Fidelizzare il cliente, falso in bilancio, e nuovi sistemi costruttivi sul nuovo YouTrade
Un numero davvero ricco questo di YouTrade, che apre il nuovo numero con un’utile guida alla nuova normativa in tema di falso in bilancio. La legge ha appena introdotto infatti pene più severe anche per le società non quotate, grandi e piccole, e chi sgarra rischia la prigione. Novità anche sul fronte del settore energetico che dal 26 settembre vedrà cambiare le regole per gli impianti di climatizzazione invernale e produzione di acqua calda sanitaria, con l’obbligo di etichettatura.
Tanti spunti interessanti provengono anche dal mercato hi-tech, soprattutto per i punti vendita. Tra queste il nuovo dispositivo portatile di Ingenico, azienda che controlla l’80% dei POS in Italia, che ha appena lanciato un apparecchio che permette di effettuare i pagamenti, fare da registratore di cassa e diventare display per filmati pubblicitari.
Ma marketing è anche puntare alle emozioni di chi si affaccia in azienda. Lo spiega sulle pagine di YouTrade Beau Toskich, esperto di comunicazione d’impresa, che rivela la ricetta per colpire al cuore il cliente.
Da non perdere inoltre gli speciali di questo mese, dedicati all’emergenza sismica, alle pareti esterne e alla sicurezza in cantiere, con i numeri e le interviste agli esperti che raccontano le ultime novità in tema di prodotti e normative.
YouTrade Casa è invece dedicata al bagno, con le case history più belle e originali dei nostri italiani in giro per l’Italia.
La Banca d’Italia conferma: mutui in crescita
Le famiglie italiane hanno ricevuto finanziamenti per l’acquisto dell’abitazione per 7.072,9 milioni di euro nel primo trimestre 2015. Rispetto allo stesso trimestre del 2014 si registra un aumento delle erogazioni pari a +35%, per un controvalore di +1.835,1 milioni di euro. È quanto emerge dai dati riportati nel Bollettino Statistico II-2015 pubblicato da Banca d’Italia nel mese di Luglio 2015. Il mercato del credito per le abitazioni continua a dare segnali positivi, con erogazioni in aumento da ormai cinque trimestri consecutivi. Questo trend è suffragato anche dalle performance riscontrate mensilmente, che vedono incrementi notevoli a partire dalla fine della scorsa estate e ben superiori al 50% da Febbraio 2015.
Al mare tutti in cabina (a specchio)
Una cabina che riflette la bellezza della spiaggia e la curiosità dei turisti: sul litorale di Worthing, nel Sussex, c’è una struttura a graticcio identica a quella di una tipica capanna delle località balneari inglesi, ma le quattro pareti e il tetto sono rivestiti di un foglio acrilico a specchio tagliato a laser. Non è una bizzarria di un artista, ma una costruzione progettata e assemblata dallo studio Ece Architecture in sei settimane, giusto in tempo per inaugurare la stagione estiva e richiamare l’attenzione dei turisti coinvolgendo anche la comunità locale. Di notte, la luce traspare dall’interno cabina e mette in evidenza il logo dello studio architettura e dell’agenzia di pubblicità Forager che ha ideato questa iniziativa di marketing anche per promuovere loro stessi oltre che la località. L’amministrazione che non si aspettava una risposta così positiva da parte del pubblico vorrebbe trasformarla in una struttura più stabile e permanente ( è stata smantellata dopo un fine settimana), anche per fare concorrenza a un’altra città di mare vicina, Littlehampton, con il suo East Beach Cafè ispirato a una roccia progettato da Thomas Heatherwick o la panchina lunga 324 metri dello Studio Weave. Certo, il Mediterraneo o l’Adriatico con le loro spiagge non hanno bisogno dell’effetto wow, e con il sole che c’è la cabina a specchio rischia di provocare ustioni di terzo grado, ma nel canale della Manica anche questo aiuta.
