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Il programma del neo presidente di Made Eventi, Massimo Buccilli

Massimo Buccilli
Massimo Buccilli

Massimo Buccilli è il nuovo presidente di Made Eventi, la società che organizza la fiera internazionale dell’architettura e dell’edilizia. Buccilli è anche amministratore delegato di Velux Italia, ha già fatto parte del cda di Made Eventi e ha ricoperto incarichi associativi in FederlegnoArredo. Nuovo anche il consiglio amministrazione di Made Eventi, composto ora da Claudio Balestri (Oikos), Paolo Fantoni (Gruppo Fantoni), Roberto Galli (Italserramenti), Emanuele Orsini (Sistem Costruzioni). Direttore generale della società è stato confermato Giovanni Grassi. Obiettivo del neo presidente: «Il rilancio di Made Expo», anche per «favorire il rilancio del settore e l’aumento della capacità di attrazione sia nazionale che estera». Traguardo incoraggiato dell’indagine sui visitatori durante l’ultima edizione di marzo 2017, secondo la quale il Made Expo avrebbe soddisfatto il 95% dei visitatori, con l’85% che ha trovato più di quanto si aspettasse.

Massimo Buccilli
Massimo Buccilli

BigMat International Architecture Award: fai presto, le iscrizioni scadono il 18 maggio

BigMat International Architecture Award

È stata estesa fino a giovedì 18 maggio la data entro cui candidarsi per aggiudicarsi la terza edizione del Premio biennale BigMat International Architecture Award ’17, con il quale BigMat premia l’eccellenza dell’architettura europea. Tanti i progetti già candidati nel 2017 e per offrire anche ai ritardatari la possibilità di partecipare è stata prorogata la deadline per iscriversi e presentare la documentazione richiesta sul sito web.

 

Ulteriori informazioni sul premio

Le opere candidate dovranno rientrare nelle categorie qui sotto descritte.

  • Sostenibilità e uso innovativo del materiale: opere che mettano in risalto parametri di efficienza energetica, economia nei mezzi utilizzati e nuove letture nell’uso del materiale architettonico;
  • Architettura: edifici di cui si valutano l’adeguamento all’ambiente fisico e la pertinenza strutturale e costruttiva;
  • Città e paesaggio: lavori relativi agli spazi pubblici, sia urbani sia del territorio.
  • Ristrutturazione: interventi in contatto con opere pre-esistenti;
  • Architettura effimera: progetti che lavorano su questioni relative alla temporaneità e la mobilità;
  • Architettura d’interni: azioni che conservino la struttura dell’edificio e degli elementi dell’arredamento o progettazione industriale.

residenze a Imola

Le opere dovranno essere state costruite nello stesso Paese e ogni candidato potrà presentare il numero di opere che ritiene opportuno per la categoria corrispondente, nel caso di lavori realizzati da vari autori, almeno uno dei titolari dovrà rispettare i requisiti come da regolamento. Saranno ammesse le opere completate fra il primo gennaio 2011 e il primo gennaio 2017, in tutti i Paesi partecipanti, eccetto la Slovacchia, che partecipando per la prima volta in questa terza edizione, potrà presentare opere realizzate fra il primo gennaio 2009 e il primo gennaio 2017.

Tra le opere, che verranno selezionate nella prima fase (15 per ogni Paese), la giuria individuerà una seconda rosa di finalisti e, ai migliori tra questi, assegnerà in totale 13 premi distribuiti fra le diverse categorie in concorso: sei Premi per le categorie BigMat ’17 (valore: 1.500 euro cad.); sei Premi Nazionali (valore: 5.000 euro cad.) e un Gran Premio Internazionale (valore: 30.000 euro). Verranno infatti nominati 7 vincitori dei Premi Nazionali BigMat ’17 e le sette opere vincitrici, una per ognuno dei Paesi, parteciperanno poi al concorso per eleggere il vincitore del Gran Premio Internazionale.

Attenzione per le giovani promesse dell’architettura che, anche in questa terza edizione, verranno premiate. La Menzione Speciale Giovani Architetti BigMat ’17, dal valore di 1.500 euro, sarà infatti assegnata a un’opera particolarmente meritevole realizzata da un architetto under 40 al momento della conclusione dei lavori. Il Gran Premio Internazionale BigMat ’17, titolo che annovera nelle passate edizioni il belga Xaveer De Geyter nel 2013 e nel 2015 lo spagnolo Alberto Campo Baeza, verrà assegnato durante il congresso annuale del Gruppo, il 24 novembre 2017 a Firenze, una delle città simbolo dell’architettura italiana. Durante la serata verranno premiati anche i vincitori nazionali, grande attesa anche per il Premio Nazionale di casa nostra per il 2017, che seguirà gli studi Lelli Associati & Architettura (RA) e Pedevilla Architects (BZ) rispettivamente vincitori del 2013 e del 2015.

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La giuria, totalmente rinnovata, sarà composta da membri di prestigio per ognuno dei Paesi partecipanti e a presiederla per il terzo anno sarà Jesús Aparicio, dottore architetto e cattedratico dell’Università Politecnica di Madrid. I membri della giuria saranno:

  • Francesco Isidori (Italia), architetto e fondatore dello studio d’architettura LABICS, nominato per l’edizione del 2015 del Mies Van Der Rohe;
  • Xaveer de Geyter (Belgio), architetto e vincitore del Gran Premio Internazionale di Architettura BigMat ’13;
  • Marc Barani (Francia), architetto e vincitore del Grand Prix de l’Architecture 2013;
  • Henrieta Moravčíková (Repubblica Ceca e Slovacchia), architetto, storico dell’architettura e curatrice;
  • Paulo David (Portogallo e Spagna), architetto e Medaglia Alvar Aalto 2012.

Vincitore Gran Premio 2015 Alberto Campo Baeza_Oficinas Zamora_photo Javier Callejas

L’economia cresce. Parola di economisti

Fabbrica Marazzi
Fabbrica Marazzi

Come va l’economia? Risponde l’Osservatorio Congiunturale del Gei, l’Associazione Italiana degli Economisti di Impresa. In uno sforzo comune con gli analisti dell’Istat e gli economisti del Centro Studi di Confindustria, hanno organizzato un workshop dedicato all’analisi della congiuntura e alle previsioni economiche per il 2017. Ecco il risultato del think tank di cervelli:  

«La fase di ripresa prosegue lenta ma costante, e conferma che è ormai avvenuta l’inversione del ciclo post crisi, con aspettative di crescita del Pil 2017 all’1%», spiega Massimo Deandreis, presidente di Gei. «I timori per un elevato impatto del protezionismo statunitense sull’economia europea, sembrano oggi meno presenti. Un impatto positivo sulle valutazioni degli economisti lo ha certamente influenzato l’esito delle elezioni francesi». Quasi il 60% degli interpellati di un sondaggio tra addetti ai lavori, prevalentemente economisti che operano in imprese, banche e associazioni di categoria,  hanno espresso aspettative positive per l’economia italiana, con un quadro occupazionale in miglioramento grazie alla minore disoccupazione attesa dal 40% degli economisti (era solo il 33% lo scorso febbraio). Si conferma anche la fiducia nella politica monetaria della BCE, che ha raggiunto l’obiettivo di evitare la deflazione nel 2017 visto che il 93% delle risposte prevede prezzi europei vicini al target del 2%, con alcuni esperti (7%) che si attendono addirittura un dato superiore».

