Andalbagni, l’importanza delle scelte

Andalbagni, gruppo Made, è una rivendita di finiture d’interni nata nel 1976. Prevalentemente è uno showroom rivolto a privati, che nasce e si plasma negli anni come negozio specializzato e non come centro edile. Mirko Andali, 37 anni , è il responsabile vendite, uno dei tre giovani distributori che hanno ricevuto un riconoscimento nel corso della assegnazione degli YouTrade Awards durante il XII Convegno YouTrade.

Domanda. Come mai avete pensato di entrare nel Gruppo Made?

Risposta. Ci serviva un gruppo per formarci in questo settore, e che ci desse la possibilità di conoscere i fornitori, per raggiungere l’obiettivo di incrementare la potenzialità di vendita. Nello specifico, noi trattiamo cartongesso, sistemi a secco, pitture, ma anche le classiche colle e le polveri per il ripristino e il risanamento.

Quali sono stati i principali step che ha affrontato il vostro punto vendita?

Andalbagni è nata come magazzino di ceramiche e azienda specializzata in termoidraulica. Poi, intorno al 1985-86, si è evoluta nel settore dell’arredobagno. Ma il grosso della diversificazione è ancora in atto, grazie alla decisione di inserire a listino arredi e mobili: in questo periodo, infatti, stiamo montando anche cucine, camere da letto e living.

Qual è il fatturato dell’azienda e come si divide tra i diversi comparti?

Il fatturato si attesta sugli 800 mila euro, dove l’arredobagno fa da padrone ricoprendo il 35-40% del totale. Mentre per quanto riguarda l’arredamento di living, camere e cucine non abbiamo ancora dati, visto che abbiamo iniziato da pochissimo.

Che cos’è cambiato con il suo arrivo in azienda?

Abbiamo cercato di imprimere alla realtà aziendale un’impronta imprenditoriale, soprattutto per quanto riguarda la programmazione dei lavori e il monitoraggio del mercato attuale. Inoltre, abbiamo definito i ruoli di tutti i collaboratori, tra cui c’è anche un architetto che collabora con noi da tre anni. Sono convinto che il rivenditore edile professionista debba dare un servizio molto più dettagliato, in grado di curare tutta la parte progettuale. Soprattutto per competere con la grande distribuzione.

A proposito, la vostra azienda sente la concorrenza della Gdo?

Fortunatamente no, perché nella provincia di Crotone non è ancora presente. In Calabria, in generale, non sono arrivati i big della Gdo: c’è solo Iperceramica ma è molto distante dal nostro punto vendita. Da loro ci differenziamo perché cerchiamo di offrire una gamma di prodotti di livello più alto, personalizzabili, insieme al servizio completo sulla scelta dei materiali.

Nella vostra zona avete una posizione di leadership?

Lo showroom viene percepito come un punto di riferimento di fascia alta, per la clientela che vuole costruire qualcosa di bello e particolare.

Nello specifico, qual è stato il suo apporto personale all’azienda?

Il mio arrivo ha dato la possibilità di diversificare e guardare avanti. Per esempio, abbiamo lasciato perdere il settore del fuoco in cui era leader: è inutile, infatti, continuare sulla strada di mercati già saturi. È stato necessario fare delle scelte, anche se difficili. Il settore della termoidraulica, poi, è cambiato profondamente, perché prima la fetta di fatturato per l’azienda derivava dai prodotti, ora il modo di vendita è cambiato: non più a banco ma a progetto. Questo ci ha aiutato a incrementare il fatturato, nel momento in cui tanti sono peggiorati.

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