Nuova tappa di Condominio OK, il roadshow gratuito dove informarsi sulle più innovative metodologie e tecnologie di riqualificazione del patrimonio edilizio residenziale e in più accumulare i crediti formativi previsti dalla legge.
Chi ci sarà a Ospitaletto (Brescia) il prossimo 23 settembre? Tanti ospiti, a cominciare da Federico Della Puppa, docente allo Iuav, che svelerà i dati esclusivi di una ricerca sul patrimonio edilizio di Brescia e Provincia; Peter Erlacher, esperto di fisica edile e di edilizia sostenibile che spiegherà come risparmiare (anche grazie ai bonus) sulla bolletta energetica. E, ancora, i tecnici delle aziende che metteranno a disposizione la loro esperienza e risponderanno alle domande sulle soluzioni possibili per migliorare la qualità della vita negli stabili condominiali. Chiuderà un buffet offerto da Virginia Gambino Editore, società organizzatrice dell’appuntamento. Non solo, al termine della giornata, sarà possibile partecipare a una dimostrazione pratica delle tecniche per lavorare in sicurezza nei cantieri per la riqualificazione del condominio. Un aspetto non secondario, dato che gli amministratori condominiali sono responsabilizzati per legge sul rispetto degli aspetti normativi che riguardano i lavori.
Il cemento deve essere solido, ma anche bello. L’esempio è quello di Palazzo Italia, all’Expo. Che, oltre a essere solido e piacevole alla vista, è anche sostenibile, duraturo e resistente. E l’architettura sostenibile ha da tempo un alleato: i.active Biodynamic di Italcementi. L’azienda ha presentato la nuova malta cementizia nel corso di un evento mondiale nell’auditorium di Palazzo Italia. Molti i rappresentanti della building community giunti a Milano per conoscere da vicino il prodotto, scoprirne le caratteristiche e vedere da vicino la sua prima applicazione sperimentale: la straordinaria struttura esterna e le facciate interne di Palazzo Italia, progettata dallo studio Nemesi & Partners per essere il luogo-icona di Expo Milano 2015.
«Dalla medaglia d’argento all’Esposizione Universale di Parigi del 1867, passando per il successo internazionale del Padiglione Italiano in cemento trasparente simbolo di Expo Shanghai 2010, fino al nuovo cemento biodinamico che caratterizza Palazzo Italia a Expo Milano 2015: quello che unisce le Esposizioni Universali a Italcementi è un legame storico e fondato sull’innovazione», ha spiegato Carlo Pesenti, consigliere delegato del gruppo di Bergamo. «Anche un settore tradizionale come quello dei materiali per le costruzioni è capace di rinnovarsi e di offrire nuove opportunità alla building community. Dalla nostra ricerca nascono performance e soluzioni grazie alle quali le intuizioni di architetti e ingegneri possono prendere forma e dare vita a edifici bellissimi, come Palazzo Italia».
Torna Hospitality Day, marketplace dell’ospitalità ideato dalla società riminese di consulenza e formazione nel settore alberghiero Teamwork. Durante l’evento consulenti e fornitori di servizi del settore ascolteranno e risponderanno alle domande degli operatori turistici. Hospitality Day si svolgerà al Palacongressi di Riccione il 7 ottobre. Strutture ricettive ed extraricettive, consorzi, catene e gruppi alberghieri, enti di promozione turistica avranno a disposizione un’intera giornata, durante la quale potersi aggiornare e confrontare su nuove idee e modelli di accoglienza innovativi. Con 55 relatori tra i maggiori esperti in Italia in ambito alberghiero affronteranno le tematiche più rilevanti del settore: social media, brand reputation, online distribution, web marketing, revenue e profit management, hotel operation, design e riqualificazione alberghiera. I partecipanti avranno la possibilità di incontrare e parlare con 60 professionisti e aziende leader nel settore alberghiero e sarà dedicato un ampio spazio agli incontri one to one con gli esperti, per confrontarsi e rispondere a tutte le domande.
Tra gli speaker di questa terza edizione, il fondatore della LMA Communications Inn Larry Mogelonsky, guru nordamericano di strategie marketing e comunicazione per il settore alberghiero.
