Scenari Immobiliari: scelte rallentate in attesa del governo

Scenari Immobiliari, la società diretta da Mario Breglia, ha analizzato la congiuntura del mercato immobiliare in vista del Forum il 15-16 settembre. Secondo la società di consulenza, il 2018 si conferma positivo per il settore, anche se investitori e famiglie si sono mostrati più cauti nel primo semestre rispetto allo stesso periodo del 2017. Il rallentamento è dovuto all’incertezza su quali saranno le politiche fiscali e occupazionali del nuovo governo, ma il mercato soffre anche per la carenza di prodotto di qualità, sia nel nuovo residenziale (sceso sotto il dieci per cento dell’offerta) che nel non residenziale, soprattutto nelle grandi città. 

Gli investitori esteri, conferma Breglia, hanno ancora un sentiment positivo nei confronti dell’Italia e nel primo semestre hanno acquistato (per due terzi uffici e il resto commerciale) per quasi due miliardi di euro. È quasi la metà rispetto allo scorso anno. Gli investitori istituzionali italiani (fondi, assicurazioni) hanno comprato per poco più di 1 miliardo. La contrazione rispetto allo stesso periodo del 2017 è pari al 48,2 per cento. Ma, al momento, non è una fuga dall’Italia, ma un calo fisiologico rispetto a un anno straordinario come il 2017. Tra i fatti nuovi c’è la maggiore attenzione verso la città di Roma, con la ricerca di immobili di alto livello da trasformare in alberghi. 

I prezzi del settore terziario-uffici rimangono ancora in calo nel primo semestre del 2018, con lo 0,5% in meno rispetto a fine 2017. E le previsioni sono negative anche per la fine dell’anno, con lo 0,3% in meno sul 2017. In calo anche i canoni di locazione, esclusi i business district.

Anche se il mercato dei mutui ha registrato una battuta d’arresto nell’ultimo semestre, che si potrebbe definire come una normale manovra dopo un brillante 2017, il mercato residenziale sembra non conoscere crisi. Le compravendite nel primo semestre hanno registrato 290mila transazioni, con un aumento dell’11,5% rispetto al primo semestre 2017, quando se ne contarono 260mila. Il dato lascia propendere per un risultato ancora più positivo per la fine dell’anno, per una stima intorno a 600mila compravendite, ovvero l’8,9% in più rispetto al 2017. Ma le transazioni riguardano soprattutto lo stock esistente.

A dare una spinta alle transazioni è il persistente calo dei prezzi, che perdono ancora lo 0,2% nel primo semestre dell’anno in corso, facendo così spostare la previsione verso un dato positivo ancora di un anno. Milano si conferma leader in Italia sia nell’andamento dei prezzi che nelle compravendite, in ripresa il mercato della Capitale.

La previsione per il fatturato a fine 2018 (anche se ridimensionata rispetto a febbraio) rimane positiva a 125 miliardi di euro (+5,3%) sullo scorso anno. Tutti i comparti di mercato hanno previsioni positive, dopo quasi dieci anni.

«Il comportamento del mercato immobiliare è sempre più simile a quello finanziario», commenta Mario Breglia, presidente di Scenari Immobiliari. «Le incertezze sulle politiche fiscali e in generale il silenzio nei confronti delle tematiche immobiliari rallentano gli acquisti sia da parte degli investitori che delle famiglie. Sarebbe utile un segnale chiaro sulla direzione di marcia della politica economica in questo settore, che rappresenta quasi un quinto del Pil del Paese».

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento
Inserisci il tuo nome qui