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Edmx, il primo Dumper da 6 tonnellate elettrico con un’autonomia senza paragoni

Mecalac | eMDX, il primo dumper da 6 tonnellate, 100% elettrico al mondo
Mecalac | eMDX, il primo dumper da 6 tonnellate, 100% elettrico al mondo

Mecalac, leader mondiale nella progettazione, produzione e distribuzione di macchine compatte per i cantieri urbani, presenta il nuovo dumper elettrico eMDX.

In un contesto di sviluppo di soluzioni più sostenibili, questo è il primo dumper da 6 tonnellate 100% elettrico al mondo.

Un’innovazione che segna un importante passo avanti nel settore delle costruzioni rispondendo alla crescente domanda di macchine urbane ecologiche senza compromettere la produttività o la sicurezza. L’eMDX rappresenta un passo significativo verso un futuro più sostenibile ed efficiente.

Silenzioso, inodore e con un’autonomia ineguagliabile

Mecalac | eMDX, il primo dumper da 6 tonnellate, 100% elettrico, che elimina le emissioni nei cantieri

L’eMDX mira a eliminare le emissioni nei cantieri. Questo potente dumper elettrico da 6 tonnellate mantiene tutte le sue prestazioni riducendo al contempo l’impatto ambientale.

Dotato di una batteria da 75 kW.h, ridefinisce l’autonomia con un tempo di funzionamento ininterrotto di almeno 8 ore con una singola carica e una ricarica rapida di sole 4 ore. Poiché le soste frequenti sono la norma, l’autonomia è ulteriormente aumentata, traducendosi in ore di lavoro supplementari.

Ricarica facile e veloce come quella di un’auto

Mecalac riconosce l’importanza della facilità di ricarica. L’eMDX è alimentato con una spina di tipo 2, simile a quella utilizzata per le automobili, che offre una soluzione comoda grazie ai punti di ricarica ampiamente disponibili.

Il dumper può essere ricaricato anche tramite una presa industriale a 5 poli, direttamente su un quadro elettrico o una scatola di distribuzione da cantiere.

Mantenimento delle prestazioni

L’eMDX si basa sull’eredità della sua controparte diesel, il 6MDX, conservandone le prestazioni idrauliche e di guida. Ma va anche oltre le aspettative offrendo un’accelerazione e una manovrabilità superiori su terreni in pendenza e stabilendo così un nuovo punto di riferimento per i dumper elettrici.

Mecalac ha posto la massima cura nel conservare le dimensioni compatte e le caratteristiche di sicurezza dell’eMDX, introducendo al contempo ulteriori miglioramenti per la protezione dell’operatore. Per Mecalac la sicurezza rimane una priorità assoluta nella progettazione delle sue macchine.

Mecalac rivoluziona i cantieri urbani con tre macchine elettriche

L’introduzione dell’eMDX fa parte di uno sviluppo più ampio comprendente altre due macchine al 100% elettriche, che di solito lavorano insieme nei cantieri: la pala con braccio girevole eS1000, con la sua capacità di 1.000 litri, e il già rinomato escavatore-caricatore gommato e12, il primo escavatore elettrico da 11 tonnellate sul mercato.

L’arrivo di queste tre macchine elettriche è molto promettente. L’ecosistema elettrico di Mecalac cambia le carte in tavola, riducendo drasticamente le emissioni di Co2 nei cantieri. Per esempio, tre macchine Mecalac a emissioni zero che lavorano insieme nello stesso cantiere urbano possono risparmiare in media 64 tonnellate di Co2 che i loro equivalenti con motore a combustione avrebbero emesso in un anno.

Al di là dei vantaggi ambientali, la soluzione a emissioni zero di Mecalac offre la possibilità di operare all’interno degli edifici, di ridurre al minimo l’inquinamento acustico e di diminuire considerevolmente i costi di manutenzione e di esercizio. Nella misura in cui il combustibile tradizionale lascia il posto all’elettricità, queste macchine Mecalac forniscono un ecosistema elettrico olistico che ridefinisce l’impegno del settore delle costruzioni verso una soluzione più ecologica.

 

Il delicato fascino del legno di faggio porta la firma di Project Wood, di Casalgrande Padana

Project Wood | Una combinazione perfetta tra colore e design ridefinisce il concetto di superficie lignea
Project Wood | Una combinazione perfetta tra colore e design ridefinisce il concetto di superficie lignea

Il delicato fascino del legno di faggio porta la firma di Casalgrande Padana.

La nuova collezione

Project Wood è la nuova collezione di Casalgrande Padana sviluppata con lo studio di architettura Sbga Blengini Ghiradelli per avere delle lastre-listone di gres porcellanato declinate in cinque calde e luminose tonalità lignee ispirate allo ‘stile scandinavo’ in cui i legni naturali, chiari e avvolgenti concorrono alla creazione di un comfort domestico materico ed espressivo.

La collezione Project Wood è stata pensata per definire un equilibrio di colori e forme armoniche in grado di comunicare “un’idea di benessere”. Le cinque tonalità definite dal progetto offrono finiture e colori che seguono con sensibilità creativa le diverse trame e venature dei legni di riferimento.

Come affermano i progettisti, i listoni di gres porcellanato della collezione si caratterizzano per “venature che si percepiscono bene e che si presentano sulle piastrelle di diverso formato senza ripetizioni, dando un effetto molto naturale e piacevole alla vista”.

Una combinazione perfetta tra colore e design

Una combinazione perfetta tra colore e design ridefinisce il concetto di superficie lignea: essenze rare e pregiate e calde tonalità declinate in una tavolozza di luminosi colori, interpretano le mille diversità del materiale naturale per eccellenza, dando vita a interessanti soluzioni progettuali.

Project Wood | Una combinazione perfetta tra colore e design ridefinisce il concetto di superficie lignea

La ricercata matericità e le mutevoli sensazioni tattili ricalcano le impronte delle essenze d’origine ed esaltano le delicate venature e la morbida e fine tessitura delle doghe in gres porcellanato di Project Wood per creare ambienti raffinati, dalla calda e accogliente atmosfera, ricchi di fascino e bellezza, in grado di soddisfare ogni stile d’arredo.

Duraturo ed ecosostenibile

Nata da una scrupolosa ricerca volta all’ottenimento di un prodotto duraturo ed ecosostenibile, la nuova collezione Project Wood è offerta in cinque nuances (Mesola, Migliarino, Paneveggio, Pollino e Quarto), in formato 20×120 cm in spessore 9 mm e in superficie naturale e grip e in formato 40×120 cm in spessore 20 mm con superficie antiscivolo per esterno.

La disponibilità della superficie antiscivolo unitamente allo spessore di 20 mm ne permette la posa in esterno sia con colla su massetto per il rivestimento di balconi, patii, terrazze, verande o bordi piscina, sia a secco direttamente su fondi erbosi, ghiaia o sabbia, per la realizzazione di pratici camminamenti immediatamente calpestabili.

Una proposta che, in linea con le più attuali tendenze, consente di annullare le divisioni espandendo gli spazi interni verso l’esterno e permette di creare soluzioni d’arredo coordinate aumentando la praticità e il comfort di ogni spazio abitativo, in ogni stagione dell’anno.

Difendere il calcestruzzo made in Italy: è questa la missione del Gic

Giornate italiane del calcestruzzo | Italian Concrete Days, l’unica mostra-convegno specializzata alla materia in Italia

Il calcestruzzo proveniente dai Paesi extra-Ue minaccia la produzione italiana? Il pericolo rappresentato da questa concorrenza sleale sarà dibattuto al centro del Gic (Giornate italiane del calcestruzzo e degli inerti da costruzione e demolizione), kermesse piacentina in programma dal 18 al 20 aprile 2024 al quartiere fieristico di Piacenza Expo.

Difendere il calcestruzzo “Made in Italy”

Giornate italiane del calcestruzzo | Italian Concrete Days, l’unica mostra-convegno specializzata alla materia in Italia

Difendere il calcestruzzo made in Italy dalla concorrenza sleale dei Paesi extra-Ue. Sarà questo uno dei temi portanti della quinta edizione del Gic, le Giornate Italiane del Calcestruzzo, Italian Concrete Days, l’unica mostra-convegno italiana dedicata alle macchine, alle attrezzature e alle tecnologie per la filiera del calcestruzzo, alla prefabbricazione, ma anche alla demolizione delle strutture in cemento armato, al trasporto e al riciclaggio degli inerti, alle pavimentazioni continue e ai massetti.