Fabbrica Marazzi
Fabbrica Marazzi

Le Mondial du Bâtiment 2017 e le nuove sfide dell’edilizia

Interclima+Elechb, Idéobain, Batimat

Evento internazionale di riferimento del settore dell’edilizia e delle costruzioni, Le Mondial du Bâtiment si terrà dal 6 al 10 novembre 2017 presso il Quartiere delle Esposizioni di Paris Nord Villepinte, a Parigi. Ogni due anni, i saloni Interclima+Elechb, Idéobain E Batimat presentano materiali e soluzioni per gli edifici di oggi e del futuro. In un contesto di mercato favorevole, ma segnato da profondi cambiamenti, l’edizione 2017 di Le Mondial du Bâtiment ha l’ambizione di affiancare gli operatori nella ripresa del mercato consentendo loro di decodificare le nuove sfide della costruzione e scoprire le soluzioni per apportare elementi concreti di risposta.

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Prospettive favorevoli per un mercato profondamente modificato

Dopo un 2016 migliore del previsto, il settore delle costruzioni in Francia prevede nel 2017 una crescita del +3,4% in volume. L’edilizia sembra inserirsi in una nuova fase positiva del ciclo economico, principalmente grazie all’accelerazione del mercato delle costruzioni nuove (+7%) nel comparto residenziale e nel terziario. Spinto da normative in costante evoluzione legate alla transizione energetica, i produttori del settore non hanno atteso la ripresa per impegnarsi in una dinamica d’innovazione che impone modifiche significative in tutte le fasi della costruzione. Dal modello digitale (Bim) allo sviluppo di nuovi materiali, l’edificio è concepito oggi in modo globale (edificio a energia positiva, a basso impatto ambientale) e si adatta all’attualità del momento (IoT, Smart Grid) per fornire risposte agli utenti, sempre più alla ricerca di soluzioni sostenibili per vivere e abitare meglio. 

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Tre saloni per affiancare gli operatori nella ripresa economica

La vocazione dell’edizione 2017 di Le Mondial du Bâtiment è di affiancare i decision maker, i consulenti e gli artigiani/installatori nella ripresa economica. Per questa ragione Le Mondial du Batiment, grazie ai saloni Interclima+Elechb, Idéobain E Batimat, proporrà numerose novità attorno a 4 grandi assi che rispondono alle aspettative di visitatori dai diversi profili: 

  1. Capire i profondi cambiamenti del settore con:
    – Una riorganizzazione dei padiglioni con 6 «universi» specifici e connessi in uno stesso luogo per scoprire in modo facile il più grande panorama di prodotti e di soluzioni.
    – Un’informazione specializzata prima, durante e dopo i saloni per decodificare le tendenze di domani. Un blog ed e-newsletter mensili spiegheranno, per ogni salone, le tendenze e le evoluzioni delle Costruzioni. Saranno trattati 5 temi : Comfort & Energia nel Terziario; Bagno & Architettura del vivere; Costruzione & Ristrutturazione sostenibile; Edilizia del Futuro; Sguardo sull’Architettura.
  2. Scoprire le soluzioni per i nuovi usi e le aspettative abitative:
    – Gli Hubs des Solutions, posizionati all’entrata dei padiglioni e animati da esperti, presenteranno soluzioni assemblate per rispondere alle aspettative di progettisti, costruttori, operatori e utilizzatori.
    – Conferenze key note, organizzate in grandi cicli tematici, tratteranno i temi al centro delle preoccupazioni dei visitatori. Prenderanno la parola dei testimonial (committenti e grandi imprese edili).
  3. Adottare le innovazioni e le tecnologie:
    – Alcuni spazi “Live” con dimostrazioni dei prodotti innovativi premiati nell’ambito del Concorso dell’Innovazione e svelati in occasione di una cerimonia organizzata il 18 settembre 2017.
    – Le visite guidate forniranno informazioni ai visitatori su temi concreti grazie a una selezione di soluzioni, presentate da responsabili tecnici degli espositori.
    – Saranno proposti percorsi personalizzati per arrivare all’essenziale su temi specifici.
  4. Fare business in Francia e oltre:
    – I paesi francofoni saranno invitati speciali ; sarà possibile incontrare i decision maker di 84 paesi e i rappresentanti di governo (incontri d’affari con tutti i detentori di progetti dei paesi  francofoni, ciclo di conferenze).
    – Il Club International sarà il luogo d’incontri e d’affari per tutti gli operatori che desiderano ottimizzare le relazioni d’affari all’export.

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Per Guillaume Loizeaud, Direttore di Le Mondial du Bâtiment: “Nel 2017, i saloni Interclima+Elechb, Idéobain E Batimat riuniranno ancora una volta l’offerta più completa al mondo in termini di soluzioni, innovazioni, dimostrazioni, conferenze nel settore delle costruzioni. Essi rappresenteranno un momento unico per tutti gli operatori che si incontreranno in un ambiente conviviale per scoprire le soluzioni per rispondere alle nuove sfide della Costruzione. Voglio ringraziare tutti gli operatori della filiera che collaborano con noi per rendere questa edizione di Le Mondial du Bâtiment la festa della ripresa del settore”.

Da sinistra a destra: Guillaume Loizeaud, Marco Dettori, Patrizia Ferrandi, protagonisti della conferenza stampa di presentazione della fiera parigina
Da sinistra a destra: Guillaume Loizeaud, Marco Dettori e Patrizia Ferrandi, protagonisti della conferenza stampa di presentazione della fiera parigina

 

Riqualificazione, la ex Pagnossin diventa cittadella della cultura

L'area della ex Pagnossin vicino a Treviso
L'area della ex Pagnossin vicino a Treviso

Capannoni abbandonati che tornano a vivere. È un sogno. E si chiama proprio Open Dreamil progetto che trasformerà la ex Pagnossin di Treviso in un polo per creatività e tempo libero. Il sito è abbandonato da 2008. Si tratta di 100mila metri quadri di archeologia industriale (era adibita alla produzione di ceramiche) che ora, dopo l’accordo siglato fra gruppo Zanardo e università Iuav di Venezia, trova una nuova ragione d’essere. La cittadella sarà dedicata anche a cibo, arte e design. L’area è stata acquistata nel 2015 dalla holding dell’imprenditore veneto della logistica Damaso Zanardo e doveva trasformarsi, appunto, in un polo della logistica. Ma la crisi dell’economia ha frenato il progetto. In considerazione dell’ampiezza degli spazi, ma anche della loro estetica, come archeologia industriale, ora trova una nuova destinazione. Un gruppo di lavoro composto da architetti, designer, curatori d’arte, pianificatori, selezionati dall’università di architettura veneziana, affiancati da professionisti incaricati da Zanardo, sono già all’opera.

