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Triflex Floor Tattoos: tatuaggi per pavimenti da esterni

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Triflex Floor Tattoos sono un modo originale per decorare terrazze, balconi, e pavimentazioni per esterni. Questi tatuaggi per pavimenti si ispirano ai temi della natura, agli animali, a motivi artistici, al design moderno e ad oggetti.

L’applicazione è semplice e immediata: il foglio contenente la sagoma viene infatti integrato nello strato impermeabilizzante e lavorato secondo le scelte cromatiche decise dal cliente. I colori utilizzabili sono quelli delle linee Triflex Chips Design e Triflex Colour Design.

Ecco i motivi disponibili per la nuova collezione Triflex Floor Tattoos:

ramo d’edera: elegante, romantico, a seconda del colore prescelto può conferire all’ambiente un diverso carattere

tarassaco (o “soffione”): ispirato al fiore, ricorda la leggerezza dell’infanzia e dell’estateIl progetto può essere personalizzato sia nella scelta dei colori che nella disposizione dei petali che volano via.

la vite e l’uva: questo motivo può essere utilizzato per ravvivare intere superfici, ad esempio di terrazze e balconi, o per valorizzare degli angoli particolari.

i cerchi: rappresentano armonia, equilibrio, infinito. Grazie alla combinazione di linee sottili e grandi si possono ottenere effetti molto diversi tra loro. Per i più audaci, è possibile riprodurre alcune decorazioni “psichedeliche” tipiche degli anni ’70.

i gatti: le orme di questo motivo permettono di costruire infiniti percorsi

i sassi: motivo naturale per sottolineare la naturalezza dell’ambiente, sia su grandi superfici che nella creazione di piccoli angoli o “cornici”

le grandi pietre: disegni sempre unici, a ricordare le campagne e le case dell’area mediterranea

motivo floreale: può essere utilizzato per incorniciare interi balconi o terrazze oppure per delimitare degli spazi precisi, dedicati ad esempio alla lettura o all’incontro con gli amici

le piastrelle: scegliendo la forma geometrica preferita (quadrati e rettangoli) si può simulare un vero e proprio pavimento

Triflex Floor Tattoos propone anche una serie di “segnali funzionali” per facilitare l’orientamento delle persone negli spazi: frecce, segnalazioni di vie di fuga e uscite, che nessuno potrà distruggere o rimuovere.

Oltre ai 30 modelli disponibili, è possibile realizzare scritte e motivi su misura per il singolo progetto e cliente, da realizzare con un’ampia scelta di colori.

E-commerce: quali errori evitare nella gestione del magazzino

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magazzino-kube-sistemiL’e-commerce continua a crescere: nel 2014 del 17% rispetto al 2013 secondo i dati dell’Osservatorio eCommerce B2C Netcomm del Politecnico di Milano. In Italia il mercato vale oltre 13,2 miliardi di euro, un piatto ghiotto per un numero sempre maggiore di attività tradizionali che decidono di provare ad affiancare alla gestione della vendita tradizionale (rivolta alla Gdo, distributori e negozi), quella in e-commerce.

«Senza alcuni accorgimenti questo rischia però di diventare un boomerang – spiega Marco Crasnich, amministratore delegato di Overlog, azienda friulana specializzata in soluzioni per la gestione del magazzino -. I vantaggi dell’e-commerce per un’azienda sono indubbi. Sempre più persone hanno accesso alla rete grazie a tablet e smartphone, cresce la fiducia verso le transazioni online e quindi cresce il numero di clienti che scelgono di acquistare con un click anziché recarsi in negozio. Per gli imprenditori si tratta di un’opportunità per rilanciare il commercio, ma bisogna fare attenzione perché, se non gestita nel modo corretto, il progetto rischia di fallire».

Quali sono allora i principali errori da evitare? Innanzitutto non sottovalutare la gestione del magazzino: «Le modalità del commercio online sono profondamente diverse rispetto a quelle tradizionali e, di conseguenza, anche la gestione degli ordini richiede procedure differenti – spiega Crasnich -. Spesso ci si ritrova a dover gestire in magazzino la merce che è destinata sia ai canali tradizionali, sia alle vendite on-line. Le difficoltà non mancano, viste le differenze tra le due tipologie di vendita, e il rischio è di non riuscire a gestire parallelamente le due modalità».

Il secondo errore è quello di non scegliere una gestione informatizzata: «Sono troppi i parametri e le variabili da considerare per pensare a una gestione manuale, è meglio affidarsi a un cervello elettronico. Le modalità delle due tipologie di vendita hanno complessità differenti: la vendita per e-commerce prevede ordini di piccoli dimensioni, anche per un articolo o comunque per un numero esiguo, distribuiti in tutta Italia e anche all’estero; la vendita tradizionale invece prevede ordini di più pagine con quantitativi consistenti, da consegnare in un numero più limitato di destinazioni. Questo implica una complessità differente: ci sono ordini brevi con una moltitudine di destinatari e ordini più complessi con spedizioni pianificate, che attingono entrambe dallo stesso magazzino e dalla stessa giacenza».

