Materiali innovativi per il tetto Riwega, che festeggia i suoi primi 25 anni

Elementi per la ventilazione, schermi e membrane traspiranti, sistemi impermeabilizzanti acqua-ariavento e sistemi di sicurezza anticaduta: un insieme produttivo e distributivo di materiali innovativi che costituisce l’ambito di attività di Riwega, azienda altoatesina guidata da Werner Rizzi e Werner Gamper, che si avvia verso il suo 25esimo anniversario.

YouTrade ha incontrato l’amministratore delegato Werner Rizzi e il responsabile marketing operativo e delle relazioni esterne Claudio Pichler, per conoscere la storia e le sfide future di un’impresa che ha fatto della protezione ed efficienza dell’involucro la sua mission.

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Da sinistra, l’amministratore delegato Werner Rizzi e il responsabile marketing operativo e delle relazioni esterne Claudio Pichler

Domanda. Riwega compie quest’anno 25 anni: com’è iniziata questa avventura?
Werner Rizzi. Già prima del 1998, anno di fondazione di Riwega, io e il mio socio Werner Gamper lavoravamo all’interno di una storica fornace della zona. Io ero l’amministratore, lui il mio braccio destro che seguiva la vendita in Alto Adige, Austria, Svizzera e Germania. A fine anni Novanta entrambi abbiamo colto il cambiamento in atto nel mercato delle costruzioni, che andava verso un nuovo modo di pensare l’involucro. Così abbiamo deciso di aprire una società specializzata in membrane ad alta traspirabilità, proprio per dare la giusta risposta alla necessità di realizzare un pacchetto tetto a regola d’arte, durevole e coibentato. È nata dunque Riwega, che inizialmente si chiamava Riga, dall’unione delle sillabe iniziali dei cognomi Rizzi e Gamper. Il nome, però, non funzionava perché creava confusione con la capitale della Lettonia, così abbiamo optato per Riwega, aggiungendo al centro le due lettere iniziali dei nostri nomi di battesimo. Quando abbiamo fondato l’azienda eravamo solo in due, oggi Riwega ha 260 collaboratori. Abbiamo dedicato tanto tempo a costruire questa realtà, e con tanta passione e un po’ di fortuna siamo riusciti a crescere e migliorare.

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La sede Riwega a Egna (Bolzano)

D. Perché siete partiti dal tetto?
Werner Rizzi. Lavorando per una fornace del Trentino, avevamo già maturato un buon know-how nel settore. Poi, ci siamo allargati a tutto l’involucro. Tra l’altro, proprio nel 1998 è stata approvata la prima legge sul territorio italiano, inerente le norme per il recupero ai fini abitativi dei sottotetti, che ha aperto la strada a un mercato molto interessante. Se le mansarde potevano essere abitate, diventava ancora più importante realizzare tetti a regola d’arte: coibentati, impermeabilizzati e ventilati.

D. Il tetto è considerato un sistema che integra caratteristiche di risparmio energetico e di protezione dagli agenti atmosferici. Qual è la soluzione migliore?
Werner Rizzi. Per dare le giuste performance a un tetto che duri nel tempo si deve utilizzare la fisica tecnica applicata alle costruzioni e all’involucro stesso, impostando la stratigrafia più adeguata al tipo di tetto su cui ci si trova a operare. Non c’è una soluzione univoca.

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Lo showroom Riwega con le proposte delle diverse divisioni

D. Tetto piano e tetto verde: quali sono le vostre soluzioni? 
Werner Rizzi. La moderna architettura ha visto sempre più la diffusione di tetti piani o leggermente inclinati e tetti verdi che necessitano di diversi sistemi di impermeabilizzazione. Così nel 2011 l’azienda ha inaugurato la divisione Riwega Planus, che propone membrane in Eva, Tpe e Tpo. Collaboriamo con partner produttori tedeschi specializzati, per offrire al mercato prodotti sicuri e durevoli. Ci avvaliamo anche di professionisti qualificati e formati per la messa in opera a regola d’arte.

