Niente bancomat o carta di credito per i pagamenti con soggetti che hanno un fatturato inferiore ai 200mila euro. Lo prevede il il Decreto Milleproroghe, che è stato convertito in legge. Il Milleproroghe rinvia l’obbligo di istallazione di un Pos al prossimo 30 giugno per i soggetti con fatturato inferiore ai 200.000 euro, mentre per chi supera questa soglia l’obbligo decorre dal prossimo 28 marzo. L’obiettivo è diffondere maggiormente l’uso dei di pagamenti elettronici e combattere così l’evasione fiscale. Interessati sono i soggetti che esercitano attività di vendita di prodotti e/o di prestazione di servizi, anche professionali. L’obbligo di accettare i pagamenti con mezzi elettronici scatta per importi superiori ai 30 euro. Oltre ai professionisti, sono tenuti a installare un Pos commercianti e rivendite, officine meccaniche, elettrauto, carrozzieri, attività di parrucchiere, saloni di bellezza, e imprese di servizi.
Proroga al 30 giugno per l’obbligo di Pos
Smart Index, Roma promossa in turismo
È Roma la città più «smart» nel Turismo e nella Cultura, secondo lo Smart Index curato da Between. Il primato la Capitale lo conquista grazie a un sistema di portali tematici che permette di informarsi e prenotare alberghi e monumenti, un sistema bibliotecario all’avanguardia sotto il profilo tecnologico e dei servizi all’utenza via web e «app». Al secondo posto Bologna, seguita da Torino e Firenze, mentre Milano non supera la metà classifica. Tra le medie città d’arte e di turismo seguono in classifica Rimini, Ferrara, Ravenna, Bolzano e Bergamo, che sono comunque nella «top 10». Tra le città piccole (meno di 80mila abitanti) Siena è l’unica tra le prime dieci e insieme a Urbino l’unica tra le prime 20. Reggio Calabria è la prima città del Sud (11esimo posto), e complessivamente sono solo sei le città meridionali in prima fascia (oltre a Reggio C., anche Lecce, Cagliari, Olbia, Catania, Napoli e Potenza).
Per i single la metà delle compravendite
Quasi la metà degli acquisti di immobili sono conclusi da single, uomini e donne. È la conclusione a cui è giunta l’analisi di Tecnocasa, che ha analizzato i rogiti finalizzati attraverso la propria rete di agenzie. Conclusione: il 47,1% delle operazioni sono state effettuate da persone senza partner fisso. Al Nord (Milano, Bologna, Genova, Torino e Verona) questa percentuale supera il 50%. In particolare, a Milano il 63% delle compravendite è concluso da single. Prevale l’acquisto dell’abitazione principale (86,6%), seguito dalla casa ad uso investimento (10,8%) e, infine, dalla casa vacanza (2,6%). A livello nazionale, la tipologia più acquistata da questo target di acquirenti è il trilocale (36,3%), seguito dal bilocale (29,7%). Anche nelle grandi città è il trilocale a prevalere ad eccezione di Torino, Roma e Milano dove invece è il bilocale ad essere il più richiesto dai single. A Milano la percentuale dei bilocali acquistati è del 59,4%.