Mancano cinque anni alla scadenza del pacchetto clima istituito dalla strategia Europa 2020, e gli analisti del settore affermano che è stato raggiunto solo il 20% dell’obiettivo previsto. Insomma, l’Italia ha recepito in parte le direttive dell’Unione anche se la percentuale ottenuta non è distribuita in modo uniforme tra i vari settori. Infatti, edilizia e industria si sono dimostrate le più reattive grazie a strumenti di incentivazione nel primo caso le detrazioni fiscali e nel secondo i Certificati Bianchi, mentre trasporti e terziario sono molto indietro. Altri meccanismi come il Conto Termico e la facilitazione dell’accesso agli incentivi attraverso il servizio Linea Amica, promosso da Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) sono già attivi. Manca ancora però una piena capacità di finanziamento dei progetti per sviluppare pienamente le potenzialità del settore. Ecco perché Enea si propone di affiancare alla garanzia finanziaria fornita dal Fondo Nazionale per l’Efficienza Energetica, una valutazione tecnico-economica dei progetti presentati in veste di soggetto indipendente. Una sorta di rating dell’investimento che certifica se sono state adattate le migliori tecnologie disponibili sul mercato e a quali costi, se competitivi o meno, che evidenzia i relativi risparmi energetici potenzialmente conseguibili. Sarà uno dei temi in discussione il prossimo 16 ottobre agli Stati Generali dell’Efficienza Energetica che si terranno a Verona. Dove verranno ripresi anche i cinque punti fondamentali già esplorati la scorsa edizione: semplificazione del quadro normativo; meccanismi di finanziabilità; comunicazione; formazione; strategie competitive e innovazione.
Il rendering del progetto The Hills at Vallco visto dall'alto con gli spazi verdi sopra i tetti
Come trasformare un centro commerciale fallito in un complesso residenziale allo stato dell’arte dell’edilizia sostenibile nel cuore della Silicon Valley? Tanto per cominciare costruendo il più grande tetto verde del mondo, 12 ettari di orti e piante che sovrastano edifici con destinazione d’uso mista: al piano terra negozi, cinema, ristoranti, teatri, bowling, pista di pattinaggio, palestre e scuole, sopra gli appartamenti e ancora più in alto ponti coperti di piante, che collegano le diverse unità. La cosa più singolare è il design del tetto che comprende una rete di sentieri lunga circa 6 chilometri per fare jogging e passeggiate, accessibile a tutti i residenti, e poi vigneti, frutteti e orti biologici, un anfiteatro, aree giochi per bambini e un rifugio per le specie autoctone di piante e uccelli. Lo spazio, enorme, è eco-progettato da Rafael Viñoly, l’architetto uruguaiano incaricato di risanare il Vallco Shopping Mall di Cupertino insieme allo studio Olin Landscape Architects e punta a ottenere la certificazione Leed Platinum. Infatti, nella nuova comunità che sorgerà vicina ai campus della Apple e assumerà il nome di The Hills at Vallco, ci sarà un sistema di riciclo dell’acqua (compresa quella piovana) per irrigare, riscaldare e raffrescare. In più oltre al tetto verde, il posizionamento degli elementi strutturali che favoriscono la ventilazione naturale e tecnologie all’avanguardia, affermano i progettisti, consentiranno l’efficienza energetica mantenendo gli edifici e i quartieri freschi d’estate e caldi d’inverno. Persino negli spazi pubblici come i mercati dove vendere e acquistati prodotti locali e bio. Sempre dal punto di vista ambientale, la costruzione del parco manterrà gli alberi sani esistenti, e provvederà alla messa a dimora di flora autoctona e resistente alla siccità. Un progetto ambizioso, come il suo investimento tre miliardi di dollari (pari a circa due miliardi e 7o milioni di euro).
Il rendering del progetto The Hills at Vallco visto dall’alto con gli spazi verdi sopra i tettiI vigneti sui tetti degli edifici di The Hills at VallcoUno dei punti d’incontro all’aperto sui tetti di The Hills at Vallco
Dimostrazione in laboratorio della stampante 3D Big Delta con l'estrusore che deposita argilla
Big Delta è housing sociale, low cost e in 3D. Non lasciatevi impressionare dall’inglese: la tecnologia, quella della stampante, è tutta made in Italy anche se l’azienda ravennate che la produce ha scelto come nome un acronimo, Wasp (World’s Advanced Saving Project), sempre nella stessa lingua. Questo perché il progetto è globale come la necessità che dovrebbe soddisfare. Infatti, Big Delta è la più grande stampante 3D mai utilizzata per costruire case: alta 12 metri, permetterà di innalzare edifici a costo quasi zero e basso impatto ambientale e quindi di affrontare la crisi abitativa affligge molti paesi.
