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Avviso alle imprese: le banche sono a dieta

La sede della Bce a Francoforte
La sede della Bce a Francoforte

Avviso alle imprese: la discussione sulla bad bank non finisce qui e, soprattutto, influenzerà il rapporto delle aziende con gli istituti di credito. I motivi sono due. Il primo riguarda il sistema di regole che, dopo la crisi del 2007, è cambiato. Le banche, ora, devono rispettare i parametri decisi dalla Bce. Se pensate che la Banca centrale europea sia un ente malefico, la porta dell’inferno, come qualcuno la dipinge, dovete ricredervi. È, semplicemente, il risultato della mediazione tra le banche sovrane degli Stati che partecipano all’euro. Ok, più un pizzico di Germania, ma non è questo il punto.

Gli obiettivi della Bce sono due. Primo, è fare in modo che le banche non falliscano, facendo perdere i soldi a chi li ha depositati. Nessuna impresa desidera che gli sportelli chiudano i battenti facendo volatilizzare i fondi, giusto? Per fare questo la Bce chiede che il rapporto tra i quattrini prestati e il patrimonio (che è la garanzia di poter fare fronte alle richieste del mercato) sia solido. Quanto? La percentuale richiesta (i famosi Tier1, 2 eccetera) è appunto il frutto della discussione, assieme a quanto si devono valutare i crediti poco o non del tutto esigibili. L’obiettivo, insomma, può essere discusso nei dettagli, nello zero virgola, ma è una salvaguardia per tutti, cittadini e imprese. Serve a evitare il più possibile il ripetersi dei casi Etruria, Marche, eccetera.

Secondo punto: le imprese dovranno abituarsi a meno rapporti confidenziali con il direttore di filiale e a un maggiore rigore nei bilanci. Non solo perché, come detto, alle banche è chiesta una maggiore attenzione nel rapporto tra soldi prestati e patrimonio. Ma anche perché le banche, così come sono ora, hanno un futuro diverso. A cominciare dalla loro allocazione fisica: buona parte degli sportelli di banca sparirà nel giro di qualche anno, perché il bancario (e anche i direttori di filiale) sono sempre più sostituiti dal sistema informatico. Ancora: le piccole e piccolissime banche sono destinate ad aggregarsi. Inoltre, c’è un mutamento anche generazionale, come ha confermato anche una ricerca di Accenture di qualche tempo fa, secondo cui il 94% di chi ha tra 20 e 30 anni usa l’online banking, il 72% il mobile banking da smartphone. Ancora: il 39% dei giovani (ma solo il 16% degli over 55) non ha problemi a scegliere una banca priva di sportelli fisici. E il 56% preferisce una videochat con un funzionario di banca rispetto a uno sportello fisico. Ne consegue facilmente che la professione del bancario è destinata a un rapido declino, peraltro già iniziato da tempo. Ma significa anche che le imprese avranno sempre meno referenti con cui rapportarsi personalmente. Adeguarsi per tempo non sarà tempo perso.

La sede della Bce a Francoforte
La sede della Bce a Francoforte

SmartNet, anche l’Italia nell’europrogramma sulle rinnovabili

L’Europa vuole sfruttare nel modo più efficiente possibile le energie rinnovabili e una delle strategie è rimodellare l’architettura delle reti elettriche. Nel farlo ha dato vita a SmartNet, nuovo progetto di ricerca triennale finanziato con 12,6 milioni di euro nell’ambito del programma Horizon 2020. L’Italia è capofila con il centro Rse (Ricerca sul Sistema Energetico) e lavorerà insieme a 22 partner industriali e accademici di nove paesi, tra cui Terna, Endesa e Vodafone. Il punto di partenza è l’analisi di diverse architetture di rete basandosi sui casi nazionali di Italia, Danimarca e Spagna; in seguito verranno condotti tre esperimenti per dirimere alcuni aspetti tecnologi: nel nostro paese il test verificherà la comunicazione tra rete di distribuzione e di trasmissione nella Valle Aurina in Alto Adige; in Danimarca si renderanno più flessibili e intelligenti i consumi energetici delle piscine inutilizzate delle case vacanza; in Spagna l’operazione è analoga ma effettuata con le stazioni radio base della telefonia mobile.Terna_controllo

 