Dopo un 2022 che ha visto una contrazione dei consumi del 7,5% e un 2023 chiuso con  valori negativi, per il 2024 la filiera del calcestruzzo prevede un ritorno del segno “+” nella crescita grazie all’avvio dei lavori infrastrutturali previsti dal Pnrr. Un ottimismo stemperato però dal pericolo che il comparto, che conta oltre 36mila addetti e circa di 2.700 imprese, con un fatturato che nel 2022 ha superato i 13 miliardi di euro, possa non avvantaggiarsene. Anzi.

La minaccia della concorrenza sleale

Il motivo? La concorrenza sleale rappresentata dal calcestruzzo prodotto nei Paesi extra-europei affacciati sul Mediterraneo, i quali, non condividendo gli stessi obiettivi di decarbonizzazione delle aziende europee e non sostenendone quindi i conseguenti investimenti, producono a costi notevolmente inferiori, con differenze di prezzo vicine al 30%. Una concorrenza sleale, secondo molti, che pone anche seri problemi di sicurezza per la qualità dei materiali utilizzati nella costruzione delle nostre opere pubbliche.

A lanciare l’allarme, Roberto Callieri, presidente di Federbeton, l’associazione confindustriale della filiera del cemento e calcestruzzo. Secondo Callieri, le importazioni dai Paesi extra-Ue sono triplicate negli ultimi 3 anni e nei primi sette mesi del 2023 hanno registrato un’ulteriore impennata del 30%.

Insomma, la filiera italiana del calcestruzzo è “sotto attacco” e un eventuale arresto della produzione nazionale della filiera causerebbe un’immediata contrazione del Pil del 4,1%.

Carbon neutralità entro il 2050

Come del resto centrale al GIC sarà il tema della carbon neutrality della filiera entro il 2050, come richiesto dall’Unione europea.

Per raggiungere questo sfidante obiettivo, il comparto ha da tempo avviato un percorso che prevede investimenti per oltre 4,2 miliardi di euro, ai quali si aggiungono extra-costi operativi quantificati in circa 1,4 miliardi annui. E proprio il Gic, unanimemente riconosciuto come la principale manifestazione specialistica dell’anno sia in Italia che in Europa dedicata al comparto, sarà come sempre, il palcoscenico preferenziale per conoscere e discutere le principali innovazioni tecnologiche, regolamentari e legislative afferenti al settore del calcestruzzo.

Oltre 240 espositori presenti alla fiera specialistica

A poco più di un mese dalla sua apertura, il Gic ha già totalizzato oltre 240 espositori, un numero elevatissimo per qualsiasi fiera specialistica, numero peraltro destinato ad aumentare nei prossimi giorni viste le numerose richieste di spazio espositivo che ci stanno ancora pervenendo. Alla luce del risultato già acquisito posso, comunque, affermare che il visitatore di questa quinta edizione vedrà certamente le più importanti aziende operative in Italia nella filiera del calcestruzzo, che comprende le tecnologie, gli impianti, le attrezzature e i materiali per la produzione, la messa in opera e il ripristino del calcestruzzo, la prefabbricazione, le pavimentazioni continue e i massetti, la demolizione delle strutture in cemento armato, il riciclaggio e il trasporto degli inerti. Di questo traguardo, debbo ringraziare sia gli espositori che le numerose associazioni di categoria che non ci hanno mai fatto mancare la loro fiducia e il loro supporto“, così Fabio Potestà, Direttore della Mediapoint & Exhibitions organizzatrice della manifestazione.

 

E’ online la Mappa della distribuzione edile

Mappa distribuzione edile

Una mappa per trovare la strada del business, per individuare il punto di vendita giusto e, in definitiva, per essere presenti nel primo grande database della distribuzione di materiali per edilizia. Virginia Gambino Editore aggiunge un altro utile servizio per i lettori: un’inedita fotografia di quelli che sono i distributori integrati nella filiera per l’edilizia.

Il database esclusivo

Il database pubblicato online e completamente a disposizione dei lettori presenta tre funzionalità: la possibilità di filtrare per area geografica, per tipologia, di navigare per aree e visualizzare solo i Multipoint o i Gruppi e Consorzi, di cercare direttamente il punto vendita desiderato.

Utilizzando il filtro presente si ha la possibilità di visualizzare immediatamente le aree coperte dai rivenditori selezionati suddivisi in 2 grandi categorie: Multipoint (blu) e Gruppi e Consorzi (colorati).

La navigazione, invece, permette di focalizzare la propria ricerca solo sulle due grandi categorie, i Multipoint o i Gruppi e Consorzi. Anche con questa funzionalità è possibile analizzare la diffusione sul territorio filtrando per regione o tipologia.

La ricerca invece permette di trovare un punto vendita specifico presente sul territorio italiano.

La mappa della distribuzione edile costituisce un grande ed esclusivo lavoro che, però, è in continua evoluzione dato che le attività o la presenza delle diverse aziende mutano nel tempo. Il database, quindi, è un work in progress: per modifiche o aggiunte si può scrivere all’indirizzo mail virginia@vgambinoeditore.it.

VAI ALLA MAPPA

2° edizione Convegno Youtrade sud, perché l’edilizia può crescere se si rinnova

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Il dopo superbonus, i fondi del Pnrr, la digitalizzazione delle imprese: la seconda edizione dell’evento organizzato il prossimo marzo da Virginia Gambino Editore a Lamezia metterà a fuoco problemi e risorse della distribuzione nel Mezzogiorno. E non solo.

Riflettori puntati sull’edilizia del Sud

Un Sud a due facce, con un’edilizia che affronta il dopo superbonus e i fondi del Pnrr che finalmente arrivano a destinazione, seppure con qualche variante rispetto ai progetti originari.

E, sullo sfondo, il motore del cambiamento che gira sull’onda del digitale e delle aggregazioni che coinvolgono buona parte della distribuzione di materiali e soluzioni per edilizia. Il 2024, insomma, si è aperto con tanti punti interrogativi e la necessità di impostare il timone della propria azienda sulla rotta giusta.

Per individuarla, un contributo fondamentale arriverà dal II Convegno YouTrade Sud, in programma questo giovedì 21 marzo (con una cena di gala alla Tenuta delle Grazie) e venerdì 22 al T Hotel Lamezia (SS 280 dei Due Mari, 88040 Lamezia Terme, Catanzaro).

Per la seconda edizione, visto il successo dello scorso anno (vedi 1° convegno Youtrade Sud dell’anno scorso), l’evento avrà a disposizione un maggiore spazio nella struttura che ospita l’iniziativa organizzata da Virginia Gambino Editore.

I punti caldi

Il programma è già delineato nelle sue linee principali, con un’agenda in via di definizione. E parte dalla considerazione che, nonostante le revisioni, ci sono ancora 6,7 miliardi di euro di fondi destinati dal Pnrr alle regioni del Mezzogiorno per interventi che riguardano i settori idrico, ambientale ed energetico. Soldi che in buona parte raggiungeranno il settore dell’edilizia e delle costruzioni.

Senza contare il progettato Ponte sullo Stretto che, se procederà nella fase attuativa, coinvolgerà non solo i lavori strettamente legati alla struttura dell’opera, ma anche gli aspetti urbanistici collaterali.

Insomma, per l’edilizia nel Sud si schiude una grande  opportunità. Che, però, le imprese della filiera delle costruzioni, quelle della distribuzione in particolare, devono saper cogliere.

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Congiuntura a previsioni

I temi al centro del convegno saranno tanti: per esempio, la ridefinizione organizzativa delle aziende, che devono seguire l’evoluzione dettata dal settore commerciale nel suo  insieme.

Un traguardo che può essere raggiunto solo attraverso l’implementazione di soluzioni offerte dalla rivoluzione digitale, con il conseguente obbligo di formazione del personale.

