Anche Pile mette nel mirno la legge di Biulancio presentata dal governo. «Pile – Associazione dei Produttori e Installatori di Lattoneria Edile si unisce alle principali associazioni di categoria per esprimere forte preoccupazione in merito all’articolo 26 della Legge di Bilancio 2026», si legge in un comunicato. «La norma, se approvata nella sua attuale formulazione, vieterebbe a partire dal 1° luglio 2026 l’utilizzo dei crediti d’imposta – diversi da quelli derivanti dalle liquidazioni delle imposte (Iva, Ires, Irap, Irpef e 770) – per la compensazione dei modelli F24 relativi a Inps e Inail». Un provvedimento che, secondo anche altre associazioni da categoria, costituisce un serio problema per le imprese.
“Pur condividendo l’obiettivo di contrastare le frodi fiscali, riteniamo che l’articolo 26 della Legge di Bilancio 2026 rischi di penalizzare ingiustamente migliaia di imprese che hanno contribuito in modo significativo alla ripresa economica post-pandemica», spiega Fabio Montagnoli, presidente di Pile. “. Le aziende del nostro settore, in particolare, hanno maturato crediti d’imposta attraverso lo sconto in fattura per interventi di ristrutturazione edilizia, beneficiando dei bonus fiscali al 50%, 65% e 110%. L’impossibilità di utilizzare tali crediti per la compensazione dei contributi Inps e Inail comporterebbe un grave squilibrio, poiché le compensazioni residue (Iva e ritenute) risultano quantitativamente inferiori. Rivolgiamo pertanto un appello al Governo affinché intervenga con urgenza per rivedere il provvedimento e tutelare le imprese virtuose che operano nel rispetto delle normative”.



