Economia circolare, le start up valorizzano scarti e rifiuti

La nuova frontiera delle start up? Investire in processi innovativi e tecnologie capaci di valorizzare gli scarti e i rifiuti di tutti i settori industriali per ridurre le immondizie e far risparmiare alle imprese qualcosa come 600 miliardi di euro in tutta Europa (cifra pari al 3,5% del Prodotto Interno Lordo europeo annuo). La sfida è stata raccolta dall’Incubatore Imprese Innovative del Politecnico di Torino (I3P) che rilancia e alza l’asticella grazie ai tanti progetti e alle start up che hanno fatto del riutilizzo e della trasformazione dei rifiuti il loro punto di forza: dal trattamento di oli e grassi, convertiti in biodiesel, dalla produzione di fertilizzanti partendo dagli scarti di lana, all’inertizzazione dell’Eternit (amianto) in materiale non tossico.

Rifiuti e scarti per le start up - I3P
Rifiuti e scarti per le start up – I3P

L’officina di talenti gestita dall’I3p mostra la nuova frontiera dell’economia: circolare e a impatto zero. Le start up protagoniste di questa rivoluzione saranno presentate il 5 maggio a Torino in occasione dell’evento “Economia circolare, soluzioni per aggredire un settore da 604 miliardi di euro in Europa”. I3P è uno dei principali incubatori europei e sostiene le start-up fondate sia dai ricercatori universitari che da imprenditori esterni. Nato alla fine del millennio (1999) ha promosso la nascita di 193 realtà imprenditoriali che hanno creato oltre 1600 posti di lavoro e un generato un giro di affari per oltre 75 milioni di euro nel 2014.

Start up, scarti e rifiuti - I3P
Start up, scarti e rifiuti – I3P

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