Dissesto, il governo sblocca 600 milioni. Serviranno per…
L’avevano promesso a febbraio: entro metà luglio Italia Sicura, l’unità di missione contro il dissesto idrologico, avrebbe presentato la lista degli interventi con il relativo Dpcm (Decreto del Presidente del Consiglio dei ministri) per approvarla (vedi anche questo articolo). Ecco, dunque, a chi saranno assegnati i primi 600 milioni stanziati dal Cipe per il piano stralcio che prevede lavori per un valore superiore, pari a 760 milioni, la cui differenza è stata colmata da risorse esistenti o disposte da Comuni e Regioni.
Dova vanno i soldi
A Genova la somma più cospicua, 275 milioni, poi Padova (93,2 milioni), Milano (85,1), Pescara (54,8) e Firenze (45,5). L’elenco delle municipalità prosegue con Pescara, Bologna, Olbia, Cesena, Pisa, Pontedera, Carrara, Arezzo. In totale 35 opere dotate di progetti definitivi ed esecutivi, un elemento determinante per l’assegnazione dei finanziamenti statali, dato che nell’elenco non sono incluse altre città di rilievo come Roma, Reggio Calabria, Torino, Messina, Catania e Napoli, perché sprovviste di progetti subito cantierabili. Certo, come sempre nelle opere pubbliche l’immediatezza ha un valore relativo: le gare di appalto per questo primo lotto di lavori partiranno da ottobre, dopo la firma dei previsti accordi di programma tra le Regioni e il Ministero dell’Ambiente. La struttura di Palazzo Chigi aveva in lista 250 interventi, i primi 35 sono stati sbloccati, per i rimanenti 215 interventi, l’obiettivo è quello di sbloccare altri due piani stralcio e reperire le risorse 500 milioni più 150, nella prossima legge di Stabilità.
Se l’impianto fotovoltaico prende un colpo di sole
L’impianto fotovoltaico produce meno energia? A volte è colpa del caldo eccessivo. Accade in Svizzera, nel cantone di Ginevra, dove dieci giorni consecutivi di temperature di 7-8 gradi sopra la media stagionale hanno fatto registrare un calo produttivo dell’8% che spalmato in un anno equivale allo 0,4% della produzione totale 27 GWh. Almeno, stando alle rilevazioni degli analisti energetici dei Servizi industriali ginevrini (Sig) riportate dal quotidiano cittadino Le Temps. Sembrerà strano, ma una temperatura troppo alta provoca una agitazione termica nella cella, semplificando parecchio la si potrebbe definire come una produzione di gas all’interno del metallo stesso, che ne diminuisce l’efficienza complessiva. Non solo, la persistenza della calura africana, che ha colpito anche la Svizzera, con la sua umidità e la conseguente foschia ha ridotto il livello di soleggiamento e quindi ha peggiorato le cose. A soffrire il caldo però sono anche le centrali nucleari: quella di Mühleberg, nei dintorni di Berna, ha dovuto ridurre la produzione all’85% rispetto al pieno regime a causa dell’alta temperatura dell’acqua del fiume Aare e dei relativi sistemi di raffreddamento. Insomma, evidentemente più che l’estate gli impianti fotovoltaici preferiscono le mezze stagioni. Il problema è che non ci sono più…
Fusione compiuta tra Velta Italia e Loex
Fusione nel settore dei sistemi di riscaldamento e raffrescamento radianti. L’operazione riguarda Velta Italia e Loex. La prima entra ufficialmente a far parte dell’impresa con sede a Terlano (Bolzano). Il processo di integrazione era iniziato dal 2013 con la condivisione di valori, strategie, proprietà, sede, rete di vendita, assistenza e direzione generale, che oggi giunge definitivamente a compimento con la fusione delle due aziende.
Loex si propone come lo specialista italiano del comfort technology per operare su un mercato edilizio sempre più sensibile ai temi del risparmio energetico, della sostenibilità ambientale e del benessere abitativo. Dopo 25 anni di esperienza con Velta Italia, confluita nella nuova realtà aziendale, Loex ha in catalogo una gamma completa di soluzioni di ultima generazione per il riscaldamento e raffrescamento radiante, che stanno progressivamente conquistando il mercato delle ristrutturazioni e delle nuove costruzioni.
