La 38esima edizione di Meci è pronta ad aprire i battenti e riparte da Holcim

 

Meci | La conferenza stampa nella cementeria Holcim per annunciare il ritorno della manifestazione

La 38° edizione di Meci (Mostra Edilizia Civile Industriale) è pronta a partire: un grande ritorno dopo qualche anno di stop per raccontare le novità del settore edile. La conferenza stampa, svoltasi ieri, giovedì 9 maggio, è stata ospitata da Holcim Italia, grande protagonista dell’evento.

L’azienda, infatti, ha accettato l’invito di Lariofiere ad ospitare, presso una sala della sua unità produttiva di Merone, la conferenza stampa di apertura di Meci in una sorta di piano di continuità con il percorso intrapreso fino ad ora nella promozione del progetto Make Como e in particolare del Museo del Cemento, inaugurato a novembre, aperto al pubblico in Marzo e oggetto di visita alla fine dell’incontro.

Dopo i saluti e i ringraziamenti il direttore di Lariofiere Oldani ha ceduto la parola ai padroni di casa invitando Lucio Greco Ad di Holcim Italia, ad aprire la conferenza.

La cultura come driver di sostenibilità sociale, ambientale ed economica

Greco ha reso partecipi gli ospiti delle attuali strategie di Holcim Italia spiegando quanto l’approccio alla sostenibilità sia centrale per l’azienda e come coinvolga tutti gli aspetti del business abbracciando la dimensione sociale, ambientale ed economica.

Holcim | I progressi della cementeria

L’Ad della multinazionale ha inoltre sottolineato fortemente quanto la cultura della sostenibilità sia essenziale per realizzare concretamente progressi per il persone e il pianeta:

«In particolare la cultura della sicurezza. Per noi questo è un aspetto fondamentale: il benessere e la salute delle persone sono essenziali per parlare di sostenibilità. Crediamo infatti che solo attraverso la cultura si possa evolvere, crescere, apprezzando e rispettando l’ambiente e le persone che lo abitano.

Il Museo di Merone, parte del progetto Make Como e fonte di una collaborazione con il Comune di Merone è proprio un bellissimo esempio del fare cultura e di collaborazione fattiva fra pubblico e privato per un obiettivo comune.

Siamo convinti, a tal proposito, che sia giusto mantenere viva la memoria di un grande imprenditore che ha contribuito allo sviluppo del territorio in cui operiamo non soltanto dal punto di vista economico ma anche sociale e culturale.

Certo il presente non può prescindere dal passato, per cui al Museo si racconta la storia della cementeria ma si spiega anche come avviene la produzione del materiale fino a capirne gli utilizzi. Utilizzi che oggi toccano anche il settore del design.

E sempre per gli stessi motivi sosteniamo progetti di studenti, cooperiamo con gli istituti di formazione e abbiamo deciso di aderire al progetto di Cometa per la realizzazione di un nuovo Its per la formazione dei tecnici delle costruzioni, destinando un’area della nostra unità produttiva a tale scopo.

Perchè il settore dell’edilizia sta davvero cambiando: noi ad esempio stiamo lavorando sempre più nell’ottica della riduzione della CO2 e a tal proposito abbiamo lanciato prodotti quali ECOPlanet ed ECOPact a minori emissioni rispetto ai prodotti attualmente presenti sul mercato. 

Abbiamo anche iniziato a utilizzare materie prime alternative quali gli scarti da demolizione degli edifici per preservare risorse naturali e attuare un ciclo di riutilizzo dei materiali di scarto del cemento degli edifici. E abbiamo anche lanciato la gamma Tector per il ripristino e la ristrutturazione, nell’ottica di allungare la vita utile degli edifici e quindi sempre l’utilizzo di materie prime».

La cementeria di Merone produce cementi sempre più sostenibili

Il direttore di stabilimento Riccardo Bianchi ha continuato spiegando nel dettaglio come opera l’unità produttiva di Merone oggi.

