Boscolo Bielo: tutti in barca per l’edilizia

Commercio di materiali da costruzione, trasporto merci anche per conto terzi e servizio di smaltimento rifiuti dei cantieri edili. Tutto bene, ma manca un dettaglio fondamentale: ci troviamo a Venezia e, per svolgere queste attività all’interno del canale lagunare della Serenissima, servono appositi mezzi navali, esperienza e conoscenza del territorio. Tre ingredienti che di certo non mancano alla Boscolo Bielo Ivano, azienda attiva da più di trent’anni e in continua evoluzione.

Con 65 dipendenti, una flotta di 30 imbarcazioni e tre punti vendita, di cui due a Venezia e uno a Mestre, che comprende anche una sala mostra, e i molteplici servizi offerti l’azienda è un vero e proprio punto di riferimento sul territorio. Come racconta a YouTrade il titolare dell’azienda, Ivano Boscolo Bielo.

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Domanda. Movimentare i materiali per edilizia è complicato, ma ancora di più se per farlo non c’è la strada, ma un canale. Non vi è mai venuta la tentazione di spostarvi da Venezia? 
Risposta.
Mai. La mia attività professionale è nata a Venezia con mio padre e per me questa è la normalità.

D. Quali sono i limiti nel trasportare i materiali pesanti sull’acqua?
R. I limiti sono che se sei all’interno del centro storico di Venezia, dove ci sono i canali stretti, bisogna usare barche piccole, magari anche senza gru, in alcuni i casi. Quindi, tutti i materiali devono essere spostati a mano e se ci sono delle attività per le quali occorre scaricare interi bancali, bisogna ridurli. È un’attività che a Venezia è così e difficilmente si può cambiare.

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D. Come siete organizzati quindi per quanto riguarda la logistica?
R. La nostra flotta conta circa 30 imbarcazioni. Partiamo dalla barchetta piccola, che porta fino a 15-20 quintali, a quelle più grandi che possono imbarcare anche camion. In base alle richieste e al luogo dell’intervento, scegliamo la barca più consona.

D. Per quanto riguarda la logistica del piazzale, anche qui gli spazi saranno ristretti. Come riuscite a gestire questo aspetto?
R. Serve una buona organizzazione. Cerchiamo di fare arrivare la merce al mattino presto, quando ancora non è cominciata l’attività di vendita: già a partire dalle 5 e mezza siamo in rivendita per scaricare i camion. Carichiamo le nostre barche alla sera per il mattino successivo. Insomma, abbiamo una buona organizzazione logistica.

D. C’è poi anche il problema dell’umidità che può degradare i prodotti…
R. Anche su questo aspetto devo dire che siamo organizzati bene. In casa stocchiamo prodotti di grande consumo, mentre gli altri riusciamo a farceli arrivare in fretta in base alla domanda.

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D. Quali sono le richieste più frequenti?
R. Un po’ di tutto ciò che riguarda l’edilizia: dal sacco di sabbia al cemento, all’inerte, fino ai laterizi per il ripristino dei muri e delle pareti, dal punto di vista dei prodotti. Per quanto riguarda i servizi, aiutiamo le imprese che provengono da fuori e che non conoscono bene la realtà veneziana sotto l’aspetto logistico.

D. Che tipo di supporto vi viene richiesto di solito?
R. Quando un cantiere si trova a San Marco, per esempio, e bisogna andarci con una barca senza gru è dunque necessario scaricare la sabbia con il badile a mano: talvolta le imprese provenienti da fuori e meno abituate a queste dinamiche si chiedono come sia possibile realizzare queste operazioni. Lo stesso accade quando la barca deve fermarsi a riva e il cantiere è a 200 metri di distanza: in questo caso bisogna spostare il materiale carriola per carriola, un po’ come accadeva una volta. Oppure, se c’è bisogno di portare il materiale ai piani più alti, secchio per secchio con l’arganello. Spesso a Venezia l’unica possibilità è ricorrere a questi metodi, sebbene negli ultimi anni abbiamo cercato di introdurre più innovazioni possibili.

D. Che materiali si usano per ristrutturare a Venezia?
R. I classici materiali come i mattoni, bimattoni, cartongesso, tramezze e argilla espansa, quest’ultimo un materiale storico ancora molto richiesto.

