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La fotografia e il fascino dell’antico (e recuperato) Borgo Vione

Borgo Vione

A pochi chilometri da Milano c’è un complesso residenziale che è un esempio d’eccellenza di recupero storico e architettonico di un antico sito medievale: Borgo Vione infatti, sorge nel cuore della pianura di Basiglio, a sud di Milano, a circa 20 minuti dal centro. Alberi secolari, corti interne e viali mantenuti nel pieno rispetto delle forme di un’area vincolata dalla Soprintendenza ai Beni Architettonici e dal Parco Agricolo Sud Milano per il suo valore storico, mentre le geometrie degli spazi verdi sono state ridisegnate seguendo i profili degli edifici. Un’occasione in più per visitare il sito è la mostra d’arte La fotografia e il fascino dell’antico, realizzata in collaborazione con la Casa d’Aste Lucas. Tra i dipinti antichi, i complementi d’arredo e gli oggetti d’arte ospitati nell’ex locale delle mondine, ottanta fotografie d’autore firmate da alcuni tra i rappresentanti più significativi della fotografia a cavallo tra il XX e il XXI secolo. Dai mosaici fotografici di Maurizio Galimberti, ai nudi femminili di Helmut Newton, ai “quadri viventi” di Vanessa Beecroft, alle celebrità ritratte da Annie Leibovitz, le opere di genere erotico di Nobuyoshi Araki e quelle realizzate in studio da Robert Mapplethorpe, fino ai ritratti di Milano di Gabriele Basilico. Tutti i pezzi saranno messi all’asta nella biblioteca del borgo alla fine della manifestazione.

La fotografia e il fascino dell’antico: da sabato 12 a domenica 27 settembre 2015.

Asta: sabato 26 e domenica 27 settembre alle ore 16.00. Nella prima giornata saranno battute all’asta fotografie d’autore e litografie, l’indomani sarà la volta di dipinti, arredi e oggetti d’arte.

Borgo Vione
Borgo Vione
Gabriele Basilico, Milano 1996
Gabriele Basilico, Milano 1996
Mimmo Jodice, Sully sur Loire
Mimmo Jodice, Sully sur Loire
Vanessa Beecroft
Vanessa Beecroft

 

 

Ceramica, torna a Cersaie la Città della Posa

L'iniziativa Città della posa a Cersaie

Il futuro della piastrelle è legato alla professionalità di chi le posa, alla capacità dei maestri di insegnare un mestiere artigianale ma di elevati contenuti di innovazione tecnologica, e alla possibilità per gli apprendisti di imparare i segreti di un’abilità manuale di altissimo livello. Ecco perché l’iniziativa Città della Posa nel corso degli anni ha visto in crescita costante il numero di partecipanti e di visitatori.

La quarta edizione si svolgerà in occasione di Cersaie in una nuova e più prestigiosa ubicazione all’ingresso principale del Quartiere Fieristico di fianco al Quadriportico (Area 49). Protagonisti 11 giovani apprendisti posatori della scuola professionale di Silandro (nei pressi di Bolzano) che, in collaborazione con Confartigianato Imprese di Bolzano (lvh.apa), realizzeranno una serie di opere particolarmente complesse, mostrando le loro competenze, tra cui precisione ed elevata cura d’esecuzione. Tra l’altro, la scuola di Silandro è l’unico ente di formazione italiano a essere stato ammesso a Worldskills 2015, i campionati mondiali dei mestieri, svolti in agosto a San Paolo (Brasile). Negli stessi spazi sono previste dimostrazioni di posa in opera di grandi formati, formati sottili, rivestimenti interni ed esterni organizzate da Assoposa, l’Associazione nazionale imprese di posa e installatori di piastrellature ceramiche. Sempre l’associazione curerà un’altra area tematica dove verrà realizzato un manufatto in ceramica di particolare difficoltà, per descrivere la molteplice adattabilità del prodotto ceramico a ogni esigenza edile e architettonica.

