A Sassuolo un’equipe di 65 studenti universitari della Scuola di Architettura e Società del Politecnico, guidati dai professori Arturo Lanzani, Chiara Merlini e Federico Zanfi, sta realizzando un progetto frutto di una convenzione con Provincia di Modena e Confindustria Ceramica. La ricerca si svilupperà nei prossimi tre anni e punterà a una ricognizione sul territorio del distretto finalizzata a sviluppare una riflessione prospettica sulle possibili linee di intervento: le politiche di recupero delle aree industriali e la riqualificazione dello spazio pubblico. «Il Distretto di Sassuolo continua a rappresentare la più formidabile piattaforma manifatturiera e produttiva al servizio dell’industria ceramica italiana», spiega Vittorio Borelli, presidente di Confindustria Ceramica. «Una realtà così complessa e articolata, che nel corso degli ultimi 50 anni si è allargata e evoluta sia da un punto di vista fisico che organizzativo, richiede nuove chiavi di lettura per consentire al sistema ceramico italiano di rafforzare la propria competitività». «Dopo un lungo dissidio, sviluppo industriale e ricerca di qualità nello spazio urbano rurale e naturale possono e debbono integrarsi», aggiunge Arturo Lanzani, docente al Politecnico di Milano. «La qualità del paesaggio va garantita non solo con una più rigorosa tutela nelle sue componenti storiche naturali, ma anche e soprattutto con una diffusa riqualificazione delle molte urbanizzazioni recenti, che non può darsi senza il contributo attivo (culturale, organizzativo, economico) delle imprese che vi sono insediate. Per promuovere competitività e abitabilità del distretto è necessario rinnovare le imprese gli spazi produttivi, riusare o riciclare le aree dismesse delle imprese e fermare il consumo di suolo; riqualificare il patrimonio diffuso di attrezzature e di infrastrutture con una grande e originale manutenzione straordinaria, e più in generale intrecciare lo sviluppo della filiera industriale-tecnologica-commerciale focalizzata sull’urbanizzato e nelle sue zone produttive e lo sviluppo della filiera agricoltura-turismo-cultura focalizzata sui grandi spazi aperti di pianura e di collina».
A Sassuolo l’industria sposa il paesaggio
I bilanci delle prime mille aziende e le previsioni Cresme su YouTrade di novembre
Mille bilanci sotto la lente. Dalle imprese di distribuzione a quelle dell’edilizia, con un’analisi esclusiva che permette di mettere a confronto la maggior parte del mondo legato alle costruzioni. Il check-up dei conti di gruppi e aziende non ha mancato di riservare delle sorprese. A partire dai primi in classifica, che sono cambiati.
La radiografia del settore, uno strumento di lavoro oltre che di informazione, è contenuta nell’inserto speciale incluso sul numero di novembre del mensile YouTrade. Ma non è l’unica sorpresa. Accanto a bilanci e classifica relative al passato, il magazine leader del settore presenta anche le previsioni di Lorenzo Bellicini, direttore del Cresme, che spiega perché il 2014 potrebbe essere meno peggio del previsto. Anzi…
Su YouTrade di novembre, inoltre, accanto alle rubriche e a tante notizie sui protagonisti dell’edilizia, fa la sua comparsa una nuova sezione, dedicata all’utilizzo di materiali e complementi di arredamento. YouTrade Casa mette alla prova due architetti nella ristrutturazione di edifici vecchi e nuovi utilizzando la resina come denominatore comune.
Infine, uno sguardo sul futuro: lo sviluppo di città e imprese sarà condizionato da un fattore cruciale, l’energia. Per questo ci sono città che si preparano puntando sull’edilizia ecosostenibile, con successo. È il caso di Friburgo: YouTrade è andata a verificare sul posto come far diventare verde una metropoli.