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D. Chi sono i vostri clienti?
R. Per l’80% sono le imprese edili, dalle più piccoline alle più strutturate e in alcuni casi anche progettisti e clienti finali. Infatti, abbiamo anche una piccola showroom presso il deposito di Mestre.

D. Quali sono i marchi più importanti che trattate?
R. I nostri marchi più forti sono sicuramente Knauf, Mapei, Fassa Bortolo, con il quale lavoriamo moltissimo, poi San Marco Terreal e Volteco.

D. I clienti chiedono prodotti sostenibili?
R. Sì, c’è sempre più interesse verso questa tipologia di prodotti: i clienti chiedono di poter consultare le schede tecniche, si informano e verificano se sono disponibili certificazioni che ne attestino il livello sostenibilità. In più, ci chiedono una consulenza sempre più specializzata.

D. Quali servizi offrite in cantiere?
R. Riceviamo le richieste dei nostri clienti via telefono, e-mail o messaggio e, oltre a fornire i materiali direttamente in cantiere, offriamo servizi quali la rimozione dei rifiuti e l’assistenza tecnica con due persone interne dedicate. Se ci sono richieste più specifiche, ci mettiamo in contatto con i nostri fornitori coordinandoci insieme ai loro tecnici specializzati.

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D. I vari bonus sono stati utilizzati anche a Venezia?
R. In realtà, a Venezia non è stato utilizzato molto il superbonus 110%. È stato sfruttato maggiormente il bonus facciate. Questo perché a Venezia non è possibile fare cappotti termici. Comunque, questa iniziativa ha dato un buon impulso al mercato.

D. Riguardo i materiali, oggi ci sono due aspetti caldi: i prezzi e la difficoltà di approvvigionamento. Qual è la situazione per voi?
R. Sono due aspetti che in effetti complicano il nostro lavoro. In primo luogo, perché diventa difficile indicare un prezzo definitivo ai nostri clienti. Per quanto riguarda l’approvvigionamento, abbiamo qualche difficoltà però riusciamo a gestirlo al meglio. A mio avviso, è più critica la questione dei prezzi.

D. Qual è la funzione del punto vendita di Mestre?
R. È un punto di riferimento nel territorio e nelle zone limitrofe. Visto che è a pochi chilometri da Venezia, lo usiamo anche come punto logistico e magazzino. A Mestre ci sono circa 1.600 metri quadrati coperti e 4.500 metri quadrati scoperti.

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La sede operativa a Venezia

D. Siete anche organizzati per lo smaltimento rifiuti di cantiere. In che modo funziona questo servizio?
R. Tutte le imbarcazioni sono dotate di un cassone specifico, che viene riempito dai rifiuti di cantiere. Una gru solleva il cassone con una apposita pinza e lo svuota nel nostro deposito. Siamo gli unici ad offrire questo servizio a Venezia.

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Gru utilizzata per lo scarico dei rifiuti di cantiere

D. Tornando un po’ indietro nel tempo, come avete affrontato in questi anni l’emergenza sanitaria?
R. Con difficoltà, come penso molte altre aziende. I primi due mesi dallo scoppio dell’emergenza abbiamo chiuso, occupandoci solo del trasporto dei generi alimentari e di uso quotidiano per rifornire i supermercati. Tra parentesi, lavoriamo anche per il trasporto conto terzi, sia per enti pubblici che privati, dunque anche per molti eventi in città, tra i quali spiccano per importanza molti marchi dell’alta moda, come Dolce e Gabbana e Valentino, anche se l’edilizia resta la nostra attività principale. Detto ciò, tornando alla pandemia, dopo il primo impatto dell’emergenza sanitaria ci siamo organizzati per continuare a lavorare.

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Veduta della banchina del magazzino edile, lunga circa 250 metri

D. In questo ultimo anno e mezzo, a livello organizzativo, avete fatto cambiamenti importanti o prevedete di farne?
R. Siamo un’azienda piuttosto importante nel nostro territorio e cerchiamo sempre di evolverci e di migliorarci. Ciascun cambiamento viene intrapreso pensando che possa migliorare ulteriormente il nostro lavoro. Per esempio, recentemente abbiamo acquisito un’imbarcazione più grande per completare la nostra flotta.