Tre eventi che rappresentano in maniera concreta cosa si può fare per favorire la formazione professionale in modo da favorire l’inserimento dei giovani nel mondo del lavoro. Anche perché durante la manifestazione ci sarà un incontro di produttori, rivenditori e posatori europei. Questi ultimi, per la prima volta tutti riuniti attorno a un unico tavolo, discuteranno le prospettive di mercato nel breve e medio periodo e affronteranno diversi temi tra cui la formazione tecnica degli addetti ai lavori, lo stato delle norme internazionali di prodotto e dei metodi di installazione.

L'iniziativa Città della posa a Cersaie
L’iniziativa Città della posa a Cersaie

Seconde case: i prezzi sono ancora in discesa

Portofino

La ripresa del mercato immobiliare non coinvolge le seconde case, che perdono ancora terreno. Secondo Tecnocasa, nella prima parte del 2015 gli immobili turistici hanno visto prezzi ancora in diminuzione rispetto al semestre precedente: -2,4% il ribasso nelle località di mare, -3,1% per i valori delle case in montagna, performance migliori per il lago che chiude con -0,8%. Tra le zone di mare la Liguria segna una contrazione dei valori pari al -4,4%, la Campania del -3,2%, l’Emilia Romagna chiude il semestre con un calo del -2,0% e la Calabria con -0,9%. Nelle due regioni che durante la stagione estiva hanno attirato molti turisti, Sicilia e Puglia, le quotazioni registrano rispettivamente un +1,2% e -1,8%. Tra le località di mare sono da citare: Riccione che vede una riduzione dei prezzi dell’1,9%, Sanremo del 3,1%, Gallipoli dell’ 1,2%. Stabile Amalfi e una lieve ripresa per Castellammare del Golfo (+2%). Anche le quotazioni delle abitazioni nelle principali località lacustri italiane sono in diminuzione dello 0,8%. I valori delle case sul lago di Como e d’Iseo registrano un +0,5%, mentre quelli del lago di Garda segnano una contrazione dell’1%. Per le tipologie ubicate sul lago di Garda si conferma l’interesse all’acquisto da parte dei turisti tedeschi e si registra una buona tenuta dei prezzi per le case della sponda veronese. Non va meglio, la montagna, in calo del 3,1%. Soffre l’Abruzzo (-8,5%), dove Roccaraso ha registrato un calo del 10,9%. Va meglio il Piemonte (-2,7%) con alcune località stabili tra cui Bardonecchia e Cesana Torinese. La Valle d’Aosta chiude con -2,9%.

Portofino
Portofino

Bcc Academy: un muto per andare all’università

Aula universitaria

Il prestito d’onore applicato alla formazione universitaria è un concetto relativamente nuovo per l’Italia ma non per la banca di credito cooperativo di Busto Garolfo e Buguggiate. Che con Bcc Academy si impegna a finanziare gli anni di studio a interessi zero, un’iniziativa rivolta agli studenti dai 18 ai 40 anni residenti nella zona di Busto Garolfo e Buguggiate. L’importo massimo finanziabile è pari a 25 mila euro, e la durata massima complessiva, fra anni di corso, uno/due anni ponte e rimborso, è pari a 180 mesi, ovvero 15 anni. «Mandare i figli all’università è come sostenere un mutuo. Un investimento che solitamente la famiglia si accolla per garantire ai ragazzi un futuro migliore», spiega Roberto Scazzosi, presidente della Bcc di Busto Garolfo e Buguggiate. Che sottolinea: «Con BCC Academy ci rivolgiamo ai giovani che vogliono intraprendere un percorso di studio o professionalizzante dopo le scuole superiori: è su di loro che una comunità, se vuole crescere in un’ottica di lungo periodo». I punti di forza dello strumento messo a disposizione dall’istituto bancario dell’Altomilanese e del Varesotto sono due: il primo è che si tratta di un prodotto a interessi zero per gli anni di studio con un periodo ponte di un anno dal termine del percorso formativo in modo tale da consentire ai giovani di trovare una prima occupazione; il secondo è che premia la capacità: per gli studenti in possesso del merito scolastico, il periodo ponte prima di iniziare la restituzione del prestito sale a due anni.

