Rivoluzione condominio. Riqualificare il patrimonio, contenere e ottimizzare la spesa

In condominio cambia tutto, a partire dalla necessità di una gestione più efficiente per ridurre le spese e rispettare i parametri imposti dalle leggi europee. Ed è stato questo il filo conduttore del convegno organizzato ieri pomeriggio,  a Seregno, dal mensile YouTrade, a cui hanno partecipato l’esperto di condominio Umberto Anitori e il docente di economia dell’Università IUAV di Venezia, Federico Della Puppa.

La necessità di diminuire le richieste energivore degli stabili ha trovato tutti concordi. «In Italia ci sono 11 milioni di edifici, dei quali 1 milione sono condomini, che sommano 27 milioni di unità immobiliari», ha precisato Della Puppa. «Considerando l’insieme dei condomini italiani, le regioni che presentano la maggior incidenza sono la Lombardia, con il 17,0% di edifici e il 18,3% delle unità immobiliari residenziali il Lazio, con il 9,9% degli edifici e l’11,9% di unità immobiliari residenziali».

Ma circa il 60% dei condomini è stato edificato prima del 1976, quando è stata introdotta una normativa che prescriveva per legge criteri di efficienza energetica negli edifici. E l’82% è stato realizzato prima del 1991, quando è entrata in vigore la prima vera legge italiana sull’efficienza energetica. Risultato: secondo dati Istat, il 22,5% dei condomini si trova in mediocre o pessimo stato di conservazione.

Ecco perché un intervento di efficientamento è così urgente, ha concordato Anitori. Per esempio, su circa 400mila condomini nei quali sono presenti impianti centralizzati di riscaldamento, il 62,5% hanno impianti vecchi di oltre 15 anni ed obsoleti. Risultato: consumi eccessivi e difficile rispetto delle norme.

A spingere verso una riqualificazione del patrimonio immobiliare è anche l’Europa: una direttiva di Bruxelles obbliga l’Italia a promuovere un’edilizia che consumi meno energia e produca meno Co2. Entro il 2020 tutte le nuove costruzioni private dovranno essere a energia quasi zero. E già dal 2014 ogni anno il 3% delle superfici di edifici pubblici esistenti dovranno essere rese efficienti dal punto di vista energetico.

Azioni che devono essere adottate innanzitutto dagli oltre 25mila amministratori professionali dei circa 600.000 condomini in Italia (oltre ad altri 30mila amministratori non professionali).

Il convegno non ha trascurato anche l’aspetto economico di un simile processo. Come la capacità-opportunità di sfruttare tutte le possibilità di detrazione dei costi di ristrutturazione e di efficientamento energetico per realizzare impianti solari termici, illuminazione a Led nelle parti condominiali comuni, l’introduzione di pannelli fotovoltaici per produrre energia e perfino di un sistema minieolico condominiale, che si aggiungono agli interventi più tradizionali, come isolare termicamente l’edificio, ottenendo, risparmi fino al 35% dei costi di gestione.

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