Certificata la prima filiera circolare per i rifiuti da beni in polietilene

Ecopolietilene, consorzio per la gestione dei rifiuti di beni in polietilene, insieme con A.M. Recuperi, Polimero e Virosac e con il supporto operativo di Ecolight Servizi, certifica la prima filiera circolare per i rifiuti da beni in polietilene. 

«Attraverso un progetto sperimentale di recupero e riutilizzo dei film in polietilene sotto forma di materia prima seconda, è stata certificata la reale riciclabilità dei beni in polietilene. Questo genere di plastica, che trova impiego nei più diversi manufatti a uso sia industriale sia domestico, è quindi un’importante risorsa per l’ambiente che deve essere sempre più valorizzata attraverso una sempre maggiore sensibilizzazione che si traduce in una corretta raccolta e una puntuale gestione», afferma il direttore generale del consorzio Ecopolietilene, Giancarlo Dezio.

Già l’anno scorso il consorzio aveva avviato una iniziativa per l’attivazione di una filiera circolare che aveva preso in considerazione i rifiuti provenienti da teli per la copertura dei vigneti per trasformarli in granuli di polietilene idonei alla realizzazione di film barriera al vapore utilizzati in edilizia.

«Allora ci eravamo fermati al granulo», spiega il direttore generale del consorzio. «Questa volta, grazie alla collaborazione dei partner impegnati nel progetto, siamo arrivati al prodotto finale, immesso sul mercato e destinato in tutte le case». 

Il progetto, che ha interessato le regioni di Toscana, Emilia Romagna e Veneto, ha coinvolto tre importanti realtà del mondo ambientale.

La fiorentina A.M. Recuperi si è occupata dell’organizzazione della raccolta e del trasporto dei rifiuti da beni in polietilene flessibili da superficie privata nelle regioni del centro-nord Italia, raccogliendo complessivamente oltre 214 tonnellate di film industriali in polietilene nel periodo.

Polimero, azienda di Rovigo da oltre 40 anni impegnata nel campo della rigenerazione delle materie plastiche, ha ricevuto i rifiuti e ha proceduto a trattarli per ottenere materia prima seconda. Le fasi di lavorazione hanno interessato l’impianto di Gallicano (Firenze) per la fase di selezione, cernita e pressatura e quello di Rovigo per il processo di triturazione, lavaggio con scarto dei corpi estranei, estrusione e granulazione, garantendo una qualità del materiale costante ed uniforme.

Il granulo ottenuto è stato consegnato a Virosac che, negli impianti di Pederobba (Treviso) ha prodotto nuovo film industriale.

Le 214 tonnellate di rifiuto sono diventate sacchi per la spazzatura in polietilene che, a loro volta, sono stati immessi sul mercato.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento
Inserisci il tuo nome qui