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Hörmann Italia punta sui rivenditori
I 500 concessionari dell’azienda Hörmann Italia sono sostenuti sia dai corsi di formazione e attività promozionali, sia grazie al rinnovato Programma Partner che mette a loro disposizione molteplici articoli per l’allestimento e la pubblicità del punto vendita. A confermarlo è Edoardo Rispoli, direttore commerciale della società: “La nostra azienda ha scelto di credere nella figura del concessionario, da concepire quale un vero partner, un alleato prezioso con cui condividere politiche, strategie ed azioni di lunga durata, oltre a nuove competenze per affrontare il mercato da leader. Siamo convinti che, quale strategico anello di congiunzione fra il nostro marchio e quel segmento di mercato – principalmente l’utente privato e la microimpresa – che oggi rappresenta senz’altro una realtà di primaria importanza visto il settore della riqualificazione-ristrutturazione, il rivenditore debba essere ampiamente valorizzato e sostenuto con attività e strumenti mirati.”
Europa Promotion, per esempio, è un’attività promozionale pensata per i rivenditori e da ormai quattro anni propone una serie di prodotti dalla tecnologia evoluta a prezzi vantaggiosi, nonché una gamma estremamente composita di strumenti e supporti per il punto vendita.
“Da tempo – spiega Rispoli – i nostri rivenditori possono attingere al Programma Partner Hörmann, vale a dire un insieme di esclusivi articoli per allestire e pubblicizzare il proprio showroom o le attività proposte. Grazie a questo Programma, i nostri showroom, non solo in Italia ma in tutta Europa (il format è infatti proposto dalla casa madre in Germania), presentano espositori per portoni, vetrine per accessori, poster, campionature elementi, pannelli pubblicitari e strumenti promozionali per punto vendita – dagli shopper, alle penne, ai cioccolatini – tutti coerenti e dall’aspetto coordinato.”
Ampiamente utilizzato dai concessionari della penisola, il Programma Partner è stato quest’anno riconsiderato e ampliato con una serie di nuovi e importanti articoli, sempre a disposizione del rivenditore a condizioni agevolate.
Habitat Lab, la costruzione più sostenibile in Italia
Habitat Lab è l’edificio-laboratorio più sostenibile in Italia e secondo in Europa.
Inaugurato nel 2012 dal Gruppo Saint-Gobain a Corsico per promuovere un nuovo modo di costruire, attento sia alla sostenibilità degli edifici sul piano energetico, dei materiali e delle emissioni inquinanti, sia al comfort abitativo, ha ottenuto la certificazione Leed Platinum nel protocollo Leed 2009 Italia NC con punteggio di 90 su 110, il più alto di sempre nel nostro Paese, subito dietro l’edificio svedese di Helsingborg. Il progetto, inoltre, è tra i primi ad essere stato certificato con il sistema Leed 2009 Italia NC.
Un risultato particolarmente significativo per il Gruppo Saint-Gobain in Italia, che per la realizzazione del Centro ha impiegato soluzioni innovative dei suoi diversi brand in una molteplicità di ambiti di intervento, dall’involucro opaco e trasparente ai controsoffitti, dai divisori interni alle coperture, fino all’impianto fotovoltaico e ai materiali di finitura. Tali accorgimenti e materiali hanno contribuito fino al 40% all’ottenimento del punteggio complessivo, rendendo al contempo di fatto Habitat Lab, almeno secondo i criteri Leed, la nuova costruzione più sostenibile in Italia e tra le più “verdi” in Europa.
Il progetto ha previsto in particolare la ristrutturazione di un’area pre-esistente della fabbrica, un’ala di una vecchia palazzina degli anni ‘50 di circa 700 m2, e la realizzazione di una struttura di nuova costruzione di altri 500 m2 (1.200 m2 totali). Il risultato è oggi un centro polifunzionale “passivo” e autonomo sotto il profilo energetico e al contempo uno spazio dove poter condividere una diversa “cultura dell’abitare”, ispirata al benessere dell’uomo e alla salvaguardia dell’ambiente, con uno showroom delle soluzioni e dei prodotti Saint-Gobain per l’Habitat sostenibile, sale riunioni e un’area dedicata agli incontri e alle pause di lavoro; infine strutture per le attività didattiche e spazi attrezzati per le dimostrazioni di applicazione dei prodotti, per poter offrire formazione teorica e pratica a progettisti, imprese e applicatori.