Nessun cambiamento nel management: la compagine societaria continua ad essere composta da Lukas Ladurner (presidente e amministratore delegato) e Alberto Morelli (vice presidente e amministratore delegato), soci storici di Velta Italia, e Massimo Fabricatore direttore generale e già socio di Loex. «La fusione rappresenta un passo importante nel processo di crescita e sviluppo aziendale, poiché ci consente un’indispensabile semplificazione, favorendo la creazione di una struttura più snella ed efficiente, con l’obiettivo di confermarci leader nella nuova era dei sistemi radianti», spiega Morelli. «Qualità e affidabilità dei prodotti restano come in passato punti fermi della nostra offerta»,aggiunge Fabricatore. «Ogni articolo Loex è perfettamente compatibile con quelli a marchio Velta, per i quali continueremo a fornire assistenza. Allo stesso modo le garanzie sugli impianti Velta finora installati restano assolutamente valide e risultano già integrate dal 1 giugno 2015 nel sistema di garanzia Loex».
Tra i best seller di Loex ci sono i modelli di punta della linea XPerformance: home X14 e X17, sistemi di riscaldamento e raffrescamento radiante a pavimento per nuove costruzioni, che coniugano resa termica, facilità di installazione e massimo comfort. Per il mercato delle ristrutturazioni i sistemi a secco home Core e home Plain, caratterizzati da basso spessore e alta efficienza energetica, ideali per tutte quelle situazioni che richiedono necessariamente spazi ridotti per la realizzazione dell’impianto. Grande interesse tra gli operatori anche per Ventomaxx, la novità 2015 targata Loex: un innovativo sistema di ventilazione decentralizzata con recupero termico pensato appositamente per soddisfare un’esigenza sempre più sentita in fatto di benessere abitativo, quale la salubrità dell’aria.
Torre Arcobaleno Milano torna a colorare la città con Fila
La vecchia torre d’acqua di Milano nota anche come Torre Arcobaleno è tornata a colorare la città. Alta 35 metri e con un diametro di base di 10, la torre è caratterizzata da migliaia di piastrelle multicolori, che ne esaltano la forma concava.
A distanza di 25 anni e in occasione di Expo 2015, la Torre Arcobaleno è stata oggetto di un intervento di ristrutturazione a cui hanno partecipato Fila Surface Care Solutions, in collaborazione con Marazzi Group, Condor Group, B Construction Technology.
Specializzata nel trattamento delle superfici ceramiche e lapidee, Fila ha curato la pulizia e la protezione della facciata esterna della Torre Arcobaleno, riportando i colori e la luminosità alla bellezza originale.
Le piastrelle in ceramica smaltata, rovinate dalle ossidazioni ferrose e dallo smog, sono state trattate con Fila PH Zero, disincrostante acido concentrato che rimuove lo sporco, ideale per le pareti verticali grazie alla sua consistenza viscosa. Per la protezione delle piastrelle è stato invece applicato Fila Stop Dirt, protettivo antisporco e anti graffiti per gres porcellanato strutturato e naturale, che crea una barriera invisibile sulla superficie e impedisce l’accumulo di sporco rendendo più facile e veloce la pulizia del materiale.
Per rimuovere infine i graffiti presenti nella parte inferiore della Torre, Fila ha utilizzato il prodotto specifico Fila No Paint Star, adatto per pareti in cemento, pietre naturali, mattoni faccia a vista.
