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Alla fine della fiera il 2015 è stato positivo

Chiusura del 2015 positiva per le fiere italiane che confermano il trend di crescita. Lo evidenzia la ventisettesima rilevazione trimestrale sulle tendenze del settore fieristico condotta nel periodo ottobre-dicembre 2015. C’è la ripresa rispetto al trimestre precedente e un consolidamento anche rispetto al corrispondente periodo del 2014. L’indagine ha coinvolto 26 poli fieristici italiani associati Aefi con un’analisi su diversi indicatori: numero di manifestazioni, espositori e visitatori complessivi, superficie occupata e fatturato totale. Cresce il numero di manifestazioni per il 38,45% del campione e il 46,18% ha registrato una tenuta del sistema. In sostanza il saldo è pari al +23%. Stessa percentuale per il numero degli espositori, in crescita sul trimestre precedente con il +16%.Anadamento_manifestazione

La provenienza degli espositori segnala in forte ripresa gli italiani ( +27%), mentre gli europei sono stabili e gli stranieri extra UE si attestano al +4%. Aumentano anche anche le superfici occupate dagli espositori italiani( +15%, mentre sono in una leggera contrazione le aree degli stranieri. Particolarmente positivi i dati relativi ai flussi di visitatori: in aumento per il 61,52% degli intervistati, invariato per il 11,57% e diminuito per il 26,91%. Il saldo del +35%, al netto della componente stazionaria, conferma la dinamica positiva, con un incremento marcato rispetto al trimestre precedente (+25%). Lo spaccato dei visitatori evidenzia una crescita sostenuta degli italiani, con un +27%, seguiti dagli europei (+19%). Stabili quelli provenienti dai Paesi extra UE imputabile principalmente al calo del flusso di viaggiatori causato dalle tensioni geopolitiche registrate nell’ultimo trimestre dell’anno.

Numero complessivo dei visitatori
Numero complessivo dei visitatori
Provenienza dei visitatori
Provenienza dei visitatori

Le insalete degli Orti di Venezia finanziano il restauro a Palazzo Ducale

Uno dei due portali sommitali della Scala D’Oro

Un restauro che riporterà agli antichi splendori il portale cinquecentesco sulla sommità della Scala d’Oro, uno degli ingressi monumentali di Palazzo Ducale. Accade a Venezia dove la copertura economica della delicata opera di conservazione è sostenuta dall’imprenditore veneziano Paolo Tamai, titolare dell’azienda “Gli Orti di Venezia”, in collaborazione con il gruppo Eataly. Infatti, le risorse arriveranno dalla vendita delle insalate fresche a marchio Gli orti di Venezia, in distribuzione nei reparti freschi della catena Eataly a Torino Lingotto e Lagrange, Pinerolo, Monticello d’Alba, Milano Smeraldo, Genova, Piacenza, Bologna, Forlì, Firenze, Roma, Bari.

Il progetto, approvato dalla Soprintendenza Belle Arti e Paesaggio per Venezia e Laguna, interesserà uno dei due portali sommitali dell’ultima rampa che si affacciano sull’Atrio Quadrato, vestibolo situato al secondo piano del Palazzo. Qui paraste ed arconi in pietra d’Istria sono finemente scolpiti ad altorilievo con scene simboliche che rimandano ad avvenimenti storici, commemorativi e ai temi cari alla Repubblica di Venezia, quali potenza, forza militare, saggezza e giustizia.

Uno dei due portali sommitali della Scala D’Oro
Uno dei due portali sommitali della Scala D’Oro

L’intervento consisterà principalmente nella pulitura delle superfici dalle patine di sporco accumulatesi nei secoli e rese ancora più tenaci dai trattamenti manutentivi del passato eseguiti con cere ed oli. L’articolazione tridimensionale dei rilievi, nonché la presenza di numerose miniature a bassorilievo, fanno stimare la durata dei lavori in circa quattro mesi. La direzione dei lavori sarà assunta dal Servizio Tecnico e Manutenzioni di Muve e la ditta incaricata è la veneziana Lares che aveva già operato all’inizio degli anni 2000 per il restauro della restante parte della Scala d’Oro.

Ecco la strategia della Ue per riqualificare gli edifici

La bandiera dell'Unione Europea

conventional-heating-cooling-system

Dopo tanti annunci, la Commissione europea ha presentato la prima strategia per ottimizzare il riscaldamento e il raffrescamento negli edifici e nel settore industriale, che insieme rappresentano il 50% del consumo di energia annuale, di cui il petrolio ha una quota del 13% e il gas del 59%. Ed equivalgono al 68% delle importazioni. Con un approccio tecnologicamente neutrale, il piano si focalizza sulla centralità del consumatore e proprio per questo evidenzia la necessità di avere finanziamenti adeguati e accessibili per riuscire a rinnovare correttamente gli immobili. Si sa che le case del Vecchio Continente sono vecchie, ma gli esperti della Commissioni hanno voluto evidenziare le implicazioni e le problematiche derivate da questo stato di cose con una serie di numeri molto esplicativi:

