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Il punto sulla congiuntura, le previsioni per il 2025. E, ancora, il trend di aggregazione nel mondo della distribuzione edile, l’avvento di nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale, la gestione del passaggio generazionale, le strategie dei produttori, senza dimenticare l’esito dell’instant poll tra i 400 partecipanti al XVII Convegno Nazionale YouTrade: ora online sono disponibili il reportage fotografico e tutti i video dell’evento.
Consegna dei premi, cena di business, partecipanti, interventi, relatori: tutto il XVII Convegno Nazionale YouTrade, minuto per minuto, è ora accessibile sul sito youtradeweb.com.
Potete trovare il reportage fotografico, con i momenti clou dell’evento fissati in immagini.
Sono anche disponibili cronologicamente i video con gli interventi del convegno e le video interviste alle aziende sponsor.
Buona visione.
Non perdere i prossimi appuntamenti di YouTrade
15-16 maggio 2025 – III Convegno YouTrade Sud
23-24 ottobre 2025 – XVIII Convegno Nazionale YouTrade
Il 21 e il 22 novembre 2024, presso Villa Quaranta a Ospedaletto di Pescantina (Vr), si terrà il 6° Congresso nazionale Anit, evento che celebra il 40° anniversario dell’associazione. Il congresso è dedicato ai professionisti del settore, che potranno entrare in contatto diretto con lo staff Anit, i referenti delle 33 aziende associate e relatori di spicco.
L’evento si svolgerà in due giornate: la prima prevede sei sessioni moderate da esperti Anit, in cui i maggiori specialisti italiani affronteranno temi di efficienza energetica, acustica edilizia, sostenibilità, materiali isolanti, sicurezza al fuoco e Pnrr.
La seconda giornata ospiterà una tavola rotonda, moderata da Maurizio Melis, giornalista scientifico di Radio 24, con temi quali “Passato, presente e futuro per l’efficienza energetica e l’acustica edilizia” e le riflessioni sull’eredità del Bonus 110%, con esponenti del mondo delle imprese e delle costruzioni, oltre a una discussione sulle competenze richieste al progettista del 2030
L’evento si concluderà con la cena sociale del 21 novembre, un’opportunità informale di networking e scambio di esperienze tra i partecipanti. Le iscrizioni chiudono alle ore 12.00 del 7 novembre 2024. Per ulteriori informazioni e per registrarsi, visitare il sito: https://bit.ly/congressoanit2024.
Il legno è uno dei materiali su cui punta l’edilizia green. Adottato senza remore dai progettisti, specialmente nei Paesi del Nord, anche in Italia il legno conosce una sempre maggiore popolarità, soprattutto grazie all’utilizzo della tecnologia X-Lam, lamellare a strati incrociati.
E se il legno è diventato un materiale riscoperto dai progettisti, non solo per villette unifamiliari, è anche merito del suo impiego per edifici di grandi dimensioni, come avviene all’estero.
Alcuni esempi: Mjostarnet è una torre di 85 metri costruita in legno che si trova sulla riva del lago Mjosa, in Norvegia. Ospita appartamenti, un hotel e una piscina. Ascent è ancora più alta: è una struttura di 87 metri che si trova in Wisconsin, Stati Uniti.
Per non parlare della torre di 90 metri progettata a Toronto, mentre un’altra di 98 metri sarà tra poco realizzata a Berlino. Sono esempi di solidità ed efficienza del legno.
Eppure, il loro esempio potrebbe essere offuscato dalla costruzione di quella che diventerà la più grande città di legno del mondo: Stockholm Wood City.
Il progetto, che ha già mosso i primi passi, è localizzato a Sickla, un’isola a Sud-Est della capitale svedese. Per dare un’idea: la città di legno sorgerà su 250 mila metri quadrati e prevede un investimento da 1,4 miliardi di dollari.
Atrium Ljungberg, la società immobiliare svedese che promuove la costruzione, prevede di avviare il cantiere l’anno prossimo, con termine dei lavori nel 2027. Saranno costruiti in legno lamellare 2 mila edifici residenziali e 7 mila uffici, ristoranti e negozi.
Il progetto, messo a punto da uno studio danese e da uno svedese, vuole offrire ai futuri abitanti della città la sensazione di abitare in una foresta, con un ambiente urbano immerso in uno spazio aperto, arioso ma denso, con l’estetica minimalista e funzionale del design scandinavo.
Gli architetti, durante la presentazione del progetto, hanno sottolineato l’utilizzo di elementi naturali nelle strutture, come tetti verdi per un migliore isolamento, e grandi finestre per far entrare la luce naturale.
Il risultato, da un punto di vista ambientale dovrebbe contribuire alla riduzione dell’impronta di carbonio del 40% rispetto alla costruzione in cemento e acciaio.
Un altro aspetto sottolineato dai progettisti è la leggerezza della struttura in legno, quindi con necessità di fondamenta più piccole.
Infine, il processo costruttivo è in gran parte off-site, cioè con l’utilizzo di elementi prefabbricati, che si traduce in una costruzione più rapida e meno inquinante.