Le pareti esterne? Assomiglieranno alle pigne

Rivestimenti esterni che senza alcun meccanismo elettrico si aprono e chiudono? La natura, in questo caso le pigne, sono diventate un modello per il designer Chao Chen il suo progetto Water Reaction. Si tratta di un materiale reagente all’umidità con delle caratteristiche igroscopiche, ossia la capacità di assorbire l’acqua, simile a quelle che si trovano nello strato esterno dei coni delle pigne, e fa in modo che quando piove si chiuda, esattamente come fa il frutto della conifera per proteggere i pinoli. Non si sa se sia stata una passeggiata attraverso Hyde Park a far scattare l’idea allo studente designer del Royal College of Art di Londra, dove i professionisti freschi di laurea si iscrivono per seguire un master. Ma sta di fatto che la biomimetica, lo studio processi biologici e biomeccanici della natura come fonte di ispirazione per attività e tecnologie umane, che rifiuta il concetto di rifiuto, e si fonda sull’idea di interconnessione e cooperazione di tutti i sistemi viventi nel rispetto delle diversità, sta prendendo piede anche nelle costruzioni. L’elemento base del lavoro di Chen è un’impiallacciatura a doppio strato composta da nylon, poliestere e stirene, tagliata a forma di piastrelle laminate, che senza strutture meccaniche o elementi elettronici imita il fenomeno naturale: quando piove lo strato esterno si allunga oltre lo strato interno che si chiude in se stesso. Alla stesso modo la superficie architettonica creata dal designer, composta da sottili lamelle tagliate a forma di rombo e unite tra loro agli angoli di destra e sinistra, se bagnata si arriccia verso l’interno, formando degli esagoni con i raggi che dal centro collegano gli angoli, che rivela lo strato colorato sottostante. Risultato? Se applicato alle pareti esterne di un edificio trasformerebbe la facciata nei giorni di pioggia. Oppure, se installato senza pannelli colorati, potrebbe servire come strato protettivo nei giorni di sole in zone molto umide.
A Parigi debuttano gli edifici eco compatibili in legno
Un vincolo, l’uso del legno e 5 milioni 700 mila euro per ristrutturare il quartiere Auvry Barbusse ad Aubervilliers, un sobborgo di Parigi. Va da sé che il nuovo complesso residenziale, sorto su un ex sito industriale che si estende per 1 ettaro e mezzo, è ad alta efficienza energetica, con un’attenzione all’aggregazione sociale e un forte impatto estetico con un design agevolato dal legno come materiale comune. Si tratta di tre edifici, orientati per massimizzare la luce naturale, con 39 appartamenti su più livelli, tre negozi e un parcheggio, progettati dallo studio parigino Tectône architectes: le basi strutturali, il piano terra, le scale e i vani degli ascensori sono in calcestruzzo bianco, che delimita anche la parte inferiore della facciata, per migliorare l’isolamento termico; i piani superiori, ossia gli appartamenti, colonne, travi, travetti, pavimenti e tutto il resto sono invece completamente in legno, così come la parte alta della facciata. Che è realizzata con pannelli prefabbricati rivestiti da doghe di pino non trattate per conferire un aspetto molto naturale, il cui colore virerà sull’argento con il tempo. Questa sorta di doppia pelle in legno ha una funzione protettiva: dalla luce del sole a sud, dal calore in estate e dagli sguardi indiscreti sempre. Tra gli strati di legno scorrono delle persiane e sottili strisce dello stesso materiale sono disposte in verticale sulle passerelle e terrazze che collegano i diversi livelli degli appartamenti che hanno doppia o tripla esposizione e almeno un balcone o una terrazza. Sui tetti l’acqua piovana viene raccolta e riciclata per l’irrigazione in loco e dei giardini che circondano il complesso.
Con i.Nova Point l’innovazione di Italcementi nelle rivendite
Innovare nonostante una crisi che ha dimezzato i volumi di produzione dei materiali. E favorire il dialogo con la clientela privata, gli architetti, gli ingegneri, i prescrittori, i designer e, più in generale, con la building community sui temi della tecnologia di prodotto e della sostenibilità: è il traguardo di i.nova Point, un’iniziativa di Italcementi dedicata al mondo delle rivendite. «Abbiamo scelto 300 rivendite in tutta Italia, di cui 100 al Nord, all’interno delle quali saremo presenti e facilmente riconoscibili con un presidio fisso», ha spiegato al momento della presentazione Stefano Roncan, direttore commerciale di Italcementi. «Metteremo a disposizione il network di relazioni di Italcementi con il mondo dell’architettura, il nostro centro ricerche i.lab al KilometroRosso, la gamma di prodotti orientati all’innovazione e alla sostenibilità e la possibilità di formazione del personale commerciale. Un approccio completamente nuovo per il settore dell’edilizia».