Le cifre diffuse dall’Onu che prevedono un fabbisogno giornaliero di 100 mila unità abitative per i prossimi 15 anni e una rapida crescita della richiesta di alloggi a prezzi accessibili per oltre 4 miliardi di persone, con un reddito annuo sotto i 3000 dollari, entro il 2030, evidenziano l’entità del problema. Per Massimo Moretti, fondatore di Wasp la soluzione a questa emergenza trasversale che tocca le nazioni più povere o in via di sviluppo fino alle fasce disagiate di quelle industrializzate, è una visione più ampia rispetto a quella di una casa a costo zero: strutture a basso impatto ambientale realizzate sulla base di modelli di crescita sostenibile e inclusiva. Una concezione delle smart cities del futuro dove software per stampanti solide si applicano al lavoro, alla salute e alle abitazioni, appunto. Con un’edilizia in 3D costituita da case in argilla, in grado di abbattere i costi e ridurre i tempi impiegati per la costruzione. Il punto di forza della tecnologia di Wasp è l’estrusore, un cilindro a testa rotante, che effettua un controllo più preciso sulla modalità di erogazione del materiale: dall’impasto del composto in uscita alla pulizia automatica dell’ugello fino al recupero, se necessario, di quanto già depositato persino interrompendo il lavoro. La presentazione al pubblico di BigDelta nella cittadina romagnola di Massa Lombarda, il 18, 19 e 20 settembre.
La stampante 3d Big Delta prodotta da Wasp e applicata all’edilizia alta 12 metriDimostrazione in laboratorio della stampante 3D Big Delta con l’estrusore che deposita argilla
Finalmente pronta per poter essere usata dalle aziende la nuova tecnologia dei vetri fotovoltaici sviluppati dal team del Dipartimento di Scienza dei Materiali dell’Università di Milano-Bicocca e dal Center for Advanced Solar Photophysics (Casp) del Los Alamos National Laboratory negli Usa. A poco più di un anno dalla pubblicazione di un primo studio, ecco un nuovo tipo di concentratori solari luminescenti (Luminescent Solar Concentrators) che si basa su minuscole nanoparticelle note come punti quantici, capaci di assorbire la luce emessa dai puntini alla lunghezza d’onda a infrarossi solare che filtra attraverso una finestra e la guidano verso il bordo del telaio, dove le celle solari la trasformano in energia utilizzabile. Insomma, con questo progetto, una finestra quasi trasparente diventa un generatore di un sistema di riscaldamento o raffrescamento. Ma dove sta la vera innovazione? Nel fatto che fino a ora le nanoparticelle hanno avuto limitata possibilità di successo in applicazioni reali, in parte a causa della presenza dei classici cristalli semiconduttori a base di metalli pesanti come il cadmio o il piombo e perché erano in grado di assorbire solo una piccola porzione di luce solare che cambiava colore attraverso le finestre.
Le piccole celle solari poste lungo gli spigoli
Ostacoli superati con un nuovo schema di composizione delle nanoparticelle costituite da leghe di più elementi, tanto che Sergio Brovelli, il capo ricercatore del team italiano ha affermato che questa tecnologia ora può esprimere tutto il suo potenziale nell’edilizia sostenibile: con i nano-materiali altamente performanti, sarà possibile nel breve periodo realizzare finestre fotovoltaiche o altri elementi architettonici flessibili e semi-trasparenti per convertire non solo i tetti ma tutte le parti di un edificio in generatori di energia solare. Per esempio il team americano ha stimato che utilizzando la tecnologia in un edificio come One World Trade Center di New York, che ha circa 12 mila finestre, potrebbe produrre energia sufficiente per alimentare 350 appartamenti.
È online il nuovo sito Hörmann, progettato per rispondere in maniera semplice, immediata e completa alle esigenze degli utenti, in particolare mobile.
Realizzato in maniera responsive, tecnologia che permette di fruire i contenuti da qualsiasi dispositivo (PC, tablet o smartphone), il nuovo sito Hörmann offre una vasta quantità di contenuti, oltre all’ampia gamma di prodotti e accessori dell’azienda, specializzata nel settore delle chiusure civili e industriali, accompagnati da documentazione tecnica, fotografica e multimediale. Il sito permette inoltre di scaricare tutti i cataloghi di prodotto.