Per la gestione del magazzino serve dunque un software avanzato capace di gestire tutte le problematiche che nascono da una gestione multicanale. Come ad esempio il software WMS SLIM2k proposto da Overlog, in grado di gestire logiche differenti e coesistenti all’interno di uno o più magazzini, anche dislocati in sedi differenti.

Pilosio per la Moschea del Profeta alla Medina

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I ponteggi e le casseforme Pilosio andranno a supportare il progetto di espansione della Moschea del Profeta alla Medina, uno dei più importanti mai realizzati nella storia dell’azienda per volumi e per valore economico e uno dei più significativi per tutto il settore delle costruzioni a livello mondiale. Solo per dare qualche numero, i lavori dureranno almeno fino al 2020 per un investimento stimato in 115 miliardi di dollari, per un ampliamento di 2 milioni di mq in cui saranno utilizzati 8 milioni di metri cubi di calcestruzzo. Gli interventi riguarderanno anche lo sviluppo delle infrastrutture, dei collegamenti e degli edifici circostanti, conosciuti con il nome di Al-Ruwaq.

Specializzata nella produzione di strutture provvisionali per le costruzioni, Pilosio si occuperà del progetto di costruzione della “Madina Haram Expansion”,che riguarda una superficie di 400.000 mq in totale. La fornitura dell’azienda, che si esaurirà in questa prima fase a fine 2015, prevede la vendita di strutture di sostegno realizzate con il sistema multidirezionale MP e casseforme modello P300 per l’esecuzione di una parte dei solai della megastruttura.

Particolare attenzione alla velocità di montaggio e smontaggio e ai sistemi di movimentazione delle strutture temporanee di sostegno, al fine di garantire una gestione ottimale di tutte le fasi costruttive, limitando i costi e re-impiegando in più fasi l’attrezzatura fornita.

L’attrezzatura richiesta servirà per il getto del piano denominato “ground zero” e di quello sottostante interrato. L’alternativa tecnica scelta è ricaduta sull’utilizzo del sistema Multidirezionale MP per la sua flessibilità di installazione in aree con particolari restrizioni geometriche e su fondazioni con diversi livelli di imposta. Questa soluzione è stata poi ulteriormente implementata per permettere una più fluida organizzazione del cantiere.

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Per contenere il getto delle travi ribassate da 3m di altezza presenti nei due solai, si è optato per l’utilizzo di casseforme standard P300 con appoggio direttamente sulle torri MP.

Per la ripuntellazione del solaio del ground zero, necessaria per trasferire il carico gravante dei solai sovrastanti sulle fondazioni palificate posizionate a quota -15.80m, Pilosio ha previsto ancora l’uso del sistema Multidirezionale MP configurato in modalità alta portata. La nuova torre MP HD è stata ottenuta accoppiando e collegando tra di loro con elementi standard, 16 montanti per ogni colonna della torre fino a raggiungere la portata minima desiderata. Le torri finali così ottenute sono state poi collocate in corrispondenza dei carichi agenti, svincolando il solaio da qualsiasi sollecitazione.

L’acciaio del Padiglione New Holland Expo 2015

studio Sintecna (2)[7]Il Padiglione New Holland Expo 2015 è l’unico dedicato ai costruttori di macchine per il settore agricolo presente all’esposizione universale.

La struttura, interamente montata a secco, è realizzata in acciaio per un totale di 80 tonnellate di materiale utilizzato. Una scelta all’insegna della sostenibilità, in quanto tutto è smontabile e recuperabile al 100%, come da richiesta del BIE, l’ente che sovrintende l’esposizione. Una volta smantellato, il padiglione verrà ricostruito in una nuova location come un innovativo spazio espositivo rappresentativo dei concetti di riciclo e sostenibilità.

Anche le fondamenta sono state realizzate in acciaio con profilati HEA e piastre, anziché con elementi in calcestruzzo gettato in opera, impossibile da riciclare dopo la manifestazione. Il graticcio di travi in acciaio è stato posizionato direttamente su un cassonetto di terreno opportunamente compattato e l’intero sistema delle fondazioni verrà smontato e riutilizzato, esattamente come tutta la struttura.

Sulla copertura del padiglione è stato realizzato un campo agricolo, che ospita il marchio dell’azienda e un modello di trattore alimentato a biometano. Una scalinata conduce direttamente sul tetto nei pressi del trattore, mentre una scala a chiocciola accompagna i visitatori a scoprire le più recenti ricerche, i prodotti e le innovazioni dell’agricoltura sostenibile sviluppati da New Holland Agriculture, interagendo con una fattoria virtuale sostenibile e con i grandi macchinari agricoli.

studio Sintecna (3)[6]

Il progettista ha optato per una costruzione interamente in carpenteria metallica. «L’acciaio – spiega l’ingegner Paolo Napoli, dello Studio Sintecna, che ha progettato il padiglione – dal punto di vista ingegneristico presenta molteplici vantaggi ed è inoltre un materiale sostenibile: una volta che una struttura ha esaurito la sua funzione, il materiale può essere smontato facilmente e riciclato, sia riutilizzandolo nella stessa forma, sia attraverso una successiva rilavorazione. In questo caso, per il padiglione New Holland, la struttura verrà completamente smontata. Anche i solai, realizzati in lamiera grecata, sono privi di getto di calcestruzzo e si cammina direttamente sulla lamiera grecata, utilizzando altre lamiere collocate appositamente per rendere liscia la superficie di appoggio».

