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È quasi finita la discesa del prezzo delle case

Case a MIlano
Case a MIlano

Non scende più il prezzo delle case? Forse. Secondo Tecnocasa il mercato immobiliare si sta avviando verso una fase caratterizzata dalla stabilità dei prezzi e dall’aumento delle transazioni. Per gli italiani aumenta il desiderio di acquistare casa grazie alla fiducia ritrovata e a un accesso al credito migliorato negli ultimi mesi e che dovrebbe confermarsi anche per il futuro. Il ritocco dei prezzi, sono le previsioni, continuerà prevalentemente per le soluzioni usate, ma anche per le nuove costruzioni che non sono state ancora collocate sul mercato. L’interesse per queste ultime tipologie immobiliari c’è, così come verso l’efficienza energetica, ma nei mesi appena trascorsi il vero ostacolo ad un possibile dinamismo di questo segmento di mercato sono stati i prezzi poco accessibili.

Ancora una volta la qualità abitativa sarà premiante, con una migliore tenuta delle abitazioni in buono stato e delle soluzioni signorili. Per queste ultime, se situate in zone di pregio, si potrebbe addirittura prevedere un rialzo leggero delle quotazioni. Si potranno avere ancora difficoltà per gli immobili di bassa qualità, che oggi stentano ad essere venduti se non dopo importanti ribassi dei prezzi. Le soluzioni da rimodernare, grazie anche al prolungamento degli incentivi fiscali per la ristrutturazione, potranno suscitare interesse tra i potenziali acquirenti.

Per i prezzi immobiliari Tecnocasa vede una contrazione per il 2016 compresa tra -2% e 0% mentre le compravendite potrebbero attestarsi intorno a 460-470 mila. Le grandi città, che già nel 2015 sono apparse più dinamiche, continueranno su questo trend che nel 2016 potrebbe interessare anche i capoluoghi di provincia e l’hinterland delle grandi città. Sul versante delle locazioni ci sarà una sostanziale stabilità dei canoni. L’andamento generale dell’economia e dell’occupazione, incidendo sulla fiducia dei potenziali acquirenti, contribuirà a definire o meno questo scenario di mercato.

Case a MIlano
Case a MIlano

Boom delle costruzioni nel mondo (Cina permettendo)

Secondo Navigant Research, il patrimonio edilizio globale è destinato a crescere da 151,8 miliardi di metri quadrati nel 2014 a 171,6 miliardi di metri quadrati nel 2024, pari al 13% in più di consumo di suolo. Lo sviluppo maggiore si avrà in Cina con un miliardo di metri quadrati. Il rapporto Global Building Stock Database, stilato dalla società di ricerca americana specializzata in analisi e modelli di business sulle tecnologie pulite, evidenzia che l’inarrestabile tendenza all’urbanizzazione spingerà il settore delle costruzioni nonostante il rallentamento dell’economia del paese. Certo, la frenata del più grande mercato del mondo avrà comunque un certo effetto sull’economia globale, se non altro per il calo della domanda delle materie prime, e pure qualche preoccupazione la generano i paesi emergenti, ma Nord America ed Europa occidentale rappresentano ancora significative porzioni del parco immobiliare totale. La ricerca prende in considerazione otto tipologie di edifici commerciali (uffici, retail, istruzione, sanità, alberghi e ristoranti, istituzionale e montaggio/magazzino/trasporti) e due tipi di edifici residenziali (unifamiliare indipendente e multi-unità abitativa) in sette aree del mondo e descrive fattori qualitativi e tendenze per capire come il consumo energetico può essere ridotto.arcadis_costruzioni

Proprio in considerazione del fatto che le percentuali di abitanti delle zone urbane del globo stanno aumentando, Arcadis, multinazionale attiva nel campo della progettazione ingegneristica e della consulenza di soluzioni ambientali e idriche, ha spostato il focus della suo annuale studio sui costi di costruzione: invece di esaminare le nazioni ha preso in considerazione le 44 principali città al mondo. Nel farlo ha anche analizzato i prezzi delle materie prime. Secondo i ricercatori la loro diminuzione non solo ha contribuito a mantenere basso il livello d’inflazione in tutti i comparti delle costruzioni, e l’energia a buon mercato che ha sostenuto il settore manifatturiero e il commercio al dettaglio, potrebbe rilanciare la domanda immobiliare in molti mercati.