Aula universitaria
Aula universitaria

L’asilo bio non ha i caloriferi e recupera l’acqua

Una delle pareti esterne in fase di costruzione

Se lo spazio in cui si vive condiziona i comportamenti, come si troveranno i bambini di Guastalla (cittadina in provincia di Reggio Emilia) nel nuovo asilo progettato per loro da Mario Cucinella con tutti i criteri di bioedilizia? Secondo l’architetto bolognese, crescere in un ambiente confortevole, stimolante e adatto alle proprie esigenze aiuta a crescere e diventare adulti più consapevoli. Beh, quale sarà il suo impatto è presto per dirlo, visto che accoglierà 120 bambini dai zero ai tre anni dopo l’inaugurazione prevista per il 19 settembre. Certo è che l’edificio, in classe energetica A, realizzato con elementi naturali o riciclati a basso impatto ambientale, vuole essere un ambiente accogliente: l’ingresso è ispirato alla balena di Pinocchio e quindi al ventre materno, la struttura portante, a eccezione delle fondazioni di cemento armato, è costituita da telai di legno lamellare che ricordano gli alberi, mentre le ampie vetrate integrano l’ambiente interno con quello esterno. E in special modo con il giardino dei sensi, con le piante aromatiche tra i cespugli.

Dalla scelta dei materiali per garantire la massima coimbentazione alla distribuzione delle superfici trasparenti, che è massima sulla facciata sud e al contrario opaca sulle pareti est, ovest e nord, all’installazione di un impianto fotovoltaico e di pannelli solari termici, tutto è stato pensato in ottica di riduzione del fabbisogno energetico. Non ci sono caloriferi e nemmeno condizionatori: il riscaldamento è radiante e passa dal pavimento con un sistema di canalizzazione dell’acqua calda. Così, il nido costato 1.650 euro al metro quadrato produrrà in loco il 45% dell’energia necessaria, ridurrà i consumi idrici del 57% grazie al recupero dell’acqua piovana. Insomma, una costruzione per trasmettere valori positivi, dove l’estetica è fondamentale ma anche la sensibilità ai principi di sostenibilità e l’attenzione alla natura.

Il rendering del nido d'infanzia a Guastalla progettato da Mario Cucinella
Il rendering del nido d’infanzia a Guastalla progettato da Mario Cucinella
L''esterno del nido
L”esterno del nido
Una delle pareti esterne in fase di costruzione
Una delle pareti esterne in fase di costruzione
L'entrata in fase di costruzione
L’entrata in fase di costruzione

Il quartiere del futuro si chiama Metropolis 79

Il complesso residenziale Metropolis 79 visto dall'alto con le quattro torri

Metti insieme l’archistar Robert Stern, il colosso del real estate cinese Vanke e Hangzhou, una delle città emergenti, ed ecco il progetto per nuovo quartiere di lusso battezzato Metropolis 79. Lo stile è quello neoclassico caratteristico dell’architetto americano, firma di opere famose come il New York’s Central Park West Apartment N.15, presidente dell’Accademia di Architettura dell’Università di Yale e teorico del New Urbanism, la corrente che valorizza i contesti urbani più tradizionali fondendo elementi orientali e occidentali. E anche in questo caso le citazioni architettoniche richiamano l’Antica Roma e le proporzioni auree greche: il futuro complesso residenziale si svilupperà su un asse principale e un asse trasversale (a cardo e decumano) perfettamente simmetrici con quattro torri ai quattro angoli del terreno di 200mila metri quadrati e un’altezza massima di 120 metri.