Lettera al governo: scuole troppo rumorose
Il governo ha deciso di stanziare 3 miliardi per mettere a norma le scuole. Ma questo non deve far dimenticare un aspetto importante: il rumore. Le carenze riguardanti la qualità acustica delle aule, infatti, provocano problemi di apprendimento e di salute per allievi e insegnanti. A ribadirlo è l’Associazione italiana di acustica, che ha deciso di inviare una lettera aperta al presidente del consiglio, Matteo Renzi. «Il nostro patrimonio edilizio scolastico, sia quello più datato sia quello più recente», scrive l’associazione, «ha infatti carenze profonde nella qualità acustica degli ambienti e ciШ influisce sull’ascolto, sul comportamento, sull’apprendimento, nonché sulla stessa salute degli allievi e dei docenti». Secondo l’Aia, sono infatti numerosissime le aule scolastiche che da un lato non sono isolate acusticamente e dall’altro non sono arredate con materiali fonoassorbenti (controsoffitti, pannelli). «In una situazione di esposizione cronica ad alti rumori ambientali provenienti dall’esterno (rumore aeroportuale, rumore da traffico veicolare, ferroviario, ecc.) o dalle aule limitrofe e dai corridoi, l’analisi delle prestazioni dei bambini su compiti di accuratezza (ad esempio riconoscimento di parole o test di apprendimento standard) ha messo in luce la presenza di effetti negativi sulla memoria e sulle capacità di lettura, così come una riduzione dell’attenzione e della motivazione». L’associazione vede il rimedio: «Si tratta di migliorare in maniera accorta le proprietà fonoisolanti delle strutture (porte, finestre) e introdurre giuste quantità di materiale fonoassorbente (pannelli, controsoffitti). L’investimento economico necessario è mediamente modesto (stimato in circa 3mila euro per aula) e gli interventi possono essere facilmente integrati in un più ampio piano di ristrutturazione del patrimonio edilizio scolastico».
Novacolor, nuovo impianto per l’export
Una superficie di 8.400 metri quadri vicino al casello dell’autostrada, nella zona industriale di Coriano, a Forlì. Novacolor, azienda specializzata in finiture decorative per l’architettura (Gruppo San Marco), ha acquistato un nuovo stabilimento. Obiettivo: creare un’unità produttiva innovativa specializzata in vernicianti a effetto decorativo, di alto pregio, attraverso una tipologia d’impianti moderni che abbina le tecnologie più avanzate all’artigianalità. Il sistema logistico sarà in grado di gestire un elevato livello di customizzazione e una forte propensione all’esportazione.
L’investimento è coerente con il trend e la vocazione all’export dell’azienda, che negli ultimi tre anni ha registrato un aumento di fatturato del 65%. Novacolor, nata nel 1982 a Forlì, fornisce effetti decorativi destinati ai più importanti studi di design e cantieri in oltre 50 Paesi del mondo. Nel 2009 è entrata a far parte di Gruppo San Marco, leader in Italia nella produzione di sistemi vernicianti per l’edilizia come unità specializzata in prodotti di rifinitura di alto pregio top brand per il settore dei decorativi, per l’architettura e per l’interior design.
Lavori in legno solo per gli specialisti
Cambiano le regole per le opere in legno. Adesso chi svolge i lavori dovrà per forza affidarsi a un operatore riconiscuto nella categoria Os32. Nel decreto approvato dal consiglio dei ministri, infatti, è stata accolta la proposta di inserire tra le opere specialistiche la categoria OS32, che entra di diritto all’interno del provvedimento che regolamenta le caratteristiche dei bandi di gara pubblici. «Con l’emendamento approvato dal consiglio dei ministri», commenta Roberto Snaidero, presidente FederlegnoArredo, «le imprese del comparto legno strutturale avranno a disposizione uno strumento importantissimo di crescita che rappresenterà un ulteriore stimolo a un settore che negli ultimi anni ha saputo raggiungere quote significative nel mercato edile, arrivando a toccare il 17% del costruito in Italia». La decisione del governo riconosce al comparto legno strutturale e alle imprese specializzate un ruolo chiave nel mercato italiano: a termine dell’iter legislativo, infatti, l’affidatario dei lavori in possesso della qualificazione nella categoria di opere generali non potrà più eseguire direttamente le opere in legno, ma dovrà avvalersi di imprese con la qualificazione OS32 richiesta in base all’importo della gara. Soddisfatto anche Emanuele Orsini, presidente Assolegno (unica associazione nazionale dell’industria del legno strutturale): «Sono anni che ci battiamo per il riconoscimento dell’Os32 quale categoria super-specialistica e oggi, grazie al grande lavoro di FederlegnoArredo, possiamo dire che è stato raggiunto un traguardo di portata storica. Attraverso questo emendamento, infatti, si tutelano le imprese che hanno creduto alla specializzazione e alla qualificazione delle maestranze».