Klimahouse pronta a volare anche in Cina

Klimahouse, by Marco Parisi

Klimahouse (in svolgimento a Bolzano) sbarca in Cina: la fiera per l’efficienza energetica e il risanamento in edilizia, punto di riferimento per chi in Europa si occupa di costruzioni ecocompatibili, guarda al mercato asiatico. E in collaborazione con Messe Frankfurt Italia aprirà un proprio spazio all’Ish China di Pechino, la manifestazione dedicata a riscaldamento, condizionamento e tecnica idrosanitaria. Si tratta dell’evento più importante del settore in Asia, che dal 30 maggio al 1° giugno ospita più di mille espositori e oltre 46mila visitatori provenienti da 50 Paesi. Per il debutto gli organizzatori, come riporta Sole 24 Ore nell’intervista a Thomas Mur, direttore della Fiera di Bolzano, stanno lavorando «a una piattaforma di formazione e informazione e a un congresso internazionale, affiancato da una sezione espositiva con soluzioni per l’involucro e impiantistica». Una grande opportunità per la tecnologia alpina e per la diffusione del protocollo di certificazione “made in Italy”, visto che quello asiatico è un mercato potenziale dal valore di oltre 220 miliardi fino al 2020. Intanto, prosegue il tour italiano e dopo Klimahouse Umbria, Toscana e Puglia e Como Casaclima è il turno della Sicilia dove a Radice Pura, in provincia di Catania, a fine ottobre si terrà un evento dedicato ai protocolli di sostenibilità CasaClima.1-Klimahouse-Foto_Marco-Parisi-4

A Scotti (Saint-Gobain) la guida dell’area del Mediterraneo

Gianni Scotti

Il business di Saint-Gobain per Italia, Spagna, Portogallo, Grecia, Marocco, Algeria, Tunisia e Libia sarà affidato a Gianni Scotti, che ha assunto la carica di delegato generale della nuova Delegazione Mediterraneo. L’idea è ridefinire le macro aree geografiche del gruppo per rifocalizzare il business dei materiali per l’edilizia sostenibile, integrando sempre più i parametri di innovazione, comfort, design e riqualificazione ambientale. La strategia, consolidata anche dalla recente vendita di Verallia (packaging in vetro per alimenti), ha infatti richiesto un necessario ripensamento del business in termini di sviluppo, produzione e commercializzazione di nuove tipologie di materiali per l’edilizia moderna, al servizio di un modello nell’abitare in grado di rispondere alle esigenze di benessere e comfort dell’uomo e di salvaguardia del pianeta.

Si rafforza quindi anche la strategia del Gruppo nel Mediterraneo e la nuova Delegazione potrà contare su circa 8.800 dipendenti totali e su un fatturato congiunto di 1.800 milioni di euro. La carriera di Scotti si è svolta prevalentemente in Saint-Gobain, a partire dal 1982, fino al suo ultimo incarico di presidente-amministratore delegato del Gruppo Saint-Gobain per Italia, Grecia, Egitto e Turchia dal 2005. Negli ultimi anni, Scotti ha dato un rilevante contributo alle attività in Italia in cui il Gruppo è presente dal 1889 con il primo stabilimento di Pisa. Il manager è anche presidente Fivra, Federchimica abrasivi, vicepresidente di Federcostruzioni e ricopre anche il ruolo di membro del Comitato Investitori Esteri di Confindustria.

Gianni Scotti
Gianni Scotti

Nomisma: l’edilizia pubblica è ancora insufficiente

Case popolari a Milano

Radiografia di Nomisma sullo stato di salute del patrimonio abitativo: «Al di fuori dell’edilizia residenziale pubblica esiste un disagio economico che ha coinvolto nel 2014 1,7 milioni di nuclei familiari in affitto. Si tratta di famiglie che, versando oggi in una condizione di disagio abitativo (incidenza del canone sul reddito familiare superiore al 30%), corrono un concreto rischio di scivolamento verso forme di morosità e di possibile marginalizzazione sociale. Si tratta perlopiù di cittadini italiani (circa il 65%), distribuiti sul territorio nazionale in maniera più omogenea rispetto a quanto le recenti manifestazioni spingerebbero a far pensare. Se non vi sono dubbi che il fenomeno risulti più accentuato nei grandi centri, dall’analisi non sembrano emergere zone franche, con una diffusione che interessa anche capoluoghi di medie dimensioni e centri minori», commenta Luca Dondi, direttore generale di Nomisma.