  • Quasi la metà degli edifici dell’UE hanno caldaie installati prima del 1992, con un tasso di efficienza al di sotto del 60%
  • Il 22% delle caldaie a gas, il 34% delle stufe e o riscaldatori elettrici, il 47% delle caldaie a gasolio e il 58% delle caldaie a carbone hanno superato il loro ciclo di vita
  • La ristrutturazione degli edifici esistenti potrebbe portare a un minore consumo di energia, tuttavia il tasso di riqualificazione è attualmente inferiore all’1%
  • Le fonti rinnovabili sono poco integrate nei sistemi degli edifici: il gas naturale è la principale fonte di energia primaria per il riscaldamento e il raffreddamento (46%), seguito dal carbone (circa 15%), dalla biomassa (circa 11%), dall’olio combustibile (10%), dall’energia nucleare (7%), mentre altre fonti come l’energia eolica, fotovoltaica e idroelettrica si attestano al 5%, e l’energia solare termica e geotermica raggiungono appena l’1,5%.
  • Non solo: la quantità di calore prodotta dai processi industriali e dispersa nell’atmosfera o in acqua secondo le stime potrebbe coprire l’intero fabbisogno di riscaldamento della UE in edifici residenziali e terziari. Per arginare gli sprechi, massimizzare l’efficienza e aumentare la quota di energie rinnovabili, ecco alcuni punti fondamentali definiti nella Heating and Cooling Strategy

Rendere più facile la ristrutturazione gli edifici 

È previsto lo sviluppo di una serie di strumenti sia tecnici che fiscali ed economici. Dalle guide sui materiali reperibili sul mercato per realizzare impianti e isolare in maniera efficiente, alle formule di condivisione dei costi per consentire sia a inquilini e proprietari di beneficiare degli investimenti spesi, alla definizione e promozione di modelli di efficienza energetica per ridurre i costi e aumentare la capacità di spesa

Aumentare le quote di energie rinnovabili

Ammontano ad appena il 18% le fonti rinnovabili che alimentano i sistemi di riscaldamento e raffrescamento. Ma il punto è che senza efficienza energetica negli immobili è più difficile il loro impiego. Così l’incremento delle quote sarà preso in considerazione e promosso dalla prossima versione della direttiva sull’efficienza energetica degli edifici che punta a fornire informazioni chiare per i consumatori e gli investitori sull’uso delle energie rinnovabili.

Riutilizzare i rifiuti energetici dell’industria

Nella città svedese di Göteborg, oltre il 90% degli appartamenti sono riscaldate con il calore di scarto degli impianti industriali vicini (raffinerie e impianti chimici), l’incenerimento dei rifiuti e cogenerazione (la produzione simultanea di energia elettrica e calore) attraverso una rete di teleriscaldamento lunga mille chilometri. Una best practice che potrebbe essere presa a modello, ma non è l’unica: a Vienna ci sono molti sistemi di raffrescamento che in estate usano per il loro funzionamento il calore prodotto dagli inceneritori erogato attraverso una rete distrettuale. Gli organismi nazionali e le autorità locali hanno un ruolo fondamentale nello stabilire il potenziale calore di scarto, creando una regolamentazione adeguata e le infrastrutture necessarie.

Coinvolgere cittadini e industrie

Proprietari, inquilini, amministratori di condomini e pubbliche amministrazioni dovrebbero essere in grado di prendere decisioni consapevoli sulla ristrutturazione edilizia, conoscere le diverse opzioni di fornitura efficienti, sapere come ottenere dei risparmi attraverso contatori avanzati, fatturazione, automazione e controllo in tempo reale dei sistemi, come strutturare i progetti e ottenere un accesso sicuro ai finanziamenti.

Insomma, rendere le costruzioni più intelligenti, più efficienti e sostenibile, non solo permetterà di diminuire le importazioni di energia, ma soprattutto offrirà ai cittadini migliori condizioni di vita e consistenti risparmi delle spese mensili e annuali per il riscaldamento, favorirà l’aumento dell’occupazione e la riduzione dell’inquinamento soprattutto nelle aree urbane.

Biancofiore (Ance): Iran un’opportunità per le Pmi

Gerardo Biancofiore
Gerardo Biancofiore

gerardo-biancofioreNelle relazioni commerciali tra Italia e Iran non c’è spazio solo per energia, infrastrutture, servizi, ricerca e turismo. Infatti, tanti altri settori produttivi, edilizia compresa, potrebbero interessare gli 80 milioni di consumatori del paese mediorientale. Ne è convinto Gerardo Biancofiore, presidente del gruppo Piccole e medie imprese dell’Ance, dopo gli incontri con la delegazione iraniana in occasione la visita del presidente Hassan Rohani a Roma. In un’intervista rilasciata al quotidiano Notizie geopolitiche, Biancofiore spiega perché il mercato iraniano possa essere appetibile per i piccoli e medi costruttori italiani: «Le intese conseguite di recente aprono scenari nuovi di collaborazione che possono favorire in primo luogo realtà come l’Italia, che con l’Iran è legata da motivi storici e culturali, oltre che economici. La piccola e media impresa italiana del settore delle costruzioni è estremamente qualificata e competitiva e ha quindi ampi margini di intervento, affiancando le imprese top player del settore”.

Domanda. Lei spiega che l’Italia delle costruzioni è molto amata in Iran: in base a quale esperienza porta quest’affermazione?

