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Proroga in arrivo per la contabilizzazione

Un beffa per chi si è affrettato a mettersi in regola? Oppure una decisione necessaria per consentire a tutti di procedere alla installazione? Ci sono due modi di vedere la possibilità di una proroga per l’installazione dei termoregolatori su cui, secondo il Sole24Ore, si sta pensando al ministero dello Sviluppo? Il problema è, secondo i favorevoli alla proroga, è determinato dal ritardo con cui molti condomini si sono trovati, nonostante il termine per l’installazione, secondo la legge, scada il 31 dicembre. La proroga allo studio sarebbe di qualche mese, quando si spengono i caloriferi, cioè il 15 aprile 2017 per gran parte d’Italia. Che la proroga sia allo studio non è una fantasia, ma lo ha rivelato il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa. Anche se il termine del 31 dicembre è noto da almeno un anno e mezzo, i proprietari di immobili adducono i ritardi burocratici come la causa che ha portato al ritardo nell’installazione.

La contabilizzazione del calore secondo quanto effettivamente consumato comporta l’installazione di ripartitori e termovalvole. E per chi non si mette in regola, secondo la legge in vigore, sono previste sanzioni a carico dei singoli condòmini (da 500 a 2.500 euro).

Calorifero
Calorifero

Without nostalgia: la visione oltre il passato di Eclisse

L’influenza della decorazione nel design contemporaneo. Lo showroom Eclisse di Milano si è rinnovato con uno speciale allestimento ispirato al mondo del colore e, appunto, della decorazione. A sei anni dalla sua apertura, la sala mostra di via Molino delle Armi cambia pelle nel nome dell’eleganza e della purezza dei colori primari.

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Il progetto nasce dall’incontro di Eclisse con l’architetto e designer industriale Manuela Pellizzon e dalla sua passione per la storia delle cementine esagonali del Salento. E proprio dalla Puglia arrivano due dei tre partner di Eclisse in questo progetto: Migliorino Design e Barba Design.  Il terzo? Oikos. “Con il mio lavoro ho cercato di reinterpretare il decoro delle cementine sviluppandolo sugli elementi fondamentali di una casa come porte, pareti, pavimenti e mobili” racconta l’architetto Pellizzon, che aggiunge: “L’obiettivo dello studio è stato quello di cogliere l’input proveniente dal passato e dalla tradizione, scegliendo però di non riproporre il decoro tale e quale, bensì di reinterpretarlo in chiave moderna e senza nostalgia”. Ecco, allora, il perché del nome del progetto, realizzato da queste quattro aziende accomunate dalla grande attenzione posta nella ricerca e dalla spiccata vocazione tecnologica applicata allo studio e all’applicazione di materiali e tecniche innovative. La contaminazione tra il sapiente fare dell’artigiani, l’immaginazione della designer e la tecnologia ha permesso di creare prodotti che interpretano il contemporaneo.

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Solo l’attenzione e una cura maniacale del dettaglio hanno reso possibile la riproduzione continua a precisa di elementi decorativi che possono così attraversare alla perfezione e senza interruzione superfici ed elementi di arredo diversi: in un unico spazio la tecnica plasma la materia sotto la guida della designer. Eclisse si fa promotrice di un dialogo tra aziende che condividono la stessa volontà di rinnovare e migliorare costantemente i propri prodotti per offrire soluzioni uniche per l’arredo e la progettazione.

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Solo un prodotto ben posato è un buon prodotto

Posami è la risposta di tre imprenditori, con un’esperienza cinquantennale nel settore delle costruzioni, all’esigenza di un mercato orientato al valore e alla qualità. L’iniziativa vuole proporre al mercato il prodotto finito: materiali da costruzione e posa degli stessi si uniscono, diventando un unico oggetto di vendita.

Posami richiama a sé tutte e fasi costruttive: dal progetto, alla definizione dei capitolati, dalla scelta dei materiali fino alla messa in opera qualificata. E poi, Posami si fa interlocutore per le richieste del committente: un lavoro di qualità, eseguito a regola d’arte e nel rispetto delle tempistiche predefinite e delle sempre più stringenti norme europee. Insomma, Posami è l’opportunità di costruire affidandosi a un unico interlocutore referenziato e strutturato. Posami ha sede a Milano ma opera in tutto il mondo, utilizzando squadre specializzate e manodopera selezionata e certificata Assoposa, l’associazione dedicata al riconoscimento e alla formazione del posatore piastrellista. Il più importante atto di Assoposa è quello della creazione di un registro di posatori qualificati, la cui competenza è garantita da un apposito sistema di qualificazione e riconoscimento, per  proporre al mercato un elenco di posatori di comprovata esperienza e competenza, portando questa professione a standard qualitativi adeguati a livello internazionale.

I partner di Posami? Mapei, , Mosaico+, Progress Profiles, Fila e Marazzi. E proprio presso lo showroom di Marazzi a Milano si è tenuta la presentazione del progetto.

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Ceramica – Posami

Rivoluzione digitale: i retailer italiani nel pallone

Via digitale allo shopping
Via digitale allo shopping

Anche le grandi catene di distribuzione non sanno che pesci pigliare di fronte alla trasformazione tecnologica: il 65% è frenato dall’assenza di una chiara strategia di innovazione nei confronti di temi come la digitalizzazione del consumatore, la complessità crescente dei processi e la competizione delle Dot Com, anche se 3 su 4 si dichiarano al lavoro per definirla. È uno dei risultati dell’analisi dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail promosso dalla School of Management del Politecnico di Milano, giunto alla sua terza edizione.