Infine, il legno ingegnerizzato presenta una ottima resistenza al fuoco: una delle preoccupazioni maggiori per l’adozione di questo materiale.
di Paolo Caliari
Hörmann propone Decoral, per porte e portoni di ingresso di design coordinati con le finiture di facciata.
Con effetto materico, la linea Decoral è disponibile in cinque decori ed è ora disponibile per uno dei portoni sezionali più apprezzati dell’azienda: il modello LPU 42 che abbina buone performance energetiche a tecnologie antieffrazione.
La facciata è una sorta di biglietto da visita delle abitazioni, l’immagine che colpisce per prima chiunque arrivi davanti a casa e che, proprio per questo, assume un rilevante valore nella percezione estetica dell’intero contesto abitativo.
Per offrire la possibilità di rendere le facciate ancor più gradevoli e armoniose, soprattutto a quanti optino per spazi residenziali che mostrino la porta d’ingresso e quella per il garage in un unico panorama visivo, Hörmann propone finiture coordinate per entrambe le chiusure. E oggi presenta un’opportunità in più: il Decoral total look.
Si tratta di una soluzione distintiva: Decoral è una finitura dal potente effetto materico, trasferita sulla superficie della chiusura grazie a un processo di rivestimento brevettato. È disponibile in cinque decori: Cemento, Rusty Patina, Quercia Selvatica, Legno di Fienile e Legno di Fienile Grigio.
Sino a oggi presentata dall’azienda esclusivamente per la linea di portoncini ThermoSafe, questa superficie è ora proposta anche per uno dei portoni sezionali più apprezzati dell’azienda: il modello LPU 42.
Valorizzata da telai neri, nel caso delle porte d’ingresso, e da bordature sempre in toni black per quanto concerne i portoni, la nuova finitura aggiunge design e matericità alle residenze private.
Accanto a un’estetica curata nei più piccoli particolari, ThermoSafe Decoral garantisce performance tecniche ai vertici di categoria, in termini non solo di isolamento termico (fino a 0,8 W/m²xK), ed è quindi in grado di soddisfare appieno i requisiti delle porte d’ingresso utilizzabili nelle case a basso consumo energetico, ma anche di antieffrazione in quanto è proposta, di serie, con equipaggiamento RC 3.
Realizzato in acciaio coibentato a doppia parete, il portone sezionale da garage LPU 42 offre una buona prestazione termica e un elevato grado di sicurezza grazie al dispositivo antisollevamento di serie e all’equipaggiamento di protezione antieffrazione RC 2 (opzionale).
di Paolo Caliari
La tecnologia si accompagna sempre più spesso al green. E l’abbinata entra in casa. Così la crescente domanda di energia verde ha spinto Bosch a puntare sull’idrogeno.
La divisione per gli elettrodomestici del grande gruppo tedesco ha accettato la sfida con una proposta sorprendente: il primo progetto specifico con idrogeno verde, chiamato H100 Fife.
Per ora l’esperimento è condotto in Scozia ed è gestito da Sgn, società locale di distribuzione del gas. Se l’esperimento avrà successo, potrà essere esteso in altre aree commerciali.
Il progetto prevede la fornitura di idrogeno verde per il riscaldamento e la cottura a circa 300 appartamenti in due cittadine, Buckhaven e Denbeath, sulla costa orientale della Scozia.
L’idrogeno è green perché prodotto grazie all’energia generata per l’intero processo da pale eoliche, quindi completamente sostenibile.
Il ruolo di Bosch consiste nel fornire piani cottura hi-tech alimentati a idrogeno. Il processo ha il vantaggio, grazie al gas utilizzato, di non produrre anidride carbonica.
Anche se il progetto è destinato ai due paesi in Scozia, un assaggio delle virtù tecnologiche del piano cottura è stato osservato anche in Italia, in occasione di EuroCucina a Rho Fiera Milano, dove Bosch ha presentato il piano cottura.
Tra le specifiche tecniche, per aumentare la sicurezza il piano dispone di manopole che si illuminano quando il relativo fornello è acceso, visto che la fiamma prodotta dall’idrogeno è totalmente trasparente.
Secondo l’azienda il piano pilota rappresenta un impegno concreto nella ricerca di fonti di energia alternative che abbiano un ridotto impatto o nullo sull’ambiente e vuole essere d’ispirazione a futuri progetti volti al miglioramento del benessere ambientale.
A differenza degli altri combustibili che hanno un forte impatto sull’ambiente l’idrogeno non provoca piogge acide, non riduce l’ozono e non genera emissioni pericolose.
Sempre Bosch ha da tempo introdotto la partnership con Amazon Alexa. Gli elettrodomestici della casa tedesca dotati di Home Connect si attivano anche con i comandi vocali diretti all’assistente digitale di Amazon, che trasmette le istruzioni direttamente alla lavastoviglie, alla lavatrice o all’asciugatrice.