L'andamento dei prezzi delle materie prime
L’andamento dei prezzi delle materie prime

Si tratta di oscillazioni causate da una tempesta perfetta, si sottolinea nel rapporto, che vede affiancarsi al calo della domanda, una crescita della produzione e una concorrenza molto agguerrita tra produttori. Un esempio è la strategia dell’Opec, guidata dall’Arabia Saudita per spingere fuori dal mercato i produttori europei, americani e canadesi di petrolio ad alto costo. Per il ferro invece, pesa il fatto che uno dei principali fornitori in Australia continua ad aumentare la produzione, anche se la domanda in Cina e nel mondo è scesa, con conseguenze disastrose per i produttori dei paesi emergenti, le cui le esportazioni in caduta libera hanno influito negativamente sul Pil. Secondo le previsioni della Banca Mondiale, i prezzi delle materie prime sono destinati a restare costanti nel corso dei prossimi cinque anni, sebbene con un lieve aumento rispetto ai minimi del biennio 2014-15, solo il greggio dovrebbe recuperare sensibilmente fino ad arrivare almeno a 69 dollari al barile. Ma tutto dipende dal potenziale produttivo, dalla stabilità geopolitica e dal possibile calo della domanda.

A Electro Power System il controllo di Mcm Energy Lab

Dopo il 100% di Elvi Energy (https://youtradeweb.com/2015/12/electro-power-systems-acquisisce-il-100-di-elvi-energy/) Electro Power Systems, società del settore dell’energia sostenibile e specializzata in sistemi e soluzioni di stoccaggio di energia a zero impatto ambientale, acquisisce il 70% del capitale di Mcm Energy Lab. Eps deteneva già il 30% di Mcm, grazie all’acquisizione della divisione Energia e System Integration (Elvi Energy) di Elvi Elettrotecnica Vitali, avviata il 14 dicembre scorso. La transazione annunciata ora vale 315mila euro, di cui il 76% verrà reinvestito in Eps. Si tratta della finalizzazione del progetto congiunto tra Eps ed Elvi, volto a trasformare l’azienda in un gruppo di energy storage totalmente integrato, sotto il nuovo brand Electro Power System Group. Il portafoglio di Elvi Energy include impianti ibridi per 4.6MW installati in sette paesi, e sistemi di energy storage per 9.5MWh realizzati.

Pannelli fotovoltaici
Pannelli fotovoltaici

Leroy Merlin entra in casa e sta in soggiorno

Quale stanza della casa prediligono gli italiani? Dove trascorrono più tempo e a quale occupazione si dedicano? Non è difficile immaginarlo, si tratta del salotto, ma l’indagine annuale condotta da Leroy Merlin in collaborazione con Doxa nell’ambito del progetto Osservatorio sulla Casa, rivela anche sorprendenti abitudini. Infatti, se il 36% degli intervistati sta in soggiorno a guardare la televisione (75%), leggere (42%) e utilizzare i propri device tecnologici come smartphone e computer (39%). Al Sud e nelle Isole la cucina (31%) è in cima alla classifica. Giardino, balcone, orto privato e veranda raggiungono il 20% delle preferenze, e testimoniano il crescente interesse per tutti gli spazi all’aperto o dedicati al verde. In questa percentuale c’è chi fa giardinaggio (57%), legge (17%), si rilassa (13%) e prende il sole (13%). Il 25% del campione ha affermato che vorrebbe dotare il bagno di una libreria, mentre il 23% identifica la mansarda come un luogo scomodo e poco ospitale, al contrario della taverna che viene invece principalmente indicata come una stanza accogliente (33%) e rilassante (19%).OsservatorioCasa