Sarà affrontata anche la sfida posta dalle grandi realtà della distribuzione, che impongono modelli non sempre scalabili su realtà di minore dimensione.

Non mancherà neppure uno sguardo alla congiuntura dell’edilizia, curata come sempre dal Centro Studi You-Trade, con le previsioni per la seconda metà dell’anno.

A maggior ragione visto un andamento dell’economia 2023 positivo, ma non troppo. Come ha di recente quantificato il rapporto annuale di Svimez, l’associazione per lo sviluppo del Mezzogiorno, il Sud convive con voglia di crescita, di riscatto, ma anche con problemi ancora da risolvere.

Per esempio, il peso dell’inflazione che si è riflesso su reddito disponibile e consumi delle famiglie in misura maggiore al Sud. Il risultato è stata la contrazione del reddito disponibile delle famiglie del Mezzogiorno (–2%) doppia rispetto al Centro-Nord.

Inoltre, rimane un divario di crescita da colmare. Sempre secondo l’analisi di Svimez, lo scorso anno il Pil italiano è aumentato in media dello 0,7%, ma solo dello 0,4% nel Mezzogiorno, contro lo 0,8% nel Centro-Nord.

Anno positivo

Le previsioni per i prossimi mesi, però, non sono pessimistiche. Nel 2024 la congiuntura dovrebbe registrare al Mezzogiorno uno sviluppo in sintonia con un aumento del prodotto lordo dello 0,7% a livello nazionale, che al Sud dovrebbe essere praticamente allineato (+0,6%).

Una ripresa che ha un valore ancora maggiore se si considera il livello deficitario del 2023 e che potrebbe influire positivamente sui consumi delle famiglie meridionali.

L’altro driver, come accennato, passa attraverso il Piano di ripresa e resilienza, che può avere un effetto sensibile sulla crescita. Svimez, per esempio, stima in 2,2 punti percentuali l’impatto positivo cumulato sul Pil nazionale nel biennio 2024-2025. E l’incidenza sarà ancora maggiore sul Mezzogiorno, con un aumento del 2,5% contro il 2% nel Centro-Nord.

A patto, naturalmente, che i soldi che arrivano dall’Europa siano effettivamente spesi. E qui qualche punto interrogativo è necessario. Al momento dell’analisi, nel tardo autunno scorso, il valore complessivo dei progetti presenti nella banca dati Regis ammontava a 32 miliardi di euro, per il 45% destinati ai Comuni del Mezzogiorno. Tutto bene?

Nì. Perché se per circa il 50% di questi erano state già avviate le procedure di affidamento, la quota di progetti messi a bando nel Mezzogiorno era solo del 31% rispetto al 60% del Centro-Nord. Così come la capacità di procedere all’aggiudicazione era del 67% al Mezzogiorno contro il 91% al Centro-Nord.

Insomma, una montagna di soldi che fa fatica a essere spesa: anche per questo è necessario mettere a fuoco i colli di bottiglia che possono rallentare la crescita.

E la categoria professionale dei distributori e, più in generale, la filiera dell’edilizia, deve farsi trovare pronta a raggiungere il massimo grado di efficienza per restare competitiva e saper affrontare le sfide del 2024 e oltre. Anche di questo si parlerà al II Convegno YouTrade Sud.

di Paolo Caliari

I gel adesivi di Kerakoll per una posa performante e resistente

Da oltre 50 anni, la linea di Gel-Adesivi H40 di Kerakoll è la scelta di tutti i professionisti della posa che in cantiere cercano prodotti performanti, facili da applicare e resistenti nel tempo, anche nelle situazioni più impegnative.

Un progetto nato nel 1968 da un’idea di Romano Sghedoni, fondatore e attuale presidente di Kerakoll. Pochi anni dopo si assiste all’inaugurazione del primo stabilimento produttivo a Sassuolo, in provincia di Modena, nel cuore del più importante comprensorio ceramico industriale italiano.

In breve tempo, Kerakoll diventa un punto di riferimento per l’intero settore grazie a un percorso fatto di ricerca costante, crescita continua e acquisizioni di valore, sempre con una grande attenzione rivolta verso la sostenibilità. Kerakoll è, oggi, leader mondiale nel campo delle soluzioni per l’edilizia, con un primato tecnologico riconosciuto a livello internazionale.

H40, innovazione e sostenibilità

Dalla ricerca tecnologica alla sostenibilità dei materiali, dalla formazione alla sicurezza. La gamma di Gel-Adesivi H40 supporta l’intero sistema posa. Prima, dopo e durante la lavorazione.

Da sempre l’obiettivo di Kerakoll è soddisfare le esigenze dei professionisti della posa con soluzioni innovative e tecnologie all’avanguardia, in grado di garantire la realizzazione di pavimentazioni e rivestimenti in materiali e formati diversi, dalla ceramica alla pietra naturale, dalle grandi lastre ai mosaici di design.

Per fare questo, Kerakoll oggi offre una linea completa di Gel-Adesivi per l’incollaggio di ceramiche e pietre naturali, di ogni spessore e formato, anche in condizioni estreme, che assicura massima affidabilità nel tempo dei sistemi posa Kerakoll.

Lavorabilità, performance, durabilità e sicurezza: questi i principali vantaggi della gamma di Gel-Adesivi H40, che si compone di tre prodotti:

  1. H40 No Limits

    Gel-Adesivo strutturale flessibile multiuso tixo & fluido. Adatto per la posa su qualsiasi sottofondo, ad alti e bassi spessori, anche in condizioni particolarmente difficili.

  2. H40 Revolution

    Gel-Adesivo strutturale flessibile multiuso tixo & fluido ad adesione accelerata. Ideale per lavori che necessitano di una rapida pedonabilità e messa in servizio, anche a basse temperature, e per la posa di pietre naturali sensibili all’acqua.

  3. H40 Extreme

    Gel-Adesivo ibrido strutturale multiuso extra-flessibile extra-lavorabile. La soluzione in condizioni che richiedono adesione e flessibilità estrema.

Per ulteriori informazioni sulla linea di Gel-Adesivi H40 visita il sito Kerakoll

Elle Esse a Made Expo, Eps con un plus alla reazione al fuoco

Elle-Esse
Matteo Doria | Responsabile commerciale are sud
Elle-Esse
Matteo Doria | Responsabile commerciale aree sud

«A Made Expo abbiamo voluto concentrare la nostra attenzione su Fireblock, un sistema composto da una lastra in polistirene espanso sinterizzato (Eps), il nostro core produttivo, con una finitura inerte che permette di raggiungere classe di reazione al fuoco B-s1,d0 e classificazione Broof(t2) in copertura», ha spiegato Matteo Doria, responsabile commerciale Aree Sud.

La soluzione Fireblock

«Questa soluzione è utilizzabile in presenza di pannelli fotovoltaici dove c’è necessità di avere stratigrafie conformi alle normative tecniche antincendio.

Inoltre, grazie alla presenza di uno strato corticale con carico puntuale specifico molto alto, Fireblock garantisce rapidità e facilità di posa.

Oltre a Fireblock, Elle Esse realizza molti altri sistemi per le coperture, dai sistemi per la realizzazione del cosiddetto tetto caldo, quindi accoppiati con membrane impermeabilizzanti, ai prodotti da sotto copertura per tetti discontinui con tegole e coppi.

Grazie al nostro prodotto principe, cioè l’Eps, la vocazione dell’azienda è proprio quella di realizzare non solo le classiche lastre da cappotto, ma tutto ciò che permetta di ottenere elevate performance di isolamento e ottimizzare la posa in opera, così da garantire un risparmio ai clienti».

Formazione e supporto al cliente

«La formazione è uno dei punti di forza dell’azienda che si esplica attraverso attività rivolte sia ai rivenditori che attraverso corsi specifici per i posatori.

Oltre ai corsi di formazione, il nostro ufficio tecnico e figure tecnico commerciali dedicate offrono un importante supporto ai clienti in cantiere.

La nostra strategia commerciale ci sta dando notevoli risultati. Uno dei nostri focus è il servizio che viene supportato da oltre una decina di filiali che fungono da hub dal Nord a Sud, con cui riusciamo a dare un riscontro efficace su tutto il territorio nazionale.