Il complesso residenziale Metropolis 79 visto dall'alto con le quattro torri
Un rendering del complesso residenziale Metropolis 79 visto dall’alto con le quattro torri

Smart building

Le citazioni del passato però finiscono qui, perché domotica e tecnologia rendono il complesso uno smart building: i sensori intelligenti aprono i varchi a chi, munito di una card riconosciuta a distanza, entra con la propria auto, un sistema di riconoscimento facciale identifica i volti degli inquilini e ne autorizza l’ingresso nell’edificio e l’ascensore li accompagna direttamente al piano del loro appartamento. Si suppone che se uno desideri andare a trovare un amico in un altro piano lo possa fare senza troppi problemi. E ancora, comunicazione video digitale gratuita e diffusa tra tutti i residenti, soluzioni di controllo del parco per fornire un’ampia gamma di servizi. Dal punto di vista della protezione ambientale, verrà utilizzata una membrana multistrato filtrante e un sistema di condizionamento di alta qualità, un impianto per trattare l’acqua in ogni appartamento e porte dotate di sistemi anti polvere.

Il gruppo Vanke, sempre più orientato a espandere attività verso una dimensione internazionale, è solito collaborare con i maggiori architetti di tutto il mondo: chi è stato all’Expo Milano 2015 avrà certamente notato il suo padiglione disegnato da Daniel Libeskind e rivestito da migliaia di piastrelle rosse in ceramica (italiane) che simboleggiano alle scaglie di un drago. La costruzione si ispira alla tradizione cinese dello Shitang, il momento conviviale della tavola e l’obiettivo del promotore immobiliare, che ha recentemente annunciato la prossima apertura di una sede a Milano, è quello di porsi come un ponte tra Oriente e Occidente, portando la Cina in Italia e in Europa e, nello stesso tempo, trasferendo un neoclassicismo tipicamente europeo in terra cinese. Come Metropolis 79.

La facciata del nuovo complesso residenziale di lusso Metropolis 79 a Hangzhou, progettato da Robert Stern
La facciata del nuovo complesso residenziale di lusso Metropolis 79 a Hangzhou, progettato da Robert Stern

Una medusa a Milano, piattaforma che non consuma

La serra galleggiante Jellyfish Barge ambientata nell contesto urbano

Una serra, battezzata Jellyfish Barge perché il prototipo ricordava la forma di una medusa, che naviga nella Darsena di Milano e fornisce acqua e cibo senza consumare suolo, acqua dolce ed energia chimica. E quale collocazione migliore per che l’innovazione che produce alimenti ma non pesa sulle risorse esistenti, vincitrice del secondo premio delle Nazioni Unite “UNECE Ideas for Change Award”, se non la città dell’Expo 2015? Il progetto però è tutto italiano e nasce dalla volontà della designer Cristiana Favretto e dell’architetto Antonio Girardi di trovare una soluzione sostenibile alla crescente domanda di cibo globale in contrasto con la penuria di superfici coltivabili e il dispendio di energia che provoca l’attività agricola. L’incontro con il professor Stefano Mancuso, direttore del laboratorio internazionale di Neurobiologia vegetale dell’Università di Firenze ha fatto il resto: la creazione della società Pnat come spin-off universitario e i finanziamenti per costruire il basamento di legno di circa 70 metri quadrati, che galleggia su fusti di plastica riciclati e sorregge una serra in vetro dove all’interno è stato impiantato un sistema di coltivazione idroponica. Tecnica che garantisce un risparmio idrico 70% rispetto alle colture tradizionali, grazie al riuso dell’acqua filtrata dai dissalatori solari collocati lungo il perimetro. Il processo di distillazione dell’acqua del mare è in grado di produrre fino a 150 litri al giorno, grazie a ventole e pompe meccaniche che aspirano aria umida dalla superficie fredda del mare e la condensano nei fusti. Il tutto azionato con pochissima energia generata da un sistema di fonti rinnovabili integrato in Jellyfish Barge. Inoltre, la piattaforma è modulare, ogni elemento è autonomo e può garantire cibo a una decina di persone, o più con l’aggiunta di altre serre: la forma ottagonale è stata progettata con questa funzione. E nulla vieta che accanto alla superficie coltivabile possa essere implementato un basamento per farne un mercato o un luogo di incontro. Insomma, nella movida dei Navigli al’orto galleggiante con la menta a chilometro zero per i mojito.