L'area della ex Pagnossin vicino a Treviso
L’area della ex Pagnossin vicino a Treviso

Riqualificazione nel dedalo delle idee

Lavori di riqualificazione a Milano
Lavori di riqualificazione a Milano

La nuova costruzione come l’abbiamo conosciuta è finita, è morta sotto le macerie di una crisi che ha ridotto quasi del 90% i permessi di costruire. Di fronte all’impossibilità e all’inutilità di continuare a produrre come nel passato, dato che il consumo di suolo, l’invenduto e le sofferenze bancarie legate ai finanziamenti immobiliari sono diventati emergenze nazionali, e di fronte all’effettiva esigenza di metter mano al costruito, il mondo delle costruzioni e di converso anche la politica si sono accorti che la parola d’ordine, la parola chiave che come una panacea è in grado di mettere d’accordo tutti, oggi è riqualificazione.

Insigni osservatori della società italiana, che ogni anno sfornano i loro studi su chi siamo e dove andiamo, scoprono oggi che dobbiamo riqualificare perché abbiamo costruito troppo, spesso male e in luoghi che non hanno qualità urbana. Bene, meglio tardi che mai. Associazioni imprenditoriali, associazioni di categoria, ordini professionali, tutti da un po’ di tempo (poco per la verità) insistono sulla riqualificazione come unica strada per uscire dall’impasse di una crisi che ormai non è più tale, non perché ci sia la ripresa, ma perché la condizione di galleggiamento attuale è e sarà per un po’ di tempo la condizione base con la quale confrontarsi.

I soldi non bastano

Il governo, con il piano per le periferie, cerca di proporre un piano di interventi, ma le risorse a disposizione sono poche e soprattutto rispondono parzialmente alla domanda, che non è tanto quella di denaro (che ovviamente è importante, ma non l’unico problema), ma è una domanda in primo luogo di procedure. Quelle sì andrebbero riqualificate, prima ancora dei nostri edifici e delle periferie. Perché siamo il Paese degli interventi straordinari, campioni mondiali della legislazione di emergenza, ma tutto ciò che è ordinario non siamo in grado di affrontarlo con certezza di tempi e costi. Non siamo in grado di realizzare opere pubbliche in meno di 15-20 anni con costi che spesso triplicano e disattendono qualsiasi piano economico-finanziario. Le opere private siamo capaci di ostacolarle con innumerevoli richieste di documentazione, che altro non è che la nostra atavica incapacità di prendersi delle responsabilità. Se c’è la carta allora tutto è a posto. Come a Rigopiano, per esempio, dove le carte c’erano, ma poi si scopre che non era tutto a posto.

Immersi nell’emergenza

Nemmeno nella gestione delle emergenze, per la verità, siamo poi così bravi. La legislazione ad hoc in questi casi consentirebbe di intervenire con capacità e capillarità. Consentirebbe, il condizionale è d’obbligo, perché in questi giorni scopriamo che neppure la legislazione d’emergenza è in grado in tempi rapidi di risolvere problemi burocratici e procedurali che solo in Italia assumono le dimensioni farraginose di una legislazione che aumenta a dismisura e, di fatto, blocca qualsiasi azione, allungando i tempi e rendendo spesso anche antieconomico intervenire e agire. A sei mesi dal terremoto non si è ancora stati capaci di fornire le case temporanee promesse (al momento della stesura dell’articolo siamo ad appena 42 su 1.881), di avviare le procedure per gestire l’emergenza abitativa nei luoghi del terremoto. I cinque decreti del governo tecnico di Mario Monti, che hanno depotenziato la Protezione civile con l’obiettivo di rendere le procedure a prova di corruzione, hanno di fatto bloccato la possibilità di agire tempestivamente. I tempi e le buone pratiche del Friuli sono tramontati definitivamente e per sempre, imbrigliati da una legislazione sempre più avvitata su se stessa, con problematiche note fino dalla gestione del terremoto dell’Emilia Romagna, che ancora una volta non ci ha insegnato nulla. Per esempio, che neppure nella operosa Emilia Romagna l’amministrazione pubblica è stata in grado di gestire in modo efficace e in tempi adeguati gli aiuti necessari. Perché non abbiamo ancora capito che abbiamo troppi livelli decisionali e poche assunzioni di responsabilità.

Riqualificazione
Riqualificazione

Ordinarie catastrofi

Ma non ci sono solo le emergenze e i terremoti a ricordarci che abbiamo difficoltà a costruire sistemi di intervento efficaci ed efficienti (a parte l’emergenza immediata, su quello la nostra Protezione civile è una delle prime al mondo e va dato merito di questa capacità), c’è l’ordinario. E dato che crollano palazzine e palazzi in piccoli capoluoghi come in grandi città, ci accorgiamo che abbiamo costruito male e siamo circondati da edifici fatiscenti e in deficit strutturale, al di là delle calamità naturali e dei rischi sismici. Il 17% dei nostri edifici residenziali è in pessimo o mediocre stato di conservazione e non da ieri. Il dato è leggermente migliorato tra i due ultimi censimenti Istat, ma si tratta pur sempre di un edificio ogni sei. Ecco, uscite per strada, contate cinque edifici e quando arrivate al sesto, statisticamente, avrete trovato un edificio in cattive condizioni strutturali. Ma di questo, nonostante tutte le analisi del passato e le ricerche di molti istituti che su questi temi non si improvvisano osservatori dell’ultima ora ma hanno costruito un compendio di conoscenze di grande rilevanza, si inizia a parlare solo ora. Bene, meglio tardi che mai, ma forse non basta parlarne.

Lavori in cantiere
Lavori in cantiere

Sisma in deficit

La questione principale è la distanza tra le esigenze effettive del nostro territorio, dei luoghi urbani e degli ambienti costruiti da riqualificare e le risorse messe a disposizione per attivare e incentivare queste buone pratiche. L’esempio del sisma bonus è la cartina di tornasole di questa nostra politica che intuisce tardi e procede parzialmente. Il piano Casa Italia mette a disposizione per il primo anno per il sisma bonus 300 milioni di euro, su una dotazione di circa 12 miliardi di euro su 15 anni. Ma si sa da anni, non da oggi, che le risorse vere necessarie sarebbero tra i 4 e i 5 miliardi all’anno per i prossimi 20 anni. La stima non è spannometrica e non è una chiacchiera da bar, ma è ciò che Erasmo D’Angelis, coordinatore di Italia sicura della presidenza del Consiglio dei ministri, ha dichiarato di recente. Spendiamo dai 6 ai 7 miliardi all’anno per le emergenze, ma investiamo un ventesimo di queste risorse per mettere in sicurezza il nostro territorio e le nostre case. Poco, troppo poco. Si dirà che i soldi non ci sono. Purtroppo i soldi bisogna comunque trovarli e i nostri ministri dell’Economia nel tempo hanno sempre individuato varie modalità per reperire i fondi necessari per l’emergenza e per la ricostruzione. Le accise sui carburanti sono il miglior esempio in merito.