In questo momento il mercato è ancora particolarmente dinamico e notiamo che si sta diffondendo una cultura dell’isolamento che permette di ampliare le prospettive anche a soluzioni alternative a quelle classiche».

Plastica Vomano, servizi e showroom sono la ricetta per crescere ancora

Plastica-Vomano

L’azienda abruzzese Plastica Vomano, che aderisce al Gruppo Made, da mezzo secolo continua ad arricchire l’offerta per i propri clienti. E dopo l’apertura di uno spazio per l’esposizione con il format Livingmade, punta su ambiente e sostenibilità.

Abbinare la fornitura a materiali e servizi

Plastica-Vomano
Massimiliano Fulminis | Doriana Scipione | Titolari del gruppo Plastica Vomano

Materiali per l’edilizia, strutture in legno, finiture d’interni. Settori che sono i traguardi raggiunti da chi è stato capace di gettare fondamenta solide, ma anche di continuare a rinnovarsi e a innovare.

Abbinare la fornitura di materiali a servizi: un lavoro duro, quello di Plastica Vomano, partito da lontano, negli anni Sessanta, per iniziativa del patron Ercole Fulminis.

Plastica Vomano, ereditata dal figlio, non solo continua a produrre a ritmi serrati, ma di intuizione in intuizione si espande, sempre di più, tessendo una trama che tiene uniti nel complesso labirinto i vari settori nei quali è attiva.

Un filo che lega anche le diverse sedi a Basciano e Notaresco (tutte e due in provincia di Teramo), di considerevole ampiezza.

Sono punti di riferimento non solo per l’Abruzzo, ma per l’Italia intera, con lo showroom, ultimo nato nel 2020, che si è affermato come punta di diamante.

I servizi sono tanti oggi e fa specie pensare alla varietà: rilievi di cantiere con strumenti ad altissima precisione a disposizione, progettazione per i big e ad personam, una consulenza tecnica di tutto rispetto, preventivi (anche gratuiti), posa in opera e sistema tintometrico, per essere sempre più al passo con l’estetica. Quasi ovvio che il riflettore principale sia acceso sulla sostenibilità.

Il timone ora è tenuto saldamente da Massimiliano Fulminis, che ha risposto alle domande di YouTrade e da sua moglie, Doriana Scipione, che continuano a costruire. Nell’intervista si sono raccontati, tra passato e futuro, con le idee ben chiare su quello che vogliono continuare a costruire.

Quando è stata fondata Plastica Vomano?

Siamo sul mercato della distribuzione dei materiali edili da quasi mezzo secolo.

Quali sono stati i gradini da salire per arrivare sino qui?

Tutto è partito dalle intuizioni imprenditoriali di mio padre, Ercole Fulminis. Negli anni abbiamo costantemente potenziato la nostra rete commerciale e ampliato le offerte, andando a occupare nuovi segmenti di mercato e diversificando prodotti e servizi.

Da chi è gestita oggi Plastica Vomano?

Da me e mia moglie, Doriana Scipione. Si è trattato di un processo graduale e ponderato. Siamo entrati in punta di piedi, utilizzando i primi anni di lavoro per acquisire le necessarie competenze tecniche e gestionali e padroneggiare appieno le dinamiche aziendali. Guidare un’organizzazione comporta pesanti responsabilità nei confronti di svariati stakholder: non ci si può improvvisare.

Come siete organizzati al vostro interno?

È un ambiente lavorativo che vogliamo rimanga il più famigliare possibile, ruoli e mansioni  sono ben definiti, ma ci impegniamo affinché tutti, amministrativi, commerciali, tecnici e collaboratori, mantengano una costante interazione, un quotidiano scambio di idee, un naturale confronto. Sono fermamente convinto che le sinergie siano indispensabili volani di creazione di valori.

Veniamo ai materiali edili: quali sono le tipologie più trattate?

Dipende molto dalle congiunture socioeconomiche.

Negli ultimi anni abbiamo assistito a una crescente richiesta di materiali ecosostenibili e tecnologicamente avanzati. La consapevolezza del consumatore si sta evolvendo rapidamente e vogliamo farci trovare sempre pronti.

Plastica Vomano abbina la fornitura di materiali a servizi come la progettazione chiavi in mano. Come siete arrivati a questo assetto?

È uno dei nostri punti di forza. Il processo è stato il risultato naturale dell’evoluzione aziendale. Da distributori di materiali, nel corso degli anni, abbiamo integrato l’organico aziendale con figure professionali addette alla progettazione degli ambienti interni e, con l’implementazione del centro di lavorazione legno dedicato alle strutture residenziali e commerciali, di professionisti strutturali.

Oggi, in sostanza, siamo in grado di assistere il cliente fin dalle prime fasi del progetto e occuparci di ogni aspetto, fino ad arrivare alla soluzione più consona alle esigenze del committente e pronta per essere utilizzata e vissuta.

Come opera il centro di lavorazione del legno e per quale tipo di prodotti?

È uno dei nostri fiori all’occhiello. È moderno e tecnologicamente avanzato e ci permette di realizzare qualsiasi struttura, anche la più complessa, con margini di errore pressoché nulli e tempi di consegna ridottissimi.

Ma con orgoglio sostengo che siano le risorse umane a fare sempre la differenza e i miei collaboratori me lo dimostrano quotidianamente.

Uno dei punti di forza è lo showroom. Come è organizzato?

Lo abbiamo completamente rivoluzionato tre anni fa, affidandoci e professionisti leader del settore, trasformandolo in un vero e proprio percorso sensoriale, con contaminazioni e richiami estetici che lo rendono davvero unico.

Tanto merito va a mia moglie che, dedicandosi al progetto con tutta se stessa, ha contribuito a un risultato davvero eccezionale.

Quando l’avete creato?

È stato durante uno dei giorni più difficili del 2020, in pena emergenza sanitaria, che nacque l’idea di tuffarci in questo innovativo progetto.

Ci sono voluti coraggio e fiducia, tanto coraggio e tanta fiducia, per investire e donare concretezza a un’idea, specie quando all’orizzonte le nubi erano dense e la speranza bisognava costruirsela in casa.

Siamo consapevoli degli sforzi sostenuti e di quanti ce ne riserveranno ancora i giorni a venire, ma siamo pronti. E consci di aver intrapreso la giusta strada. Vogliamo essere un minuscolo esempio di resistenza alle avversità e di sano e tenace spirito imprenditoriale italiano.

Il mondo delle finiture è molto diversificato: quali sono i prodotti più richiesti?

A cambiare non sono tanto le tipologie di prodotto, quanto le caratteristiche intrinseche. Le tendenze sono la bioedilizia e le nuove tecnologie, il rispetto per l’ambiente e l’efficienza energetica. E il design, le nuove forme, l’estetica applicata all’efficienza e al contenimento dei costi.

Non manca il reparto dedicato alla ferramenta…

Ci vantiamo di essere in grado di fornire imprese, artigiani e amanti del fai-da-te per ogni esigenza. Collaboriamo con i marchi più importanti del panorama mondiale. Oggi neanche le viti sono più quelle di una volta…

Trattate anche termoidraulica: con quale offerta?

Un’offerta completa, dai classici radiatori ai più complessi e sofisticati sistemi di riscaldamento e condizionamento.

E quali sono i prodotti più gettonati?

Quelli che permettono di risparmiare energia. Per i costi elevati delle materie prime e per l’attenzione all’ambiente

Come è organizzata, invece, l’area dedicata al colore?

Abbiamo un sistema tintometrico e collaboriamo con un’eccellenza italiana leader del settore. Grazie alla tecnologia, siamo in grado di realizzare colorazioni praticamente identiche a qualsiasi campione ci venga sottoposto. Si vuole la parete del bagno in tinta con le nuove tende appena comprate? Lo possiamo fare.

Non manca neppure il materiale elettrico: con quali prodotti?

Praticamente tutti. La vasta gamma in pronta consegna è uno dei nostri punti di forza.

Infine, chi lavora ha a disposizione l’abbigliamento tecnico. Quando l’avete introdotto?

Da tanti anni. Il rispetto delle normative che tutelano la sicurezza dei lavoratori è oggi abbinato a una varietà estetica che assimilano i Dpi a capi d’abbigliamento all’ultima moda.