La serra galleggiante Jellyfish Barge ambientata nell contesto urbano
La serra galleggiante Jellyfish Barge ambientata nell contesto urbano
Il dettaglio della coltivazione idroponica di Jellyfish Barge
Il dettaglio della coltivazione idroponica di Jellyfish Barge
La struttura di Jellyfish Barge
La struttura di Jellyfish Barge

Jellyfish Barge sulla Darsena di Milano sarà visitabile fino al 31 ottobre 2015, tutti i giorni dalle ore 14,00 alle ore 19,00 e su richiesta per scuole e istituti formativi scrivendo a info@milanocucina.it.

La manifestazione è presentata da Milano Cucina e Seeds&Chips con il patrocinio della Regione Lombardia e di Expo 2015

 

Housing sociale con finiture in legno e universi segreti

Housing sociale ad Aigues-Morts progettato dallo studio Thomas Landemaine Architectes

Housing sociale ad Aigues-Morts nel cuore della Linguadoca, tra mura medievali perfettamente conservate e saline tinte di rosa dall’argilla del terreno. Davanti a una delle classiche rotatorie che scandiscono le strade dei distretti industriali e commerciali ecco un complesso residenziale costruito su un terreno contiguo a un edificio degli anni Settanta con uffici e magazzini. La transizione progettata dallo studio Thomas Landemaine Architectes con il modello Bim (Building Information Modeling) mantiene l’architettura caratterizzata da uno stile moderno e la integra con i nuovi appartamenti distribuiti su tre piani e le case unifamiliari sul retro, ma si affida alle finiture in legno per conferire al progetto una nuova identità. Secondo gli architetti questo materiale si presta come copertura e nello stesso tempo consente di creare universi segreti: spazi esterni intimi come piccole logge dove è piacevole stare, dei filtri che permettono di guardare fuori senza essere visti. Considerato che sono piuttosto vicini alle strade di grande percorribilità viene da chiedersi se saranno mai usati queste simil capanne. L’estetica geometrica che riprende le linee della costruzione preesistente, delimita anche le due unità e nella parte superiore si trovano 15 appartamenti a doppia esposizione rivestiti da lastre di legno, al piano terra una stazione di polizia e una filiale dell’agenzia delle tasse.

Housing sociale ad Aigues-Morts progettato dallo studio Thomas Landemaine Architectes
Housing sociale ad Aigues-Morts progettato dallo studio Thomas Landemaine Architectes
La facciata dell'edificio progettato dallo studio Thomas Landemaine Architectes
La facciata dell’edificio progettato dallo studio Thomas Landemaine Architectes
 I balconi dell'edificio progettato dallo studio Thomas Landemaine Architectes
I balconi dell’edificio progettato dallo studio Thomas Landemaine Architectes

 

YouTrade Casa: speciale sottotetto

La tecnologia e le nuove soluzioni costruttive permettono di trasformare il sottotetto in un confortevole appartamento o, perché no? In uno studio professionale o in un ufficio. I materiali che garantiscono isolamento termico e sonoro, la possibilità di aprire luci e l’utilizzo dell’elettronica per automatizzare alcune funzioni, rendono possibile far rivivere spazi preziosi in città (e non solo). C’era una volta una gatta, che aveva una macchia nera sul viso, e il resto lo conoscete. La felicità abita in mansarda, cantava Gino Paoli. Come dargli torto? Certo, la canzone evocava un semplice abbaino, un rifugio a poco prezzo. Oggi abitare sopra l’ultimo piano è, invece, un lusso. Ma un lusso possibile. D’altra parte, se l’edilizia è in gran parte votata al recupero, come ignorare quello spazio 3 metri sotto il cielo?