Uno dei primi prodotti che sarà presentato tramite gli i.nova Point è i.pro U-Coat Green, una soluzione sostenibile per intonaci di fondo di nuova formulazione, studiata con l’obiettivo di selezionare materiali che, in un approccio di Life Cycle, riducono l’impatto ambientale del prodotto. In particolare, i.pro U-Coat Green contiene il 100% di materiale riciclato nella porzione di inerti, è preparata con un tipo di cemento a ridotta impronta di Co2 e il suo utilizzo consente il rispetto dei criteri ambientali minimi previsti dalla pubblica amministrazione. Tutte caratteristiche che la rendono unica e innovativa nel panorama dei prodotti green per l’edilizia.
«Il prodotto è stato messo a punto in i.lab il centro ricerca e innovazione del Gruppo, grazie al lavoro di 15 tra tecnici e ricercatori con 12.500 ore di ricerca e cinque brevetti estesi a livello internazionale», ha puntualizzato Enrico Scalchi, vice direttore innovazione di Italcementi. «Progettare e costruire un edificio sostenibile significa mettere in atto un processo di analisi che ne massimizza l’utilità e quindi la redditività, al contempo minimizzando il consumo di risorse naturali», ha sottolineato Marco Caffi direttore del Green Building Council Italia. «Per questo, dopo anni nei quali l’edilizia è stata caratterizzata da un forte crisi, la progettazione sostenibile rappresenta oggi uno dei reali fattori di ripartenza del settore».
Parola anche ai distributori: «Il mondo dell’edilizia degli ultimi anni è stato caratterizzato da prodotti con un basso contenuto di innovazione», ha commentato Giovanni Pietro Grazioli, amministratore delegato di Centredil. «Costruire deve tornare ad essere un investimento sicuro ed attrattivo. Partendo da questo obiettivo è fondamentale avere un riferimento normativo chiaro per offrire garanzie di qualità a chi decide di acquistare una casa».
La guerra con la piastrella cinese finisce al Parlamento Ue
Quali misure concrete si intende negoziare relativamente al differenziali negativo per l’Europa per i dazi alle importazioni, sull’armonizzazione degli standard tecnici e su controlli alle dogane spesso discriminatori? È il senso di una interrogazione presentata alla Commissione Europea dagli onorevoli Damiano Zoffoli, Nicola Danti e Simona Bonafè relativa alle norme antidumping in tema di importazioni di ceramiche prodotte in Paesi terzi e al negoziato Ttip, finalizzato a creare un’area di libero scambio tra Stati Uniti ed Unione Europea. Le importazioni di ceramica cinese in Europa, a cui sono stati applicati dazi antidumping finalizzati a correggere prassi commerciali non corrette, hanno subito una riduzione del -63% rispetto ai massimi del 2010, arrivando ad aprile 2015 ad un livello di 23 milioni di metri quadrati. Non meno importante la seconda parte dell’interrogazione, focalizzata su un mercato come quello americano che vale per la sola industria ceramica italiana oltre 500 milioni di euro all’anno, e che presenta tassi di crescita particolarmente vivaci. L’interrogazione chiede di conoscere.
«Le piastrelle di ceramica rappresentano un’eccellenza della produzione industriale della nostra Regione», dice Damiano Zoffoli, primo firmatario dell’interrogazione, «e un’importante fonte di lavoro, che va tutelata. Le misure antidumping introdotte nel 2011 hanno permesso al mercato di reggere la concorrenza di prodotti importati da altri mercati con regole di produzione diverse, soprattutto dalla Cina e proprio per questo abbiamo iniziato a lavorare, insieme ai colleghi Danti e Bonafè, perchè le norme europee sul commercio continuino ad andare in questa direzione anche dopo il 2016. Allo stesso modo dovremo vigilare perché all’interno degli accordi del Trattato Transatlantico sul Commercio e gli Investimenti (il cosiddetto TTIP) vengano tenute in considerazione misure concrete per facilitare l’ingresso nel mercato statunitense, oggi molto restrittive. Da parte nostra la disponibilità a impegnarci c’è tutta».