Il look è attuale, la navigazione intuitiva, la veste grafica è fresca e pulita, per una piattaforma dedicata non solo ai consumatori, ma anche ai progettisti e operatori del settore. Online l’azienda permette di consultare l’elenco dei punti vendita e centri assistenza autorizzati distribuiti sul territorio.
Il sito è disponibile al seguente link www.hormann.it, in più lingue straniere, a conferma del carattere internazionale che contraddistingue il gruppo Hörmann.
L’architetto e docente paraguaiano Solano Benítez, fondatore dell’associazione professionale Gabinete de Arquitectura, mercoledì 30 settembre dalle 16 terrà una conferenza alla Galleria dell’Architettura. L’architetto, nato ad Asunción nel 1963, è noto tra i numerosi meriti anche per essersi distinto fin da giovanissimo nell’ambito dell’architettura contemporanea. Proprio per questo motivo ha ricevuto diversi riconoscimenti, oltre agli altri premi conquistati in gran numero durante i suoi trent’anni di carriera.
La carriera d’architetto di successo di Solano Benítez inizia dopo la laurea in architettura all’Università Nazionale di Asunción, nel 1986; la data di fondazione del Gabinete de Arquitectura, che attualmente gestisce assieme ai colleghi Alberto Marinoni e Gloria Cabral, è successiva di appena un anno. Nel 1999, Benítez riceve dalla Cámara Junior paraguaiana il premio per essersi distinto come Joven sobresaliente, giovane straordinario, e per il contributo alla cultura del suo Paese; a questo riconoscimento ne seguono molti altri, tra cui, nel 2008, il BSI Swiss Architectural Award, premio internazionale riservato agli architetti con meno di cinquant’anni che abbiano realizzato un’opera significativa nel contesto architettonico contemporaneo. Nel 2011, Benítez conquista una menzione onorifica da parte del Congresso Nazionale del Paraguay per il suo contributo alla nazione. Inoltre, nel 2011 è eletto ‘Arquitecto del Bicentenario’ per l’Associazione paraguayana degli architetti, e nel 2012 diviene membro onorario dell’American Institute of Architects.
L’architetto e docente paraguaiano Solano Benítez
Lo stile architettonico di Benítez si distingue per la sua preferenza del mattone come principale elemento costruttivo, come è tipico nel suo Paese d’origine; ulteriore sintomo dello stretto legame dell’architetto con la propria terra natale è il suo costante ricorso alla manodopera locale. Da quest’ultima, in particolare, egli trae continui stimoli all’innovazione, vedendo nella mancanza di specializzazione nel settore di questa non un ostacolo, ma un’opportunità.
Tra le opere di maggior rilievo di Solano Benítez, il Villaggio turistico di Ytú, in Paraguay (opera finalista del premio Mies van der Rohe); la Tomba di Priribebuy (Paraguay) negli anni 2000 e 2001; la sede Unilever Villa Elisa (progetto vincitore BSI Swiss Architectural Award) tra 2000 e 2001; la Casa Esmeraldina, nella natìa Asunción, nel 2002; la Casa Fanego, ancora ad Asunción, nel 2003, con Sergio Fanego; la Casa Abu & Font, ad Asunción tra 2005 e 2006; la Casa Las Anitas, a San Pedro, 2007-2008; l’Edificio Alambra, a San Lorenzo, attualmente in corso di realizzazione.
Pagamenti elettronici all'avanguardia: la carta di credito nel telefono dialoga con il terminale di accettazione
Che cosa vogliono i consumatori italiani al momento di pagare i loro acquisti? La comodità sembra essere l’aspetto più importante secondo la ricerca condotta da MasterCard. Attenzione, non si tratta del solito sondaggio ma del primo studio condotto al mondo dedicato al settore retail basato sulle conversazioni sui social media riguardo allo shopping. Un’analisi su oltre 1,6 milioni di post pubblicati su Twitter, Facebook, Instagram, sui forum online, su Weibo (in Cina), Google+ e YouTube in 61 mercati in Nord e Sud America, Europa, Africa, Asia e il Pacifico. E quali sono le tendenze e le aspettative di una parte rilevante della Rete, che il Retail Social Listening Study ha rilevato? Beh prima di tutto che i consumatori, in tutto il mondo, sperano di vedere una trasformazione nella loro esperienza d’acquisto con tecnologie per pagamenti più semplici e innovativi. Per esempio la possibilità di non portare sempre con sé il portafoglio e di pagare in mobilità quando si è in viaggio è importante per australiani (53%), americani (39%), italiani (34%), tedeschi e francesi (33%) e inglesi (27%). Nel nostro Paese, il 74% delle conversazioni on line si focalizza sugli strumenti di pagamento più innovativi e i consumatori italiani dimostrano di apprezzare in particolar modo i pagamenti digitali quando l’esperienza di acquisto riguarda la tecnologia consumer (99%), i viaggi (98%) e la moda (97%). Il tema più discusso è la comodità dei pagamenti digitali (34%), seguito dalla possibilità di ottenere benefit e servizi aggiuntivi (29%) e dal servizio clienti (14%).