Si può far partire la lavastoviglie o chiedere a che punto è il programma di lavaggio rimanendo sul divano.
di Stefano Lavori
Vardanega Isidoro ha ideato CoppoDoc, un’evoluzione della tegola portoghese, disponibile in diverse tonalità. Non teme precipitazioni anche intense e risulta di più facile posa.
Possagno (Treviso) è una cittadina famosa per due motivi: è stata la culla di Antonio Canova, celebrato scultore neoclassico, ed è essere la patria del laterizio di copertura, cioè tegole e coppi.
Una storica azienda di Possagno è Vardanega Isidoro, che da oltre 70 anni realizza coperture e rivestimenti per tetti, interpretandole alla luce delle innovazioni tecniche e tecnologiche per realizzazioni sempre più affidabili e durature.
La mission di Vardanega è quella di introdurre una costante innovazione a uno dei prodotti più tradizionali del mondo dell’edilizia, il coppo, attraverso lo studio di nuove forme geometriche e innovative colorazioni.
Da questa visione della evoluzione della tegola è nato CoppoDoc. Per crearlo, Vardanega è partita dalla tradizionale tegola portoghese, ma l’ha resa più grande e ancora più pratica.
Il CoppoDoc è un innovativo sistema di copertura che fonde le caratteristiche peculiari della tegola portoghese a una struttura che esalta la forma del coppo fornendo, allo stesso tempo, un ineguagliabile canale di sfogo per le acque meteoriche.
Un ulteriore plus che la caratterizza è la semplicità e velocità nella posa, per un risparmio di tempo per il posatore e una riduzione dei costi per il committente.
Disponibile in cinque colorazioni per assecondare gusti e necessità architettoniche, che vanno dalle colorazioni rosse tradizionali al nero, passando per colori sfumati e varianti antichizzate, CoppoDoc è una soluzione che unisce funzionalità a estetica e che assicura un risultato pregiato e durevole, tanto che è garantito per 30 anni.
Vardanega Isidoro si è innovata anche a livello commerciale: negli ultimi anni ha ampliato la rete commerciale, che ora è presente capillarmente nel territorio nazionale con area manager e agenti con solide competenze professionali di settore.
L’azienda è in grado di supportare prontamente rivendite edili e clienti privati in tutte le richieste tecniche, estetiche o di disponibilità di materiale.
di Franco Saro
Per murature senza cappotto termico Stabila presenta il nuovo prodotto della linea Clima: Poroton Bio P700 Clima 40 INC H19, l’ultimo tassello della gamma (per ora) indirizzato alla sostenibilità, dove costruire opere con la minore impronta ambientale che durino (inalterate) nel tempo è il vero must.
Queste sono queste le linee guida dell’azienda da oltre un quarto di secolo, dove gli elevati standard qualitativi e prestazionali sono il risultato di accurate scelte su materie e processi puntualmente controllati e certificati.
«La linea Poroton Bio è particolarmente all’avanguardia: tutti i prodotti presentano una geometria a setti sottili e fori più stretti tali da garantire all’aria incamerata di fermarsi e diventare un vero e proprio isolante “naturale”» afferma Michele Destro, ingegnere di Stabila.
«Blocchi di laterizio ad alte prestazioni energetiche garantiscono murature senza cappotti con valori di trasmittanza che sono condizione necessaria per ottenere edifici performanti in classe A4.
Dopo la grandine e la difficoltà a reperire gli isolanti, si è tornati al sistema per eccellenza, il monostrato. Dove l’elemento è di per sé “già” sistema costruttivo.
Murature finite di spessore inferiore a 50 centimetri, dove un’unica posa in opera e una lavorazione più agevole portano i costi finali a essere nettamente inferiori a sistemi concorrenti di pari prestazioni.
La linea Poroton Bio Clima permette poi di operare senza il coinvolgimento di altre imprese: un vantaggio che fa ottenere tempi di posa inferiori, minori difficoltà e problematiche in cantiere e un ridotto margine di errore.
Condizioni che in cantiere fanno la differenza a cui si “aggiunge” un numero inferiore di ponti termici materici che permettono una prestazione senza dubbio migliore, poiché non bisogna più operare per correggere», conclude Destro.
Il nuovo prodotto, Poroton Bio P700 Clima 40 INC H19, nato per completare l’intera gamma Clima, si pone come la risposta ideale di muratura di tamponamento con prestazioni sia energetiche sia sismiche (antiribaltamento), insomma un unico prodotto che non richiede “aiuti esterni”.
A completamento l’elevata resistenza al fuoco, il più alto requisito di Classe EI sul mercato.
di Alice Fugazza
Le porte filomuro Eclisse contribuiscono a integrare nicchie, stanze o cabine armadio con le pareti, senza alcuna interruzione: rendono meno visibili aperture e passaggi.
Quando si progetta uno spazio ogni elemento d’arredo va studiato affinché possa integrarsi armonicamente con l’ambiente circostante, contribuendo a definire il carattere dell’abitazione o dell’ufficio.
La costante ricerca di Eclisse verso soluzioni che coniugano estetica e funzionalità ha portato allo sviluppo di prodotti che permettono di creare una parete uniforme da pavimento a soffitto e comprende soluzioni per porte, cabine armadio, sportelli e battiscopa. Elementi di design innovativi che rivoluzionano il concetto di parete.