Il protocollo Leed ha valutato e premiato sei diversi ambiti di intervento relativamente ad Habitat Lab, ovvero:
- energia e atmosfera;
- sostenibilità del sito;
- gestione delle acque;
- materiali e risorse;
- qualità ambientale interna;
- innovazione nella progettazione.
Proseguendo sulla strada della sostenibilità Gianni Scotti, amministratore delegato e presidente di Saint-Gobain Italia ha affermato che «nel 2015 una percentuale importante del fatturato sarà realizzata con prodotti per il risparmio energetico».
Le stanze del Corriere valgono 138 milioni
La vicenda tiene banco sui giornali, e non solo. La vendita della sede storica del Corriere della Sera è oggetto di polemiche e proteste: secondo i giornalisti sarebbe stata venduta a un prezzo troppo basso. Ma quanto vale, davvero? Il Centro Studi di Immobiliare.it ha eseguito delle analisi e stimato il valore effettivo per metro quadro, non solo degli uffici del comprensorio di Via Solferino, ma anche di altre sedi storiche che ospitano grandi aziende del panorama mediatico italiano. Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport si trovano nel cuore di Milano. La sede ha una superficie di 25mila metri quadrati. Se fosse riconvertito in immobile residenziale, il valore totale dell’immobile sarebbe da calcolarsi su 7mila euro al metro quadro, che scenderebbero a 5.500 se l’immobile mantenesse la destinazione a uso ufficio. Tenendo conto però che parte dell’edificio ha anche un valore uno storico difficilmente quantificabile. Secondo queste premesse, il valore complessivo dello stabile è pari a 175 milioni di euro per uso residenziale, a meno di 138 milioni di euro per uso ufficio, contro i 120 a cui è stata realmente ceduto l’immobile. La sede Rcs di via Rizzoli, che però non è di proprietà del gruppo editoriale, secondo il centro studi del Gruppo Immobiliare.it vale invece 65 milioni di euro per una superficie complessiva di 25 mila metri quadri, con una più ridotta stima di 2.600 euro al metro quadro, dovuta principalmente all’ubicazione della sede, molto lontana dal centro della città. Già che c’era, Immobiliare.it si è soffermata anche su altre sedi storiche dell’editoria italiana inclusa quella Mondadori di Segrate. Per questo palazzo di 18mila metri quadrati, il più piccolo di quelli presi in considerazione, il valore stimato si aggira sui 62 milioni di euro. Il prezzo al metro quadro sarebbe quindi di poco inferiore ai 3.500 euro al metro quadro. Altra sede di valore è risultata essere quella del Gruppo Sky a Santa Giulia, sempre a Milano. Molto lontana rispetto al centro cittadino, Immobiliare.it stima che gli 85mila metri quadri di uffici e studi televisivi valgano 170 milioni di euro, equivalenti ad appena 2mila euro a metro.
Buzzetti e Sforza Fogliani: caro Letta…
Dopo l’Home day arriva una lettera indirizzata al presidente del Consiglio, Enrico Letta. Mittenti: i presidenti di Ance e Confedilizia, Paolo Buzzetti e Corrado Sforza Fogliani (foto). L’obiettivo è mettere nero su bianco la richiesta di inserire all’interno della Legge di stabilità, una «drastica revisione della disciplina delle tasse sulla casa e che si gettino le basi per una nuova fiscalità che garantisca la tutela del bene casa e la sua redditività, anche attraverso una vera Service tax». Secondo Buzzetti e Sforza Fogliani, «il balletto di tasse sulla casa sta generando per famiglie e imprese» due associazioni si rivolgono direttamente al presidente del Consiglio per «rivedere la Tasi che, così come prevista nel disegno di legge sulla stabilità, sulle seconde case assumerebbe i connotati di una terza patrimoniale in aggiunta all’Imu e al ritorno dell’Irpef». «Una mazzata per le imprese di costruzione che si trovano a pagare nuovamente, dopo l’eliminazione dell’Imu, una tassa sui fabbricati invenduti con una aliquota che può arrivare addirittura sino all’11,6 per mille del valore catastale», e «un dramma anche per i proprietari tenuti al pagamento della quota più rilevante della Tasi, che da tassa sui servizi comunali erogati a favore degli abitanti degli immobili (come era stata annunciata ad agosto dal Governo) si è trasformata invece in un’ennesima patrimoniale».
