Ediltec: rivenditori al centro per la riqualificazione energetica

Intervista a Paolo Lusuardi, consigliere delegato di Ediltec

paolo-lusuardi-ediltec

Domanda. Quali sono le aspettative sull’andamento del mercato dei sistemi isolanti?
Risposta. Era previsto in costante crescita in tutta Europa già da diversi anni. Poi, la pandemia e la crisi energetica hanno portato ulteriori elementi di dinamicità. In ogni caso, l’obiettivo di decarbonizzazione impone per forza di efficientare gli edifici dal punto di vista energetico.

D. Che consiglio potete dare al rivenditore? Come deve orientarsi nella scelta del fornitore di materiali isolanti?
R. Consigliamo di valutare fornitori che siano partner e che cerchino di rispettare il più possibile la filiera. Certamente la grande cantieristica di rado transita per la rivendita, però notiamo sul mercato che diversi operatori tendono ad accorciare la filiera, probabilmente in cerca di maggiori margini o di maggior controllo sul cantiere. Noi cerchiamo, per quanto possibile, di rispettare il ruolo della distribuzione. Questo per quanto riguarda l’approccio commerciale, l’altro consiglio che ci sentiamo di dare riguarda la qualità dei materiali trattati. Sono ormai 10 anni che il CPR impone a tutta la filiera delle precise responsabilità, tra 2021 e 2022 la scarsa disponibilità ha portato alla circolazione sul mercato di materiali mai visti prima, in alcuni casi dalla dubbia provenienza e qualità. Oltre alle performance, riteniamo che particolare attenzione vada data anche al rispettio dei requisiti legati ai Criteri Ambientali Minimi, la cui normativa è recentemente cambiata.

D. Quali sono le principali tappe della crescita della vostra attività?
R. Ediltec nasce nell’inverno tra il 1989 e il 1990. Siamo partiti con la produzione di pannelli in poliuretano espanso a marchio POLIISO per poi aggiungere, nel 1994, anche quella di lastre in polistirene estruso a marchio X-Foam. È proprio la produzione di Xps che è stata poi esportata nel 2008 in Germania e nel 2021 in Croazia. Nel 2017 il gruppo si è consolidato all’interno del perimetro della holding familiare: siamo una società italiana a capitale italiano, denominata Gruppo SBN. Da sempre attivi nell’ambito dell’edilizia civile e industriale, l’ultimo nato della nostra gamma ci fa sconfinare nell’ambito della termoidraulica: infatti, POLIISO Air consente la realizzazione di canali preisolati per il trasporto dell’aria.

D. Quali sono le vostre soluzioni, i sistemi di punta e i relativi plus?
R. Se parliamo di termoidraulica e POLIISO Air, il sistema non si basa solo sui pannelli in poliuretano espanso con rivestimento in alluminio pre-isolato, ma si articola anche su accessori, macchinari, utensili e know-how necessari per la costruzione e l’installazione a regola d’arte dei canali. Per quanto riguarda l’edilizia, le nostre gamme di isolanti in PIR ed XPS consentono di risolvere le più svariate problematiche di isolamento termico grazie alle loro prestazioni e specificità applicativa. Tetto, parete, pavimento, oltre a soluzioni «speciali» per l’industria che sono la specialità della nostra consociata Algor.

D. Le rivendite virtuose che trattano il vostro brand come sono organizzate per proporre le soluzioni Ediltec?
R. Le rivendite di materiali edili sono il nostro interlocutore principale, per cui cerchiamo di affiancarle quotidianamente sul territorio con attività di promozione. Il loro ruolo è stato cruciale negli ultimi due anni perché sono uno degli elementi chiave del settore. Quando noi produttori richiedevamo tassativamente una programmazione delle consegne, poiché vincolati a nostra volta, pochi operatori hanno saputo organizzarsi come hanno fatto i distributori di materiali edili. Servivano visione di medio periodo, spazi di stoccaggio e capacità economica per poter cavalcare l’onda del 110% che è stata davvero travolgente.

D. Come avete reagito all’aumento dei costi di produzione?
R. Le primissime problematiche di approvvigionamento con i relativi incrementi dei costi risalgono all’ultimo quadrimestre del 2020. All’inizio abbiamo cercato di assorbire gli aumenti anche per cercare di compensare le problematiche di consegna. Poi, abbiamo dovuto iniziare a riversare tali aumenti sul mercato perché erano diventati insostenibili. Tra marzo e aprile 2021 la domanda mercato è letteralmente esplosa e la componente prezzo è quasi arrivata a essere secondaria tanto era complicato cercare di garantire la continuità nelle forniture, con tutte le difficoltà nel regolare reperimento delle materie prime.

D. Che cosa vi aspettate dal taglio del superbonus?
R. Il blocco delle cessioni ha di fatto disarmato il superbonus. Si è iniziato a parlarne a novembre del 2021, per poi toccarne con mano gli effetti nei mesi successivi. Tra giugno e luglio 2022 c’è stato un rallentamento e poi il vero e proprio cambio di passo è avvenuto a settembre. Ci aspettiamo un periodo di assestamento per ritrovare un nuovo equilibrio tra domanda e offerta. Certamente i bonus non spariranno, quindi siamo cautamente fiduciosi. Inoltre, la crisi energetica ha dato enfasi all’importanza di avere edifici ben isolati e confortevoli, riducendo gli sprechi.

D. Quali sono gli obiettivi che volete raggiungere nel 2023?
R. Dopo un 2022 davvero eccezionale, il 2023 porta con sé grande incertezza. L’obiettivo sarebbe quello di consolidare quanto fatto, ma con la consapevolezza che sarà difficile ripetere i numeri dell’anno appena concluso, per cui è lecito aspettarsi un fisiologico assestamento del mercato.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il commento
Inserisci il tuo nome qui