Smart Building Expo: transizione energetica e digitale da 150 imprese a Fiera Milano

A Fiera Milano la fiera Smart Building Expo (19-21 novembre 2025) ha deciso di rinnovare la sua contemporaneità con MADE expo, Sicurezza e GEE-Global Elevator Exhibition, nell’ambito di MIBA-Milan International Building Alliance.

luca-baldin-smart-building-expo
Luca Baldin, project manager di Smart Building Expo 2025

«La sinergia tra i mercati che le quattro manifestazioni rappresentano è uno dei punti di forza del progetto MIBA», spiega a YouTrade Luca Baldin, project manager di Smart Building Expo 2025.

«MADE expo rappresenta il mondo dell’architettura, dell’edilizia e dei materiali, Smart Building Expo racconta il cervello del building, tra integrazione tecnologica e digitalizzazione, Sicurezza completa l’offerta con le soluzioni per proteggere le persone, i beni, ma anche i dati, che in un edificio smart sono un elemento abilitante. Infine, Gee si concentra sulla tecnologia di elevazione, che rende ogni luogo accessibile e inclusivo.

Insieme disegnano un percorso unico, che abbraccia l’intero ciclo di vita dell’edificio, dalla progettazione alla gestione, con un’attenzione condivisa a sostenibilità, efficienza energetica e comfort. È un’occasione per far dialogare mercati complementari, dove innovazione tecnologica e costruzione si incontrano concretamente». 

Quali sono le novità di questa edizione di SBE? 

Il tema portante è la twin transition, quella doppia transizione (energetica e digitale) che sta ridisegnando il modo in cui pensiamo e viviamo gli edifici: le aziende in mostra presenteranno prodotti, soluzioni e tecnologie in grado di traguardare gli obiettivi europei.

Importante novità è poi l’impostazione per giornate tematiche: decarbonizzazione, elettrificazione e smart city. Tre focus per aiutare i visitatori a comprendere come l’integrazione di sistemi intelligenti, l’impiantistica evoluta, le soluzioni IoT e la digitalizzazione possano rendere più performanti, sostenibili e resilienti le nostre città. 

SBE si ripropone come hub di confronto e riflessione sul futuro di edifici e città: quali sono i focus della fiera? 

Il focus è duplice. Da un lato la transizione energetica, con fonti rinnovabili, sistemi di efficienza e soluzioni di elettrificazione, e dall’altro la trasformazione digitale, che riguarda l’impiantistica, l’integrazione di dispositivi, l’automazione, la gestione dei dati.

Il nostro obiettivo è offrire ai professionisti un punto di riferimento per comprendere l’evoluzione della building automation e delle smart city, non in chiave futuristica, ma come percorso già in atto. 

smart-building-expo-fiera

Quanti espositori ha richiamato la manifestazione? 

Più di 150 espositori, di cui il 26% esteri provenienti da 16 Paesi, tra cui player di primo piano, italiani e internazionali. È un dato che conferma la crescita costante di Smart Building Expo e la sua capacità di attrarre interlocutori di alto livello.

L’aumento della superficie espositiva del 20% rispetto all’edizione del 2023 testimonia un mercato in pieno fermento, che riconosce a SBE il ruolo di aggregatore privilegiato e di luogo di rappresentazione di un intero comparto. 

Quali le novità più interessanti dalle aziende in fiera? 

Tutte le aziende sono molto concentrate sulla grande partita dell’efficientamento energetico, che è diventato il principale driver del settore. Va da sé che moltissime delle soluzioni proposte vanno in quella direzione. Parliamo quindi soprattutto di sistemi Bacs (Building automation control systems) che garantiscono, senza altri interventi, risparmi in bolletta nell’ordine del 20-30%, con investimenti modesti.

Questi sistemi ormai utilizzano diffusamente anche l’intelligenza artificiale per «imparare» i comportamenti degli occupanti e replicarli, assicurando il massimo del risparmio con il massimo del comfort abitativo. Questi sistemi garantiscono l’integrazione impiantistica, gestendo sempre in modo intelligente anche autoproduzione e autoconsumo, compresa la ricarica dei veicoli elettrici.

Ma non dimenticherei un tema che sembra vecchio, ma invece è sempre attualissimo, che è quello delle infrastrutture digitali d’edificio in fibra ottica, quello che io chiamo il sistema neuronale degli edifici, che è balzato alla ribalta della cronaca giorni fa con una delibera dell’Assemblea Capitolina, che mira a dotare di tali impianti tutto il patrimonio edilizio del Comune di Roma.

Queste infrastrutture possono ora essere gestite da edge computer, che trasformano di fatto la casa in una sorta di smartphone aperto all’utilizzo di qualsiasi app, quindi a qualsiasi servizio innovativo. E la grande partita sarà tutta lì, sui nuovi servizi al cittadino. 

Quali novità, invece, per i visitatori all’interno del Rinnovabili District? 

Il Rinnovabili District è lo spazio curato dalla testata Rinnovabili per dibattiti, incontri e un’area espositiva immersiva dedicata alle tecnologie emergenti. A ogni giornata è stato assegnato un tema specifico: dalle energie rinnovabili e i modelli emergenti, alle comunità energetiche e alla direttiva Epbd, fino alle tecnologie per le smart city, un luogo di confronto e di formazione, per sperimentare soluzioni concrete per la transizione energetica. 

smart-building-expo-fiera

Sono state riproposte le piazze dell’innovazione: di che cosa si tratta? 

