Con un’esperienza di oltre 50 anni di attività e 7000 metri quadri dedicati a edilizia, ferramenta e finiture nella Città del Mobile di Perignano, in provincia di Pisa, Cioni Edilizia è diventata un punto di riferimento in Toscana per imprese, artigiani, studi di progettazione e clienti privati.  Un’azienda famigliare che ha saputo crescere fino a occuparsi della casa a 360 gradi, dalla progettazione alla realizzazione finale, con un servizio chiavi in mano e una grande attenzione a funzionalità, estetica e rispetto dell’ambiente.

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Ne parliamo con Simone Cioni, architetto e responsabile dello showroom che, assieme alla sorella Francesca, rappresenta la terza generazione al lavoro in rivendita.

L’intervista a Cioni Edilizia e tanti altri articoli sono su YouTrade di giugno: ricevi la tua copia

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Simone Cioni

Domanda. Simone, Cioni Edilizia è un’impresa famigliare. Qual è la sua storia?
Risposta. L’azienda è stata fondata da mio nonno nel 1963 come magazzino di materiali edili. Circa 45 anni fa è subentrato, ancora molto giovane, mio padre, che ha creato la sala mostra e la ferramenta. Dodici anni fa la ferramenta, lo showroom e il magazzino sono stati riuniti in un’unica sede, sempre a Perignano. Circa otto anni fa ho fatto il mio ingresso nell’impresa di famiglia. Grazie ai miei studi di architettura, da semplice rivendita di materiali siamo diventati un’azienda di vendita di materiali e servizi legati alla progettazione, consulenza e realizzazione. Infine, da circa cinque anni ha iniziato a lavorare anche mia sorella, che si occupa principalmente di amministrazione.

D. A che cifra si aggira il vostro fatturato?
R. L’anno scorso abbiamo registrato un fatturato di poco più di 4 milioni di euro.

D. I nuovi servizi legati alla progettazione quanto incidono sul fatturato e come stanno andando?
R. Il servizio è in crescita e a oggi incide sul fatturato per il 15-20%. Per noi è motivo di grossa soddisfazione, perché ci consente di garantire al cliente un lavoro impeccabile. Diciamo che il fatto di avere esperienza sia con i materiali che con le manovalanze, che poi sono i clienti del nostro magazzino edile, abbiamo creato una nostra squadra di eccellenze. I clienti si affidano a noi come referenti unici per un servizio chiavi in mano, in particolare per la posa di materiali di un certo tipo, come grandi lastre, mosaici, lavori su misura di falegnameria o in metallo.

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D. Per la parte di progettazione avete stretto degli accordi anche con aziende, per esempio Bioisotherm. Com’è andata?
R. Circa un anno fa abbiamo stretto un accordo con Bioisotherm e finora abbiamo realizzato con loro tre case, affiancandoci al loro studio tecnico. Non facciamo progettazione di case ex novo, ma ci affianchiamo ai progettisti per ingegnerizzare fin da subito quello che hanno in mente. È di vitale importanza che la progettazione rimanga in mano al progettista. L’idea è un po’ quella di essere l’architetto per gli architetti e far sì che il lavoro finito sia curato al 100%. Questo servizio è perfettamente in linea con l’indirizzo della nostra azienda, un piccolo passo in più verso il progettista, che poi a cascata ricade sul cliente finale.

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Evento Bioisotherm

D. Come pubblicizzate questo servizio?
R. All’interno della nostra struttura abbiamo una sala di 100 metri quadri, che si chiama SpazioNecessario, in cui realizziamo incontri ed eventi, anche ludici. Preferiamo portare le persone nella nostra struttura piuttosto che investire nel classico cartellone pubblicitario. In più, organizziamo corsi di formazione per imprese, geometri, ingegneri e architetti. Per esempio, nel caso di Bioisotherm abbiamo prima organizzato un incontro presso la nostra azienda, durante il quale abbiamo presentato il prodotto, poi abbiamo ricontattato tutti gli studi di progettazione che avevano manifestato interesse e organizzato incontri one to one.

