Imballaggi Eps al palo, edilizia in leggero calo

L’Aipe, Associazione Italiana Polistirene Espanso, fa il punto su questo materiale utilizzato per l’imballaggio, in gran parte nel settore dell’edilizia. Secondo i dati resi noti, il consumo complessivo di Eps airpop nel 2015, nei suoi diversi impieghi, si è attestato a 116mila tonnellate. Un segnale di stabilizzazione, perché dopo diversi anni di decrescita (dal 2010): il 2015 ha registrato un volume analogo a quello del 2014. L’edilizia resta il principale settore applicativo (copre il 58,6% del mercato complessivo). Sono state prodotte per questo settore 68mila tonnellate, con un leggerissimo calo rispetto all’anno precedente. In generale gli investimenti in nuove costruzioni seguono l’andamento negativo iniziato nel 2007, relativo soprattutto al residenziale. Nel 2015 sono state costruite circa 110mila nuove abitazioni, un terzo rispetto a quelle edificate nel 2007 e pari a quelle costruite nel 1949. Discorso diverso per il rinnovo, che dal 2013 registra un segno positivo (+1,9% nel 2015). Lo scorso anno il rinnovo edilizio ha coperto il 60,2% del mercato complessivo.

Analizzando le tecnologie produttive dell’Eps airpop, assistiamo ad un lieve calo dei blocchi, lastre e derivati. Mentre crescono i preformati per l’imballaggio che trainano l’incremento di questo settore applicativo passato da 44mila tonnellate nel 2014 a 45.000 nel 2015 (che corrispondono al 38,8% del mercato complessivo). Tende a diminuire leggermente la forbice tra i 2 principali settori applicativi. Le perle sfuse sono impiegate soprattutto in edilizia a testimonianza di un riscontro positivo del loro utilizzo come isolanti in intercapedine. I consumi totali del primo trimestre 2016 registrano un andamento lineare rispetto all’anno precedente.

Eps per solai
Eps per solai

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