Le piazze dell’innovazione sono spazi tematici di networking e divulgazione, dove si possono seguire talk, demo e incontri verticali sulle tecnologie più innovative. Sono state previste quattro piazze: From Building to City, a cura della Smart Buildings Alliance, la Piazza della Building Automation a cura di Aibacs, la Piazza dell’Integrazione con Knx Italia e la Piazza Rinnovabili District, di cui abbiamo parlato. 

Quali sono i principali driver che possono guidare progettisti, ingegneri e installatori nella fase di transizione energetica e digitale? 

Il primo driver è culturale: è fondamentale comprendere che digitalizzazione ed efficienza sono due facce della stessa medaglia. Poi, ci sono i driver normativi, come la nuova direttiva EPBD4, che spinge verso edifici a emissioni zero. E, infine, quello tecnologico, con soluzioni digitali innovative che permettono una gestione intelligente del costruito. 

Quali sono gli ambiti dove maggiore è la spinta all’innovazione? 

L’innovazione è trasversale, coinvolge ogni settore e ogni fase della vita dell’edificio, dalla progettazione alla manutenzione. Interessante è certamente il mondo dei data center, che da un lato consente l’evoluzione dei servizi erogati, dall’altro, essendo altamente energivoro, rappresenta una delle grandi sfide della decarbonizzazione. 

In un mercato in cui le imprese hanno operatori sempre meno giovani, come riqualificare il personale tecnico per renderlo idoneo alle nuove sfide? Quali competenze digitali sono necessarie per i nuovi profili tecnici? 

Smart Building Expo è da sempre impegnata nella formazione professionale. Anche in questa edizione è stato previsto il Meeting Nazionale Smart Installer, dedicato alla professionalizzazione degli installatori che quest’anno avrà come special guest il nuovissimo progetto europeo LIFE-SKEMA, con un partenariato guidato da ENAIP e con il quale l’Unione Europea si è posta l’obiettivo di riqualificare il personale tecnico per renderlo idoneo alle nuove sfide della twin transition (digitale ed energetica) del patrimonio edilizio. In quest’ambito c’è davvero moltissimo da fare. 

smart-building-expo-fiera

Quali iniziative stanno intraprendendo aziende e associazioni per preparare gli installatori di questi sistemi? 

Le aziende più evolute stanno investendo nella formazione continua e nella certificazione delle competenze, mentre le associazioni promuovono percorsi specifici per aggiornare i professionisti; ma non nascondiamoci che in quest’ambito c’è ancora molta confusione.

In Smart Building Expo cerchiamo di fare sintesi: grazie alla collaborazione con realtà come Prosiel, Knx Italia, Aibacs e Smart Buildings Alliance, offriamo momenti formativi che uniscono teoria e pratica a supporto degli operatori. 

Tra i punti all’ordine del giorno di SBE è entrata la sfida della EPBD4 e dei decreti attuativi: qual è l’impatto della nuova normativa sulle strategie nazionali e sugli investimenti per la riqualificazione edilizia? 

La direttiva EPBD4 rappresenta una svolta epocale. Gli investimenti stimati per l’Italia superano i 280 miliardi di euro, e la sfida sarà trasformarli in progetti concreti. La normativa impone di accelerare sulla riqualificazione del patrimonio edilizio esistente e sulla decarbonizzazione.

Il 19 novembre abbiamo in programma un convegno che vedrà la partecipazione di rappresentanti della Commissione Europea, del Mase, di Ance, di Adiconsum e altri stakeholder di rilievo per cercare di identificare qualche utile indicazione condivisa in vista dei decreti attuativi che vedranno luce a breve, ovvero alle politiche in grado di consentire all’Italia di raggiungere gli obiettivi sfidanti posti al 2030, al 2040 e al 2050. 

Qual è l’impatto dell’intelligenza artificiale nell’efficientamento energetico degli edifici? 

L’intelligenza artificiale è già parte integrante dell’ecosistema smart building. Grazie alla capacità di analizzare grandi quantità di dati in tempo reale, permette di ottimizzare i consumi, anticipare guasti e migliorare la qualità dell’ambiente interno. Dalla gestione predittiva dei sistemi alla regolazione intelligente dell’illuminazione, l’Ai è uno degli strumenti che consente di rendere davvero intelligenti gli edifici.

LIFE SKEMA: un progetto per installatori 

LIFE SKEMASkill ecosystem, market-driven learning and advanced training for green and smart installers è un progetto della durata di quattro anni (da settembre 2025 a fine agosto 2029) finanziato dal programma LIFE dell’Unione Europea coordinato da ENAIP, Ente di formazione professionale nazionale.

Ha l’obiettivo di innovare il repertorio dei profili professionali che in Italia si occupano di energia e ambiente per sostenere concretamente la transizione ecologica.

La mancanza di competenze aggiornate tra gli installatori rappresenta infatti uno dei principali ostacoli al rinnovamento e alla transizione verso edifici smart e green. In Italia, il consorzio SKEMA formerà oltre 3.500 lavoratori entro cinque anni in tecnologie verdi e intelligenti per il settore edile.

Sono partner del progetto: CTA, Consorzio tecnologie avanzate, Cresme Ricerche, Politecnico di Bari, EPC-European project consulting, Oficina impresa sociale, ENAIP net, Ance. 

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento
Inserisci il tuo nome qui