Lavori di riqualificazione a Milano
Lavori di riqualificazione a Milano

Ritardo endemico

Ma il punto è che sembra che l’Italia sia arrivata solo oggi a identificare nella riqualificazione il principale obiettivo delle proprie politiche urbane e di sviluppo e mai come in questo periodo storico si è investito su un sistema di incentivi destinati a muovere le scelte di investimento. Eppure se si guardasse a un passato neppure poi così lontano, l’Italia è stata un Paese che ha sperimentato diverse forme di intervento, molte delle quali fortemente innovative soprattutto nel costruire rapporti pubblico-privato ottimali. Contratti di quartiere, Urban I e Urban II, Urban Italia, Piruea, Priu, Pru, Pii, Patti territoriali, Prusst, solo per citarne alcuni. Le sigle e gli acronimi si sprecano in questa logica di ricerca di innovazione e di scrittura di strumenti, meglio noti come programmi complessi, in grado di avviare processi virtuosi di riqualificazione delle città. Gli esiti di questi programmi sono stati spesso molto positivi e hanno generato non solo riqualificazione, ma attivato anche investimenti pubblici e privati, a volte anche di notevole entità. Ma si è lavorato soprattutto sulle parti pubbliche e meno su quelle private, con dotazioni di risorse straordinarie. E quello è un punto debole delle nostre politiche. Pensiamo che siano strumenti straordinari, che debbano muoversi con logiche di carattere non ordinario. Quella straordinarietà ancora una volta richiamata nel titolo del bando per le periferie lanciato con grande dovizia comunicativa dal governo, ma la cui dotazione finanziaria, ancorché annunciata, non è ancora del tutto garantita. Ma di straordinario in Italia c’è solo la difficoltà di intervenire in luoghi e in situazioni nelle quali le condizioni della riqualificazione potenziale sono molto difficili e in alcuni casi impossibili, anche in città dove quei programmi complessi sono stati utilizzati a volte con successo.

Demolizione e ristrutturazione
Demolizione e ristrutturazione

Da straordinari a ordinari

Ma più del problema delle risorse, il problema è un problema culturale. Continuiamo a chiamarli programmi straordinari, ma di straordinario c’è solo l’incapacità di comprendere che questi programmi devono diventare ordinari, che tutte le misure che ogni anno vengono prorogate all’ultimo momento anche per l’anno successivo devono diventare strutturali. Altrimenti non si costruiranno mai le condizioni di lungo periodo in grado di attivare processi di vera riqualificazione, facendoci restare ancorati alle occasioni del momento e non a un disegno strategico solido e concreto. Un segnale positivo c’è, ed è dato dagli incentivi per i condomini, che da quest’anno per i prossimi cinque anni potranno garantirsi benefici fiscali in caso di interventi di riqualificazione, messa in sicurezza e rigenerazione energetica. Tuttavia dalla fine di dicembre ad oggi non abbiamo ancora avuto i decreti attuativi con le specifiche da parte dell’Agenzia delle Entrate, sicché siamo ancora di fronte a procedure potenziali che la burocrazia rallenta. Annunciare una legge, votarla e renderla attuativa sembra facile, ma oltre alla legge ci sono i decreti attuativi, i quali spesso non arrivano o arrivano in ritardo. Comunque facendo perdere ulteriormente tempo. E il tempo non è poi molto e siamo ad un punto di non ritorno.

Abitazioni residenziali anni Settanta a Milano
Abitazioni residenziali anni Settanta a Milano

Dove, come e quando

Dunque, non basta dire «bisogna riqualificare», ma si deve anche indicare chi lo deve fare, in che modo e con quali strumenti, con quali risorse (incentivi fiscali compresi), con che tempi e quali procedure. E soprattutto quali convenienze. Perché sembra che non sia ancora chiaro che riqualificare ha un prezzo e che quel costo per essere sostenibile deve poter contare su fattori di certezza. Leggi che cambiano ogni anno, leggi retroattive che annullano benefici, proroghe che arrivano tardi e fuori tempo massimo, procedure che non tengono conto di ciò che viene chiesto in termini di adempimenti burocratici (come nel recente caso delle dichiarazioni precompilate, con gli amministratori condominiali tenuti a produrre e inviare dichiarazioni per via telematica entro date difficilmente sostenibili). Non è difficile riqualificare un grattacielo a Milano, un edificio prefabbricato a Verona o un condominio a Genova. Le imprese sanno benissimo che cosa si potrebbe fare, come, e in che tempi. I materiali e le tecnologie ci sono. E non sarebbe neppure un problema di risorse, visto che oggi ci sono prodotti finanziari e strutture specializzate in questo campo. Il problema è gestire la complessità dell’intervento in termini burocratici e procedurali. Più che riqualificare gli edifici si dovrebbe in primo luogo riqualificare la burocrazia e il sistema farraginoso che non consente di agire in regimi di stabilità operativa nel tempo. Il vero rilancio dell’edilizia, il vero rilancio del mercato sarà quanto avremo certezza dei tempi e stabilità delle norme. Certezza e stabilità, due parole che purtroppo mancano da troppo tempo nel nostro vocabolario. 

Sistema a cappotto prestazionale, Knauf ci mette la firma

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Il meglio della tecnologia Knauf al servizio del risparmio energetico

Knauf innova ancora e lancia tre soluzioni all’avanguardia tecnologica per sistemi a cappotto prestazionali: Wall Plus e Wall Basic per pareti in muratura e Wood Smart per strutture in legno. Knauf, leader europeo nei sistemi a cappotto con una esperienza trentennale nel settore, lancia sul mercato i 3 nuovi sistemi Wall Plus, Wall Basic e Wood Smart, tre innovative soluzioni di sistemi a cappotto prestazionali, frutto della tecnologia e della ricerca della divisione specializzata Knauf Involukro. Basati sui migliori sistemi e tecnologie Knauf, largamente apprezzati per le elevate prestazioni, i nuovi sistemi di isolamento termico e acustico sono all’avanguardia per la capacità di ridurre i consumi energetici anche del 30% e per la ricercata resa estetica, lasciando ai progettisti la massima libertà di progettazione architettonica e creativa delle facciate e di ogni tipo di parete perimetrale. Ideali per nuovi edifici a basso consumo energetico e per l’efficientamento di immobili in fase di ristrutturazione, i nuovi Sistemi Cappotto Termico Knauf riducono i consumi energetici per riscaldamento e condizionamento anche di oltre il 30%, proteggono le pareti esterne dall’aggressione degli agenti atmosferici e dagli sbalzi di temperatura, risolvono il problema della formazione di condensa e muffe sulle superfici interne delle pareti e, infine, migliorano il comfort di abitazioni e uffici.

