Home Blog Pagina 488

I Bilanci delle Costruzioni 2014 (abbonati)

i-bilanci-delle-costruzioni
L'edizione integrale de I Bilanci delle Costruzioni 2014 è riservata agli abbonati a pagamento. Per maggiori informazioni, contattaci al numero 02/47761275 oppure inviaci una richiesta all'indirizzo abbonamenti@vgambinoeditore.it.

Nasce SorgeniaClub: per le imprese italiane che acquistano online

SorgeniaClub

Sorgenia offre un nuovo servizio alle piccole e medie imprese, agli artigiani e agli imprenditori. Si tratta di SorgeniaClub, un programma riservato ai clienti che consente di guadagnare punti da scontare sull’importo della bolletta di luce e gas (1 punto = 1 euro).

Raggiunti i 20 punti, il cliente può utilizzarli per richiedere una detrazione dalla prima bolletta utile. Tanti le mdalità per acquisire i punti: dagli acquisti di cancelleria ai piccoli mobili per l’ufficio, dalla prenotazione di hotel o biglietti per viaggi d’affari a PC e stampanti, da testi di aggiornamento alle vacanze per sé e per i propri collaboratori, fino al servizio stampa di materiale promozionale e alla creazione completa di un sito aziendale. SorgeniaClub dà inoltre dirittto a sconti o promozioni per acquisti direttamente nei negozi selezionati, come ricambi per l’auto, occhiali, biglietteria per eventi e spettacoli.

“SorgeniaClub è per noi un altro modo di sostenere imprese e aziende. Siamo partiti dalle esigenze pratiche di chi lavora in un ufficio, in un negozio o in un capannone, e abbiamo deciso di riconoscere un valore sulle spese concrete e necessarie, offrendo qualche idea in più agli imprenditori anche per il loro tempo libero”, commenta Pier Lorenzo Dell’Orco, direttore mercato di Sorgenia.

Il programma ha un portale dedicato, accessibile dall’area web riservata ai clienti Sorgenia.

SorgeniaClub

Gli strumenti più innovativi per la sicurezza del carrello elevatore

carrello-elevatore

carrello-elevatore

Anche un piccolo cambiamento nelle condizioni di carico può modificare il baricentro di un carrello elevatore, cogliendo di sorpresa anche l’operatore più esperto. È così molto facile passare da una situazione stabile a una instabile. Ma affrontare il lavoro in magazzino in maniera più sicura è possibile, grazie alla continua innovazione tecnologica e all’impegno dei costruttori, stimolati anche dalla normativa cogente.

Ne parliamo con Stefano Rustioni, responsabile Marketing di Jungheinrich Italiana, impegnata nella campagna SicuraMente, promossa insieme a Linde, OM STILL e Toyota per sensibilizzare le aziende sull’importanza di tenere in sicurezza i carrelli elevatori e gli operatori.

L’evoluzione tecnologica ha reso disponibile un’ampia scelta di dispositivi che eliminano all’origine i problemi di instabilità e altri fattori di rischio, e scongiurano i danni dovuti a incidenti e infortuni. In particolare l’evoluzione dell’elettronica negli ultimi anni ha portato a interessanti passi avanti. L’ottica è quella di incrementare la sicurezza limitando le funzioni della macchina a ciò che è consentito: impedendo, quindi, che l’operatore possa incorrere in pericoli dovuti a distrazione o a comportamenti non corretti“, spiega Rustioni.

Nel dettaglio queste funzionalità riguardano:

– la riduzione automatica della velocità di traslazione in curva: il carrello rallenta la corsa all’aumentare dell’angolo di sterzata, a destra come a sinistra, anche senza che il carrellista modifichi la posizione originale del pedale acceleratore.  Se la velocità imposta dal sistema è più bassa di quella attesa, come in curva, anche l’accelerazione viene ridotta;

sicurezza su pendenze grazie al freno di stazionamento automatico: quando il carrellista toglie il piede dall’acceleratore, per esempio su una rampa, i carrelli si fermano senza che occorra azionare il freno. Alla partenza, il freno viene sbloccato automaticamente ed il carrello avanza delicatamente, senza slittare indietro;

verifiche di sicurezza preventive:  sistemi automatici di controllo all’accesso che abilitano i carrelli al funzionamento solo dopo aver rispettato una determinata sequenza dei meccanismi di sicurezza (interruttore sedile chiuso, cintura allacciata, ecc.). Finché la sequenza non viene rispettata i carrelli non possono essere utilizzati;