Secondo il centro di ricerca, la dotazione di edilizia pubblica si conferma del tutto insufficiente consentendo di salvaguardare poco più di 700mila nuclei familiari, un terzo di quelli che versano in una situazione problematica. Rispetto al totale degli alloggi gestiti in locazione (circa 758 mila), nel 2013 risulta regolarmente assegnato l’86% degli alloggi su tutto il territorio nazionale (circa 652mila alloggi), mentre la restante quota del 14% risulta non assegnata o perché sfitta o perché occupata abusivamente.

Attraverso l’indagine realizzata nella seconda metà del 2015 da Nomisma con la collaborazione di Federcasa che ha coinvolto un gruppo di aziende distribuite su tutto il territorio nazionale, la fotografia degli aventi diritto ad un alloggio di edilizia residenziale pubblica vede una significativa presenza di cittadini italiani (88,3%) e la tipologia più ricorrente è rappresentata da persone sole o nuclei di due componenti. L’età della persona di riferimento del nucleo familiare è tendenzialmente alta (il 28,3% supera i 75 anni, il 19,6% è compreso tra 65 e 75 anni) e ha un reddito molto basso (il 44,4% guadagna in un anno meno di 10.000 euro). I tempi di permanenza negli alloggi di Erp sono abbastanza alti: il 49% vive lì da oltre 20 anni, il 28% da oltre 30 anni.

Case popolari a Milano
Case popolari a Milano

Da un confronto tra gli utenti Erp (i dati sono stati forniti a Nomisma dalle aziende per la casa che hanno aderito all’indagine) e la tipologia di domande accolte in graduatoria si evidenzia una domanda inevasa più sbilanciata verso i nuclei stranieri (37,3%), i nuclei pluri-componente (la percentuale arriva al 34,5% se si considerano le famiglie composte da 3-4 persone), i nuclei non anziani (con percentuali del 31,6% se si considerano le persone di età compresa tra 35 e 45 anni).

A fronte della vastità del problema, le risposte pubbliche sono state fino qui complessivamente inadeguate. «Una risposta seria, convincente e necessariamente pubblica al tema del disagio abitativo dovrebbe rappresentare un obiettivo ineludibile di un’azione di governo effettivamente riformatrice. A ciò si aggiunga che, a conti fatti, le ricadute in termini di attivazione economica di un ipotetico piano casa potrebbero rivelarsi meno deboli e labili di quelle destinate a scaturire dagli sgravi fiscali sull’abitazione principale di cui beneficeranno i proprietari a partire dall’anno prossimo. Ma se l’eventuale gap in fatto di crescita può essere tema di discussione, la differenza in termini di equità delle due opzioni è di tutta evidenza», conclude Dondi.

Case a Milano
Case a Milano

Daqri, il casco intelligente entra in cantiere

Si chiama Daqri, è un concentrato di alta tecnologia, e sebbene possa essere molto utile nel settore edile non è un robot. Anzi, è uno strumento che potrebbe qualificare ancora di più il lavoro di un operatore, manovale, operaio o muratore. Infatti, il casco intelligente presentato al Ces 2016, la più grande fiera al mondo di elettronica di consumo, che si tiene a Las Vegas ogni anno, consente a un utente di vedere una realtà aumentata, ossia il mondo reale sovrapposto con le immagini del computer. Con la sua visiera blu antigraffio, è stato creato proprio per chi lavora in ambienti come le piattaforme petrolifere, gli impianti di trattamento delle acque o i cantieri. A che cosa serve? Ad aumentare la produttività, l’efficienza e la sicurezza, ha spiegato il suo inventore Brian Mullins, che lo ha progettato per applicazioni industriali con uno studio durato quattro anni, poiché sul mercato la realtà aumentata era sviluppata solo per oggetti di intrattenimento, come i giochi.