L’assenza di una chiara strategia si traduce in un livello di investimento inadeguato: anche se registra una crescita interessante, passando dal 15% del totale degli investimenti annuali nel 2015 al 17% nel 2016, la spesa in digitale dei top retailer è ancora inferiore a un punto percentuale del fatturato. “In un contesto di domanda complessivamente stagnante, il futuro dei retailer italiani è legato alla capacità di individuare target e strategie, muovendosi sul piano dell’efficienza e su quello della bontà del servizio ai clienti finali. Sono sostanzialmente gli stessi problemi che stanno affrontando i retailer tradizionali di tutte le economie avanzate, con la differenza – rispetto non solo agli Stati Uniti ma anche a molti Paesi europei – che la nostra distribuzione è estremamente frazionata e che le nostre imprese maggiori sono piccole”, afferma Alessandro Perego, direttore scientifico degli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano. “Sia l’efficienza sia la bontà del servizio offerto al cliente possono trarre notevoli giovamenti dalla digital transformation: una trasformazione che ha speranze di successo solo se non è vissuta come un’operazione meramente tecnica, da delegare agli specialisti dell’IT, e che spesso richiede la presenza di un ecosistema di imprese – solitamente startup per la novità dei compiti svolti – in grado di svolgere quelle funzioni di servizio che il retailer non può sviluppare in casa, perché non ne ha le competenze e/o le convenienze.”

Sicurezza digitale
Sicurezza digitale

Top retailer

L’Osservatorio ha condotto una survey sui top retailer italiani (i primi 300 retailer per fatturato, presenti in Italia con negozi fisici) analizzandone la maturità digitale attraverso lo studio del livello attuale di adozione e dell’intenzione di adozione futura delle tre principali categorie di innovazioni: nel back-end (processi di interazione retailer-fornitori o processi interni del retailer), nella customer experience in punto vendita e a supporto dell’omnicanalità.

Le innovazioni digitali nel back-end sono le più diffuse e consolidate tra i top retailer italiani: il 93% del campione ne ha adottata infatti almeno una. Gli investimenti nel 2016 sono stati maggiormente focalizzati su soluzioni di CRM (25% del campione), soluzioni a supporto della fatturazione elettronica e dematerializzazione (19%), sistemi ERP (18%), sistemi di business intelligence analytics (18%) e soluzioni per incrementare le performance di magazzino, come il voice picking (16%).

Per il 2017, oltre il 40% dei top retailer dichiara un potenziale interesse di investimento in sistemi per il monitoraggio dei clienti in negozio (attraverso telecamere e sensori), sistemi di tracciamento dei prodotti lungo la supply chain (attraverso RFId) e soluzioni di intelligent transportation system.

Via digitale allo shopping
Via digitale allo shopping

Customer experience
L’80% del campione di top retailer ha sviluppato almeno una innovazione digitale nel front-end a supporto della customer experience in punto vendita. Le soluzioni su cui si sono concentrati maggiormente gli investimenti nel 2016 sono sistemi per l’accettazione di pagamenti innovativi (22%), sistemi per l’accettazione di couponing e loyalty (19%) chioschi, totem e touchpoint (15%), sistemi di cassa evoluti e Mobile POS (15%) e digital signage e vetrine intelligenti (13%).

Per quanto riguarda l’omnicanalità, infine, la quasi totalità dei retailer utilizza i canali digitali per supportare le fasi di pre-vendita o post-vendita, o per abilitare la vendita. Più precisamente, l’88% dei retailer (era l’80% nel 2015 e il 65% nel 2014) è presente sia online sia su mobile, mentre il 10% è presente solo online e l’1% solo su mobile.

Sull’online, il 35% del campione ha sviluppato un sito istituzionale per supportare il pre e post-vendita, mentre il 65% (era il 61% nel 2015) ha un sito di eCommerce per vendere online. Sul mobile, il 34% del campione ha un’iniziativa, App o Mobile site, per offrire funzionalità nel pre e post-vendita e il 55% (era il 42% nel 2015) ha un’iniziativa di Mobile Commerce.

Valentina Pontiggia, direttore dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail
La relazione di Valentina Pontiggia, direttore dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail

Shopping personalizzato
“All’interno del negozio, l’attenzione per il futuro è focalizzata su innovazioni volte a rendere il processo di acquisto più personale, ossia più rispondente alle esigenze del singolo cliente, e più esperienziale, ossia indirizzato a stupire.” afferma Valentina Pontiggia, Direttore dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail del Politecnico di Milano “Oltre Il 55% dei retailer dichiara infatti di voler investire nel 2017 in sistemi di indoor positioning, digital signage e vetrine intelligenti, specchi e camerini smart, tecnologie basate sulla realtà aumentata e stampanti 3D. Il successo dell’eCommerce e l’aumento della competizione da parte delle Dot Com costringono poi a una riflessione più profonda sul ruolo futuro dello store in ottica omnicanale”.

Nuove professionalità 

Tra le sfide da affrontare nei prossimi anni attraverso l’innovazione digitale i retailer intervistati segnalano la capacità di ingaggiare e fidelizzare maggiormente i propri clienti (54% del campione), il miglioramento della customer experience in negozio (40%), l’integrazione del negozio fisico e del sito eCommerce (36%) e l’estensione del mercato potenziale attraverso l’omnicanalità (25%). Sono quindi il Marketing e le Vendite le funzioni più interessate dallo sviluppo, ricerca e potenziamento di professionalità legate all’innovazione digitale.

“Tra le figure oggi più ricercate, quella ritenuta più indispensabile da oltre il 60% dei top retailer è l’eCommerce Manager, incaricato del funzionamento dell’online store e della sua integrazione con i canali tradizionali.” afferma Valentina Pontiggia, Direttore dell’Osservatorio Innovazione Digitale nel Retail. “Seguono con il 55% il CRM Specialist/Manager, impegnato nelle strategie di customer retention & Loyalty, e il Digital Officer, responsabile della digital transformation. Sono ritenuti importanti anche il Digital Marketing Specialist/Manager (54%), il Customer Analytics Specialist/Manager (53%), il Social Media Specialist/Manager (46%) e il Digital Communication Specialist/Manager (42%), ossia tutte le figure che gestiscono e ottimizzano le strategie e le performance legate ai canali web/social dell’azienda”.

I medio-piccoli 

L’introduzione di innovazione digitale è una priorità per due su tre dei medio-piccoli retailer intervistati. Tuttavia, come per i top retailer, l’incidenza dell’investimento in innovazione digitale è limitata a pochi decimi di punto percentuale del fatturato generato: circa lo 0,2% o lo 0,3% sopratutto a causa dei costi elevati e della mancanza di competenze interne.