Il fotovoltaico in California è potente e solidale
Il fotovoltaico risplende in California, grazie a due progetti che dimostrano quanto l’amministrazione federale sia sensibile al tema delle fonti rinnovabili in generale e del solare in particolare. Grazie agli incentivi del programma da 2,4 miliardi di dollari California Solar Initiative, che garantisce sconti sulla bolletta e crediti d’imposta fino a 1500 euro a utenza, sono stati installati dal 2007 a oggi, impianti residenziali e commerciali per un totale di 1 GigaWatt di energia elettrica. Una potenza davvero impressionante perché si tratta di una regione e non di uno stato, che in prospettiva potrebbe soddisfare i fabbisogni energetici di 750 mila abitazioni, ma l’obiettivo per il 2016 è quello di raddoppiare, in pratica la stessa potenza di quattro centrali tradizionali. Il programma a sua volta fa parte del Million Solar Roofs Initiative, un pacchetto di 3,3 miliardi dollari offerti dallo Stato per costruire una fiorente industria. Certo, sebbene gli impianti fotovoltaici siano sempre più economici, tra i 15 mila e 20 mila dollari, non sono ancora accessibili per le famiglie disagiate.
E, allora, ecco un’altra iniziativa, solidale e allo stesso tempo formativa nell’ottica di costruire una vera filiera. Promossa dall’organizzazione no-profit Grid Alternative, approvata dall’amministrazione centrale e sostenuta finanziariamente dal Fondo di riduzione dei gas serra (Ggrf) entro il 2016 regalerà a 1600 famiglie dei quartieri più poveri, un impianto fotovoltaico da 2,8 kW installato gratuitamente sul tetto di casa. Un modo per abbassare la bolletta a chi ha già delle difficoltà, insegnare un mestiere, quello dell’installatore, a chi è disoccupato e procedere con la solarizzazione dei tetti avviata nel 2011 (Million Solar Roofs Initiative). Tutto ciò però è stato possibile introducendo nuove leggi, per esempio quella che consente di reinvestire le tasse pagate dalla aziende per le loro emissioni inquinanti, pari a 14,7 milioni di dollari, nell’implementazione di impianti fotovoltaici destinati a chi non ha un reddito medio, oppure quella, fondamentale, per ridurre i tempi e snellire le procedure di agevolazione economica.
Greenbuilding: i funghi al posto del polistirolo
I funghi sostituiranno polistirolo, schiume e altri materiali sintetici? Non stiamo parlando dei champignon sulla pizza ma del micelio, l’apparato vegetativo formato da un intreccio di filamenti, in pratica la radice scartata dall’industria alimentare, con cui un azienda Usa, Ecovative, produce imballaggi, pannelli isolanti, assi simil compensato per mobili e potenzialmente anche tavole da surf. La società di New York ha pensato di usare questo organismo, a sviluppo rapido, che cresce facilmente su una vasta varietà di substrati, anche sui rifiuti organici di riso o avena, per le sue capacità autoaggreganti e leganti, in un intricato e spesso reticolo di migliaia di filamenti. Detta così sembra semplice, ma la produzione dei questo materiale invece ha richiesto anni di tentativi e un numero enorme esperimenti falliti. Il risultato però è un prodotto battezzato Mushroom Insulation, un materiale rinnovabile e biodegradabile, fatto da rifiuti acquistati dagli agricoltori, modellabile in qualsiasi forma con proprietà ritardanti di fiamma, idro assorbenti e dielettriche, ossia isolanti elettrici.
Myco Boards, invece è un pannello simile a quelli per i mobili, che potrebbe sostituire i pannelli di fibra di legno ed evitare l’uso di formaldeide come adesivo. L’azienda, premiata un po’ da tutte le istituzioni americane per il forte contenuto innovativo e sostenibile, persino dal Dipartimento dell’Agricoltura degli Stati Uniti, ha raccolto circa 25 milioni di dollari in investimenti e sussidi e impiega 60 dipendenti.
Robot MiniMission: tagliare il prato anche sotto la pioggia
Quando è meglio tagliare il prato? E se piove? Grazie alle innovazioni introdotte dalle aziende nel campo dell’automazione, anche la manutenzione del verde risulta più facile e sicura. Tra le ultime novità, il robot rasaerba MiniMission di Neumann Italia, azienda del gruppo tedesco Neumann Robotics, specializzata nell’automazione industriale e nello sviluppo di soluzioni dedicate all’outdoor.