Xylevo, il Lego della bioedilizia, debutta a Torino

L'elemento modulare XYLEVO in legno

Un sistema costruttivo a secco modulare progettato per la bioedilizia. Si chiama Xylevo ed è costituito da elementi componibili in pannelli osb certificati. A inventarlo sono stati i titolari della Segheria Bruno Franco Fratelli, azienda di Bagnolo Piemonte (Cuneo), che l’hanno messo in opera in un cantiere vicino a Torino per realizzare un edificio unifamiliare di due piani. Sarà la prima casa costruita con un sistema completamente made in Italy. Infatti, il legno è di provenienza locale, non ha solaio e pilastri in cemento armato, grazie ai moduli a incastro che rendono la parete solida e autoportante. Aspetto che permette di ridurre notevolmente i tempi di lavoro, poiché non è più necessaria la stagionatura del calcestruzzo, appunto. Questi elementi modulari hanno uno spessore di 24 centimetri e lunghezze multiple di 12 centimetri, un elemento cordolo in legno lamellare, che serve da base di partenza, ma anche da elemento di chiusura e ripartizione dei carichi. All’interno dei blocchi si inserisce un isolante per garantire la coimbentazione e, a struttura ultimata, il cliente può scegliere tra diverse finiture, per esempio, un cappotto esterno intonacato con applicazioni in legno per la parete ventilata. Dentro casa invece, montanti in legno o profili in acciaio creano delle intercapedini utili al passaggio degli impianti eliminando i problemi della muratura tradizionale.

L'elemento modulare XYLEVO in legno
L’elemento modulare XYLEVO in legno

 

Esempio di costruzione con sistema XYLEVO
Esempio di costruzione con sistema Xylevo

1 milione nel bosco dell’Austria (quello dell’Expo)

Il padiglione austriaco dell'Expo
Il padiglione austriaco dell'Expo

Respirare l’aria pura di montagna e i profumi tipici della foresta austriaca in città? Si può se la città è Milano e c’è l’Expo e gli organizzatori del padiglione Austria hanno riprodotto fedelmente uno dei suoi tipici boschi. Un’idea, battezzata Breathe- Austria dal nome edificio costruito ad hoc per la manifestazione, per sottolineare il ruolo del Paese come meta turistica di alta qualità, che è stata premiata dall’affluenza dei visitatori: più di 1 milione di persone. Molti si sono concessi una pausa rifocillante al Luftbar, altri hanno apprezzato il “gelato del bosco”, andato esaurito durante il caldo estivo milanese e una famiglia di Roma, che ha segnato il traguardo del milionesimo ingresso, ha vinto una vacanza a Seefeld in Tirolo. Ma non solo, l’ospitalità austriaca ha favorito la rete di contatti commerciali e incontri di business con oltre 80 aziende e 500 delegazioni, e la Camera dell’Economia ha organizzato eventi in tutto il Nord Italia, dove i settori dell’alimentare e delle tecnologie ambientali risultano essere leader. Obiettivo? Rafforzare i legami con il territorio visto che l’85% delle esportazioni ha come mercato l’Italia settentrionale.