Le innovazioni digitali nel back-end sono le più diffuse e consolidate: il 91% del campione ha sviluppato almeno un’innovazione in questi processi, prevalentemente sistemi di comunicazione via web con i fornitori, fatture e bolle elettroniche e sistemi gestionali basati su supporti elettronici.

Il 90% dichiara di aver investito nel miglioramento della customer experience in punto vendita: pubblicizzando la propria attività tramite un canale innovativo (sistemi di pubblicità via web, email, Sms o Social Network), installando sistemi di cassa evoluti e Mobile POS o attivando sistemi promozionali via Sms o coupon digitali, adottando sistemi di sales force automation o installando chioschi, totem o touchpoint all’interno del punto vendita.
Il 61% ha infine abilitato innovazioni a supporto dell’omnicanalità. 6 rispondenti su 10 sono presenti sul web, con una scheda di descrizione su un portale online (13%), con un sito informativo (35%) o con un sito eCommerce (15%). 2 rispondenti su 10 hanno sviluppato un’iniziativa sul mobile e altri 2 su 10 stanno pensando di realizzarla a breve. Per i medio-piccoli retailer con un sito eCommerce, le vendite online incidono tra l’1% e il 5% del fatturato online e nella maggior parte dei casi crescono rispetto al 2015 con un tasso superiore al+10%. Iniziano inoltre ad essere offerti anche dai medio-piccoli retailer servizi omnicanale “evoluti” come il click&collect (50% dei rispondenti con eCommerce) e il reso in negozio (25%).

Costruzioni boom: in Usa c’è la rivoluzione condominiale

Quartiere del Queens, a New York
Quartiere del Queens, a New York

Anche l’America entra in condominio. Mentre in Europa, non solo l’Italia, è pressoché fermo, il settore dell’edilizia residenziale continua a macinare strada negli Stati Uniti. La bolla dei mutui subrpime, insomma, è stata digerita in fretta. Secondo quanto riporta Bloomberg, citando i dati del Commerce Department, infatti, la costruzione di appartamenti negli Stati Uniti è attorno ai massimi degli ultimi 40 anni. E gli appartamenti nei palazzi rappresentano il 57% delle case in costruzione a ottobre. I tassi di spazi vacanti sono vicini al loro livello più basso dal 1985, quando la domanda era robusta. Ma, attenzione, c’è un rovescio della medaglia: vivere in appartamento è diventata un’alterativa per molti americani che non possono permettersi un prestito per una casa monofamiliare tipica dei sobborghi delle grandi città, perché non possono pagarsi il mutuo o non dispongono della liquidità sufficiente per l’anticipo. Insomma, l’America sta vivendo una rivoluzione condominiale.

Quartiere del Queens, a New York
Quartiere del Queens, a New York

La competitività delle Fiere passa dalla formazione

Formazione professionale alla Vanoncini Spa

Se “fare è il miglior modo d’imparare” – come scriveva Leopardi -, allora la formazione è il primo passo da muovere. E così si è tenuto a Palazzo Chigi il  IV Forum Economico italo-tedesco “Didacta-Formazione per il futuro”: un incontro-confronto tra due Paesi, due economie e due culture capace di fornire spunti di riflessioni e di stimolare il miglioramento e lo sviluppo delle competenze e del processo formativo. Sotto la lente di ingrandimento, la formazione. Formazione che per AEFI – Associazione Esposizioni e Fiere Italiane –  è da sempre attiva cardine strategica per il sistema fieristico.

Queste le parole di Ettore Riello, presidente AEFI: “Per continuare a essere competitive, le nostre Fiere devono saper innovare, proporre servizi aggiuntivi e quartieri sempre più moderni, essere aggiornate sulle strategie messe in atto da enti, quartieri e siti espositivi in Italia e all’estero, per questo è fondamentale che ci sia una costante attività di interscambio tra le esperienze dei vari Paesi”. A conferma del rilievo di questo tema, il crescente numero di manifestazioni fieristiche che ogni anno vengono organizzate in Italia: oltre venti di primaria importanza e che riscuotono sempre maggiore attenzione da parte di espositori e visitatori. Dal prossimo anno, il calendario si arricchirà di una nuova manifestazione, Didacta: “Siamo lieti che gli organizzatori abbiamo scelto l’Italia e il quartiere di un associato AEFI”, ha commentato a tal proposito il presidente Riello.

Ettore Riello, presidente AEFI
Ettore Riello, presidente AEFI

Anche il Piano del Governo “Industria 4.0”, che detta le linee guida dello sviluppo, dedica un’attenzione particolare alla formazione, ambito strategico per creare nuove abilità e competenze soprattutto in relazione all’alta formazione e alle competenze digitali e manageriali. “Proprio per rafforzare ed attualizzare le competenze all’interno del proprio settore, come AEFI organizziamo periodicamente sessioni didattiche in ambito tecnico, giuridico, commerciale, con focus specifici sull’internazionalizzazione e sulla digitalizzazione”, ha aggiunto Riello. Ad ulteriore conferma del suo impegno, AEFI dal 2013 sostiene la cultura della progettazione fieristica supportando il Master di II livello “Touch Fair Architecture & Exhibit Space” organizzato dall’Università IUAV di Venezia, con cui ribadisce il suo ruolo attivo nel supporto e nello sviluppo del settore fieristico, anche attraverso la costante attenzione verso la formazione di nuovi professionisti e nella creazione di competenze solide e di alto livello.

Rockwool: la rivoluzione per l’edilizia scolastica

Inaugurata ad Ancona la nuova scuola primaria F. Socciarelli, realizzata in meno di 100 giorni, in anticipo rispetto ai tempi previsti di consegna. L’edificio a tre piani è stato interamente costruito in legno lamellare, con sistema a telaio di tipo “Post and beam”, ovvero a pilastri e travi, con solai di piano a diaframma rigido realizzati con pannelli in legno lamellare. Questo sistema garantisce che al nuovo edificio vengano conferite due caratteristiche molto importanti: la vita nominale di 100 anni e la Classe d’uso IV per un periodo di riferimento pari a 200 anni. Il legno è stato scelto sia per le sue caratteristiche di sostenibilità ambientale, sia perché ha consentito di ridurre i tempi tecnici di esecuzione dei lavori e quindi anche i disagi dovuti al cantiere.

