Saint-Gobain, al via il recupero degli scarti di materiali isolanti

Una filiera virtuosa per il recupero degli scarti di materiali isolanti in lana di vetro e membrane bitume-polimero in fase di produzione, costruzione e demolizione, favorendo il riutilizzo di materiali destinati in discarica per la produzione di nuovi prodotti performanti. Il progetto, che si inserisce nella filosofia di una edilizia green, è stato presentato dal Gruppo Saint-Gobain nel2014. L’obiettivo? Risparmio di risorse naturali, riduzione dei rifiuti destinati in discarica, edifici più sostenibili e a misura di ambiente. Dopo quattro anni, per il progetto è arrivata il momento della applicazione negli stabilimenti di Vidalengo (Bergamo) e Chieti. 

Il Gruppo francese, infatti, da tempo ha abbracciato il Life Is.eco (Life for recycling and eco-sustainability), programma per l’ambiente dell’Unione Europea. E con il sistema adottato nei due centri produttivi si raggiungono diversi obiettivi: la riduzione della superficie di suolo occupata per lo smaltimento in discarica, la diminuzione di consumi energetici e di materie prime connesse alla realizzazione e gestione di impianti di discarica o termovalorizzazione, il calo dei consumi energetici e di risorse associate alla produzione delle materie prime, la riduzione dell’inquinamento dell’aria prodotto dallo smaltimento dei rifiuti e dalla trasformazione delle materie prime nei processi di produzione.

Negli stabilimenti Saint-Gobain di Vidalengo di Caravaggio (Bergamo) e di Chieti Scalo (Chieti) sono stati installati i due impianti-pilota per il recupero rispettivamente di lana di vetro e di membrane bitume-polimero. Gli impianti di recupero sono allestiti in aree di pertinenza degli stabilimenti di produzione. Il recupero in situ rappresenta un ulteriore valore aggiunto del progetto sotto il profilo ambientale, in quanto consente l’abbattimento delle movimentazioni su gomma dei diversi materiali in gioco (rifiuti, materie prime) e le conseguenti emissioni in atmosfera di inquinanti da traffico veicolare e rumore.

Meno inquinamento

Oltre ai numerosi benefici ambientali a lungo termine, i risultati quantitativi che deriveranno dal pieno avvio dell’attività di recupero presso i due impianti-pilota sono il trattamento di circa 130.000 metri cubi all’anno di rifiuti a base di membrane provenienti da scarti interni di produzione, obsolescenze e dall’impianto di produzione di fibra di vetro accoppiata con bitume dello stabilimento di Vidalengo di Caravaggio; il trattamento di circa 1.000 tonnellate all’anno di scarti interni e/o prodotti non conformi a base di isolante minerale dello stabilimento di Vidalengo di Caravaggio; la produzione di circa 400 tonnellate all’anno di materiale sciolto a base di polimeri bitume da impiegare nella produzione di membrane presso lo stabilimento di Chieti. Inoltre, per lo stabilimento di Chieti è stato dato il via al recupero di scarti provenienti da terzi.

Attestato europeo

La valenza ambientale del progetto Life Is.eco e la sua innovazione sul territorio nazionale sono state riconosciute a livello europeo. L’iniziativa, infatti, è risultata tra quelle selezionate e finanziate nell’ambito del programma Life+ dell’Unione Europea: uno «strumento finanziario per l’ambiente» dedicato ai progetti che contribuiscono alla conservazione delle risorse naturali e allo sviluppo di approcci e tecniche innovativi di salvaguardia ambientale. 

«La massimizzazione del recupero delle materie prime dai rifiuti è per il Gruppo Saint-Gobain uno degli obiettivi irrinunciabili per una crescita che limiti i propri impatti irreversibili sull’ambiente. Questi nostri interventi vogliono essere anche un esempio per le nuove generazioni, al fine di sensibilizzarle sull’importanza del massimo contenimento dell’impatto ambientale dell’industria», è il commento del presidente e amministratore delegato di Saint-Gobain Italia, Gianni Scotti.

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