Risposta. Basta ricordare che già alla fine dello scorso anno l’associazione iraniana delle imprese del settore, assieme a una delegazione governativa di quel Paese, ha incontrato una rappresentanza di circa 150 imprese dell’Ance. L’apprezzamento e l’interesse per l’eccellenza delle nostre realizzazioni è notevolissimo. D’altro canto, dai porti agli aeroporti, dagli ospedali allo stesso sviluppo della viabilità su ferro, sono tanti i fronti per i quali l’Iran è interessata a investimenti esteri. Cercheremo di utilizzare questa opportunità, nel reciproco interesse”.

D. Che sfide vi proponete come pmi sull’Iran?

R. Direi che la grande sfida, quella che nei fatti stiamo vincendo come Ance, è di dimostrare che c’è spazio all’estero anche per le piccole e medie imprese del settore costruzioni. In Iran, così come per altri paesi verso i quali abbiamo indirizzato diverse, recenti missioni. Le pmi italiane del comparto costruzioni devono accrescere i loro fatturati esteri. Ne hanno tutte le potenzialità, lo dimostreremo anche in un grande paese come l’Iran.

D.La missione del Governo in Iran è stata dedicata ai settori delle infrastrutture e costruzioni e dell’energia: che aspettative si pongono le piccole e medie imprese e che ruolo avrà l’Ance?

R. L’aspettativa è di contribuire a innescare una nuova stagione di sviluppo in una terra cui ci legano antiche tradizioni, con il valore aggiunto della creatività, della professionalità e la laboriosità di imprese che dimostrano come anche in edilizia si possa parlare di una qualità tipica del prodotto italiano, di un vero e proprio Made in Italy.

D.Volendo fare un bilancio della presenza delle imprese italiane all’estero?

R. Le grandi imprese italiane sono presenti in 91 paesi e in cinque continenti, così come le Pmi che arrivano ovunque per la loro velocità e alta specializzazione, ma soprattutto perché si sanno adattare e sanno approcciarsi ai nuovi mercati.

Quando arriviamo nei paesi, oltre a ascoltare i rappresentanti locali e gli imprenditori, noi dell’Ance organizziamo incontri ‘b2b’ con le imprese del posto per creare delle vere e proprie partnership. In quest’ottica è sempre fondamentale il gioco di squadra tra imprese e istituzioni italiane, poiché non sempre è facile poter cogliere le opportunità di business nei paesi limitrofi. Il sistema Italia non ci aiuta e neanche il sistema finanziario e bancario. Abbiamo molte criticità rispetto agli altri paesi. Per esempio manchiamo di banche che supportano le imprese per le fideiussioni o assicurazioni. Stiamo facendo un grosso lavoro ma facciamo ancora fatica.

Il mercato estero ha assunto un ruolo centrale per le imprese italiane. L’industria italiana delle costruzioni è una delle più importanti, avanzate e apprezzate al mondo. L’internazionalizzazione delle nostre imprese è motivo di grande orgoglio. La vera sfida è la presenza di aziende della Pmi sui mercati esteri anche attraverso politiche che incentivano il settore. In quest’ottica l’Ance, grazie ad un accordo con ministero degli Esteri, ha dimostrato per prima la voglia e necessità di portare avanti missioni ‘di sistema’, insieme ai governi, le imprese, i gruppo assicurativo-finanziario come Sace a altri attori importanti. Le imprese che si presentano all’estero supportate dalle istituzioni, e sotto una visione più integrata di sistema, hanno più forza per vincere le sfide e incrementare la loro internazionalizzazione.

Condominio Ok fa il pieno a Reggio Emilia

Il talk show finale
Il talk show finale

«Questo spazio diventa anche un’occasione per fare cultura, per fare impresa, per andare avanti». Claudio Bacchi, titolare della Building Solution Bacchi, ha aperto con una notizia l’appuntamento di Condominio Ok, il roadshow organizzato da Virginia Gambino Editore. La tappa, l’ottava, è andata in scena a Boretto, vicino a Reggio Emilia. La sede che ha ospitato l’evento, come ha spiegato Bacchi, sarà una nuova scuola di formazione, Enedil. Davanti a un pubblico di 140 addetti ai lavori (amministratori di condominio, architetti, ingeneri e geometri), Condominio Ok ha centrato l’obiettivo: guardare ai trend dei prossimi anni, fare il punto sulle soluzioni per rendere più efficienti gli edifici grazie anche alla spinta fiscale dei bonus casa, ed esaminare i sistemi di risparmio energetico più adeguati.

Come sempre, non è mancata l’analisi esclusiva condotta dal Centro Studi YouTrade sul territorio. Secondo quanto spiegato nell’intervento di Federico Della Puppa, docente allo Iuav, in provincia di Reggio Emilia sono presenti quasi 114 mila edifici (l’1% del totale nazionale), dei quali circa 98 mila sono edifici residenziali, oltre 20 mila nel solo capoluogo. Complessivamente nell’area si contano oltre 250 mila abitazioni, delle quali più di 42 mila non occupate o utilizzate come seconde case di vacanza. In sostanza, gli edifici condominiali rappresentano il 28% e quasi il 50% delle famiglie, ma quelli con obbligo di amministratore sono circa il 22% e rappresentano il 26% delle famiglie. Se si considera che il 44% di questi immobili è stato costruito prima del 19-70, si capisce quanta parte del patrimonio immobiliare deve essere riqualificato.