D. Quali sono i principali marchi che trattate in rivendita?
R. Sono moltissimi. I principali sono per quanto riguarda l’edilizia Mapei, Weber, Gyproc, Polyglass; per lo showroom Gessi, Florim, Catalano; per la ferramenta Bosh, Fischer, Kapriol.

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D. Fate parte di qualche gruppo o consorzio?
R. No, crediamo molto di più nei gruppi di vendita che di acquisto. Per questo motivo ci confrontiamo regolarmente con altre rivendite sulle strategie di cura del cliente e approcci di vendita, ma siamo un gruppo privato.

D. Passiamo all’attualità. Siete rimasti chiusi durante l’emergenza covid-19?
R. All’atto pratico siamo stati chiusi una settimana, dieci giorni al massimo. L’unico settore che è stato completamente chiuso è stato lo showroom, che è rimasto fermo un mese.

D. Qual è stato il problema più difficile che avete dovuto affrontare durante il lockdown?
R. Gestire le persone. Non solo i clienti che dovevano terminare dei lavori, ma anche i nostri collaboratori. Ognuno ha reagito diversamente, noi abbiamo cercato di ascoltare le esigenze di tutti, per capire le varie problematiche e risolverle nel migliore dei modi.

D. Quali sono le vostre previsioni per la ripartenza?
R. Sicuramente ci sarà un calo, considerando anche il fatto che in edilizia i mesi di marzo, aprile e maggio sono quelli che tirano di più. La ripartenza sta andando comunque secondo le aspettative e il mese di maggio si è chiuso in linea con l’anno scorso. Durante il lockdown abbiamo comunque lavorato da casa per incrementare i servizi e l’organizzazione.

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D. In che modo?
R. Per esempio, ci siamo attrezzati per fornire ai clienti che lo richiedono video, foto, rendering dei materiali senza venire in showroom. Per quanto credo sia fondamentale toccare con mano i prodotti, se la persona lo richiede abbiamo questa possibilità. Allo stesso tempo, per agevolare la percezione di ciò che facciamo senza necessariamente vedersi di persona, abbiamo raccolto un enorme archivio di fotografie dei lavori più recenti che abbiamo fatto. Queste fotografie sono raccolte da Instagram sul nostro sito, rinnovato da poco, attraverso un aggregatore di hashtag: abbiamo #realizzazionicioni per i lavori finiti, #moodboardcioni per i progetti, #cantiericioni per i cantieri, e #consulentecolorecioni per il nostro servizio di consulenza colori che realizziamo insieme all’azienda Paint Makers.

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D. C’è qualcosa che nel vostro lavoro è cambiato per sempre dopo questa emergenza?
R. Ritengo che le persone, costrette a stare chiuse in casa abbiamo preso maggiore consapevolezza di quanto sia importante il comfort. Questo per noi rappresenta un rafforzativo nella direzione che già da qualche anno cerchiamo di imprimere nei nostri progetti, soprattutto negli ambienti bagno e spazi doccia.

D. Quindi, ora ci sono prodotti più richiesti rispetto al passato?
R. Sì, sicuramente tutto ciò che riguarda l’outdoor e il fai da te, come pavimenti galleggianti, erba sintetica, forni e barbecue, e poi l’ambiente bagno come spazio benessere.

D. Che cosa ne pensa degli incentivi al 110%?
R. Credo sarà un mezzo buco nell’acqua. L’informazione che arriva al privato è di un tipo, ciò che si può fare all’atto pratico è tutt’altro. Ho ricevuto molte telefonate di persone che volevano rifare il bagno senza pagare niente, ma il bonus non è applicabile ai lavori di ristrutturazione tradizionali, ma è solo un rinforzo per gli sgravi riferiti al risparmio energetico e al sismabonus. Molti alla fine non faranno nulla.

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