Torna la Meci e punta sulla riqualificazione
Torna la Meci, Mostra dell’Edilizia Civile e Industriale. L’evento, previsto per il 15, 16 e 17 marzo è promosso da Ance Como e Ance Lecco, assieme agli Ordini professionali delle due province (architetti, ingegneri, geometri, periti) e con il Politecnico di Milano. Si volgerà nell’area di Lariofiere, a Erba. La 31esima edizione è dedicata, in particolare, alla riqualificazione del patrimonio edilizio. «Lo scorso anno l’iniziativa ha compiuto i 30 anni. Quello raggiunto è un traguardo importante e insieme uno stimolo per continuare ad alimentare l’iniziativa con contenuti di qualità, contributi da parte di esperti del settore, approfondimenti su tematiche attuali», commenta il presidente di Lariofiere, Giovanni Ciceri. I 150 espositori provenienti da tutto il territorio nazionale, copriranno una superficie espositiva di circa 10mila metri quadri. L’esposizione si articolerà sui tre padiglioni interni e l’area esterna. Le merceologie presenti coprono l’intera filiera delle costruzioni: utensili e macchine per il movimento terra, gru, ponteggi, attrezzature, sistemi di progettazione, coperture, isolamento termico, armature, camini, scale, serramenti, rivestimenti.
Ecco il piano casa punto per punto
Ecco, finalmente il nuovo piano casa. Dopo il consiglio dei ministro sono emersi nuovi dettagli dopo le anticipazioni dei giorni scorsi. In tutto saranno impegnato oltre 1,7 miliardi di euro. Il ministro dei trasporti e infrastrutture Maurizio Lupi ha spiegato le linee del piano: sostegno all’affitto a canone concordato; ampliamento dell’offerta di alloggi popolari; sviluppo dell’edilizia residenziale sociale. Obiettivi che sono tradotti in un decreto legge che dovrà essere convertito entro 90 giorni dal Parlamento. Per cho non può pagare l’affitto è stato deciso di incrementare con 100 milioni il Fondo nazionale per il sostegno all’accesso alle abitazioni in locazione e 226 milioni il Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli. Di fatto è stato reso strutturale l’aiuto ai più bisognosi. Il decreto prevede anche che per favorire l’immissione sul mercato degli alloggi sfitti si riduce dal 15 al 10%, per il quadriennio 2014-2017, l’aliquota della cedolare secca di cui si potrà usufruire anche in caso di abitazioni date in locazione a cooperative o a enti senza scopo di lucro. Questo a patto che siano sublocate a studenti con rinuncia all’aggiornamento del canone di locazione o assegnazione. Per attenuare le tensioni sul mercato delle locazioni (2,5 milioni di famiglie in affitto pagano un canone superiore al 40% del loro reddito) la norma prevede che le risorse del Fondo Affitto siano destinate anche alla creazione di strumenti a livello comunale che svolgano una funzione di garanzia terza fra proprietario e affittuario: per i mancati pagamenti del canone, per eventuali danni all’alloggio. La norma prevede, inoltre, che le procedure previste per gli sfratti per morosità si applicano sempre alle locazioni di cui al presente comma, anche per quelle per finita locazione.
Altro capitolo: Piano di recupero di immobili e alloggi di Edilizia residenziale pubblica (ex Iacp). Avrà a disposizione 400 milioni di euro per finanziare la ristrutturazione con adeguamento energetico, impiantistico e antisismico di 12mila alloggi. Inoltre, è previsto un ulteriore finanziamento di 67,9 milioni per recuperare ulteriori 2.300 alloggi destinati alle categorie sociali disagiate (reddito annuo lordo complessivo familiare inferiore a 27mila euro, nucleo familiare con persone over 65, malati terminali o portatori di handicap con invalidità superiore al 66%, figli fiscalmente a carico e che risultino soggetti a procedure esecutive di rilascio per finita locazione).