Bricks di esperienza per costruire l’edilizia green

Edilizia green: le associazioni chiedono metodologie che specializzino gli operatori? I consumatori esigono garanzie sulla qualità degli interventi e sui ritorni degli investimenti? Bricks (Building Refurbishment with Increased Competences, Knowledge and Skills) è un progetto europeo che ha come obiettivo la creazione di un sistema nazionale unico di formazione professionale, che coinvolgerebbe potenzialmente tre milioni di addetti in Italia entro il 2020. Il piano di azione consiste da una parte nel lavorare con Regioni e Amministrazioni locali per definire norme tecniche omogenee nel territorio, dall’altra riconoscere le diverse competenze da implementare per arrivare all’efficientamento delle strutture edili, attraverso un sistema di certificazione volontario, che rispetti i requisiti professionali europei. Un modo per creare una forza lavoro qualificata, aziende con un marchio di qualità, e figure esperte in specifiche implementazioni come gli installatori di sistemi di isolamento termico a cappotto, di impianti geotermici a pompa di calore e di sistemi domotici, auditor energetici e formatori d’aula e di cantiere. Coordinata dall’Enea, l’iniziativa consentirebbe al Paese di collocarsi all’avanguardia in Europa e di assicurare le necessarie competenze per raggiungere l’obiettivo di un parco edilizio a “energia quasi zero” entro il 2030. In altri settori l’eccellenza c’è già, come risulta da una mappatura condotta dalla stessa Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile: infatti siamo tra i paesi leader mondiali per numero di strutture protette da sistemi antisismici. Al quinto posto dopo Giappone, Cina, Russia, Stati Uniti e prima in Europa per l’applicazione dell’isolamento e dissipazione di energia su edifici, ponti e viadotti. Al primato mondiale per dispositivi ‘antiterremoto’ a tutela del patrimonio culturale si affianca però una situazione di rischio per il 70% degli edifici, scuole e ospedali compresi.green-building

Costruzioni: se la differenza è nella qualità dell’offerta

Fra nuovo codice degli appalti, Bim (Building Information Modeling) e relativo monitoraggio di tutto ciò che riguarda un edificio, comprese le schede tecniche dei prodotti, aggiornamenti normativi, certificazioni, efficienza energetica e sicurezza, standard prestazionali da garantire, e così via, pare che il nostro amato settore delle costruzioni, edilizia compresa, stia davvero cambiando. C’è sempre da capire se “fra dire e il fare…” sia un proverbio ancora di attualità, ma i segnali sono troppi e troppo frequenti per ignorarli, per far finta di niente.

Nascono nuove professioni che andranno ad agire nei rapporti fra produzione edile e committenza, il privato da comprima- rio pollo da ingannare e spennare diventa protagonista nelle scelte, se poi dovessero anche iniziare i controlli seri sulla qualità della produzione sarebbe davvero la fine del mondo: del vecchio mondo, quello che ci trasciniamo da quarant’anni e forse più, quello “che tanto le imprese fanno quello che vogliono”, quello “che vendo solo i prodotti che mi chiedono”, e sarebbe bello analizzare seriamente che cosa chiedono oggi i nuovi frequentatori dei magazzini edili. Ci vuole un attimo a essere inadeguati. Basta stare a guardare per un mesetto e i clienti spariscono, alcuni per autocombustione causata da eccessiva autoindulgenza, altri perché quel che cercano non lo trovano.