L’intervento di Peter Erlacher, esperto di edilizia sostenibile, ha preceduto la descrizione della best practice, il progetto dell’Ecoborgo Campidoglio, a Torino, descritto dal suo ideatore, l’architetto Francesco Adorno. Infine, il talk show ha messo a confronto il pubblico con i rappresentanti di alcune aziende impegnate nella riqualificazione: Fibrotubi, Reggiana Ascensori, Sicurlive e Building Solution Bacchi. Gli atti del convegno saranno pubblicati sul nuovo numero di Condominio Sostenibile e Certificato. Prossimo appuntamento a Bari, il 26 febbraio.

L'interventoi del giornalista Roberto Di Lellis a Condominio Ok
La sala di Enedil condominio Ok
Claudio Bacchi
Claudio Bacchi
La sala affollata di Enedil
L’intervento del giornalista Roberto Di Lellis
Virginia Gambino
Virginia Gambino
Il talk show finale
Il talk show finale
L'analisi di Federico Della Puppa
L’analisi di Federico Della Puppa
La sala affollata a Boretto
La sala affollata a Boretto
L'intervento di Peter Erlacher
L’intervento di Peter Erlacher

Come sarà il 2016 dell’Italia che lavora? Ecco le analisi di Jobrapido

Quali sono i settori che in Italia offrono maggiori possibilità di lavoro per professionisti e giovani talenti? E i trend in altri stati europei? Jobrapido, il motore di ricerca di lavoro attivo in 58 Paesi, con 35 milioni di utenti unici mensili e con più di 60 milioni di utenti registrati, ha svolto un’analisi delle offerte di lavoro pubblicate sul proprio sito da novembre 2015 a gennaio 2016 per cercare di rispondere a queste domande.

In Italia è emerso come il settore del Commercio, tra Retail e Grande Distribuzione sia il più attivo nella ricerca di personale, con 157 mila annunci, seguito da quello dell’Amministrazione e Risorse Umane con 69 mila e dall’Informatico con 68 mila. Al quarto posto ci sono le attività legate all’ambito dei Servizi, con 64 mila offerte. Le figure meno ricercate? Quelle del settore tecnico, con 816 annunci, e in quello agricolo, con 370.Infografica_Job

 

In Germania invece, è emersa una predominanza di offerte di lavoro in campo informatico nel Paese tedesco, con 410 mila annunci, seguito dal Manifatturiero con oltre 320 mila annunci, e quello legato allo Sviluppo e alla Programmazione con 192 mila job post. Chiude la classifica il settore Immobiliare, con  7.800 offerte pubblicate.

InfograficaJobGermania

Infine, nei Paesi Bassi, c’è grande richiesta di addetti nel settore Manifatturiero e Artigianato: sono circa 134 mila gli annunci in quest’ambito, seguito dal settore Informatico, con circa 103 mila, e il Trading/Export con 55 mila. Meno ricercati, invece, giornalisti e ingegneri, ciascuno con 1.600 job post. IngigraficaJobsOlanda

Constructive Alps 2015: in mostra la riqualificazione, tra agricoltura e turismo

Casa Riga, Comano Terme. Nuova costruzione, progetto dello Studio di architettura Stefania Saracino e Franco Tagliabue
Casa Riga, Comano Terme. Nuova costruzione, progetto dello Studio di architettura Stefania Saracino e Franco Tagliabue
Casa Riga, Comano Terme. Nuova costruzione, progetto dello Studio di architettura Stefania Saracino e Franco Tagliabue

Nelle Alpi c’è un ricco patrimonio edilizio da riqualificare e destinare anche a nuove funzioni con interventi intelligenti. E spesso si tratta di strutture edificate negli anni 60’ e 70’, che consumano fino a sette volte più energia rispetto a quella necessaria ad una casa passiva. Dunque è chiaro che l’attuazione della Convenzione delle Alpi (il trattato sottoscritto da Austria, Francia, Germania, Italia, Liechtenstein, Monaco, Slovenia e Svizzera con l’Unione Europea sulla base degli accordi per il Piano d’azione sul cambiamento climatico ) passa anche dalla rigenerazione del costruito. Un contributo al raggiungimento degli obiettivi è il Premio Internazionale per le ristrutturazioni e costruzioni sostenibili nei territori alpini, promosso dall’Ufficio federale svizzero dello sviluppo territoriale e dall’Ufficio per l’ambiente del Lichtenstein. Delle 350 candidature sono stati selezionati 32 progetti di architettura sostenibile, tra ristrutturazioni e nuove costruzioni e i tre vincitori una nuova costruzione in Austria, due edifici ristrutturati in Svizzera e una nuova costruzione in Italia si sono spartiti il premio di 50 mila euro. Ma tutti sono i protagonisti della mostra itinerante Constructive Alps 2015, che da Berna approderà il 27 febbraio a Merano.