Pagamenti elettronici all’avanguardia: il cellulare con i dati della carta di credito dialoga con il terminale di accettazione
È un’inversione di tendenza? L’indicatore dei consumi di Confcommercio ha sorpreso tutti: dopo anni di calo dei consumi, a luglio ha registrato una crescita dello 0,4% rispetto a giugno e un incremento del 2,1% tendenziale. È la variazione più elevata degli ultimi cinque anni. Lo si legge nei dati diffusi a Roma dal Centro studi di Confcommercio. «Dopo un semestre di ripresa dell’attività economica, emergono segnali incoraggianti nel mercato del lavoro: a luglio, infatti, per il secondo mese consecutivo gli occupati, al netto dei fattori stagionali, aumentano in termini congiunturali di 44 mila unità».
Barriere architettoniche: un aiuto per eliminarle viene dalla Regione Lombardia. Infatti, l’amministrazione eroga, tramite i Comuni, dei contributi a soggetti privati che ne fanno richiesta da utilizzare all’interno della propria abitazione di residenza. Certo, sono finanziabili le domande per gli adeguamenti legati al tipo di disagio comprovato da apposita certificazione medica, non per mettersi a norma o per eseguire migliorie, per i lavori che comportano un aumento di volumetria e gli interventi di manutenzione. In pratica, nessun impedimento a una richiesta per chi, con difficoltà motorie, vuole installare poltroncina montascale in ambito privato o condominiale. ThyssenKrupp Encasa per esempio pubblicizza un suo prodotto battezzato Nuova Flow e brevettato che sfrutta al massimo lo spazio disponibile e ruota fino al pianerottolo per un utilizzo in sicurezza. Ma attenzione, il bando scade il 30 settembre.
Ediltrophy, gara per eleggere il muratore dell’anno, nata nel 2008, organizzata dal Formedil (Ente nazionale per la formazione e l’addestramento professionale in edilizia) in collaborazione con Saie (il Salone Internazionale dell’Edilizia) e IIPLE (Istituto Professionale Edile di Bologna) e patrocinata da Inail e Consiglio Nazionale di Geometri e Geometri Laureati sta per dare il via alle selezioni regionali. Il main sponsor della settima edizione è Andil (Associazione Nazionale dei Laterizi). Le prime gare partiranno a settembre, l’ultima è prevista per il 5 ottobre. Le selezioni regionali si svolgeranno in 7 città italiane e coinvolgeranno i lavoratori di quasi tutte le regioni italiane. Gli incontri si terranno per lo più in spazi pubblici cittadini e nei centri storici in modo da sensibilizzare il grande pubblico alle tematiche connesse alla formazione e alla sicurezza nelle costruzioni edili. Come sempre avviene, molte manifestazioni godranno del patrocinio e della collaborazione dei principali Enti pubblici locali (Comune, Provincia, Regione, Inail), oltre che delle Parti sociali territoriali. Come è tradizione della manifestazione e nella logica dell’edilizia di produrre manufatti utili, le piccole opere in mattoni, panchine, fontane, oggetti di arredamento urbano troveranno una collocazione definitiva in piazze e luoghi pubblici.
Sarà la Sicilia a rompere il ghiaccio, con una competizione che si terrà il 19 settembre a Gangi, proseguendo nei sue sabati successivi nei Comuni di Petralia e Castelbuono. Poi la manifestazione si sposterà nel Nord Ovest, a Novara, dove, in occasione del quarantennale della Scuola Edile la giornata non rappresenterà solamente l’occasione di svolgimento della gara interregionale in cui si sfideranno squadre provenienti, oltre che dai territori piemontesi, anche dalla Liguria e dalla Lombardia. Sabato 26 settembre si tratterà infatti di una vera festa per l’intera città. La centralissima Piazza dei Martiri ospiterà attività ludico ricreative riservate ad adulti e bambini e sarà punto di partenza per visite culturali quale ad esempio il Percorso Antonelliano.
