Il lavoro secondo i millennial

I millennial di tutto il mondo hanno risposto alla Survey di ManpowerGroup sulle loro prospettive di carriera, uno studio internazionale che ha preso in esame le velleità di 19mila giovani provenienti da 25 Paesi. Secondo il report finale le priorità peri i la cosiddetta generazione Y  sono la sicurezza dell’impiego e la possibilità di affrontare nuove sfide e dedicarsi a nuovi tipi di lavoro. Dallo studio emerge che:

  • Più della metà dei millennial prevede di lavorare fin dopo i 65 anni di età; il 27% prevede di lavorare anche oltre i 70 anni e il 12% dichiara che probabilmente lavorerà fino alla morte. In Giappone, quest’ultima cifra è superiore a un terzo.
  • I millennial stanno lavorando più a lungo e più duramente rispetto alle generazioni precedenti. L’84% prevede inoltre di interrompere temporaneamente l’attività lavorativa per un periodo superiore a quattro settimane. Anche se è probabile che le donne interrompano l’attività lavorativa per dedicarsi alla cura degli altri, (bambini, anziani) tanto gli uomini quanto le donne danno la priorità alle interruzioni dell’attività lavorativa per dedicarsi ad attività ricreative.
  • I millennial sono lieti di sconvolgere ed essere “sconvolti” da nuovi modi di lavorare. Anche se quasi tre quarti di loro oggi ha un lavoro a tempo pieno, oltre la metà dichiara di essere pronta ad adottare nuove modalità di lavoro in futuro: freelance, lavoro occasionale o carriera basati su diverse attività lavorative. A livello globale, il 34% sta prendendo in considerazione il lavoro autonomo.
  • Il 93% desidera dedicare il proprio tempo e/o denaro alla formazione. Il report mette in evidenza la correlazione positiva tra il successo nella carriera delle persone—essere più istruito, più preparato per il mondo del lavoro e meglio pagato— e la capacità e il desiderio di apprendere.
Il lavoro secondo i millennial
Il lavoro secondo i millennial

Questo il commento di Stefano Scabbio, presidente per l’Europa Orientale e l’Area Mediterranea di ManpowerGroup: “I Millennial hanno un tasso di scolarizzazione e di esposizione a stimoli che non si è mai visto nella storia. Stiamo parlando di persone che vivono i social network in maniera naturale, e per le quali aggregarsi, imparare dagli altri, lavorare per progetti, avere un equilibrio tra lavoro e vita privata rappresenta una cosa naturale. Questo deve far riflettere tutte le imprese che per attirarli, trattenerli e motivarli non possono che ingaggiarli sul fronte esperienziale per diventare loro stesse parte di quella formazione continua oggi più necessaria che mai. Come Gruppo siamo molto attivi nel supportare aziende e candidati sul fronte della formazione continua, con un occhio particolare a quella digitale e allo sviluppo delle competenze trasversali “.

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