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I sistemi a cappotto termico Wall-Basic e Wall-Plus di Knauf sono testati e garantiti per l’isolamento di tutte le strutture murarie; si differenziano in funzione dell’isolante (Eps bianco, Eps grigio e lana di roccia) e del tipo di collante/rasante utilizzato. I sistemi Wall-Basic e Wall-Plus sono costituiti da un ciclo completo di applicazione, dal trattamento del fondo all’incollaggio dell’isolante alla finitura superficiale colorata. Il “cuore” dei nuovi sistemi sono i nuovi  rasanti collanti della gamma Sm: Sm 500 Rasante/collante fibrato , Sm 700 e 780 e 700 Pro i rasanti collanti “multifibra” unici nel suo genere e il nuovo Sm 900 Light il rasante collante bianco alleggerito con sfere di vetro con la migliore “resa” in opera del mercato.  

Soluzioni certificate e assicurate – Il sistema a cappotto Wall-Plus è certificato Eta 09/0284 per pannello in Eps e 13/0542 per pannello in lana di roccia. La qualità del sistema a cappotto Wall-Plus di Knauf è testimoniata anche dall’assicurazione con polizza decennale postuma di rimpiazzo opere, stipulabile su richiesta. Inoltre il Sistema Cappotto Termico con pannelli in lana di roccia offre parametri di isolamento acustico conformi alle normative vigenti, ai sensi del D.P.C.M. 5/12/1997 (Determinazione dei requisiti acustici passivi degli edifici).

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Le soluzioni per il legno – Una nota particolare merita il sistema Wood-Smart,il primo sistema per strutture in legno testato e garantito da Knauf per la posa di isolanti in Eps e lana minerale. Il sistema ha ottenuto il benestare tecnico tedesco all’applicazione su supporti lignei (Z-33.47-899). Novità assoluta è l’introduzione del nuovo collante Pastol Dry specifico appunto per l’incollaggio di qualsiasi pannello isolante ( Lana Minerale compresa) anche su strutture in legno tipo X-Lam. Anche il sistema Wood-Smart di Knauf è assicurabile con polizza decennale postuma di rimpiazzo, stipulata con primaria compagnia di assicurazioni.

L’ambiente, priorità di Knauf – Lo sviluppo e il lancio dei nuovi sistemi a cappotto prestazionali si inserisce nella strategia ambientale di Knauf che persegue ambiziosi obiettivi di miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici, riduzione delle emissioni di Co2, razionalizzazione delle risorse impiegate, diminuzione costante degli impatti ambientali dell’intero ciclo produttivo, attraverso la continua ricerca, lo sviluppo di innovazioni tecnologiche applicate ai processi e ai prodotti che ne migliorano le prestazioni ambientali.

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“I nuovi sistemi della Divisione Involukro di Knauf garantiscono, con una opportuna progettazione, il raggiungimento delle migliori classi energetiche italiane ed europee, per un’edilizia sempre più attenta agli obiettivi di efficienza energetica, alla riduzione degli impatti ambientali e al contenimento dell’inquinamento. L’ampia gamma di soluzioni e di varianti, tra cui anche quelle capaci di dare finalmente una risposta a chi desidera fissare legno e lana di roccia, fanno di Knauf il partner ideale per chiunque operi nel settore dei sistemi a cappotto” ha commentato Alessio Siciliano, product manager Knauf.

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Gerflor Powergame, un fuoriclasse in giardino

Forse tornerà la bella stagione. E quel giorno ci faremo trovare pronti con un terreno di gioco per organizzare finalmente pomeriggi estivi e weekend all’insegna dello sport. Un canestro o una rete da calcio, un pavimento Gerflor semplicemente posato sull’erba – nel giardino di casa, nel parco condominiale, in quello comunale oppure all’oratorio – ed ecco un campo da gioco professionale. Il gruppo, leader mondiale nella produzione di pavimentazioni viniliche, è un fuoriclasse anche quando si parla di sport. Già sponsor tecnico delle maggiori competizioni sportive mondiali, una per tutte le Olimpiadi dal 1970, Gerflor ha rafforzato la propria leadership nel settore delle pavimentazioni sportive di alta gamma con l’acquisizione della società americana Connor Sport Court International – partner delle più importanti associazioni sportive internazionali tra cui Nba, Fifa, Ncaa, Fiba, Usta, Fivb, Us Youth Futsal e Pallavolo Usa. Gerflor è così oggi in grado di fornire le soluzioni più appropriate per ogni tipo di struttura sportiva, ma anche casalinga, grazie alla produzione di superfici sportive in legno, sintetiche, in gomma e modulari.

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Il rivestimento chiamato PowerGame, parte della linea Gerflor, è ideale per la realizzazione di campi da basket, tennis, calcio, pallamano e pallavolo proprio perché certificata dalle rispettive federazioni internazionali. PowerGame si posa su qualsiasi superficie compatta, non si decolora con il sole e gli eventi atmosferici e necessita di pochissima manutenzione. È inoltre adatto sia alle gare agonistiche che a quelle amatoriali, perché assicura un rimbalzo pressoché identico al cemento essendo però superficie ben più confortevole per un gioco più attivo e prolungato. La vasta gamma di varianti prevista permette infine di rispettare i colori tradizionali dei campi di gioco oltre a molte altre personalizzazioni.

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Caratteristiche tecniche PowerGame: pavimento modulare; Superficie in polipropilene ad alta resistenza; base in cemento. Assorbimento degli urti: ≥45% <75%: 59%; rimbalzo della palla: Astm F1551 sec. 31: 101.8%;spessore: 15,8 mm.

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Gli 80 anni di Mapei e Cervia città giardino

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Continua la collaborazione col Comune di Cervia per gli 80 anni di Mapei

In occasione del suo 80° anniversario, Mapei celebra l’importante ricorrenza al fianco del Comune di Cervia supportando la manifestazione floreale Cervia Città Giardino-Maggio in Fiore. L’iniziativa, che sarà inaugurata venerdì 26 maggio al Grand Hotel Gallia di Milano Marittima, proseguirà fino a settembre coinvolgendo le città di Cervia, Milano Marittima, Pinarella e Tagliata.

Come nelle precedenti edizioni, anche in questa occasione Mapei ha due giardini dedicati: uno nella Rotonda Pertini, a Cervia, dove verrà realizzata una composizione di fioriture annuali dedicata agli 80 anni dell’Azienda, e uno nella Rotonda Cadorna, a Milano Marittima, dove sarà installato un pannello, anche questo dedicato all’80esimo. L’anniversario dell’Azienda è l’occasione per rinnovare la collaborazione con il Comune e rafforzare la presenza di Mapei sul territorio: sin dal 2006 infatti l’Azienda è sponsor dell’iniziativa.