Dal 27 Febbraio 2016 al 10 Aprile 2016

Merano Arte – Edificio Cassa di Risparmio

Tel: 0473 212643

 info@kunstmeranoarte.org

www.kunstmeranoarte.org

Mapei partner della mostra “Piero della Francesca. Indagine su un mito”

piero della francesca

Mapei è partner della mostra “Piero della Francesca. Indagine su un mito”, dal 13 febbraio al 26 giugno 2016 nei Musei San Domenico di Forlì. Da sempre coinvolta in progetti e manifestazioni culturali, Mapei ha deciso di aderire a questa iniziativa che rinforza il rapporto tra cultura e territorio anche dal punto di vista sociale.

Oltre ad offrire un’importante indagine storico artistica sulla figura di Piero della Francesca, la mostra contribuisce a sostenere i progetti della Fabbrica del Sorriso, iniziativa promossa da Mediafriends Onlus in favore della ricerca, prevenzione e cura dei tumori infantili. Tali i beneficiari del progetto c’è l’IRST, Istituto Scientifico Romagnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori di Meldola, nel comprensorio Forlì-Cesena.

Il lavoro non possa mai essere separato dall’arte e dalla passione”. Ne è certa Mapei è da anni sponsor di grandi eventi culturali e di importanti serate musicali dedicate alla ricerca scientifica e alla beneficenza, tra cui quelle organizzate dalla Fondazione Negri Weizmann per la ricerca contro le malattie, dalla LILT, Lega Italiana per la Lotta ai Tumori, e dalla Sezione femminile della Croce Rossa Italiana. A queste serate musicali si aggiunge la serata di beneficenza promossa da Andrea Bocelli, a Firenze, a favore della Celebrity Fight Night.

Mapei è inoltre Socio Fondatore del Teatro alla Scala dal 2008. Di recente è diventata anche Socio Fondatore dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia, tra le più antiche istituzioni musicali al mondo, con sede presso l’Auditorium Parco della Musica di Roma, che è stato oggetto di un intervento di ripristino e rinforzo strutturale con i prodotti Mapei.

L’azienda mette inoltre a disposizione le soluzioni più innovative nel mondo dell’edilizia anche ai grandi luoghi della cultura. Numerosi sono gli edifici del patrimonio storico e architettonico restaurati con il contributo dei prodotti e delle tecnologie Mapei: il Teatro alla Scala di Milano, il Teatro Petruzzelli di Bari, il Teatro San Carlo di Napoli, il Museo Archeologico di Palermo “Antonio Salinas”, la Peggy Guggenheim Collection di Venezia. Tra gli interventi di recupero realizzati da Mapei, anche la Fontana delle 99 Cannelle a L’Aquila e la Villa del Balbianello sul lago di Como, beni sotto tutela del FAI (Fondo Ambiente Italiano), di cui Mapei è Corporate Golden Donor.

Un mattone che pensa e si muove

Il mattone HyperCell

Si chiama HyperCell ed è un prototipo di un sistema di costruzione fatto di mattoncini che rotolano, si arrampicano, prendono decisioni individuali o collettive e cambiano forma. E una volta assemblati possono creare strutture in grado di anticipare, rispondere e adattarsi ai cambiamenti esterni. Il progetto di questi piccoli robot che danno movimento e dinamismo a un edificio è stato sviluppato a Londra da quattro studenti di architettura: Pavlina Vardoulaki, Cosku Cinkilic, Houzhe Shokir Xu e Ahmed Shokir. Se l’obiettivo era quello di costruire in uno scenario architettonico dominato da oggetti statici, qualcosa che invece soddisfacesse i criteri di auto-assemblaggio e di movimento, il punto di partenza è stato una scatola truciolare trasformata in una cellula intelligente di circa 10 centimetri, capace di comunicare con i suoi simili e muoversi con agilità sul terreno in tempo reale, ossia mentre si sta edificando un struttura, grazie al guscio flessibile stampato in 3D. Già, ma da dove vengono le informazioni che le cellule si scambiano via bluetooth, visto che non hanno istruzioni predefinite e sono loro stesse, dopo aver interpretato i disegni tecnici o i progetti, a decidere come muoversi e dove posizionarsi? Inoltre, è fondamentale che tutte abbiano un obiettivo comune. In pratica, l’elaborazione avviene in diverse fasi: nella prima ricevono dall’ambiente circostante o da una fonte precisa di dati, delle informazioni sul luogo dove edificare. Infatti, il sistema reagisce alla domanda di spazio: se la popolazione aumenta o diminuisce la cellule si comportano di conseguenza e modificano la loro configurazione per determinare una forma diversa. Anche se, potenzialmente si potrebbero costruire case in risposta a emergenze abitative causate da disastri naturali, il primo obiettivo raggiungibile è quello di realizzare arredi urbani o strutture per eventi.

Il mattone HyperCell
Il mattone HyperCell
il suo funzionamento interno
Il suo funzionamento interno
L'assemblaggio
L’assemblaggio

Scale d’arredo: nuova collezione Decór di Executive in vetro decorato

scale-decor

scale-decorExecutive – Scale d’Architettura presenta Decór, la nuova collezione di scale di arredo con decori su vetro, disegnata da Carolina Melis, art director e designer per importanti marchi come Prada, Fendi, Volkswagen, Sony, Chloè, Clinique ed altri, sopratutto in Gran Bretagna e negli Stati Uniti.