Le soluzioni filomuro di Eclisse interpretano il design minimalista, offrendo una vasta gamma di porte e complementi a filo con la parete che si mimetizzano con discrezione, senza alcuna interruzione, permettendo di ottenere una perfetta continuità con la superficie e rendere meno visibili aperture e passaggi.
Nel caso di porte a tutta altezza che si elevano verticalmente occupando la parete intera, la sagoma slancia lo spazio, facendo passare una maggiore quantità di luce. Ma, una volta chiusa, la porta diventa un tutt’uno con la parete, mantenendo il suo aspetto estremamente minimale ed elegante.
Lo speciale rivestimento in primer consente ai diversi prodotti di mimetizzarsi nell’ambiente permettendo la pittura nelle tonalità desiderate o il rivestimento con la carta da parati.
L’attenzione e la cura di ogni dettaglio e particolare costruttivo che Eclisse ripone in ogni prodotto assicurano la perfetta adesione del materiale di finitura e l’omogeneità della pittura, scongiurando il rischio che questa si sfogli nel tempo.
Non solo perfetta integrazione, ma anche coerenza estetica: questi prodotti, infatti, si coordinano perfettamente anche in termini di materiali, colori e finiture, creando un ambiente armonioso e al tempo stesso personalizzato, adatto ad ogni stile e progetto.
La scelta del battiscopa completa il risultato e la totale armonia estetica. Nella versione filomuro l’assoluta planarità con la parete assicura, inoltre, la massima facilità di pulizia.
di Franco Saro
Dopo un 2020 più complicato del previsto per il settore delle porte e delle finestre in Italia, con un calo del fatturato complessivo del 9,2%, il 2021 aveva mostrato segnali di forte recupero, con una crescita del 27,7%.
Il 2022 non solo ha consolidato questa crescita, ma l’ha ulteriormente sviluppata, con un ulteriore aumento del 15,9% del fatturato, che porta le prime 50 imprese del settore a far segnare +32,8% sul 2019, anno pre-pandemico.
L’analisi che presentiamo su queste pagine si focalizza sulle più importanti imprese del settore, quelle con oltre 10 milioni di euro di fatturato, per un giro d’affari complessivo di quasi 1,87 miliardi.
Un settore che presentiamo nei dati delle imprese più performanti in termini di dimensioni di mercato, ma che conta, al 30 giugno 2024 secondo i dati delle Camere di Commercio, 19.271 imprese, delle quali 13.061 relative alla fabbricazione di porte, finestre, telai e cancelli metallici (pari al 67,8% del totale), 5.535 di fabbricazione di porte e finestre in legno (28,7%), 448 di fabbricazione di porte, finestre e intelaiature in plastica per edilizia (2,3%) e 227 relative alla produzione di blindate e casseforti (1,2%).
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La soluzione Domo Connexa di CISA consente alla porta blindata di trasformarsi in un comodo accesso gestibile anche da remoto grazie a una app e alla serratura motorizzata di semplice installazione.
Addio vecchia porta con serratura di ferro e chiavi lunghe un palmo. Anche gli accessi di casa si sono trasformati: più sicuri, eleganti e, inevitabilmente, connessi. Le soluzioni sono diverse. CISA, per esempio, ne offre una molteplicità, per consentire una gestione più personalizzata e comoda dell’ingresso alla propria abitazione.
CISA Domo Connexa è una soluzione smart per porte blindate. Questa serratura motorizzata trasforma la porta blindata in una smart door, controllabile da remoto tramite smartphone e integrabile con gli assistenti vocali e i sistemi di domotica per lo smart living.
Con CISA Domo Connexa si ha la garanzia di essere sempre connessi alla propria sicurezza: grazie al motore e all’intelligenza elettronica, la serratura può essere comodamente gestita da remoto e in tutta comodità da smartphone. Anche quando ci si trova lontani da casa.
Un pulsante consente di gestire la porta a distanza, senza chiave, attraverso più dispositivi connessi. Il chip contenuto al suo interno permette di aprire la porta in maniera contactless, sia dall’interno, standosene comodamente seduti sul divano, sia dall’esterno, a chilometri di distanza, con la connettività da remoto attraverso internet.
La tecnologia racchiusa nel CISA Button si trova sul pannello rivolto dentro casa e non è quindi visibile dall’esterno, garantendo discrezione e tranquillità.
Il design contemporaneo del CISA Button si integra con eleganza in qualsiasi ambiente e, grazie alle dimensioni ridotte, può essere posizionato ovunque tramite una semplicissima installazione.
Nuki app. L’applicazione per smartphone apre, chiude e verifica lo stato della porta, crea credenziali, imposta le logiche di funzionamento e molto altro ancora.
Nuki Keypad 2 Pro. Apre con impronta digitale o codice, per un accesso immediato e sicuro senza necessità di dispositivi elettronici.