Inoltre la leggerezza delle travi di copertura in acciaio consente grandi luci fino a 17 metri nella zona centrale, che ha permesso a New Holland di valorizzare l’esposizione di macchinari di grossa stazza.

Daniele Mascolo - Expo 2015 Spa (2)[7]

Credit immagini: Sintecna srl (disegni, fotografie di cantiere); EXPO 2015 – Daniele Mascolo (fotografie fasi avanzate di cantiere)

Lavoro, imprese italiane a caccia di chef e specialisti hi-tech

L’Italia è alla ricerca di lavoratori altamente specializzati, ma anche di medici e di chef. È quanto emerge dal Talent Shortage 2015, l’indagine annuale condotta da ManpowerGroup che coinvolge oltre 41mila responsabili di Risorse umane di 42 Paesi. In Italia, nonostante un tasso di disoccupazione ancora alto, il 28% delle aziende riscontra difficoltà nel ricercare lavoratori con le giuste competenze. Secondo l’indagine, arrivata alla sua decima edizione, è finita l’era in cui ad essere richiesti erano ingegneri, laureati in economia e commercio, architetti, avvocati e notai. Quello che oggi le aziende italiane chiedono sono professionisti con competenze tecniche e specifiche di ogni settore. New entry rispetto allo scorso anno sono i macchinisti, che coordinano e regolano i processi produttivi, mentre slittano dal terzo al secondo posto le segretarie, gli assistenti di direzione, gli assistenti amministrativi e il personale di back office. Ritroviamo sul podio anche i tecnici specializzati che operano per il corretto funzionamento delle attrezzature tecniche. Nelle prime dieci posizioni compaiono inoltre i medici, tra le motivazioni ci sono il ricambio generazionale dei medici-primi baby boomer e il progressivo invecchiamento della popolazione. Anche l’It vede crescere i suoi addetti soprattutto per i programmatori delle start-up e per chi si occupa di sviluppare applicazioni per il mobile. Il mondo aziendale, continua invece ad avere bisogno di professioni in ambito commerciale. Il turismo è inoltre un settore in crescita che può offrire diverse opportunità d’impiego soprattutto in ambito alberghiero e nella ristorazione.chef

«Dall’indagine si evince come i posti di lavoro maggiormente disponibili sono quelli non facilmente sostituibili dalla tecnologia. Rispetto al passato, però le competenze richieste dalle aziende stanno diventando sempre più elevate.  Per competere sul mercato del lavoro sarà necessario quindi quel giusto mix di conoscenze tecniche (hard skills) e competenze trasversali (soft skills)», ha commentato Stefano Scabbio, presidente di Area Mediterranea ManpowerGroup.

A livello globale, la maggiore difficoltà nel trovare lavoratori con le giuste competenze viene riscontrata in Giappone dove la quota di aziende che lamentano difficoltà è dell’83%. Tendenza simile si riscontra anche in Perù, Hong Kong, Brasile e Romania dove si registra un tasso di difficoltà superiore al 60%. Le posizioni più difficili da reperire a livello globale sono quelle degli addetti specializzati nelle lavorazioni, soprattutto chef, pasticceri, macellai, meccanici ed elettricisti.