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Continuità tra due identità distinte

Il progetto, realizzato dalla Subissati in collaborazione con la Consultec soc. coop, prevedeva l’ampliamento del preesistente Istituto Collodi e l’annessione della scuola Socciarelli, con la creazione di un unico plesso in cui le identità specifiche dei due istituti dovevano essere mantenute ben distinte. Per permettere la coesistenza tra il vecchio e il nuovo, il progetto prevedeva una struttura molto articolata, con una grande parete centrale sopravanzata da due corpi di fabbrica che la inglobano, come in un abbraccio. Rispetto alla struttura originale, sono state attuate operazioni di addizione e sottrazione sul volume dell’edificio, per conferirgli una grande plasticità sottolineata sulla facciata da un attento gioco di luci ed ombre, da un sapiente uso del colore e dall’utilizzo di materiali di rivestimento dalle performance elevate.

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Una scuola a energia zero

Il nuovo plesso è in classe energetica A4-Energia quasi Zero: un totem posizionato ad hoc in giardino mostra in tempo reale i consumi del nuovo edificio. Per realizzarlo si è tenuto conto di una perfetta combinazione tra aspetto architettonico e aspetto impiantistico e funzionale, nell’ambito di una progettazione integrata. Per garantire elevati standard di efficienza energetica e un ottimale comfort del microclima interno, oltre all’installazione di impianti di ventilazione meccanica controllata, riscaldamento e raffrescamento radiante a pavimento a bassa inerzia con pompa di calore e impianti di energia rinnovabile, si è dedicata particolare attenzione all’isolamento dell’involucro dell’edificio.

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Rockwool Redair: un’unica soluzione per soddisfare una pluralità di requisiti

In questo progetto le esigenze erano duplici: da un lato garantire elevati valori di isolamento – sia termico che acustico – dell’involucro, dall’altro giocare in modo funzionale con i diversi volumi della facciata. Per soddisfare questi requisiti è risultata fondamentale sia sul piano prestazionale che estetico la scelta della soluzione di rivestimento per facciate ventilate Rockwool Redair. La lana di roccia Rockwool, cuore isolante della soluzione Redair, costituisce il materiale ideale per contenere la dispersione termica, ridurre i consumi e ottenere sensibili vantaggi in termini di comfort abitativo ottimale sia in inverno che in estate e di isolamento acustico. Garantisce inoltre la traspirabilità della facciata, la protezione dell’edificio dal fuoco e un’elevata durabilità ed ecosostenibilità.  In particolare in questo caso la soluzione Redair prevedeva l’utilizzo del pannello isolante in lana di roccia Fixrock 033 VS di spessore 60 mm. Il materiale coibente è stato abbinato al pannello di rivestimento Rockpanel Colours Bright RAL 095 50 50, trattato con l’applicazione di extra ProtectPlus, e al pannello Rockpanel Woods Marble Oak. Il tutto ha consentito di ottenere una facciata caratterizzata da una finitura estetica di forte impatto visivo, con l’alternanza di un verde acceso abbinato alle tonalità più neutre del grigio.

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Un modello esemplare di riqualificazione scolastica   

Il patrimonio esistente di edilizia scolastica necessità, oggi più che mai, di interventi di ristrutturazione in chiave antisismica, energetica ed acustica. La Scuola Collodi rappresenta un riferimento per tutti gli edifici scolastici per i quali si intendano coniugare sicurezza, funzionalità ed estetica. “Abbiamo investito molto sul futuro dei nostri figli – ha sottolineato Francesco Subissati – ma anche sul presente e sul futuro degli edifici in legno. I risultati, in termini di Energia Quasi Zero, antisismica e comfort acustico e climatico – ci rendono particolarmente orgogliosi, tenendo tra l’altro conto che i lavori sono stati ultimati in meno di 100 giorni”.

Costruire ecologico a Legno&Edilizia

L’edilizia è stata colpita dalla crisi molti anni prima che arrivasse la recessione, eppure il segmento dell’edilizia che usa il legno è in crescita. Fenomeno da esplorare perché non rappresenta una moda passeggera, ma la risposta salutare, economica ed ecologica all’abitare. Assolegno ha realizzato la prima indagine sul settore da cui emerge che l’Italia è il quarto produttore europeo di edifici prefabbricati in legno, dopo la Germania (25,4%), la Gran Bretagna (19,2%) e la Svezia (15,6%), con una quota mercato dell’8,4%; e che nel 2014 in Italia si sono ultimati 3.025 nuovi edifici in legno (nel 90% edilizia residenziale) per un valore di 658 milioni di euro. Chi realizza queste opere sono soprattutto imprese del Trentino Alto Adige (49%), della Lombardia (42%) e del Veneto (35%).

 “Se il nostro mercato è sempre più sensibile all’uso del legno nelle costruzioni edili – spiega Ado Rebuli presidente di Piemmeti SpA che organizza la mostra internazionale Legno&Edilizia – è in gran parte perché il legno offre comfort, elevato risparmio energetico e tempi costruttivi rapidi. Ma vi sono anche altre ragioni tecniche ed estetiche che saranno ampiamente illustrate alla Fiera di Verona dal 9 al 12 febbraio 2017 nella decima edizione della rassegna che all’esposizione, allargata e dotata di un maggior assortimento merceologico rispetto al passato, unirà incontri e approfondimenti”. La presentazione biennale delle novità in quest’ambito è attesa non solo dagli operatori del settore (dagli artigiani alle grandi imprese operanti nel residenziale, nel settore industriale e nel pubblico) a cui si rivolge principalmente Legno&Edilizia, ma anche dai privati che avranno accesso ai due padiglioni espositivi e agli incontri di interesse professionale, ma anche generale.