Crolla il mercato delle seconde case
Chi compra e chi vende casa? E con quali finalità? Un’analisi delle compravendite realizzate dalle Agenzie del Gruppo Tecnocasa evidenzia nel primo semestre mette in luce un dato che non sorprende: il crollo delle operazioni per acquistare una seconda casa.Più di tre acquisti su quattro, infatti, hanno riguardato l’abitazione principale, circa il 17% la casa ad uso investimento e meno del 6% la casa vacanza. Il 44,6% degli acquirenti ha utilizzato capitali propri, mentre il 55,6% ha fatto ricorso al mutuo: tra questi ultimi, la concentrazione di coloro che vi ricorrono maggiormente aumenta per le fasce d’età più basse. L’analisi fornisce anche un identikit degli attori in campo: oltre il 40% degli acquirenti ha un lavoro come impiegato, seguono le categorie dei dirigenti, imprenditori e liberi professionisti con 17,2% e gli operai con il 16,6%. La maggioranza delle compravendite è stata effettuata da coloro i quali hanno un’età compresa tra 18 e 44 anni, per i quali la ricerca dell’abitazione principale è predominante, in più dell’80% dei casi. L’acquisto a scopo di investimento, invece, cresce nelle fasce d’età intermedie, grazie alla maggiore solidità del capitale a disposizione. Dal lato dei venditori, aumenta la percentuale di chi aliena per reperire liquidità (era il 15% nel secondo semestre 2012, ora il 24,4%), ma la motivazione principale è sempre da attribuirsi al desiderio di migliorare la qualità abitativa (56,3%), poiché si sente il desiderio di acquistare un’altra casa o per mutate esigenze di composizione familiare. La necessità di trasferirsi, invece, è manifestata dal 19,3% dei venditori. Altro dato interessante è quello che riguarda i venditori: in media ha un’età compresa tra 35 e 54 anni (49,4%), pensionato per il 32,2% e sposato nel 66% dei casi. La motivazione di vendita legata al miglioramento della qualità abitativa è predominante nelle fasce d’età più giovani; al contrario, il bisogno di trasferimento e di reperimento di liquidità cresce con l’avanzare dell’età, fino a toccare i valori più alti tra gli over 65. Tecnocasa accende un faro anche sul mercato degli affitti.
Il 34% dei clienti delle agenzie del Gruppo Tecnocasa opta, infatti, per un contratto di locazione. La motivazione principale è legata ad una scelta abitativa (56,3% dei casi), mentre chi prende casa in affitto per motivi di lavoro rappresenta il 37,8%; gli studenti, invece, sono poco meno del 6% del totale. Oltre tre contratti di locazione su quattro sono a canone libero (4+4), la tipologia più richiesta è risultata essere il bilocale (38,5%), in misura lievemente maggiore rispetto al trilocale (35,5%). Il 72,6% degli inquilini si inserisce nella fascia d’età compresa tra 18 e 44 anni, il 15,6% dei conduttori ha un’età compresa tra 45 e 54 anni, gli over 55 sono poco meno del 12%. La motivazione legata allo studio è più alta nei giovani tra 18 e 34 anni (15,5%), poco più del 40% dei 18-34enni e dei 35-44enni considera l’affitto perché mosso da esigenze lavorative, mentre gli over 55 decidono di abitare in un immobile in locazione.