D. E il cliente come è cambiato?
R. Mi sembra che il cliente sia cambiato in meglio. Mi spiego: prima del covid c’era una situazione a mio avviso, in cui il cliente era abbastanza viziato, anche sul fronte dei pagamenti. Adesso, invece, vedo che apprezza molto di più l’aspetto del servizio che siamo in grado di offrirgli.

D. Come è nata la Boscolo Bielo Ivano?
R. È cominciato tutto a Venezia con mio nonno e mio padre, subito dopo la fine Seconda Guerra Mondiale. A partire dal 1975, quindi da un po’ di anni ormai, ho iniziato ad accompagnare mio padre a lavoro, in barca. Dopo qualche anno, un dipendente della ditta si è licenziato e a 16 anni navigavo già da solo. All’inizio, l’attività più importante era il recupero della sabbia sul fiume Brenta, che poi con piccole barchette veniva portata nei diversi cantieri. Man mano l’attività è cresciuta e sono state costruite barche più grandi per il trasporto della sabbia dal fiume, mentre le barchette si sono fermate a Venezia, per trasportare la sabbia dal deposito ai cantieri. Poi, ho trasformato l’attività, affiancando il trasporto dei rifiuti a quello della sabbia. Nel 1990 ho finalmente aperto il magazzino a Venezia, visto che la città era piuttosto scoperta dal punto di vista dei materiali per le costruzioni.

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D. Attualmente, quante persone lavorano per l’azienda e qual è il fatturato?
R. La Boscolo Bielo conta circa 65 dipendenti suddivisi in piloti di barche, operatori di banchina, ufficio commerciale e logistico e ognuno di loro contribuisce allo sviluppo dell’azienda. Le nostre risorse umane sono un fattore essenziale per portare a termine tutte le richieste con tempestività, a loro va dunque il mio ringraziamento, insieme al mio ufficio direzionale che mi segue e supporta in tutte le mie attività, per rendersi sempre disponibili a soddisfare le diverse esigenze dell’azienda. Abbiamo tre punti vendita: a Venezia, a Mestre e una ferramenta in centro città e il fatturato quest’anno si attesta sui 20 milioni di euro.

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D. Quando è nata quest’ultima?
R. Nel 2006 sono subentrato alla persona che lo gestiva.

D. La clientela è sempre la stessa o ci sono più utilizzatori finali?
R. Ci sono più utilizzatori finali, ma sempre in misura contenuta. Direi circa 80% professionali e 15-20% privati.

D. Che cosa prevede per il 2022?
R. Mi aspetto un trend di crescita, come avvenuto negli anni scorsi. Per esempio, nel 2021 siamo cresciuti, sia rispetto al 2020, sia rispetto al 2019. Anche da quest’anno ci aspettiamo una crescita, anche se inferiore rispetto al 2021.

D. Ultima domanda: c’è un progetto che desidera realizzare a breve-medio termine?
R. Nella mia testa ci sono moltissime idee, sia slegate dalla mia attività che collegate ad essa. Per il momento però preferisco non svelare ancora nulla.

Ivano Bosco Bielo: non solo edilizia

La vita imprenditoriale di Ivano Bosco Bielo non si è fermata all’edilizia, e neanche è confinata alla sola Venezia, città per la quale l’azienda è comunque un punto di riferimento fondamentale nell’ambito dei trasporti commerciali, logistici e persino per i grandi eventi. Dal 2010, infatti, l’imprenditore ha acquisito il prestigioso complesso InDiga e Mosella a Sottomarina, realizzando un ristorante, uno stabilimento balneare e un albergo. Anche a Venezia, il gruppo è proprietario di due alberghi, l’Hotel Canal Grande e l’Hotel Antiche Figure. Sempre a Venezia, nel 2018 la Boscolo Bielo Ivano ha aperto un poliambulatorio e centro analisi. Per onorare anche la passione per il calcio, e la sua città natale, da 17 anni Ivano Bosco Bielo è presidente dell’Union Clodiense Chioggia Sottomarina, squadra che gareggia nel campionato di Serie D.

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