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“La decima edizione sarà caratterizzata da un aumento di superficie e da un rinnovamento merceologico – specifica Raul Barbieridirettore di Piemmeti SpA – che amplia l’offerta espositiva anche ai settori dei Pavimenti, Tetti e coperture, Infissi, per far conoscere nel dettaglio tutti i possibili impieghi del legno nei progetti edili. Saranno presenti materiali, macchinari, prodotti finiti, componentistica, accessori, studi di progettazione; innovazioni tecnologiche e nuove idee portate dalle migliori aziende del comparto attese soprattutto da Italia, Austria e Germania su 25.000 mq., con laboratori e dimostrazioni pratiche anche grazie alla partnership di ARCA – il primo sistema di certificazione per edifici con struttura portante in legno, emanazione della Provincia Autonoma di Trento; alla presenza di raggruppamenti di aziende del Veneto, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Austria e ai convegni che porteranno l’apporto di esperti internazionali, enti, associazioni e Università”. Tra questi una giornata di studi “L&P – Legno e Ponti”, Focus sull’impiego del legno in ambiente limite del legno, coordinata da Enzo Siviero e Franco Laner dell’Università IUAV di Venezia.

Alla mostra internazionale si annuncia particolarmente significativa la partecipazione delle industrie leader internazionali nella costruzione di macchine per la lavorazione del legno: da Cm Macchine a Essetre, da Hundegger a SCM Group a Sarmax, indicatrice della crescita di questa biennale nell’attenzione degli operatori non solo europei, come dimostrano i 20.000 visitatori della scorsa edizione. Legno&Edilizia si annuncia per questo un buon motivo per avvicinare addetti ai lavori e utenti finali alle grandi opportunità offerte dal legno, e occasione per i costruttori tradizionali di convertirsi al legno come interessante opportunità di business. Anche perché oggi non si può più dire che questo sia un metodo costruttivo di nicchia, dal momento che in Italia sei nuove abitazioni su 100 sono realizzate per l’appunto in legno.

Sonnen prende casa a Bergamo e lancia la comunità energetica

Sonnen, azienda tedesca inserita dal Massachusetts Institute of Technology  tra le 50 realtà più innovative al mondo, ha inaugurato la sua nuova sede italiana a Bergamo e presentato la SonnenComminuty, la prima comunità energetica decentralizzata. “Il nostro obiettivo è un mondo dove tutti possano soddisfare i propri bisogni energetici attraverso una fonte di energia pulita e decentralizzata. Dove tutti sono in grado di connettersi tra loro per condividere l’energia quando e dove ne hanno bisogno. Questo emanciperà il nostro mondo dalla dipendenza dall’energia da fonte fossile consentendoci di scegliere il nostro futuro energetico”, parola di Christoph Ostermann, Ceo e fondatore Sonnen GmbH.

L’idea visionaria e il sogno del fondatore si stanno realizzando. Da oltre sei anni Sonnen lavora perché tutti possano arrivare a generare, immagazzinare e gestire la propria energia in modo sostenibile e intelligente.   Oggi Sonnen lancia in Italia anche la SonnenCommunity, una tecnologia e un servizio decisamente innovativi che consentiranno a tutti coloro che vorranno aderirvi, di rendersi indipendenti dai fornitori di energia convenzionali. Del resto in Germania, dove Sonnen detiene una quota di mercato del 40%, il modello della SonnenCommunity è già da tempo una realtà consolidata. Qui infatti Sonnen propone a chi acquista una SonnenBatterie, di entrare a far parte della SonnenCommunity, potendo usufruire di una serie di servizi, tra i quali l’acquisto diretto dell’energia non dalla rete ma dalla SonnenCommunity stessa, con una tariffa molto conveniente. La SonnenCommunity infatti, raccoglie l’energia prodotta in eccesso da tutti i membri e la condivide poi con gli stessi, a prezzi decisamente contenuti, grazie ad accordi particolari con i fornitori di energia.

La SonnenCommunity in Italia

In Italia sono attualmente installate circa 1400 SonnenBatterie, questo modello vincente, con gli opportuni adattamenti ad un mercato sostanzialmente diverso.  Come funzionerà? Chi possiede un sistema di storage Sonnen oggi è in grado di produrre ed autoconsumare fino al 70-80% dell’energia necessaria. Entrando nella SonnenCommunity, il cliente potrà acquistare direttamente da Sonnen la percentuale residua (20-30%) di energia proveniente solo ed esclusivamente da fonti rinnovabili. In questo modo sarà garantita la totale indipendenza dai combustibili fossili, a tariffe tra l’altro decisamente più convenienti (del 10% più basse sulla quota energia rispetto alla tariffa di maggior tutela pubblicata dall’Autorità).

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Smaltimento: la lana di vetro è buona

Gianni Scotti
Gianni Scotti

Le lane minerali prodotte dai soci Fivra non necessitano di ulteriori verifiche analitiche: su proposta del ministero della Salute, con l’approvazione finale della Conferenza Stato-Regioni del 10 novembre 2016, infatti, è stato aggiornato il testo Le Fibre Artificiali Vetrose (Fav) – Linee guida per l’applicazione della normativa inerente ai rischi di esposizioni e le misure di prevenzione per la tutela della salute, punto di riferimento per istituzioni e addetti ai lavori. Per Fivra (Fabbriche Isolanti Vetro Roccia Associate), l’associazione di produttori di lane minerali, si tratta di un tassello importante che conferma le norme attualmente in vigore a livello europeo e contribuisce all’utilizzo in sicurezza dei materiali isolanti più utilizzati al mondo (lana di roccia e lana di vetro per isolamento).

L’aggiornamento si è reso necessario per recepire le ultime novità comunitarie in materia di etichettatura dei prodotti e attribuzione del codice Cer ai rifiuti. Il testo risultante conferma il ruolo delle Note Q e R del Regolamento (CE) n.1272/2008 (CLP): è sufficiente la conformità ad una sola delle due affinché le fibre siano classificate non pericolose:

• Nota Q: la fibra ha superato con successo un test di bio-solubilità

• Nota R: la fibra ha un diametro medio ponderato (DLG-2ES) superiore a 6 micron

La novità più importante delle nuove Linee Guida riguarda le modalità per l’attribuzione del codice Cer ai rifiuti costituiti da FAV.

L’identificazione del corretto codice (17.06.03*, rifiuto pericoloso, o 17.06.04, rifiuto non pericoloso), segue ora i medesimi criteri contenuti nel Regolamento CLP: se la fibra è conforme alla Nota Q o R, il rifiuto avrà codice CER 17.06.04 (rifiuto non pericoloso), altrimenti avrà codice CER 17.06.03* (rifiuto pericoloso).