Cervia Città in Fiore 2016
Cervia Città in Fiore 2016

Nel panorama della riqualificazione estetica e funzionale degli spazi esterni e dell’arredo urbano, Mapei dispone di soluzioni all’avanguardia e sistemi completi: Mapei Color Paving, per la realizzazione di pavimenti in calcestruzzo effetto lavato,  Mapestone, per il ripristino, la posa e la stuccatura di pavimentazioni architettoniche carrabili in pietra, Mapecoat Tns Urban, per il rivestimento di piste ciclo-pedonabili o aree ad arredo urbano. I sistemi si integrano perfettamente nello spazio urbano in cui si collocano.


Fondata nel 1937 a Milano, Mapei taglia il traguardo degli 80 anni contando 81 consociate – di cui 7 società di servizi – e 73 stabilimenti produttivi in  33 paesi nei cinque continenti.  Alla base del successo dell’Azienda: la specializzazione nel mondo dell’edilizia attraverso l’offerta di prodotti e sistemi certificati che soddisfino le richieste dei clienti e della domanda; l’internazionalizzazione, per una maggiore vicinanza alle esigenze locali e riduzione al minimo dei costi di trasporto; la Ricerca e Sviluppo, a cui viene destinato il 5% del fatturato aziendale (di cui l’80% è dedicato allo sviluppo di prodotti ecosostenibili, che rispettino l’ambiente e la salute del posatore e dell’utilizzatore finale).

 

Cervia città giardino 2016
Cervia città giardino 2016

Equilatera, un progetto di sperimentazione architettonica

Equilatera prende forma dal progetto di tesi di laurea di tre studenti del Politecnico di Milano, Vito Iovino, Luca Scandella e Cristina Savoldelli che hanno sviluppato il progetto esecutivo e sperimentale, coordinati dal prof. Ing. Marco Imperadori, relatore della tesi, e dai tutor Prof. Ing. Graziano Salvalai e Prof.ssa Arch. Valentina Gallotti.

Equilatera consiste in un’originale struttura lignea concepita con una forma triangolare, realizzata con scarti di legno lamellare Crosslam in forma di aste intervallate e avvitate fra loro. Il gioco di alternanza fra vuoto e pieno, sostanza e trasparenze, dà vita ad un piccolo padiglione montato per la prima volta a Lecco, presso la scuola Edile Espe, ed in seguito ulteriormente sviluppato in collaborazione con Farm Cultural Park di Favara (Ag), per essere installato nel cuore del centro storico del piccolo borgo siciliano, oggi diventato un polo di sperimentazione culturale la cui fama ha oltrepassato i confini nazionali. Farm è un ambizioso progetto di riqualificazione urbanistica, orientato allo sviluppo di un cambiamento socioculturale nato cinque anni fa dalla visione di due professionisti – Andrea Bartoli e Florinda Saieva – per far rivivere il borgo siciliano di Favara.

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La filosofia che sottende il progetto di Equilatera, ovvero l’impiego del materiale ligneo di scarto in grado di offrire ancora un grande potenziale tecnico ed estetico, si sposa perfettamente con gli obiettivi di FARM, mirati a generare un cambiamento che sviluppa valore e migliora lo stile di vita della comunità. Il modulo Equilatera è costituito dunque da una struttura principale portante in legno lamellare, su cui è collocata una struttura lignea secondaria e su di essa fissate le lastre in vetroresina Elyplast di Brianza Plastica (co-sponsor del progetto), che offrono protezione dalle intemperie, lasciando filtrare una piacevole luce naturale. Il colmo metallico applicato sul vertice superiore, contribuisce ad attivare la ventilazione naturale zenitale.

La struttura è sollevata da terra e rivestita sulla bassa sporgenza lungo uno dei due lati chiusi con ceramiche di Caltagirone, una raffinatezza estetica e funzionale che invita a sedersi e godere della convivialità e degli spunti creati all’interno di FARM. Equilatera vuole essere infatti luogo di incontro, dove lo spazio interno ed esterno si fondono, in un contesto ricco di innovazione, ma al tempo stesso in grado di recuperare i ritmi e i materiali del passato.

EQUILATERA_02

Luigi Schiavo nuovo presidente di Conpaviper

Il taglio del nastro al Forum Conpaviper
Il taglio del nastro al Forum Conpaviper

Il nuovo presidente di Conpaviper è Luigi Schiavo. Il successore di Dario Bellometti, in carica dal 2009, è stato eletto durante l’assemblea dei soci dell’associazione, in apertura del Forum Nazionale dei Massetti e Pavimenti continui  di Rimini, evento di riferimento per il mondo delle pavimentazioni industriali alla presenza delle più importanti aziende del settore.

«Abbiamo un programma molto intenso, concentrato sui temi della legalità e della crescita della professionalità», ha esordito Schiavo. «Esistono già progetti molto concreti, come un patentino che andrà a integrare un albo professionale, e collaborazioni fattive con altre associazioni del settore per vivere insieme tutto quello che portiamo avanti. Non siamo solo noi di Conpaviper come massetti e pavimenti, ma c’è anche il mondo delle ceramiche, il legno, non si può pensare di andare avanti da soli senza condividere tutti gli aspetti tecnici e commerciali». 

Il taglio del nastro al Forum Conpaviper
Il taglio del nastro al Forum Conpaviper

Bellometti, vera e propria istituzione di Conpaviper, lascia il testimone «dopo 8 anni e ben 4 mandati a forze nuove che hanno più linfa vitale per proseguire. Ho assunto la presidenza nell’anno più difficile, il 2009, e sono contento di essere arrivato qui con l’associazione che continua a crescere, a lavorare e a farsi conoscere. È la dimostrazione di tutto il lavoro fatto, compreso questo Forum che sta avendo un grandissimo successo. Conpaviper è pronto a partire con rinnovato slancio anche grazie al nuovo presidente e ai nuovi vice-presidenti: sono sicuro che faranno molto bene e, se cresceranno, significherà che sono stato bravo pure io».

A completare la nuova dirigenza Conpaviper, i tre nuovi vice-presidenti specializzati per le diverse sezioni. Enzo Parietti, sezione Resine, Costantino Vinella, nuovo vice-presidente con delega alle Pavimentazioni, Antonino Badalucco, altro vice-presidente per la sezione Massetti. 

Prodotti da costruzione, il nuovo regolamento spiegato bene

Cavi da costruzione
Cavi da costruzione

Con il record di presenze di aziende e addetti, circa 300 persone, si è concluso a Bari il Road Tour Fme (Federazione Nazionale Grossisti E Distributori Di Materiale Elettrico) con la partecipazione di Aice (Associazione Italiana Commercio Estero) dedicato al nuovo Regolamento prodotti da Costruzione Ue 305/2011, meglio noto come Regolamento Cpr, che entrerà in vigore il 1 luglio 2017. Il tour si è sviluppato in quattro tappe su tutto il territorio nazionale (Padova, Milano, Roma e Bari) e ha avuto l’obiettivo di far conoscere al grande mondo della distribuzione la portata rivoluzionaria della Cpr nel mondo dei cavi. 