Nuki fob. È il portachiavi con tecnologia Bluetooth facile da utilizzare, anche da parte di bambini e anziani.
di Paolo Caliari
La linea di telai scorrevoli Orchidea dell’azienda Fibrotubi presenta diverse opzioni, adattabili a qualsiasi esigenza: combinano praticità, versatilità e un’estetica moderna, ma anche sicurezza e funzionalità.
Soluzioni innovative e di alta qualità nelle porte scorrevoli a scomparsa: è la filosofia della linea di telai Orchidea di Fibrotubi.
Con un’ampia gamma di opzioni adattabili a qualsiasi esigenza di design e architettura, i telai combinano praticità, versatilità e un’estetica moderna, soddisfacendo al contempo le esigenze di sicurezza e funzionalità.
Sono adattabili a ogni tipo di parete, sia in cartongesso sia in laterizio disponibili in vari spessori e modelli. Inoltre, offrono numerosi vantaggi per l’interior design contemporaneo.
Orchidea è applicabile anche sui pavimenti esistenti e i telai possono essere utilizzati in diverse configurazioni: anta singola, doppia, parallele, contrapposte, filo muro e soluzioni con punti luce.
Oltre la linea classica sono disponibili diverse linee innovative: il telaio Orchidea Free-Filomuro è un’opzione studiata per chi desidera un design pulito e minimalista.
Non richiede l’uso di stipiti e coprifili, e permette una perfetta fusione con la parete. Privo di finiture esterne crea un effetto di continuità che amplia visivamente lo spazio interno, risultando perfetto negli ambienti architettonici moderni.
Orchidea Light rappresenta la soluzione per integrare punti luce senza sacrificare spazio.
Questo telaio, disponibile sia per anta singola che doppia, è predisposto con quattro aperture per l’inserimento di impianti elettrici come interruttori, prese di corrente e applique.
La capacità di mantenere i punti luce sulla parete che ospita il cassonetto rende il telaio particolarmente funzionale.
Un’altra opzione è rappresentata da Orchidea Easy, progettato specificamente per sistemi a secco: si distingue per la sua struttura a traverse a giorno, che facilita l’installazione e il trasporto grazie al peso ridotto.
Il telaio, pur mantenendo i principi di solidità della linea classica è ottimizzato per un posizionamento rapido delle lastre di cartongesso e per il montaggio veloce, rispondendo alle esigenze di efficienza del moderno settore edilizio.
di Paolo Caliari
Negli edifici odierni la coibentazione termica ostacola il ricambio dell’aria per risparmiare preziosa energia termica, ma tale situazione può dare luogo a una cattiva qualità dell’aria e alla formazione di muffe.
La ventilazione con finestre e porte aperte non è tuttavia al passo con i tempi né efficiente sotto il profilo energetico. Ciò significa che è necessario un concetto di ventilazione meccanica controllata di cui si deve tenere conto durante la progettazione o ristrutturazione di un edificio. Gli innovativi impianti di ventilazione Leaf Ventilation offrono soluzioni tecniche e di facile installazione.
Leaf Basic di Aliaxis è l’unità di ventilazione meccanica controllata, progettata per il residenziale e combina efficienza energetica e design, garantendo un ambiente sano e confortevole.
Cos’è la ventilazione controllata e perché è importante?
Come abbiamo visto, la ventilazione controllata è un sistema che permette di rinnovare l’aria all’interno di un ambiente in modo continuo e controllato. Questo processo è fondamentale per:
Leaf Basic è un’unità di ventilazione meccanica controllata, puntuale, compatta e facile da installare, perfetta per essere integrata in qualsiasi ambiente domestico. Grazie al suo design moderno e alle dimensioni ridotte, si adatta perfettamente a qualsiasi tipo di arredamento.
Leaf Basic preleva l’aria esterna, la filtra e la purifica, per poi immetterla nell’ambiente interno: grazie ad un recuperatore di calore ceramico, che trattiene il calore dell’aria esausta estratta precedentemente sempre dall’ambiente interno, l’aria di rinnovo viene immessa pre-riscaldata.
Il continuo alternarsi dei cicli di immissione ed estrazione consente un ricambio d’aria continuo e quindi un miglioramento della qualità dell’aria indoor.
Leaf Basic è la soluzione ideale per chi desidera migliorare la qualità dell’aria nella propria casa in modo semplice ed efficace. Grazie alle sue numerose funzionalità e al suo design accattivante, è la scelta perfetta per chi cerca un prodotto di alta qualità e facile da utilizzare.
Vuoi scoprire di più su Leaf Basic? Visita il sito web di Aliaxis e scarica la brochure di Leaf Basic.
Si è davvero concluso un ciclo? L’edilizia deve aspettarsi tempi bui, oppure il rallentamento è solo la ovvia conseguenza di un ritorno a un livello di business non alimentato dall’extra profitto del superbonus?
E, ancora: come organizzarsi in un mondo, quello della distribuzione di materiali e servizi per l’edilizia, che sembra avviato a un progressivo processo di concentrazione?