Aderite a Gruppo Made: quanto è importante oggi far parte di una aggregazione commerciale organizzata? E quali sono i vantaggi e servizi che offre il network?

Entrare nel gruppo Made è stata una scelta azzeccatissima. Ci aiuta e ci sostiene nel rapporto con i fornitori, nella formazione di tutto il personale, è un punto di riferimento nelle sempre più complesse dinamiche lavorative.

Affrontare le nuove sfide del mercato sentendosi parte un grande gruppo specializzato rende più efficace e maggiormente efficiente il nostro lavoro.

Avete adottato il format Livingmade, cosa comporta e con quali riscontri?

Sì, ce lo hanno proposto, l’abbiamo studiato, l’abbiamo adottato. E funziona. Comporta poter usufruire di progettazione, idee e soluzioni appositamente implementati per il nostro settore: rappresenta un vantaggio competitivo importante. I riscontri sono quotidiani e tangibili.

Quali sono le principali aziende produttrici da cui vi servite?

Collaboriamo con i migliori marchi. Fortunatamente possiamo scegliere e selezionare i nostri partner ed è quello che facciamo.

In questo periodo quali sono le richieste principali dei clienti?

Prodotti nuovi dalla valenza estetica e dal concept innovativo, funzionali e affidabili.

Sono cambiate nel tempo?

Sì, le mutazioni dei gusti e delle richieste seguono i cambiamenti della società. Il nostro è un mercato in divenire e cerchiamo di farci sempre trovare pronti, tentando a volte anche di anticipare i tempi.

Come vi regolate per la logistica?

Abbiamo mezzi di proprietà che ci consentono la massima flessibilità e collaboriamo con spedizionieri che ci permettono di raggiungere qualsiasi zona. Se in passato la nostra clientela era locale, ora assistiamo a richieste e contatti provenienti da fuori regione e anche da oltre i confini nazionali.

Qual è la proporzione tra clienti professionali e privati?

È un bel mix di grandi imprese, privati e artigiani: forniamo strutture residenziali, ricettive, commerciali. Abbiamo cercato di organizzarci in maniera tale da poter soddisfare tutte le richieste, che sono differenti e richiedono competenze e servizi dedicati.

La differenza tra distribuzione specializzata e Gdo la fanno i servizi. Qual è la vostra offerta su questo aspetto?

Confezionare proposte su misura che si adattino alle specifiche esigenze. Standardizzare i servizi comporta una rigidità che vogliamo superare.

Plastica-Vomano
Un team di professionisti offre supporto alla progettazione anche attraverso rendering 3D

Offrire servizi significa anche mettere a disposizione esperti, personale formato…

Non c’è dubbio. Per questo le nostre professionalità vengono continuamente supportate e formate, sia mediante processi interni all’azienda che esterni.

C’è un servizio che è più apprezzato dai clienti?

Credo sia la nostra costante attenzione, il nostro tentativo di mantenere un rapporto con la clientela che vada oltre le normali azioni commerciali. Attenzione alle loro esigenze, ma anche in supporto, per ciò che è nelle nostre possibilità, nei momenti di fisiologica difficoltà.

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Ingresso del magazzino edile

Si parla molto di edilizia sostenibile. Ma nella realtà è un tema che interessa ai clienti?

Sì, e in maniera crescente. La consapevolezza c’è, credo sia fondamentale continuare a coltivarla, sostenerla, supportarla. Non c’è altra strada, il futuro dipende dalle scelte dei singoli individui e noi vogliamo fare la nostra parte. È una responsabilità che sentiamo e non abbiamo alcuna intenzione di sottrarci ai nostri doveri che sono anche sociali.

di Alice Fugazza

Quel tricolore è una marcia in più

Simone Daneo (nella foto) è responsabile Marketing e Comunicazione del Gruppo Made.

Made porta avanti un programma di ristrutturazione dei punti vendita di tutti gli aderenti. Di che si tratta?

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Simone Daneo | Responsabile Marketing e comunicazione del Gruppo Made

Si tratta di un’operazione di rebranding, dove le rivendite che aderiscono al Gruppo affiancano al loro logo aziendale quello di Gruppo Made, in un processo più completo di ristrutturazione dell’immagine dell’intero punto vendita.

Un’operazione che ha lo scopo di evidenziare il senso di appartenenza, ma anche la riconoscibilità del marchio Made sul territorio.

Che cosa cambia nei rapporti con le rivendite aderenti al network?

Il rebranding serve a unire e a sentirsi più vicini agli altri colleghi per meglio condividere la filosofia del Gruppo.

Più che di cambiamento parlerei, quindi, di miglioramento dei rapporti nella loro globalità dove il minimo comun denominatore è l’approccio glocal al mercato per dare a ogni rivendita il massimo sostegno sulla base delle caratteristiche del suo mercato, potendo comunque sfruttare i vantaggi di far parte di un Gruppo di livello nazionale.

È un’iniziativa che ha coinvolto anche Plastica Vomano?

Certamente, Plastica Vomano, ha accolto con molto favore questa iniziativa, proprio perché contribuisce in modo sostanziale a collegare l’azienda al Gruppo, che ha una visibilità in continuo aumento a livello nazionale.

Plastica Vomano è una delle eccellenze del nostro Gruppo. Dispone di una show-room molto bella, sviluppata con Gruppo Made, ma tutta l’organizzazione generale le permette di sfruttare nel modo migliore i vantaggi di una insegna comune, soprattutto nella comunicazione al mercato.

L’iniziativa prevede anche servizi di marketing avanzato. Di che tipo?

In primo luogo parliamo di comunicazione. Il principale compito del gruppo è promuovere l’attività dei propri aderenti sia sul territorio, sia a livello di immagine generale, offrendo tutti gli strumenti di comunicazione tradizionale e della piattaforma social che raggiungano lo scopo. Ricordo che Made è l’acronimo di marketing avanzato per la distribuzione edile.

Poiché il marchio è il primo strumento di individuazione dell’attività commerciale, e il Gruppo sta investendo moltissimo in questo senso, ecco che il ritorno di immagine favorisce Plastica Vomano, così come tutte le altre rivendite aderenti.

Inoltre, il gruppo offre a tutte le rivendite che hanno aderito alla campagna di rebranding la possibilità di effettuare operazioni mirate sul territorio, sia utilizzando i canali social, sia usufruendo del sito internet aziendale.

Riguarda anche le attività digitali?

Il processo di digitalizzazione delle varie componenti dell’attività delle rivendite Made è un altro dei cardini del programma del gruppo.

Mettiamo già a disposizione dei nostri aderenti strumenti di controllo digitale per la gestione d’impresa, per la gestione delle scorte e il controllo costante delle giacenze di magazzino.

Abbiamo anche adottato la gestione digitale dell’aggiornamento dei listini in tempo reale, attraverso una codifica dedicata.

Il nuovo logo sottolinea i colori della bandiera nazionale. È anche un modo per distinguersi dalla concorrenza?

Sì, perché il Gruppo Made fa dell’italianità una delle sue bandiere. Per noi l’italianità è anche sinonimo di artigianalità, accoglienza, anche genialità. Insomma, un valore aggiunto.

Un aspetto che ci distingue certamente e che, a quanto pare dai numerosi, recenti ingressi, ci rende anche preferibili, perché molti imprenditori nazionali si riconoscono in questi valori, in queste caratteristiche.

Ci sono iniziative in programma per il 2024?

Gruppo Made il prossimo anno festeggia i 20 anni di attività, quindi una ricorrenza importante, che cercheremo di celebrare nel migliore dei modi.

Abbiamo già previsto due convegni nazionali, uno strettamente riservato a tutti gli aderenti e un secondo dedicato ai nostri fornitori. Ci saranno anche altre iniziative che però, al momento, sono ancora in fase di studio.

La fine del superbonus si fa sentire?

A livello nazionale certamente sì, anche se non tutte le rivendite che aderiscono al nostro gruppo hanno avuto a che fare in modo preponderante con il mercato del superbonus, ottenendo comunque risultati lusinghieri. Però è chiaro che ci dobbiamo aspettare una flessione che dovrebbe ricondurre il mercato ai valori di quattro o cinque anni fa.