 “Si è trattato indubbiamente di un tour di grande successo in termini di presenze di aziende e di interesse riscosso – ha dichiarato Ezio Galli, Presidente di Fme-. Da parte mia personale quindi e di Fme esprimiamo  grande soddisfazione e voglio ancora una volta pubblicamente ringraziare Aice, il cui supporto tecnico è stato prezioso e fondamentale. Certo devo ammettere che la constatazione che a tutt’oggi la norma Cei non sia ancora stata pubblicata lascia me e la Distribuzione tutta quanto meno perplessi, contribuendo ad alimentare uno stato di forte incertezza sul mercato che non è mai una buona cosa. Mi auguro quindi che si possa presto arrivare ad un punto di svolta che porti la necessaria chiarezza ed univocità”.

Tappa Bari CPR

Ricordiamo che il Regolamento Cpr riguarda tutti i prodotti fabbricati per essere installati o utilizzati in modo permanente negli edifici e nelle altre opere d’ingegneria civile come abitazioni, edifici industriali e commerciali, uffici, ospedali, scuole o metropolitane. Dal 1 luglio 2017 tutti i cavi installati in qualsiasi tipo di costruzione, per il trasporto di energia o per trasmissione dati, dovranno obbligatoriamente rispondere ai requisiti essenziali di comportamento al fuoco previsti dal Regolamento per essere considerati sicuri. In considerazione del forte impatto sul mercato dei cavi, l’impegno di tutti gli attori della filiera è massimo: i produttori di Aice e i distributori di Fme stanno collaborando in questa importante fase di transizione in un lungo percorso di informazione diretta a livello nazionale a tutti i distributori di materiale elettrico e ai loro clienti diretti, ovvero gli installatori. Per Aice, l’associazione che in Anie Federazione rappresenta le aziende attive nei comparti dei cavi per energia e accessori, cavi per comunicazione e conduttori per avvolgimenti elettrici, l’iniziativa con Fme rientra in un piano strutturato di comunicazione chiamato “Revolution Tour: la nuova era dei cavi” che sta toccando diverse città d’Italia, in collaborazione con soggetti istituzionali, normativi, certificativi e professionali.

“La nostra partecipazione ha suggellato un rapporto di collaborazione che si è instaurato da anni con Fme e che certo non poteva venire a mancare in un’occasione così importante – ha spiegato Francesco Sciarra – Vice Presidente Aice. La disponibilità di Fme ci ha consentito di presentare in modo univoco il cambiamento storico della Cpr aggiornando durante i quattro workshop i partecipanti sulle novità che nei mesi sono  emerse. Abbiamo avuto anche la possibilità di informare i soci Fme che i produttori di cavi associati Aice hanno già a disposizione i cavi Cpr e che quindi il sistema è pronto per partire. Relativamente alla norma Cei, abbiamo chiarito che la commercializzazione dei cavi è legata ad una legge europea che vieta dal 1 luglio 2017 ai produttori di immettere sul mercato cavi per installazione fissa senza la marcatura Ce e pertanto anche noi ci auguriamo che presto la norma Cei venga emessa, certamente entro giugno. Abbiamo comunque ricordato che, per quanto il Cei emetta delle Norme, ciò che fa testo è  la legge e quindi il Regolamento Cpr.

Cavi da costruzione
Cavi da costruzione

Cemento e calcestruzzo: il 2017 è l’anno buono?

Dopo anni in cui il comparto ha perso volumi, valore aggiunto e operatori, ci sono finalmente timidi segnali di ripartenza. È poco, ma è già qualcosa. Nicola Zampella, responsabile Ufficio Studi Federbeton (Federazione delle Associazioni della filiera del cemento, del calcestruzzo e dei materiali di base per le costruzioni) spiega in occasione del primo Forum nazionale dei massetti e pavimenti continui, organizzato da Conpaviper (Rimini, 5 e 6 maggio): “I valori di rialzo sono molto, molto bassi. Però ci sono. È quindi lecito pensare che il 2017 possa essere l’anno il cui il comparto e le nuove costruzioni riprendono il cammino interrotto con un brutto e lungo stop”. E il fatto che il nuovo possa non essere più una zavorra è una notizia. Detto ciò, è bene tenere a bada gli entusiasmi più sfrenati. Ma qualcosa (finalmente) si muove e la spinta del settore residenziale può dare un apporto in più.  

Previsioni
Previsioni

La manutenzione straordinaria viaggia a favore di vento, così come le malte, i premiscelati e le pavimentazioni: “In linea di massima vivono in momento di crescita che si attesta attorno al +2%. Dopo la drastica riduzione del mercato, è un elemento psicologico importante per gli operatori del settore. Pensare che la salita sia (quasi) finita è un sollievo enorme. Dopo le aspettative tradite del 2016, che si pensava potesse essere l’anno dell’assestamento, il 2017 può rappresentare davvero una svolta”. L’elaborazione di Federbeton, su dati Mise, Istat e altre fonti, stima la produzione di cemento per il 2017 in 18,7 milioni di tonnellate. Infine, c’è da registrare un fenomeno: l’Italia viaggia a più velocità ed è difficile scattare una fotografia della situazione che non sia mossa. “Nel 2016 si è registrata un’accelerazione al Sud per quanto concerne i consumi di cemento, mentre il Nord è andato più piano. Oggi la tendenza si è invertita e troviamo pochi grandi cantiere: il Centro-Sud fa fatica, il Nord-Est va bene e il Nord-Ovest se la cava” chiosa Zampella.

Meno cemento...
Meno cemento…
Investimenti
Investimenti
Inversione di tendenza
Inversione di tendenza
Congiuntura negativa
Congiuntura negativa
Calo delle imprese
Calo delle imprese

Il futuro delle città riparte dalle pavimentazioni

Italcementi

Pavimentazioni più economiche, durevoli, sicure e confortevoli per le città. Il calcestruzzo rappresenta una soluzione ideale per le superfici delle nostre metropoli, dalle strade ai piazzali, dai marciapiedi ai parcheggi.  Se ne parla al 1° Forum Nazionale dei Massetti e Pavimenti continui, organizzato da Conpaviper, in programma il 5 e 6 maggio 2017 a Ecoarea di Rimini, dove si fa il punto sulle principali tematiche riguardanti pavimentazioni industriali, rivestimenti in resina, massetti di supporto e sottofondi.

Il calcestruzzo rappresenta il materiale ideale per realizzare una vastissima gamma di pavimentazioni e massetti. Resistenza alla compressione, resistenza all’usura, lavorabilità, durabilità, possibilità di lavorazioni superficiali sono solo alcune delle proprietà che ne consentono l’impiego in pavimentazioni con differente destinazione. I dati elaborati da Federbeton, la Federazione che in ambito Confindustria rappresenta le Associazioni della Filiera del cemento, del calcestruzzo e dei materiali di base per le costruzioni nonché delle applicazioni e delle tecnologie ad esse connesse, stima una crescita per il 2017 del settore delle pavimentazioni del 2/3% a fronte di oltre 135 milioni di mq di pavimentazioni realizzate nel 2016. Il Forum si propone di spiegare agli operatori del settore le novità e avviare un dibattito interno di approfondimento. All’interno dell’evento, le imprese, i tecnici e i professionisti possono conoscere, approfondire e dibattere sui diversi temi delle pavimentazioni.