In sei anni il valore degli immobili è sceso fino al 44,9%

Gli immobili sono un buon investimento? Risponde, indirettamente, il network immobiliare Tecnocasa, che ha analizzato l’andamento dei prezzi delle case dal 2007 al 2014 nelle grandi città, in cui il secondo semestre ha registrato prezzi ancora in discesa che hanno determinano, per l’intero anno passato, una contrazione complessiva dei valori del 7,2%, con una diminuzione nella seconda parte del 4,2%. A Bari il picco negativo dei prezzi si è avuto nel 2012 quando i valori sono diminuiti del 13,7%. Il 2011 ed il 2012 sono stati gli anni peggiori per il mercato che però sembra registrare adesso un rallentamento della diminuzione dei valori. Bologna è quella che ha perso maggiore valore dall’inizio della crisi immobiliare: -44.9% Il 2012 ed il 2013 sono gli anni in cui gli immobili hanno sofferto in modo particolare. Firenze nell’ultimo anno ha registrato la contrazione più contenuta dei prezzi. In generale è tra le città che hanno perso meno valore tra le metropoli italiane. Un mercato dunque che ha resistito meglio alla crisi grazie ad una forte domanda non solo di prima casa ma anche ad uso investimento. Genova ha sofferto in modo importante. Gli immobili, dal 2007, hanno perso il 42,3%. Dal 2012 la città ha dato segnali di contrazione significativi con una riduzione accentuata soprattutto nelle zone periferiche e con un’offerta qualitativamente molto bassa. Milano, nonostante tutto, ha resistito meglio. I prezzi sono diminuiti, ma in alcune zone, come quelle centrali, hanno retto. Il capoluogo lombardo chiude il 2014 con una diminuzione dei prezzi del -5,5%, grazie a una buona tenuta sia del segmento ad uso residenziale e sia di quello ad uso investimento. A Napoli la contrazione dei prezzi nel 2014 è stata dell’11,4%. Nel 2012 si è registrata la diminuzione dei prezzi più importante. Palermo nel 2014 registra una diminuzione dei valori del 4,5%, uno dei risultati migliori degli ultimi anni. Dall’inizio del trend ribassista le quotazioni della  città hanno perso quasi il 36%. Roma nel 2014 segnala una contrazione dei valori pari al 5,3%. L’anno più difficile è stato sicuramente il 2012,  con un calo dei prezzi del 10,1%. A Torino la diminuzione dei valori nel 2014 è stata dell’8,9%. I cali più importanti dei prezzi si sono registrati nel 2012 e nel 2013. Infine, gli immobili a Verona nel 2014 hanno perdono il 5,6%. Dall’inizio della crisi immobiliare la contrazione è stata del 35%.case-6

L’estate delle costruzioni, tra ripresa e trappoloni

Macchina movimento terra

 

Macchina movimento terra
Macchina movimento terra

Che estate farà per l’economia? E quale sarà il meteo per le costruzioni? Arriveranno l’alta pressione e il cielo sereno dopo l’inverno plumbeo e la primavera incerta? I prossimi mesi, secondo gli analisti, saranno segnati da due fattori: un consolidamento dell’economia reale, ma allo stesso tempo una turbolenza dei mercati finanziari. Un fattore, quest’ultimo, che ci accompagna (non solo in Italia) da ormai un decennio. Ed è una grande trappola che insidia le imprese, compresi gli investimenti nel settore di edilizia e dintorni. Il primo elemento capace di mandare in tilt i mercati è quello legato ai tassi. Sceso a livelli ridicoli (con Bot che non danno il quasi minimo rendimento, Bund sottozero, interessi negativi in banca), il costo del denaro tende a risalire a livelli meno assurdamente bassi. Ma questo destabilizza i cambi, a partire dal rapporto euro-dollaro, con il conseguente riverbero sulle esportazioni italiane. C’è, poi, il rebus del petrolio. Dopo essere sceso a 40 dollari, in poche settimane è tornato a quota 60 (il prezzo della benzina è stato ovviamente rapidissimo ad adeguarsi). Si fermerà? Tornerà a quota 100 dollari? Dipenderà anche dalle tensioni in Libia, Yemen e Iraq. Insomma, non si può stare tranquilli. Eppure le imprese che si affacciano oltrefrontiera riescono a farcela, nonostante tutto. Anche nel settore di costruzioni e impiantistica. Gli esempi non mancano: la Pilosio di Tavagnacco, Udine, ha vinto un appalto da 30 milioni, il più alto mai registrato nella storia dell’azienda. La Pilosio, che produce strutture provvisionali per le costruzioni, lavorerà per l’Arabia Saudita: i ponteggi e le casseforme prodotte in Friuli Venezia Giulia serviranno a supportare il faraonico progetto di espansione della Moschea del Profeta a Medina. Altro esempio:la Pizzarotti, impresa di Parma, costruirà un hotel da 30 piani a Manhattan. Maire Tecnimont ha invece raggiunto un accordo per l’aggiudicazione della realizzazione di un impianto di polipropilene a 30 chilometri a nord di Baku, in Azerbaijan. Il valore totale del progetto è di 350 milioni.

Secondo l’osservatorio della School of Management del Politecnico di Milano, le aziende migliori sono quelle focalizzate sulla fornitura di prodotti e servizi di elevata complessità. Ed è un processo che interessa sempre di più anche l’edilizia: gli edifici tendono a trasformarsi da semplici contenitori a fornitori di servizi (sicurezza, connessione, benessere), oltre che da riparo per la pioggia e il sole. Morale: le incertezze dell’economia danno una certezza, sopravvivono le imprese che offrono un prodotto o un servizio a maggior valore aggiunto. Non resta che agire di conseguenza.