Il casco Daqri
Il casco Daqri

Come funziona: è dotato di un processore Intel Core M7 di sesta generazione e di una sofisticata tecnologia di rilevamento, composta dal programma di elaborazione IntelliTrack e telecamere di navigazione a 360 gradi RealSense, che in pratica consentono una scansione simile ai raggi X. In questo modo il software collegato anche ai sensori, cattura e registra in tempo reale l’ambiente in cui si trova l’operatore raccogliendo informazioni utili, dalla lettura delle valvole ai dati termici, fino alla visualizzazione dell’interno di elementi strutturali, per esempio di un tubo. Inoltre, la società ha inoltre sviluppato un suo programma, Daqri 4D Studio, per la sincronizzazione del casco con altri programmi per poter mostrare a chi lo indossa istruzioni o procedure di sicurezza, o oppure collegarlo a un software di Building Information Modeling (Bim). Non solo, poiché il dispositivo sa come ci si sposta attraverso uno spazio, potrebbe anche mappare l’ambiente circostante e creare una ricostruzione 3D di un impianto. Insomma, con queste funzioni potrebbe davvero cambiare il modo di lavorare.daqr2i

Il Bauma mette gli studenti sul bulldozer

Educarli fin da ragazzi a pensare in grande: Think Big è un’iniziativa del Bauma (fiera dedicata alle costruzioni che si tiene a Monaco di Baviera), che nella scorsa edizione ha riscosso molto successo con la partecipazione di 12mila alunni provenienti da 230 scuole. Si tratta di un ampio programma interattivo incentrato sulle opportunità di formazione tecnica, di percorso di studi e di carriera nel settore delle macchine e dei materiali da costruzione. Infatti, dall’11 al 17 aprile durante la fiera di Monaco di Baviera, in uno spazio 3mila metri quadrati del padiglione B0, 16 soggetti aziende, istituti di formazione e associazioni presenteranno corsi, laboratori e prodotti.

In mezzo a scavatrici, bulldozer e sistemi di saldatura virtuali, flipper, pannelli di controllo elettronici e biliardini, gli studenti proveranno a piegare alberi in miniatura e sperimentare l’elettroidraulica di alta precisione su un circuito idraulico. Tutto accanto ai tecnici, ai professionisti del settore e agli ingegneri delle aziende.

Workshop Live! è un laboratorio dal vivo che ogni giorno mostrerà stidenti degli studi professionali alle prese con le macchine da cantiere: una piattaforma di trasporto, una piccola fresa, una pala gommata, una pompa peristaltica, un asse pala gommata, una piastra vibrante, un rullo e una escavatore gommato. C’è anche una sezione dedicata alle ragazze per promuovere l’interesse per la matematica, le scienze dell’informazione, le scienze naturali e la tecnologia e illustrando le opportunità carriere che offrono queste discipline.

www.facebook.com/thinkbigbub.ThinkBigBauma

Solarexpo 2016: i professionisti delle rinnovabili a Milano

solarexpo

solarexpo

Da martedì 3 a giovedì 5 maggio 2016 i professionisti delle rinnovabili e dell’efficienza energetica si riuniscono a MiCo-Fiera Milano Congressi per la 17ma edizione di Solarexpo 2016 -The Innovation Cloud, mostra-convegno dedicata alle tecnologie energetiche low carbon per edifici, reti e smart city.

Quast’anno Solarexpo ospiterà un ricco programma di convegni, seminari, workshop e formazione professionale su rinnovabili e mercati emergenti, tecnologie per l’energy storage, smart building e smart grid, mobilità elettrica e ibrida, tecnologie per le smart cities, efficienza energetica negli edifici e nei processi industriali con lo scopo di ridurre la bolletta di imprese e famiglie.

Per la prima volta l’appuntamento sarà infrasettimanale per permettere a professionisti di sfruttare appieno i tre giorni di manifestazione e agli organizzatori di distribuire omogeneamente l’intenso programma di convegni, seminari ed eventi in programma.

“In una fase di mercato ancora incerta – spiega il direttore scientifico dell’evento, Luca Zingale – per continuare a svolgere la nostra mission di sostegno al solare e a tutte le tecnologie energetiche innovative ci è sembrato opportuno ideare un differente format espositivo che rispondesse al meglio alle nuove esigenze delle aziende”.

In questa nuova edizione per agevolare il flusso dei visitatori professionali tra desk espositivi e sale convegni, il padiglione fieristico di Solarexpo-The Innovation Cloud sarà in perfetta contiguità con l’area meeting al livello +2 del MiCo.

A Reggio Emilia, tutto pronto per il roadshow Condominio Ok

reggio-emiliaLa macchina organizzativa è già partita per essere puntale il 16 febbraio quando, alle 13.30, con un buffet di benvenuto offerto dagli organizzatori, si apriranno le registrazioni per l‘appuntamento di Reggio Emilia con il roadshow Condominio OK.

