Porotherm Revolution e il sistema antisismico nato dall’unione di Porotherm BIO M.A. Evolution e del traliccio Murfor di Bekaert.
Attraverso il sistema e4 (energia, economia, ecologia, emozione), Wienerberger vuole promuovere delle linee guida che puntino a un approccio integrato all’architettura. Quest’anno il dibattito sarà focalizzato in particolare sull’importante e delicato rapporto tra certificazione energetica e qualità progettuale.
Specializzato nella produzione di soluzioni per l’involucro in laterizio, il gruppo presenterà le sue soluzioni più innovative per realizzare gli nZEB “edifici a energia quasi zero” e per la riqualificazione energetica delle costruzioni. A Bolzano sarà lanciato in anteprima nazionale il nuovo laterizio da tamponamento Porotherm BIO PLAN 45 T – 0,09, ideale per costruire edifici a basso consumo energetico grazie a un elevato potere di isolamento termico e acustico, un’elevata traspirabilità e resistenza meccanica e al fuoco.
La rettifica, abbinata ai setti sottili, consente di realizzare murature monostrato con una trasmittanza termica U pari a 0,20 W/m2K e una massa di oltre 300 kg/m². La combinazione di questi due fattori permette di realizzare involucri che abbattono sia i costi di riscaldamento sia di raffrescamento, per abitare in maniera confortevole anche nei nostri climi mediterranei. Questa soluzione monostrato, inoltre, grazie agli incastri verticali e al giunto orizzontale di 1 mm, presenta una posa facile e veloce.
Nell’ottica della riqualificazione energetica, Wienerberger propone anche Porotherm Revolution, il primo cappotto in laterizio, caratterizzato da una tramezza rettificata, con anima in lana di roccia o perlite. Una soluzione dall’elevata traspirabilità, ideale anche per isolare dall’interno, con la durabilità tipica dei laterizi e una manutenzione nel tempo minima.
Infine, a Klimahouse 2016 sarà presentata anche la nuova gamma di laterizi per muratura armata Porotherm Evolution, con un nuovo disegno ad incastro, per facilitarne la posa. Per offrire risultati certificati e prestazioni garantite grazie all’utilizzo di prodotti di elevata qualità, Wienerberger consiglia di utilizzare il traliccio in acciaio zincato Murfor.
Wienerberger è a Klimahouse 2016 presso lo stand B10/27.
Nasce Pure, pavimenti BerryAlloc facili da posare con un click
Pure è la nuova collezione di pavimenti vinilici di BerryAlloc, ideali soprattutto in caso di ristrutturazione. Grazie alla tecnologia RCB, il cui nome deriva dall’esclusivo pannello rigido che costituisce la base dei listoni, questi pavimenti possono essere posati su qualsiasi superficie preesistente perché più leggeri, sottili e stabili rispetto agli altri pavimenti LVT (Luxury Vinyl Tiles) presenti sul mercato. In caso di rivestimento di pavimenti piastrellati, il panello RCB elimina il rischio di rilevare irregolarità sulla nuova pavimentazione, non rendendo più necessaria né la rasatura preventiva delle fughe (fino ad una larghezza di 6 mm) né l’interposizione di un materassino di compensazione.
Grazie allo speciale profilo ad innesto a 360°, i pavimenti Pure con sistema di fissaggio flottante DreamClick riducono i tempi di installazione, garantendo un’agibilità dei locali praticamente immediata. Impermeabili, fonoassorbenti, anallergici e altamente resistenti, consentono di rinnovare gli ambienti in modo facile e veloce, senza la necessità di intervenire sul pavimento preesistente. Questo permette di limitare lo sporco e la polvere, e rendere i locali agibili in tempi brevi.
Il sistema di fissaggio flottante DreamClick permette di agganciare tra loro i listoni sia sui lati corti che su quelli lunghi, permettendo di realizzare qualunque geometria di posa e iniziarla in qualunque punto dell’ambiente, facilitando le operazioni di installazione, e consentendo a più persone di lavorare contemporaneamente in direzioni differenti, accelerando i tempi di realizzazione.
Disponibili in 28 decori effetto legno e in due diverse lunghezze, i listoni Pure hanno una dimensione standard di 1326x204x5 mm o extralarge di 1836x204x5 mm. La possibilità di agganciare tra loro le doghe sia sui lati corti che su quelli lunghi consente di di posa e di mescolare tra loro i diversi decori, per effetti scenografici davvero sbalorditivi.