Cantiere
Cantiere
Cantiere notturno
Cantiere notturno

A Sassuolo incontro tra Confindustria ceramica e studenti

Ceramica tra le righe

Alla quarta edizione di Ceramica tra le righe, appuntamento annuale di confronto e dialogo tra le imprese ceramiche e le scuole del distretto, hanno partecipato oltre 200 studenti provenienti da nove scuole di Sassuolo e della Provincia di Modena. L’appuntamento si è tenuto nella sede di Confindustria Ceramica alla Palazzina Ducale della Casiglia di Sassuolo. Dopo il saluto introduttivo di Vittorio Borelli, Presidente di Confindustria Ceramica, e di Maria Chiara Bignozzi, neo direttore del Centro Ceramico di Bologna, hanno preso la parola Elisa Rambaldi e Arturo Salomoni del Centro Ceramico di Bologna, per illustrare agli studenti l’importanza di sviluppare nuove soluzioni in grado di ridurre l’impatto ambientale dei processi industriali, come introdurre sul mercato un nuovo prodotto o una nuova soluzione nei processi produttivi ed organizzativi, tutte innovazioni che  contribuiscono a portare non solo vantaggi economici ma anche ambientali. L’Ing. Elisa Tonelli – Responsabile Qualità e Ambiente di Coem SpA e coordinatore del gruppo di lavoro sulla Sostenibilità di Confindustria Ceramica – ha focalizzato il proprio intervento tecnico parlando dell’importanza delle certificazioni ambientali in azienda e del percorso necessario per arrivare alla definizione delle stesse.

È poi stata la volta degli studenti. Nell’occasione, è stato presentato ai ragazzi “Ceramicland”, la proposta di turismo industriale che consiste in un tour organizzato attraverso il quale è possibile conoscere la genesi della produzione della piastrella di ceramica italiana visitando i musei e gli showroom aziendali, in cui è conservata e narrata la storia del più importante distretto industriale di ceramica per l’architettura.

Ceramica tra le righe
Ceramica tra le righe

Green Building ed Ena in campo per riqualificare le città

Protocollo di Intesa tra Green Building Council Italia e l’Enea. Obiettivo: azioni congiunte nei settori dell’efficienza energetica, della riqualificazione urbana, delle energie rinnovabili e della sostenibilità energetico-ambientale. L’accordo intende promuovere nuove forme di collaborazione nella filiera nazionale dell’industria delle costruzioni anche per rimuovere le barriere che spesso ostacolano il raggiungimento di elevati standard di efficienza energetica negli edifici. Verranno inoltre elaborate proposte condivise per le semplificazioni autorizzative degli interventi di riqualificazione energetica, al fine di migliorare la competitività del settore produttivo e aumentare l’occupazione. case milano

«Si apre una fase importante che prevede un salto di qualità nella riqualificazione energetica, con un’attenzione maggiore agli interventi su interi edifici con riduzioni dei consumi del 60-70%. Questo passaggio impone una riorganizzazione dell’offerta tecnologica e l’introduzione di soluzioni innovative. La garanzia di qualità delle certificazioni del Green Building Council, accompagnate dalle competenze tecniche dell’Enea, potranno aiutare a far uscire il settore edilizio dalla crisi in cui versa e a catturare lo shale gas italiano rappresentato dalle enormi inefficienze del nostro parco edilizio», ha dichiarato Gianni Silvestrini, presidente Green Building Council Italia. «L’Enea intende mettere a disposizione il suo patrimonio di competenze nell’ambito efficienza energetica sia per il supporto tecnico ad imprese e Pubblica amministrazione sia per la diffusione delle conoscenze e dell’informazione in questo settore strategico per la competitività del Paese», ha sottolineato il commissario dell’ente Federico Testa. «Una delle tematiche più sfidanti sulle quali siamo impegnati è l’accesso al credito: occorre sviluppare strumenti che possano supportare il mondo finanziario nella valutazione della redditività dei progetti attraverso un sistema di rating e specifiche forme di audit».czse milano 2

Un elemento chiave del Protocollo riguarda proprio l’approfondimento di possibili soluzioni di finanza innovativa che consentano di convogliare il necessario flusso di investimenti verso la riqualificazione di interi edifici e di quartieri. Altro obiettivo comune è la realizzazione di campagne di comunicazione e informazione presso i cittadini per migliorare l’efficienza energetico-ambientale degli edifici, ridurre il consumo energetico e l’emissione di gas serra e per promuovere tutti gli incentivi disponibili per la riqualificazione energetica. Verranno inoltre promossi eventi formativi sui temi dell’efficienza energetica e della sostenibilità indirizzati ai diversi target della filiera del settore.