Rinnovato l’Istituto di Bioarchitettura
Elezioni concluse per il nuovo direttivo nazionale dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura. I componenti designati sono Giovanni Sasso (presidente), Carlo Patrizio, (Roma, affari istituzionali), Anna Carulli (Messina, area Sud), Angelo Perego (Lecco, area Nord), Maria Grazia Contarini (Massa Carrara, tesoriere), Gabriella Verardi (Brindisi, segretario), Paolo Fatticcioni (Livorno, area Centro). Le nomine sono giunte al termine del Congresso dell’Istituto Nazionale di Bioarchitettura che si è svolto alla Casa dell’Architettura a Roma. L’istituto è un ente morale fondato da Ugo Sasso nel 1991. L’ente ha l’obiettivo di contribuire alla sensibilizzazione, formazione e informazioni sulle tematiche dell’abitare sano e della riqualificazione del territorio.
Allarme Crediop: grandi opere a rischio
Crediop, banca per il credito a medio e lungo termine finalizzato alla realizzazione di grandi opere, punta il dito sul fiscal compact e su Basilea 3: sono loro i «colpevoli» dei mancati finanziamenti alle infrastrutture. L’allarme è stato lanciato a Roma nel corso del 14° Incontro Finanziario delle Opere Pubbliche organizzato da Dexia Crediop. Tra pochi mesi, infatti, importanti cambiamenti potrebbero rendere più complicato e difficile il ricorso alle consuete forme di finanziamento, nonostante i fabbisogni infrastrutturali del Paese siano rimasti importanti. Dexia Crediop ha sottolineato come a partire dal 2014 Basilea 3 avrà l’effetto di rendere più costoso il credito, soprattutto per le durate più lunghe, tipiche del finanziamento delle infrastrutture. Contemporaneamente, entreranno in vigore gli obblighi europei assunti con il Fiscal Compact, che andrà anch’esso a colpire il settore. «Questi due cambiamenti sono stati concepiti per ridurre i rischi sistemici. Tuttavia hanno effetti collaterali sul finanziamento delle infrastrutture che vanno conosciuti, anticipati e affrontati» ha commentato Fabrizio Pagani, direttore project & public finance di Dexia Crediop. Come rilanciare, dunque, il settore delle infrastrutture? Dexia Crediop ha presentato alcuni spunti di riflessione. Visto gli effetti che il Patto di stabilità interno ha avuto sulla spesa per investimenti, andrebbero riviste tali regole allo scopo di centrare l’obiettivo di bilancio ridistribuendo progressivamente, la spesa dalla parte corrente alla parte in conto capitale. Una possibile revisione delle regole in materia di debito degli Enti territoriali potrebbe puntare a ridurre maggiormente il debito là dove esso è alto e insostenibile, consentendo invece un parziale ricorso al debito agli Enti che presentino conti in ordine. In ultimo, nell’ambito delle regole di Basilea 3, potrebbe essere introdotta una distinzione (oggi non esistente) tra un finanziamento non garantito ed un’operazione assistita da garanzie collaterali, come su un’infrastruttura, rendendo quindi meno costoso (perché più garantito) il relativo finanziamento.
A Bari summit sulle città green
Torna a Bari, il 2 e il 3 dicembre, Green City Energy. La seconda edizione è ospitata dall’Università degli Studi di Bari (foto) e sarà la prosecuzione del tavolo di confronto avviato l’anno scorso sulle nuove politiche e strategie a livello europeo e governativo e sui progetti avviati a livello territoriale. La manifestazione intende confermarsi punto di riferimento per la presentazione di best practices e luogo per fare network e creare partnership. Si parte lunedì 2 dicembre con una sessione istituzionale in plenaria sul tema «Smart City verso Horizon 2020», il nuovo programma dell’Unione Europea per il finanziamento integrato delle attività di ricerca 2014-2020. Durante la plenaria spazio a tre focus: progetti finanziati nell’ambito del bando PON-REC Obiettivo Convergenza, Regioni Convergenza e buone pratiche delle città pugliesi. Durante la due giorni si affronteranno diverse tematiche legate alle Smart City, come le prospettive di sviluppo green nel sistema portuale nazionale e mediterraneo, con particolare attenzione a progetti, tecnologie e sistemi all’avanguardia. Altro argomento di particolare rilevanza saranno la mobilità sostenibile, produzione e risparmio di energia nei sistemi urbani interconnessi, politiche europee e nazionali, riqualificazione a scala di quartiere-area-città con una visione integrata, reti complesse, rilancio della produzione di energia da fonti rinnovabili integrata nell’ambito urbano e implementazione dei sistemi di gestione e raccolta dei rifiuti. Il 3 dicembre la giornata si aprirà con un incontro sulla riqualificazione energetica degli edifici come leva essenziale per la Green e Smart City.