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L’ampia offerta di membrane e soluzioni anticaduta per un tetto sicuro e coibentato

D. Dal sistema tetto al sistema per non cadere dal tetto. L’offerta Riwega propone anche articoli per la sicurezza temporanea. In che cosa consiste la vostra offerta?
Werner Rizzi. L’introduzione di questi sistemi è stata un’idea del mio socio Gamper. Tra il 1998 e il 2000 abbiamo introdotto prodotti quali parapetti e reti anticaduta. La sicurezza sul tetto deve essere impeccabile, e per questo ci siamo rivolti a una società del Lussemburgo, con cui lavoriamo da oltre 20 anni non solo in Italia, ma anche in Svizzera e in altri Paesi europei, per offrire prodotti a regola d’arte. Questa attività è diventata sempre più importante nel core business dell’azienda e ha coinciso con la presentazione del nuovo Sistema Linea Vita per la sicurezza permanente delle coperture nel 2003, conosciuta poi con il nome Riwega safetymania. Nel 2006, infine, è nata la divisione Riwega Redbau, che ha lo scopo di distribuire in Italia attrezzature tecnologicamente avanzate prodotte da aziende europee specializzate, che consentono di operare in completa sicurezza su ogni tipo di cantiere edilizio anche con alto grado di rischio caduta, permettendo agli addetti una perfetta capacità operativa.

D. In Italia c’è sufficiente attenzione alla sicurezza provvisoria in cantiere?
Werner Rizzi. Negli ultimi anni c’è stato un enorme cambiamento e abbiamo fatto passi da gigante. Ogni impresa consapevole del lavoro che va a svolgere deve mettersi in sicurezza con prodotti sicuri e certificati.

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D. In pochi anni vi siete affacciati anche ai mercati esteri con la vendita di accessori per il tetto. È stata una strategia vincente?
Werner Rizzi. La strategia è stata sicuramente vincente, soprattutto per la nostra società che ha come core business la produzione di membrane traspiranti per l’impermeabilizzazione dell’involucro. Grazie alla nostra capacità produttiva e alla qualità dei nostri prodotti siamo conosciuti e stimati in tutta Europa. Siamo veramente fieri di ciò che abbiamo costruito.

D. Nel corso di 25 anni avete deciso di unirvi anche ad altre aziende per espandere i confini. Perché?
Werner Rizzi. Non eravamo sicuri che il mercato nazionale delle membrane avesse sufficienti potenzialità per assicurarci un fatturato adeguato per sopravvivere. Così abbiamo conosciuto altri professionisti e ci siamo legati a loro per creare società specializzate nella coibentazione e nel fissaggio. Queste collaborazioni permettono di garantire standard elevati ai nostri clienti, che possono contare su un ampio portafoglio di prodotti edili, dalle fondamenta fino al colmo dell’edificio.

D. Dunque vi siete specializzati nell’involucro e nella coibentazione?
Werner Rizzi. Abbiamo dei prodotti veramente innovativi e nel settore delle membrane e dei sistemi di fissaggio abbiamo fatto grandi passi avanti negli ultimi anni, soprattutto nel settore dei tetti in legno. Non essendoci in Italia, al di fuori delle province di Trento e Bolzano, una scuola dedicata alla carpenteria, come invece avviene in Austria o in Svizzera, il nostro ruolo diventa anche quello di creare cultura nel settore e offrire un servizio di formazione tecnica verso il nostro cliente primario che è il rivenditore di materiali edili.

D. Parliamo del vostro centro dedicato alla formazione: come funziona?
Claudio Pichler. All’interno dell’azienda abbiamo due centri di formazione. Il primo è RBE (Riwega Building Education) che si occupa di corsi dedicati alla cultura del costruire. I corsi sono dedicati a progettisti, imprese, architetti e si concentrano sulle tecniche di progettazione, le normative, casi studio. Il secondo centro di formazione è RTC (Riwega Training Center), una vera e propria sala attrezzata dedicata ai posatori che possono vedere la corretta messa in opera dei prodotti e dei sistemi su esempi in scala reale. Le maestranze possono così fare test pratici di posa dei pacchetti tetto, dei sistemi linea vita, dei cappotti, dei sistemi per le facciate ventilate. I centri di formazione Riwega sono sempre più frequentati anche dagli studenti di ingegneria, delle scuole edili, delle scuole di carpenteria, dei centri di alta formazione per le pratiche edili. Inoltre, collaboriamo con enti e agenzie quali Federlegno Arredo, Arca, Casaclima Passivhaus, che negli anni hanno utilizzato i nostri centri come punto base per la formazione dei loro studenti.

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D. I corsi sono a pagamento o gratuiti?
Claudio Pichler. I corsi si possono dividere in due tipologie. Quelli per la certificazione delle competenze, attivati in collaborazione con istituti terzi che si occupano dell’esame finale e del rilascio di un vero e proprio patentino, hanno un costo da sostenere. Invece, i corsi di posa per i nostri clienti fanno parte della offerta commerciale e formativa che l’azienda dispone come servizio. Sono totalmente gratuiti; a carico dei partecipanti ci sono solo il costo del viaggio e degli spostamenti.