La Villa comunale di Frosinone, in concomitanza con la Settimana Europea dedicata alla Sicurezza, si offrirà come scenario per le selezioni laziali il 3 ottobre. La giornata del 3 ottobre sarà anche il turno della manifestazione isolana di Sassari, come di consuetudine organizzata dall’Ente Scuola Edile delle Province del nord Sardegna presso la propria sede, occasione di promozione del calendario corsi a istituzioni, addetti ai lavori e cittadini.
Sabato 3 ottobre, Potenza per la prima volta ospiterà la selezione interregionale in cui si affronteranno le squadre provenienti da Puglia e Basilicata per l’ulteriore edizione del sud Italia.
Domenica 4 ottobre la sfida si accenderà in Friuli Venezia Giulia, presso il centro storico di Feletto Umberto, comune di Tavagnacco, in provincia di Udine. Chiuderà il Veneto, lunedì 5 ottobre, con una gara all’interno della prestigiosa Fiera del Rosario, a San Donà di Piave, organizzata dalla Scuola Edile di Venezia. «Attraverso questa competizione stiamo regalando manufatti a tutta l’Italia», commenta il presidente del Formedil Massimo Calzoni. «Stiamo dando un segnale importante, quello che l’edilizia fa parte del quotidiano di ognuno di noi. Tutti hanno una casa, si siedono su una panchina, percorrono una strada o un ponte. Le costruzioni costituiscono uno dei più grandi valori che abbiamo, e non dobbiamo trascurarla. Per questo motivo noi, con le nostre 100 e più Scuole Edili, ogni anno formiamo giovani e mastri muratori che sappiano costruire a regola d’arte, senza improvvisazione, con competenza, attraverso pratiche di cantiere. Ediltrophy è il modo in cui ci presentiamo a tutta l’Italia».
Anche quest’anno la finale di Ediltrophy, si svolgerà nell’ambito del Saie di Bologna, il 17 ottobre. Qui le squadre finaliste si contenderanno i titoli di campione senior e junior e il premio speciale per la sicurezza nella realizzazione di un manufatto innovativo: un muro antisismico dalle particolari caratteristiche costruttive messe a punto da un gruppo di ricerca dell’Università di Padova e dall’Andil, attraverso il progetto Insysme. Il muro sarà altresì oggetto di un rivestimento green, sul tipo delle pareti verdi.
A Sirmione (Brescia) L’assemblea ordinaria Anpe (Associazione Nazionale Poliuretano Espanso rigido) ha rinnovato le cariche sociali nominando i membri del nuovo consiglio direttivo. È composto da Marta Brozzi (Duna Corradini), Luca Celeghini (Bayer, divisione Bmd), Alberto Crippa (Brianza Plastica), Alessandro Giacchetti (Isolparma), Paolo Guaglio (Magma di P. Guaglio), Marco Monzeglio, (Tagos), Cristina Javarone (Huntsmann Italy), Francesca Pignagnoli (Dow Italia), Stefano Sboarina (Ediltec), Massimiliano Stimamiglio (Stiferite), Paolo Tomasi (P3), Innocente Viola (Coim)-Il collegio dei revisori dei conti è formato da Alberto Brozzi (presidente), Andrea Stefani (supplente), Eraldo Greco (sindaco), Gianmarco Malagò (sindaco). Il consiglio direttivo ha quindi provveduto a nominare il presidente, Paolo Tomasi, e i due vice presidenti, Alberto Crippa e Massimiliano Stimamiglio. L’assemblea ha espresso il più caloroso ringraziamento al presidente uscente, Massimilano Stimamiglio, per l’impegno profuso nei due mandati.
Regione Lombardia ha deciso di anticipare al 2016 la legislazione sugli edifici a energia quasi zero, ovvero gli edifici a bassissimi consumi di energia, quelli che con i decreti nazionali del 26 giugno 2015 saranno introdotti in tutta Italia nel 2019 (edifici pubblici) e nel 2021 (edifici privati). Una decisione che è ora salutata con entusiasmo dall’Associazione per la tutela della finestra made in Italy.