In un mercato dannatamente dinamico, non darsi da fare è un suicidio imprenditoriale. Il rischio, per i magazzini edili, è quello di ritrovarsi non in linea con la nuova realtà, di diventare, in un attimo, il posto sbagliato dove cercare innovazione, soluzioni, prodotti, tecnologie. E, in tutto questo, tanto per chiarire, la Gdo non c’entra, avrà i suoi bei problemi con il commercio elettronico, bramoso del catalogo del libero servizio, dei prodotti standard, delle forniture basiche. E a noi che cosa resta? L’elenco potrebbe anche essere lungo, e comunque ne abbiamo già parlato fin troppo. Nel frattempo nascono “nuove” idee di collaborazione fra produzione e distribuzione.costruzioni3

Il modello è quello che tutti noi abbiamo visto nei supermarket: l’azienda affitta un corner all’interno della rivendita e in determinate date non solo presenta i suoi prodotti, ma fa quella promozione che il magazzino edile non ha quasi mai saputo fare (e che, per qualcuno, nemmeno deve fare). L’industria organizza corsi tecnici per formare non più i rivenditori, ma direttamente i loro clienti. Le imprese edili sono alla ricerca di una identità maggiormente qualitativa. Il presidente dell’Ance Claudio De Albertis, ha recentemente detto che in Italia sono tutti costruttori, chiedendo un sistema di selezione che qualifichi. Ancora per la distribuzione, i servizi accessori nascono oggi per semplificare al massimo la vita del distributore, anche dal punto di vista finanziario.

Lo slogan è bello e pronto: “niente costi, solo vantaggi”. Vuoi dire no? Pare davvero che la produzione ci voglia un gran bene. Si rendono conto che così non possiamo andare avanti e ci tendono la mano, perché il presidio del territorio è fondamentale. Di questi tempi assistiamo alla rivincita delle strutture distributive medie che tanto hanno patito negli anni della crisi, una crisi che per molti non è ancora finita. Ma io credo che non sia una questione di dimensioni, piuttosto la differenza la fa l’offerta e la capacità di sostenerla, soprattutto dai punti di vista organizzativo e logistico, oltre ovviamente dei contenuti. Vi confermo che, nonostante tutto, il prezzo sta ancora giocando un ruolo eccessivamente importante.

L’eterna battaglia continua a oltraggiare la qualità e la specificità, e siamo ancora troppo legati a questa mentalità per comprendere che se un prodotto è più caro, magari, è anche migliore. Non ci viene neanche il dubbio. Ma poi, perché disperare? Tutte le associazioni di categoria e gli istituti di ricerca ci dicono che, dopo cinque anni, il segno “più” è tornato a rallegrare i cuori edili nazionali. Si tratta di un +0,4%, che pare poco, ma dopo i baratri percentuali degli scorsi anni sembra un dono del Cielo. L’idea che mi sono fatto è che la forbice tra il dire e il fare si stia velocemente riducendo. Per accedere alle miriadi di bonus fiscali che il governo ha previsto da qui ai prossimi due o tre anni, tanto per cominciare, bisogna fatturare. Per svolgere questi lavori è necessario dimostrare una certa competenza. Per “assicurare” molti interventi il prodotto meno caro non basta più… Sì, qualcosa sta cambiando. Finalmente.

Roberto Anghinoni

Il 2016, l’anno del Building Information Modeling

Building Information Modeling: per alcuni è una necessità, per altri è una filosofia, per la società di ricerca nordamericana Dodge Data & Analytics, specializzata nel settore delle costruzioni, è una delle 10 tendenze del 2016. In principio adottata dalle grandi imprese per gestire i cantieri più complessi, la tecnologia Bim, che non è solo un software e nemmeno un semplice foglio di calcolo, ma una soluzione, offre benefici tangibili a ogni livello di implementazione. Per esempio, consente di produrre documenti molto più accurati che tengono conti di tutti gli aggiornamenti del progetto e delle diverse professionalità coinvolte, dall’architetto, a chi elabora le parti strutturali all’esperto di acustica.