D. Quanti corsi organizzate in media nel corso di un anno?
Claudio Pichler. Teniamo una media di due-tre corsi alla settimana, quindi in un anno saranno circa 100-150. A questi vanno sommate tutte le ore di formazione che svolgiamo quotidianamente sul territorio italiano ed estero con la nostra rete di consulenti e tecnici esterni specializzati.

D. Quante persone formate all’anno?
Claudio Pichler. Migliaia. Facciamo anche tanti convegni con architetti e ingegneri e con le scuole professionali sul territorio. La formazione è uno dei nostri principali impegni, al di là del lavoro di vendita e assistenza commerciale.

D. Dunque, a chi sono rivolti i vostri corsi?
Claudio Pichler. Progettisti, imprese di costruzione e artigiani, ma anche ai rivenditori edili. Anzi, per i distributori abbiamo un canale specifico che coinvolge i nostri tecnici esterni, che vanno a fare formazione a domicilio presso le rivendite o un altro luogo scelto dal distributore. Abbiamo due tipologie di iniziative: la formazione tecnica per il personale interno della rivendita o il meeting tecnico per i clienti del rivenditore. Per chi vuole specializzarsi ulteriormente mettiamo a disposizione il nostro centro di formazione per incontri dedicati per gli impresari selezionati.

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D. Quali benefici vi riconosce il rivenditore che accede ai corsi Riwega?
Claudio Pichler. La formazione apre gli occhi su tante tematiche che spesso passano inosservate, come quella della durabilità dei materiali. È molto facile trovare sul mercato prodotti che apparentemente sembrano simili ai prezzi più disparati: quando, però, approfondisci come il prodotto è stato realizzato, il materiale utilizzato e le tecniche di lavorazione, le prestazioni in termini di durabilità, è possibile capire immediatamente qual è il materiale più valido. Senza conoscere queste tematiche ci si affida solo al prezzo più conveniente.

D. Avete messo a punto anche un innovativo software di calcolo. Di che cosa si tratta?
Claudio Pichler. Lavoriamo sulla realizzazione e lo studio dei pacchetti tetto con due software dedicati al calcolo termo-igrometrico. Abbiamo un software semplificato per il calcolo statico, realizzato in collaborazione con Tep, l’azienda di sviluppo software di Anit, l’associazione nazionale per l’isolamento termico e acustico, personalizzato sulle nostre esigenze e scaricabile gratuitamente dal sito Riwega. Ovviamente, essendo un software semplificato, talvolta nelle situazioni più complesse il risultato va poi verificato con un secondo software che esegue calcoli termo-igrometrici dinamici. Questo servizio permette di analizzare molti più dati, come flussi di umidità interno/esterno, la risposta dei vari materiali che compongono il pacchetto tetto a livello orario nell’arco di 365 giorni, proiettando i risultati a dieci anni di distanza. Questo consente di vedere come lavora il pacchetto tetto nelle condizioni ambientali reali in cui si trova e offre una grandissima sicurezza in merito ai risultati ottenuti.

D. Efficienza energetica, casa passiva, abitazione a impatto zero saranno i trend dei prossimi anni. Siete sintonizzati con questo cambiamento? 
Claudio Pichler. Per noi è quasi strano doverne parlare, perché questi temi fanno parte dell’azienda da quando è stata creata 25 anni fa. Edilizia green, efficienza energetica, impatto zero sono argomenti che fanno parte del nostro Dna, e che perseguiamo e perfezioniamo da sempre, giorno dopo giorno.

D. Che cosa pensate della direttiva europea sull’obbligo di riqualificazione degli edifici?
Claudio Pichler. Avere un parco costruito a energia quasi zero è l’obiettivo a cui l’edilizia deve arrivare per salvare il pianeta. Lo riteniamo un passaggio obbligato e abbiamo sempre collaborato con protocolli come Casaclima, Passivhaus, Arca, Gbc, che fanno dell’efficienza energetica il proprio scopo. Fin dal 2010, quando è entrata in vigore la direttiva europea sui famosi edifici nZeb, Riwega si è attivata per fare cultura presso i suoi clienti e i progettisti. Purtroppo, la legislazione italiana aspetta sempre l’ultimo momento per mettersi in pari con le direttive, creando paradossi come il superbonus 110%. Per convincere la gente a riqualificare, invece di arrivarci in maniera naturale facendo cultura, si è pubblicizzata l’idea del lavoro gratis.