Casa sotto la lente di Doxa e Leroy Merlin
Un Osservatorio sulla casa: è l’idea della catena della grande distribuzione Leroy Merlin. Il monitoraggio sarà condotto assieme alla Doxa. L’obiettivo è raccogliere informazioni per comprendere meglio le necessità e i cambiamenti degli stili abitativi degli italiani oltre a mettere in evidenza l’andamento e lo sviluppo del settore. La scelta del gruppo non è casuale: secondo l’ultimo censimento generale della popolazione e delle abitazioni condotto dall’Istat in Italia ci sono circa 29 milioni di case, per 25 milioni di famiglie. Un italiano medio risiede nella propria casa da circa 14 anni e l’estensione della sua abitazione è di 99 metri quadri. Ma il dato più interessate è questo: il 36% del campione intervistato vorrebbe che la propria abitazione avesse dotazioni ecocompatibili mentre il 32% vorrebbe eliminare le barriere architettoniche. Accanto all’Osservatorio, Leroy Merlin assieme alla Società Umanitaria ha promosso un concorso d’idee, con un montepremi di 10mila euro. Il premio sarà assegnato chi saprà interpretare le necessità dell’abitare moderno, utilizzando i suggerimenti emersi dall’Osservatorio sulla casa.
Homeday: Buzzetti attacca il fisco
L’homeday dell’Ance mette sotto la lente la questione fiscale. La ricetta dell’associazione dei costruttori per far tornare la casa un bene accessibile comporta, infatti, un riordino meno penalizzante delle tasse sugli immobili. «Il continuo balletto delle tasse, dall’Ici all’Imu alla Trise e ora il Tuc, ha prodotto effetti negativi per tutti», ha spiegato il presidente dell’Ance, Paolo Buzzetti (foto). «Ora bisogna fermarsi e, nella legge di stabilità, chiudere finalmente questa partita». Secondo Buzzetti «ripartire dalla casa è innanzitutto un segnale di attenzione sociale, ma è anche un fondamentale volano dell’economia». Nella legge di stabilità il presidente dell’Ance chiede che si individuino in maniera chiara le priorità da seguire e «non si usi la casa come un bancomat per far quadrare i conti dello stato». D’accordo anche il sindaco di Catania Enzo Bianco, presente all’evento assieme a una schiera di politici e rappresentanti delle associazioni: «Bisogna diradare il quadro di incertezza che regna nelle politiche per la casa e che rischia di diventare una miscela esplosiva nelle città». Bianco ha proposto di creare tavoli operativi Anci-Ance sulla casa, una sorta di presidio stabile per individuare soluzioni all’emergenza abitativa. «Proprio quello che le nostre Ance territoriali stanno promuovendo in questi giorni sul territorio con decine di Homeday regionali e provinciali e numerose iniziative in programma per dare attuazione in modo diffuso e capillare a un patto per la casa», ha ricordato Buzzetti.
Allianz si compra un grattacielo di Citylife
Allianz, colosso mondiale tedesco delle assicurazioni, si compra un grattacielo di Citylife, il complesso che sta sorgendo nell’area della ex Fiera di Milano. La compagnia, infatti, ha deciso di vendere la propria partecipazione del 33% in Citylife a Generali. In cambio, appunto, dell’acquisto di uno dei tre grattacieli (quello progettato da Arata Isozaki) che verranno eretti e di parte delle residenze. L’obiettivo è ridurre la leva finanziaria che grava sul progetto e consentire a Generali, che diventeranno l’unico azionista dell’area edificata, di rinegoziare il debito e ottenere nuove e migliori condizioni dalle banche.