sistemi di sicurezza attiva: dispositivi che riducono la velocità di traslazione una volta raggiunta un’altezza di sollevamento predefinita, oppure che effettuano una riduzione automatica della velocità di inclinazione del montante a partire da un’altezza di sollevamento definita;

dispositivo rilevatore della presenza di persone o mezzi installato a bordo del carrello: è in grado di riconoscere appositi “indicatori di presenza” all’interno del suo raggio di azione. In funzione della distanza raggiunta, quando si avvicina all’indicatore di presenza, emette segnali acustici o visivi, d’intensità diversa;

videocamere e monitor per consentire una perfetta visibilità degli eventuali ostacoli o per agevolare il prelievo del carico;

ergonomia: elementi essenziali per una postura corretta sono il sedile e la posizione dei comandi. L’integrazione dei comandi tipo joystick o fingertips, nel bracciolo di destra del sedile, ha apportato un importante contributo al miglioramento dell’ergonomia. Tali comandi, infatti, possono essere posizionati esattamente dove le esigenze dell’operatore lo richiedono poiché sono del tipo “by wire”, senza alcun vincolo meccanico al telaio.

Bonus fiscale anche per chi acquista le tende

La commissione bilancio della Camera ha approvato una proposta che estende l’ecobonus del 65% alle schermature solari. Con l’emendamento 8.37 all’art. 8 del disegno di legge di Stabilità si afferma, tra l’altro, che «la detrazione di cui al comma 1 si applica anche alle spese sostenute per l’acquisto e la posa in opera delle schermature solari». La nuova norma conferma il ruolo fondamentale di questi componenti tecnologici nell’ambito dell’efficienza energetica degli edifici, aspetto quest’ultimo peraltro già riconosciuto all’interno del Conto termico di cui al DM 28/12/12. Inoltre, aver inserito con chiarezza le schermature fra i valori energetici dell’APE è certamente uno strumento che sottolinea il contributo di questi prodotti al risparmio energetico estivo e ne testimonia le ragioni e le qualità, entrambi elementi che vedono Assotende e gli imprenditori di settore sempre più impegnati nel valorizzare una cultura e una professionalità certamente uniche e specialistiche. tende

 

Sempre più finanza nel mattone (ma rende poco)

Sui prezzi degli immobili e, di conseguenza, sul valore delle case, pesa sempre di più la finanza. È la conclusione a cui è giunta Scenari Immobiliari, nella sua relazione semestrale. Il valore complessivo degli investimenti degli strumenti dedicati ai mercati immobiliari nel mondo, misurato a giugno 2014, è infatti salito a 2mila miliardi di euro di patrimonio. Di questo capitale, 750 miliardi di euro si riferiscono a fondi e veicoli europei, si cui 57 miliardi di patrimonio in Italia. Il calcolo comprende fondi quotati, fondi riservati agli investitori istituzionali, Siiq e società immobiliari quotate in Borsa, dei fondi e dei Reits (real estate investment funds) o delle Sicaf in Francia. Secondo la società di ricerche presieduta da Mario Breglia, questi strumenti finanziari hanno sempre più peso nelle economie europee: dieci anni fa la percentuale era del 15%, oggi è più del doppio. Tra i paesi con maggiore rilevanza di strumenti finanziari immobiliari ci sono la Francia (75%), Olanda e Italia (32%). La media europea è del 34%. Ma ci sono anche molte ombre: i fondi immobiliari italiani sono nati agli inizi degli anni Duemila. A quasi 15 anni di distanza, dei 26 fondi retail oggi operativi in Italia, secondo l’analisi di Scenari Immobiliari, solo otto hanno distribuito dividendi nel 2014 e, andando a esaminare il rapporto tra i dividendi distribuiti e il valore della quota sottoscritta dai risparmiatori, si nota che tale yield (rendimento dato dai dividendi rispetto al prezzo delle quote) è dell’1,3% al giugno 2014 per i fondi specializzati in uffici, contro il 3% negli Stati Uniti, e del 2,9% per i fondi misti, contro il 4,2% degli Stati Uniti. casa-euro

Il fotovoltaico produrrà il 16% dell’energia (nel 2050)