Numeri che, comunque, non erano particolarmente negativi. Rimangono da valutare gli effetti del Pnrr sul mercato dell’edilizia, che potrebbero rendere meno pesante la comunque attesa contrazione del mercato.

Però siamo pronti ad affrontare anche eventuali flessioni congiunturali, e lo facciamo con le nostre armi preferite: la serietà e la competenza professionale delle nostre rivendite, gli strumenti per una gestione moderna ed efficiente dei punti vendita, la formazione tecnica e di cultura d’impresa, la selezione costante dei fornitori che non solo offrono prodotti di avanguardia, innovativi e certificati, ma che anche nei loro cicli produttivi riservano molta attenzione al rispetto per l’uomo e per l’ambiente. Anche questo significa far parte di Gruppo Made.

Canon Italia, il condominio si può stampare

Canon

Canon Italia è stata tra i protagonisti del Made Expo con le sue applicazioni di stampa digitale per i professionisti dell’architettura e del mondo delle costruzioni.

Stampanti multifunzione per grande formato

In fiera l’azienda ha mostrato le sue più recenti stampanti multifunzione per grande formato imagePrograf Tm pensate per gli operatori del building, in grado di produrre un’ampia varietà di applicazioni di stampa, dai disegni Cad e Gis, ai poster, fino ai materiali promozionali per i punti vendita.

«Performance Riprogettate è il claim scelto per Made Expo, un appuntamento che ci vede ancora una volta impegnati a sostenere con la nostra tecnologia i cambiamenti in atto nei settori dell’architettura, ingegneria e design», ha affermato Marco Dusi, Product group Marketing Manager di Canon Italia.

«Oggi i professionisti sono sempre più concentrati sulla realizzazione di progetti sostenibili, per i quali necessitano di strumenti in grado di combinare elevate prestazioni e qualità di stampa, con processi di lavoro intuitivi e in grado di assicurare rapidità, aumento della produttività e abbattimento dei costi esterni. Tutte caratteristiche che ritroviamo nella nuova serie imagePrograf Tm e negli altri modelli portati in fiera, concepiti per contribuire alla costruzione dei nuovi scenari progettuali».

Zero emissioni per pitture green di Mapei

Mapei
Mapei pitture green

Per l’edizione 2023 di Made Expo, Mapei ha puntato l’attenzione sulla Linea Zero pitture green, un’offerta sempre più ricca di prodotti le cui emissioni di Co2 sono compensate con l’acquisto di crediti di carbonio certificati per supportare progetti di energia rinnovabile e protezione delle foreste.

Linea Zero Pitture Green

Nella linea entrano a far parte anche Silancolor Pittura, pittura silossanica igienizzante, traspirante e idrorepellente ideale per il completamento dei cicli di risanamento delle murature soggette a umidità, ed Elastocolor Pittura, prodotto elastomerico igienizzante e anti-fessurazione che completa i cicli di protezione dalla carbonatazione delle strutture in calcestruzzo.

Mapei
Pitture green Silancolor e Elastocolor

 

Tutte le novità

Tra le novità dei prodotti Zero c’è anche la gamma Mape Antique NHL, che offre agli esperti la possibilità di utilizzare prodotti compensati negli interventi su edifici di pregio storico e architettonico per un restauro responsabile e sostenibile, e Mapelastic Guard Zero, malta cementizia bicomponente elastica per la protezione di grandi opere in calcestruzzo.

Inoltre, in anteprima a Made Expo, l’azienda ha presentato Mapeproof FBH, membrana impermeabilizzante in Hdpe accoppiata a un tessuto non tessuto, che, unitamente agli accessori di sistema e alle membrane adesive in post getto integra e completa gli altri sistemi di impermeabilizzazione per strutture interrate dell’azienda.

Una volta eseguito il getto di calcestruzzo, Mapeproof Fbh aderisce indissolubilmente al getto stesso e rimane adeso nel tempo, senza alcuna migrazione laterale dell’acqua tra la struttura di fondazione e il manto; inoltre costituisce un’efficace barriera all’acqua di falda, all’umidità del terreno e ai gas radon e metano.

Infine, per le facciate Mapei ha introdotto la nuova linea Mapetherm Materia che consente di realizzare interessanti effetti estetici in abbinamento al fondo rasante elastico Mapetherm Flex Rp, mantenendo eccezionali caratteristiche di resistenza alla grandine e agli eventi climatici estremi.

Il colore è stato protagonista anche della mazzetta EXtra colour espressamente studiata per gli esterni: una collezione di 315 tinte che, grazie all’utilizzo di pigmenti dalle elevate prestazioni di resistenza ai raggi UV e agli agenti atmosferici, si mantengono inalterate a lungo nel tempo. EXtra colour è organizzata in 45 gruppi cromatici, ciascuno declinato in sette tonalità che vanno dalla più tenue alla più intensa.

De Faveri, controtelai per l’intonaco

De Faveri
Controtelaio per l'intonaco
De Faveri
Controtelaio per l’intonaco

Al Made Expo 2023 DeFaveri ha presentato l’innovativa versione dei controtelai monoblocco specifici per la finitura a intonaco, oltre a soluzioni per la coibentazione del foro finestra e i prodotti della Linea Expert pensati per i professionisti.

Tutte le proposte DeFaveri sono pensate per rendere gli edifici più efficienti, per ridurre consumi e per rendere migliori gli spazi abitativi.

Oltre alle innovative soluzioni per il foro finestra, l’azienda ha presentato anche la nuova comunicazione del marchio, un percorso che ha portato l’azienda a rinnovarsi mettendo in luce i punti di forza di una storia che ha sorpassato i 60 anni.

Bagattini a Made Expo con le lastre permeabili al 100%

Bagattini
Luca Francioni | Responsabile tecnico Bagattini
Bagattini
Luca Francioni | Responsabile tecnico Bagattini

«A Made Expo noi di Bagattini abbiamo presentato diverse novità. Tra queste Mega Drain, la prima lastra da 4 centimetri di spessore certificata permeabile al 100%», ha spiegato Luca Francioni, Responsabile tecnico Bagarini.

Mega Drain

Mega Drain rappresenta una grande novità per il mercato, non solo perché risponde ai requisiti delle normative e dei Cam, dai protocolli Leed e dai regolamenti edilizi, ma anche perché offre importanti vantaggi al cliente finale in quanto consente di realizzare pavimentazioni senza pozzanghere e di ottimizzare la gestione idrica, grazie alla facilità con cui l’acqua passa  negli strati del sottofondo anziché scorrere sulla superficie.

Le novità nell’arredo urbano

«Altro ambito in cui abbiamo presentato diverse novità è l’arredo urbano. Contraddistinta da un design molto marcato e linee particolari che si adattano a qualsiasi ambiente, la linea Urbana possiede caratteristiche distintive a livello tecnico che la rendono particolarmente interessante per i progettisti e gli enti per gli spazi pubblici.

La facilità di messa in opera e la stabilità che caratterizzano gli elementi consente loro di resistere anche ad eventuali atti vandalici; il trattamento di levigatura delle superfici le rende esteticamente molto simili alla pietra naturale e la particolare finitura rende gli elementi impermeabili e anti-graffiti».

Mvb e Younique

«I prodotti che hanno destato maggiore attenzione da parte dei visitatori al Made Expo sono state  comunque le pavimentazioni drenanti: non solo Mega Drain ma anche le altre soluzioni che proponiamo con i marchi Record, Mvb e la linea Younique, la quale, nonostante sia ormai in produzione da quasi sei anni, ha la capacità di rinnovarsi continamente.

Inoltre, abbiamo inserito su tutti i marchi un servizio online di simulatore di pavimenti che consente di scattare una foto dell’ambiente e, attraverso l’intelligenza artificiale, di provare le varie soluzioni di pavimento fino a trovare quello che più si addice alla propria casa.

Questo servizio è disponibile per Bagattini da circa un anno e mezzo, per Record da un anno e su Younique da pochi mesi. Inizialmente rivolto ai progettisti, il simulatore è stato ampiamente sfruttato anche dai rivenditori edili e dalle imprese».