C’è poi l’offerta di acquisto degli alloggi ex Iacp agli inquilini. L’obiettivo è incrementare l’offerta di alloggi sociali anche attraverso attività di recupero, manutenzione e gestione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica senza consumo di nuovo suolo. È così prevista la conclusione di accordi con regioni ed enti locali per favorire l’acquisto degli alloggi e destinare il ricavato al recupero alla realizzazione di nuove abitazioni. Per favorire l’acquisto è prevista la costituzione di un Fondo destinato alla concessione di contributi in conto interessi su finanziamenti per l’acquisto degli alloggi ex Iacp, che avrà una dotazione massima per ciascun anno dal 2015 al 2020 di 18,9 milioni di euro per un totale di 113,4 milioni. Si prevede che per gli anni 2014, 2015 e 2016 ai soggetti titolari di contratti di locazione di alloggi sociali adibiti a propria abitazione principale spetta una detrazione complessivamente pari a: 900 euro, se il reddito complessivo non supera i 15.493,71 euro; 450 euro, se il reddito complessivo supera i 15.493,71 euro ma non supera i 30.987,41 euro. Allo stesso tempo è previsto più rigore nei confronti di chi occupa abusivamente un immobile che non potrà chiedere né la residenza, né l’allacciamento ai pubblici servizi. Una norma che mira al ripristino delle situazioni di legalità, che l’attuale quadro normativo non riesce a garantire. Infine, la spesa per l’acquisto di mobili a seguito di ristrutturazione, su cui sono previste detrazioni Irpef potrà essere superiore a quella per la ristrutturazione stessa. Il tetto massimo per la spesa complessiva resta a 10mila euro.
Infine, gli investimenti per le scuole. Ci sarà una cabina di regia per rimodernare l’edilizia scolastica, con un budget per 3,5 miliardi di euro per ristrutturare e mettere in sicurezza gli istituti. L’Unità di missione per l’edilizia scolastica renderà più veloce l’impegno dei 2 miliardi e mezzo di euro stanziati, più 1 miliardo che il governo è riuscito a mettere a disposizione.
Nuovo protettivo antisporco FilaStop Dirt
Fila Surface Care Solutions lancia sul mercato il nuovo protettivo antisporco FilaStop Dirt, specifico per applicazioni su pavimentazioni in gres strutturato e naturale, sia in interno che in esterno.
FilaStop Dirt utilizza una tecnologia implementata dei laboratori Fila, definita micrometrica, che prevede l’uso nella composizione dei prodotti di miscele di particelle che presentano lo stesso ordine di grandezza e porosità dei materiali lapidei e ceramici su cui poi vengono applicati.
FilaStop Dirt si lega quindi chimicamente al materiale su cui viene applicato, creando una barriera protettiva che impedisce all’acqua di ristagnare sulle superfici. In questo modo è possibile evitare l’accumulo di sporco causato dal traffico e altre macchie di natura oleosa, rendendo inoltre più facile la pulizia e la manutenzione della pavimentazione.
Il nuovo prodotto Fila, inoltre, non altera il grado di scivolosità del pavimento e non ingiallisce il materiale, mantenendo così inalterata la sua bellezza nel tempo, e resiste ai raggi UV.
Il design diventa un assist di bontà
Il nome Do ut do è stato ideato da Alessandro Bergonzoni. È un contenitore di iniziative che ha l’obiettivo di raccogliere fondi in favore della Fondazione Hospice MT. C. Seràgnoli Onlus. Protagonista della nuova edizione sarà il Design. Do ut do ha coinvolto 50, tra designer, architetti, artisti e aziende produttrici, che hanno realizzato un’opera inedita donata a sostegno delle attività della Fondazione Hospice Seràgnoli Onlus, ente privato senza scopo di lucro che dal 2002 opera nel campo dell’assistenza, formazione, ricerca e divulgazione della cultura delle cure palliative. Il gruppo di donatori comprende nomi come Emilio Ambasz, Michel Boucquillon, Odile Decq, Michele De Lucchi, Doriana e Massimiliano Fuksas, Massimo Iosa Ghini, Maria Christina Hamel, Anna Gili, Daniel Libeskind, Donia Maaoui, Alessandro Mendini, Richard Meier, Mimmo Paladino, Claudio Silvestrin, Axel Verdoordt. L’anteprima dell’iniziativa è stata presentata al Guggenheim di Venezia. Il progetto prevede due momenti pubblici che saranno occasione unica per ammirare le opere inedite: le mostre al MAXXI di Roma dal 16 al 18 maggio e al MAMbo di Bologna. A Bologna avrà luogo anche la vera e propria estrazione presso la Fondazione MAST e conseguente assegnazione delle opere in palio.