Gli impianti di energia solare fotovoltaica saranno in grado di generare circa il 16% dell’elettricità mondiale entro il 2050. Lo riferisce la Iea (International Energy Agency), mentre l’elettricità solare termica dagli impianti solari a concentrazione potrebbe eventualmente fornire l’11%. Il solare fotovoltaico rappresenta la tecnologia delle energie rinnovabili con il tasso di crescita più veloce al mondo a partire dal 2000. Nel Regno Unito 10 milioni di case avranno i tetti fotovoltaici nei prossimi sei anni. I costi del fotovoltaico tendono sempre a ridursi e, grazie a questi trend,  si prevede  che entro il 2030 potranno essere paragonati a quelli del carbone e gas.fotovoltaico-tetto

È Roma la città in cui i prezzi delle case sono scesi di più

Una nuova analisi sull’andamento del mercato immobiliare, condotta dal portale Nuroa, ha messo sotto la lente l’andamento dei prezzi medi per metro quadro delle case da maggio 2011 a ottobre 2014. Risultato: la città in cui i ribassi sono stati più sensibili è Roma (-21%), Bologna (-20,4%) e Napoli (-18,3%). A Firenze, invece, il calo dei prezzi in quattro anni è stato meno forte, ma non così tanto: con il -8,7% è il capoluogo in cui il prezzo della casa è sceso meno. Più pesanti, invece, le perdite di valore a Palermo (-15,8%), Genova (-15,4%), Torino (-13,3%) e Milano (-12,4%). L’analisi di Nuroa conferma i dati Istat e, in sostanza, quelli raccolti da analoghe ricerche. Secondo l’Istituto di statistica, «nel secondo trimestre 2014, sulla base delle stime preliminari, l’indice dei prezzi delle abitazioni acquistate dalle famiglie, sia per fini abitativi sia per investimento, è diminuito dello 0,6% rispetto al trimestre precedente e del 4,8% nei confronti dello stesso periodo del 2013. Le flessioni congiunturali e tendenziali sono dovute alle diminuzioni dei prezzi sia delle abitazioni esistenti (-0,7% rispetto al primo trimestre 2014, -5,7% rispetto allo stesso trimestre del 2013) sia di quelle nuove (-0,2% su base congiunturale, -2,7% su base annua)».roma2

 

Basta un gesto e la casa ubbidisce al comando

Tecnologia indossabile (come un orologio) per controllare i dispositivi della casa. Basta un gesto della mano: è il progetto Hiris, che ha vinto la prima Smart Home Hackathon, una competizione fra start up e giovani innovatori sul tema della casa connessa, che si è chiusa all’I3P, Incubatore del Politecnico di Torino.

A organizzare l’evento Energy@home, associazione senza fini di lucro che comprende 23 player industriali che studiano assieme le tecnologie e le modalità per costruire un ecosistema di nuovi prodotti e servizi in ambito residenziale che punti all’efficienza energetica ma non solo. Nato con l’intento di promuovere l’incontro di coloro che hanno idee e proposte con coloro che possono renderle esecutive, e realizzato con il sostegno delle imprese associate ad Energy@home e I3P, l’evento ha visto trionfare un team di sviluppatori di tre start up italiane (Apio, Circle Garage e SpotSoftware) che si sono conosciute in occasione dell’evento e hanno deciso di lavorare assieme a una proposta.

«La partecipazione a questo primo concorso di idee è stata entusiastica, segno che il tema della smart home riscuote un grande interesse», racconta Fabio Bellifemine, direttore di Energy@home. «Si è visto un gran numero di progetti interessanti, e questo ci ha dato molto materiale tra cui scegliere i tre vincenti. Abbiamo premiato Hiris perché interpreta al meglio il tema della casa interconnessa sfruttando una tecnologia indossabile che si basa su gesti semplici, e quindi è accessibile anche alle persone che hanno problemi motori».

Grazie a un dispositivo indossabile collegato alla rete domestica, come un orologio o un bracciale, che reagisce a una serie di movimenti preimpostati, Hiris permette il controllo a distanza di oggetti che siano anch’essi collegati alla rete. per cui è possibile alzare le tapparelle della stanza con un gesto, così come cambiare la temperatura del termostato della casa o accendere e spegnere le luci.