A Milano super riqualificazione in pieno centro

L'edificio riqualificato di via Torino, a Milano

Super operazione di riqualificazione di un edificio nel cuore di Milano. Lo stabile si trova tra via Torino, via della Palla e via Lupetta. Il progetto è stato curato dall’architetto Paolo Asti insieme allo studio di ingegneria Bms Progetti, e alla società di sviluppo e investimenti Pria. Il palazzo, ormai terminato, occupa una superficie di oltre 6mila metri quadri e ospiterà negozi, uffici, abitazioni private. A Pria si sono aggiunti 15 investitori italiani, dando vita a un club deal. L’obiettivo è valorizzare un’area in centro a Milano che era abbandonata da oltre settant’anni e che comprendeva un rudere settecentesco e un’area per anni adibita a parcheggio. Nel compound sono previsti negozi per 3.700 metri quadri, gestiti dal gruppo Teddy. Debutteranno a breve i i flagshipstore dei marchi Terranova e Calliope.  Altri 2mila metri quadri al terzo e quarto piano sono, invece, destinati a uffici e sono stati ceduti al Comune di Milano quali standard urbanistici e opere di urbanizzazione. Tre piani di garage sotterranei conterranno 90 box, mentre su via Lupetta sono previsti tre  appartamenti da circa 100 metri quadri ciascuno. Il nuovo edificio, recuperato sotto il controllo della Soprintendenza ai Monumenti, ha conservato porzioni dell’antico palazzo che sorgeva nell’area, mantenendone muri, arcate e pavimentazioni. Sono state ricreate su due livelli le antiche corti e nella facciata su via Torino è stato aperto un cannocchiale prospettico, che collega le chiese di Sant’Alessandro e San Sebastiano. «A marzo è stata definita la cessione della  porzione commerciale a M&G Real Estate, il braccio di gestione dei fondi immobiliari di M&G Investments. Da un’area abbandonata, abbiamo restituito alla città un immobile moderno e funzionale, con un valore superiore ai 100 milioni di euro», ha commentato Andrea Haupt, presidente di Pria.

L'edificio riqualificato di via Torino, a Milano
L’edificio riqualificato di via Torino, a Milano
Lo stabile durante i lavori
Lo stabile durante i lavori

LevoFloor, nuove sistema per pavimentazioni ad effetto ghiaia

Copia di LevoFloor_1_low[4]

LevoFloor è il nuovo sistema di pavimentazioni ad effetto ghiaia a vista di Levocell, brand di Ruredil. Questa soluzione permette di utilizzare gli aggregati naturali con creatività, per pavimentazioni architettoniche da esterno facili da integrare in qualsiasi ambientazione, sia pedonali che carrabili.

L’aspetto naturale è dato anche dal colore base dato dagli inerti che si integra con l’ambiente con discrezione e armonia. A bassa porosità, è un prodotto rinforzato da una moltitudine di fibre in polipropilene, durevole e sicuro. Levocell è infatti antisdrucciolo, asciutto subito dopo la pioggia, indeformabile sotto carico e alle alte temperature.

Copia di LevoFloor_3_low[14]LevoFloor garantisce inoltre elevate prestazioni meccaniche, ridotto rischio di fessurazione, maggior resistenza ai cicli di gelo/disgelo, all’abrasione e agli urtiNon necessita di costose manutenzioni, è semplice e pratico da realizzare.

LevoFloor è disponibile in due versioni:

LevoFloor Concentrato: miscela di fibre sintetiche fibrillate e additivi chimici specifici che, una volta aggiunti al calcestruzzo, incrementano la durabilità della pavimentazione, la resistenza alla fessurazione e agli urti. Particolarmente adatto per superfici di medie e grandi dimensioni come piazze pubbliche, strade pedonali, viali in parchi e giardini. Disponibile in sei tinte standard oltre ad una versione neutra e una nera (su richiesta).

– LevoFloor Pronto: premiscelato pronto in sacchi, è disponibile in quattro colorazioni: grigio – con inerte tondo grigio fiume, giallo – con inerte frantumato giallo mori, rosso – con inerte frantumato rosso verona e bianco – con inerte bianco botticino. Essendo premiscelato il prodotto non necessita di posatori specializzati e può essere messo in opera senza l’ausilio di centrali di betonaggio. Indicato per piccole superfici come cortili privati, accessi ad edifici, terrazze, cortili, piscine

Il sistema LevoFloor è completato da Disattiva LevoFloor DLF, disattivanti di superficie al positivo che rallentano l’indurimento del calcestruzzo superficiale, permettendo così di mettere in vista gli aggregati che compongono il calcestruzzo. Agiscono anche come protettivi antievaporanti, consentendo una migliore stagionatura del calcestruzzo stesso, e LevoFloor Proteggi, protettivo della superficie “a vista” applicabile nelle 24 ore successive al lavaggio che conferisce durabilità, stabilità ed un gradevole effetto estetico riducendo i costi delle successive manutenzioni.

Affitti giù del 15,8% in sette anni (ma non a Milano)

Concedere un appartamento in affitto rende meno. Secondo un calcolo di Tecnocasa, dal 2008 i canoni di locazione delle grandi città sono diminuiti mediamente del 15,8%. Bologna e Napoli sono le città che hanno segnalato la perdita più importante sui canoni di affitto dei bilocali rispettivamente con -21,1% e con -22,9%. Milano, invece, è la città con la migliore performance del periodo avendo perso soltanto il 10,1%. Nell’ultimo semestre del 2014 registra anche un segnale positivo sui canoni. La maggioranza di coloro che cerca casa in affitto lo fa per trovare l’abitazione principale, insieme a chi si trasferisce per lavoro e per motivi di studio. Il contratto più praticato è quello a canone libero, ma aumenta l’appeal del contratto a canone concordato grazie anche alla cedolare secca agevolata. In alcune città come Verona e Bologna prevale infatti sulle altre tipologie contrattuali.affitto-1

