Transizione digitale: come migliorare la redditività con un clic

Come coordinare acquisti, magazzino e vendite, scegliere (o sostituire) il vecchio software gestionale, individuare un’efficiente piattaforma tecnologica, utilizzare un sistema cloud. La ricetta è scaturita dall’incontro Come migliorare la redditività con un clic, organizzato nell’ambito del XIV Convegno Nazionale YouTrade da Nav-lab, società specializzata in soluzioni software e una delle più importanti realtà Microsoft Gold Partner italiane.

A presentare le opportunità offerte dalle nuove tecnologie nella gestione del business, il direttore commerciale dell’azienda Umberto Bramani e il direttore tecnico Giuseppe Volta

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Umberto Bramani
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Giuseppe Volta

Come saranno le aziende fra dieci anni? Prendendo spunto dal modello Tesla e dal genio innovativo di Elon Musk che, in un mercato maturo come quello dell’automobile, ha saputo sfruttare l’innovazione tecnologica per combinare motore elettrico e software avanzati, ponendo le basi per un business da miliardi di dollari, sembra scontato che il futuro sarà integrato, hardware e software assieme.

Mondo digitale e mondo fisico saranno sempre più interconnessi e a dominare il mercato saranno le aziende in grado di cavalcare l’onda della transizione. Che non vuol dire saper usare solo applicazioni come Excel o installare una marea di software, magari pure incompatibili, ma ottimizzare le risorse e sfruttare le opportunità offerte dal digitale per migliorare la propria redditività.

«Oggi le possibilità offerte alla tecnologia per migliorare la propria attività sono un dato di fatto», afferma Bramani. «L’evoluzione informatica negli ultimi 20 anni ha cambiato il mondo. La transizione digitale di prodotti, come musica e videogiochi, è divenuta realtà grazie al potenziamento della rete internet e delle telecomunicazioni. Nel 2010 si è cominciato a parlare di e-commerce e di cloud per l’ottimizzazione dei processi. Oggi siamo davanti alla nascita di veri e propri business model basati sulla tecnologia, dai social media all’internet of things».

Per rimanere in tema automobili, per esempio, le piattaforme Uber o Blablacar hanno saputo inventare un nuovo business milionario, senza essere costruttori di macchine, senza avere officine, senza essere rivenditori. Il tutto attraverso l’implementazione di strumenti software e di gestione dei dati. Perché è qui che si gioca la partita: i dati.

«I dati che viaggiano in rete sono infiniti», continua Bramani.  «Per questo è fondamentale
riuscire a interpretarli, capitalizzarli all’interno del proprio business e renderli disponibili in maniera semplice e sicura».

L’aspetto della sicurezza, in particolare, è un tema a cui non si presta mai abbastanza attenzione. I casi Mediaworld, Regione Lazio, San Carlo, Siae, solo per citare alcuni degli ultimi fatti di cronaca, mostrano come la pirateria in rete vanti ormai sistemi sempre più sofisticati.

«Abbiamo visto tante aziende, anche molto importanti, perdere dati e soldi per semplici disattenzioni, con conseguenze anche molto gravi. Quello della sicurezza è un aspetto che il cloud permette in parte di risolvere. E le aziende sembrano essersene accorte. L’utilizzo del cloud nelle aziende medio-piccole è infatti passato dal 31 al 42%, con crescite importanti anche dei servizi correlati».

Ma per fare business, i dati, oltre a essere condivisi, vanno anche utilizzati. «Per essere valutata e analizzata questa enorme mole di dati richiede risorse hardware che all’interno di un’azienda diventano difficili da gestire. Anche sotto questo profilo, il cloud è una delle risposte. Oggi l’evoluzione tecnologica mette a disposizione numerosi strumenti di analisi che stanno entrando sempre più nel lavoro quotidiano», spiega il direttore commerciale di Nav-lab. 

Come la tecnologia può dunque aiutare a migliorare la redditività di un’impresa? A spiegarlo interviene Giuseppe Volta della direzione tecnica di Nav-lab. «Se parliamo di redditività, il cloud è una soluzione ottimale per le aziende, che hanno la possibilità di modulare investimenti e di contenere i costi. L’implementazione in cloud di un sistema Erp (ndr software di gestione che integra tutti i processi di business rilevanti e le funzioni aziendali), infatti, consente di realizzare un piccolo investimento iniziale, proporzionale alla dimensione dell’azienda, riducendo i costi per le licenze e le infrastrutture hardware e i costi di gestione e manutenzione».

E prosegue: «Avere un server in casa che gestisce tutte queste attività è sempre più complicato: i requisiti di competenza tecnica necessari per una corretta gestione sono inoltre sempre più elevati. Nessuna infrastruttura di proprietà può garantire livelli di servizio e sicurezza pari a quelli offerti oggi dai grandi operatori cloud».

Insomma, l’effetto positivo della nuvola digitale sul portafoglio aziendale è abbastanza diretto e tangibile, oltre al fatto di comportare un altro importante beneficio: la flessibilità. «Usare strutture in cloud significa sostanzialmente acquistare un servizio. Con un semplice clic è possibile implementare l’infrastruttura in maniera proporzionare all’uso effettivo necessario all’azienda, senza sprechi o costi inutili», spiega Volta. Un’infrastruttura solida e ben organizzata consente anche di offrire ai clienti risposte in tempo reale, oltre a sfruttare tutti i possibili canali di comunicazione, un vantaggio fondamentale soprattutto per chi si occupa di commercio elettronico.

Inoltre, disporre di una buona visibilità dei dati, dei ricavi e del ritorno sugli investimenti, è il presupposto per fare le giuste scelte imprenditoriali. «In passato vigeva l’idea che era necessario creare soluzioni software e sistemi ad hoc, su misura delle esigenze particolari delle singole aziende. Oggi la tendenza è completamente diversa», spiega Umberto Bramani.

«Oggi si ragiona in termini di flussi e procedure, con la possibilità di impostare i parametri dei software sulla base delle necessità dell’azienda. Questo nuovo modo di lavorare consente da una parte di monitorare costantemente ogni attività, riducendo la possibilità di errori; dall’altra costringe le imprese ad analizzare i propri processi interni, imponendo un vero e proprio salto di qualità».

La strada per la trasformazione digitale delle imprese è dunque ormai tracciata: per non sbagliare è bene affidarsi a organizzazioni strutturate in grado di offrire, oltre ai supporti informatici, anche il giusto grado di competenza e consulenza, che sappia dare il giusto valore aggiunto al business. 

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