Tutti temi che sono stati al centro del XVII Convegno YouTrade. E che hanno richiamato a Villa Quaranta, location veronese sede dell’evento, oltre 500 partecipanti.
Ma non è stato lo straordinario successo organizzativo l’aspetto più importante dell’appuntamento. È più interessante sottolineare, invece, che l’iniziativa di Virginia Gambino Editore ha focalizzato anche quest’anno l’attenzione dei partecipanti sui temi caldi, che oltre alla congiuntura e alle previsioni per il mercato 2025 hanno abbracciato i temi della nuova tecnologia e del ricambio generazionale, senza dimenticare il vivace confronto a distanza tra produttori e distributori, coinvolti in due serrati talk show.
Senza dimenticare che, alla fine dell’evento, i partecipanti sono stati coinvolti nella nuova iniziativa dei learning party.
I contenuti delle relazioni saranno, come sempre, pubblicati sul prossimo numero di novembre di YouTrade.
Tra pochi giorni, invece, sarà disponibile online una newsletter il reportage fotografico e video dell’evento.
Aggiornamento: qui il reportage completo dell’evento
Massimiliano Margiotta, presidente del gruppo Rivass, spiega l’andamento del 2023 e le previsioni per il 2024.
Quali novità hanno interessato il vostro gruppo nel 2023?
Nuovi ingressi di associati e assunzione di un responsabile marketing.
E per il 2024?
Nel 2024 abbiamo stretto una partnership commerciale con il gruppo nazionale di termoidraulica Idronext, che ci sta portando nuovi affiliati (nove a oggi) che trattano edilizia, sia sul territorio calabrese sia su altre regioni.
Come è andato il fatturato 2023?
Ha mantenuto sempre lo stesso trend di crescita che c’è stato negli anni, vale a dire intorno al 28%.
Quali sono le vostre aspettative per quest’anno?
Ulteriore crescita, visto anche i nuovi ingressi e la partnership nazionale, inserendo nuovi associati in altre regioni.
Come giudicate la redditività del vostro gruppo?
Buona.
Nel corso del 2023 avete aggiunto nuovi prodotti?
Abbiamo ampliato la gamma prodotti a marchio.
Avete progetti e/o investimenti in programma?
Sì.
Ci sono tensioni su prezzi o materiali?
Non in modo particolare.
Come gestite i listini a livello di gruppo?
Abbiamo tutto caricato sul nostro sito istituzionale.
I bonus si sono ridotti: quale sarà l’impatto?
Sicuramente non positivo, ma essendo ottimisti, pensiamo che con i nuovi incentivi statali si possa recuperare e, magari, mantenere gli stessi fatturati dell’anno precedente.
Quanti dei vostri associati lavorano su progetti legati al Pnrr?
Circa il 30%.
C’è qualche criticità che vi preoccupa?
Nessuna.
Perché una rivendita dovrebbe scegliere voi?
Perché affianchiamo sempre il nostro associato, in particolare nei vari servizi, oggi importantissimi nella rivendita.
Quali sono i principali servizi che offrite ai vostri associati?
Formazione dei loro dipendenti, gestione social con relative sponsorizzazioni, servizi marketing (shopper a marchio, sponsorizzazioni su riviste nazionali), studio di progettazione per migliorare il layout della rivendita. Tutto per cercare di dare sempre più visibilità ai nostri associati.
Come siete organizzati sul fronte logistico e dei trasporti?
Abbiamo un progetto in corso molto interessante.
Avete una piattaforma e-commerce?
Abbiamo un progetto in corso molto interessante.
A che punto è la digitalizzazione del gruppo?
Gran parte dei nostri associati hanno già un processo di digitalizzazione molto avanzato.
Quante ore di formazione dedicate all’anno agli associati?
Circa 60 ore anno.
Quali argomenti riscuotono più interesse?
Conoscenza approfondita del prodotto e tecniche di vendita.
Dopo la lunga sbornia del superbonus, i bilanci delle top 100 della distribuzione edile mostrano i primi segni della frenata, anche se il 53% ha visto crescere ancora i ricavi. E in sei superano i 100 milioni di fatturato.
Se lo scorso anno avevamo evidenziato i numeri estremamente positivi delle dinamiche di mercato delle aziende della Top 100 della distribuzione di materiali edili nel periodo 2020-2022, mettendo tuttavia in guardia le aziende nella necessità di agire con molta attenzione rispetto a un mercato che avrebbe giocoforza rallentato, il 2023 non solo conferma la visione e previsione che avevamo dato, ma evidenzia che il 2023 può già considerarsi il primo anno di selezione nel mercato tra i big.
A osservare i valori complessivi di fatturato e degli altri indicatori economici e finanziari si può dire che il tempo delle vacche grasse, ovvero del mercato che premia tutti, è finito già lo scorso anno.
L’analisi dei dati di bilancio delle prime cento aziende di distribuzione di materiali edili, qui rappresentate da imprese i cui bilanci depositati risultano disponibili nelle banche dati camerali alla data del 10 ottobre 2024, mette in luce che se da un lato c’è ancora un sistema di imprese che cresce, il 53% del campione, da un altro lato vi sono aziende che nel 2023 hanno visto ridursi notevolmente il giro d’affari.