Ance Veneto più ottimista: segnali di ripresa

Ance Veneto ottimista: la crisi del settore delle costruzioni allenta la presa, ma il 2015 non decreterà ancora l’inizio della ripresa in Veneto. Il comparto dell’edilizia registrerà per l’anno in corso una riduzione degli investimenti del 2%, pari a circa 250 milioni di euro in termini assoluti. Il calo dei livelli produttivi, comunque su livelli di intensità più contenuti rispetto al passato, è reso meno allarmante da alcuni segnali positivi, che derivano dall’aumento dei mutui erogati alle famiglie per l’acquisto di un’abitazione (+11,1% nel 2014), del numero di abitazioni comprate e vendute  (+5%) e dei bandi di gara pubblici di taglio inferiore ai 50 milioni di euro (+15,2%). Indicatori, emersi dall’annuale rapporto sull’industria delle costruzioni di Ance Veneto, che fanno ben sperare sulla fine della crisi del settore entro il 2016.

Passando all’analisi dei singoli comparti, a soffrire sono soprattutto le nuove costruzioni residenziali, che segneranno nel 2015 un calo degli investimenti del 7,1 per cento. Segno meno anche per le opere non residenziali, sia private che pubbliche, in diminuzione rispettivamente del 3 e del 3,4 per cento. Invece, seguono un trend opposto gli investimenti in manutenzioni straordinarie e recupero (+2%), grazie all’effetto del Piano Casa e dei bonus fiscali sulle ristrutturazioni. Gli interventi sul “costruito” rappresentano ormai il 65% degli investimenti nel solo settore residenziale, e il 36,3% del valore complessivo degli investimenti in edilizia. Dato reso evidente anche dal calo dei permessi di costruire: dai 40.713 titoli rilasciati nel 2004 si è passati ai 9.494 del 2012 (-76,7%).

«È evidente – commenta Giovanni Salmistrari, presidente di Ance Veneto – che questi 8 anni di crisi, in cui il settore ha perso complessivamente 7 miliardi di investimenti e 75 mila occupati, sono stati un periodo di profonda trasformazione per il settore. Gli interventi di manutenzione, sia per il residenziale sia per il territorio, come la sicurezza idraulica, sono divenuti preponderanti. Siamo convinti che proprio la riattivazione dei piccoli cantieri, finalizzati alla rigenerazione urbana sostenibile e alla sicurezza del territorio, possano contribuire a recuperare il terreno perduto».

 

436 cantieri pronti, ma senza finanziamenti

Per facilitare il compito delle istituzioni, l’Ance ha realizzato una ricognizione delle opere rapidamente cantierabili, ovvero in avanzato stato di progettazione, ma prive di finanziamento o il cui avvio è bloccato a causa del Patto di stabilità interno. La ricognizione, realizzata in base alle segnalazioni degli enti locali, ha evidenziato la presenza di 436 opere ad alto “impatto sociale” -edifici scolastici (27%), opere di riqualificazione urbana (19%), manutenzione delle strade(11%) e mobilità urbana (10%) – che potrebbero sbloccare investimenti per 160 milioni di euro.

 

Come finanziarli?

Oltre alla necessità di allentare i vincoli del Patto di stabilità interno, confermata anche dal governo, il Veneto potrà contare da qui al 2020 su 3 miliardi di fondi europei, dei quali 2,2 della nuova programmazione 2014-2030 e circa 730 milioni di quella 2007-2013. L’Europa ha dato proprio al tema delle politiche di rigenerazione urbana sostenibile un obiettivo prioritario di spesa. «Per usare i fondi in maniera efficiente – continua il presidente Salmistrari – occorre una governance regionale forte, perché la spesa non si perda in mille rivoli o investimenti non coordinati tra loro».

 

«Come imprenditori – aggiunge Salmistrari – non possiamo far a meno di notare che la spesa statale non è stata comunque virtuosa in questi anni e che alcune risorse possono essere ottenute da una razionalizzazione della spesa. In questi anni i comuni hanno aumentato le loro spese di gestione (+6% in Veneto, comunque più virtuoso rispetto al resto d’Italia +17%), pensando bene di tagliare solo la spesa per investimenti. Anche nella distribuzione delle risorse, dovrebbero essere inseriti criteri premiali per quegli enti locali che non sprecano».

Un programma nazionale e regionale di rigenerazione urbana e l’avvio delle piccole opere possono frenare l’emergenza sociale legata al calo dell’occupazione. Anche nel 2014 le ore lavorate sono diminuite del 6,9% rispetto al 2013; gli operai iscritti hanno evidenziato una riduzione tendenziale del 8,3%, mentre il calo delle imprese si è attestato al 6,9%. Dal 2008 al 2014, in Veneto la contrazione ha raggiunto il 45,5% per le ore lavorate, il 40,4% per gli operai, il 36,9% per le imprese iscritte e addirittura il 74,5% per i prestiti concessi alle imprese. Complessivamente, gli occupati nelle costruzioni si sono ridotti di 74.600 unità, dei quali 49.400 lavoratori dipendenti e 25.200 lavoratori indipendenti.