L’obiettivo di Scf Sicilferro: una carbon neutral company

Scf-Sicilferro
Mauro Scurria | Amministratore delegato Scf Sicilferro
Scf-Sicilferro
Mauro Scurria | Amministratore delegato Scf Sicilferro

«Il mondo delle costruzioni, la casa, ha un ruolo centrale nelle nostre vite, comfort abitativo efficienza energetica sicurezza sismica sono elementi imprescindibili e caratterizzanti dei moderni modelli abitativi e del vivere», ha spiegato Mauro Scurria, Ad di Sicilferro.

«Ma è altrettanto vero come il mondo delle costruzioni impatti considerevolmente sul nostro ambiente influenzando il clima».

Non basta più valutare l’efficienza energetica di un edificio, oggi è necessario misurare e valutare anche il come si sono raggiunte determinate performance energetiche.

Il nuovo claim

«Quest’anno a Made Expo abbiamo quindi presentato il nostro nuovo claim Building your tomorrow per sottolineare e comunicare come Scf, attraverso le proprie tecnologie e sistemi costruttivi integrati sia nelle condizioni di realizzare insieme ai propri clienti già oggi le costruzioni di domani, anzi di oggi.

Proprio per questo già dal 2022 abbiamo intrapreso un percorso di decarbonizzazione ed efficientamento dell’intera organizzazione e che ci ha consentito nel mese di luglio 2023 di ottenere un importante riconoscimento qual è la certificazione Pas 2060.

Già oggi Scf è un’azienda sostenibile a impatto zero o, meglio ancora, una carbon neutral company, poiché impegnata in un percorso di miglioramento continuo e sviluppo tecnico di processi produttivi e prodotti finiti a basso impatto ambientale.

Abbiamo investito nell’efficienza dei nostri impianti produttivi; convertito l’intero nostro parco mezzi di trasporto con mezzi ad alta efficienza e ridotte emissioni; abbiamo migliorato l’impiego dell’energia prodotta dai nostri impianti di energia rinnovabile ed approvvigionando la restante parte solo da fonti rinnovabili e certificate.

Vorremmo quindi coinvolgere tutti i nostri partner e clienti in questo percorso di miglioramento e sviluppo sostenibile che a nostro avviso passa attraverso la possibilità di effettuare scelte condivise e consapevoli».

La revisione dell’Lca

«Pertanto, sempre lo scorso anno abbiamo avviato una revisione complessiva e completa di tutte le Lca, Life cycle assessement, dei nostri prodotti procedendo al calcolo della relativa impronta carbonica o carbon footprint secondo la Iso 14067:2018.

Già da oggi, quindi, le schede tecniche dei prodotti del sistema costruttivo Scf, solaio Plastbau-Metal, Aircrab, H2wall per citarne alcuni, contengono le indicazioni circa il loro impatto in termini di Gwp (Global Warming Potential), cioè i valori di Co2 valutati per l’intera vita del prodotto secondo un approccio sistemico che va dalla culla alla tomba.

Questa iniziativa nasce dalla convinzione che il pianeta non aspetta, e neanche  noi possiamo aspettare. Le scelte circa i prodotti da utilizzare devono essere consapevolmente prese tenendo conto anche degli effettivi e globali impatti ambientali che le moderne costruzioni avranno sull’ambiente e come queste impattano per essere prodotto».

È importante isolare, immettere sul mercato prodotti che consentano di realizzare immobili performanti, ma anche capire come si raggiungono queste prestazioni ed è proprio per questo che è stato deciso di proporre primi tra i produttori di sistemi costruttivi integrati in Eps gli impatti dei prodotti.

Abbattere la Co2

«A breve, infine, completeremo le attività di verifica e certificazione mettendo in commercio il primo sistema costruttivo integrato realizzato con oltre il 90% di prodotti riciclati ed a emissioni compensante quindi Co2 zero, perché già oggi siamo pronti per costruire il tuo domani. Siamo presenti in tutto il territorio nazionale: il nostro stabilimento produttivo principale è in Sicilia, ma abbiamo delocalizzato parte della produzione anche al Nord Italia, in Piemonte, dove sono realizzati alcuni dei nostri prodotti».

Un’azienda che conta

«Siamo in grado di servire tutto il territorio nazionale, con numerosi clienti che continuano a sceglierci, dal Centro Sud al Nord. È bello fare impresa in Sicilia: la nostra principale struttura produttiva occupa quasi 60 dipendenti tra personale amministrativo, tecnico e operai di stabilimento.

Per il tessuto nazionale siamo una realtà mediopiccola, ma nel contesto regionale e per il settore di appartenenza rappresentiamo una azienda mediogrande. La nostra presenza significa investimenti sulle risorse umane, sulla formazione, sulle pari opportunità e sul sociale con attività sul territorio.

Scf è stata costituita il 20 gennaio 1982 da mio padre e oggi rappresenta la più grande azienda di sistemi costruttivi a base di Eps in Italia e uno dei più grandi produttori di solai sempre in Eps europei.

Siamo una delle poche aziende che integrano all’interno del proprio catalogo una gamma di sistemi e soluzioni tecnico costruttive che consentono di fornite tutti gli elementi costruttivi strutturali necessarie per la realizzazione di un fabbricato isolato termicamente e sicuro semicamente, dalle fondamenta alle coperture.

Quello che ci caratterizza di fatto è la grande ampiezza della gamma produttiva e il fatto di essere un’azienda fortemente integrata per cui tutte le lavorazioni vengono svolte nel nostro stabilimento. Il 2023 è andato molto bene i termini di volumi e qualità dei rapporti commerciali istaurati.

Credo comunque che il mercato delle costruzioni abbia beneficiato di una grandissima onda lunga post-covid e bonus con due anni e mezzo difficili da replicare. Il futuro è incerto: il mercato è in forte evoluzione, ma sono positivo perché questo biennio ci ha lasciato la consapevolezza che l’isolamento è una componente fondamentale del buon costruire, diventato ormai un concetto diffuso. I clienti sono più ricettivi anche su alcune tematiche relative alla sostenibilità che resta una grande opportunità di sviluppo».

La sicurezza antincendio del più grande data center d’Italia? Porta la firma di Dierre

L'ingresso del data center di Aruba di Ponte San Pietro
L’ingresso del data center di Aruba di Ponte San Pietro

Sono firmate Dierre le porte tagliafuoco che garantiscono la sicurezza del più grande e moderno data center campus d’Italia: il Global Cloud Data Center Aruba di Ponte San Pietro, in provincia di Bergamo. Un lavoro non indifferente, quello dell’azienda di Villanova d’Asti, che con i suoi manufatti proteggerà dal fuoco sale dove sono custoditi i dati di milioni di cittadini e aziende.

Da Aruba le porte antincendio di Dierre

Dierre | Le porte tagliafuoco nell’auditorio del data center di Ponte San Pietro

Proprio a Ponte San Pietro, il primo cloud provider nazionale ha riconvertito una vecchia fabbrica tessile abbandonata trasformandola in un modernissimo complesso che si estende per 200.000 m², completamente alimentato da energie rinnovabili, in parte autoprodotte con un impianto fotovoltaico e una centrale idroelettrica che sfrutta la presenza del vicino fiume Brembo. Anche le acque di falda vengono utilizzate per raffreddare le sale dati attraverso un impianto geotermico.
In una struttura all’avanguardia, che mette la sicurezza al primo posto, le porte Dierre sono state scelte per isolare e proteggere dal fuoco le sale dove sono custoditi i dati riservati di milioni di cittadini e aziende, nonché i magazzini, il power center e l’auditorium da 400 posti.

In campo le linee New Idra e New Multipla, insieme a un portone d’acciaio appositamente studiato

Dierre | Dettaglio delle porte tagliafuoco New Idra

L’azienda ha installato 260 porte tagliafuoco della linea New Idra, 47 porte di sicurezza multiuso New Multipla e un grande portone di compartimentazione tagliafuoco in acciaio Rolling. Ogni soluzione è stata studiata su misura per rispondere ai severissimi standard richiesti da Aruba.