CONDOMINIO IN FORMA
Tutto quello che avreste voluto sapere sul condominio e non avete mai osato chiedere. Ma non su un condominio qualunque: sulla gestione degli stabili rivoluzionata dalla legge di riforma entrata in vigore nel giugno scorso.
Nasce CONDOMINIO Sostenibile e Certificato, una rivista trimestrale che scruta ai raggi x quella che è la realtà che interessa milioni di famiglie e migliaia di professionisti della gestione condominiale. Obiettivo: scavare nel profondo gli argomenti di maggiore attualità. A partire, ovviamente, dalle novità della nuova normativa e dalle reazioni (non sempre positive) degli addetti ai lavori.
Il periodico di Virginia Gambino Editore, però, affronta anche argomenti pratici. Per esempio: quando è lecito autorizzare il distacco del riscaldamento di un condòmino dall’impianto centrale? Oppure: che cosa considerare se si vuole adottare un inverter per aggiornare l’ascensore? E, ancora, che cosa utilizzare per assicurare l’impermeabilizzazione di un terrazzo?
Accanto alle rubriche, sul primo numero di CONDOMINIO Sostenibile e Certificato i lettori troveranno inoltre un approfondimento sulle smart city, obiettivo che comporta una migliore efficienza e l’interconnessione degli stabili di una metropoli, e su quanto si guadagna a spendere: un paradosso che va a pennello quando si tratta di rendere meno costosa la gestione di un edificio. Oppure calza quando si decide di investire in sicurezza per rendere inviolabile un appartamento.
Tanti argomenti che rendono CONDOMINIO Sostenibile e Certificato, uno strumento indispensabile per chi si occupa del mestiere più necessario di tutti: amministrare la casa.
Per info e abbonamenti:
abbonamenti@vgambinoeditore.it
02/47761275
Edilizia, nel 2014 scade l’eurodirettiva
Se cresce l’edilizia cresce l’economia. Per ribadire il concentto, il Green Building Council Italia ha organizzato nei giorni scorsi alla Camera dei Deputati un seminario dal titolo «Il contributo della filiera edilizia al rilancio della competitività e della crescita in Italia: le direttive europee come opportunità». Obiettivo: porre l’attenzione dei deputati sull’imminente scadenza imposta dalla direttiva europea 2012/27/UE in materia di riqualificazione urbana ed edilizia. La direttiva europea, infatti, prevede che ogni Stato membro definisca a partire dall’anno prossimo (2014) piani pluriennali sia per l’efficienza energetica in generale che per l’edilizia in particolare.
In tutta Europa i Green Building Council (Gbc) sono parte attiva di questo processo di trasformazione. GBC Italia intende contribuire alla più generale innovazione del Paese e del settore. Per questo opera per trasformare in opportunità la scadenza europea del 30 aprile 2014, cioè entro ormai pochi mesi. E’ una grande opportunità perché a questo piano saranno collegati gran parte dei fondi europei dei prossimi dieci anni. Per questo ha promosso un Laboratorio Direttiva 27/12 cui partecipano numerosi enti, imprese, professionisti.
Piemonte, fondi diversi per la scuola
Edilizia scolastica: il Consiglio Regionale del Piemonte approva le varianti al Piano triennale con l’obiettivo di permettere agli enti locali di ricorrere a strumenti finanziari innovativi, come i fondi immobiliari, i leasing in costruendo e i contratti di disponibilità, con i quali la proprietà pubblica dell’immobile oggetto di intervento viene trasferita temporaneamente a un altro soggetto di natura privata. Le modifiche dovrebbero sbloccare alcuni interventi e, inoltre, permetteranno di accedere a contributi regionali, a patto che l’edificio mantenga una destinazione a uso scolastico per almeno vent’anni e che al termine del contratto di finanziamento la proprietà ritorni all’ente pubblico.