Secondo gli studi Usa, i costi di eventuali errori nei processi di edificazione valgono il 40% del valore dell’operazione, mentre la digitalizzazione consentirebbe di abbassare drasticamente la percentuale, fino ad arrivare al 5%. Possibile? Sì perché ogni componente della squadra sarebbe in grado di apportare le opportune modifiche in tempi brevi e in maniera coerente e precisa rispetto all’intero progetto. Tanto che per le imprese appaltatrici negli Stati Uniti l’uso del Bim è ormai diventato un requisito imprescindibile nella selezione dei fornitori e la prassi si sta diffondendo anche tra i proprietari di immobili per i lavori di ristrutturazione e riqualificazione. Ed è comprensibile visto che promette di verificare le singole attività, le diverse componenti di una struttura i ruoli e le responsabilità dei singoli all’interno di risultato finale. È anche uno strumento per poter misurare il ritorno sull’investimento, ripensare le attività di rigenerazione urbana su basi più precise e magari, migliorare la reputazione industriale di un settore così rilevante per il Pil nazionale.bim-logo

Inoxwind di Industrie Cotto Possagno per il tetto ventilato

Inoxwind-tetto-ventilato

Inoxwind-tetto-ventilato

Inoxwind di Industrie Cotto Possagno è il nuovo elemento ideato dall’azienda per ottenere un tetto ventilato, sia con l’utilizzo di coppi che di tegole. Inoltre offre massima tenuta all’acqua, un perfetto ancoraggio e velocità di posa. La struttura di sostegno, ancoraggio e ventilazione del colmo è composta da barre in acciaio inox AISI 430 resistenti sia alle sollecitazioni meccaniche che alla corrosione, munite di bandelle laterali in alluminio.

Formata da un profilo in acciaio inox AISI 430 di spessore 8/10, l’ossatura del colmo ha bordi salvagoccia per azzerare le infiltrazioni d’acqua. Ai lati del profilo sono fissate bandelle in alluminio puro tinta cotto larghe 250 mm: per i coppi sono sovrapposte una all’altra di 50 mm, per le tegole sono disposte a fascia plissettata di lunghezza 185 mm in tinta cotto o ardesia. Le bandelle sono munite di striscia in adesivo butilico nel lato inferiore del margine esterno.

Per fissare e posizionare alla giusta altezza le barre (l’insieme del profilo con le bandelle) vengono utilizzate staffe in acciaio inox AISI 430, spessore 10/10, da collocare a distanza di 1 metro una dall’altra e fermare a cavallo del colmo. Per ancorare delle barre alle staffe si utilizzano dei cavallotti inseribili ad altezza variabile sulle staffe e muniti di foro centrale. Inserendo una vite autofilettante in uno dei fori presenti nella parte superiore del profilo in acciaio, in corrispondenza del foro del cavallotto, si ancorerà saldamente la barra al cavallotto stesso e quindi alla staffa di sostegno.

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Leggere e maneggevoli, pesano meno di 2,4 kg, le barre sono lunghe 2 metri e complete di bandelle. Una doppia piega dell’acciaio crea, nel punto di inserzione delle bandelle, un bordo largo 10 mm su tutta la lunghezza del colmo, utile per frangere il flusso dell’acqua che, spinto dal vento, dovesse risalire verso il colmo. In tutti i fori di ventilazione del profilo d’acciaio per coppi sono ricavati dei piccoli bordi esterni per convogliare eventuali infiltrazioni d’acqua verso le bandelle.

Con Inoxwind la ventilazione del colmo produce maggiore efficienza energetica dell’involucro edilizio, perché permette la fuoriuscita dell’aria calda. I fori di ventilazione permettono un’aerazione di circa 300 cm2 per metro lineare, più che sufficiente per falde lunghe sino a 30 metri.