Riprende così, dopo il successo del tour 2015, l’evento ideato da Virginia Gambino Editore, giunto all’ottava tappa. Obiettivo: l’aggiornamento informativo destinato agli operatori che lavorano in ambito condominiale, come amministratori e professionisti, ma utile anche ai singoli condòmini.

Lo scopo del roadshow è, infatti, accendere un faro sulle tecnologie e mostrare le strade per rendere il condominio più efficiente, meno costoso, e con maggiore comfort. I bonus per la riqualificazione degli edifici, anche delle sue parti comuni, sono infatti un’occasione da non perdere visto che sono previsti fini al termine dell’anno. E su questo il roadshow entrerà nel merito. Prima con uno sguardo sull’evoluzione delle tecnologie, che coinvolgeranno inevitabilmente anche il condominio nei prossimi anni, tema che sarà approfondito dal giornalista Roberto Di Lellis. Poi, sarà la volta di un’analisi del territorio di Reggio e provincia, curato dal Centro Studi YouTrade e commentato da Federico Della Puppa, docente allo Iuav. I dati, inediti, serviranno a misurare le necessità del patrimonio abitativo nell’area emiliana. E centrato proprio sulle esigenze pratiche della riqualificazione sarà l’intervento di Peter Erlacher, esperto di edilizia sostenibile: sarà lui a esaminare le diverse tecniche di isolamento degli edifici, nella misura necessaria per ottimizzare l’intervento e ottenere il massimo risultato.

Non è tutto: il roadshow sarà anche un’occasione per incontrare da vicino le aziende più attive nell’offerta di soluzioni per il condominio. Alcuni rappresentanti delle imprese parteciperanno al talk show finale, a cui il pubblico è invitato a partecipare ponendo domande.

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Affitti e prezzi fermi per gli immobili d’impresa

Prezzi e canoni di locazione tendenti alla stabilità per il settore degli immobili per l’impresa anche nei prossimi 12 mesi. Lo prevede Tecnocasa. Anche se non si escludono aumenti di prezzi e di canoni per gli immobili posizionati in zone più richieste e con caratteristiche rispondenti alle esigenze dei clienti. Il segmento dei negozi potrebbe essere quello più vivace, soprattutto per quelli che si trovano su strade ad alto passaggio, che vedranno un’ottima domanda e potrebbero registrare un aumento dei canoni di locazione e dei prezzi. Anche gli investitori stanno tornando ad acquistare e ricercano immobili in grado di garantire rendimenti che possono andare dal 6,5 al 10% annuo lordo, in base alla metratura e alla location. Performance completamente diversa per le tipologie in via non di passaggio che potrebbero restare vuote a lungo. Su Milano sembra essersi arrestata la corsa ai negozi con canna fumaria che si era venuta a creare pre Expo. In generale la somministrazione tiene bene. Mercato più incerto per gli uffici: dopo anni di difficoltà legate soprattutto al ridimensionamento e alla chiusura di molte aziende, segnali positivi arrivano da città come Milano e Torino dove c’è interesse per lo più da parte di multinazionali in cerca di uffici di rappresentanza e da parte di professionisti che vogliono associarsi. Le location centrali o posizionate in zone ben servite dalla metropolitana saranno quelle preferite. In particolare nelle zone centrali e semicentrali si registra molta disponibilità di immobili a prezzi decisamente interessanti. Per risparmiare si riducono le metrature. Su Milano poi sono attesi nuovi spazi dedicati agli uffici, ristrutturati in questi anni e adeguati ai nuovi standard.

Il segmento dei capannoni, soprattutto quelli a destinazione produttiva, potrebbe avere ancora delle difficoltà, anche se nel 2015 i prezzi particolarmente convenienti hanno spinto aziende patrimonialmente solide all’acquisto. Ci sarà una buona tenuta per i tagli medio piccoli, in prime location e di recente/nuova costruzione. Le tipologie usate, che spesso richiedono importanti ed onerosi lavori di ristrutturazione, rischiano di restare invendute o non affittate sul mercato.capannone

