L’intervista al sindaco: “Lavori in corso a San Pellegrino”

Dopo il rilancio del centro termale, i nuovi cantieri spiegati da Vittorio Milesi, sindaco di San Pellegrino, che ospita il meeting organizzato da Virginia Gambino Editore. Nel cuore della Valle Brembana, San Pellegrino Terme, comune alle porte di Bergamo, ospita il XI Convegno YouTrade in uno dei suoi edifici più significativi: il Casinò, esempio mirabile dell’eleganza da Belle Epoque di inizio Novecento. Regina del liberty, San Pellegrino non è però rimasta ferma alle atmosfere del passato e ha avviato negli ultimi anni interessanti progetti di rilancio turistico che hanno visto il raggiungimento di importanti risultati, tra cui l’apertura nel 2015 del nuovo centro termale.

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Vittorio Milesi, sindaco di San Pellegrino Terme

“Il rilancio del turismo termale era il cuore dell’operazione nata nel 2007 da un accordo di programma sottoscritto dalla Regione Lombardia, dalla Provincia di Bergamo, dal Comune di San Pellegrino e da un operatore privato”, spiega il sindaco del comune bergamasco, Vittorio Milesi. “Il nuovo centro termale è al momento orientato al benessere, ma contiamo di ampliare la struttura per ospitare anche terme curative. Nel suo primo anno di vita ha registrato 105mila presenze, cresciute quest’anno già del 40%, ma è solo un tassello nel mosaico più grande del progetto rilancio del territorio, che significa anche opportunità di lavoro per chi risiede in Valle Brembana”.

Tra gli altri risultati conseguiti c’è stato il restauro e recupero del Casinò e l’avvio dei lavori di restauro del Grand Hotel, altro immobile di prestigio di San Pellegrino. “È stato avviato proprio in questi giorni il secondo lotto di lavori per il recupero e restauro conservativo del Grand Hotel, affidati all’impresa Intercantieri Vittadello di Limena, interamente finanziato dalla presidenza del Consiglio dei ministri per un totale di 18,65 milioni”, continua il sindaco. “Si tratta di un immobile vincolato, quindi tutti gli interventi devono tenere conto delle caratteristiche originarie. L’operazione prevede il restauro completo del piano terra, la demolizione e il rifacimento delle cucine, il rifacimento della cupola centrale e altri interventi di messa in sicurezza e adeguamento antisismico”.

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A questo lotto di lavori, ne seguirà un altro, già finanziato da Regione Lombardia per 3 milioni di euro, per recuperare completamente il complesso monumentale. All’appello mancano ancora 20 milioni di euro circa: l’idea del Comune è quella di indire una gara aperta a privati disposti a completare il recupero del Grand Hotel con propri capitali. Nella partita si è invece già inserito il Gruppo Percassi che ha realizzato i lavori per le nuove terme e, a inizio di agosto, ha presentato i progetti per la realizzazione del nuovo albergo delle terme e di un centro commerciale. “È evidente che tutti questi elementi possano fare di San Pellegrino un importante polo turistico per la Lombardia”, afferma Milesi. “Sempre in quest’ottica abbiamo appaltato i lavori di ripristino della funicolare, altro elemento caratteristico della nostra città, che consente di arrivare in zona vetta, e tra le nostre aspirazioni ci sarebbe anche la riapertura del casinò come casa da gioco. Quello del gioco è un argomento delicato, ma ritengo sia meno dannoso avere luoghi ben regolamentati, piuttosto che sale slot dove non esistono controlli”.

Tutti questi progetti rischiano però di restare fermi al palo. Il motivo è da cercarsi qualche chilometro più in là, a Zogno dove i lavori per la realizzazione della variante sono bloccati a causa del nuovo codice degli appalti firmato dal Governo. “Il tracciato della variante è stato completato”, spiega il primo cittadino di San Pellegrino. “Mancano alcune opere di messa in sicurezza, la realizzazione degli impianti delle gallerie e delle rotatorie di raccordo alla strada esistente”. I soldi ci sono, 31 milioni di euro finanziati dalla Regione Lombardia, mancano le normative. O perlomeno, è la solita giungla all’italiana. “Si pensava che i lavori potessero essere affidati attraverso la formula dell’appalto integrato, ma il nuovo codice ha cambiato le regole. Ora per far ripartire i lavori sarebbero necessarie tre gare d’appalto anziché solo una, e così si perderà almeno un anno e mezzo, mettendo a rischio importanti investimenti privati già deliberati, come quello della San Pellegrino (90 milioni di euro) e del gruppo Percassi (100 milioni di euro), interventi importanti per tutta la valle e per nuovi posti di lavoro”, afferma Milesi, che ha recentemente scritto una lettera al presidente del Consiglio, Matteo Renzi, per trovare una soluzione al fine di accelerare le procedure e non rallentare gli investimenti. “L’auspicio è che il governo si renda conto che bisogna semplificare. Il nuovo codice degli appalti rende le opere realizzabili in tempi biblici, e non è complicando le cose che si evitano i fenomeni di corruzione o le infiltrazioni della criminalità”,  chiosa il sindaco.

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