Alla Smart Home Hackathon hanno partecipato 115 ragazzi provenienti da tutta Italia, che suddivisi in 14 team, si sono confrontati per 54 ore sul tema della casa connessa ed efficiente. La giuria, composta da rappresentanti delle aziende Energy@home (Enel Distribuzione, Indesit, TelecomItalia, Whirlpool, Altran, Electrolux, STMicroelectronics, ISMB), TreataBit e lo stesso I3P, ha premiato altri due team. Al secondo posto Smart Tips, un sistema che usa un approccio divertente al risparmio energetico mediante giochi interattivi, mentre terzo si piazza Ned, sistema di monitoraggio della produzione di energia fotovoltaica e del consumo domestico con ottimizzazione in tempo reale dell’energia consumata. 1classificato_HIRIS

 

Nuove regole dell’Authority per gli impianti ad accumulo

Le regole per la connessione alla rete elettrica in media e bassa tensione, le caratteristiche prestazionali e gli ambiti di applicazione dei sistemi di accumulo sia in abbinamento ad impianti di produzione di energia sono al centro della delibera 574/2014/R/eel  dell’Autorità per l’energia elettrica il gas e il sistema idrico (Aeegsi). La delibera definisce in maniera univoca i parametri tecnici. Il provvedimento era molto atteso dall’industria nazionale dell’energy storage solutions, che, grazie ai notevoli investimenti in R&D e sviluppo tecnico-commerciale dell’ultimo triennio, ha acquisito un ruolo di front runner nel panorama mondiale del settore. Ora, con il quadro legislativo, regolatorio e normativo nettamente più chiaro, sia per i sistemi di accumulo che per i Sspc (Seu in primis), dal 2015 sarà possibile rilanciare la generazione distribuita in autoproduzione, sia per gli ambiti residenziali e commerciali, che per quelli industriali. I sistemi di accumulo hanno, tra le varie applicazioni, quella di fare da principali tecnologie abilitanti lo sviluppo delle installazioni fotovoltaiche in regime Seu. Secondo una recente analisi di settore infatti, nel 2013 sono stati 700 i MW di impianti fotovoltaici installati nel nostro Paese fuori dal regime incentivante diretto e quindi in potenziale assetto Seu, considerando la loro taglia media (28 kW) ben superiore a quella tipica degli impianti rientranti nel meccanismo di detrazione applicabile per gli utenti privati.

Il percorso regolatorio che permetterà ai sistemi di accumulo di dischiudere tutto il loro potenziale è però solamente agli inizi. «Prima di tutto, attendiamo l’emanazione delle ultime varianti delle norme Cei 016 e 021 abbinate alla suddetta delibera sugli accumuli. Poi ci aspettiamo da parte del Gse la rapida pubblicazione delle regole tecniche transitorie e successivamente di quelle definitive, da emanarsi entro il 31 marzo 2015, come previsto dalla delibera 574/2014», spiega Nicola Cosciani, Presidente del Gruppo Sistemi di Accumulo di ANIE Energia. «Siamo pronti inoltre ad accompagnare l’Autorità nel percorso di consultazione che dovrà portare all’emanazione del provvedimento contenente le modalità con cui i distributori mettono a disposizione i sistemi di accumulo in cabina primaria e del documento di consultazione sui progetti pilota per sistemi di accumulo sulle reti di distribuzione, considerato che stiamo ormai entrando nell’ultimo anno dell’attuale periodo regolatorio, per il quale la delibera 199/2011 dell’Aeegsi rimandava a successivi provvedimenti per la loro realizzazione. Infine, siamo consapevoli della straordinaria importanza di riprendere il percorso verso la riforma del mercato del dispacciamento, avviato negli scorsi mesi dall’Aeegsi, in modo da abilitare il maggior numero di soluzioni, comprese quelle storage based, a fornire servizi di flessibilità per l’incremento della sicurezza e l’efficienza del nostro sistema elettrico».tetto-fotovoltaico

 

Anche un’oasi LIPU per la nuova sede Colorificio San Marco

lipu-san-marco

san-marco-stabilimento

A più di 50 anni di distanza dalla sua fondazione, Colorificio San Marco amplia la sua sede storica di Marcon, in provincia di Venezia, per dare all’azienda nuovi spazi con cui affrontare la continua crescita nel settore dei prodotti vernicianti, arrivando a contare sette siti produttivi in diversi Paesi Europei e otto diversi marchi di prodotto.

I nuovi spazi di Colorificio San Marco ospiteranno uffici e magazzini. Gli edifici sorgeranno in Via Perosi a Marcon, un’area abbandonata che sarà riqualificata anche con la realizzazione di una pista ciclabile per la comunità locale, un asilo nido e uno spazio polifunzionale per attività ricreative. “Particolare cura – afferma Mariluce Geremia, Responsabile Risorse Umane di Colorificio San Marco – è stata anche posta nell‘organizzazione degli spazi, nella qualità e comfort degli arredamenti, nella scelta dei materiali”.