Cambio della guardia in Bosch Rexroth

Rolf Najork, presidente di Bosch Rexroth
Rolf Najork, presidente di Bosch Rexroth

Da Heraeus Holding GmbH, con responsabilità di produzione, acquisto e sviluppo, a Bosch.  Rolf Najork è il nuovo presidente del Consiglio di amministrazione di Bosch Rexroth, controllata del gruppo tedesco. Entrerà in carica il 1 febbraio. Najork ha ricoperto diversi incarichi dirigenziali in ambito tecnico per Ford e Getrag, dopo aver completato gli studi di ingegneria meccanica all’Università RWTH di Aachen. In qualità di membro del team di gestione della divisione Automotive della Schaeffler AG ha diretto le unità operative di eMobility, Meccatronica e Trasmissioni R&D. Bosch Rexroth fornisce in tutto il mondo tecnologie integrate per l’azionamento e il controllo di impianti industriali – Industrial Applications – e macchine operatrici mobili – Mobile Applications, nonché tecnologie legate al settore delle energie rinnovabili – Renewable Energies – e servizi.

Rolf Najork, presidente di Bosch Rexroth
Rolf Najork, presidente di Bosch Rexroth

Montagna batte mare nel match del mercato immobiliare

Chi ha acquistato una seconda casa al mare nel 2008 ha perso fino al primo semestre del 2015 circa il 40% del valore. È quanto si deduce dalle tabelle di Tecnocasa (che però evita di calcolare le percentuali totale) sul valore degli immobili nelle località turistiche. Secondo il network immobiliare, hanno tenuto di più (cioè hanno perso meno) le case in montagna, con una flessione di circa il 20%, più o meno come le abitazioni nelle località lacustri. Per la cronaca, l’anno più pesante è stato il 2012, con perdite di valore dell’11,1% al mare, del 7,9% ai monti e del 6,7% sui laghi. Medie che, ovviamente sono poco indicative dato che il prezzo di un immobile varia molto da una località all’altra.casa-montagna

Da BigMat e Vass borse di studio sulle tecniche del legno

Promuovere gli studi e l’approfondimento delle tecniche di utilizzo del legno in ambito edilizio favorendo l’approccio degli studenti a questo importante materiale in ambito strutturale e architettonico. Con questo obiettivo BigMat Italia (167 punti vendita di materiali per costruire, ristrutturare e rinnovare casa) e Vass Technologies, azienda del Polight (Polo di innovazione edilizia sostenibile e idrogeno gestito da Environment Park), promuovono per l’anno accademico 2014/2015 la seconda edizione del concorso per l’assegnazione di quattro borse di studioagli autori di una tesi sui sistemi costruttivi in legno per abitazioni residenziali. Le borse di studio hanno un valore di mille euro ciascuna, con un periodo di formazione presso la Vass School di Cellarengo (Asti) con qualifica di progettista BigMat Vass. Sono ammessi a partecipare alle borse di studio tutti gli studenti che abbiano discusso la tesi e conseguito la laurea in architettura nel periodo compreso tra il 01/01/2015 e il 31/12/2015, residenti in Italia alla data di pubblicazione del bando. Il termine ultimo d’invio della propria candidatura è fissato per il 29 febbraio 2016. I nomi dei vincitori dei premi di laurea saranno resi noti nel corso di una cerimonia che si terrà a Firenze, presso la Fortezza da Basso, venerdì 18 marzo 2016, nel corso della manifestazione BigMarket 2016. Il bando si trova cliccando qui.bigmat logo

Dopo le auto, ecco i camion senza guidatore

I camion con attenuatore d'urto Royal

Se vedete lungo le autostrade della Florida dei camion senza guidatore parcheggiati vicino a dei lavori in corso, muoversi a destra o a sinistra, non spaventatevi. Stanno facendo proprio quello per cui sono stati progettati dall’azienda americana Royal Truck & Equipment: fungere da barriera di protezione per gli operai che dipingono le linee di carreggiata, che lavorano al risanamento dei ponti o spianano le strade. In genere, nelle opere di manutenzione a correre i maggiori rischi sono proprio i conducenti dei veicoli che deviano il traffico, perché sono esposti a incidenti provocati dalle macchine in transito. I self- driving truck, come vengono chiamati in inglese, dovrebbero eliminare questo pericolo, più frequente di quanto si pensi. Ogni autocarro oltre al suo attenuatore d’urto è dotato di un dispositivo che riceve dei segnali e ne comanda i movimenti. Il Dipartimento dei Trasporti americano ha predisposto il debutto di due veicoli nei cantieri autostradali della Florida per verificare non solo la capacità di ridurre i rischi, ma come strumento per risparmiare sul costo del lavoro.