Specializzata nella produzione di pavimenti e rivestimenti in laminato, BerryAlloc si distingue per i pavimenti in laminato HPL e DPL, e i pavimenti vinilici con incastro a click, tutti corredati dai relativi accessori. In Italia il marchio BerryAlloc è distribuito in esclusiva da Woodco.
Eggy, la nuova lampada Led di Buzzi & Buzzi
Buzzi & Buzzi presenta Eggy, la nuova lampada Led ad incasso a scomparsa totale, disegnato da Stefano Dall’Osso. Grazie alla sua forma ovoidale ispirata alla sequenza di Fibonacci e alla proporzione aurea, Eggy consente un efficace utilizzo della luce in ogni tipologia di ambiente, oltre ad essere un elegante elemento decorativo.
Caratterizzato da una sorgente luminosa non visibile, Eggy presenta un’illuminazione discreta, avvolgente e ben distribuita che si coniuga bene con la componente emozionale. La forma dell’uovo si staglia sul soffitto creando particolari suggestioni visive. Eggy può essere applicata anche a soffitto usando un ruster simmetrico. “Nell’ideazione di Eggy – racconta Stefano Dall’Osso – ho cercato di immaginare un prodotto in grado di adattarsi perfettamente alle esigenze progettuali contemporanee: può essere utilizzato per mettere in evidenza un singolo dettaglio oppure – impiegato su ampi volumi – può valorizzare un ambiente giocando con la luce e l’accostamento delle forme”.
Le sua forma ovoidale permette un utilizzo con tecnica random in cui il “disordine organizzato” contribuisce a valorizzarne l’impatto visivo e rafforza il gioco di luce dei volumi. “Con Eggy siamo riusciti a dare una risposta architettonica che punta proprio sulla semplicità. Ho sempre ritenuto particolarmente affascinante l’alone di mistero che circonda questa particolare forma, e abbiamo potuto trovare una sintesi tra classico e moderno. Poter fondere i risultati delle nostre ricerche in campo tecnologico con la sapienza di un maestro del design non capita tutti i giorni”, dichiara il titolare dell’azienda, Andrea Buzzi.
Realizzato in AirCoral, materiale ideato e brevettato da Buzzi & Buzzi con proprietà antibatteriche, fotocatalitiche e antinquinanti, purifica l’ambiente in cui si trova. Da un punto di vista tecnico, Eggy impiega un COB (Chip on Board) ad altissime prestazioni che presenta molteplici vantaggi: lunga durata di funzionamento, elevato rendimento, luce pulita, flessibilità di installazione del punto luce, risparmio di emissioni CO2, risparmio in Kw e miglioramento del comfort con prestazioni luminose di qualità elevate.
Caratteristiche tecniche:
– incasso a scomparsa totale
– installazione a soffitto di cartongesso o laterizio
– corpo in AirCoral®
– sistema di ritenzione push/push per smontaggio parte elettrica
– nessuna vite o molla a vista per montaggio della sorgente LED
– inclinazione del fascio luminoso asimmetrica
– fascio lente 40°
– colore bianco 3000K
La marcia dei mutui non si è ancora fermata
Il Bollettino Statistico IV-2015 della Banca d’Italia conferma quello che l’Istat, l’Abi e l’Agenzia del demanio hanno già reso noto: nel 2015 i mutui sono aumentati parecchio. Secondo i dati, le famiglie italiane hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 10,7 miliardi nel terzo trimestre dell’anno concluso. Rispetto allo stesso trimestre del 2014 è stato segnato un aumento delle erogazioni di 87,4%, per un controvalore di 5 miliardi di euro. D’altra parte, le erogazioni sono in aumento da quasi due anni e hanno superano i 10 miliardi di euro per il secondo trimestre consecutivo. La domanda di mutui da parte delle famiglie è in crescita da due anni e mezzo (nei primi 11 mesi del 2015 l’aumento è stato del 55% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso), la Banca Centrale Europea continuerà a sostenere i finanziamenti a famiglie e imprese, l’offerta relativa ai mutui continuerà a migliorare. La performance migliore spetta ancora una volta al Sud Italia, i cui volumi sono più che raddoppiati (+110,3%) rispetto al terzo trimestre 2014 e ora superano quota 1.600 milioni di euro. Anche l’Italia Centrale fa segnare una performance notevole: i volumi sono aumentati del 96% e adesso sono a quota 2.700 milioni. Il Nordovest si conferma al primo posto per volumi erogati con 3,5 miliardi, in aumento dell’82,1% rispetto al terzo trimestre 2014. Sardegna e Sicilia erogano complessivamente poco meno di 650 milioni, che rappresentano il 78,7% in più rispetto all’anno scorso. Si segnala, infine, il Nord-Est, che eroga quasi 2,3 miliardi di euro, pari al 75% in più.