E non solo: per compensare i lavori per la costruzione del nuovo stabilimento, l’azienda ha firmato con LIPU (Lega Italiana Protezione Uccelli) un accordo per la realizzazione di una nuova dimora per usignoli di fiume e capinere. Il progetto prevede la piantumazione di 2000 arbusti a compensazione dello sfoltimento dell‘area lavori: un polmone verde di oltre 14.000 mq, per promuovere la protezione della biodiversità e della natura. Questa nuova zona verde potrà essere esplorata utilizzando sentieri predisposti, dotati di pannelli illustrativi, vari capanni e una torretta per il birdwatching.

lipu-san-marco

Per l’ampliamento dello stabilmento di Marcon, infine, Colorifico San Marco ha scelto di utilizzare le migliori tecnologie e materie prime a basso impatto ambientale, al fine di garantire il massimo comfort interno e un‘elevata efficienza energetica. L’azienda ha inoltre scelto di diventare autoproduttore di energia pulita, mettendo in cantiere la realizzazione di un impianto fotovoltaico da 90kWp e un impianto solare termico.

Il 70% degli italiani è malato di rumore

Allarme rumore, una piaga che disturba sempre di più i cittadini. Il 23% degli italiani considera l’inquinamento acustico il problema ambientale principale che induce al peggioramento della qualità della vita in ambiente urbano, come dimostrato dallo studio Valutazione della convenienza dell’impatto economico dell’isolamento termo-acustico degli edifici commissionato da Fivra, l’associazione italiana dei principali produttori di materiali isolanti in lana di roccia e lana di vetro, al Cresme.  Forse servirà a qualcosa l’entrata in  vigore della Legge Europea 2013-bis (Legge n. 161/2014) che, all’articolo 19, assegna mandato al governo, nei prossimi 18 mesi, di riordinare il quadro legislativo dell’inquinamento acustico. Secondo la Commissione Europea, i cittadini trascorrono il 90% del proprio tempo all’interno di edifici e, quindi, è auspicabile un profondo aggiornamento della legislazione del comfort acustico indoor (ovvero, in gergo tecnico, dei requisiti acustici passivi degli edifici). Le regole attualmente in vigore, della fine degli anni ’90, non hanno portato benefici ai cittadini. Un corretto isolamento delle abitazioni, grazie all’utilizzo di lana di roccia e lana di vetro, eccellenti isolanti acustici, darebbe invece un impatto positivo anche sull’efficienza energetica.

Secondo la ricerca, il 70% del campione di cittadini in esame (400 famiglie italiane) è infastidito da rumori diurni e il 45% da quelli notturni. Tra i rumori più fastidiosi vi sono quelli di moto, auto, animali e vicini di casa. Un dato che non stupisce se si pensa che il 42% delle abitazioni è esposto a fonti di rumore esterne (ad esempio, strade a traffico elevato, ferrovie, locali notturni), e il 35% a quelle interne.

L’esposizione costante al rumore può recare gravi danni, sia di tipo uditivo (ipoacusie di tipo cronico e vertigini) che extra-uditivo, specialmente di natura psico-somatica (effetti sul sistema cardiovascolare, sull’apparato digerente, respiratorio, visivo e su quello riproduttivo) e psico-sociale (su tutti, la perdita del sonno, ma anche effetti sulla salute mentale, interferenza sulla comunicazione verbale ed effetti sulle prestazioni). Questi effetti possono anche diventare irreversibili. Risulta dunque essenziale realizzare un vasto intervento di riqualificazione edilizia per garantire la salute dei cittadini attraverso corretti sistemi di isolamento acustico.

rumore

 

Dalla Torggler il nuovo sigillante Sitol Silicon Universale

torgglerSitol-Silicon-Universale

Torggler Chimica presenta Sitol Silicon Universale, il nuovo sigillante siliconico monocomponente ideale per tutti i materiali tipo ceramica, supporti minerali, legno, vetro, metallo, marmo e pietra naturale e nelle più varie situazioni di posa come facciate, serramenti, terrazze, balconi, bagni, vasche, box doccia, cucine, saune e piscine.