Edilizia e sostenibilità: ci sono segnali positivi

Circa 2,5 milioni di interventi di efficientamento energetico dal 2007 a oggi, e 9 milioni per il recupero edilizio dal 1998 in poi, grazie alle detrazioni fiscali. Sono i numeri del quarto rapporto dell’Osservatorio congiunto su innovazione e sostenibilità nel settore edilizio (Oise), che mette in luce anche le criticità del settore con 800 mila posti di lavoro persi. Si tratta comunque di segnali per gli analisti di Feneal, Filca, Fillea e Legambiente, che evidenziano come gli incentivi abbiano portato negli anni vantaggi straordinari in termini di cantieri aperti e opportunità per le famiglie e per il lavoro. E le attuali innovazioni negli edifici e nei cantieri, nei materiali e nelle tecnologie, dimostrano che si può rilanciare il settore verso un nuovo ciclo industriale incentrato sulla rigenerazione urbana. Tre le strade da percorrere.

La prima è quella della riqualificazione del patrimonio edilizio, che ormai rappresenta il 70% del mercato complessivo. Si può intervenire sulle prestazioni energetiche degli immobili per ridurre la spesa annuale tra i 1500 e i 2000 euro all’anno per riscaldamento ed elettricità. Ma non solo: ogni edificio dovrebbe dotarsi di un libretto unico del fabbricato antisismico, energetico, del rumore. Per un uso efficace delle risorse europee per l’efficienza energetica previste nella programmazione 2014-2020, va reso subito operativo il fondo per l’efficienza energetica introdotto con il decreto legislativo 102/2014. Bisogna inoltre escludere dal Patto di stabilità gli interventi sul patrimonio pubblico certificati e verificati di riduzione dei consumi energetici degli edifici.

Poi c’è la riqualificazione dei condomini, dove vivono oltre 20 milioni di persone: per promuoverne la riqualificazione, secondo sindacati e Legambiente, occorre semplificare gli interventi e introdurre specifici incentivi, perché la complessità dei lavori e le difficoltà di accesso alle detrazioni fiscali sono le ragioni fondamentali di questo stallo. Il terzo punto invece si focalizza sulla ricerca sui materiali e le tecniche di intervento con l’organizzazione delle imprese e la formazione dei lavoratori, temi cruciali per definire un progetto industriale per il settore, per aprire i cantieri della rigenerazione edilizia attraverso soluzioni standardizzate e replicabili di retrofit che permettano di ridurre tempi e costi a fronte di prestazioni garantite in termini energetici e di sicurezza antisismica.edificio

Prezzi in calo, ma più richiesta per le case

Aumento ulteriore delle compravendite (+8%), stabilizzazione dei prezzi di vendita, crescita della domanda: sono le previsioni per il mercato immobiliare 2016 di Casa.it. Che ha tracciato un bilancio del 2015 in cui da un lato si evidenzia, rispetto alla fine del 2014, un leggero calo (-1,9%) dei prezzi degli immobili residenziali in offerta sul mercato, con il valore medio di vendita al metro quadro pari a circa 1.900 euro (anche l’indice che segnala il prezzo ideale che avvicina al meglio la domanda e l’offerta, è in calo del 6,5%). Dall’altro però, sempre rispetto al 2014, registra un aumento della domanda di abitazioni (+3,9%) e dell’offerta (+2,9%), si stima l’incremento del numero di compravendite e si riduce la forbice tra i prezzi di offerta e di domanda (+9,5% del 2015 vs +11,2% del 2014).

Per quanto riguarda la domanda, inoltre, gli italiani cercano bilocali e trilocali situati in zone semicentrali o periferiche e sono disposti a investire, in media, circa 154.000 euro, con un range che va, prendendo come riferimento i capoluoghi di regione, dai 71.500 euro di Campobasso ai 253.500 di Milano. Milano, sempre tra i capoluoghi di regione, è anche la più cara (3.900 euro/mq), seguita da Roma (3.550 euro/mq) e Firenze (3.300 euro/mq), mentre la più economica è Campobasso (1.100 euro/mq). «Il 2015 conferma l’andamento positivo per il mercato immobiliare, anche se rimangono alcune zone d’ombra», secondo Alessandro Ghisolfi, responsabile del Centro Studi Casa.it. «L’anno appena concluso ha visto una crescita delle compravendite a livello generale, con la ripresa anche nei comuni medio–piccoli. Questo dato, unito all’aumento dei mutui erogati, fa sperare che anche nel 2016 il mercato rimarrà in territorio positivo e potrebbe aumentare di un ulteriore 8%, raggiungendo le 500 mila compravendite. Un dato comunque lontano rispetto agli 877mila scambi del 2006».