Il padiglione austriaco dell'Expo
Il padiglione austriaco dell’Expo

Con Adi al Cersaie tornano gli oscar della ceramica

Torna l’Adi (Associazione per il Disegno Industriale) Ceramics Design Award, il premio pensato per valorizzare i prodotti più nuovi, originali e rivoluzionari del comparto ceramico italiano. La designer Silvia Stanzani con Oscar G. Colli co-fondatore della rivista Il Bagno oggi e domani, e il presidente Adi Delegazione Emilia Romagna Carlo Branzaglia valuteranno i prodotti esposti a Cersaie (il Salone internazionale della ceramica per architettura e dell’arredobagno che si tiene a Bologna dal 28 settembre al 2 ottobre prossimi) e selezionerà quelli ritenuti capaci di coniugare al meglio la ceramica con l’innovazione e l’eccellenza progettuale, sia nel settore rivestimenti che nel settore arredo bagno. La premiazione della seconda edizione si terrà alla fine della manifestazione, il 30 settembre alle ore 14 all’interno del Padiglione 30 presso la mostra di Cer-Stile, la mostra dedicata a nuovi concept di vivibilità e rigenerazione per alcuni paesaggi tipici italiani di cui saranno re-inventate le potenzialità abitative, commerciali e funzionali con nuove destinazioni d’uso. Tutte le opere scelte saranno comunque pubblicate nell’Adi Design Index 2016, la raccolta annuale che illustra il meglio del design italiano messo in produzione, dai prodotti o sistemi di prodotto di ogni merceologia alle ricerche teorico-critiche, ricerche di processo o d’impresa applicate al design.coffee-cup-silhouette-vector-1712588

Appalti, nella riforma si profila un cambiamento radicale

Lavori sulla A1

Un emendamento alla riforma in discussione alla Camera che cancella il regolamento generale sugli appalti, oggi composto di 345 articoli. È l’ipotesi, clamorosa, avanzata dal Sole24Ore in edicola. L’emendamento in questione potrebbe lasciare posto a un codice molto snello composto dalle norme legislative attuative della delega in materia di direttive Ue, rispettando comunque i 56 paletti della delega della legge. Nell’emendamento che sarebbe in discussione, si sta mettendo a punto la «scomparsa» del regolamento. Al suo posto sarebbe proposta una vera e legge quadro, che farebbe capo a ll’Autorità nazionale anticorruzione guidata da Raffaele Cantone. In questo contesto, sarebbero adottate le linee guida dell’Anac, come linea di attuazione operativa delle norme di legge, garantendo «una flessibilità e al tempo stesso una settorialità che il regolamento generale non potrebbe comunque mai garantire».

Lavori sulla A1
Lavori sulla A1

Si chiama Wistiki il dispositivo per smemorati

Wistiki

Si chiakma Wistiki: è un piccolo dispositivo connesso che localizza, in qualsiasi momento e ovunque, i propri oggetti grazie all’utilizzo dello smartphone. Basta incollare un piccolo dispositivo, che si connette via Bluetoohth 4.0 Low Energy alla sua App, Wistiki, su chiavi, auto, portafoglio e via elencando, per utilizzare lo smartphone e far suonare Wistiki quando si ha necessità di localizzare l’oggetto. La stessa cosa può avvenire quando si cerca il proprio smartphone: basta farlo suonare premendo sul Wistiki. Si possono gestire fino a 10 tag con lo stesso smartphone. Il sistema permette anche la localizzazione Gps: si torvano sulla cartina dell’applicazione Wistiki. La modalità guinzaglio elettronico permette di ricevere un’allerta quando l’oggetto si allontana dallo smartphone.

Wistiki
Wistiki

Incidente d’auto a Roma, muore Claudio Salini

Claudio Salini
Claudio Salini

Un duro colpo a uno dei maggiori gruppi del settore costruzioni: Claudio Salini, 56 anni, fondatore dell’azienda che porta le iniziali del suo nome Iccs , è morto in un incidente avvenuto a Roma. L’imprenditore, a capo di un colosso specializzato nel settore costruzioni e grandi opere, era alla guida di una Porsche: si è schiantato contro un albero sulla Cristoforo Colombo, all’altezza di via Giustiniano Imperatore. L’ipotesi è un eccesso di velocità, ma la polizia stradale sta ancora verificando la dinamica dei fatti. Salini era amministratore delegato del Gruppo Ics Grandi Lavori, nata nel 2005. L’azienda ha un portafoglio lavori di oltre 700 milioni di euro, conta più di 15 cantieri aperti in Italia e nel Bacino del Mediterraneo, una cifra d’affari in lavori di oltre 1 miliardo di euro. Claudio Salini era cugino di Pietro Salini (Salini Costruttori).

Claudio Salini
Claudio Salini