Infatti con la Delibera della Giunta Regionale n. X/3868, la Regione Lombardia ha deciso che i requisiti di prestazione energetica per gli edifici ad energia quasi zero (NZEB) previsti dalla Direttiva 2010/31/UE e definiti dai decreti del 26 giugno entrano in vigore dal 1° gennaio 2016. La disposizione vale per gli edifici pubblici e privati, di nuova costruzione e da ristrutturare. Con il successivo decreto n. 6480 la stessa Regione ha definito i valori dei requisiti minimi dei componenti edilizi da rispettare nelle nuove costruzioni e nelle ristrutturazioni. In particolare a partire dal 1° gennaio 2016, i requisiti minimi per la trasmittanza termica delle «chiusure tecniche trasparenti e opache e dei cassonetti, comprensivi degli infissi» sono stati fissati in 1,4 W/m2K per la zona climatica E e in 1,00 W/m2K per la zona F.
Quasi contemporaneamente, con la Delibera della Giunta Regionale n. 967, la Regione Emilia Romagna ha anticipato di due anni l’entrata in vigore della legislazione sugli edifici a energia quasi zero: 2017 per gli edifici pubblici e 2019 per quelli privati.
«Un plauso va alle due Regioni per aver rotto gli indugi anticipando in maniera considerevole le date previste per l’entrata in vigore degli edifici a energia quasi zero», commenta Laura Michelini, presidente di Anfit. «Uno dei motivi fondanti di Anfit è la battaglia per la sostenibilità, l’ambiente e l’efficienza energetica in edilizia. Principi bene espressi nella Direttiva 2010/31/UE che i decreti nazionali e le due delibere regionali hanno recepito. Salutiamo con soddisfazione i due provvedimenti che permetteranno presto agli abitanti delle due Regioni di avere abitazioni più confortevoli spendendo molto meno in energia per il riscaldamento e il raffrescamento. E riducendo quasi a zero le emissioni inquinanti».
Secondo Anfit ora bisogna promuovere l’esempio virtuoso delle Regioni Lombardia ed Emilia Romagna facendo in modo che altre Regioni ne seguano l’esempio. «Tutti i consumatori italiani, e non solo quelli lombardi, emiliani e romagnoli, meritano di avere abitazioni più confortevoli spendendo molto meno in energia per riscaldamento e il raffrescamento. Lo esige anche la difesa dell’ambiente».
«Secondo me una diminuzione delle tasse sulle imprese, probabilmente, darebbe più spinta all’economia. È chiaro che io sono d’accordo con quelli che pensano che è meglio ridurre le tasse sulle imprese piuttosto che ridurre le tasse sulle case, come Imu e Tasi». Lo ha detto il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che ha accolto con favore l’annuncio da parte del ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, sulle misure di abbattimento della tassazione a favore della competitività d’impresa nella prossima legge di stabilità. Un eventuale provvedimento che il leader degli industriali, a Bologna per l’inziativa Farete organizzata da Unindustria, ha definito positivo, un’idea «condivisibile». Secondo Squinzi, inoltre, il provvedimento del governo sugli incentivi per le nuove assunzioni a tempo indeterminato «essere stabilizzato per sempre perché non ha molto senso e diventa una stabilizzazione fittizia». Riguardo alla misure da inserire nella legge di stabilità, «chiediamo semplicemente che questo Paese faccia le riforme – ha affermato Squinzi – e i provvedimenti che peraltro il primo ministro ha individuato e sui quali possiamo essere d’accordo, in modo particolare la riduzione delle tasse da finanziare attraverso una vera spending review di cui, per il momento, non vediamo traccia».
«Come abbiamo già detto anche l’anno scorso noi non chiediamo niente, non chiediamo incentivi o aiuto». Il fatto che dopo 13 trimestri di Pil negativo adesso abbiamo due trimestri consecutivi di Pil positivo, anche se con gli zero virgola, è sicuramente un cambiamento di tendenza. Da qui, per dire che c’è la ripartenza secondo me c’è ancora molta strada da fare». Però «se vogliamo veramente ripartire e ritrovare i consumi interni – ha continuato il leader degli industriali – bisogna mettere mano con forza alle riforme, da quelle istituzionali fino alla riforma della pubblica amministrazione e fiscale. Tutte quelle riforme, di cui il Paese necessita e di cui stiamo discutendo da anni», ha detto Squinzi.