Nonostante l’ulteriore calo dell’1,9% a fine 2015, sostiene Ghisolfi, i prezzi si stanno lentamente stabilizzando soprattutto nelle grandi città come Milano e Roma: «Un trend che proseguirà nel 2016 e che coinvolgerà anche le città medie, soprattutto del Centro e del Nord Italia. Inoltre, la domanda, in crescita continua da ormai un anno, sembra non arrestarsi. Questo è un indice importante che fa capire come il ritorno di interesse sul mattone sia concreto e non riguardi poche realtà urbane ma un numero sempre maggiore di città».vendesi-ok

Oceani 2050: la plastica supera i pesci

Se le nostre abitudini non cambieranno, dal 2050 i mari di tutto il mondo rischieranno di essere popolati più da materie plastiche abbandonate che da pesci. È l’allarme lanciato da una ricerca condotta dal World Economic Forum. Il rapporto, pubblicato con il titolo The New Plastics Economy, Rethinking the future of plastics, è molto chiaro: oggi in acqua ci sarebbero oltre 150 milioni di tonnellate di questo materiale e se non si trova una soluzione, l’onnipresenza della plastica nell’economia moderna provocherà una crescita dei rifiuti tale, da sversare ben quattro carichi di immondizia da altrettanti tir ogni minuto. In pratica, gli oceani entro il 2025 conterranno 1 tonnellata di plastica per ogni 3 tonnellate di pesce ed entro il 2050 la plastica supererà in peso i pesci. Per rendere ancora più comprensibile il rischio, lo studio del Forum di Davos mette in fila altri numeri: almeno 8 milioni di tonnellate di materie plastiche vengono perse in mare ogni anno e solo il 14% degli imballaggi di plastica viene riciclato. Un tasso inferiore a quello di carta (58%), ferro e acciaio (70-90%). Non solo, il 95% del valore del materiale d’imballaggio, tra gli 80 e i 120 miliardi di dollari annuali, viene perso. Per migliorare questo impatto negativo, le aziende hanno quindi un ruolo fondamentale, insieme ai comportamenti virtuosi e responsabili dei cittadini. Tra queste, SodaStream, specializzata nella produzione e distribuzione di sistemi di gasatura domestica è promotrice del consumo di acqua del rubinetto, per uno stile di vita più responsabile e per combattere l’inquinamento prodotto dai materiali plastici.mare_plastica

A Treviso gara di arco grazie a Microtopping

Recuperare la tradizione locale con modernità, nella ristrutturazione di un vecchio edificio vuol dire riuscire a mantenere materiali antichi accostandoli a soluzioni contemporanee. Così, a Soranza di Castelfranco Veneto nei pressi di Treviso l’intervento di ampliamento di un’abitazione è stato fatto nel rispetto dell‘esistente e nella valorizzazione dei suoi elementi architettonici più interessanti. Per esempio, l’arco in mattoni facciavista predominante in esterno ed interno. Il progetto, firmato dall’architetto Monica Maschio, ha permesso di realizzare un nuovo solaio all’interno del portico, di esaltare la scala di accesso al primo piano e, nell’area creata dal nuovo solaio, di ottenere l’ingresso e una zona living.ideal_appartmento_soranza_02

Per il solaio, che tagliava a metà l’altezza del portico, è stato ottenuto il minor spessore possibile, mantenendo in primo piano la visione della trave in acciaio e arretrando il “pacchetto del solaio” reso più sottile, con il rivestimento Microtopping, di Ideal Work, in grado di lavorare a bassissimi spessori 3 millimetri. Risultato? Normative rispettate e un effetto di uniformità tra il nuovo interno all’esterno.

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Non solo, grazie all’adattabilità del materiale su superfici con sistema di riscaldamento a pavimento e la resistenza alla penetrazione dell’umidità, è stato utilizzato per la pavimentazione interna di ingresso e living, e per ricoprire la scala esterna esistente, in graniglia di marmo, creando anche in questo caso la massima continuità tra gli spazi. In una settimana di lavoro di applicatori autorizzati Ideal Work sono stati realizzati in totale 30 metri quadrati di cui 20 interni e 10 esterni. Una campionatura personalizzata ha portato alla scelta unica del colore tortora. E’ stato inoltre applicato un protettivo all’acqua che rispetta il ciclo del Microtopping.

