Demolizione e ricostruzione: ora anche con volumi diversi

    Tra le novità introdotte dal decreto Semplificazioni, che dovrà però essere trasformato in legge dal Parlamento, c’è la possibilità di demolire un vecchio edificio per ricostruirlo anche con un volume maggiore. La norma finora in vigore prevedeva norme più stringenti e, di fatto, una ricostruzione era soggetta spesso a un volume minore rispetto a quello di partenza.    Il nuovo Testo unico dell’edilizia dovrebbe, invece, concedere maggiore libertà nella ricostruzione di un edificio, con un volume maggiore, nuova sagoma e altezza. Unico vincolo: andranno mantenute le distanze preesistenti. Ma anche se le dimensioni del lotto non consentono la modifica dell’area di sedime per il rispetto delle distanze minime, «la ricostruzione è comunque consentita nell’osservanza delle distanze legittimamente preesistenti. Gli incentivi volumetrici eventualmente riconosciuti per l’intervento possono essere realizzati anche con ampliamenti fuori sagoma e con il superamento dell’altezza massima dell’edificio demolito, sempre nel rispetto delle distanze legittimamente preesistenti».

    Questi principi comprendono anche gli interventi di ristrutturazione edilizia con demolizione e ricostruzione di edifici esistenti. A patto che siano rispettati i piani urbanistici, ora è prevista «diversa sagoma, prospetti, sedime e caratteristiche planivolumetriche e tipologiche, con le innovazioni necessarie per l’adeguamento alla normativa antisismica, per l’applicazione della normativa sull’accessibilità, per l’istallazione di impianti tecnologici e per l’efficientamento energetico».

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