Tra le principali province emergono sempre Roma e Milano, i cui volumi sono più del doppio rispetto alla terza provincia, Torino. E Napoli registra un aumento del 116% rispetto all’anno scorso.
Keller apre una finestra anche in Piemonte
Si chiama «Aperitivo in prima classe» l’evento organizzato per l’inaugurazione del primo partner della Keller in Piemonte e Valle d’Aosta. L’occasione riguarda la presentazione di un «innovativo sistema serramenti scorrevoli minimali». L’azienda lo farà attraverso le parole del titolare, Jörg Heinemann, e del responsabile commerciale Italia, Paolo Callegari, che illustreranno le caratteristiche delle linee di prodotto: sistemi innovativi di finestre scorrevoli e fisse, che raggiungono anche un’altezza di 6 metri, con soluzioni angolari aperte e controllo della sequenza di chiusura Keller minimal windows. L’appuntamento è per mercoledì 20 gennaio, alle 18, allo showroom FG Falsone a Torino. Obiettivo è anche spiegare la filosofia dell’azienda, che coniuga la qualità, attraverso un’accurata scelta dei materiali, con la ricerca di forme e colori attenti al design moderno e minimale, senza tralasciare comfort e rispondenza ai requisiti dell’efficienza energetica. Aperitivo finale.
Consolidamento strutturale: il 17% dell’Italia rischia di crollare
In Italia il consolidamento strutturale è una priorità. Secondo i dati della Protezione Civile, in Italia ci sono 3,5 milioni di edifici residenziali a rischio crollo in caso di sisma, 700 mila quelli pubblici, tra cui molti ospedali e scuole costruite prima del 1976. Siamo ancora di fronte a un patrimonio che presenta condizioni tali per cui i soli incentivi alla ristrutturazione non bastano. E allora che fare? Consolidare, rinforzare, fortificare.
YouTrade pubblica lo Speciale Consolidamento Strutturale, con un ampio approfondimento sulla situazione infrastrutturale del nostro Paese e le soluzioni dalle aziende per mettere in sicurezza gli edifici. Dalle malte alle membrane, sul mercato non mancano i prodotti specifici che servono alle imprese per lavorare sul consolidamento strutturale di un edificio: ecco le novità.
Permessi di costruire: + 6,9% per uffici e capannoni
Secondo l’Istat nel primo semestre del 2015 l’edilizia non residenziale ha registrato un aumento dei permessi di costruire del 6,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Purtroppo gli indicatori mostrano un andamento diverso per l’edilizia residenziale con un -10,7% per le abitazioni e un -13,8% per la superficie utile abitabile. Insomma, il numero di unità abitative dei nuovi fabbricati residenziali risulta in calo tra gennaio e giugno dello scorso anno, con una variazione tendenziale negativa dello 0,3% nel primo che aumenta del 18,9% nel secondo. Stessa dinamica segue anche la superficie utile nel confronto con gli analoghi trimestri del precedente anno: -6,1% per il primo trimestre 2015 e -20,1% per il secondo.
Nel primo trimestre del 2015, l’edilizia non residenziale presenta una superficie in calo rispetto allo stesso periodo del 2014 (-1,9%); mentre nel secondo trimestre registriamo un’inversione di tendenza con una variazione tendenziale positiva a due cifre (15,1%) rispetto allo stesso trimestre del 2014, come non accadeva dal primo trimestre 2007.
A Empam il complesso immobiliare del San Giuseppe di Milano
L’Ospedale San Giuseppe a Milano è stato ceduto al fondo immobiliare Antirion, la Sgr interamente posseduta dalla cassa di previdenza dei medici e degli odontoiatri Enpam, con un’operazione che ha fruttato 85 milioni di euro all’Ente Ecclesiastico Provincia Lombardo Veneta dell’Ordine religioso Fatebenefratelli.
L’acquisto del complesso immobiliare che ospita la clinica, rientra in una strategia di acquisizioni nel settore ospedaliero e socio-sanitari, ma non include il ramo di azienda ospedaliero di proprietà della Provincia Religiosa dei Fatebenefratelli che continua ad essere condotto in affitto da un primario operatore. Contestualmente all’acquisto dell’immobile, il fondo Antirion Æsculapius e la Provincia Religiosa dei Fatebenefratelli hanno stipulato un contratto di locazione della durata complessiva di 18 anni.