I camion con attenuatore d'urto Royal
I camion con attenuatore d’urto Royal

Certo, le macchine autonome non sono una novità, come dimostrano i progetti ormai famosi di Google Tesla, e anche la Daimler Trucks North America ha recentemente presentato il primo autoarticolato senza conducente con l’autorizzazione di percorrenza sulle strade pubbliche. Ma la stessa casa automobilistica ha ammesso che ci vorranno anni prima siano messi sul mercato. Intanto Royal, che è anche il più grande produttore Usa di attenuatori montati su camion, continua a collaborare con Micro Systems, società che non solo ha sviluppato il sistema, ma è fornitore di veicoli senza pilota per le forze armate del paese.

Di sicuro è una tecnologia che rivoluzionerà i trasporti, tanto che il presidente americano, Barack Obama, nella proposta di budget per il 2017 ha incluso anche una richiesta di 4 miliardi di dollari da investire per le auto senza guidatore. Restano ancora da capire gli impatti sociali, ambientali ed economici di quello che è stato definito il sistema di trasporti del 21mo secolo.

Edilizia scolastica: iniziativa per allargare l’accesso ai mutui Bei

Accesso ai fondi dei mutui Bei per l’edilizia scolastica anche per i Comuni colpiti da calamità naturali e per quelli derivati di fusioni o unioni di più amministrazioni. La richiesta di allargare i tre parametri (numero degli edifici scolastici presenti nella regione, popolazione studentesca e affollamento delle strutture scolastiche) in base ai quali vengono ripartite le risorse della Banca europea per gli investimenti, viene da Manuela Ghizzoni (Pd), componente della Commissione Istruzione, insieme al collega Edoardo Fanucci (Pd). Nella risoluzione depositata alla Camera dei deputati, si chiede di introdurre tra i criteri di priorità anche quello delle municipalità per le quali sia stato dichiarato lo stato di emergenza negli ultimi cinque anni. Un modo per promuovere e sostenere i progetti di ristrutturazione e messa in sicurezza degli edifici scolastici esistenti e la costruzione di nuovi edifici con mutui agevolati che potrebbero essere accesi dalle Regioni, i cui oneri di ammortamento sono a carico dello Stato. Si tratta di incrementare la programmazione nazionale triennale degli interventi di edilizia scolastica per il triennio 2015/2017 che ha già raccolto oltre 6mila interventi richiesti dalle Regioni per un valore totale di 3,7 miliardi di euro.Edilizia_scolastica

È stata la sostenibilità la carta vincente agli oscar dell’architettura

Alejandro Araven

Alejandro Aravena, cileno, ha vinto gli Oscar dell’architettura. È stato infatti selezionato come vincitore del Pritzker Architecture Prize Laureate 2016, propomosso dalla Fondazione Hyatt. Aravena, 48 anni, è un architetto che lavora a Santiago del Cile. È il 41esimo vincitore della rassegna e il quarto dall’America Latina, dopo Luis Barragán (1980), Oscar Niemeyer (1988), e Paulo Mendes da Rocha (2006). «Il suo lavoro di costruzione dà opportunità per i meno privilegiati, mitiga gli effetti delle catastrofi naturali, riduce il consumo energetico e fornisce accogliente spazio pubblico. Innovativo e stimolante, che mostra come l’architettura al suo meglio in grado di migliorare la vita delle persone» è stata la motivazione del premio. Aravena ha completato gli edifici della Universidad Católica de Chile a Santiago, tra cui il Centro UC Innovation – Anacleto Angelini (2014), le Torri siamese (2005), Facoltà di Medicina (2004), Scuola di Architettura (2004), e la matematica School (1999). Gli edifici, a basso consumo energetico, rispondono al clima locale con innovative, facciate efficienti e planimetrie e offrono agli utenti la luce naturale e luoghi di incontro conviviali. Attualmente su un suo progetto è in costruzione a Shanghai, Cina, un edificio per uffici per la Novartis, con spazi per uffici progettato per ospitare diverse modalità di lavoro – individuali, collettivi, formali e informali. Negli Stati Uniti, Aravena ha costruito di i dormitori della St. Edward University.