A reticolazione neutra con effetto fungi e batterostatico, Sitol Silicon Universale non alona i supporti ed è disponibile sia trasparente che nei 24 colori della linea X-Tile.

Confezionato nei nuovi cartoni da 12 pezzi, Sitol Silicon Universale è marcato CE secondo EN 15651 e MPA.

Il prodotto si inserisce nel progetto “T-Life Project” di Torggler per un’edilizia responsabile che si pone come obiettivi l’ottimizzazione dei valori prestazionali e parametri tecnici di riferimento.

Acquistare o stare in affitto? Un confronto pieno di insidie

Periodicamente Tecnocasa mette a confronto ipotetici piani di acquisto con l’affitto. Questa volta ha valutato la convenienza tra l’acquisto e la locazione di un bilocale di 60 metri quadri in una zona semicentrale di Milano. È bene precisare, però, che la simulazione si basa sull’ipotesi che i tassi dei mutui non possano variare nel tempo, e così le tasse che gravano sugli immobili. Si tratta, quindi, di un calcolo molto teorico.

Nell’esempio citato è considerato un immobile che costa 270.000 euro, acquistato con un mutuo a tasso fisso di 25 anni che finanzia il 68% del valore. La rata del mutuo è di 1058 euro. L’importo del mutuo comprende anche le spese legate all’acquisto dell’immobile: notaio, intermediazione immobiliare, imposte e bolli. Il proprietario, nel caso ipotizzato, pagherà i costi legati all’acquisto della casa e all’accensione del mutuo e avrà un beneficio fiscale grazie alla detrazione degli interessi passivi. Inoltre, dovrà pagare le spese di gestione dell’immobile (manutenzione straordinaria e assicurazione) e la Tasi. Per calcolare il valore futuro dell’immobile è stata considerata una rivalutazione annua pari alla media dell’indice Istat degli ultimi 10 anni (che però hanno visto nella prima parte il valore degli immobili schizzare alle stelle). Chi opta per la locazione, invece, potrebbe pagare un canone mensile iniziale di 850 euro. Il capitale a disposizione (di 100.000) potrebbe essere quindi investito in un Btp a 25 anni. Anche in questo caso è bene precisare che ci sono investimenti che rendono ben di più dei Btp che ora hanno i tassi ai minimi storici. casa-vuotaNel modello proposto, comunque, ecco la differenza tra i canoni di locazione e le rate di mutuo. Nel primo anno ci sarà una differenza positiva per il locatario (che spende 850 euro al mese contro una rata mensile di 1058 euro per il proprietario). La differenza sarà investita in un conto corrente bancario ordinario con tasso di remunerazione dello 0,27% lordo. Allo stesso tasso si investe l’eventuale differenza tra i costi di gestione dell’immobile, i costi della locazione e il beneficio fiscale per la detrazione degli interessi. Dopo 25 anni, nell’ipotesi di Tecnocasa, il proprietario avrà un guadagno di 104mila euro. Ovviamente, si tratta di un guadagno puramente teorico, visto che vivendo nella casa acquistata non ne beneficerà. Ma probabilmente gli eredi saranno più contenti.

 

Settembre freddo per le vendite al dettaglio: -0,1%

Le vendite al dettaglio scendono ancora. A settembre l’indice Istat destagionalizzato (che incorpora la dinamica sia delle quantità, sia dei prezzi) segna una lieve diminuzione (-0,1%) rispetto al mese precedente. Nella media del trimestre luglio-settembre, l’indice mostra una flessione dello 0,6% rispetto ai tre mesi precedenti. Nel confronto con agosto, le vendite segnano un aumento per i prodotti alimentari (+0,3%), ma con una diminuzione per quelli non alimentari (-0,3%). Rispetto a settembre 2013, l’indice grezzo del valore totale delle vendite registra una diminuzione dello 0,5%. L’indice del valore delle vendite di prodotti alimentari resta invariato, mentre quello dei prodotti non alimentari diminuisce dello 0,9%. Con riferimento alla forma distributiva, nel confronto con il mese di settembre 2013, le vendite diminuiscono sia per le imprese della grande distribuzione (-0,3%) sia per quelle operanti su piccole superfici (-0,8%). Nel primi nove mesi del 2014, l’indice grezzo diminuisce dell’1,3% rispetto allo stesso periodo del 2013. Le vendite di prodotti alimentari segnano una flessione dell’1,3% e quelle di prodotti non alimentari dell’1,2%.rivendita