Incendio Milano: Associazione Italiana Polistirene Espanso sente il dovere di fare chiarezza

Torniamo sull’incendio del grattacielo “La Torre dei Moro” di Milano, il palazzo di 18 piani situato in Via Antonini che nella giornata del 29 agosto 2021 ha preso fuoco, lasciando senza casa 70 famiglie. 

Le valutazioni dei Vigili del Fuoco sono ancora in corso e non si possono escludere crolli anche di altre parti del palazzo, dovuti ai danni strutturali provocati dal rogo. Quello che finora è quasi assodato è che la miccia che ha fatto scattare le fiamme sia stata innescata al 15° piano del grattacielo: dalle ultime notizie emerse, sembrerebbe che sul balcone dell’appartamento fossero presenti dei sacchi di rifiuti (essendo i proprietari in vacanza) e che l’incendio si sia originato per “causa accidentale” partendo probabilmente da lì. L’ipotesi al vaglio è il cosiddetto “effetto lente“, provocato da una bottiglia di vetro che avrebbe riflesso i raggi solari, incendiando un oggetto presente sul terrazzo. 

Molto si è discusso sulle cause del devastante incendio della Torre Dei Moro a Milano, portando all’attenzione l’importanza della scelta dei materiali nelle opere di costruzione, soprattutto in merito alla sicurezza, anche antincendio.  

A tale proposito l’Aipe, Associazione Italiana Polistirene Espanso, che fino a oggi non si è espressa pubblicamente, ha deciso di dire la sua. 

«L’EPS – Polistirene Espanso Sinterizzato – non è presente tra i materiali imputati e non ha
nulla a che vedere con quanto purtroppo accaduto. Dalle prime analisi della struttura emerge chiaramente come l’incendio abbia riguardato il rivestimento esterno dell’edificio, ossia le due grandi vele realizzate con pannelli compositi in alluminio e non sia stato alimentato dal sistema a cappotto. In attesa del completamento delle indagini che chiariranno ulteriormente le circostanze che hanno contribuito all’incendio, AIPE esprime la propria vicinanza alle famiglie di “Torre dei Moro” e si rende pienamente disponibile a fornire qualsiasi supporto, sia esso documentale che tecnico, agli attori coinvolti nell’indagine – Comune, Ministeri, Vigili del Fuoco, Stampa e a tutti coloro che desiderassero ricevere informazioni chiare su un materiale sicuro e di largo impiego in edilizia, quale l’EPS».

Al contempo l’Associazione chiede una rettifica delle affermazioni errate comparse sui
media al fine di escludere una pericolosa deriva che generi un danno enorme a tutta la
filiera dell’EPS e rassicuri le famiglie che si stanno accingendo a realizzare un intervento
di riqualificazione energetica con il sistema a cappotto in EPS o che hanno già realizzato
questo tipo di intervento.

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