Alejandro Araven
Alejandro Araven
Progetto di Alejandro Aravena
Progetto di Alejandro Aravena

Design, un’Opera vincente per Snaidero

La cucina Opera di Snaidero

Solida, pratica e confortevole: la cucina Opera, disegnata da Michele Marcon per Snaidero ha vinto il Good Design Award 2015. Il premio istituito nel 1950 e organizzato dall’Ateneo di Chicago, Museo di Architettura, Design e Arte Metropolitana, esamina solo prodotti progettati per un mercato di massa in fabbricazione da almeno 2 anni e uno dei criteri di assegnazione del riconoscimento è la capacità del suo design di migliorare la società e la vita delle persone. Quello di Opera è improntato sull’eleganza in cui lo spazio è il protagonista di un sistema pensato per la velocità della vita contemporanea, l’organizzazione delle superfici e dei volumi e la necessità di mixare tecnologia e funzionalità. Un risultato importante, soprattutto perché conseguito per la dodicesima volta negli ultimi 20 anni, a conferma di un’abilità storica del marchio nel fondere originalità e creatività, cultura artigianale e avanguardia industriale. «Siamo molto soddisfatti di questo riconoscimento internazionale. Attraverso la valorizzazione delle nostre competenze manifatturiere riusciamo a esportare il Made in Italy e a distinguerci per un design unico che guarda al futuro», ha commentato Edi Snaidero, Presidente e ad del Gruppo Snaidero.

La cucina Opera di Snaidero
La cucina Opera di Snaidero

Sostenibilità: quando l’edilizia è portata in palma di mano

Qual è la verità sull’olio di palma? Fa davvero così male oppure è tutta una montatura? Le ragioni per evitarlo sono la grande quantità di grassi saturi e la sua scarsa sostenibilità? Eppure è usato ovunque e la sua coltivazione rende moltissimo. Insomma, una vera benedizione per produttori e coltivatori. E allora? Che c’entra con l’edilizia? Beh in futuro la sua fonte potrebbe diventare un materiale sostenibile: al Qatar University Centre for Advanced Materials (Qu-cam) è stato avviato uno studio per riutilizzare i rifiuti della coltivazione degli alberi per produrre materiali a valore aggiunto.palm-trees

Il progetto, battezzato Palma: rifiuti rinnovabili più preziosi di quanto si pensi, (si tratta di una pianta fortemente radicata nella cultura araba) è guidato dalla Qatar Petrochemical Company. La società, specializzata in polimeri, sta cercando cercare di produrre valore dai rifiuti dei 600 mila alberi di palma che ogni anno vengono inceneriti nel Paese: una pratica dannosa per l’ambiente, ma anche una risorsa sprecata. La ricerca si sta concentrando sull’estrazione della nanocellulosa dagli scarti, per testarla come rinforzo dei polimeri, per la depurazione delle acque, la produzione della carta e dimostrarne il potenziale ecologico. Le proprietà scoperte fino a oggi sono principalmente la grande resistenza meccanica, qualcosa di analogo al Kevlar realizzato con i noccioli di dattero, più performante. Ma l’aspetto più interessante è la natura trasparente di nanocristalli di cellulosa che rende questi scarti utili per nella produzione di finestre e schermi. Con buona pace dei suoi detrattori.