Con MiniMission non è più necessario programmare i tagli, ma è possibile procedere con la rasatura del prato anche nelle condizioni atmosferiche più difficili. Sia che faccia caldo sia che ci sia la pioggia, il robot MiniMission permette di intervenire in qualsiasi momento.
Normalmente in estate c’è la necessità di tagliare l’erba una volta alla settimana, ma non sempre è possibile trovare il momento giusto. In caso di pioggia, il robot rasaerba di Neumann lavora senza problemi, escludendo il sensore pioggia. In caso di estremo caldo, invece, MiniMission garantisce una perfetta manutenzione del prato senza dover far ricorso in modo eccessivo all’irrigazione. Intervenendo spesso nel taglio del prato, infatti, il robot non richiede la raccolta dell’erba tagliata e il deposito di piccoli frammenti di erba sul suolo limita l’evaporazione dell’umidità del terreno nelle ore più calde, riducendo così la necessità di irrigare il prato.
Inoltre, il taglio frequente si traduce nell’asportazione di pochi millimetri di prato con due vantaggi: i frammenti d’erba depositati sul terreno si decompongono velocemente fornendo al suolo un nutrimento organico assolutamente naturale; le erbacce non hanno il tempo di arrivare alla fioritura, eliminando il ricorso a diserbanti per le specie infestanti.
Dal 2005 Neumann si è concentrata sullo sviluppo di soluzioni innovative dedicate all’outdoor puntando esclusivamente su applicazioni elettroniche e batterie al litio ad alta efficienza energetica. Fanno parte della gamma di Neumann Italia sistemi automatici per la manutenzione del manto erboso e prodotti per la cura di arbusti, alberi e fogliame.
Caratteristiche MiniMission
• Sistema di rasatura interamente automatico
• Fino a 4 zone di lavoro
• Ritorno automatico alla stazione di ricarica
• Sensore Pioggia
• Ideale per prati fino a 800m²
• Bassa rumorosità
• Timer programmabile per taglio settimanale
• Emissioni zero
• Interfaccia utente intuitiva
• Blocco con codice PIN
• Regolazione altezza di taglio senza attrezzi
• Per esterni a prova di intemperie
BLM Domus realizza la prima cappella in standard passivo
Anche le chiese si adeguano alle nuove frontiere del risparmio energetico e dell’edilizia ecosostenibile. Come la nuova chiesa di Cerro Maggiore, in provincia di Milano, la prima cappella in standard passivo costruita da BLM Domus, divisione del Gruppo Bevilacqua, in collaborazione con la divisione AB Legno, da 30 anni specializzata nella realizzazione di coperture e strutture in legno.
Progettato dallo Studio Architetto Maurizio Bertocchi di Cerro Maggiore e realizzato secondo le linee guida delle costruzioni passive, l’edificio ha una struttura prefabbricata in legno, a basso consumo, fresca d’estate e calda d’inverno per garantire il massimo comfort e ridurre al minimo i consumi energetici. La piccola chiesa è caratterizzata da un’elevata coibentazione dell’involucro, necessaria a mantenere costate la temperatura.
L’edificio utilizza pareti BLM Domus a telaio con coibentazione interna in fibra di legno, mentre per la finitura esterna una parete ventilata in doghe di larice. La copertura è in legno lamellare, caratterizzata da un particolare sviluppo di falda elicoidale, e rivestita esternamente con lastre di rame senza ancoraggi meccanici a vista
L’illuminazione naturale è garantita da vetri fissi posizionati in copertura e finestre con serramenti dotati di tripli vetri per massimizzare l’esposizione riducendo al minimo la dispersione di calore. I serramenti e il grande portone scorrevole in legno disegnato ad hoc per questo progetto, sono rivestiti in rame, così come la copertura della chiesa.
Il Gruppo Bevilacqua si compone di tre divisioni: AB Legno, che progetta e costruisce coperture e strutture in legno come scale, soppalchi, sopraelevazioni leggere e controsoffittature, BLM Domus, specializzata nella progettazione e costruzione di case passive in legno e abitazioni in diverse classi energetiche, e AB Style, specialista dell’outdoor.