
La scelta di sfruttare le strutture esistenti dove possibile ha permesso di ridurre i costi nel creare un’abitazione senza perdere le caratteristiche industriali del sito. Il risultato è una residenza a due piani costruita all’interno delle mura esistenti del capannone. Un’infrastruttura a graticcio in legno è stata posta sotto il tetto ondulato spiovente originale, mentre l’aggiunta di una terza struttura a fianco di quella in metallo e degli elementi in calcestruzzo conferisce un’estetica eclettica all’insieme. La stratificazione delle strutture è interrotta per permettere alla luce di penetrare all’interno e per creare uno spazio all’aperto: infatti, parte del tetto a lamiera e del pavimento, sono stati smantellati per contenere una sorta di giardino murato.
L’edificio di legno riprende le proporzioni del telaio in acciaio esistente, ma le sue dimensioni sono ridotte per adattarsi allo spazio tra le pareti perimetrali. L’uso del legno sia per la struttura e per il rivestimento non solo ha ridotto i costi, ma anche reso più semplice la costruzione e ha lasciato la possibilità di cambiare la disposizione degli interni in futuro. La facciata combina vetri con persiane in legno verticali che possono essere aperte per consentire la ventilazione naturale e massima esposizione al giardino in estate. In inverno, questi elementi solidi contribuiscono a creare una sensazione di calore e protezione. Nel giardino, i resti dell’annesso in cemento aggiungono carattere a uno spazio altrimenti anonimo.