Le porte antincendio New Idra, in particolare, sono progettate per adattarsi ad ogni spazio con estrema versatilità e adottano un sistema costruttivo che ne facilita la posa. Hanno guarnizioni tagliafuoco collocate direttamente all’interno del telaio, per garantire una migliore tenuta e una piena efficienza anche dopo numerosi cicli di apertura dell’anta.

Dierre | Le porte tagliafuoco New Idra nello stabilimento di Aruba

Le porte New Multipla abbinano invece una robusta struttura coibentata in acciaio a un altissimo grado di personalizzazione, che ha facilitato l’installazione in ambienti di diversa natura all’interno degli edifici del data center.

“Uno dei progetti più prestigiosi

Dal 1975 a oggi Dierre ha prodotto soluzioni che hanno garantito la sicurezza di milioni di edifici in tutto il mondo, il progetto per Aruba non è solo uno dei più prestigiosi tra i molti che abbiamo curato in quasi 50 anni di storia, ma quello che probabilmente riveste la maggior valenza strategica”,  sottolinea Laura De Robertis Direttrice marketing Dierre.

Saint-Gobain, più efficienza e meno impatto ambientale

Saint-Gobain
Antonio Radaelli | Direttore marketing Saint-Gobain in Italia

Il pubblico di Made Expo ha apprezzato il contributo di Saint-Gobain alla riduzione dell’impatto ambientale e al miglioramento dell’efficienza energetica e del comfort, tanto
nel nuovo edificato quanto nelle ristrutturazioni edilizie.

L’azienda era alla manifestazione  con due spazi espositivi sotto il segno della sostenibilità. Nel Padiglione Costruzioni lo stand si è focalizzato sui prodotti innovativi per l’edilizia marchiati Gyproc, Isover, Weber e Glass; nel Padiglione Involucro lo stand ha presentato la vasta offerta di soluzioni di design per il vetro firmate Logli e Saint-Gobain Glass.

In particolare, lo stand al Padiglione Costruzioni, progettato dal designer Marco Piva, è stato concepito per generare un’esperienza di visita coinvolgente.

Il percorso espositivo

Il percorso espositivo è stato infatti suddiviso in due aree: lo Spazio ai Materiali, in cui i visitatori sono stati introdotti alla presenza di nove totem realizzati con lo specifico materiale che lo esemplifica (dal gesso alla calce Nhl, dalla lana di vetro e di roccia al cemento, dal vetro e specchio al bitume e il metallo) in cui si racconta l’impegno dell’azienda nel rendere sempre più sostenibile il processo produttivo e il prodotto finale.

Saint-Gobain
Gamma Newlife

La seconda area, chiamata Casa Saint-Gobain, ha ospitato la Materioteca, l’area Spazio ai Sistemi con le riproduzioni delle soluzioni multi-brand per l’edilizia e display interattivi in cui i visitatori hanno potuto consultare MyPlanner, la piattaforma digitale di Saint-Gobain Italia dedicata al mondo della progettazione.

Antonio Radaelli, direttore marketing

Nel corso della fiera abbiamo incontrato Antonio Radaelli, direttore marketing Saint Gobain Italia e a lui abbiamo chiesto di offrirci la visione dell’azienda nell’attuale panorama dell’industria delle costruzioni. A seguire quanto ci ha raccontato.

«Saint-Gobain è oggi un’azienda molto forte sotto il profilo commerciale, prescrittivo e del supporto ai propri clienti e applicatori. Negli anni è riuscita a capitalizzare le diverse anime che la compongono, proponendo sul mercato anche un’offerta integrata, come ad esempio, le soluzioni a cappotto dotate di Eta, grazie alle sinergie dei suoi forti marchi: Gyproc, Isover e Weber per il mondo “opaco”, Glass per il mondo “trasparente”.

Abbiamo potuto beneficiare appieno di tutti gli incentivi governativi  per l’efficientamento e la riqualificazione dell’edificio e al contempo sappiamo di avere una grande responsabilità in termini di impatto ambientale, quindi di emissioni di Co2, per questo la nostra ragion d’essere è “Making the world a better home”.

Saint-Gobain
Gyproc Wallboard Eco | Gyproc Duragyp Eco

A questo proposito, nel 2023 abbiamo introdotto una serie di prodotti a minore impronta di carbonio, tra i quali colle e massetti a marchio Weber in cui il cemento Portland, alto emissivo in termini di Co2, è stato sostituito da leganti che provengono da scarti industriali di altri ambiti, con un embodied carbon minore di oltre il 50%.

Per quanto riguarda le lastre in cartongesso, abbiamo affiancato alla nostra Gyproc DuraGyp Eco Activ’Air, con ben il 35% di gesso riciclato, la nuova Gyproc Wallboard Eco che, grazie a un processo produttivo innovativo ci consente di consumare meno acqua e immettere una ridotta emissione di Co2 nell’ambiente.

Per quanto concerne la lana di vetro, stiamo investendo in energie rinnovabili nel nostro stabilimento di Vidalengo di Caravaggio, in provincia di Bergamo.

Ultimo prodotto a cui mi piace accennare è nel settore del vetro: abbiamo introdotto il nuovo substrato Oraé che riduce l’impronta di carbonio fino al 42% rispetto al vetro standard di base Planiclear.

Saint-Gobain
Planitherm Infinity Orae

A Pisa, abbiamo recentemente avviato la produzione del Planitherm Infinity Oraè, il primo vetro al mondo a basso contenuto di carbonio, e siamo al momento gli unici sul mercato ad avere l’Epd, ovvero la dichiarazione ambientale di prodotto. Viene infatti realizzato combinando elevato contenuto di rottame di vetro (cullet) e il 100% di energia elettrica da fonti rinnovabili.

I nuovi materiali a ridotto impatto ambientale richiedono anche molta comunicazione verso  i nostri clienti. A loro vogliamo fornire parametri concreti e significativi del nostro sforzo  produttivo ai fini della sostenibilità. Per questo utilizziamo tutti i canali disponibili, comprese sessioni formative dedicate e organizzate in base alle loro specifiche esigenze».

La classifica della distribuzione al Sud e la riqualificazione targata Europa sul nuovo numero di YouTrade

L’Europa è di grande attualità per le imminenti elezioni in programma a giugno, ma per il mondo dell’edilizia la votazione più importante è quella di marzo. Il Parlamento di Strasburgo, infatti, è stato chiamato a votare l’accordo raggiunto tra i governi, la Commissione e la maggioranza parlamentare sul programma di riqualificazione del patrimonio immobiliare. Secondo questa direttiva, il primo traguardo è vicinissimo: già per il 2030 una buona fetta di edifici energivori di classe F o G dovranno essere riqualificati. E per il 2050 dovrebbe essere raggiunta la sostenibilità per tutti gli immobili. Questo grande business, che per l’Italia potrebbe valere 150 miliardi, è al centro di uno degli articoli contenuti nel nuovo numero di YouTrade.

La rivista realizzata da Virginia Gambino Editore si presenta a marzo con un contenuto particolarmente ricco. Per esempio, riporta l’esclusiva classifica della distribuzione di materiali edili al Sud, messa a punto dal Centro Studi YouTrade. L’analisi anticipa, tra l’altro, il programma del II Convegno YouTrade Sud che si svolgerà a Lamezia Terme il 21 e 22 marzo. E anche i punti salienti dell’evento sono anticipati in una sintesi sul nuovo numero della rivista leader nel mondo delle rivendite per edilizia.

Come sempre YouTrade propone anche approfondimenti di settori dell’attività edilizia che occupano un posto di rilievo per il business della distribuzione. Sul numero di marzo del magazine, per esempio, ampio spazio è dedicato al mondo dei sottofondi, dei massetti e delle malte, con soluzioni e materiali aggiornati allo stato dell’arte. Altro punto caldo, visto le pazzie metereologiche, è quello del tetto. Con struttura in legno oppure ricoperto di morbida erba: la superficie degli edifici che si affaccia sul cielo è oggetto di uno speciale che entra nel dettaglio delle diverse soluzioni.
A tutto questo si aggiungono le interviste, i focus sul mondo della distribuzione e della produzione, le rubriche, le notizie… Tanti motivi per non perdersi questo numero di YouTrade!

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