A tal riguardo, una novità importante introdotta dalla nuove Linee Guida è che la Nota R dovrà essere verificata analiticamente, mentre la Nota Q dovrà essere verificata per via documentale, essendo in tal caso sufficiente quanto contenuto nelle schede sicurezza che accompagnano i prodotti in lana minerale. In altri termini, in fase di smaltimento rifiuti le lane minerali prodotte dai soci Fivra non devono essere sottoposte ad alcuna ulteriore verifica: sono automaticamente riconosciute come rifiuti non pericolosi. Questo risultato è importante perché evita la realizzazione di ulteriori test, senza compromettere

l’assoluta sicurezza degli operatori e degli utenti.

«Siamo soddisfatti nel vedere aggiornato alle più recenti disposizioni comunitarie il documento che riunisce tutte le norme inerenti le lane minerali – dichiara Gianni Scotti, Presidente di Fivra. Con questo ultimo aggiornamento è ora chiaro che la conformità alla Nota Q, come dichiarata nelle schede di sicurezza dei materiali isolanti dei soci  Fivra, è sufficiente per garantire, anche a fine vita, la totale sicurezza delle lane minerali. Ricordo che, per tutte le lane minerali prodotte e distribuite dai soci  Fivra la conformità alla Nota Q è

certificata da EUCEB, ente terzo che verifica la conformità della fibra nel tempo. Auspico che questa certezza, unita al mix di prestazioni (protezione dal freddo, dal caldo, dal rumore, dal fuoco) che solo le lane minerali possono offrire, consenta di aumentare anche in Italia il mercato dei materiali isolanti, in modo da allinearci ai paesi europei più virtuosi che usufruiscono già dei benefici sociali, economici ed ambientali che la coibentazione degli edifici può offrire alle nostre famiglie e alle nostre città».

Le nuove Linee Guida confermano altresì che per l’istallazione e la rimozione di lane minerali conformi alla Nota Q o R è sufficiente l’applicazione delle norme base di prudenza: maschera protettiva, guanti, occhiali e indumenti da lavoro. Per le Fav classificate pericolose, invece, sono necessarie maggiori precauzioni.

Gianni Scotti
Gianni Scotti

YouTrade Academy, un successo il primo meeting 

YouTrade Academy
YouTrade Academy

Il settore delle costruzioni ha imboccato la strada per uscire dalla crisi,  ma non per tutti. Nel complesso tenderà a galleggiare anche per il prossimo anno, seppure con vistose eccezioni. Il primo appuntamento di YouTrade Academy, che si è svolto negli spazi di iLab di Italcementi, a Bergamo, è servito per passare al setaccio i numeri di un settore che naviga a vista. Ed è per questo che YouTrade Academy, serie di eventi organizzati da Virginia Gambino Editore per un pubblico selezionato di addetti ai lavori, diventa un modo utile per focalizzare i nuovi aspetti dell’economia, dell’attività nelle costruzioni, delle rivendite e, più in generale, nella gestione d’impresa. È un modo, insomma, per estendere l’offerta informativa al di là degli spazi della rivista YouTrade e del web. Gli operatori intervenuti hanno concordato all’unisono che l’esperimento è riuscito. Anche perché è stata l’occasione per dare un’occhiata in anteprima ai risultati dell’analisi su 1200 bilanci di imprese, settore per settore, messi ai raggi x dal Centro Studi YouTrade, coordinato da Federico Della Puppa, che ha commentato la valanga di numeri elaborati. Le tabelle complete, le classifiche dei risultati aziendali e i commenti delle associazioni di settore saranno poi pubblicati integralmente in allegato al prossimo numero di YouTrade.

Ma se districarsi tra i tanti indicatori, trend e andamenti di settore non è semplice, spesso per molte imprese è altrettanto complicato decifrare i propri conti. Lo ha sottolineato Alberto Bubbio, senior professor alla Liuc ed esperto di management, che ha spiegato perché la finanza aziendale è così spesso incompresa. I conti delle imprese, invece, hanno una chiave di lettura che va studiata attentamente, per evitare che la gestione di ricavi e cash flow, ritorno sulle vendite e indici di redditività si avvitino in una spirale negativa. Anche alla luce delle mutate esigenze del mercato e, quindi, di una moderna organizzazione aziendale, a partire da quella del magazzino.

L’ultimo intervento, a cura di Enzo Volpi, esperto di marketing, è stato focalizzato sugli strumenti a disposizione delle imprese che sono più efficaci per aprire un canale diretto con i propri clienti. C’è la tecnologia, d’accordo, ma internet e social media vanno utilizzati con criterio, magari dopo aver saggiamente fatto ricorso a sistemi di comunicazione più tradizionali. Una volta individuato il target, allora la rivendita o l’impresa di produzione può cercare di definire gli strumenti tecnologici più appropriati, dal web al mail marketing. Prossimo appuntamento di YouTrade Academy in marzo.

YouTrade Academy
YouTrade Academy
Intervento di Alberto Bubbio
Intervento di Alberto Bubbio
Introduzione di Roberto Di Lellis
Introduzione di Roberto Di Lellis
L'intevento di Enzo Volpi
L’intevento di Enzo Volpi
Saluti di Alberto Ghisalberti, di Italcementi
Saluti di Alberto Ghisalberti, di Italcementi
Federico Della Puppa
Federico Della Puppa
Coffee break
Coffee break

Confindustria: accordo ok per la ceramica

Ceramica Marazzi
Ceramica Marazzi

Arrivano i commenti di Confindustria dopo l’accordo raggiunto per il rinnovo del contratto di lavoro nel settore delle piastrelle. «Il rinnovo del Ccnl, avvenuto nella serata di mercoledì 16 novembre, rappresenta in questa fase per il nostro settore un punto di equilibrio ed è in linea con quanto avvenuto in altri settori industriali a noi vicini della filiera chimica», commenta Giorgio Romani, neo presidente della Commissione Sindacale di Confindustria Ceramica. «In particolare, nell’ipotesi di accordo si è potuto tenere conto dell’esigenza di un anno senza aumenti salariali, per il recupero del delta inflattivo che si era generato nel precedente periodo contrattuale, ed è stato possibile riallineare la scadenza del nostro contratto a fine 2019 con gli altri della filiera».