A Milano nel 2013 ribassi del 7%
Milano non fa eccezione. Secondo le rilevazioni di Tecnocasa, nel secondo semestre del 2013 le quotazioni degli immobili in città sono diminuite in media del 3,4%, e in tutto il 2013 del 7%. Nelle zone centrali la contrazione è stata del 4,7%. Ci sono però eccezioni: la zona di corso Como è quella più richiesta, in acquisto ed in affitto, da giovani e investitori, soprattutto in seguito all’insediamento nel complesso di Porta Nuova dei nuovi uffici di Unicredit. Nella zona le quotazioni medie sono di 4.500-5.500 euro al metro quadro per appartamenti da ristrutturare, per arrivare a punte di 6.500-7.500 per le nuove costruzioni. A Brera le quotazioni sono tra le più elevate di Milano, da 7mila euro a 12 mila al metro quadro. Le abitazioni più costose sono in via Borgonuovo (12 mila euro), piazza del Carmine e Monte di Pietà (10-11), Fiori Chiari e Fiori Scuri (8-10 mila). Nei quartieri di San Vittore-Cadorna-Magenta e di Vercelli-Aquileia gli immobili di prestigio possono raggiungere 8mila euro al metro quadro, mentre tra corso Genova, via De Amicis, parco Solari e via Sant’Agostino i prezzi medi sono di 4-5mila euro al metro quadro. La macroarea che ha visto il ribasso più forte è stata quella di Fiera–San Siro (-6,1%). Altro ribasso per la macroarea di Città Studi-Indipendenza, che ha registrato una contrazione del 3,3%.
Le idi di marzo per Made Expo
Cronaca di una crisi annunciata. E di un tentativo di rilancio o, perlomeno, di sopravvivenza. È anche la storia di quella che è la fiera delle costruzioni per antonomasia, Made Expo, in serrata e distruttiva concorrenza con il Saie di Bologna. Primo risultato della morsa crisi-lotta fratricida: il prossimo anno Made Expo trasloca, perlomeno da un punto di vista temporale. Invece che a ottobre, infatti, si terrà a marzo (18-21), negli ampi padiglioni di Fiera Milano a Rho. Una piccola rivoluzione. Ma questa è solo una delle novità annunciate dagli organizzatori. Che hanno sottolineato con forza la coincidenza del prossimo Made con la vigilia di quello che sarà l’evento dell’anno: Expo 2015. «Tanto per cominciare, Made utilizzerà il padiglione Italia. E l’Expo può essere l’occasione per le piccole e medie aziende per promuovere la propria creatività valorizzando il processo e il prodotto», ha spiegato il presidente di Assimpredil Ance, Claudio De Albertis, nella conferenza di presentazione. Senza far mancare una nota di pessimismo: «Il nostro settore è morto. O alle costruzioni si dedica un’attenzione specifica, o c’è una politica industriale, oppure a fine del 2014 saremo finiti. O questi provvedimenti hanno effetti che si misurano a giorni, mesi, oppure per non c’è più nulla da fare. Bisogna definire delle priorità, come gli interventi per le scuole». Messaggio recapitato direttamente a Palazzo Chigi e ripreso dal presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi: «D’accordo, migliora il mercato delle ristrutturazioni, che comunque è tutto da verificare, ma in compenso manca tutto quello che è edilizia nuova, edilizia strutturale. Senza parlare degli interventi necessari per il dissesto idrogeologico o per i fenomeni sismici. Invece, dobbiamo assolutamente far ripartire il settore dell’edilizia, che è un’attività ideale per spingere l’economia nel nostro Paese. Il Made noi lo vediamo oggi come lo strumento più forte con il maggior potenziale di crescita. E nel 2015 cercheremo di attrarre più visitatori esteri». Un quadro meno sconfortante, invece, quello dipinto dal viceministro all’Economia, Carlo Calenda, secondo cui c’è un trend profondo positivo. «I turisti da 1 miliardo arriveranno a 1,8 miliardi. Abbiamo raddoppiato le risorse dedicate alla promozione prendendole da altri fondi inutilizzati», ha assicurato.