Ma la buona notizia è che nonostante la riduzione di mercato le aziende hanno saputo mantenere indici di redditività positivi, pur in una contrazione che deve far riflettere rispetto alle prospettive future del mercato delle costruzioni e dell’edilizia in generale.
Le aziende qui presentate, tra le quali mancano alcuni big per i quali non è stato possibile reperire i bilanci presso le banche date camerali (è importante sottolineare questo aspetto, perché alcuni nomi importanti, che troveremo nelle classifiche di fine anno nella consueta pubblicazione I Bilanci delle Costruzioni, qui non sono presenti) rappresentano un campione di tutto rispetto, pari a oltre 3,4 miliardi di euro di fatturato, in crescita del 2,7% rispetto al 2022 e del 34,2% rispetto al 2021.
Il rallentamento è di tutta evidenza, ma si tratta in realtà di un vero e proprio consolidamento, che vede una dinamica positiva anche del valore della produzione, +2,6%, mentre cresce, ma in modo più contenuto, il valore aggiunto (+1,2%).
La dinamica di selezione è tuttavia riscontrabile negli indicatori di redditività, nei quali si evidenzia un rallentamento dei margini, –5,6% rispetto a quanto realizzato nel 2022, e anche degli utili, che si riducono in valore assoluto del 7,6%.
La buona notizia è che rimane tutto sommato abbastanza elevata la redditività aziendale calcolata dal lato degli utili in percentuale sul fatturato, pari al 6,5%, in flessione dal 7,3% del 2022, ma comunque più elevati del 2021, quando erano stati fissati al 5,3%.
Confrontando gli altri indicatori di redditività del campione della Top 100 della distribuzion edile, a fronte del 100% di aziende con Ros positivo, il che potrebbe essere tradotto con «sapete fare il vostro mestiere di venditori», con un valore pari all’8,7%, in leggera flessione rispetto al 9,8% del 2022, emerge come negli altri indicatori inizi a vedersi una sorta di selezione nel mercato.
Il Roe medio del campione è pari al 16,5%, con il 62% delle imprese con un valore superiore a quello medio, mentre rispetto all’intero investimento aziendale, il Roa, mostra come la redditività sia comunque elevata nella media, pari al 9,6%, ma con poco meno di due terzi di imprese sopra questo valore.
Infine, un dato molto importante nelle nostre analisi è sempre quello riferito alla cassa. La liquidità complessiva delle aziende è stata pari all’8,3% del fatturato, un valore che solo il 41% delle aziende ha mostrato di superare.
Questi valori analizzati per classi dimensionali di impresa indicano come le dinamiche di mercato siano state diversificate nelle cinque categorie considerate, con le aziende prime della classe in forte crescita, quelle di media dimensione in stallo se non in leggera difficoltà (dal punto di vista dell’andamento del fatturato), mentre per quelle di minore dimensione si registra una crescita contenuta.
Dove si notano grandi differenze è proprio nella capacità delle imprese più strutturate di mantenere la barra dritta in termini di redditività e di liquidità.
Basti confrontare il valore di utili sul fatturato realizzati dalle aziende di maggiori dimensioni, quelle con oltre 100 milioni di euro di fatturato, che evidenziano utili pari al 7,0% del fatturato, contro il 6,1% delle imprese di minore dimensione.
Altro dato significativo è quello relativo alla liquidità, pari all’8,9% sul fatturato per le aziende di maggiori dimensioni, contro il 7,6% di quelle di minore dimensione.
Molto interessante, comunque, appare il confronto di crescita della presenza di distributori di materiali edili nelle diverse classi di fatturato. Si evidenzia un progressivo aumento nei due anni analizzati di aziende che superano i 100 milioni di euro di fatturato, da quattro a sei, mentre passano da sei a nove le aziende tra 50 e 100 milioni.
Forte incremento nella fascia da 30 a 50 milioni, che vede passare dalle sette aziende del 2021 alle 13 del 2023, mentre salgono da 36 a 51 le aziende da 15 a 30 milioni di euro.
Il quadro che emerge da questa analisi, associandolo ai dati delle dinamiche di fatturato e degli altri indicatori, è che il sistema distributivo dei materiali edili va strutturandosi sempre più, con alcuni big player che iniziano a raggiungere dimensioni molto significative.
Basti considerare che i primi sei distributori in classifica sommano oltre 1 miliardo di euro di fatturato, pari a circa un terzo del totale del campione.
Dal punto di vista territoriale la distribuzione del fatturato delle imprese analizzate evidenzia come la grande distribuzione edile non sia più solo appannaggio delle grandi regioni del Nord, ma come anche altre aree inizino a mostrare numeri molto interessanti e consistenti.
La Lombardia rimane la prima per numero di imprese e giro d’affari, pari al 24,4%, seguita dal Lazio con il 10%.