Executive, la divisione del Gruppo Rintal dedicata ai progetti su misura e di design, si arricchisce così di nuove soluzioni, per ambienti piacevoli ed eleganti. In Decór il vetro decorato diventa protagonista assoluto: declinate in colori diversi, garantiscono una assoluta leggerezza visiva.

Decór è disponibile in tre nuovi modelli, contraddistinti per disegni geometrici declinati in stili diversi:

Teorema: gioca sulle forme del cerchio e del quadrato e propone combinazioni ed incastri mai simmetrici

Cristallo: riprende le geometrie quasi casuali che si ritrovano spesso in natura

– Esagon: formazione modulare infinita

Ciascun modello è caratterizzato dall’eleganza dei disegni e dalla modularità delle sottili trame, disegnate sulla trasparenza dei pannelli. Il tutto abbinato a gradini di legno naturale, rovere o faggio, che posso essere laccati in diversi colori. I vetri possono essere anche utilizzati sulle scale in muratura o su tutti o modelli di scale in acciaio Executive, con finitura satinata, lucidata o verniciata.

Betafence: luce e protezione per le scuole di Crevalcore

Betafence-recinzioni

Betafence-recinzioni

Costruito dopo il sisma dell’Emilia del 2012, il nuovo complesso scolastico di Crevalcore (Bologna) sorge in sostituzione delle vecchie scuole elementare e materna, decretate inagibili. Esteso su un’area di 1.500 metri quadrati, il complesso è costituito da due immobili di moderna architettura, con struttura metallica di forma rettangolare, sviluppati su un unico piano, con una zona centrale di ingresso e di raccordo in cui sono presenti una scala ed una piattaforma elevatrice che consente l’accesso alla copertura praticabile, pensata per attività didattiche. Lo spazio esterno adibito ad area gioco dei bambini è stato reso sicuro e di pregio con una recinzione di design Betafence, integrata con illuminazione.

La particolarità del complesso è proprio data dall’opportunità offerta ai bambini di vivere un ulteriore spazio “en plein air” protetto e sicuro realizzato sulla copertura piana: della scuola materna, dove viene situata un’area didattica “verde”, per un primo approccio al giardinaggio e alla botanica; della scuola elementare dove è stato costruito un percorso didattico tematico sulle tecnologie eco-sostenibili.

Specializzata nelle soluzioni di sicurezza per l’edilizia scolastica, Betafence sa che le recinzioni perimetrali delle scuole devono rispondere alla necessità di tutelare i bambini impedendo l’ingresso di persone non autorizzate nell’area, ostacolare lo scavalcamento e la fuoriuscita non controllata dei minori ed evitare ferimenti nell’appoggio o scavalcamento di eventuali delimitazioni.

betafence-recinzioni

Per l’intervento di Crevalcore, in particolare, sono stati scelti pannelli di recinzione Betafence della tipologia Nylofor installati con il nuovo palo di fissaggio B-LUX, per un totale di 233 ml. B-LUX è un esclusivo palo di fissaggio di design rivestito con materiali innovativi, integrato con un corpo illuminante, che consente di realizzare una recinzione originale e distintiva. L’accessorio illuminante impreziosisce il palo e dà luce alla recinzione nelle ore notturne, migliorando l’estetica e il livello di sicurezza. Inoltre, il pannello Nylofor 3D è in grado di coniugare la massima protezione ed il più elevato grado di rigidità, doti conferite dalla robusta rete formata da fili d’acciaio elettrosaldati con maglie rettangolari e nervature orizzontali di rinforzo.

 

 

‘Isola con Leca’, nuovo manuale Laterlite per i progettisti

laterlite-isolamento

laterlite-isolamento“Isola con Leca” è il nuovo manuale dedicato da Laterlite ai professionisti della progettazione. Il volume presenta una selezione di alcune fra le più tipiche situazioni applicative per edifici energeticamente efficienti, il tutto corredato di modelli di calcolo, stratigrafie e prestazioni. La nuova pubblicazione Laterlite fornisce risposte in linea con i requisiti richiesti dalle nuove normative, e tutti i supporti tecnico-applicativi necessari a coadiuvare il lavoro di imprese e professionisti per risolvere ogni problematica di isolamento.

Le soluzioni sono a base di argilla espansa Leca, materiale naturale e durabile nel tempo, in grado di contribuire all’isolamento termico degli edifici.  Alla ridotta impronta ambientale si affiancano proprietà di isolamento termico e acustico, resistenza meccanica, durabilità, resistenza al fuoco e riciclabilità. Tanti gli esempi applicativi riuniti all’interno di “Isola con Leca”, che offrono un punto di riferimento a tutti i professionisti in cerca di soluzioni collaudate, funzionali, durevoli ed energeticamente efficienti.