Vista l’atmosfera cupa, il presidente di Made Expo, Andrea Negri, ha preferito riportare il discorso sui binari istituzionali: «Perché abbiamo spostato la data a marzo? Perché è una manifestazione fieristica che coinvolge un numero pauroso di operatori: 150 associazioni, 37 settori merceologici e un migliaio di tipologie di prodotti. E la biennalità per un comparto delle costruzioni può essere la misura temporale giusta per dare modo alle aziende di non riproporsi nello stesso modo, ma con delle novità». Un volo più alto l’ha proposto, invece, iIl presidente di FederlegnoArredo, Roberto Snaidero. Per lui la parola fondamentale è «internazionalizzazione». D’altra parte, i mobili si vendono sempre più all’estero, mentre il mercato italiano è fermo. «Abbiamo voluto aprire cinque uffici internazionali in giro per il modo, con 21 missioni B2B. E a ottobre per la prima volta Made Expo affiancherà i Saloni World Wide Moscow, la manifestazione in programma a Mosca dal 15 al 18 ottobre 2014».
In ogni caso le novità per visitatori ed espositori non mancano. Primo, è stata semplificata la struttura, invece di sei saloni ce ne saranno quattro. Secondo, un’anteprima del Made Expo la potremo vedere in occasione del Salone del Mobile 2014. Cambia anche l’offerta commerciale per le aziende espositrici: prima ci si iscrive, meno si paga. E le aziende fedeli avranno un vantaggio in termini di prezzi. Quarto punto: chi ha poca liquidità potrebbe trovare interessante un finanziamento ad hoc concesso da Unicredit per partecipare alla manifestazione fieristica. Certo, indebitarsi per essere presenti a un evento fieristico può sembrare stravagante, ma forse l’idea viene incontro a un’esigenza del mercato. Altra novità importante: FieraMilano diventa partner commerciale di Made Expo. Già, ma sarà davvero un’occasione l’abbinamento con Expo 2015? Secondo Giovani Grassi, direttore generale di Made Expo, sì. Ma a un patto: «Noi puntiamo a 20milioni di visitatori. Però bisogna convincere i potenziali turisti a venire qui: vanno creati i presupposti perché valga la pena di visitare l’esposizione. Che è un’occasione straordinaria anche per le nostre imprese: a oggi il 96% delle aziende produttrici dei materiali dei padiglioni è italiana».
Ihimer: dal Giappone all’Italia con la 27V4
Nasce il primo modello di miniescavatore della nuovissima serie V4 della Ihimer, società nata dalla joint venture tra la giapponese IHI Construction Machinery Limited e l’italiana IMER Group.
Presentato lo scorso anno al Bauma di Monaco di Baviera, il prototipo è ora realtà. Si chiama 27V4 ed è la prima macchina Ihimer a tecnologia giapponese prodotta in Italia, con cui si concretizza il nuovo progetto di sviluppo industriale basato sulla delocalizzazione dal Giappone all’Italia di alcune linee produttive IHI.
200 le unità che saranno prodotte fino a dicembre 2014, di cui il 70% già coperte da ordini. La distribuzione avverrà in tutti i Paesi Europei e nel bacino del Mediterraneo.