Terza regione rappresentata è il Veneto, con il 13% di imprese, ma con il 9,7% di fatturato, che evidenza rispetto ai valori del Lazio una dimensione media delle imprese minore. Seguono, per dimensione delle imprese, il Friuli Venezia-Giulia e l’Emilia-Romagna.
Ma è interessante notare come stia crescendo la presenza in questa classifica in termini di fatturato di regioni come la Campania, la Sardegna, la Sicilia, l’Abruzzo e la Calabria, e per alcune di esse anche in termini di aziende.
Il quadro regionale complessivo evidenzia una crescita interessante del posizionamento delle regioni del Centro e del Sud, che mostrano i dati migliori in termini di crescita di fatturato nel 2023, segno non solo di un incremento del mercato, ma anche esito delle strategie delle singole aziende, che hanno saputo conquistarsi nuove quote di mercato in termini di numero di punti vendita.
A tal proposito va segnalato che proprio le aziende elle regioni del Centro e del Sud sono quelle che hanno fatto registrare incrementi consistenti dei valori di redditività, anche se i valori medi rimangono molto lontani dalle performance delle aziende del Nord, in particolare quelle del Nord Ovest, che presentano utili sul fatturato mediamente pari all’8,1%, contro il 4,7% del Centro e il 5,0% del Sud.
Anche in termini di cash flow le aziende del Nord mediamente presentano indicatori migliori, ma sono da segnalare le ottime performance in questo ambito delle aziende toscane e marchigiane della Top 100, con valori vicini o superiori all’11%.
Ricordando la famosa frase «turnover is vanity, profit is sanity, but cash is reality» (il fatturato è vanità, il profitto è salute, ma il denaro è realtà), va da sé che questi indicatori evidenzino modelli distributivi altamente performanti nei valori reali, al di là di quelli «di vanità».
Sul fronte dei risultati delle singole aziende, rimangono sei le realtà che nel 2023 hanno superato i 100 milioni di euro di fatturato, cinque società per azioni e una società a responsabilità limitata.
Nell’ordine di tratta di Zanutta (che ha superato i 280 milioni di euro di fatturato), Eternedile (seconda a oltre 200 milioni), Orsolini Amedeo (terza a 170 milioni), Bauexpert (quarta con quasi 148 milioni), Edil Fiorentini (unica srl del sestetto a oltre 115 milioni) e Cammi Group (sesta a 115 milioni).
Dal punto di vista dei risultati di crescita, il leader rispetto al 2022 è Foredil, in crescita di oltre il 144%.
Analizzando la crescita biennale 2021-2023 sono tre le aziende con variazioni superiori al 100% del fatturato, Cresta & Delfino, Commerciale Giussani e la leader Foredil.
Sono otto quelle con utili in percentuale sul fatturato superiori al 13%, ma ve ne due che superano il 15%: nell’ordine, Cammi Group al 15,9% e Foresti Distribuzione Laterizi al 15,8%.
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Sono molte le aziende con indicatori finanziari molto positivi, tra le quali segnaliamo per il Roe Foredil, Testa Commerciale e Focardi e Cerbai Edilizia, per il Roa Cresta & Delfino, Centredil e Forniture Edili, per il Ros Boscolo Bielo Ivano, Fair e Coedil 99, e per il Roa-Rod (indicatore della leva finanziaria aziendale) Colacchio Filippo e Sined.
Sono quattro le aziende che hanno un valore di cash flow sul fatturato più che doppio rispetto alla media complessiva, Boscolo Bielo Ivano, Gmg Centroedile, Foresti-Distribuzione Laterizi e Cammi Group.
Infine, per quanto riguarda l’indicatore introdotto lo scorso anno e relativo al ciclo commerciale che, ricordiamo, rappresenta il numero di giorni che passano tra la data di pagamento del fornitore e quella di incasso dal cliente, tenendo anche conto del periodo di giacenza in magazzino (un segnale ottimo se negativo) sono due le aziende che raggiungono questo risultato, Gracocem e, per il secondo anno consecutivo, Zanetti.
In linea generale il quadro che emerge dalla lettura della classifica di quest’anno da un lato è positivo, perché certamente una crescita del 2,7% dopo i forti incrementi del recente passato, è un interessante segnale di consolidamento.
Tuttavia, alcuni segnali indicano che qualcosa già sta cambiando nel mercato e che se vengono a mancare aiuti e incentivi di carattere straordinario solo una parte delle aziende, nonostante le loro dimensioni e organizzazioni, sono in grado di mantenere le performance.
Il dato positivo è che nonostante le flessioni di fatturato la maggior parte delle imprese, in pratica quasi tutte, hanno saputo mantenere redditività.
Ma il dato sul quale prestare attenzione è che alcuni indicatori evidenziano rallentamenti che devono suonare come dei red alert per le aziende.
C’è ancora tempo per mettere a frutto quanto realizzato in questi anni, adesso è il momento di farlo, senza indugi e senza attendere altri aiuti esterni, perché la forza delle aziende non può essere nel mercato, ma deve essere nelle aziende stesse. Come molti big qui rappresentati con i loro numeri ce lo raccontano.
a cura del Centro Studi YouTrade