Sei le macroaree applicative dedicate alle soluzioni a base di argilla espansa Leca,ognuna corredata da stratigrafie, calcoli e di una chiara indicazione delle prestazioni finali in opera:

Vespai isolati contro terra: considera diverse tipologie di fondazioni isolate – a trave rovescia, a platea continua e con pareti portanti – sia in presenza di locali a piano terra o interrati riscaldati, in edifici esistenti o di nuova costruzione, suggerendo per ognuna di esse soluzioni tecniche per l’isolamento termico contro terra ad alta efficienza energetica con un ottimo controllo dei ponti termici

Divisori orizzontali interpiano su ambienti riscaldati e Divisori orizzontali interpiano su ambienti non riscaldati: prendono in esame diverse tipologie di sottofondi – monostrato, bistrato, a secco – a base di premiscelati Lecamix e Lecacem, sistemi di riscaldamento a pavimento (premiscelato PaRis 2.0) e soluzioni di consolidamento di solai esistenti (Calcestruzzi Leggeri Leca CLS), ponendo particolare accento sulle prestazioni di isolamento ottenibili e la corretta gestione dei ponti termici.

Balconi

Coperture, con alcune esemplificazioni basate su prodotti come Lecamix Facile o Lecacem Mini (coperture piane) e Agrileca e LecaGreen (coperture verdi)

Murature: vengono suggerite alcune soluzioni volte a massimizzarne le prestazioni termiche e statiche come le malte Leca M5 e M10, idonee anche per applicazioni su murature portanti e armate in zona sismica, e Termointonaco Laterlite, una gamma di prodotti a base di vetro espanso riciclato isolanti termicamente e altamente traspiranti

Laterlite offre il supporto di consulenza alla progettazione attraverso la propria Assistenza Tecnica dedicata al numero 02.48011962 o via mail a infoleca@leca.it.

Marocco da Guiness, scommette sul solare

L'impinato di Noor Ouarzazate

È stato Mohammed VI durante la cerimonia di inaugurazione il 4 febbraio a mettere in moto la centrale a concentrazione solare  più grande del mondo. Costruita vicino a Ouarzazate, città marocchina famosa come luogo delle riprese di colossal hollywoodiani come Lawrence d’Arabia e Il Gladiatore, entro il 2018 potrebbe sarà in grado di produrre abbastanza energia per rifornire più di un milione di abitazioni e ridurre le emissioni di carbonio di circa 760 mila tonnellate all’anno, secondo il gruppo finanziario Climate Investment Funds (Cif).

L'impinato di Noor Ouarzazate
L’impianto di Noor Ouarzazate

L’impianto, collocato in complesso battezzato Noor (luce in arabo), utilizza i sistemi a concentrazione solare, noti in inglese come Concentrating Solar Power (Csp ) più costosi da installare rispetto ai pannelli fotovoltaici, ma più efficaci perché permettono lo stoccaggio di energia durante la notte e i giorni nuvolosi. Gli specchi catturano la luce del sole e riscaldano un liquido, che mescolato con acqua, raggiunge circa 400 gradi. Il vapore prodotto da questo processo aziona una turbina e genera energia elettrica, mentre un cilindro pieno di sale viene sciolto dal calore dagli specchi durante il giorno, rimane caldo al punto di riuscire di notte a fornire fino a tre ore di energia.

Gli specchi
Gli specchi
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L’impianto in funzione

L’Africa ha un enorme potenziale per la generazione di energia solare che rimane in gran parte inutilizzato e la Banca Mondiale ha parzialmente finanziato la costruzione dell’impianto con un prestito di 97 milioni di dollari erogato attraverso il Clean Technology Fund. I ritorni dell’investimento saranno rilevanti per il paese perché offriranno non solo una maggiore sicurezza energetica, le importazioni di combustibili fossili costituiscono il 97% del fabbisogno energetico, e un ambiente più pulito, ma potranno incoraggiare l’avvio si nuove industrie e posti di lavoro. Infatti, con l’impianto si prevede di aumentare la quota di fonti rinnovabili nella produzione totale di energia elettrica dal 13% al 42%. E per questo motivo il Marocco è stato scelto per ospitare la prossima conferenza cambiamenti climatici delle Nazioni Unite (COP 22), nel novembre 2016

 

A Roma dieci anni di stipendio per comprare casa

Roma, skyline

A Roma ci vogliono oltre 10 anni di stipendio per acquistare casa, mentre a Milano la proporzione cala di poco: 9,1 annualità. È il calcolo dell’Ufficio Studi del Gruppo Tecnocasa, che ha analizzato quanti anni di stipendio sono necessari per acquistare l’abitazione. L’analisi si basa sui dati raccolti dalle agenzie affiliate al network immobiliare e riferiti a dicembre scorso. Si è tenuto conto del prezzo al metro quadro di un immobile medio usato di 85 metri quadri e delle retribuzioni contrattuali annue di cassa per dipendente (al netto dei dirigenti) a tempo pieno, per attività economica e contratto, ricavate dalla banca dati Istat. Risultato: a livello nazionale, servono 6,3 annualità di stipendio, in leggera diminuzione rispetto a quanto rilevato nel 2014 (6,6 annualità). Tra le grandi città Bologna vede in un anno un calo di 0,6 annualità (che si attestano a 5,9); anche a Verona c’è stata una diminuzione dello 0,2 arrivando a4,5. Firenze si mantiene invariata con 8,5 annualità, mentre Milano chiude l’anno con un incremento di 0,1, passando a 9,1 annualità di stipendio per comprare casa. A Palermo e Genova ne servono meno: 4 nel capoluogo siciliano e 4,2 nella città della Lanterna. La Capitale è sempre la città in cui serve il maggior numero di annualità (10,6).