L’accordo, che sostituisce quello stipulato il 18 marzo 2014, prevede un aumento a regime di 76 euro suddiviso, per il comparto delle piastrelle di ceramica, nelle seguenti tre tranche di aumento: 31 euro erogati il 1° luglio 2017, altrettanti dodici mesi dopo ed i restanti 14 euro a decorrere dal 1° gennaio 2019. Aumenti diversi nelle decorrenze riguardano gli altri comparti, fermo restando i 76 euro. Tale aumento rappresenta il risultato di una negoziazione che ha tenuto conto del periodo di deflazione che aveva interessato buona parte della precedente vigenza contrattuale.

Sul versante della previdenza complementare, il contratto ha decretato un aumento del contributo Foncer a carico azienda dello 0,20% per piastrelle e refrattari a decorrere dal 1° luglio 2018 e dello 0,10% per ceramica sanitaria e stoviglie dal 1° luglio 2019.

L’ipotesi di contratto sarà ora sottoposta all’approvazione delle assemblee dei lavoratori, che si terranno nel mese di dicembre.

Ceramica Marazzi
Ceramica Marazzi

A scuola di consumi sostenibili (e di buone idee)

Quali sono le buone idee? Se parliamo di consumi sostenibili, di alimentazione e di packaging green, le buone idee sono quelle che rispettano l’ambiente, senza lasciare impronte su di esso, e che si rinnovano all’infinito. Come la carta e il cartone. Con questo messaggio Bestack – consorzio non profit di ricerca dei produttori italiani di imballaggi in cartone ondulato per ortofrutta – promuove la nuova edizione del Progetto delle Buone Idee, un’iniziativa ludico didattica rivolta alle classi elementari di tutta Italia, nata con lo scopo di sensibilizzare alunni, insegnanti e genitori su una corretta alimentazione a base di frutta e verdura e sull’importanza delle risorse rinnovabili come il cartone ondulato, il packaging per alimenti green per eccellenza, stimolando allo stesso tempo nei più piccoli un approccio critico sul materiale da imballaggio, sulla sua provenienza, il suo utilizzo e il suo corretto riciclo.

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A scuola di consumi sostenibili

Il progetto prevede nello specifico un percorso educativo-informativo nelle scuole e un concorso di creatività per piccoli artisti in erba. Le iscrizioni al Concorso delle Buone Idee per l’anno scolastico 2016/2017 sono aperte fino al 30 novembre: è possibile comunicare la propria adesione semplicemente inviando una mail al seguente indirizzo: progettodellebuoneidee@bestack.com. Possono partecipare al concorso le classi terze, quarte e quinte elementari. Inoltre cambia la modalità di partecipazione al concorso, che quest’anno si rivolge a piccoli “architetti e designer”, chiamati a realizzare un’installazione colorata in cartone ondulato che rappresenti la correlazione fra utilizzo della carta e rispetto della natura: il tema di questa quinta edizione infatti è “Il cartone ondulato non si butta! Si ricicla!”.

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A scuola di consumi sostenibili

In ogni classe che aderisce al progetto sarà organizzata una lezione introduttiva a cura del consorzio, durante la quale un tutor illustrerà a studenti e insegnanti l’importanza dell’utilizzo di materiali sostenibili per la salvaguardia dell’ambiente, fornendo anche informazioni e curiosità sul tema. Durante l’incontro sarà anche presentato lo sviluppo del concorso e verrà consegnato ai ragazzi il materiale per la realizzazione degli elaborati, senza alcun costo a carico delle scuole.  “Se parliamo di rinnovabilità, spesso associamo questo concetto all’energia, senza sapere che essa ha un peso fondamentale anche in relazione alla materia” spiega il direttore di Bestack, Claudio Dall’Agata, che continua: “Ponendo l’accento sulla ‘rinnovabilità del cartone ondulato’, il tema a cui dedichiamo questa nuova edizione del Progetto delle Buone Idee, intendiamo far conoscere ai ragazzi e ai loro insegnanti le caratteristiche uniche di questo materiale: il solo che, nel packaging, permette alle foreste di crescere. Per ogni albero tagliato per produrre materia prima per i nostri imballaggi, infatti, ne vengono piantati tre”. Per parlare ai ragazzi in modo simpatico e divertente, Bestack ha un testimonial speciale: si chiama Martina ed è una bambina specializzata nel parlare di sostenibilità ambientale, in particolare di packaging green. È nata dalla matita del cartoonist Ugo Berottti ed è anche la piccola e saggia dispensatrice di consigli che anima la fan page del consorzio.

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A scuola di consumi sostenibili

Niederstätter presenta gli impianti di filtraggio di Lissmac

Una soluzione ecologica firmata Niederstätter per lo smaltimento delle acque reflue prodotte dal taglio del calcestruzzo. Infatti, quando si taglia il calcestruzzo si presenta sempre il problema delle acque reflue: il corretto smaltimento in un centro di riciclaggio risulta dispendioso in termini di costi e risorse, perciò le acque impiegate nel taglio vengono spesso scaricate nelle reti fognarie. Questa abitudine, però, può causare l’intasamento delle condutture. Altrettanto frequente è lo smaltimento nello scavo di fondazione, con tutte le prevedibili conseguenze negative sulle falde acquifere. Di recente il legislatore ha preso in esame questa problematica ed è in procinto di emanare una serie di norme sul corretto smaltimento delle acque reflue.

