Nel decreto Semplificazione spazio anche ai lavori di edilizia

Lavori di ristrutturazione più facili. È uno dei punti allo studio del governo nel decreto Semplificazioni che è atteso per metà giugno. Ne dà notizia il Sole 24Ore. L’obiettivo, spiega il quotidiano di Confindustria, è facilitare investimenti di rigenerazione urbana, «compresi quelli complessi che finora non sono decollati, come la demolizione e ricostruzione». L’idea è di favorire lo sfoltimento delle procedure per l’approvazione dei progetti delle opere e delle gare, «agendo anche in deroga alle norme ordinarie attraverso poteri eccezionali affidati, per esempio, a commissari, ma anche su discipline diverse che non di rado però rallentano o frenano gli investimenti pubblici. In particolare, l’annunciata riforma del reato di abuso d’ufficio e quella, non meno attesa, della responsabilità erariale dei funzionari pubblici».

Questo comporta una riforma piena del codice penale, ma potrebbe tradursi anche in un provvedimento di carattere temporaneo e limitato a un ristretto numero di opere individuate come strategiche.

In questo modo, per tradurre in pratica il concetto, gli amministratori locali non rischierebbero più azioni di risarcimento erariale o, peggio, la galera per decisioni assunte, cioè il via libera ai lavori. Al contrario, però, potrebbero rischiare guai nel caso di omissione nel proprio ruolo, cioè se bloccano i lavori. Certo, si spera poi che questo liberi tutti non liberi anche pratiche di malaffare, ma è un rischio che il governo sembra intenzionato a correre per rianimare l’economia e il settore dell’edilizia. Intanto, ferve la discussione tra le formazioni che compongono l’esecutivo, con la speranza di un raggiungimento della sintesi.

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