Effettuando un confronto a distanza di dieci anni, si evince che a livello nazionale la differenza è stata più consistente, infatti si è passati da 10 annualità nel 2005 a 6,3 nel 2015. In questo lasso temporale Napoli e Bologna sono le città in cui si sono avute le variazioni più consistenti, rispettivamente con 5,3 e 5 annualità in meno. Diminuzione importante anche a Milano che in dieci anni ha visto un calo di 4,4 annualità; Firenze resta in linea con il dato nazionale (-3,7), seguono a ruota Roma, Bari e Genova (-3,6 la Capitale e -3,5 le altre due), mentre Palermo è la città che mantiene più stabili i propri valori (-2 annualità).

Roma, skyline
Roma, skyline

The spiral, la torre di Babele rinasce a New York

Spiral_Big_NY
Il dettaglio del grattacielo The spiral in costruzione a New York

C’è un grattacielo in costruzione sul lato ovest di Manhattan, che una volta completato apparirà come avvolto in un nastro di terrazze verdi. Una torre di vetro di 65 piani affacciata sul fiume Hudson, la cui superficie complessiva è di 265 mila metri quadrati, che sembra una moderna ziggurat con le sue ampie terrazze panoramiche sviluppate verso l’alto in rapida successione seguendo l’andamento di un’elica: non a caso l’edificio è stato battezzato The spiral, la spirale. I giardini pensili si arrampicano fin dalla base per 306 metri e sono collegati a degli atri interni a doppia altezza dal layout flessibile, grazie a dei pavimenti che possono essere aperti per gli uffici che vogliono occupare più di un piano.

Gli atri interni a doppia altezza collegati alla terrazze
Gli atri interni a doppia altezza collegati alla terrazze
Una delle terrazze
Una delle terrazze

Si tratta di zone panoramiche utilizzabili come area servizi. L’idea degli architetti, lo studio danese Bjarke Ingels Group con sede anche a New York, è quella di offrire un’alternativa agli ascensori, per favorire l’attività fisica e una maggiore interazione tra colleghi. Il dettaglio di una porzione di solaio fa si che dal piano terra, con la hall dal soffitto di nove metri, fino alla cima si possa creare idealmente un unico spazio di lavoro ininterrotto e inondato di luce dalle terrazze corrispondenti.

il passaggio da un piano all'altro
il passaggio da un piano all’altro

Il concetto di continuità

Continuità che assicura lo spazio verde a ciascun piano, considerato che i primi sei saranno adibiti ad attività commerciali per un totale di circa 2.500 metri quadrati, con una grande terrazza al settimo piano pensata per convegni, eventi e attività ricreative. Insomma, The spiral vuole fissare creare un nuovo standard nell’architettura per uffici, dove la natura diventa parte integrante dell’ambiente di lavoro, mentre le caratteristiche spaziali sono continuamente adattabili alle mutevoli esigenze degli inquilini e le loro società.

The spiral
The spiral

Trieste e Verona, le migliori per casa e partner

Trieste

Se volete trovare casa, ma anche l’anima gemella, andate a Trieste. Oppure a Verona. La scelta dipende dauna singolare analisi del portale Casa.it, che ha incrociato stipendi medi, prezzi delle case, e numero di single residenti. A guidare questa classifica è, appunto, Trieste: la sua posizione geografica strategica e l’alta concentrazione di single (le famiglie unipersonali qui rappresentano il 44,4% del totale), cui si aggiungono prezzi immobiliari abbordabili per gli stipendi medi della città, la rendono ideale per chi è in cerca di amore e vuole finalmente mettere su casa. Segue la città degli innamorati per eccellenza, Verona: anche se la storia tra Giulietta e Romeo non è andata a buon fine, l’alta concentrazione di single e i prezzi al metro quadro che non raggiungono mediamente i 1.800 euro, sono le giuste premesse per coronare i propri sogni romantici (e immobiliari). Terza sul podio è Ravenna dove i costi medi degli immobili non superano i 2.000 euro al metro quadro e oltre un terzo della popolazione risulta single. L’Emilia Romagna è la regione a cui si dovrebbe guardare con maggiore attenzione se si è in cerca di un nido e di qualcuno con cui condividerlo. Nei primi dieci posti della classifica emersa dall’indagine di Immobiliare.it compaiono anche Parma, Reggio Emilia e Modena (rispettivamente al quarto, sesto e nono posto). Evidentemente le opportunità ludiche e ricreative, unite alla buona cucina, rendono il territorio particolarmente adatto ad incontri ed acquisti immobiliari.

Trieste
Trieste

Se il Nord Italia sembra indubbiamente il posto migliore in cui vivere, soprattutto in virtù di tassi di disoccupazione più bassi e di stipendi più elevati, per il Centro Italia va menzionata Rieti che è riuscita a entrare nella top ten, occupando il quinto posto.

A chiudere la classifica delle dieci è la città di Belluno, dove le case costano mediamente 1.350 euro al metro quadro e il tasso di disoccupazione è fermo al 7,5%.