Il miniescavatore 27V4 di nuova generazione, da 2.7 ton di peso operativo 2555 kg, si distingue per le sue prestazioni, la stabilità ed il comfort. Il nuovissimo motore IHI S773-C tarato a 13.6 kW a 2400 giri/min ed un circuito idraulico ad alta efficienza garantisce bassa rumorosità, ridotti consumi di carburante ed emissioni inquinanti. L’ergonomica postazione operatore presenta joy-stick servoassistiti, kit pedali comando traslazione di serie e leva di sicurezza che inibisce tutte le operazioni di serie (incluse traslazione e movimento lama).
La torretta girosagoma è compatta e assicura un raggio di rotazione frontale di 2030 mm ed il raggio di rotazione posteriore di 775 mm, che rendono la macchina adatta per lavori in ambienti ristretti. Profondità massima di scavo 2440 mm e forza di strappo al dente benna di 21,0 kN (2140 kgf) garantiscono prestazioni di modelli di segmento superiore.
Disponibile nelle versioni con tettino o cabina. Circuito idraulico ausiliario di serie, implementabile con due circuiti supplementari per accessori.
Nella foto: il taglio del nastro da parte del presidente di Ihimer Tsutomu Kikuchi, il Vice-Presidente Ihimer Paolo Venturi e il Presidente Imer Group Silvano Bencini.
Vecchia balaustra? Faraone la rottama
Avete mai pensato di rottamare la vostra vecchia balaustra o ringhiera? Da oggi Faraone lo fa per voi, con un’iniziativa ad hoc nata sulla scia degli incentivi statali con detrazione fiscale al 50%, e ora prorogata fino al 31 dicembre 2014.
In Italia ci sono oltre 10 milioni di metri lineari di balaustre e ringhiere pericolanti a causa del ferro arrugginito e del vetro retinato rotto o non a norma. Faraone si occupa del loro smaltimento e sostituzione.
Una buona occasione per mettere in sicurezza la vostra casa e rinnovare il suo look, in linea con le nuove tendenze che premiano sembrano favorire la massima trasparenza e un tocco di design.
Da oltre 40 anni, Faraone opera nel campo delle architetture trasparenti, realizzando facciate, rivestimenti, scale, balaustre, pensiline, divisori, porte, box doccia in vetro, acciaio inox e alluminio. Molto sensibile al tema della sicurezza,Faraone è stata inoltre una delle prime realtà a testare i propri prodotti presso l’Istituto Giordano, che ha certificato tutti i modelli di balaustre, a seconda della destinazione d’uso con resistenze alla spinta per le classi 200 kg e 300 kg al metro lineare.
Piano casa, sconti per chi affitta
È di 1,6 miliardi il nuovo piano casa che sarà discusso domani dal consiglio dei ministri. Secondo le ultime indiscrezioni, il provvedimento si basa su nuovi sconti fiscali per chi decide di affittare un immobile a canone concordato con la cedolare secca. Lo sconto sulle tasse sarà più elevato per gli inquilini con i redditi più bassi. Previsti anche fondi per il recupero degli alloggi popolari degradati e la possibilità di richiedere gli appartamenti degli enti a riscatto. Il ministro delle infrastrutture, Maurizio Lupi, prevede che 267-270 milioni siano messi a copertura della «morosità incolpevole», mentre altri 200 milioni saranno stanziati per il fondo affitti.
Il ministro: il 40% degli istituti non è a norma
Secondo il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini (foto), i dati relativo all’edilizia scolastica «non sono campati in aria» ed è attendibile quello per cui «il 40% degli edifici non sono completamente a norma» anche se «presto avremo un quadro nazionale» più preciso. In un intervista andata in onda su Radio anch’io (Radio1). «Faremo un piano nazionale entro il quale, da qui a due mesi, 8mila comuni sono stati invitati da una lettera di Renzi a segnalare al Miur le priorita», ha precisato il ministro. «Si deve aspettare che rispondano e non è strano che non sia avvenuto in tre-quattro giorni», ha osservato Giannini. «Per quanto riguarda l’anagrafe dell’edilizia scolastica è già avviata ed è a un ottimo punto: avremo presto il dato nazionale, ma resta quello del 40% degli edifici non a norma che non è campato in aria».