La conferenza stampa dove Holcim ha esposto i progressi sostenibili della cementeria

«Partendo dall’obiettivo spiegato da Lucio Greco e nell’ottica di decarbonizzare sempre più il settore e i nostri impianti abbiamo l’intenzione  di rendere Merone un centro di macinazione sempre più innovativo e sostenibile dove produrremo sempre più  materiali a basso emissioni di Co2.

Oggi, infatti, la cementeria di Merone è uno stabilimento di macinazione del semilavorato prodotto nel nostro stabilimento di Ternate. Qui produciamo circa 400.000 tonnellate di cinque diverse tipologie di cemento, sia sfuso che in sacco.

Abbiamo tre molini attivi, 35 addetti alla produzione, otto sili per lo stoccaggio di cemento, tre insaccatrici, due pallettizzatori e abbiamo pianificato un processo di ammodernamento ed efficientemente dell’impianto per andare sempre più nella direzione di prodotti sostenibili per il mercato delle costruzioni».

Prodotti innovativi per città e infrastrutture sempre più sostenibili

«E tutta la sostenibilità dei nostri cementi ci consente di traslare lo stesso concetto di riduzione di emissioni anche al prodotto finale, il calcestruzzo», conclude Calogero Santamaria, Ad di Holcim Aggregati Calcestruzzi.

Ad esempio la gamma ECOPact identifica i nostri calcestruzzi a ridotte emissioni mentre la gamma Dynamax è studiata per raggiungere alte resistenze, caratteristica essenziale per lo sviluppo in altezza degli edifici e quindi per la crescita verticale delle città  che si rende necessaria per ridurre il consumo di suolo e garantire spazi verdi.

Il cemento e il calcestruzzo stanno difatti contribuendo a riqualificare e ridisegnare città come Milano. Ne sono esempio le aree di CityLife e Porta Nuova che mostrano come le nostre città stanno diventando sempre più vivibili, sostenibili e belle. Inoltre il calcestruzzo è oggi un prodotto di cui forniamo la certificazione ambientale, l’Epd, che consente di certificare l’impatto ambientale del prodotto garantendo ai clienti, di poter produrre l’Epd del singolo edificio o struttura, ed il rispetto dei parametri loro necessari ad ottenere le certificazioni di sostenibilità quali ad esempio Leed e similari per gli edifici».

Ricordiamo che Holcim Italia sarà presente al Meci con diversi talk dedicati.

La Mostra Edilizia Civile Industriale

Meci | Il ritorno della fiera

Gli obiettivi, come raccontato dai presenti, sono favorire gli scambi b2b nella filiera delle costruzioni, promuovere le competenze delle imprese di settore e creare occasioni di formazione per gli operatori.

Dopo qualche anno di stop dovuto alla pandemia, Meci riparte: da giovedì 16 a sabato 18 maggio, dalle 9 alle 18, a Lariofiere, Erba. Il programma è fitto e le opportunità per i professionisti sono tantissime. Costruzioni, ristrutturazione, bonus, finiture interne ed esterne, sicurezza, videosorveglianza, movimento terra, macchinari, ordini professionali, progetti, novità di settore, mostre e workshop innovativi, e un ricco programma di seminari e convegni tecnici.

Fabio Galati di Lariofiere ha espresso tutta la sua soddisfazione.

«Torna Meci, una delle manifestazioni più importanti di Lariofiere, per coprire e rappresentare un settore economico importante. Dobbiamo ringraziare i main partner per l’importante lavoro che è stato svolto, avremo 130 aziende rappresentate, oltre 23 convegni che accompagneranno queste giornate e che forniranno importanti crediti legati alla professione. La parte espositiva e congressuale si riuniscono per lo sviluppo e l’innovazione. È un momento importante».

Alessandro Valsecchi, vice presidente di Ance, ha fatto eco.

«Meci è arrivata alla 38esima edizione, abbiamo voluto fortemente rinnovarla e impostarla sul b2b, per questo abbiamo eliminato la giornata di domenica e concentrato in quattro giorni un parterre di tecnici ed esperti del settore, oltre al comparto legato alla costruzione e alla digitalizzazione, con un focus sull’intelligenza artificiale. Importanti anche i momenti dedicati alla sicurezza sul lavoro e all’edilizia sostenibile».

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