Andrea Toselli al vertice di Kwb Italia

Andrea Toselli
Andrea Toselli

Andrea Toselli è il nuovo amministratore delegato di Kwb Italia, in cui ha ricoperto il ruolo di direttore vendite. Toselli sostituisce Erwin Stubenschrott, fondatore, socio e amministratore delegato di KWB GmbH, che ha diretto ad interim anche la filiale italiana dell’azienda austriaca produttrice di caldaie a biomassa. Il debutto del nuovo amministratore delegato Andrea Toselli insieme al suo team avviene in occasione di Klimahouse, dove KWB Italia presenta le principali novità ed innovazioni nel settore delle caldaie a biomassa.

Andrea Toselli
Andrea Toselli

Ance: finanza ad hoc per le costruzioni

Euro
Euro

«Permane un orientamento ancora improntato alla prudenza nei confronti delle imprese delle costruzioni», così si legge nell’Indagine Regional Bank Lending Survey di Banca d’Italia. Che l’accesso al credito per le imprese italiane sia difficile non è una novità, che sia ancora più arduo per le imprese edili, lo evidenzia anche l’edizione di gennaio 2016 dell’Osservatorio Congiunturale sull’Industria delle Costruzioni redatto da Ance. Il documento infatti, sottolinea come nel 2007 venisse destinato al settore delle costruzioni circa il 30% dei finanziamenti erogati dalle banche (12% per investimenti in costruzioni e 18% per acquisto di immobili), quota scesa al 14% (8% per investimenti in costruzioni e 6% per acquisto di immobili) nel 2014. Un crollo che ha generato l’esigenza di diversificare le fonti dei finanziamenti per le aziende del settore edile. D’altra parte lo stesso Governatore della Banca d’Italia, nella sua Relazione annuale di un anno fa, esortava le imprese ad attivare nuovi canali, diversi dalle banche. Bisogna però aggiungere allo stesso tempo che una buona percentuale delle sofferenze bancarie hanno origine nel dissesto delle imprese del settore costruzioni. grafico_creditoAnceIn ogni caso, su queste premesse Ance ha monitorato il mercato dei minibond: dalla loro introduzione sono stati emessi da 107 Pmi italiane, di cui solo quattro del settore delle costruzioni. Poco, rispetto alle reali necessità del comparto edile, alle prese con una vera e propria chiusura da parte del sistema bancario, commentano gli analisti dell’associazione dei costruttori che ammettono però la necessità di una riorganizzazione industriale del settore prima di promuovere la spinta verso i mercati finanziari. Anche in questo caso bisogna aggiungere però che la legge impone delle condizioni abbastanza stringenti per l’emissione di obbligazioni, per evitare che chi sottoscrive resti poi con un pugno di mosche. Certo comunque che se le imprese non effettueranno un rafforzamento patrimoniale e una ristrutturazione del debito, con un allungamento delle scadenze e una revisione dei costi per interessi, non sarà possibile accedere ai mercati. Si tratta di una strategia a medio termine. Ma nel breve Ance propone di sviluppare titoli di credito finalizzati al finanziamento delle operazioni infrastrutturali o di sviluppo immobiliare con criteri di finanziabilità calibrati sulle caratteristiche dell’investimento (e non dell’impresa emittente).

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In pratica, continua Ance nel suo rapporto, i criteri di selezione farebbero riferimento non più alla redditività/fatturato dell’azienda ma al rendimento/rischiosità dell’operazione. Tali titoli dovrebbero, inoltre, essere emessi per finanziare contemporaneamente un insieme di progetti (pool) omogenei presentati da aziende diverse. In questo modo, aumenterebbe il taglio medio dei titoli e i costi di emissione sarebbero ripartiti tra diversi soggetti. Già così, sarebbe possibile abbattere la rischiosità di questi titoli in virtù della diversificazione degli investimenti e dei soggetti realizzatori. Per la prima fase, sarebbe importante prevedere una garanzia pubblica per il sottoscrittore. Si potrebbe ipotizzare anche un altro schema d’intervento: investitori istituzionali potrebbero acquistare le tranches di titoli più rischiosi (1st loss) mentre sul mercato finanziario sarebbero scambiate le obbligazioni più sicure.