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Unioncamere: Expo 2015 vale 5,5 miliardi in più

Expo 2015

Quanto vale l’Expo 2015 per l’economia italiana? Una risposta è arrivata da Unioncamere, che ha calcolato il fatturato aggiunto dall’esposizione milanese: «Farà registrare una ricaduta economica significativa in primis sul territorio di Milano (a partire dalla sua dotazione infrastrutturale) ma, a seguire, anche sulla intera Lombardia e, quindi, sull’economia nazionale anche dopo la conclusione dell’Esposizione Universale prevista per il 31 ottobre 2015». Secondo l’analisi, il valore un valore aggiunto, «nel periodo 2015-2017, di circa 5,5 miliardi di euro, con un contributo alla crescita di 3 decimi di punto percentuale nel primo anno (momento nel quale si concentrano maggiormente gli effetti della manifestazione) e di circa 1 nel secondo e nel terzo».

L’Expo «rappresenta un’occasione molto importante per le imprese italiane – principalmente quelle del settore agroalimentare, fiore all’occhiello del nostro Made in Italy – per farsi conoscere nel mondo e presentare modelli produttivi sostenibili. L’evento pone infatti le condizioni per la creazione di una miriade di contatti a livello internazionale, creando nuovi spazi per le esportazioni del Paese», sostiene il Rapporto: nel 2015 la ripresa delle esportazioni complessive dovrebbe giovarsi dei guadagni di competitività connessi alla decelerazione del costo unitario del lavoro e delle vendite sui mercati extraeuropei, mentre tra il 2015 e il 2017 «dovrebbero ottenersi circa 2,2 miliardi di esportazioni aggiuntive riferibili alla manifestazione internazionale, anche in questo caso concentrate in prevalenza nel primo anno dell’intervallo temporale considerato». Infine, saranno quasi 1.100 imprese esportatrici attivate da Expo.

Expo 2015
Expo 2015

In Germania il primo muro di cemento solare

I pannelli di Heliatek

Ecco il primo muro di «cemento solare» d’Europa. È stato inaugurato presso la sede di Reckli a Herne, in Germania. La facciata, progettata da Reckli per adattare la pellicola solare di Heliatek (HeliaFilm), rappresenta un nuovo approccio per il Building Integrated PV Organic. Reckli, il leader mondiale nella progettazione e produzione di formliner (fogli che imprimono figure o geometrie sul calcestruzzo) elastomerici, e Heliatek stanno dimostrando il prossimo passo verso un edificio  sostenibile a energia netta zero. Il muro di cemento solare ha una potenza installata di 1kWp. La parete sud-ovest orientata fornirà circa 500 kWh di elettricità all’anno. L’energia prodotta sarà utilizzata direttamente per Reckli.

La produzione annua di energia è prevista per circa il 25% al ​​di sopra del rendimento di tecnologia del silicio. Heliatek ha già dimostrato che la sua pellicola solare, HeliaFilm, trasporta più energia in condizioni di cielo coperto e temperature elevate rispetto alle celle solari tradizionali. Questo vantaggio è basato sulle proprietà uniche del suo semiconduttore organico. Inoltre, HeliaFilm comprende una vasta gamma di colori e layout flessibili, caratteristiche ricercate da architetti e progettisti.

«Ci siamo concentrati per questa installazione pilota su come combinare il film solare e moduli in calcestruzzo in modo affidabile ed estetico», ha spiegato Peter Henning, direttore Commerciale di Reckli. Heliatek è leader nel settore della Organic Electronics Energy Holding.

I pannelli di Heliatek
I pannelli di Heliatek

Torna a crescere il mercato (grazie al nuovo regime fiscale)

Dopo sette anni il mercato della casa  torna a crescere: nel 2014 le compravendite sono aumentate del 3,5% a quota 421 mila, rimanendo comunque al di sotto dei valori registrati alla fine degli anni ’80. E’ quanto emerge dal rapporto immobiliare residenziale 2015 realizzato dall’Agenzia delle Entrate in collaborazione con l’Abi. Il dato, definito «moderatamente positivo» del 3,5%, spiega il rapporto, «dipende in parte dagli affetti che ha avuto sul mercato l’entrata in vigore, a gennaio 2014, del nuovo regime delle imposte di registro, ipotecaria e catastale applicabile agli atti di trasferimento a titolo oneroso di diritti reali immobiliari». Sulla base dei primi dati provvisori disponibili relativi al mese di gennaio 2015, neutralizzando gli effetti della traslazione dei rogiti da dicembre 2013 a gennaio 2014 , il tasso di variazione dello scorso anno rispetto al 2013, al netto dell’effetto fiscale, è stato pari a un più contenuto +0,7%vendesi1