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Lissmac, produttore specializzato di macchine per l’edilizia, ha sviluppato una soluzione idonea che Niederstätter è lieta di presentare sul mercato italiano: gli impianti mobili di filtraggio SFA 400 e SFA 900. I fanghi derivati dal taglio vengono raccolti con facilità da un sistema di aspirazione e inviati tramite un sistema di tubi flessibili all’impianto di filtraggio che separa l’acqua dagli scarti e dai residui. Questi ultimi possono essere smaltiti facilmente sotto forma di piastrelle. L’acqua filtrata, invece, non richiede nessun ulteriore trattamento e può essere semplicemente smaltita o riutilizzata. Leonhard Kofler, responsabile della rappresentanza del marchio Lissmac presso il rivenditore di macchine per l’edilizia Niederstätter di Bolzano, spiega: “Vari clienti ci hanno fatto presente che negli ultimi tempi nelle gare d’appalto pubbliche un requisito obbligatorio è proprio la capacità di smaltire correttamente i fanghi residui del taglio. Ecco perché ritengo molto importante far conoscere questi impianti di filtraggio. L’utente più scrupoloso risparmia così il tempo necessario per raccogliere le acque reflue nei serbatoi e per trasportarle al centro di riciclaggio, senza considerare i costi elevati di smaltimento. Per gli utenti professionali poter offrire il trattamento diretto delle acque reflue rappresenta persino un vantaggio competitivo. Inoltre anche molti committenti privati danno sempre più importanza alle scelte ecologiche”.

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Wierer e Braas: lavorare sui tetti in sicurezza

Per realizzare tetti o ristrutturarli è fondamentale guardare alla tutela e alla protezione di coloro che si occupano della posa della copertura, sia che si tratti di edifici pubblici sia privati. Questo vale per le coperture a falda, le coperture piane, con andamento curvilineo e, più in generale, per tutte le tipologie di copertura in cui l’altezza di gronda sia superiore a due metri rispetto a un piano stabile. È quindi importante pensare di inserire i dispositivi anticaduta di ancoraggio nei casi di nuove costruzioni, di manutenzione ordinaria e straordinaria che investa le parti strutturali della copertura, nelle situazioni di restauro e risanamento conservativo e ancora nella ristrutturazione edilizia che investa le parti strutturali della copertura.

Wierer e Braas si inseriscono rispettivamente con Vitasafe e Vitafix nel campo della prevenzione e della riduzione dei rischi derivanti dall’esecuzione di lavori sulle coperture, con prodotti specifici, che soddisfano pienamente le normative vigenti a livello regionale, nazionale ed europeo. I dispositivi anticaduta Vitasafe di Wierer e Vitafix di Braas sono stati studiati e realizzati al fine di assicurare la massima affidabilità e protezione per lavori sulle coperture in tutta sicurezza. Vitasafe di Wierer è un sistema di ancoraggio permanente che può essere installato su qualunque superficie piana o inclinata in modo completo ed efficace; Vitafix di Braas è una linea completa di componenti e accessori per realizzare un sistema anticaduta in grado di garantire la messa in sicurezza degli operatori su qualsiasi tipologia di copertura. Infine, sia Vitasafe che Vitafix hanno un’esclusiva garanzia di 15 anni.

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Sicurezza sui tetti, i sistemi di ancoraggio Wierer e Braas

In alcune regioni è obbligatorio per legge e quindi necessario prevedere dispositivi di ancoraggio anche in altri casi, come nella manutenzione ordinaria non strutturale, quella straordinaria non strutturale, nella manutenzione degli impianti tecnologici esistenti e negli interventi di installazione di impianti solari termici o impianti per la produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile (fotovoltaici). L’esecuzione dei lavori sulle coperture è un’attività rischiosa. La necessità di interventi di manutenzione o ispezione periodica del tetto espone gli operatori ai rischi derivanti da cadute accidentali.  È quindi davvero importante assicurarsi che il lavoro venga svolto in condizioni di massima sicurezza  adottando sistemi garantiti e certificati al fine di preservare l’incolumità dell’operatore. La scelta del sistema anticaduta dipende, inoltre, dalle caratteristiche della copertura, quindi da quanto è esteso il tetto e da quanto è complesso.

Prezzi fermi e caccia al trilocale: le previsioni di Tecnocasa

Case a Milano
Case a Milano

Previsioni e bilancio di Tecnocasa sul mercato immobiliare: nel primo semestre 2016 le quotazioni delle abitazioni sono diminuite dello 0,9% nelle grandi città, dell’1,3% nell’hinterland delle grandi città e dell’1,5% nei capoluoghi di provincia. Genova ha evidenziato il ribasso più forte (-5,5%), segue Torino con -1,5%. Milano segna -0,1%; la Capitale, invece, chiude con un calo del -1,0%. L’analisi per aree geografiche evidenzia una contrazione maggiore per le città del Nord Italia (-1,7%), seguite da quelle del Centro (-1,4%) ed infine il Sud Italia (-1,2%).

L’analisi della domanda, nelle grandi città, vede una maggiore concentrazione delle richieste sul trilocale (40,6%), seguita dal quattro locali (23,9%). Rispetto a sei mesi fa aumenta la percentuale di domanda sui trilocali e diminuisce quella sugli altri tagli. Dall’indagine sulla disponibilità di spesa emerge che aumenta la percentuale nelle fasce più basse (fino a 169 mila euro); in generale, nelle grandi città, si registra una maggiore concentrazione nella fascia fino a 119 mila euro.

A luglio 2016 i tempi di vendita si attestano intorno a 159 giorni nelle grandi città, 180 giorni nell’hinterland delle grandi città e 170 giorni nei capoluoghi di provincia, in diminuzione rispetto ad un anno fa.

L’andamento dei canoni di locazione, nelle grandi città, registra un aumento dello 0,7% sui monolocali e sui bilocali e dello 0,8% sui trilocali. Diverse città registrano i primi aumenti dei canoni di locazione.

Il contratto più praticato è quello a canone libero, tuttavia aumenta l’interesse per il contratto a canone concordato.

Il 76,5% degli acquirenti ha comprato l’abitazione principale. L’analisi delle compravendite realizzate attraverso le agenzie affiliate al Gruppo Tecnocasa evidenzia che il 76,5% ha interessato l’abitazione principale, il 16,7% la casa ad uso investimento ed il 6,8% la casa vacanza. Il 2016 potrebbe concludersi con transazioni in aumento (tra 480 e 500 mila compravendite). Sul versante dei prezzi il network immobiliare prevede nelle grandi città un ribasso dei valori compreso tra -2% e 0%, mentre nel 2017 i valori potrebbero aumentare.

Case a Milano
Case a Milano