«Questa operazione consente ad Antirion Sgr di diversificare l’offerta della propria gamma di fondi immobiliari, con l’ingresso in un settore dal grande potenziale prospettico e particolarmente attrattivo per gli investitori, ponendosi come benchmark in un mercato di crescente interesse per gli operatori istituzionali», ha piegato commentato Gian Marco Nicelli, amministratore delegato di Antirion Sgr, che aggiunge :«L’investimento ha, inoltre, una connotazione sociale dal momento che l’Ospedale San Giuseppe è una struttura storica che rappresenta un punto di riferimento nella sanità per la comunità lombarda e milanese in particolare».
Il polo ospedaliero, situato nel centro storico di Milano, a pochi metri da Piazza Sant’Ambrogio, si articola attorno al corpo centrale edificato nel 1874 ed è costituito da 10 edifici adiacenti e comunicanti tra loro, per una superficie complessiva di circa 35 mila metri quadrati. La struttura dispone di 335 posti letto accreditati, 90 ambulatori, 7 sale operatorie e 2 sale parto, e nel tempo si è focalizzata sulla medicina di urgenza diventando un punto di riferimento nella sanità lombarda per la Chirurgia della Mano.
«Si tratta di una tappa importante del piano di razionalizzazione e rafforzamento patrimoniale avviato dalla Provincia Religiosa dei Fatebenefratelli, una delle principali realtà religiose italiane attiva da oltre 400 anni nella sanità, a seguito del riconoscimento dell’Ordine compiuto da Papa San Pio V il 1 gennaio 1571», ha commentato il direttore generale Andrea Belloli.
Vega Waterfront: modello di sviluppo urbano sostenibile a Dubai
Vega Waterfront, il progetto di trasformazione urbana di Porto Marghera varca i confini nazionali e approda a allo Urban Thinkers Campus di Dubai, la due giorni dedicata alle strategie urbane mondiali. Si tratta dello sviluppo di un quadrante strategico che della terraferma lagunare si estenderà nella macro isola Nord di Porto Marghera, attorno al parco scientifico tecnologico Vega e al nuovo Campus Universitario di Cà Foscari. Insomma, un piano di trasformazione urbanistico-ambientale che si innesta nella creazione della città metropolitana di Venezia, alle porte del suo centro storico.
Ed è una delle best practice scelte dal Dubai Real Estate Institute (Drei) e dall’International Real Estate Federation (Fiabici) per confrontarsi sui nuovi paradigmi di sviluppo urbano e sulle strategie urbane condivise che consentano di rispondere ai nuovi cambiamenti sociali ed economici e al fenomeno della crescita della popolazione mondiale. Contributi che verranno presentati nell’ambito di UN-Habitat, il programma diretto a formulare la nuova agenda urbana da sottoporre in occasione di Habitat III all’Assemblea delle Nazioni Unite. Non male per un progetto come Vega, che a distanza di 20 anni dalla sua nascita, dimostra di essere ancora molto attuale come modello di sviluppo urbano sostenibile appetibile per il mercato nazionale ed internazionale del Real Estate, grazie al suo approccio finanziario in grado di far cogliere in modo chiaro e trasparente ai potenziali investitori i rischi e le opportunità che lo caratterizzano.
Occupazione: i servizi trainano la ripresa
È il terziario a trainare la ripresa con 267mila nuovi posti di lavoro, di cui ben 233mila negli ultimi due anni. Infatti, il numero degli occupati del settore è oltre i livelli registrati della crisi (+1,74%) , ma anche agricoltura e industria, il cui calo di addetti negli passati è stato più contento rispetto all’edilizia, hanno visto crescere il numero degli occupati negli ultimi due rispettivamente di 26mila 300 e 48mila occupati. Certo, già si sapeva che il comparto delle costruzioni dal 2008 a oggi ha perso 464mila posti di lavoro, pari al 23,78% degli addetti.
Una ricerca del Centro studi ImpresaLavoro, realizzata su elaborazione di dati Istat, evidenzia che il deflusso è continuato persino negli ultimi due anni, con, 64.900 posti in meno rispetto al 2013, quando invece gli altri settori hanno registrato lievi segnali di ripresa.
L’analisi prosegue a livello regionale ed evidenzia come solo in Liguria, il numero degli operatori sia in linea con i valori pre-crisi (+0,94%), mentre nel resto del Paese la percentuale scende parecchio, con punte del 46,67% in Molise, del 39,09% in Calabria e del 38,73% in Sicilia. Una diminuzione marcata anche in Emilia Romagna (-29,33%), Valle d’Aosta (-29,16%) e Umbria (-29,14%). Solo al Nord il calo è più contenuto seppur rilevante: in Lombardia gli occupati nel settore costruzioni scendono del 22,77%, in Piemonte del 16,73%, in Trentino del 15,63%.