D. Avete di recente ampliato il sito produttivo in Germania. Siete ottimisti sul prossimo futuro?
Werner Rizzi. Siamo ottimisti e realisti. Il mercato europeo è molto grande, c’è tanto da fare ed è importante continuare a migliorare i prodotti per essere sempre all’avanguardia. La pandemia ha portato tanto lavoro, il 110% ha mandato in tilt il sistema, ma ha accresciuto la sensibilità delle persone sui temi dell’efficienza energetica e del comfort abitativo.

D. Da poco avete introdotto la linea Riwega concenta: di che cosa si tratta?
Claudio Pichler. Grazie all’acquisizione di un’azienda austriaca specializzata nella produzione e commercializzazione di pannelli di rivestimento, abbiamo dato vita alla linea Riwega concenta, una gamma di prodotti dedicati al rivestimento e protezione esterna delle facciate ventilate. All’interno della nostra proposta complessiva per le facciate ventilate si inseriscono quindi i sistemi di sottostruttura della linea Roofrox Outdoor, i sistemi coibentanti 3therm Insulation, le soluzioni di tenuta al vento e all’acqua con le membrane e nastri Riwega eternitycomfort, e ora anche i rivestimenti della linea Riwega concenta. Possiamo variare su tantissime proposte, dal classico pannello composito in polietilene ad alta densità, rivestito con fogli di alluminio che possono essere verniciati in qualsiasi colore  della gamma Ral o in colorazioni materiche effetto legno, pietra o metallo, fino a passare a  pannelli in classe di resistenza al fuoco A2 con una parte interna a base minerale. Infine, la gamma comprende anche soluzioni per il rivestimento di terrazze, balconi e controsoffittature di sporgenze esterne.

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D. Com’è impostato il rapporto con i distributori e quali servizi offrite per il sell out?
Claudio Pichler. Abbiamo un ampio inventario di servizi. Partiamo dal supporto commerciale con una rete vendita di consulenti tecnici che copre tutto il territorio nazionale. Queste figure hanno competenze tecniche specialistiche, che consentono di offrire una prima consulenza per identificare i prodotti più idonei alle esigenze del rivenditore e alle caratteristiche del territorio in cui si trova a operare. A questo servizio è abbinato un supporto commerciale con tre area manager che si dividono la Penisola in altrettante zone di competenza, e tecnici esterni specializzati su tutte le nostre linee di prodotto, che danno un ulteriore supporto alla rete commerciale. A questi si aggiungono tutti i tecnici interni di Riwega: ogni linea di prodotto ha uno specialista con un ulteriore grado di specializzazione che in caso di necessità interviene per offrire consulenza e che si occupa di sviluppare i calcoli termo-igrometrici, acustici, strutturali, anticaduta per le linee vita o i ponteggi, o per una stratigrafia di un tetto.

D. Ci sono novità in arrivo nel 2023?
Claudio Pichler. Usciremo a giugno con una serie di comunicazioni dedicate ai 25 anni dell’azienda e organizzeremo diversi eventi, con una grande festa a fine estate. Potenzieremo la linea Riwega concenta e andremo a potenziare un’altra sala di formazione che abbiamo inaugurato lo scorso anno presso la sede Roofrox di Lentate sul Seveso (Monza Brianza) in cui tutto il Nord Ovest può confluire per fare formazione tecnica e pratica.
Werner Rizzi. Sono inoltre previsti 10 milioni di euro di investimenti. È già stato avviato il potenziamento degli impianti a 25 milioni di metri quadrati in Germania e verrà rifatto lo stabilimento di Egna (Bolzano), con l’ampliamento di altri 4mila metri quadrati di magazzino e la creazione di nuovi posti di lavoro. In Austria, infine, sarà aperta un’altra sede per la distribuzione dei prodotti Riwega in Baviera, Austria ed Est Europa. Stiamo trattando anche per un immobile in Slovenia, dove operiamo con la nostra consociata Gramint.

D. Che messaggio vorreste lanciare ai rivenditori?
Claudio Pichler. Specializzatevi al massimo. Le nuove direttive europee sulle case a consumo zero hanno bisogno di un’altissima specializzazione non solo in chi costruisce, ma anche in chi distribuisce i materiali. Più isoliamo le case, più rischiamo di fare danni se non sono seguite determinate tecniche e scelti i prodotti adeguati. La formazione e la specializzazione dovranno essere al primo posto da oggi e nei prossimi anni.

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