Italcementi e Calcestruzzi, società leader in Italia nella produzione e commercializzazione di prodotti per l’edilizia, saranno presenti con uno stand all’interno del quale presenteranno con i prodotti e le applicazioni per l’isolamento termico e acustico delle abitazioni e con le soluzioni per pavimentazioni continue drenanti, architettoniche e industriali. Pavimentazioni e massetti ben progettati e realizzati hanno una lunga vita utile e con bassi costi di gestione. Le pavimentazioni in calcestruzzo, inoltre, essendo per loro natura chiare, hanno una maggiore luminanza rispetto all’asfalto dunque, soprattutto in ambiente urbano, consentono di ridurre le spese di illuminazione sia per i costi di installazione (meni punti luce) sia per i costi di gestione (lampade meno potenti). Inoltre le pavimentazioni in calcestruzzo hanno alti valori di riflessione solare, quindi riducono il calore al suolo, sono perciò indicate nelle isole si calore. Soprattutto nelle grandi città questa scelta comporterebbe in poco tempo significativi risparmi.

Italcementi e Calcestruzzi sul fronte dei massetti e delle pavimentazioni operano in maniera integrata con diverse linee di prodotti sia per il confort delle abitazioni con prodotti per l’isolamento termico e acustico, sia soluzioni per la realizzazione di pavimentazioni architettoniche, industriali o estetiche. Italcementi ad esempio propone un nuovo legante idraulico, messo a punto in i.lab, il centro ricerca e innovazione di Bergamo, da miscelare con aggregati selezionati per la realizzazione di massetti a ritiro ed essicazione controllata: un vantaggio per l’applicatore che può utilizzarlo per lavori di ristrutturazione o nella realizzazione di nuovi appartamenti. E’ un prodotto particolarmente adatto per la realizzazione di massetti per pavimenti riscaldanti, in quanto aumenta la diffusione del calore. Calcestruzzi invece propone attraverso la sua Business Unit Costruzioni, un team dedicato a lavori su misura per i clienti, una gamma di soluzioni per la realizzazione di ogni tipologia di pavimentazione a cui si aggiunge un nuovo approccio: dalla collaborazione nella fase progettuale alla scelta dei materiali, dalla finitura superficiale sino alla posa in opera in cantiere.

Il programma del Forum prevede poi una serie di seminari che toccheranno molteplici aspetti inerenti i massetti e la pavimentazione continua, partendo dal progetto, addentrandosi nei problemi della manutenzione e dei materiali di utilizzo, ‘virando’ sulle corrette modalità di controllo e sul giusto isolamento acustico in rispetto della nuova normativa. A livello tecnico, poi, il Forum offrirà un approfondimento sui rivestimenti in resina secondo le linee guida Conpaviper, per poi focalizzare l’attenzione sulle diverse tipologie di massetti (riscaldanti, raffrescanti, leggeri). Di assoluto rilievo, a livello normativo, il seminario dedicato al cambiamento del contenzioso nei pavimenti industriali dopo la pubblicazione delle recenti istruzioni CNR e l’incontro sul rating di legalità.

Geberit Italia rinforza la prima linea di management

Da sinistra: Fabio Sabbadini, Giorgio Castiglioni e Ana Cruz
Da sinistra: Fabio Sabbadini, Giorgio Castiglioni e Ana Cruz

Diventa operativo il nuovo management team di Geberit Italia. Giorgio Castiglioni, direttore generale dal 2008, è oggi affiancato da Fabio Sabbadini nel ruolo di direttore vendite, mentre a capo di marketing e product management è arrivata Ana Cruz. Fabio Sabbadini, 47 anni, è in Geberit dal 1999. La sua carriera manageriale lo ha visto giocare un ruolo importante in ambito marketing e poi nelle vendite, incrementando la notorietà del marchio, non solo attraverso il prodotto di stampo più tecnico, ma anche grazie alla nuova offerta di design nonché alle opportunità generate da soluzioni innovative come il vaso hi-tech multifunzionale AquaClean. Ana Cruz, portoghese, 41 anni, ha una carriera di oltre 18 anni nel marketing e vendita aziendale è stata selezionata da Geberit per la sua esperienza internazionale con responsabilità in termini di product management, comunicazione B2B e B2C, Technical Services, After Sales e Training. 

«Con questo nuovo assetto Geberit conferma l’importanza del mercato italiano e l’intenzione di investire ulteriormente nello sviluppo di una strategia a supporto del claim dentro e fuori parete», spiega Castiglioni. «Con la recente acquisizione di Pozzi-Ginori siamo infatti in grado di proporre ai nostri clienti una proposta veramente completa di prodotti e servizi».

Il Gruppo Geberit è leader nell’impiantistica idraulica e -con l’acquisizione dello storico marchio Pozzi-Ginori- è oggi sinonimo di soluzioni avanzate per l’ambiente bagno di design. Dalla progettazione della rete di adduzione e scarico, all’installazione di sanitari di ultima generazione anche multi-funzione, fino alle proposte di arredo, la gamma di prodotti Geberit e Pozzi-Ginori è in grado di fornire soluzioni full range dentro e fuori parete.

Da sinistra: Fabio Sabbadini, Giorgio Castiglioni e Ana Cruz
Da sinistra: Fabio Sabbadini, Giorgio Castiglioni e Ana Cruz

Il Portogallo recupera edifici storici per incentivare il turismo

Il monastero di São Salvador de Travanca
Il monastero di São Salvador de Travanca

Recupero e valorizzazione del patrimonio storico-culturale del Portogallo per incentivare il turismo. È l’obiettivo del programma Revive, che nasce su iniziativa del governo lusitano e prevede di recuperare 30 edifici storici in stato di abbandono, favorirne la valorizzazione e incentivarne la fruizione. La chiave per ottenere i risultati sperati sta nell’attrazione degli investimenti privati: attraverso la partecipazione a un bando pubblico, sarà possibile la concessione delle strutture purché vi sia alle spalle un progetto serio di ripristino, valorizzazione e utilizzo a tutela delle caratteristiche delle strutture e del contesto ambientale in cui sono ubicate.

Parallelamente, il foverno portoghese sta anche portando avanti il programma Simplex per la semplificazione delle procedure amministrative, vista la recente approvazione di nuove regole applicate alle strutture ricettive turistiche. Il programma mira a snellire la burocrazia sia attraverso la semplificazione delle procedure, sia attraverso una migliore articolazione di tutti i soggetti coinvolti. Inoltre, rispecchia l’obiettivo di rafforzamento, semplificazione e digitalizzazione della pubblica amministrazione, oltre all’implementazione di misure destinate a potenziare il settore del turismo in quanto fattore di attrazione di investimenti nazionali ed esteri.

Il monastero di São Salvador de Travanca
Il monastero di São Salvador de Travanca